Livorno
Template:Comune Livorno (155.986 abitanti circa) è una città della Toscana, capoluogo della provincia omonima.
È uno dei più importanti porti della costa tirrenica, sia come scalo commerciale che turistico e, tra tutte le città toscane, la più giovane.
Geografia
Il comune di Livorno ha una superficie di 104,1 kmq. La città si trova a 3 metri s.l.m. Non vi sono corsi d'acqua rilevanti, a parte alcuni piccoli torrenti (Ardenza). Il terreno è generalmente pianeggiante, salvo elevarsi a sud, dove inizia il sistema della Colline livornesi. Conseguentemente anche la costa, che da Marina di Carrara a Piombino è sempre bassa, si alza quasi a picco sul mare, nella zona detta del Romito. Il comune è classificato, allo stesso modo della maggior parte dei comuni toscani, con grado di sismicità 9 (categoria 2).
Storia
Gli inizi
Livorno nasce come piccolo villaggio di pescatori, posizionato sulla costa del Mar Ligure, in una cala naturale, a pochi chilometri a sud della foce dell'Arno e da Pisa. Mentre le consorelle toscane, Firenze, Lucca, Pisa vivono stagioni di grande vivacità artistica, culturale e commerciale, Livorno rimane ai margini della storia. L'evento che muterà in maniera definitiva ed irreversibile il destino del piccolo villaggio, è l'insabbiamento naturale e progressivo dell'antico Porto Pisano, già noto agli Etruschi ed ai Romani, unico sbocco al mare della Repubblica di Pisa.l'ubicazione presunta è stata identificata tra s.stefano ai lupi e calambrone,vari ritrovamenti anche casuali hanno dedotto che dove ora sorge lo stabilimento stanic e ai bordi dell'attuale via aurelia ci fosse un notevole sviluppo urbanistico,purtroppo la cementificazione disinvolta e la negligenza delle proprietà ha permesso di insabbiare una seconda volta un porto famoso di quell'epoca usato e menzionato (con tanto di carta topografica della zona) fino ai tempi di leonardo da vinci. Questo evento naturale costrinse i Pisani a cercare una valida alternativa su cui puntare per la continuazione dei loro scambi e traffici marittimi. Il piccolo attracco venne fortificato e attrezzato. Agli inizi del XIV secolo la Repubblica di Pisa vi edificò il faro (il Fanale) e verso la fine dello stesso secolo furono innalzate delle mura tutto intorno all'abitato. Lo sviluppo del porto desterà grande interesse nei genovesi, oltre che nei fiorentini. Furono comunque questi ultimi che, al tramontare della Repubblica Pisana, dopo un passaggio di mano tra genovesi e francesi, riuscirono ad accaparrarsi il fiorente scalo marittimo, il loro agognato sbocco al mare, per la cifra finale di 100.000 fiorini d'oro. Era il 1421.
Livorno ed i Medici
Bisognerà aspettare il 1500 e l'avvento dei Medici, Granduchi di Toscana, per assistere all' esplosione demografica e commerciale di Livorno. I Medici, a cominciare da Cosimo I, primo Granduca di Toscana, riuscirono a fare di Livorno uno dei più grandi porti del Mediterraneo: fu costruito un doppio molo, un canale navigabile (Canale dei navicelli) tra Pisa e Livorno, istituirono l'Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano, la cui flotta aveva base nel porto di Livorno, e per mano del figlio primogenito di Cosimo, Francesco I, fu assegnato l'incarico a noti architetti ed artisti dell'epoca, come Bernardo Buontalenti, Alessandro Pieroni e Giovanni de' Medici, di progettare la pianta della nuova città. La nuova città doveva essere la "città ideale", da disegnare con squadra e compasso e definire nei minimi particolari. Il risultato è una splendida città, con quartieri, piazze e strade progettate con grande senso dell'urbanistica, ma anche una città-fortezza, di pianta pentagonale, circondata da mura imponenti, baluardi e fortificazioni alla moderna, che dovevano servire a proteggerla dall'assalto delle navi pirata dei Mori e Saraceni, in quei tempi protagonisti di frequenti scorrerie ed incursioni lungo le coste del Tirreno e del Mediterraneo in generale. Ma quello che segnò definitivamente il destino di Livorno fu la sua proclamazione come porto franco e l'emanazione delle cosìddette "Leggi Livornine".
