Bressanone
Template:VdQ - da valutare Template:Avvisounicode
| Bressanone comune | |
|---|---|
| Bressanone/Brixen | |
|  | |
| Localizzazione | |
| Stato |  Italia | 
| Regione |  Trentino-Alto Adige | 
| Provincia |  Bolzano | 
| Amministrazione | |
| Sindaco | Albert Pürgstaller (SVP) dal 16-5-2010 | 
| Territorio | |
| Coordinate | 46°43′00″N 11°39′00″E | 
| Altitudine | 559 m s.l.m. | 
| Superficie | 84,87 km² | 
| Abitanti | 20 689[1] (31-12-2010) | 
| Densità | 243,77 ab./km² | 
| Frazioni | Albes/Albeins, Elvas, Eores/Afers, La Mara/Mahr, Millan/Milland, Monteponente/Pfeffersberg, Sant'Andrea/St.Andrä, Sarnes/Sarns | 
| Comuni confinanti | Funes, Luson, Naz-Sciaves, San Martino in Badia, Varna, Velturno | 
| Altre informazioni | |
| Cod. postale | 39042 | 
| Prefisso | 0472 | 
| Fuso orario | UTC+1 | 
| Codice ISTAT | 021011 | 
| Cod. catastale | B160 | 
| Targa | BZ | 
| Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] | 
| Cl. climatica | zona F, 3 507 GG[3] | 
| Nome abitanti | brissinesi / Brixner | 
| Patrono | Cassiano, Ingenuino ed Albuino | 
| Giorno festivo | 2 febbraio | 
| Cartografia | |
|  | |
| Sito istituzionale | |
Bressanone (IPA: /bressaˈnone/, Brixen [ˈbʀɪksn̩] in tedesco; Persenon [pəʀsəˈnɔŋ] o Porsenù in ladino) è una città di 20.686 abitanti[4] dell'Italia nordorientale, la terza per popolazione della Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige[5]. È il capoluogo storico, artistico, culturale, economico, sociale ed amministrativo del comprensorio della Valle Isarco.
Secondo la tradizione Bressanone venne fondata nel 901, prima della costituzione della Contea del Tirolo.[6] Durante il corso dei secoli è stata sotto dominazione ecclesiastica del principe-vescovo di Bressanone. Oggi è sede - insieme al capoluogo della provincia Bolzano - della diocesi di Bolzano-Bressanone, costituita nel 1964 staccando dalla diocesi di Trento la città di Bolzano ed il territorio a sud di quest'ultima ed aggregandolo alla diocesi di Bressanone, mentre i territori della diocesi di Bressanone ora siti in Austria (Valle dell'Inn) sono stati staccati dalla diocesi di Bressanone ed aggregati a quella di Innsbruck.
I santi patroni della città sono Cassiano di Imola - festeggiato l'8 maggio - ed i vescovi Albuino e Ingenuino - patroni contro la siccità e festeggiati il 5 febbraio. Le loro reliquie sono custodite nel Duomo di Bressanone.
Geografia fisica
Territorio
Situata in fondovalle a circa 560 m s.l.m., si trova alla confluenza della Rienza nell'Isarco. A est si trovano le cime del Gruppo della Plose con il Monte Telegrafo (2.504 m s.l.m.), a ovest la Cima Cane (2.354 m s.l.m.) e il monte Pascolo (2.439 m s.l.m.).
È situata circa 40 km a nord di Bolzano, circa 45 km a sud del valico del Brennero (confine italo-austriaco) e 35 km a ovest dal comune di Brunico (in Val Pusteria).
Viene attraversata dall'Autostrada del Brennero, con un casello 5 km più a nord ("Bressanone-Val Pusteria/Brixen-Pustertal") e uno 8 km più a sud ("Chiusa-Val Gardena/Klausen-Gröden"). Dal 3 gennaio 2007 è stato aperto anche il casello di "Bressanone-Zona industriale", concepito solo in direzione nord in entrata e in direzione sud in uscita ma molto più vicino al paese e soprattutto alla sua zona industriale. È prevista anche l'apertura nella direzione opposta.[7]
Nella zona di Millan si trova il biotopo Prà Millan.[8] Diverse sono le aree verdi della cittadina, tra cui i giardini Rapp (Rappanlagen), costruiti dopo l'inondazione disastrosa del 1882, quando si decise di spostare la confluenza dei due fiumi. I lavori, sostenuti anche grazie al barone e capitano von Rapp, iniziarono nel 1883 e terminati l'anno successivo, spostarono la confluenza più a sud e l'immissione dell'Isarco non fu più cosí perpendicolare come in origine. Questa nuova lingua di terra, fu così utilizzata per la creazione dei giardini.[9]
Karlspromenade
Lungo la costa est di Bressanone, si trova la Karlspromenade, una storica passeggiata, costruita nel 1903, in memoria dell'imperatore Carlo I d'Austria, che trascorse alcuni momenti della sua vita presso la Cura Guggenberg, ed amava passeggiare lungo questa via che anticamente partiva proprio da li e conduceva sino alla vecchia chiesa di Millan, Maria am Sand, e quindi alla residenza Karlsburg.
Dal 2010, la passeggiata viene fatta proseguire attraverso il "sentiero dei salmi" e da una via crucis, sino ad incontrare la strada che porta a Luson. Da qui il sentiero, attraversando la strada, scende fino al fiume Rienza, dove é stato ricostruito un vecchio ponte, dedicato ad Andreas Hofer. Oltrepassato il fiume, un sentiero che prosegue con alcune scale porta in localitá Seeburg, da dove si puó tranquillamente scendere verso il centro storico passando dall'antico rione di Stufles.[10]
Sismologia
Secondo la Classificazione sismica, il comune appartiene alla zona 4 (sismicità molto bassa).[11]
Clima
In base alla media trentennale di riferimento (1951-2010), la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a -2,0 °C; quella del mese più caldo, luglio, è di +19,2 °C.[12]
Le precipitazioni medie annue si aggirano attorno ai 700 mm, mediamente distribuite in 85 giorni, con un accentuato minimo invernale, stagione in cui si verificano generalmente a carattere nevoso, ed un picco in estate, stagione in cui possono verificarsi frequenti temporali per il contrasto di diverse masse d'aria, favorito dalla vicinanza della catena alpina.[13]
Bressanone appartiene alla zona climatica F[14].
| Bressanone [12][13][15] | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
| T. max. media (°C) | 2,6 | 7,2 | 12,5 | 16,7 | 21,3 | 24,7 | 26,9 | 26,3 | 22,5 | 16,3 | 8,1 | 2,8 | 4,2 | 16,8 | 26,0 | 15,6 | 15,7 | 
| T. min. media (°C) | −6,5 | −4,1 | −1,0 | 2,8 | 6,7 | 9,7 | 11,5 | 11,0 | 8,1 | 3,7 | −1,4 | −5,4 | −5,3 | 2,8 | 10,7 | 3,5 | 2,9 | 
| Precipitazioni (mm) | 21,0 | 20,8 | 28,4 | 44,1 | 79,7 | 83,7 | 109,4 | 113,9 | 68,0 | 51,9 | 48,5 | 23,8 | 65,6 | 152,2 | 307,0 | 168,4 | 693,2 | 
| Giorni di pioggia | 4 | 4 | 5 | 7 | 11 | 10 | 11 | 10 | 7 | 6 | 6 | 4 | 12 | 23 | 31 | 19 | 85 | 
Storia
Il toponimo è attestato per la prima volta nel 827 come Pressena (menzionato in un documento di Quartinus, ma è controverso, se che tratti della stessa località),[16] poi nel 901 come Prichsna, nel 935-955 come Prixina, nel 967 come Brihsine e nel 1297 come Brixen e deriva probabilmente dal termine celtico brik ("altura, sommità", analogamente a Brigantia o Bregenz e Brixia o Brescia).[17] La forma italiana corrisponde a quella ladina Persenù e a quella veneta settentrionale Persenón.[18]
Lo stemma rappresenta l'Agnello Divino su sfondo rosso, a ricordo della storia di Bressanone come principato vescovile.
La bandiera è composta da un tricolore orizzontale giallo (rappresentante la Chiesa), bianco e rosso (rappresentanti il Tirolo storico).
Dall'antichità al Medioevo
I primi insediamenti in loco risalgono all'età mesolitica. Questo vecchio insediamento si trova precisamente nella zona di Stufles (Stufels). Altre testimonianze dell'antichità della città sono dei resti trovati appartenenti all'età del bronzo a Plabach (Rivapiana). Durante il recente miglioramento stilistico della piazza Duomo (1996), si sono scoperti resti di una capanna risalente a circa 2500 anni addietro, sotto scavi di 4 metri di terra.[9]
Appena nella primavera del 1996, proprio mentre il nostro Ulrich si trovava in città, accadde ciò che sconvolse ed indusse a rivedere l'usuale immagine dei primi insediamenti a Bressanone: in Piazza Duomo, a quattro metri di profondità, fu scoperta una capanna di circa 2500 anni fa.
