Pulsatrix perspicillata

specie di uccello

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Gufo dagli occhiali


Adulto (in alto) e giovane (in basso)
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
RamoBilateria
SuperphylumDeuterostomi
PhylumChordata
(clade)Craniata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclasseTetrapoda
(clade)Amniota
ClasseAves
SottoclasseCarinatae
InfraclasseNeornithes
SuperordineNeognathae
OrdineStrigiformes
FamigliaStrigidae
SottofamigliaStriginae
TribùStrigini
GenerePulsatrix
SpecieP. perspicillata
Nomenclatura binomiale
Pulsatrix perspicillata
Latham, 1790
Sinonimi
Strix perspicillata
Latham, 1790
Nomi comuni

Gufo dagli occhiali

Sottospecie

Il gufo dagli occhiali (Pulsatrix perspicillata Latham, 1790) è un grande rapace tropicale appartenente alla famiglia degli Strigidi diffuso in America Centrale e America del Sud. È chiamato così perché il disegno facciale di colore bianco assomiglia ad un paio di occhiali.

Descrizione

 
Gufo dagli occhiali adulto
 
Illustrazione di una zampa per mostrare le dita piumate
 
Esemplare in volo in cattività
 
Distribuzione della specie
 
Esemplare in libertà con il piumaggio non completamente sviluppato
 
Avanzamento ad andatura impettita
Canto di un maschio
Canto di una femmina
 
Gufo dagli occhiali consumando la preda
 
Esemplare con una preda in bocca
 
Una coppia con il loro piccolo
 
Volto di un pullo
 
Francobollo nordcoreano
 
25.000 Fiorini surinamesi raffiguranti nel dritto il gufo dagli occhiali e nel fronteretro l'Hymenocallis caribaea

Aspetto

Il nome comune gufo dagli occhiali deriva dai segni bianchi incrociati attorno agli occhi che ricordano un paio di occhiali.[2] Come molti altri rapaci notturni ha il piumaggio soffice e vaporoso permettendogli di volare senza far rumore; per questo motivo e per la loro grande riservatezza, anche se molto comune, è di difficile osservazione.[2][3] Il dorso, la grande e tonda testa priva di ciuffi auricolari, le ali e la corta coda nella maggior parte dei casi sono di un bel bruno scuro, più raramente invece sono grigie; la gola e il giugulo si differenziano dal ventre da una fascia di piumaggio scuro. Questa particolare colorazione viene messa in risalto dalle marcature bianche facciali e sul collo dando l'impressione di un disegno delineato da contorni netti. Il forte e curvo becco è bianco-giallastro o crema, la parte ventrale è di colore uniformemente bianco, giallo o aranciato a seconda della sottospecie presa in considerazione, la zona pericloacale è scura, le gambe sono piumate, le robuste zampe sono grigio scure e gli artigli sono possenti ed affilati.[2][4][5][6][7] Gli appariscenti colori e il disegno facciale lo fanno entrare in sintonia con la foresta tropicale nelle giornate soleggiate con fitte ombre e lucenti illuminazioni molto sgargianti che creano un alto contrasto di luce.[8]

Il gufo giovane si distingue molto rispetto all'adulto, un tempo si pensava che fossero specie diverse, infatti la popolazione locale spesso lo chiama gufo bianco essendo per l'appunto completamente bianco con solamente una fascia nera attorno agli occhi, identici agli adulti, che ricorda una mascherina per dormire, e successivamente con il progredire dello sviluppo delle piume prende una colorazione grigio-brunastra sulle ali e una parte a forma di disco attorno al collo di colore marrone cioccolato.[9][10]

I gufi dagli occhiali non presentano un marcato dimorfismo sessuale, che si trova alla base delle piume, e maschi e femmine non sono riconoscibili dall'aspetto esteriore tranne che per le dimensioni maggiori della femmina.[11]

Vista

Gli occhi, che appaiono in risalto avvolti nella maschera nera che ha sul viso, sono color ambra e sono molto grandi per poter vedere meglio prima dell'alba e al crepuscolo mentre caccia, difatti di notte se illuminati diventano lucenti, simili a dei rubini opachi, perché dispongono del Tapetum lucidum, uno strato riflettente che riverbera la luce verso la retina aumentando la visibilità.[3][10][12] Molte persone credono, erroneamente, che non riesca a vedere di giorno e che se si espone al sole gli può essere dannoso, invece, seppur abbia la retina riccamente densa di bastoncelli che aiutano a vedere meglio in situazioni di luce fioca, può vedere benissimo anche di giorno, dato che può regolare le sue pupille per limitare la luce che entra negli occhi evitando danni alla retina.[9]