Le Leggi Livornine
Il 1587 vede il succedersi alla massima carica granducale, dell'altro figlio di Cosimo I, Ferdinando I, fratello di Francesco I. A Ferdinando si deve la proclamazione di Livorno come porto franco. Gli scambi commerciali subirono un aumento vertiginoso. Tra il 1590 ed il 1603 furono poi emanate le "Leggi Livornine" o "Costituzione Livornina". Queste leggi prevedevano la concessione di immunità, privilegi ed esenzioni ai mercanti, di qualsiasi provenienza, ma non solo. Le leggi garantivano anche e soprattutto libertà di culto e di professione religiosa e politica. Chiunque fosse stato ritenuto colpevole di qualsiasi reato (con alcune eccezioni, tra le quali l'assassinio e la falsa moneta) aveva garantita libertà di accesso alla Terra di Livorno. Di seguito l'incipit della 'livornina' proclamata da Ferdinando I, Granduca di Toscana, il 30 luglio 1591:
- "...A tutti voi, mercanti di qualsivoglia nazione, Levantini, Ponentini, Spagnoli, Portoghesi, Greci, Tedeschi, Italiani, Ebrei, Turchi, Mori, Armeni, Persiani ed altri [...] concediamo [...] reale, libero e amplissimo salvacondotto e libera facoltà e licenza che possiate venire, stare, trafficare, passare e abitare con le famiglie e, senza partire, tornare e negoziare nella città di Pisa e terra di Livorno..."
Queste leggi daranno a Livorno, nel tempo, le caratteristiche di città cosmopolita, tollerante, multirazziale e multireligiosa. A chiunque sarà consentito professare il proprio culto e molte saranno le chiese e cimiteri costruite dagli appartenenti alle varie comunità religiose e straniere: ebrei, armeni, greci, olandesi.
Dal 1700 al 1800, i Lorena
Giovanni Gastone (o Gian Gastone) è l'ultimo rappresentante della dinastia dei Medici, dopo Cosimo II, Ferdinando II e Cosimo III. Corre l'anno 1737 e Livorno, a cui era stato conferito il titolo di Città agli inizi del 1600, supera i 30.000 abitanti. La città vede insediarsi, al posto dei Medici, la famiglia dei Lorena, famiglia dai forti legami con i reali d'Austria, gli Asburgo.
Il primo rappresentante dei Lorena ad assumere il titolo di Granduca di Toscana, è Francesco II, marito di Maria Teresa, figlia di Carlo VI, che nel 1745 divenne Imperatore d'Austria e del Sacro Romano Impero. Francesco II delegherà un Consiglio di Reggenza in sua vece, con sede a Firenze.
Durante questo periodo la città vive un momento di ulteriore espansione, questa volta oltre il perimetro portuale e la zona costiera. La città si allarga, si allontana gradualmente dalle fortificazioni difensive, verso la periferia. In questo periodo si assiste ad una notevole ripresa del commercio, delle arti in genere e dell'editoria che trovano terreno fertile nel diffuso clima di tolleranza della città: qui vengono pubblicati Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria (nel 1764, in forma anonima) e, nel 1770, il primo volume della copia italiana dell' "Encyclopédie ou Dictionnaire raisonnè des Sciences, des Arts et des Mètieres" di Diderot e D'Alembert, in una stamperia ricavata dal vecchio bagno dei forzati.
Nel 1765, Pietro Leopoldo succede a Francesco, dopo la morte di quest'ultimo. Egli volle continuare il progetto urbanistico della città del suo predecessore e seppe dare un nuovo impulso, un respiro un po' più ampio alle attività locali, agganciandole all'economia della regione.
Una delle novità legislative in assoluto più significative e all'avanguardia per l'epoca fu l'abolizione della pena di morte, nel 1786.
Nel 1790 Pietro Leopoldo viene incoronato Imperatore e sarà di nuovo un consiglio di reggenza a governare la Toscana. A Livorno, intanto, prende il potere Ferdinando III°, e fu durante il suo periodo che la città subì l' occupazione dei Francesi (capeggiati da Napoleone Bonaparte, nel 1796), degli Spagnoli e degli Inglesi.
Nel 1849, durante i moti che cacciano il Granduca Leopoldo II, Livorno si proclama repubblica autonoma, ed è l'ultima città toscana a capitolare contro gli austriaci che restaurano il Granducato.