In un periodo che si può attestare attorno al 15 a.C. la zona fu integrata da Druso, figliastro dell'imperatore Augusto, nella sfera d'influenza romana.
Ai romani seguirono storicamente, in seguito alle invasioni barbariche, i baiuvari. Si hanno tracce di Bressanone in un antico scritto del 590 d.C., quando il territorio fu aggregato al Ducato di Baviera.[19]
Da un documento del 13 settembre 901, si sa che l'allora vescovo Zaccaria della diocesi di Sabiona (Säben), ricevette come regalo una grande tenuta agricola (nota come mansus Prihsna), dall'allora re Ludovico IV il Fanciullo, l'ultimo dei Carolingi. Tradizionalmente si considera questo documento come l'atto di fondazione della città. Tra il 960 e il 990 il paese ebbe un intenso sviluppo edilizio ad uso ecclesiastico, assieme ad una prima versione dell'attuale Duomo di Bressanone, tanto che nel 965 i vescovi di Sabiona decisero di trasferirsi nella vicina cittadina di Bressanone. Da questa data Bressanone diventa il centro spirituale di una diocesi di vaste dimensioni. Fra i vescovi di allora spicca la figura di Albuino, discendente della casata degli Ariboni, che aveva importanti relazioni con diverse corti principesche ed in particolar modo con quella imperiale. Il suo successore, il vescovo Heriward (1017-1022) diede inizio alla costruzione delle mura della città, che furono portate a termine dal vescovo successivo, Hartwig (1022-1039), con l'aggiunta di ampi fossati a nord e ad ovest e di torri da difesa a sud della città.[19]
Il 7 giugno 1027 l'intera Val d'Isarco, assieme alla Valle dell'Inn, fu sottratta al duca ribelle Welf II di Baviera, e data in dono al vescovo Hartwig, dall'imperatore Corrado II, congiuntamente all'attribuzione del potere temporale come principe vescovo, analogamente a quanto in quegli anni accadeva per i vescovi delle vicine diocesi di Trento e di Coira (oggi capoluogo del cantone dei Grigioni nella Confederazione elvetica). Nel 1038 la Chiesa parrocchiale di Bressanone, fu dedicata a San Michele Arcangelo. L'allora vescovo della diocesi di Bressanone, Poppo, fu fatto Papa, con il nome di Papa Damaso II, nel 1048.[20]
Tra il 25 ed il 26 giugno 1080 nel duomo e nel battistero di San Giovanni si tenne il sinodo episcopale, in cui l'imperatore Enrico IV, coadiuvato dal vescovo Hartwig, riuscì a far deporre Papa Gregorio VII, facendo insiediare come antipapa Guiberto da Ravenna, ovvero il papa Clemente III. Alla fine del breve concilio, denominato "Concilio Generale", si elesse subito il papa sucessore, l'arcivescovo Viberto di Ravenna, ovvelo l'Antipapa Clemente III.[9] Nell'anno 1091 ai principi vescovi di Bressanone venne concessa la contea della Pusteria, e nel 1179, l'imperatore Federico I, i diritti regali di sovranità.[19]
Venne successivamente completata la cinta muraria della città nel 1115, nel 1230 il nuovo convento per le clarisse (dove tuttora ha sede) e nel 1265 fu terminata la nuova versione del palazzo vescovile.[19]
Una menzione meritano sicuramente il beato Hartmann vescovo, fondatore dell'Abbazia di Novacella, il quale fu anche amico e consigliere di Federico Barbarossa, e il vescovo Bruno von Kirchberg (1250-1288), fondatore della città di Brunico, e spesso in lotta con le potenti famiglie nobili del luogo come i Voitsberger, ai quale rase al suolo il castello.[19]
Durante tutto il periodo medioevale la fiorente città vescovile rimase uno dei più importanti centri artistico-culturali della zona alpina. Alterne vicende sull'effettivo potere temporale sulla cittadina si svolsero tra il principe vescovo di Bressanone e i conti di Tirolo, sino a che la cessione nel 1363 (per eredità) della Contea del Tirolo alla casata degli Asburgo, imperatori d'Austria, non portò il potere temporale sul vescovado di Bressanone agli Asburgo stessi quali Conti del Tirolo.
Nel 1444 il centro storico subí un brutto incentro, dove rimasero particolarmente devastate la zona dei Portici.[9]
Nel 1450 Nicola Cusano fu eletto vescovo e quindi cardinale di Bressanone (1452-1464), con incarico papale per la riforma delle terre tedesche. Egli entrò in contrasto con i conti del Tirolo, con il duca Sigismondo e con la bellicosa Verena von Stuben, di Castel Badia, badessa del convento delle benedettine in Pusteria. Successivamente Cusano si autoproclamò duca, anche se dopo la sua morte il potere rimase agli Asburgo d'Austria, quali Conti del Tirolo.[21]
Dal Medioevo ai nostri giorni
Giovanni III del Portogallo regaló al nipote Massimiliano I del Sacro Romano Impero l'elefante indiano Solimano che transitó per Bressanone nel dicembre 1551, restandovi per due settimane. L'oste Andree Posch della locanda "am Hohen Felde", nelle cui stalle il pachiderma fu ospite, da allora l'ha ribattezzata in Elephant (oggi albergo), sulla cui facciata il pittore Leonhard Mair ne ha disegnato la scena.[22][9]
Agli inizie del XVI secolo si ebbe a Bressanone una prima incanalazione di acqua corrente, proveniente dalla zona di Varna, e portata a destinazione tramite tronchi di larice. Nel 1558, si ebbe anche la prima fontana con acqua corrente, posta vicino alla Torre Bianca.[9]
Nel 1607 nella città venne fondato il seminario di Bressanone, ancora oggi attivo (anche se sempre meno frequentato). Il 23 marzo 1797 12.000 uomini delle truppe napoleoniche, agli ordini del generale Joubert, arrivarono ed occuparono Bressanone. L'enorme massa di soldati portò al diffondersi di un'epidemia, causando la morte di migliaia di persone, che furono inumate in fosse comuni tra Millan e Bressanone. Ma, già il 3 aprile, le truppe si ritirarono. Dal 1803 la città, che allora contava circa 3000 abitanti, conobbe un periodo di decadenza legato alla fine del principato. Questa si rese sempre di più conto di quanto fosse legata ai principi. Solo sei anni dopo, nella notte del 6 dicembre 1809 le truppe napoleoniche devastarono tutte le residenze nobiliari ed i castelli, oltre a circa 200 masi attorno alla città. Nel 1814, con la sconfitta delle truppe francesi, il Tirolo e quindi Bressanone ritornano a far parte dell'Impero austriaco, che nel 1867 si trasformò nell'Impero austro-ungarico.[19][21]
Nel suo libro, 1830: Reisebilder. Dritter Teil (traducibile in italiano con, "Quadri di viaggio. Terza parte") Heinrich Heine descrisse ne "Il viaggio da Monaco a Genova", alcune caratteristiche al riguardo della cittá vescovile, annotando: "Ovunque una puzza asfissiante di immagini sacre e di fieno secco".[9]
Nell'anno 1865 lungo l'asse del Brennero iniziano i lavori per la realizzazione della ferrovia del Brennero, e quindi il 24 agosto 1867 giunge quindi il primo convoglio a Bressanone. Purtroppo la decisione di far partire la diramazione della ferrovia della Val Pusteria da Fortezza (invece che da Bressanone come era stato inizialmente stabilito), significò una perdita in termini economici per la città di Bressanone. Quasi contemporaneamente vi fu anche una rinascita in campo religioso e culturale. Furono fondate nuove scuole come il seminario vescovile (detto "maggiore") e più tardi anche il seminario minore (il Vinzentinum).[21]
La sistemazione dei bacini fluviali della Rienza e dell'Isarco negli anni 1883 e 1884 portò la città alla prosperità. La sistemazione delle condutture che inizialmente trasportavano l'acqua attraverso dei larici, vennero migliorate, e si costruì una nuova condotta d'acqua presso Scaleres.[9] L'allora sindaco Otto von Guggenberg gettò nel 1889 le basi per il primo stabilimento idroterapico secondo il sistema Kneipp a sud del Brennero. Nel 1899 fu fondato il Kurverein (circolo per la cura) e quindi Bressanone divenne un rinomato centro di cura (il centro Guggenberg esiste tuttora).[23] Nel 1903 fu costruita la centrale idroelettrica di Sciaves, seguito nel 1937 dalla centrale nella stretta di Hachl.