Dimensioni

È il più grande rapace neotropicale, è lungo tra i 43 e i 52 cm e ha un'apertura alare tra i 76 e i 91 centimetri. Il maschio raggiunge un peso tra i 450 e i 700 grammi e la femmina invece pesa tra i 650 e i 900 grammi.[2]

Distribuzione e habitat

Il suo vasto areale va dal sud del Messico fino ad una buona parte dell'Argentina e ai due terzi del Sud America, ma è maggiormente concentrato nella parte nord-occidentale.[2] Generalmente è insolito poterlo trovare, ma nella Costarica, nella Colombia e nella Foresta Amazzonica è molto più comune.[13] Il gufo dagli occhiali è una specie notturna che preferisce vivere nelle vicinanze dell'acqua, dato che ama bagnarsi sotto la pioggia, dove siano presenti alberi voluminosi come il Pithecellobium e l'Anacardium; in generale si trova in dense foreste pluviali, dove i grandi alberi gli offrono un riparo sicuro e tranquillo, tuttavia si adatta anche a foreste asciutte, zone di fitta boscaglia alternata a radure, in foreste a galleria, nelle savane alberate, nei frutteti o anche in piantagioni come quella di caffè purchè con alberi sparsi. Vive dal livello del mare fino a ben 5000 metri di altitudine anche se a quelle quote è raro e non stanziale, infatti la maggior parte delle apparizioni avvengono sotto i 500 metri, dove preferisce vivere.[2][12][14][15]

Biologia

Spostamenti

Il gufo dagli occhiali è generalmente stanziale e non effettua alcun movimento migratorio o erratico su grande distanza, ma a volte si sposta localmente alla ricerca di nuove zone di caccia.[16]

Canto

C'è più probabilità ad udirlo che a vederlo date le sue abitudini; in particolare preferisce cantare, in maniera molto calma, sotto la luce lunare.[13][17]
Presenta un'ampia serie di vocalizzi.[16] Il maschio, che può essere maggiormente udito nelle ultime settimane prima della nidificazione, emette diversi gridi territoriali gutturali sordi: un Boo boo profondo, andando via via addolcendosi e un Pup-pup-po o Pum-pum anch'esso addolcendosi e velocizzandosi; per questo in Brasile viene chiamato gufo bussatore, che più di sembrare un canto, sembra un bussare.[6][7][14][15][16][18]
La voce della femmina è più acuta del maschio a causa delle ridotte dimensioni della siringe, diventando uno stridio prevalentemente per attirare l'altro sesso durante il ciclo estrale.[11][19]
Spesso compiono dei duetti antifonali[20] indipendentemente dal sesso dell'altro, uno emette un wuwuwu molto basso e l'altro emette un hahaha più alto, creando un whawhawha che ricorda una folle risata.[12] Quando è allarmato, invece, tende a produrre tre o quattro gridi discendenti gravi che sembrano un ringhio.[9] Durante il tramonto da posti ben visibili, sia gli adulti che i giovani gufi, emettono versi simili al falco.[18]
Il pullo emette una serie di fischi e gorgoglii tipici anche nelle altre specie; invece quando piange, a differenza dell'adulto che non apre il becco, esso lo sbatte con un movimento delle mascelle emettendo un rumore.[16][19]
Il disco facciale, così come in altri gufi, agisce come un riflettore parabolico di suoni, focalizzando i suoni con frequenze superiori ai 5 kHz ed amplificandoli di 10 dB.[19]
In Perù il gufo dagli occhiali viene chiamato becchino perché uno dei suoi canti più comuni è paragonato al suono che produce un becchino battendo i chiodi su una bara.[21] Il canto, inoltre, ricorda anche il piagnucolio di un gatto, per questo i sudamericani lo vedono come un gatto con le ali: "Il gufo dagli occhiali è uguale a un gatto ma ha le ali e può volare; ha al posto di denti e fauci un becco e il suo verso è simile a quello di un gatto”.[17][22]

Caccia

La vita diurna è piuttosto ridotta, tende a preferire il riposo all'attaccatura al tronco dei rami al riparo tra le frasche.[16] Solo quando arriva il crepuscolo, inizia a cacciare.[23] Per questo motivo è raro avvistarlo. Ma quando le giornate sono nebbiose e nuvolose può andare a caccia anche di giorno.[24] Pratica una caccia d'appostamento, cioè si appollaia su un ramo basso e osserva e ascolta l'area circostante; può rimanere a farlo anche per diversi giorni e notti e può spostarsi anche dai 500.000 ai 2 km² o più; quando trova la preda prescelta si scaglia verso di essa molto agilmente per un gufo della sua taglia con un rapido e silenzioso balzo, la afferra e la porta al nido per cibarsene.[11][16][17][18]