Lo stesso Leopoldo sarà costretto ad abbandonare il trono nel 1859. Così finisce l'epoca dei Granduchi di Toscana: dal 1860 la storia di Livorno segue di pari passo quella del resto d'Italia, dalla proclamazione dell'unità in poi. Nel 1865, la città perderà le franchigie doganali e cesserà di essere porto franco. Questa deliberazione provocherà un drastico calo nelle attività commerciali e nei traffici marittimi, ma la nascita e lo sviluppo del Cantiere Navale Orlando, da lì ad un paio di decenni, farà cambiar volto alla città e vi farà affluire nuove risorse, trasformandola in un centro industriale.
L'Accademia Navale
Un evento di fondamentale importanza per il futuro della città fu la nascita dell'Accademia Navale, il 6 novembre 1881. L'Accademia, istituto per la formazione degli Ufficiali della Marina Militare Italiana, fu fondata in seguito alla fusione delle Scuole della Marina sarda con sede a Genova e della Marina borbonica con sede a Napoli, ad opera dell'ingegnere navale Benedetto Brin, più volte Ministro della Marina il cui busto troneggia nella piazza antistante l'Accademia con il volto girato verso la stessa. Nella scuola furono così costruiti alloggi per gli allievi, aule e, per consentire la pratica della vela anche sulla terraferma, fu interrata un'imbarcazione nel cortile interno dell'istituto per insegnare i rudimenti della velatura ed effettuare esercitazioni sull'alberatura. Sono presenti anche spazi aperti attrezzati per gli esercizi fisici e la pratica sportiva. Il simbolo dell'Accademia, che negli anni ha mantenuto un intatto prestigio, è il magnifico veliero, e nave scuola per gli ufficiali, la Amerigo Vespucci.
Il novecento e la seconda guerra mondiale
Gli inizi del XX secolo vedono un fiorire di progetti di notevole valore architettonico ed urbanistico: dagli eleganti stabilimenti termali e balneari, alla funicolare per il Santuario di Montenero, alla nuova stazione ferroviaria. Verranno inaugurati nuovi teatri e rinnovato l'intero assetto del centro storico. Il 21 gennaio 1921 nasce a Livorno il Partito Comunista Italiano (PCI), come Partito Comunista d'Italia, dalla scissione della corrente di estrema sinistra del Partito Socialista Italiano, guidata da Amadeo Bordiga e Antonio Gramsci, che abbandonò la sala del Teatro Goldoni, dove si svolgeva il XVII Congresso socialista, convocando un congresso costitutivo presso il Teatro San Marco. Nel 1936 verrà anche costituita la società ANIC (Azienda Nazionale Idrogenazione Combustibili), che darà, col suo complesso petrolchimico, una maggiore caratterizzazione industriale alla città.
Lo scoppio della seconda guerra mondiale sarà l'evento che cambierà per sempre e definitivamente l'aspetto di Livorno. Il 28 maggio 1943 la città subì il primo di una lunghissima serie di bombardamenti (oltre 100). I "B17" delle forze alleate rovesciarono tonnellate di esplosivo sull'intero territorio cittadino. I bersagli di interesse strategico (la raffineria ANIC, le acciaierie 'Motofides', il porto) furono distrutti, ma anche gran parte dell'abitato, siti di interesse artistico e storico come il Duomo, la Sinagoga Ebraica (seconda in Europa, per dimensioni e valore artistico, solo a quella di Amsterdam), il Teatro San Marco, l'intero centro storico e tutto l'impianto cinquecentesco della città, subirono terrificanti devastazioni, che provocarono centinaia di morti.
Il dopoguerra e Livorno oggi
La ricostruzione durò molti anni: lo sminamento di alcune zone del centro cittadino terminò solo negli anni '50, mentre la cinquecentesca Fortezza Nuova ospitò baracche di sfollati fino agli anni '60. Livorno acquistò il volto di una città moderna, dimenticando per lungo tempo i lati più preziosi del suo impianto urbanistico. Solo negli ultimi decenni è stata rivolta una maggiore attenzione al passato della città, cercando di recuperare un ruolo turistico ormai da tempo ridotto a testa di ponte per la Corsica o la Sardegna. Nel mentre, la vocazione industriale della città deve misurarsi con una crisi che nasce dal disimpegno della partecipazione pubblica, a partire dagli anni '80: il risultato è uno spostamento del baricentro economico dai grandi complessi (cantiere navale, industria pesante) alle piccole e medie imprese e al terziario.