Nel 1914 scoppiò la prima guerra mondiale: la popolazione maschile di Bressanone venne mobilitata e spedita in guerra, e nel 1915 la città si trovò a breve distanza da un altro fronte, e cioè quello italiano. Nel novembre 1918 le truppe italiane occuparono Bressanone, che assieme all'odierno Alto Adige entrarono a far parte del Regno d'Italia, mentre il restante territorio del Tirolo rimane all'Austria.[19]
Durante il fascismo, la città subì, come tutta la regione, l'italianizzazione forzata, la quale sfociò nelle Opzioni, un accordo fra Italia e Germania. Nel 1928 al territorio comunale vengono aggregati i territori dei soppressi comuni di Millan (Milland), Sarnes (Sarns), Albes (Albeins) e Monteponente (Pfeffersberg), e la frazione di Elvas, staccata dal comune di Naz. Nel 1941 vengono invece aggregati i territori del soppresso comune di Sant'Andrea in Monte (St. Andrä). Dal 1943 al 1945 la città fa parte della Operationszone Alpenvorland nazista.[24] Nel 1964 vi è una nuova sistemazione dei confini della diocesi che corrispondono da allora a quelli della provincia di Bolzano, e la sede della diocesi, rinominata di Bolzano-Bressanone, si spostò da Bressanone a Bolzano.[21]
Momento importante per la comunità italiana di Bressanone fu nel 1952, quando don Giuseppe Franco, canonico del Duomo di Bressanone, pose la prima pietra dell'oratorio dedicato a don Bosco. Il complesso della struttura, dopo oltre cinquantanni di attività è stato recentemente demolito (gennaio 2010), per essere successivamente ricostruito nel 2011.[25]
Nel 2001 la città di Bressanone ha festeggiato i suoi 1.100 anni si storia, con un giubileo cittadino.[26]
Stemma
Lo stemma più vecchio con l’agnello risale al 1297, noto dal 1305 come lo stemma dell’agnello[27] Il 13 novembre 1928 fu adottato uno stemma recante nella metà superiore le mura cittadine ed una porta sul prato; nella metà inferiore l’agnello. Nel 1966 fu ripristinato il vecchio stemma rappresentante un agnello bianco rivoltato, con l’aureola d’oro, su sfondo rosso, che con la zampa sinistra sostiene una bandiera con la croce rossa.[28]
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
- Cattedrale di Bressanone: imponente chiesa in stile barocco, che si erige nella centralissima piazza Duomo. La chiesa risalente al 1200 subì successivi restauri, a causa di un susseguirsi di sfortunati incendi che si protrassero negli anni. Essa è dedicata a Santa Maria Assunta, di cui contiene una artistica scultura di Hans Leinberger del 1520 circa.[29]
- Battistero del duomo di San Giovanni Battista: posto accanto al duomo e accessibile dal chiostro, rappresenta la più antica cappella di corte del Palazzo Vescovile. Al suo interno si possono trovare affreschi romanici di qualità e di indiscussa importanza. Inoltre la piccola chiesa ha una navata alta e rettangolare, suddivisa in due piani, ricoperta da una volta a botte; la luce riesce a filtrare all'interno da quattro piccole finiestre (suddivise nei due piani). Nel 1400 circa la navata fu coperta con una volta a crociera.[29]
- Antico chiostro (Alter Kreuzgang): si trova adiacente al Duomo questa antica struttura architettonica romanica, risalente al XIV secolo, anche detta la "Bibbia dei Poveri", in quanto ricca di dipinti raffiguranti le principali scene narrate nelle Sacre Scritture. Presenta una particolare volta a crociera, che rappresenta l'evoluzione dell'arte medioevale. Alle sue pareti laterali si possono osservare antichi sarcofagi delle persone importanti dell'antichità e dei prelati oltre ad affreschi riguardanti l'età classica. Una porta del chiostro conduce inoltre ad un'antica cappella, da ammirare per i suoi antichi affreschi. Un angolo non affrescato era adibito a passaggio pubblico con bancarelle.[30] Degne di nota sono la rappresentazione dell'elefante (terza arcata) e l'adorazione dei Tre Re Magi (tredicesima arcata).[29]
- Chiesa della Madonna (o Sancta Maria in ambitu): chiesa palatina solitamente chiusa e quindi non accessibile se non attraverso un'apposita visita guidata del chiostro.[29]
- Parrocchia San Michele: chiesa romanica dell'XI secolo, che si trova in posizione parallela al Duomo. La chiesa è la parrocchia di Bressanone e del Decanato. È dedicata a San Michele arcangelo. La struttura ha un coro gotico, sette gli altari, un campanile (nota come "Torre Bianca") eretto nel XV secolo, mentre la navata è gotica del tardo 1500. La chiesa è stata barocchizzata dopo il 1750 con affreschi di Josef Hautzinger di Vienna, uno dei discepoli di Paul Troger. Altro aritista che partecipó fu il pittore Francesco Unterberger di Cavalese.[29][9]
- Torre Bianca (Weißer Turm): è la torre della parrocchiale. Risalente al XV secolo, in origine veniva chiamata "torre Nera", ma poi gli si cambiò il nome. È stata ristrutturata nel 2007, riacquisendo di diritto il suo nome, infatti, è stata riportata la cima della torre al suo colore originale, il bianco. La torre presenta anche un orologio lunare.[29] La sua costruzione fu voluta da Nicolò Cusano.[9]
- Vecchio Cimitero di Bressanone: , il luogo è sito tra la parrocchiale ed il duomo, presenta al centro una struttura gotica risalente al 1483, dove si puó porre un lumino. Qui, presso l'arcata occidentale, si trova anche la lapide del poeta Oswald von Wolkenstein (da lui stesso commisionata), rappresentante "un cavaliere dalla barba lunga, con cimiero corazza daga e stendardo recante la croce di Gerusalemme".[9]
- Chiesa dei Santi Gottardo ed Erardo: edificata nel XIII secolo dalla famiglia Voitsberg nei pressi dell'antica prepositura. Subì un successivo restauro nel XIV secolo, in seguito ricostruita con forme barocche dal vescovo ausiliare Wilhelm von Vintler e consacrata nel 1695. Fin dal 1971 la chiesa è stata affidata alla chiesa evangelica.[29]
- Educandato Femminile delle Dame Inglesi (Englische Fräulein): primo insediamento della congregazione delle Dame Inglesi a Bressanone nel 1739. Il convento fu costruito successivamente (tra il 1742 e il 1745) ad opera di Anna von Sarnthein. La chiesa consacrata nel 1748 a San Giuseppe è stata ricostruita dopo un incendio nel 1839 in stile neoclassico. Nel XIX secolo e anche nel XX secolo l'annessa scuola fu più volte allargata.[29]
- Seminario Maggiore e la sua biblioteca: questo sorge presso l'allora Insula Sanctae Crucis, ovvero un'antica isola che si era formata tra l'Isarco e la roggia che separava l'isola dal centro urbano. Inizialmente qui si trovava l'ospedale Santa Croce, fatto edificare dal canonico Richer nel 1157. Solo dopo il 1600, venne costruito un edificio che divenne anche sede del principe-vescovo Leopold conte Spaur (1747-1778). Da allora questa divenne la sede per istruire i futuri prelati. La sua biblioteca invece contiene affreschi di Franz Anton Zeiller, realizzati nel 1772.[9]
- Santuario di "Maria am Sand", la Madonna delle Grazie: ovvero la vecchia chiesa parrocchiale di Millan. Al suo interno si trova un dipinto di Maria che dona una pera al figlio Gesù. L'edificio risale al XIV secolo, ma nella metà del secolo successivo, fu barocchizzato ed ampliato; fu costruita una navata a volta assieme al campanile ed a un arco in stile gotico.[29]
- Chiesa Josef Freinademetz, la nuova chiesa parrocchiale di Millan, in arte contemporanea. Fu costruita tra il 1984 e il 1985 e dedicata a Josef Freinademetz, missionario altoatesino in Cina.[29]
- Abbazia benedettina di Novacella: voluta dall'allora vescovo Artmanno (1140-1164) e dal duca Reginberto di Sabiona, nell'anno 1142.[29][9]
- Chiesa e convento dei frati Cappuccini: la chiesa è dedicata a Santa Caterina e fu edificata nel 1340 da Federico di Villandro. Successivamente la chiesa fu data ai Cappuccini dal vescovo Karl Andreas von Spaur nel 1603. Nel 1630 si edificò una nuova chiesa e un convento, con le pale di F. Unterberger e S. Kessler. È attualmente sede provinciale dell'Ordine dei Cappuccini.[29]
- Chiesa e convento dei frati Francescani.[29]
- Convento delle Terziarie: Questa fu la prima sede della congregazione, che fu fondata nel 1700 dalla brissinese Maria Hueber, per aiutare nell'educazione le povere ragazze. Fu inoltre sede della prima scuola femminile del Tirolo. Oggi è la casa madre della congregazione.[29]
