Un pilota promettente sin dalla giovinezza; Barrichello ha vinto 5 campionati kart in Brasile prima di trasferirsi in Europa nel 1990 per gareggiare in Formula Opel Lotus. Ha vinto il campionato al primo tentativo, successo ripetuto l'anno successivo nel campionato britannico di Formula 3, battendo un giovane David Coulthard. A soli 19 anni di età era già candidato a guidare in Formula 1: spese l'anno successivo in Formula 3000 arrivando terzo, e nel 1993 fu ingaggiato dalla Jordan nella massima formula.
Barrichello esordì con una buona stagione, ottenendo due punti per il campionato. L'anno seguente le cose migliorarono, ma per poco la sua carriera non fu troncata da un gravissimo incidente avvenuto durante le prove del tragico Gran Premio di San Marino, che lo lasciò senza conoscenza, e vivo grazie alle tempestive cure mediche. In ospedale ricevette la visita del suo amico e mentore Ayrton Senna, due giorni prima dell'incidente fatale di quest'ultimo sulla stessa pista di Imola. Il resto della stagione fu quindi un lento recupero, anche se riuscì a conquistare la pole position al Gran Premio del Belgio, il pilota più giovane all'epoca a riuscirci (il record verrà poi battuto da Fernando Alonso e in seguito da Sebastian Vettel).
Con queste credenziali fu ingaggiato nel 2000 dalla Ferrari come pilota titolare, sostituendo Eddie Irvine che aveva abbandonato il team di Maranello per contrasti riguardanti il ruolo di prima guida.[1] Finalmente riuscì a conquistare la sua prima vittoria in un Gran Premio (dopo 123 tentativi) in un Gran Premio di Germania caratterizzato da cambiamenti meteorologici e anche un'invasione di pista. Il brasiliano riuscì a recuperare dalla diciottesima posizione in griglia.
La presenza di Barrichello ha contribuito all'assoluto dominio da parte della squadra italiana negli anni. Nel corso della sua permanenza alla Ferrari, essa si è aggiudicata ininterrottamente il Campionato Costruttori e il Campionato Piloti con Michael Schumacher. In questo periodo è arrivato due volte secondo nel mondiale (2002 e 2004), vincendo 9 Gran Premi.
Nel 2002 fu protagonista di due episodi controversi. Al Gran Premio d'Austria Barrichello fu costretto da ordini di scuderia a rallentare sul traguardo, in modo da cedere la vittoria (e i punti mondiali extra) al compagno di squadra. La decisione fu ampiamente criticata dalla stampa internazionale e dal pubblico presente all'autodromo. Nello stesso anno, all'arrivo del Gran Premio degli Stati Uniti Schumacher rallentò all'ultima curva per fare avvicinare Barrichello e ottenere un uno-due "con il minor distacco possibile", ma col risultato di farsi superare esattamente sulla linea dal brasiliano.
Nel 2003 ottenne la sua vittoria più bella: a Silverstone compì infatti una serie incredibile di sorpassi come raramente si sono visti nella F1 di quegli anni.
Nella stagione 2004 è arrivato al secondo posto dietro il compagno di squadra Schumacher in sette delle prime tredici gare, per poi vincere il Gran Premio d'Italia e l'edizione inaugurale del Gran Premio di Cina e terminare al secondo posto nel campionato, sempre dietro Schumacher.
Nel corso del 2005 la competitività Ferrari si è invece molto ridotta, lasciando Barrichello all'asciutto di vittorie e con il miglior risultato del 2º posto ottenuto nella gara inaugurale in Australia. Anche durante il Gran Premio degli Stati Uniti corso da sole 6 vetture Barrichello è arrivato secondo, dopo essere stato superato con un'azione energica dal compagno di squadra. Questo ed altri piccoli screzi hanno contribuito ad incrinare il rapporto tra Barrichello e la Ferrari che è interrotto al termine della stagione per far posto all'altro pilota di San Paolo: Felipe Massa.
2006-2009: Il passaggio alla Honda e la nascita della Brawn
Barrichello nel 2006 si è trasferito alla Honda (erede della BAR) con un contratto biennale, che prevedeva per la stagione 2008 un'opzione a favore della squadra giapponese per l'estensione dell'accordo. Rubens ha chiuso il campionato 2006 al settimo posto con 30 punti. I suoi migliori risultati sono stati due quarti posti, ottenuti al Gran Premio di Monaco e al Gran Premio d'Ungheria.
La stagione 2007 è stata molto negativa per Barrichello e per la Honda: il pilota brasiliano non ha ottenuto punti iridati per la prima volta nella sua lunga carriera, pur non ritirandosi mai nella prima parte di campionato. Anche per il suo compagno di squadra Jenson Button, è stata una stagione fallimentare con soli 6 punti ottenuti, il che fa pensare che la Honda abbia subito una paurosa involuzione tecnica. Per questo nel 2008 il team giapponese ha ingaggiato il tecnico britannicoRoss Brawn, che Barrichello aveva conosciuto alla Ferrari, e rinnovato i contratti ai piloti, ritenuti non responsabili degli scarsi risultati.