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[1]

Cultura
Livorno ha perso gran parte del suo retaggio storico, anche se resistono vestigia delle sue varie fasi: in particolare la struttura del centro cittadino, un pentagono fortificato costruito secondo i criteri della Città Ideale. Altrove emergono echi del tardo Ottocento e della Belle Époque.
Monumenti e Architetture
- Il Monumento ai Quattro Mori: è uno dei simboli di Livorno. È composto dalla statua del granduca Ferdinando I de' Medici e da quattro statue di bronzo che raffigurano dei pirati in catene. Il monumento fu commissionato per celebrare le gesta dei Cavalieri di Santo Stefano, che affrontarono l' impresa di difendere le coste dalla minaccia dei pirati saraceni. La statua (1595) è opera dello scultore Giovanni Bandini, mentre il gruppo bronzeo dei Quattro Mori (1623 - 1626) è opera di Pietro Tacca.
Il monumento fu anche criticato perché ritenuto a sfondo razzista. Fu invece bersaglio di una interpretazione sbagliata, infatti il monumento non disprezzava i mori come razza ma i pirati: era infatti un "cartello di avvertimento" per quest'ultimi, per far capire loro cosa succedeva nella città di Livorno.
- La Torre del Marzocco: Torre ottagonale rivestita in marmo bianco ( da cui il primo nome Torre Bianca), venato, con base a tronco di piramide alta 54 metri. Costruita tra il 1423 ed il 1439 da Ghilberti su progetto di Cosimo Il Vecchio (studi più recenti avanzano invece il nome di Leon Battista Alberti) ispiratosi alla famosa torre dei venti di Atene.Gli otto spigoli corrispondono ai quattro venti dominanti ed ai quattro intermedi, i nomi dei quali sono stati incisi sui corrispondenti lati della torre. Le quattro armi fiorentine sono rappresentate da altrettanti scudi in marmo. Il nome della torre ha origine da quello che era uno degli emblemi raffigurati sugli stemmi della Repubblica Fiorentina, un leone rampante in rame (il Marzocco), che era rappresentato su una banderuola posta sulla cima della torre abbattuta da un fulmine nel 1737. All’interno, al pianterreno, si trova una cisterna di raccoglimento dell' acqua piovana, nella quale si raccoglieva l'acqua sospinta dal vento sulle pareti della torre, incanalata da una conduttura marmorea.
- Il Cisternone:E' situato ai margini della città ottocentesca, lungo quello che fu il Viale degli Acquedotti (oggi Viale Carducci). Questo monumentale serbatoio, ancor oggi perfettamente funzionante, fu costruito tra il 1829 ed il 1842 su progetto di Pasquale Poccianti per potenziare l'approvvigionamento idrico della città. In stile neoclassico, presenta un elegante porticato composto da otto colonne d'ordine tuscanico. La facciata è sovrastata da una semicupola a cassettoni, sicuramente l'elemento più significativo dell'intero complesso e per il quale la critica più recente ha evidenziato analogie con le architetture visionarie di Étienne-Louis Boullée e Claude-Nicolas Ledoux.
- Il Fanale:Situato all'imboccatura del porto, è uno dei più vecchi d'Italia secondo solo alla Lanterna di Genova. Eretto nel 1304, è appoggiato su un basamento poligonale di 13 lati, dove fu istituito un lazereto; è costruito tutto in pietra a faccia vista presa dalle cave di S.Giuliano. È costituito da due cilindri merlati quello inferiore più largo di quello superiore, ha 11 piani ed è alto 47 metri più la lanterna. È riuscito a superare indenne i secoli ma nel 1944, durante la ritirata delle truppe tedesche fu minato e quasi totalmente distrutto. Nel 1956 è stato ricostruito rispettando i disegni del 1304 e riutilizzando, al 90%, il vecchio materiale recuperato in mare. La sua "voce" è quattro lampi ogni 20 secondi e si può vedere a distanza di circa 24 miglia marine di distanza. Oggi è riconosciuto monumento nazionale.