- Chiesa dei santi Angeli Custodi, presso Stufles.[9]
- Chiesa di San Cirillo ed il Sentiero dei Santi d'Europa, presso Monteponente, già documentata nel 1283 e restrutturata nel 1992. Da qui si é soliti percorrere il "pellegrinaggio alle sette chiese", ovvero partendo da Bressanone, si visitano oltre alla chiesa di San Cirillo, quelle di La Mara, Scezze, Tecelinga, Tiles e Pinzago.[29][9]
- Chiesetta di San Giacomo nella frazione di Eores (Afers): risalente al XV secolo con un campanile a cuspide, ha altari neogotici e varie raffigurazioni di santi ad opera di un artista della scuola di Bressanone. All'esterno si può invece ammirare un dipinto di Cristoforo.[29]
- Chiesetta di San Nicolò presso Cleran (Klerant), posta ad un'altezza di 850 metri, è caratterizzata da alcuni affreschi tardo-gotici.[29] Risale alla prima metà del XV secolo , ma se ne hanno tracce anche in epoca romanica. Al suo interno si ha un altare, dove in uno degli scrigni si trova la Madonna con il bambino tra i santi Andrea e Nicola, San Lorenzo e San Sebastiano, oltre che la rappresentazione biblica della Strage degli innocenti.[9]
- Chiesa di Sant'Andrea presso Sant'Andrea in Monte, con annesso cimitero e una piccola cappella dedicata a Maria Ausiliatrice, eretta nel 1696, su di un luogo dove giá sorgeva una precedente cappella nel 1071.[9]
- Chiesa di San Giovanni Battista presso Cornale, consacrata nel 1113, dove peró la sua forma attuale risale al 1500 circa. Al suo interno si trova raffigurato il martirio di Sant'Orsola e ai suoi lati sono raffigurati San Vito e Santa Margherita e il Cristo che indica la ferita del costato, Sant'Elena e Sant'Erardo. Sulla parete sinistra invece si trovano raffigurate tre scene: il banchetto di Erode, la decapitazione di Giovanni Battista, e il battesimo di Gesù. Oggi é in custodita dal proprietario del vicino maso Holderer.[9]
- Chiesa di San Leonardo, presso l'omonima localitá sita a 1095 metri di quota, consacrata nel 1194, venne ampliata nel 1430 aggiungendone anche il campanile. Nel XVIII secolo la chiesa subí una barocchizzazione che ha cancellato alcune opere dei tempi più antichi. La chiesa é degna di nota per la storia della catena che la circonda una volta e mezza. La leggenda narra che quando tale catena avrà completato il terzo giro attorno all'edificio, la fine del mondo sarà arrivata.[9]
- Chiesa di San Giovanni Evangelista presso Meluno.[9]
Architetture civili
- Palazzo Vescovile, la cosiddetta Hofburg: antica residenza del Vescovo, quando ancora il vescovo risiedeva presso Bressanone. Il palazzo è disposto su tre piani, e le sue facciate esterne sono di un pallido giallo, decorato in porpora. Le facciate poste a nord e sud presentano due logge rinascimentali, mentre le altre due facciate sono in stile barocco, il tutto su progetto di Hans Reichle del Schongau (1565-1642). Attualmente al suo interno si trova un importante museo, posto in ben 70 sale. Il palazzo ospita anche una mostra di presepi.[31]
- Accanto al palazzo, si trova l'annesso "Giardino di Corte" (Hofgarten), inizialmente allestito dal cardinale Cristoforo Madruzzo, principe-vescovo di Trento. Inseguito, nel 1595, fu il principe-vescovo Andrea d'Austria che realizzó la cinta muraria a sud del palazzo e le torrette cinese e giapponese ai due angoli meridionali.[9]
- Cimitero austro-ungarico di Bressanone: sacrario militare a nord di Bressanone, che accoglie 1.226 caduti austro-ungarici della prima guerra mondiale e, in un'altra area, i resti di 106 caduti germanici e austriaci della seconda guerra mondiale.[32]
- Antico rione di Stufles (Stufels): si tratta probabilmente della zona insediativa più antica della zona di Bressanone, come è documentato anche da numerosi ritrovamenti archeologici che spaziano dalla preistoria fino al medioevo.[33]
- Accademia Nicolò Cusano: luogo di incontro tra il mondo clericale e quello laico, dedicata al vescovo Nicolò Cusano.[9]
Il palazzo municipale
Il palazzo, sede del municipio di Bressanone, sorge al centro della cittá. Il suo lato settentrionale sbocca sulla strada dei Portici Maggiori, mentre quella meridionale dà sulla centrale piazza Duomo. Al visitatore questa facciata presenta alcuni elementi rinascimentali, mentre il tetto merlato, la torre richiamano al tardo Medioevo.[9]
Al suo interno invece le pitture sono più recenti, quelle del secondo piano infatti sono del 1900, nonostante richiamino all'epoca medioevale.
Cent'anni fa al posto dell'attuale palazzo, si trovava una casa borghese di proprietà del commerciante di farina Joseph Oberhaidacher. L'edificio all'epoca aveva due piani e i locali e le facciate erano di semplice fattura. Nel 1895 la famiglia Oberhaidacher vende la casa all'allora imperial-regio consigliere di Stato Ferdinand Kaltenegger, di origine viennese, che ne fece la sua dimora, modificandola nello stile e nell'architettura. L'edificio fu quindi rialzato di un piano, in modo tale che si poteva distinguere dalle altre case di piazza Duomo. Fu aggiunta quindi la torre, e il parapetto merlato. Anche all'interno si effettuarono delle modifiche, ad esempio fu decorata la scalinata nell'atrio meridionale con affreschi cavallereschi, mentre l'altra scalinata, quella settentrionale, con il suo andamento ripido e angolato, ricordava l'antichità del palazzo.[9]
Le pareti interne e i soffitti furono ricoperti da un rivestimento in legno, anche le porte furono rinnovate, e per finire Kaltenegger decise di attribuire al palazzo il (fantasioso) nome di castel Tauernstein, dove il proprietario sottolineava i suoi rapporti con la Carinzia e quindi con i Tauri. Il proprietario inoltre, in occasione dei festeggiamenti per il millennio del paese, decise di farsi ritrarre come un cavaliere crociato, dopo aver così sfilato durante i festeggiamenti. Kaltenegger morì il 13 maggio 1911, e nel novembre, la figlia Johanna Pejicic, sposandosi con un proprietario terriero della Bosnia, decise di vendere il palazzo. Il borgomastro Otto von Guggenberg e ai suoi assessori, in quanto necessitavano di nuovi spazi per l'amministrazione comunale, decisero di acquistare il palazzo nel 1912.
Oggi il palazzo ospita ancora la sala consigliare e gli uffici del sindaco e degli assessori, mentre gli altri vari uffici sono sparsi nelle vie del centro storico.[34]
Ex-sanatorio
Nel 1910 s'iniziò a progettare l'ospedale di Bressanone: la prima pietra fu posta nel 1912 e nel 1914, alla presenza dell'imperatore Francesco Giuseppe, avvenne l'inaugurazione dell'allora Kaiser Franz Josef Jubiläums-Krankenhaus, ove lavorava come primario Lorenz Böhler[35].
Già a quei tempi l'ospedale ospitava i reparti di medicina, chirurgia, ostetricia e ginecologia, traumatologia, pediatria, malattie infettive, sale operatorie, da raggi e da parto, ecc. Tutta la struttura era dotata di un impianto di aerazione ad aria ozonizzata,[36] un composto particolarmente battericida. Tutte le stanze dei degenti erano inoltre dipinte con colori riposanti e rallegranti. All'interno della struttura trovava posto anche una piccola chiesetta a pianta ottagonale dedicata al nome del Sacro Cuore di Gesù. Tutto l'edificio era ed è contornato da un grande parco.
Nel 1930 si pensò alla costruzione di un secondo edificio, dato che questo primo ospedale era l'unico attrezzato in tutta la provincia per trattare i "malati di petto" (ad esempio di tubercolosi), e quindi si andava via via riempendo. Non si conosce bene il motivo vero, ma questo nuovo edificio venne designato come il nuovo ospedale (quello dei giorni nostri), mentre il vecchio edificio rimaneva solamente come sanatorio.
Durante la seconda guerra mondiale, nell'ottobre del 1944, i germanici requisirono l'edificio per poterne fare un ospedale civile; fu quindi necessario liberarlo in pochi giorni. Nel 1945, finita la guerra e smantellato l'ospedale militare, scoppiò a Bressanone un'epidemia di tifo. Nel 1946, debellata l'epidemia e ripristinati i locali, il sanatorio riaprì con 170 posti letto.
