Semidio

essere intermedio tra una divinità e un mortale

Nella mitologia classica il semidio è una persona, uomo o donna, nato/a dall'unione di una divinità con un/una mortale.

Caratteristiche dei semidei

Il semidio, spesso confuso con la figura dell'eroe (mentre è bene precisare che le fonti letterarie menzionano sia semidei malvagi, come Alirrozio o Diomede di Tracia, sia figure eroiche senza ascendenza divina) è tipico soprattutto della mitologia classica ma trova riscontro in varie altre mitologie, con figure come Gilgamesh o Cúchulainn.

Nella mitologia classica esistono molti racconti d'amore che narrano di incesti, oppure della seduzione o dello stupro di una donna mortale da parte di una divinità maschile, unioni dalle quali nascono i semidei, come Perseo, Eracle, Teseo. Parte della duplice natura di eroi greci e della loro moderna concezione è il tema ricorrente, nella storia della loro nascita, di una doppia paternità: il genitore naturale è un mortale (solitamente un sovrano), e quello biologico è un dio. La madre dell'eroe riesce a mentire al re, e qualche volta anche alla divinità, nella stessa notte (ad esempio, Etra, la madre di Teseo), o viene visitata segretamente dal dio (ad esempio, Danae, la madre di Perseo), e il seme dei due padri è mescolato in suo grembo. A volte è invece una divinità femminile che si accoppia con un mortale, come nel caso di Afrodite, che con Anchise genera Enea, o una delle nove Muse - le fonti non concordano sulla sua identità - che diventa madre di Reso unendosi al re Strimone (in Omero il padre dell'eroe tracio è Eioneo), o Eos, il cui figlio Memnone è frutto del suo congiungimento con Titone, per non parlare di tante ninfe.

Il semidio, generalmente assai bello d'aspetto, nasce con qualità che gli permetteranno di avere una grande forza, di acquisire notevoli poteri che gli permetteranno di diventare un grande guerriero (oppure un veggente, per esempio Tiresia), di varcare la soglia tra il mondo dei vivi e dei morti con rimpatrio sicuro, e in qualche caso di mediare dopo la morte tra l’umano e il divino (come Eracle). Tra i tanti semidei della mitologia classica, alcuni hanno per padre o madre uno dei dodici olimpi, ma per la maggior parte si tratta di figli di qualche divinità minore (ninfe o dèi-fiumi) e sono meno potenti degli altri. I semidei possono avere poteri straordinari, quasi come i loro genitori. Prima della creazione dell'uomo la mitologia racconta che tutti gli olimpi si sposarono (salvo Artemide che credeva che l'amore era inutile e che degli uomini non ci si poteva fidare), e in seguito presero ad unirsi con esseri umani. A volte per un mortale congiungersi con una divinità era considerato rischioso, perché così si esponeva all'ira di qualche altro essere immortale. Per questo motivo ogni semidio riceveva dal genitore divino determinati poteri in modo da poter badare a sé stesso e alla sua famiglia.

I più noti semidei della mitologia classica

Figli di Zeus

Figli di Poseidone

Figli di Apollo

Figli di Ermes

Figli di Ares

Figli di Afrodite

Figli di Dioniso

Figli di Eos

Figli di Borea

Figli delle Muse

Figli di dei-fiumi

Figli di ninfe

  • Achille (figlio della nereide Teti e di Peleo)
  • Ati (figlio della naiade Limnee)
  • Cefeo, Danao, Egitto e Fineo (figli della naiade Anchinoe e di Belo)
  • Esepo e Pedaso (figli della naiade Abarbarea e di Bucolione)
  • Foco (figlio della nereide Psamate e di Eaco)
  • Ila (figlio della ninfa Menodice)
  • Pandaro e Bizia (figli dell'oreade Iera e di Alcanore)
  • Satnio (figlio di una naiade del Satnioento)
  • Tamiri (figlio della ninfa Argiope e di Filammone)
  • Tarquito (figlio della ninfa Driope)
  • Tiresia (figlio della ninfa Cariclo)
  • Turno (figlio della ninfa Venilia e di Dauno)