Alimentazone

Il gufo dagli occhiali è carnivoro, preferisce mangiare topi ed insetti ma ha come preda la maggior parte di ciò che è in grado di catturare.[11][25]
Piccoli mammiferi tra cui opossum, moffette dal cappuccio, furetti, conigli, formichieri, pipistrelli, piccoli roditori e murini; alcuni ricercatori hanno scoperto anche che si ciba di bradipi tridattili grandi quattro volte lo stesso gufo, grazie alla lentezza molto pronunciata di questi.[4][22][26][27] Uccelli, che riesce a ghermire mentre riposano, tra cui corvi, gazze ladre, ghiandaie, piccoli gufi, oropendole, piccioni e rigogoli.[17][22][28][29] Cercando nella vegetazione può catturare anche grandi insetti, bruchi, cavallette, scarafaggi e più raramente ragni di grandi dimensioni.[11][4][28] Rettili, in particolare piccole lucertole.[17] Pesci, rane, raganelle e insolitamente, nelle foreste di mangrovie, anche granchi e gamberi di fiume.[9][13][30]

L'alimentazione del gufo dagli occhiali è nota grazie ad esami delle sue borre (rigurgiti delle parti indigeribili delle prede), che contengono crani, becchi, zampe e unghie di uccelli e mammiferi, o anche peli, squame e piume che rimangono intatte; ci possono essere anche borre di piante che però provengono dall'intestino dell'animale predato.[19]

Riproduzione

Il gufo dagli occhiali è monogamo, difatti vive solitario o in coppia perché è territoriale e non ama stare in compagnia, per rafforzare i legami di coppia si liscia col becco reciprocamento con la compagna.[6][16] Comunemente il corteggiamento, in cui il maschio procura del cibo alla femmina, viene accompagnato da molti movimenti delle ali e del corpo del primo.[6] Avvenuto l'accoppiamento, nidifica nelle cavità naturali di grandi alberi formate dal vento forte che spezza le cime, o in nidi abbandonati di altri uccelli come per esempio quello del picchio che buca il tronco; deponendo, nella stagione secca e all'inizio della stagione delle piogge a seconda della zona (tra aprile e giugno in Costarica e tra settembre e ottobre in Panama), solitamente due uova quasi tonde, a volte anche tre, talvolta ovali, di colore bianco, grandi approssimativamente 50,5 per 42,5 mm. L'incubazione dura per 35 - 39 giorni, la femmina cova le uova e il maschio porta gli alimenti. Nei primi 10 giorni dopo la schiusa il maschio nutre i pulli, di cui spesso sopravvive un solo nidiaceo poiché il più debole sopraffatto dal più forte non riesce a cibarsi, morendo in poco tempo. I nascituri spiccano il volo a 5 - 8 settimane di vita rimanendo con i genitori sui rami vicini poiché non sono in grado di volare pienamente non avendo ancora sviluppato il piumaggio da adulto e vengono alimentati da essi per un massimo di un anno. Lo sviluppo del piumaggio da adulto può durare fino al quinto anno di vita poiché deve cambiare diverse volte le piume per rimuovere il colore bianco caratteristico dei pulli, ed è accertato che in libertà il piumaggio si sviluppa più velocemente; la maturità sessuale viene raggiunta quasi contemporaneamente allo sviluppo del piumaggio, intorno ai 4 - 5 anni di età. Il gufo dagli occhiali è un uccello piuttosto longevo: mentre in cattività vive dai 25 ai 30 anni, in natura arriva a vivere fino a 35 anni.[4][9][11][17][24][13][19][22][31][32]

Predatori

Pochi sono i predatori che possono insidiarlo, dato che solitamente tende ad appollaiarsi sui rami che pendono verso il basso nascondendosi tra le foglie. A volte viene cacciato da uccelli più grandi, in particolare la poiana beccogrosso che può catturare il gufo per lo più di giorno quando si riposa, diventando una preda facile.[11][19]