La Fortezza Vecchia
Nell' XI secolo Matilde di Canossa fece erigere una torre chiamata, appunto, il Mastio di Matilde (i cui resti possono essere osservati alla base di una torre cilindrica di epoca successiva identificata erroneamente come il Mastio di Matilde), a difesa e sorveglianza della costa, allora oggetto di frequentissime incursioni di pirati saraceni. Nel XIV secolo, ad opera di Francesco di Giovanni e Puccio di Landuccio, fu costruita una fortificazione di pianta quadrata attorno alla torre, la cosiddetta Quadratura dei Pisani, posta a sua difesa. Nel 1505, Antonio da Sangallo il Vecchio, su commissione del cardinale Giulio de' Medici (il futuro papa Clemente VII), progettò una nuova ed ulteriore fortificazione, che comprendesse al suo interno la Torre e la Quadratura. Terminata la progettazione, la direzione dei lavori, poi terminati nel 1534, fu lasciata a Nicolao da Pietrasanta. La Fortezza ha una pianta pentagonale, possenti mura in laterizio ed è circondata, eccetto un lato che si presenta interrato, dai fossi medicei, i canali navigabili che attraversano parte del centro storico della città. Durante l'invasione napoleonica nel 1796 i bastioni vennero in gran parte ristrutturati dai soldati francesi, e vi furono inserite fenditure per le bocche da fuoco. La Fortezza fu gravemente danneggiata in seguito ai bombardamenti del 1943 ed i lavori di restauro si sono protratti per anni.Non fu però la guerra a provocare una grossa crepa in un lato che da sulla citta (visibile nella foto a destra), vicino al terminal crociere fu ormeggiata una nave della Regia Marina Italiana che per motivi sconosciuti esplose, provocando così lo squarcio.Attualmente la strutttura della fortezza è in pericolo di crollo a causa di questo danneggiamento, questa situazione preoccupa non poco gli organi posti a salvaguardarla.
La Fortezza Nuova
Costruita su progetto di Bernardo Buontalenti e Don Giovanni de' Medici, tra il 1590 e l' inizio del 1600. Fortificazione dagli imponenti spalti in pietra e mattoni, di pianta poligonale, vi si accede tramite un ponte posto sugli Scali della Fortezza Nuova, o Scali delle Pietre. Uno dei bastioni ( Bastione di Santa Barbara) fu demolito per far posto al quartiere chiamato Venezia Nuova. Fino alla fine della seconda guerra mondiale la Fortezza venne usata per scopi militari. Alla fine della guerra fu utilizzata, invece, come centro di raccolta di materiale e di macerie in seguito alla lunga e faticosa ricostruzione degli edifici e delle strade del centro storico. Dopo il terremoto del1950 vi furono poi insediati alloggi prefabbricati per i senzatetto. Il restauro fu completato nel 1972 e la parte superiore è da allora adibita a spazio verde pubblico oltre che sede di eventi e manifestazioni.
La Terrazza Mascagni
Belvedere in stile ottocentesco, costituito da una balaustra composta da 4.100 colonnine in marmo ed una pavimentazione di 34.800 piastrelle a mosaico che occupano una superficie di 8.700 mq. Nel luogo dove adesso si estende la Terrazza, sorgeva un tempo il Forte dei Cavalleggeri, postazione a difesa della costa.
All'inizio del XX secolo alla fortificazione fu sostituito un parco dei divertimenti. Nel 1925 ebbe poi inizio la costruzione della Terrazza, che fu completata nel 1928 e ampliata dopo la seconda guerra mondiale. Fino al 1943 fu chiamata Terrazza Ciano.
Nel 1935 venne poi aggiunto il Gazebo, utilizzato per le rappresentazioni musicali. Il Gazebo, distrutto dai bombardamenti, è stato di recente ricostruito integralmente. La terrazza, nel suo insieme, nonostante le circostanze ed il periodo in cui fu progettata, si può dire non abbia in alcun modo risentito delle influenze dell'architettura tipicamente fascista, richiamandosi piuttosto a quello stile Liberty al quale sono improntati gran parte del lungomare e dei quartieri residenziali della città.