In un pomeriggio d'estate del 1954, sul tetto del sanatorio scoppiò un incendio, dovuto ad un difetto delle canne fumarie, che lo distrusse per due terzi. In poco più di tre mesi si riuscì a riparare con mezzi di fortuna i danni fatti.[37]
La struttura, oramai persa la sua primaria funzione (è stata attiva fino al 2002), è stata completamente restrutturata per 9 anni, con una spesa di 22 milioni di euro, e dal 2004 è parte integrante dell'ospedale civile di Bressanone (blocco C).[38]
Architetture militari
Bressanone è sempre stata una città di importanza strategica, ma soprattutto nel secondo dopo guerra, lo fu per la difesa del nord Italia da una probabile invasione delle truppe del patto di Varsavia attraverso il passo del Brennero o dalla Pusteria, da San Candido. Sorsero così dal 1945, o furono ristrutturate, diversi manufatti militari, non a caso nella città erano presenti diverse caserme della Brigata alpina "Tridentina" come la "Schenoni", la "Verdone" (a Varna), la "Bortolotti", la "De Benedetti" (oggi sostituita dall'autosilo), la "Monte Vodice" (oggi alloggi militari) e la "Giovanni Ruazzi" (a Elvas) sede del 1° Gruppo artiglieria pesante "Adige" della 3ª Brigata missili "Aquileia", un'unità a capacità nucleare. Inoltre vi era anche il "palazzo Reverberi", sede del comando della "Tridentina".
Oggigiorno, a parte la sede del Comando proiettabile della Tridentina nel palazzo Reverberi, tutte le altre caserme hanno chiuso, e sono passate di proprietà della provincia di Bolzano, in cambio della costruzione di nuovi alloggi per i dipendenti dell'Esercito.
Esisteva anche il 16º Centro Radar A.M. dell'Aeronautica Militare con base logistica a Plancios e base operativa in cima al Monte Telegrafo sulla Plose collegate da una funivia privata dell'Aeronautica. La funivia e il radar furono disattivati nel 1978, la base di Plancios qualche anno dopo. Attualmente entrambi i siti si trovano in stato di abbandono e in attesa di una futura sistemazione.[39][40]
Castelli
Presso Bressanone si trovano anche diversi castelli:
- Castello Pallaus - Palazzo di Sarnes, nella periferia a sud della città. La prima costruzione dell'edificio è del XII secolo;[41][42]
- Karlsburg (traducibile in "casaforte di Carlo"), fu inizialmente un antico maso del capitolo, presso Millan, documentato nel 1217, e proprietá nobiliare dal 1392. Nell'anno 1618, Karl Hannibal von Winkelhofen ne fece sua residenza in stile rinascimentale, dandole il proprio nome. Al suo interno si trova una sala ed una cappella gentiliza. Dal 1855, é di proprietá di una famiglia di contadini.[43]
- Castello della Famiglia Cusano: duchi di Bressanone e di Bolzano, discendenti di Nicola Cusano, dista 7 km da Bressanone, qui risiedono i duchi nel periodo natalizio e il castello solo in questo periodo è aperto al pubblico. Fu costruito per volontà di Nicola Cusano ma costui non lo vide mai completo in quanto morì poco prima.
- Castello Tauernstein, sede attuale del municipo;
- Castello Ratzötz, presso la frazione di Millan;
- Hanberg;
- Krakofel;
- Köstlan;
- Trunt.
Cinta muraria
Attorno al centro storico di Bressanone si erige una cinta muraria. Questa fu fatta costruire dal vescovo Heriward, e fatta completare dal suo sucessore, il vescovo Hartwig. La cinta lasciava tre punti di passaggio, le "tre porte".[9]
Le tre porte
Il centro storico di Bressanone e' racchiuso da una cinta muraria, accessibile da tre porte:[44]
- Porta Sabiona (Säbener Tor), al disopra della quale é stata appesa una figura femminile tinta in rosso. Il toponimo dato a tale accesso deriva dai Signori di Sabiona, che ebbero il compito di difendere quest'angolo della cinta muraria nel XII secolo. Nel XVII secolo questo castelletto difensivo passó alla famiglia Lachmuller e solo recentemente é di proprietá della Comunità di valle. Una parte del castelletto risale peró alla più antica costruzione, voluta dal vescovo Heriward attorno all'anno mille.[9]
- Porta San Michele (St. Michaelstor): con i suoi affresci. Questa è la porta urbana orientale, ovvero l'accesso principale alla Pusteria e all'Alta Valle d'Isarco, sino al XVII secolo.
- Porta Sole (Sonnentor), anche chiamata Porta Croce (Kreuztor): è la porta urbana occidentale, che permetteva l'accesso alla strada per Bolzano. Precedentemente era nota come Porta San Erardo o di San Gottardo (St. Erhards- o Gotthardstor). La porta in realtà consiste di due porte, dove quella a sud è stata costruita solo nel 1912.
Altri
- Colonna millenaria, la Jahrtausendsäule: è una colonna marmorea eretta nel 1909 a lato della piazza Duomo in ricorrenza del primo millennio della città.[45] La colonna raffigura in cima, l'agnello che è anche lo stemma cittadino, ed alla base della colonna il vescovo Zaccaria. Sulla base quadrata della colonna sono altresì raffigurati taluni importanti avvenimenti della storia della città, come ad esempio il dono del maso Prihsna da parte del re Ludovico il Fanciullo al vescovo Zaccaria. Il monumento fu eretto in ricorrenza dei festeggiamenti per il millenario della città, avvenuti nel 1901 e del centenario delle lotte di liberazione del Tirolo contro le truppe francesi nel 1809.[44]
- Uomo a tre teste, il Wilder Mann: statua lignea risalente al 1500 e rimaneggiata il secolo dopo. Raffigura un uomo selvaggio appeso ad un edificio (all'incrocio tra via Portici Maggiori e Portici Minori) che dovrebbe, secondo la tradizione popolare, espellere dalle sue tre bocche delle monete.[44]
- via Mercato Vecchio, diversamente dalla via Portici, è stata ed è tuttora una via dedita all'economia brissinese. Da tempo infatti trovano sede qui negozi e botteghe artigianali. Particolare l'ubicazione fuori dalle mura cittadine, volutamente fuori dalle attività del clero.[9]
Fontane
A Bressanone sono presenti diverse fontane:
- fontana di Bressanone: a colonna e vasca monolitica, senza elementi decorativi e arrotondata, con un cannello metallico posizionato a metà della colonna portante;[46]
- fontana di Piazza Duomo: ad opera dell'artista Martin Rainer, rappresenta il cammino della vita;[47]
- fontana dell'amore: nei pressi del duomo;
- fontana Portici Maggiori;
- fontana della stazione dei treni;
- fontana di via Albuino;
- fontana del giardino dei Signori: fontana di bronzo con la statua di papa Pio VII;[48]
- fontana di San Michele, con San Michele raffigurato in una statua bronzea intanto ad uccidere il drago a tre teste.[44]
Ponti
Bressanone é anche nota come cittá dei due fiumi, e quindi vi si trovano diversi ponti:
- ponte Mozart, che collega la frazione Millan
- ponte Widmann (che attraversa entrambi i fiumi), costruito dopo l'alluvione del 1600, che distrusse il Kapuzinersteg
- ponte Aquila, costruita al posto della precedente Mitterbrugge (distrutta nel 1927 da un alluvione). Accanto al ponte sorge una statua raffigurante San Giovanni Nepomuceno di Praga, patrono dei ponti e protettore dalle alluvioni e dall'inclemenza del tempo. Una seconda statua dedicata al santo si trova presso i giardini Rapp.[9]
- ponte Otto von Guggenberg
- ponte via dei Vigneti, che collega i quartieri Rosslauf e Kranebitt nella parte nord della città
- ponte Andreas Hofer, costruito nel 1909 in occasione del primo centenario dell’insurrezione tirolese[49]
Aree naturali
- Giardino dei Signori (Herrengarten). È un giardino floreale sito accanto al Palazzo Vescovile, che durante le stagioni calde assume dei bellissimi colori. Il cortile è stato ricostruito soltanto nel 1991, sulla base del progetto originale del 1831. Il giardino rinchiuso da alte mura è suddiviso in 4 aiuole, dove vengono piantati fiori colorati ed ortaggi. Al centro delle aiuole si trova una bronzea fontana, che è stata recentemente oggetto di restauro.[50]
Società
Evoluzione demografica
Nel corso del 2007 la città ha superato per la prima volta la soglia dei 20.000 abitanti.
Abitanti censiti[51]

Nella seguente tabella sono riportati i dati riferiti al 31 dicembre della popolazione[52][53] di Bressanone dal 2001 al 2010:
| Anno | Residenti | Variazione | 
|---|---|---|
| 2001 | 18.363 | |
| 2002 | 18.482 | 0,6% | 
| 2003 | 18.694 | 1,1% | 
| 2004 | 19.163 | 2,5% | 
| 2005 | 19.504 | 1,8% | 
| 2006 | 19.786 | 1,4% | 
| 2007 | 20.073 | 1,5% | 
| 2008 | 20.360 | 1,4% | 
| 2009 | 20.512 | 0,7% | 
| 2010 | 20.689 | 0,9% | 
Etnie e minoranze straniere
A Bressanone vivono diverse etnie, oltre quella germanonofona locale ed a quella italiana di immigrazione dal vicino Trentino e dal resto d'Italia dopo l'annessione al Regno d'Italia nel 1919.