Relazioni con l'uomo

Non viene utilizzato dall'uomo per produrre beni materiali, ma viene catturato solo ed esclusivamente per divenire animale domestico.[33] Considerato come la fonte del sonno, vengono cantate delle canzoncine locali su di lui ai bambini per farli addormentare, inoltre viene considerato utile per l'uomo poiché aiuta a mantenere le popolazioni di animali dannosi in equilibrio consumando molti animali come insetti, topi e ratti, aiutando a controllare l'aumento di malattie e i danni alle coltivazioni, difatti come predatore della sua catena alimentare, è un indicatore della salute ambientale dell'ecosistema in cui vive.[9]

Stato di Conservazione

Video dall'Animal Kingdom nel Walt Disney World Resort
 
Gufo dagli occhiali in cattività

Questa specie viene elencata tra le specie a rischio minimo nella lista rossa della IUCN poiché prima di tutto ha un areale vastissimo (stimato essere circa 12,7 milioni di km²), poi perché ha una tendenza stabile nel numero e per ultimo perché la dimensione della popolazione è molto grande (stimata tra i 500 000 e i 5 milioni di individui).[1][34]

Mikich e Bérnils, autori della lista rossa della fauna minacciata in Panama, affermano che in futuro potrebbe essere minacciato dalla deforestazione, difatti anche se può sembrare che la tolleri bene perché si può trovare in aree coltivate e in foreste tropicali decidue, necessita di aree boschive per una buona nidificazione, e da un forte calo della popolazione della sua specie, in particolare nel suo habitat naturale; e da questo ne deriva l'aumento della competitività per trovare un luogo in cui nidificare e per cercare il cibo necessario alla sopravvivenza. Inoltre, viene ucciso perché alcuni danno per vere le credenze popolari che lo rendono inquietante e perché il gufo talvolta attacca il pollame della gente del posto che viene avvisata da alcuni uccelli irritati dalla presenza di esso, in particolare i passeriformi, che con il loro verso allarmano gli animali nelle vicinanze e di conseguenza anche l'uomo.[9][19][35]

Il gufo dagli occhiali viene fatto riprodurre in cattività per poi venir rilasciato in natura attraverso programmi che cercano di salvare il suo habitat; altrimenti viene custodito nei giardini zoologici.[11] La specie è elencata tra le specie protette della Convenzione di Berna e della CITES, in entrambe presente nell'Allegato II; pertanto è vietata qualsiasi forma di cattura, di detenzione o di uccisione intenzionale, il deterioramento o la distruzione intenzionale dell'habitat e la detenzione o il commercio dell'animale o di sue parti.[31][36]

Tassonomia

La Pulsatrix perspicillata comprende le seguenti sottospecie[13]:

Esse differiscono leggermente tra loro per la diversa tonalità del piumaggio e per il colore degli occhi, che va dal giallo luminoso o arancione fino al giallo-brunastro.[6]

Specie simili

Per la sua particolare colorazione, questo grande e fiero gufo è inconfondibile. Ad un occhio inesperto potrà assomigliare a:

Invece tutti gli altri gufi sono striati inferiormente o hanno i ciuffi auricolari.[12]

Omologie genetiche

Ha 76 cromosomi, con un gran numero di cromosomi doppi. Alcuni scienziati hanno cercato di definire delle omologie tra esso e il gallo rosso usando la tecnica della verniciatura cromosomica, un'applicazione speciale della FISH che consiste nell’uso di una miscela di sonde in grado di legarsi specificamente all’intera struttura di un unico cromosoma rendendolo, quindi, completamente fluorescente[39], con le sonde dei cromosomi 1-10 e Z e le sequenze telomeriche del DNA del gallo rosso. Questo approccio ha permesso di fare una comparazione tra il gufo dagli occhiali e le altre specie di Strigidae già analizzate dalla verniciatura cromosomica (allocco di Lapponia e gufo reale, entrambi con cariotipo 2n=80). I risultati mostrano che sono avvenute delle fusioni e fissioni centriche in differenti paia di cromosomi e sono responsabili della variazione del cariotipo osservata in questo gruppo. Non è stata trovata nessuna sequenza di telomeri interstiziali. Sebbene le paia di cromosomi più grandi nel gufo dagli occhiali e nel gufo reale siano submetacentriche, esse sono omologhe alle differenze dei cromosomi del gallo rosso: GGA1/GGA2 nel primo gufo e GGA2/GGA4 nel secondo.[40]