Vernacolo
Template:Stub sezione Il vernacolo livornese è fondamentalmente una variante del toscano nord-occidentale (parlato anche nelle province di Pisa e Lucca), ma se ne discosta per certi tratti tipici della pronuncia, i più appariscenti dei quali sono alcune vocali molto aperte e la /k/ singola intervocalica che viene completamente elisa (e non soltanto aspirata, come accade nella maggior parte delle parlate toscane), mentre quella doppia rimane tale. Per esempio la frase "la mia casa" diviene la mi' 'asa, mentre invece la frase "vado a casa" rimane tale perché nella pronuncia italiana la "c" è raddoppiata (vado a ccasa); anche in una frase come "Il cane abbaia" la "c" rimane integra perché non è intervocalica.
Luoghi di culto
- Santuario di Montenero: il colle di Montenero è meta di pellegrinaggi dalla prima metà del XIV secolo: secondo la tradizione, nel 1345 la Madonna sarebbe apparsa ad un pastore storpio. L'attuale santuario ha un impianto fondamentalmente settecentesco, e raccoglie una pittoresca serie di ex-voto. La Madonna di Montenero è la patrona della Toscana.
PRINCIPALI CHIESE:
- Il Duomo
- Chiesa di S. Maria del Soccorso (vai al sito della Parrocchia)
- Chiesa S.Andrea
- La Sinagoga Ebraica
- Chiesa S.Giulia
- Chiesa S.Giovanni
- Chiesa di San Jacopo in Acquaviva
- Chiesa S.Benedetto
- Chiesa di San Ferdinando
- Chiesa Valdese
- Chiesa del Luogo Pio
- Chiesa Sacro Cuore - SALESIANI (vai al sito dei Salesiani di Livorno)
- Chiesa di Santa Caterina
- Chiesa Anglicana
- Chiesa Olandese
- Chiesa S.Jacopo
- Chiesa dei Greci Uniti
- Chiesa S.Caterina
- Chiesa degli Armeni
- Chiesa Pietro e Paolo
CIMITERI:
- N°4 Cimiteri Cattolici
- Cimitero Greco
- N°2 Cimiteri Inglesi
- Cimitero Olandese
- N°2 Cimiteri Ebrei
Teatri e Cinema
- Multisala Medusa (sito ufficiale nazionale)
- Teatro Goldoni (sito ufficiale)
- Cinema Teatro 4 Mori (sito ufficiale)
- Centro Artistico il Grattacielo (sito ufficiale)
- Cral Eni
- Teatro delle Commedie
- Teatro Mascagni
- Teatro del Porto (sito ufficiale)
- Kino Dessé
- Multisala Cinema Grande
- Cinema Aurora
Cinema storici recentemente chiusi:
- Cinema Teatro La Gran Guardia (uno dei più importanti teatri italiani)
- Cinema Odeon (che fu il cinema più grande d'Europa per molti decenni)
- Cinema Metropolitan
Biblioteche
Vai al sito della Biblioteca Labronica
- Biblioteca Villa Fabbricotti
- Bottini dell'olio
- Emeroteca
- Centro documentazione e ricerca
- visiva Villa Maria
- Biblioteca dei ragazzi
- Biblioteca Antifascismo e Resistenza
Musei e gallerie
Il Museo Civico G. Fattori, recentemente spostato nella cornice di Villa Mimbelli, ospita un'importante raccolta di opere dei Macchiaioli e dei Postmacchiaioli, movimenti di cui Livorno e i paesi della sua costa furono insieme culla e centro d'attrazione.
Il Museo Ebraico Yeshivà Marini (Via Micali, 21), oltre ad una collezione di arredi e paramenti sacri del culto ebraico, in gran parte portati qui dalla vecchia Sinagoga che fu completamente distrutta ad opera dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, si possono qui trovare raccolte di libri dal XVII al XX secolo ed un Hekhàl del cinquecento che contiene i rotoli della Torah.
Il Museo Mascagnano, è situato all' interno del parco di Villa Maria (ingresso Via Calzabigi). Vi si possono trovare cimeli e testimonianze relative al musicista livornese Pietro Mascagni.
Il Museo Provinciale di Storia Naturale del Mediterraneo (Via Roma, 234, ma l'accesso è da Via dell' Ambrogiana, 4), è ospitato nella Villa Henderson. Un museo ritenuto all' avanguardia sia dal punto di vista del contenuto esposto, che delle strutture. Sempre nel parco di villa Henderson vi è un giardino botanico.