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 1.968 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:[54]
Lingue e dialetti
A Bressanone, terzo centro abitato della provincia per numero d'abitanti, si ha una maggioranza di popolazione germanofona, la popolazione di madrelingua italiana supera il quarto della popolazione, mentre la minoranza ladina si attesta poco al di sopra dell'1%.
| % | Ripartizione linguistica (gruppi principali)[58] | 
|---|---|
| 73,13% | madrelingua tedesca | 
| 25,65% | madrelingua italiana | 
| 1,23% | madrelingua ladina | 
Religione
A Bressanone, come in tutta la regione, la religione principale è quella cristiano-cattolica; esistono tuttavia anche religioni minori quali: l'islam, i cristiani evangelici, i testimoni di Geova e altre minori.
Bressanone e i papi
Già fin dall'antichità Bressanone è sempre stata legata alla figura del papa. Uno di questi infatti era il vescovo Poppone di Bressanone, che fu eletto papa nel 1048, con il nome di Damaso II, che sostituì Papa Clemente II. Damaso II servì fedelmente l'allora imperatore Enrico III del Sacro Romano Impero, accompagnandolo spesso nei suoi viaggi.[59]
Nel 1782, e per altre tre volte, fu invece papa Pio VI che, recatosi in visita a Vienna su richiesta dell'imperatore Giuseppe II del Sacro Romano Impero, sulla via del ritorno si fermò a Bressanone.
Per l'estate 2008, Benedetto XVI, ha deciso di soggiornare presso il seminario maggiore di Bressanone dal 28 luglio al 12 agosto. Questa scelta non è stata presa a caso, infatti il Papa ha in parte origini altoatesine. Sua nonna materna Maria Tauber-Peintner nacque il 29 giugno 1855 presso il maso Töll a Rasa, paesino nei pressi di Bressanone, e si sposò il 9 febbraio 1858 nella chiesa di Sant'Elena a Rio di Pusteria, dopodiché si trasferirono a Mühlbach, frazione del comune tedesco di Kiefersfelden.
Ma già da vescovo, l'attuale papa Benedetto era stato a Bressanone. La prima volta fu nel 1967, all'epoca professore a Tubinga, quando fece il relatore ad un convegno. Ancora nel 1968 e nel 1976 Ratzinger soggiornò in città, ma solamente come un privato cittadino.
Nel 1977 l'allora cardinale e arcivescovo di Monaco-Frisinga, soggiornò per la prima volta nel seminario Maggiore di Bressanone e nel 1990 vi ritornò ancora, come relatore ad un simposio sulla musica. Molte altre volte l'allora cardinale ha soggiornato nella cittadina vescovile, e forse anche per questi motivi ha voluto tornarci anche da papa.
Benedetto XVI ha recitato l'Angelus in piazza Duomo il 3 e il 10 agosto 2008, dove erano presenti anche l'ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga ed il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti.[60]
Cucina
La cucina di Bressanone è tipica del Tirolo meridionale. Alcuni piatti caratteristici sono lo strudel, i canederli, i crauti, i Würstel, lo strauben e lo Speck. Altro piatto tipico, sono gli Spätzle, gnocchetti di forma irregolare a base di farina di grano tenero, uova e acqua.
Nella zona attorno a Bressanone risulta la nascita del Törggelen.[9]
Cultura
Biblioteche
A Bressanone esistono alcune biblioteche, tra cui la maggiore è quella comunale (oggigiorno posta in Piazza Duomo).[61] Altre biblioteche degne di citazione sono quelle del seminario Maggiore[62], della facoltà di "scienze della formazione" della Libera Università di Bolzano[63] e quella dei frati Capuccini, che contiene libri qui trasferiti dai conventi di Appiano, Chiusa e Silandro,ovvero oltre 41.500 volumi.[64]
Università
Bressanone è anche una città universitaria, in quanto è sede distaccata della Libera Università di Bolzano (LUB), con una facoltà di Scienze della formazione.[65] Inoltre ospita la sede estiva dell'Università degli Studi di Padova.[66]
Musei
- Museo della farmacia di Bressanone: nuovo museo allestito pochi anni or sono, su come veniva vista e adoperata la farmacia in Tirolo nel passato;[67]
- Museo della Torre Bianca;[68]
- Museo diocesano di Bressanone: esposizione dentro al Palazzo Vescovile, aperto nel 1901 in occasione della festa millenaria della città;[31]
- Mostra permanente sulla tortura: la mostra è allestita con oltre settanta articoli esposti, dando la possibilità al visitatore di dare uno sguardo alle "Ordinanze criminali dell'imperatore Massimiliano I", ovvero l'ordinamento penale della Contea principesca del Tirolo, negli anni tra il 1499 ed il 1771. Gli oggetti danno una visione di come la regione tirolese sia stata in passato scandita dalla forza e dalla violenza. Grazie alla legge penale di Giuseppe II d'Austria, del 2 aprile 1787, abolì la tortura in Tirolo. La mostra è allestita presso il caffè "Rosa d'Oro" che dà sulla piazza Duomo.[31]
Cinema
A Bressanone esistono due cinema, il cinema "Astra" (il primo in cittá) ed il cinema "Stella", il primo che proiettava film in lingua tedesca (oltre a film generalmente adatti ad un pubblico adulto), mentre il secondo quelli in lingua italiana.
Dato che entrambe le sale cinematografiche sono gestiti dalla stessa societá familiare, dal 2010 il cinema "Astra" ha chiuso per motivi economici, ed il solo cinema rimasto in funzione é il cinema "Stella" che da allora proietta film in entrambe le lingue.[69][70]
Teatro
A Bressanone non esiste un vero e proprio teatro, ma negli scorsi anni spesso si utilizzavano la sala dell'oratorio Don Bosco e la sala della Kolpinghaus ("Casa Kolping") per le rappresentazioni teatrali. La sala del Kolping è stata demolita per dare spazio ad un nuovo convitto studentesco e nel 2010 è stato abbattuto anche l'oratorio Don Bosco.[71][72]
Oggigiorno è stata costruita una sede più adeguata, il Forum (edificato al posto della vecchia sede del GIL), dove si tengono spesso anche rappresentazioni teatrali.[73]
Personalità legate a Bressanone
- Papa Damaso II (? - 1048), 151º papa della Chiesa cattolica. Fu vescovo delle diocesi di Bressanone.
- Maria Hueber (1653 - 1705), fondatrice delle Suore Terziarie di San Francesco. È nata a Bressanone. [74]
- Jakob Philipp Fallmerayer (1790 - 1861), filosofo e letterato. Nacque nel maso Baumgartner di Perara [9]
- Karel Havlíček Borovský (1821 - 1856), scrittore e politico ceco esiliato a Bressanone nel periodo dal 1851 al 1855.
- Franz Tavella (1844 - 1931), scultore, soggiornò e morì a Bressanone.
- Sigismund Waitz (1864 – 1941), vescovo.
- Alberto Moravia (1907 - 1990), soggiornò a Bressanone dove iniziò a scrivere il suo primo libro "Gli indifferenti".
- Papa Benedetto XVI (1927), cittadino onorario.
- Othmar Barth (1927 - 2010), architetto.[75]
- Reinhold Messner (1944), alpinista, politico e scrittore. È nato a Bressanone.
- Norbert Conrad Kaser (1947 - 1978), poeta e giornalista.
- Max Leitner (1958), criminale noto come il "re delle evasioni".
- Guido Trebo (1978), cantante.
Eventi
- Sfilata dei Krampus, il 5 di dicembre;
- Mercatino di Natale nel periodo dell'Avvento;
- Filasprint, manifestazione sportiva invernale;
- Processione di San Cassiano che si tiene la seconda domenica dopo Pasqua lungo le vie cittadine;
- Caidom, gara di downhill dalla cima della Plose alla piazza Duomo;
- dal 1978: Altstadtfest, una festa di un weekend di agosto, che si tiene ogni due anni (alternandosi con la città di Brunico);[76]
Geografia antropica
I principali rioni storici della cittá, oltre al centro storico, sono: Stufels, Milland e Kranebitt. Solo nell'ultimo decennio, è sorto un nuovo quartiere nella zona a nord di Bressanone, nei pressi dell'ospedale. Tale area è conosciuta come "zona 13".
Frazioni
Le frazioni di Bressanone sono: Albes (Albeins), Elvas, Eores (Afers), La Mara (Mahr), Monteponente (Pfeffersberg), Sant'Andrea (St.Andrä) e Sarnes (Sarns).
