Albert DeSalvo

serial killer statunitense (1931-1973)

Albert Henry DeSalvo (Chelsea, 3 settembre 1931Walpole, 26 novembre 1973) è stato un serial killer statunitense.

Albert DeSalvo
Albert DeSalvo, autodenunciatosi come autore degli omicidi attribuiti allo "Strangolatore di Boston"
Altri nomiAlbert Henry DeSalvo
SoprannomiLo strangolatore di Boston
The Measuring Man
The Green Man
NascitaChelsea, 3 settembre 1931
MorteWalpole, 26 novembre 1973
Vittime accertate13
Periodo omicidi14 giugno 1962 - 4 gennaio 1964
Luoghi colpitiBoston
Metodi uccisioneStrangolamento, armi da taglio
Altri criministupro, furto
Arresto27 ottobre 1964
ProvvedimentiCondanna all'ergastolo
Periodo detenzione27 ottobre 1964 - 26 novembre 1973

DeSalvo confessò di essere lo "strangolatore di Boston" che aveva terrorizzato la città dal '62 al '64, uccidendo 13 donne. DeSalvo non fu però incarcerato per questi omicidi, ma per una serie di stupri. La sua confessione fu oggetto di dispute, e il dibattito circa la sua reale colpevolezza continua ancora oggi.

Cenni biografici

DeSalvo nacque a Chelsea in Massachusetts da Frank e Charlotte DeSalvo. Suo padre era un immigrato italiano e la madre una immigrata irlandese. Il padre era un violento alcolizzato che arrivò anche a far perdere tutti i denti alla moglie e a spezzarle diverse dita durante una lite particolarmente accesa. L'uomo inoltre costringeva i figli ad assistere mentre egli aveva rapporti sessuali con delle prostitute che si portava a casa di tanto in tanto. Da bambino, DeSalvo si divertiva a torturare gli animali, e da adolescente iniziò a praticare piccoli furti, avendo frequentemente a che fare con la legge sin da ragazzo.

Nel novembre 1943, il dodicenne DeSalvo fu arrestato per furto con scasso per la prima volta. Nel dicembre dello stesso anno, egli venne mandato al riformatorio di Lyman. Nell'ottobre 1944 fu rimesso in libertà sulla parola ed iniziò a lavorare come ragazzo delle consegne. Nell'agosto 1946 fece ritorno a Lyman per aver rubato un'auto. Dopo aver scontato la seconda condanna, DeSalvo entrò nell'esercito. Egli fu congedato con onore dopo il suo primo periodo di servizio. Reintegrato nuovamente, nonostante rischiò di essere messo sotto processo dalla corte marziale, DeSalvo fu congedato con onore una seconda volta.

Gli omicidi dello strangolatore

Nel periodo tra il 14 giugno 1962 e il 4 gennaio 1964, 13 donne nubili di età compresa tra i 19 e gli 85 anni furono assassinate a Boston e dintorni; e gli omicidi furono attribuiti alla fantomatica identità dello strangolatore misterioso di Boston. La maggior parte delle donne uccise fu violentata nella propria abitazione, e poi strangolata con capi di vestiario. La vittima più anziana morì per infarto. Due altre furono accoltellate a morte, e una di queste dopo essere stata selvaggiamente picchiata. Senza alcun segno di scasso segnalato, le donne probabilmente conoscevano l'assassino oppure lo fecero entrare volontariamente nelle loro case.

La polizia non era convinta che tutti gli omicidi fossero da ricondursi ad un singolo individuo, specialmente a causa della grande differenza di età fra le vittime; tuttavia la maggior parte dell'opinione pubblica credeva nella tesi dell'unico assassino seriale.

Il 27 ottobre 1964, uno sconosciuto si introdusse nell'appartamento di una giovane donna a East Cambridge fingendosi un detective della polizia. L'uomo legò la vittima al letto, la violentò ripetutamente, chiedendole poi "scusa" prima di andarsene. La descrizione dell'aggressore data dalla donna guidò la polizia a identificare l'assalitore in Albert DeSalvo e quando la sua foto finì sui giornali, molte altre donne lo riconobbero come loro molestatore.

DeSalvo non fu inizialmente sospettato di essere coinvolto negli omicidi dello strangolatore. Solamente quando venne incriminato per violenza carnale diede una dettagliata confessione della sua attività di assassino. La confessione fu fatta da DeSalvo mentre era sotto ipnosi indotta da William Joseph Bryan. Anche se con qualche imprecisione ed incongruenza, DeSalvo fu in grado di citare dettagli che la polizia non aveva reso pubblici. Tuttavia, non esistevano prove concrete sufficienti per sostenere la sua confessione.

Il motivo per il quale DeSalvo confessò i crimini rimane ignota. Si è presumibilmente pensato che essendo quasi certamente destinato a passare il resto della vita in carcere per le accuse di violenza sessuale e furto, accollandosi gli omicidi dello "strangolatore di Boston", DeSalvo abbia cercato di racimolare più denaro possibile per aiutare la moglie e la figlia, denaro che gli sarebbe stato offerto per interviste, memoriali, ecc... in qualità di celebre serial killer.[1]

Per il processo del 1967, DeSalvo venne valutato psicologicamnete dal Dr. Harry Kozol, che lo giudicò in grado di affrontare il processo.[2]

De Salvo venne condannato al carcere a vita, nonostante il suo avvocato difensore avesse invocato per lui la totale infermità mentale.[3]

Detenzione e morte

Nel febbraio 1967, DeSalvo riuscì a fuggire insieme a due altri detenuti dal manicomio criminale nel quale era rinchiuso, scatenando una caccia all'uomo senza precedenti. Quando pochi giorni dopo venne ricatturato fu immediatamente trasferito al penitenziario di massima sicurezza di Walpole dove, 6 anni dopo, venne rinvenuto cadavere nell'infermeria, ucciso da mano ignota.

Curiosità

  • DeSalvo fu il soggetto d'ispirazione per il film del 1968 Lo strangolatore di Boston, con protagonista Tony Curtis nei panni di Albert DeSalvo, e Henry Fonda e George Kennedy nel ruolo dei poliziotti che lo incastrarono. Il film è molto romanzato: dà per certa la colpevolezza di DeSalvo, che viene dipinto come uno schizofrenico affetto da disturbi di personalità multipla che commette gli omicidi in uno stato di incoscienza. Nella realtà, a DeSalvo non fu mai diagnosticata una patologia di questo genere.

Note

Bibliografia

Collegamenti esterni