L'Acquario
L'Acquario Comunale Diacinto Cestoni, situato nel Viale Italia, lungo la Terrazza Mascagni, è intitolato al naturalista che tra il XVII ed il XVIII secolo abitò a Livorno. Fu prima costruito nel 1937 e di nuovo riedificato nel 1950 a causa dei danni subiti dai bombardamenti del 1943. Vi si trovano esemplari di ittioflora ed ittiofauna del Mar Mediterraneo. Oltre alle 18 vasche contenenti le specie caratteristiche della costa livornese, si trovano, al pianterreno, anche locali adibiti a sale conferenze. Al piano superiore si trova il Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata, al quale fanno riferimento le università di Torino, Pisa, Firenze, Siena, Bologna e Modena. L'acquario comunale è attualmente chiuso per un completo restauro.
Personalità legate a Livorno
- Luca Agamennoni (1980), canottiere
- Andrea Aghini (1963), pilota automobilistico
- Mario Ancona (1860-1931), baritono
- Guido Ascoli (1887-1957), matematico
- Jonathan Bachini (1975), calciatore
- Andrea Baldini (1985), schermidore
- Dario Ballantini (1964), imitatore
- Giovanni Bartolena (1866-1942), pittore
- Elia Benamozegh (1823-1900), filosofo ebraico
- Paolo Bergamo (1943), arbitro e designatore arbitrale
- Giotto Bizzarrini (1926), imprenditore
- Alfredo Cappellini (1828-1866), comandante della Corazzata Palestro alla Battaglia di Lissa (1866)
- Leonetto Cappiello (1875-1942), pittore
- Federico Caprilli (1828-1866), ufficiale di cavalleria, campione di salto ad ostacoli
- Giorgio Caproni (1912-1990), poeta
- Francesco Cecioni (1884 - 1968), matematico
- Diacinto Cestoni (1637-1718), biologo
- Giorgio Chiellini (1984), calciatore
- Carlo Azeglio Ciampi (1920), statista
- Piero Ciampi (1934-1980), musicista
- Costanzo Ciano (1876-1939), ufficiale di marina e uomo politico del regime fascista
- Galeazzo Ciano (1903-1944), uomo politico del regime fascista
- Carlo Coccioli (1920-2003), poeta
- Umberto Colombo (1927-2006), scienziato
- Filippo Corridi (1806-1877), matematico
- Cosimo Del Fante (1781-1812), generale napoleonico
- Andrea De Rossi (1972) nazionale e capitano di rugby, iniziò la sua carriera nel Rugby Livorno
- Serafino De Tivoli (1826-1892), pittore
- Federigo Enriques (1871-1946), matematico
- Alessandro Fantozzi (1961), cestista
- Giovanni Fattori (1825-1908), pittore
- Jacopo Giachetti (1983), cestista
- Rossano Giampaglia (1945-2005), allenatore di calcio
- Pietro Gori (1865-1911), poeta anarchico
- Francesco Domenico Guerrazzi (1804-1873), scrittore e politico
- Cristiano Lucarelli (1974), calciatore
- Nada Malanima (1953), cantante, nota come "Nada"
- Pietro Mascagni (1863-1945), compositore
- Galliano Masini (1896-1986), tenore
- Matteo Mazzantini (1976), nazionale di rugby
- Aldo Mieli (1879-1950), militante LGBT
- Francesco Mimbelli (1903-1978), ufficiale di marina
- Amedeo Modigliani (1884-1920), pittore e scultore
- Giuseppe Emanuele Modigliani (1872-1947), uomo politico
- Aldo Montano (1978), schermidore, campione olimpionico
- Moses Montefiore (1784-1885), imprenditore e filantropo anglo-italiano
- Fabrizio Mori (1969), atleta campione del mondo dei 400 m ostacoli
- Aldo Nadi (1899-1946), schermidore, campione olimpionico
- Nedo Nadi (1894-1940), schermidore, campione olimpionico
- Pietro Nardini (1722-1793), compositore e violinista
- Renato Natali (1883-1979), pittore
- Franco Nenci (1935), campione olimpionico di pugliato
- Armando Picchi (1935-1971) calciatore
- Nello Quilici (1890-1940), giornalista e scrittore
- Federico Maria Sardelli (1963), vignettista e musicista
- Marc Sardelli (1930), pittore
- Marco Taradash (1950), politico
- Elio Toaff (1915), rabbino capo di Roma dal 1951 al 2002
- Angiolo Tommasi (1858-1923), pittore
- Luciano Virgili (1922-1986), cantante
- Paolo Virzì (1964), regista cinematografico
- Filippo Volandri (1981), tennista
- Gianluigi Zuddas (1943), scrittore di fantascienza
Tradizioni
Le tradizioni legate alla Città di Livorno sono proprie di molte Città marinare e legate a comportamenti e linguaggi che, colorati dall'estroverso dialetto (vernacolo), rendono il senso dell'allegria e voglia di vita che contradistingue la popolazione.