La localitá di Monteponente, che da tempi antichi viene denominata Pfeffersberg, è un grande altipiano sopra la cittá. Il termine Pfeffer risale ad una tassa che riscossa dalle importazioni del pepe. In questa zona si trova anche il castello di Monteponente (anche noto come castello di Pfeffersberg), costruito attorno all'anno 1173, accanto all'attuale maso Burger. Nonostante questo fosse stato sede di un tribunale, venne distrutto poco dopo cent'anni.
La zona di Monteponente formava fino a circa 70 anni fa un comune autonomo, comprendente le localitá di Untereben, Tiles, Caredo, Pinzago, Tecelinga, Perara, Scezze e La Mara, oggi parte integrante del comune di Bressanone.[9]
Altre localitá
Ricadono sempre nel territorio comunale le seguenti localitá: Caredo, Cleran, Cornale di Sopra, Cornale di Sotto, Meluno, Perara, Pian di Sotto, Pinzago, Rivapiana, Monte Ruzzo, San Giorgio di Eores, San Leonardo, Scezze, Semperbau, Tecelinga, Tiles, Villa.
Economia
Città di vocazione turistica, soprattutto grazie alle vicine piste di sci della Plose, ma anche quelle di Valles e Maranza.
Industria
Bressanone possiede anche alcune importanti industrie sia a livello locale, che come filiali di ditte estere (soprattutto germaniche). Tra le maggiormante rinomate, si citano: Alupress, Beton Eisack, Brimi, Durst, Fonte Plose, Jungmann, Linel, Melix, Microtec, Nitz Electronics, Parton, Progress.
Infrastrutture e trasporti
Strade
Bressanone per la sua posizione geografica strategica, è sempre stata in mezzo alle vie di comunicazione del Brennero (val d'Isarco) e di Dobbiaco (val Pusteria).
Il centro cittadino è attraversato dalla Strada Statale 12 dell'Abetone e del Brennero, che nel territorio comunale si congiunge alla Strada Statale 49 della Pusteria.
Il 16 aprile 2011, alla presenza del presidente della Provincia Luis Durnwalder e dall’assessore ai lavori pubblici Florian Mussner è stata inaugurato il primo tratto di tangenziale. Sarà inizialmente aperta la parte principale dell'intero tracciato (circa 5 km) con lo svincolo sud e relativo sottopasso, assieme alla galleria sud, la galleria nord e lo svincolo Bressanone nord. In tutto la tangenziale è lunga 4,7 chilometri, partendo dalla zona sud, nei pressi della discoteca Max, e sbocca allo svincolo per la val Pusteria, affrontando una prima galleria lunga 1,2 km, uno svincolo per il centro città e una seconda galleria lunga 768 metri.[77][78]
Autobus
Per collegare le vie del centro con le frazioni, negli ultimi anni è stato attivato il servizio di trasporto urbano Citybus.[79]
Autostrade
I caselli autostradali più vicini sono:
- Autostrada A22 , casello di Bressanone , km 6 dal centro cittadino
- Autostrada A22 , casello di Chiusa e Val Gardena , km 10 da Bressanone
Ferrovie
A Bressanone transita la linea ferroviaria del Brennero e (presso il vicino paese di Fortezza), la linea ferroviaria della Pusteria.
Stazioni ferroviarie:
- Bressanone è dotato di una propria stazione ferroviaria sulla ferrovia del Brennero, considerata di classe silver, dove si fermano tutti i treni passeggeri.[80]
Aeroporti
Gli aeroporti più vicini sono:
- Aeroporto di Bolzano (40 km)
- Aeroporto di Dobbiaco (60 km)
- Aeroporto di Innsbruck, Austria (83 km)
L'aeroporto di Bolzano effettua collegamenti con voli di linea verso i principali aeroporti Italiani e tedeschi, mentre l'aeroporto di Dobbiaco è adibito esclusivamente al servizio per voli turistici.
Frontiere
Le frontiere più vicine sono:
- Passo del Brennero (45 km)
- Prato alla Drava/Winnebach (72 km)
Ospedali e ambulatori
Oltre all'ospedale cittadino, esistono diversi ambulatori medici.
Amministrazione
Template:ComuniAmministrazione
- Comprensorio: Valle Isarco/Eisacktal
Amministrazioni precedenti
Gemellaggi
- Ratisbona, dal 1969;[82]
- Bled, dal 2004;
- Havlíčkův Brod, dal 2007
Città in rapporto d'amicizia
Sport
La città vescovile offre diversi impianti sportivi, che permettono ai cittadini di poter svolgere molteplici attività sportive, sia d'inverno che d'estate.
L'inverno è possibile sciare e snowbordare sulle piste della Plose, sci di fondo, pattinaggio su ghiaccio e hockey presso il palazzetto del ghiaccio in zona sud e slittare sulla molteplici piste da slittino su pista naturale.
Per le stagioni più calde la città offre anche la possibilità di intreprendere molteplici sport. Esistono vari impianti sportivi, suddivisi in diverse zone della città. Nel complesso sportivo della zona sud, oltre al palazzetto del ghiaccio, esiste lo stadio di Bressanone, una grande palestra e il campo sportivo Jugendhort, dedicato all'ex-sindaco Seebacher, dove esiste anche la possibilitá di giocare a baseball.
Nella zona sportiva nord, è stato da poco costruita una nuova palestra, con un campo da calcio sintetico. Sempre d'estate si svolge una gara di bicicletta di downhill dalla cima della Plose, con arrivo in piazza Duomo, da qui il nome Caidom.[83]
Fiore all'occhiello è la piscina "Acquarena",[84] un complesso che comprende piscine, saune, palestre, bowling e a breve una palestra di roccia, aperta 365 giorni all'anno.
Le principali società sportive della città sono:
- SSV Brixen Handball società di pallamano che milita in serie A1[85]
- Hockey Club Bressanone-Brixen che milita in serie Serie C U26
- Bressanone Basket Brixen società di basket che milita in serie "D" maschile[86]
- SSV Brixen calcio femminile società di calcio femminile che milita in serie "B" femminile[87]
- Dynamic Dance, società di ballo più volte campioni del mondo[88]
Nell'estate del 2009, si sono tenuti i campionati del mondo di atletica leggera, presso il palazzetto della zona sud.[89]
Personalità sportive legate a Bressanone
Tra gli atleti famosi che sono collegati a Bressanone, si cita:
- Lutz Chicken, alpinista.
- Tiziana De Martin, campionessa di sci alpino per anni nella nazionale azzurra.
- Armin Kerer, due volte campione italiano nel lancio del giavellotto.
- Christian Obrist, ateta del mezzofondo (1500 m).
- Erwin Stricker, sciatore, uno dei membri della famosa valanga azzurra.
- Laura Letrari, nuotatrice italiana.
- Reinhold Messner, alpinista, esploratore e scrittore italiano.
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
- ^ Template:Citaweb
- ^ Da un documento del 13 settembre 901, si sa che l'allora vescovo Zaccaria della diocesi di Sabiona (Säben), ricevette come regalo una grande tenuta agricola (nota come mansus Prihsna), dall'allora re Ludovico IV il Fanciullo, l'ultimo dei Carolingi. Tradizionalmente si considera questo documento come l'atto di fondazione della città.
- ^ Articolo Altoadige
- ^ Biotopo Prà Millan su Parks.it, il portale dei parchi italiani
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae Karl Mittermaier, Bressanone Casa Editrice A.Weger - Bressanone, 1998.
- ^ Descrizione della Karlspromenade
- ^ Zona Sismica-Carpenedolo, su tuttitalia.it..
- ^ a b Bressanone - Valori medi delle temperature massime e minime (1951-2010), dati da Provincia autonoma di Bolzano.
- ^ a b Bressanone - Valori mensili ed annui delle precipitazioni (1921-2010), dati da Provincia autonoma di Bolzano.
- ^ Comuni Italiani.it Clima e dati geografici, su comuni-italiani.it. URL consultato il 25 novembre 2011.
- ^ Bressanone - Numero dei giorni piovosi mensili ed annui (1921-2010), dati da Provincia autonoma di Bolzano.
- ^ "Die Quartinus-Urkunden" (documenti di Quartinus) di Richard Heuberger, 1930, museo Ferdinandeum di Innsbruck
- ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1, Bolzano, Athesia, 1995, p. 61. ISBN 88-7014-634-0
- ^ AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004
- ^ a b c d e f g Storia di Bressanone su Enrosadira.it
- ^ Cfr. Guido Martin, Der salische Herrscher als Patricius Romanorum. Zur Einflußnahme Heinrichs III. und Heinrichs IV. auf die Besetzung der Cathedra Petri, in «Frühmittelalterliche Studien», 1994, pp. 257–295.
