Oracolo Nechung
Nechung (Piccola dimora in tibetano), conosciuto anche come Sungi Gyelpoi Tsenkar (Fortezza del demone dell’ oracolo reale) è l' oracolo tibetano regolarmente consultato dal governo tibetano.
Descrizione
Nechung il più antico oracolo tibetano, e da secoli è il più importante tra quelli regolarmente consultati sia dal governo tibetano che dai monaci. Riconosciuto per la prima volta dal Quinto Dalai Lama, la teocrazia di Lhasa richiede i suoi responsi sulle questioni più importanti, come ad esempio gli accordi con l' estero o la ricerca della reincarnazione di un insigne Lama defunto.
Anche se il suo medium è un monaco Nyingmapa, i Gelug lo riconobbero come loro protettore per il fatto che riesce ad essere posseduto dal demone Pehar durante la trance sacra. Più precisamente il medium è ritenuto in grado di manifestare Dorje Drakden, una delle divinità protettrici del Dalai Lama e una fra le personificazioni di Pehar.
Secondo un' antica tradizione, il Dalai Lama lo consulta anche in occasione del Losar, il Capodanno tibetano, a proposito dell' anno che verrà.
Durante la consueta cerimonia di consultazione, il medium indossa un costume pesante trentacinque chilogrammi costituito di vari strati di stoffa, ricoperti a loro volta da una veste di broccato antico. Sul petto ha uno specchio contornato da turchesi e ametiste. Inoltre indossa un' armatura a cui sono fissati quattro bandiere e tre stendardi con simboli di vittoria, e un casco di quindici chili che in passato ne pesava oltre quaranta. Quando l’ oracolo è posseduto dal demone entra in uno stato di agitazione, ha quasi le bave alla bocca e gli occhi sbarrati sembra gli si iniettino di sangue. In questo momento si dice che riesca a acquisire una forza sovrumana che gli permette di sollevare pesi immani e di piegare sbarre di ferro, mentre si agita e getta sementi in segno di benedizione a coloro che gli stanno attorno. L’ oracolo in trance pronuncia delle parole che vengono registrate e trascritte dai monaci che successivamente vengono interpretate.
A Lhasa, Nechung viveva in un suo monastero a circa dieci minuti a piedi da Drepung, e a seguito del grande esodo tibetano in India a partire dal 1959, lo stesso avviene a Dharamsala, ove è situato all' interno del complesso di Gangchen Kyishong. Si racconta che il monastero originario a Lhasa fosse la residenza di Pehar, il demone protettore dei Gelug, raffigurato con tre teste e sei braccia, ove fu trasferito durante il regno di Lozang Gyatso, il Grande Quinto Dalai Lama, dopo un periodo trascorso a Samye e Tse Gugtang. La leggenda narra che Pehar vivesse dapprima a est del lago Kokonor, fino a che Padmasambhava lo portò a Samye con l' intento di proteggere il Dharma e il futuro lignaggio dei Dalai Lama. Un’ altra leggenda invece sostiene che fu portato a Samye quale divinità tutelare del tesoro del monastero locale, divenendo poi protettore del Bön da Tara Lugong, che prese possesso della scuola di meditazione dei Bhaţa Hor, una tribù uigura stanziata vicino a Kanchow intorno alla fine dell’ VIII secolo.
Il monastero di Lhasa fu quasi del tutto distrutto durante la Rivoluzione culturale di Mao, dato che in virtù della sua funzione rappresentava il potere teocratico dei Dalai Lama.
Sembra che proprio un particolare responso dell' oracolo di Stato sia la causa di una forte controversia che sta dividendo la comunità dei tibetani in esilio. Negli Anni Settanta, infatti, il XIV Dalai Lama bandì il culto di Dorje Shugden descrivendolo come un demone dal temibile potere mondano. L' ipotesi più accreditata suggerisce che l' Oceano di Saggezza abbia dato peso appunto al parere di Nechung.
Filmografia
- In Piccolo Buddha, Lama Norbu, maestro residente da anni al Monastero di Paro, si rivolge all' oracolo monastico, che per molti aspetti somiglia a Nechung;
- In Kundun, il XIV Dalai Lama consulta per due volte l' oracolo: nella prima occasione gli viene detto che il governo tibetano è composto da alcuni aristocratici corrotti, nella seconda riceve i dettagli sul sentiero da intraprendere per sfuggire da Lhasa verso l' India, evitando di essere catturato e ucciso dal generale cinese Tan Kuan-Sen;