Ricorrenze
- 19 luglio: liberazione della città dall'occupazione nazista
Feste e fiere
- 13 giugno: Fiera di Sant'Antonino
- Fine luglio - inizio agosto: Effetto Venezia, presso il caratteristico quartiere settecentesco detto "Venezia Nuova"
- Agosto - Rassegna di Pittura alla Rotonda di Ardenza
- Settembre - Grape Juice Free Music Festival (http://www.grapejuicefestival.eu/)
- Novembre/Dicembre - Premio Ciampi, manifestazione musicale (http://www.premiociampi.it/)
Gare remiere
Ogni estate si tengono tre gare remiere tra i rioni della città:
- seconda domenica di giugno: Coppa Risi'atori (dalla Torre della Meloria al Porto Mediceo)
- ultimo sabato di giugno: Coppa Ilio Barontini (a cronometro, in notturna, lungo i canali della città)
- seconda domenica di luglio: Palio Marinaro (tratto di mare di fronte alla Terrazza Mascagni)
Proverbi
Come tanti luoghi del nostro paese anche Livorno è piena di modi di dire che, nel loro complesso, raccontano la storia di un popolo e le verità della vita di tutti i giorni. Questi, insieme ad altre citazioni, sono raccolte in una dedicata sezione di WikiQuote che puoi consultare qui: Proverbi Livornesi.
Giornali e Riviste
A Livorno ha sede la redazione de Il Tirreno [1]quotidiano molto diffuso in buona parte della Toscana con molte redazioni locali in precedenza conosciuto come Il Telegrafo
A Livorno è presente un giornale satirico molto famoso: Il Vernacoliere.
Sport
Impianti sportivi
- Campo di atletica leggera Renato Martelli
- Complesso La Bastia
- Complesso S. Camalich
- Ippodromo F. Caprilli
- PalaAlgida
- Palasport Bruno Macchia
- Stadio comunale A. Picchi
- Stadio del baseball
- Stadio del rugby C. Montano
Cucina
- Cacciucco
- Triglie alla Livornese
- Ponce
- Torta di ceci, comunemente chiamata cecina
Amministrazione comunale
Template:ComuniAmministrazione
- Classificazione climatica: zona D, 1408 GR/G
Il territorio comunale è diviso in cinque circoscrizioni, indicate con un numero.
Scuole Superiori e Licei
- Liceo Scientifico Sperimentale "Francesco Cecioni"
- Liceo Scientifico Statale "F.Enriques"
- Liceo Scientifico Sperimentale "Sacro Cuore"
- Istituto Tecnico per Geometri "B.Buontalenti"
- Istituto Tecnico Nautico "Cappellini"
- Istituto Tecnico Industriale "G. Galilei"
- Istituto Tecnico Commerciale "A.Vespucci - P.Calamandrei"
- Istituto Profes. Serv. Comm. E Turistici "C. Colombo"
- Istituto Profes. Industria e Artigianato "L.Orlando"
- Istituto Statale di Istruzione Superiore "Niccolini - Palli"
Gemellaggi
Livorno è gemellata con la città israeliana di Bat Yam.
Altre immagini della città
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Lungomare di Livorno: la Terrazza Mascagni
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Particolare della statua dei Quattro Mori
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Il Palio Marinaro
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Il quartiere del Pontino
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Veduta in bianco e nero di Piazza della Repubblica
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Particolare della pavimentazione della Terrazza Mascagni
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Scorcio del porto di Livorno
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Quartiere Venezia Vecchia
Altri progetti
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- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Livorno
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale del Comune di Livorno
- Stradario Fotografico di Livorno
- su google maps
- su mappe.virgilio
- Forum di Livorno
- Indicatoreamaranto Portale sul calcio a Livorno
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.