- ^ a b c d Storia della diocesi Bolzano-Bressanone
- ^ Itinerari travel, pag 115
- ^ "Südtirol A-Z", di E. Widmoser, pag 212, ISBN 3-87 803-005-3
- ^ Cfr. Hans Heiss, Brixen 1943-1945 - ein Problemaufriß, in «Der Schlern», 68, 1994, pp. 538-560
- ^ Circolo ricreativo Don Bosco - Storia
- ^ Leonhard Angerer e Barbara Fuchs, "Brixen 2001 Bressanone : ein Stadtjubiläum in Bildern = un giubileo cittadino", Bolzano : Athesia touristik, 2002.
- ^ Primo sigillo cittadino del 1305
- ^ (EN) Heraldry of the World: Bressanone
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q Conventi, chiese e cappelle a Bressanone
- ^ Tesori d'Italia, Selezione dal Reader's Digest, Milano, 1975, pag. 62.
- ^ a b c Musei e mostre a Bressanone
- ^ Sacrari militari della prima guerra mondiale – Castel Dante di Rovereto ed altri vicini sacrari militari italiani e stranieri, edito a cura del Ministero della Difesa Commissariato Generale Onoranze Caduti in Guerra, Roma, 1971.
- ^ Hans Fink (a cura di), Stufels, Urzelle von Brixen - Geschichte, Entwicklung, Gegenwart, Bressanone, Stufler-Kirchtig-Komitee, 1985.
- ^ Articolo Quimedia
- ^ Lorenz Böhler a Bressanone
- ^ Altre versioni parlano di aria ossigenata, quindi tonificatrice.
- ^ Vinicio Sarti, Dal fiume alla montagna. Editore Weger, Bressanone 2005. ISBN 88-88910-27-1
- ^ Südtiroler Bürgernetz
- ^ Articolo su Funivia.org
- ^ Articolo Altoadige
- ^ Restauri al castello
- ^ Scheda su Pallaus con fotografie
- ^ Descrizione del Karlsburg
- ^ a b c d Descrizione di Bressanone
- ^ La colonna millenaria
- ^ Fontana di Bressanone
- ^ Orarel.com - Martin Rainer, Fontana di Bressanone
- ^ Bressanone e i suoi giardini « 360 ° Südtirol
- ^ Ponte Andreas Hofer
- ^ I Giardini dei Signori
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
-  Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
 Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
 
- ^ Comuni italiani.it - Bilancio demografico, Bressanone, su comuni-italiani.it. URL consultato l'11 novembre 2011.
- ^ Trend ultimi anni del numero abitanti, dati (al 31 dicembre) derivanti dalle indagini effettuate presso gli Uffici di Anagrafe. Elaborazione su dati Istat
- ^ Sono stati omesse alcune minoranze meno consistenti: per l'elenco completo consultare Dati Istat al 31 dicembre 2010, su comuni-italiani.it. URL consultato l'11 novembre 2011.
- ^ I dati si riferiscono al 31 dicembre di ogni anno.
- ^ Cittadini Stranieri - Bressanone, su comuni-italiani.it. URL consultato l'11 novembre 2011.
- ^ I valori sono calcolati sulla base dei dati contenuti nei bilanci demografici della popolazione residente.
- ^ Astat informazioni Nr. 17 - agosto 2002
- ^ Gelmi Josef, Die Päpste mit dem Namen Benedik, Bressanone, Weger, 2008.
- ^ Papa Benedetto XVI recita l'Angelus da Bressanone ricordando Paolo VI
- ^ Biblioteca comunale di Bressanone
- ^ Biblioteca del Seminario Maggiore
- ^ Biblioteca della LUB
- ^ Biblioteca dei Capuccini
- ^ Sito della LUB
- ^ Sito Universita' di Padova
- ^ Museo della farmacia
- ^ Museo della Torre Bianca
- ^ Articolo Altoadige
- ^ Cinema a Bressanone
- ^ Storia del Don Bosco
- ^ Casa Kolping
- ^ Forum di Bressanone
- ^ Ekkart Sauser, Maria Hueber, in Biographisch-Bibliographisches Kirchenlexikon, vol. 14, Herzberg, 1998, coll. 1097–1098. ISBN 3-88309-073-5
- ^ Rivedere Barth wiedersehen, a cura di Turris Babel, Bolzano, Raetia, 2011. ISBN 978-88-7283-391-9
- ^ Altstadtfest Brixen
- ^ Notizie Ansa sul Trentino Alto Adige
- ^ La Provincia di Bolzano
- ^ Citybus a Bressnone
- ^ Sito RFI
- ^ Dopo la sua morte prematura (13 settembre 2005), gli si è dedicato il campo sportivo Jugendhort in zona sud, presso il laghetto
- ^ Cittá gemellate e in rapporto d'amicizia
- ^ CAIdom
- ^ Acquarena Brixen Bressanone 365 Tage Wohlfühlen - 365 giorno di benessere - Pools Sauna Bodywell Grissino Südtirol Suedtirol AltoAdige Alto Adige Aquarena - Acquarena
- ^ SSV Brixen pallamano
- ^ Bressanone Basket Brixen
- ^ SSV Brixen calcio femminile
- ^ Dynamic Dance
- ^ Campionati del mondo di atletica leggera
Bibliografia
- (DE) Leo Andergassen, Der Dom zu Brixen. Geschichte, Raum, Kunst. Bolzano: Athesia, 2009. ISBN 978-88-8266-597-5
- Siglinde Clementi (a cura di), L'altra storia - contributi alla storia delle donne di Bressanone dal Basso Medioevo fino all XX secolo, Bressanone: Weger, 2005. ISBN 88-88910-18-2
- Valerius Dejaco, Hubert Walder, Bressanone romanica, Bolzano: Athesia, 1984
- (DE, IT) Helmut Flachenecker, Hans Heiss, Hannes Obermair, Stadt und Hochstift: Brixen, Bruneck und Klausen bis zur Säkularisation 1803 / Città e principato: Bressanone, Brunico e Chiusa fino alla secolarizzazione 1803, Bolzano: Athesia, 2000. ISBN 88-8266-084-2
- (DE, IT) Barbara Fuchs, Carlo Milesi et al., Brixen. Die Geschichte / Bressanone. La storia, 2 voll., Bolzano: Athesia/Tappeiner, 2004-2006
- (DE) Josef Gelmi, Geschichte der Stadt Brixen, Bressanone: A. Weger, 2000
- (DE) Hans Heiss, Hermann Gummerer (a cura di), Brixen 1867-1882: Die Aufzeichnungen des Färbermeisters Franz Schwaighofer (Transfer- Kulturgeschichte, 1), Bolzano-Vienna: Folio, 1994. ISBN 3-85256-001-2
- Hans Heiss, Il percorso dell'Elephant - storia di un grande albergo dal 1551, Vienna-Bolzano: Folio, 2002. ISBN 88-86857-21-7
- (DE) Johann Kronbichler, Hofburg Brixen - von der Residenz zum Museum, Ratisbona: Schnell & Steiner, 2010. ISBN 978-3-7954-2307-0
- (DE) Erika Kustatscher, Die Städte des Hochstifts Brixen im Spätmittelalter: Verfassungs- und Sozialgeschichte von Brixen, Bruneck und Klausen im Spiegel der Personengeschichte (1200-1550), 2 voll., Vienna-Innsbruck-Bolzano: Studienverlag, 2007. ISBN 978-3-7065-4402-3
- (DE) Ignaz Mader, Anselm Mader, Brixner Häusergeschichte (Schlern-Schriften, 224), Innsbruck: Wagner, 1963
- (DE) Norbert Parschalk, Brixen 1918-1939: vom Ersten Weltkrieg bis zur Option, Bressanone: A. Weger, 2003. ISBN 88-85831-93-1
- (DE) Ernst Parschalk, Geschichtsparcours - Begleitbroschüre zum Themenweg in den Gemeinden Brixen, Vahrn und Franzensfeste, Bressanone, Weger, 2011.
- (DE) Ludwig Tavernier, Der Dombezirk von Brixen im Mittelalter - bauhistorische Studien zur Gestalt, Funktion und Bedeutung (Schlern-Schriften, 294), Innsbruck: Wagner, 1996. ISBN 3-7030-0266-2
Voci correlate
Altri progetti
- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «Brixen»
- Wikinotizie contiene notizie di attualità su Bressanone
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bressanone
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Bressanone
Collegamenti esterni
| Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
|---|---|---|---|---|---|
| Zeno Giacomuzzi | SVP | Sindaco | |||
| 1988 | 13 giugno 2005 | Rag. Klaus Seebacher | SVP | Sindaco | [81] | 
| 23 maggio 2005 | 16 maggio 2010 | Albert Pürgstaller | SVP | Sindaco | |
| 16 maggio 2010 | in carica | Albert Pürgstaller | SVP | Sindaco | |