Barrichello nel 2008 conquistò un primato che nemmeno Michael Schumacher era riuscito a battere: il maggior numero di Gran Premi disputati, superando il record di Riccardo Patrese fermatosi a 256. Durante la stagione stessa, in cui ancora una volta la Honda ottiene prestazioni al di sotto delle aspettative, Rubens riuscì ad ottenere un sorprendente terzo posto nel piovoso GP di Gran Bretagna, aiutato dalla decisione, presa d'accordo con Ross Brawn, di montare gomme da bagnato estremo quando l'intensità della pioggia aumentò.
Alla fine del 2008, la Honda decise di interrompere il suo impegno in Formula 1, spinta dagli alti costi e dai risultati deludenti ottenuti dal team.
Barrichello sulla BGP 001 durante i testi sul circuito di Barcellona.
Dopo un inverno di incertezze, il 6 marzo2009 l'ex direttore tecnico Honda, Ross Brawn, rilevò il team, dando vita ad un nuovo team di Formula 1, la Brawn GP. Barrichello è ancora una delle due guide, affiancato sempre da Jenson Button[2]. Il pilota più esperto della storia della Formula 1 avrà quindi l'occasione di estendere il proprio primato.
La Brawn GP si mostrò subito la vettura più competitiva e Barrichello terminò il Gran Premio inaugurale in seconda posizione alle spalle del compagno di squadra, recuperando dopo essere stato coinvolto in un incidente alla partenza. Nelle successive quattro gare andò sempre a punti, e a Montmeló e Montecarlo finì di nuovo secondo dietro al pilota inglese. Dopo il ritiro in Turchia, il brasiliano tornò a punti (3º a Silverstone e 6º al Nurburgring). Finalmente dopo 85 gare, Rubens vinse a Valencia, davanti a Lewis Hamilton, risollevando la scuderia dopo un periodo difficile. A Monza, al GP d'Italia, un'altra vittoria, con il suo compagno Button in seconda posizione. Dopo il Gran Premio del Brasile, nel quale partì dalla pole ma ebbe poi una gara sfortunata, dovette rinunciare alla corsa al titolo mondiale piloti, vinto dal compagno Jenson Button, col quale, però, si aggiudicò il titolo costruttori.
2010: Il passaggio alla Williams
Il 2 novembre2009 la Williams ufficializza l'ingaggio del brasiliano come pilota per la stagione 2010 al fianco del debuttante Nico Hülkenberg[3]. La stagione parte in modo piuttosto negativo e a causa della scarsa competitività della monoposto Barrichello riesce solo raramente a qualificarsi tra i primi dieci, conquistando solo otto punti nelle prime otto gare, con un ottavo posto nel Gran Premio d'Australia come miglior piazzamento.
I risultati migliorano a partire dal Gran Premio d'Europa, nel quale il brasiliano giunge quarto dopo essere scattato dalla nona posizione. La Williams, anche grazie alle indicazioni dello stesso Barrichello, continua a sviluppare la vettura e nella seconda parte di stagione il pilota brasiliano migliora nettamente il proprio rendimento, giungendo in zona punti sette volte in undici corse e chiudendo la stagione in decima posizione, con 47 punti. Dopo l'ultimo Gran Premio ad Abu Dhabi la Williams conferma Barrichello anche per la stagione 2011.
Tom Roberts, Bryn Williams, F1 93 Il Campionato Mondiale di Formula 1 nelle foto a colori più spettacolari, Milano, Vallardi&Associati, 1993, ISBN 88-85202-27-6.
Bryn Williams, Colin McMaster, F1 '95. World championship photographic review, Milano, Vallardi&Associati, 1995, ISBN 88-85202-48-4.
Colin McMaster, Roberto Boccafogli, F1 96, Vallardi&Associati, 1996, ISBN 88-86869-02-9.
Roberto Boccafogli; Bryn Williams, F1 1997, SEP Editrice, 1997, ISBN 88-87110-01-8.
Roberto Boccafogli, Paolo D'Alessio, Bryn Williams, F1 '98. La prima volta di Hakkinen, SEP Editrice, 1998, ISBN 88-87110-03-4.
Enrico Mapelli, I dati della Formula 1, Giorgio Nada Editore, 1999, ISBN 88-7911-217-1.
Paolo D'Alessio, Bryn Williams, F1 2000. Campioni del mondo!, Cernusco sul Naviglio, SEP Editrice, 2000, ISBN 88-87110-22-0.