Note

  1. ^ a b (EN) Pulsatrix perspicillata, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c d e f Ravazzi 2010, p. 198
  3. ^ a b The Journal of animal ecology, p. 285
  4. ^ a b c d (FR) La chouette à lunette, su chouettalors.com. URL consultato il 21 marzo 2012.
  5. ^ A guide to the birds of Costa Rica, p. 242
  6. ^ a b c d e (EN) Spectacled Owl, su oiseaux-birds.com. URL consultato il 4 marzo 2012.
  7. ^ a b Owls of the World, p. 350
  8. ^ (EN) Eyes On Owls - Live Owl Programs, su eyesonowls.com. URL consultato il 29 gennaio 2012.
  9. ^ a b c d e f g (EN) Animal Fact Sheets Spectacled Owl (Pulsatrix perspicillata), su zoo.org. URL consultato il 21 marzo 2012.
  10. ^ a b A Field Guide to the Birds of Brazil, p. 58-11
  11. ^ a b c d e f g h (EN) AnimalDiversity Web - Pulsatrix perspicillata, su animaldiversity.ummz.umich.edu. URL consultato il 30 gennaio 2012.
  12. ^ a b c d Birds of Venezuela, p. 364
  13. ^ a b c d e (EN) Spectacled Owl - Pulsatrix perspicillata - Information, pictures, sounds, su owlpages.com. URL consultato il 29 gennaio 2012.
  14. ^ a b c d A guide to the birds of Colombia, p. 228
  15. ^ a b (EN) Spectacled Owl (Pulsatrix perspicillata), su members.ziggo.nl. URL consultato il 21 marzo 2012.
  16. ^ a b c d e f g Ravazzi 2010, p. 199
  17. ^ a b c d e f (EN) Spectacled owl (bird), su britannica.com. URL consultato il 6 gennaio 2012.
  18. ^ a b c (EN) Spectacled Owl - Pulsatrix perspicillata, su owling.com. URL consultato il 26 marzo 2012.
  19. ^ a b c d e f g (PT) Murucututu, su avesderapinabrasil.com. URL consultato il 26 marzo 2012.
  20. ^ "Canto eseguito da due voci tra loro in ottava, o anche l’uso di due motivi di cui il secondo attaccava all’ottava della base" Treccani.it
  21. ^ Birds of Costa Rica: A Field Guide, p. 133
  22. ^ a b c d (ES) INBio. Species of Costa Rica -Pulsatrix perspicillata, su darnis.inbio.ac.cr. URL consultato il 10 febbraio 2012.
  23. ^ (ES) Pulsatrix perspicillata, su acguanacaste.ac.cr. URL consultato il 29 marzo 2012.
  24. ^ a b (RU) Очковая сова – мудрая и очень опасная птичка из Панамы, su panama.ru. URL consultato il 29 marzo 2012.
  25. ^ Rain forests of the world: Orchid - red panda, p. 427
  26. ^ (EN) Jody Bourton, Wild sloth killed by small spectacled owl in Panama, in BBC, 4 febbraio 2010. URL consultato il 29 marzo 2012.
  27. ^ Mammals of the Southern Hemisphere, p. 17
  28. ^ a b Owls of the World, p. 351
  29. ^ (ES) Pulsatrix perspicillata, su acguanacaste.ac.cr. URL consultato il 29 marzo 2012.
  30. ^ (EN) Spectacled Owl, su owls.org. URL consultato il 29 febbraio 2012.
  31. ^ a b (FR) Chouette à lunettes - Pulsatrix perspicillata - Kriss Nature, su krissnature.over-blog.com. URL consultato il 28 febbraio 2012.
  32. ^ (CS) Lexikon zvířat - Zoo Praha, su zoopraha.cz. URL consultato il 24 febbraio 2012.
  33. ^ (EN) Spectacled Owl (Pulsatrix perspicillata) - Additional information on this species, su birdlife.org. URL consultato il 18 marzo 2012.
  34. ^ (EN) Spectacled Owl (Pulsatrix perspicillata) - Summary information on this species, su birdlife.org. URL consultato il 18 marzo 2012.
  35. ^ (PT) Livro vermelho da Fauna Ameaçada no Estado do Paranà, su maternatura.org.br. URL consultato il 29 febbraio 2012.
  36. ^ Convenzione di Berna: conservazione della flora e della fauna, su tutelafauna.it. URL consultato il 28 febbraio 2012.
  37. ^ Rapaci notturni del mondo STRIGIFORMI, su digilander.libero.it. URL consultato il 5 gennaio 2012.
  38. ^ Ravazzi 2010, p.25
  39. ^ Ibridazione in situ fluorescente e suoi utilizzi diagnostici in citogenetica, pp. 44-46
  40. ^ (EN) Comparative chromosome painting between chicken and spectacled owl (Pulsatrix perspicillata): implications for chromosomal evolution in the Strigidae (Aves, Strigiformes), su content.karger.com. URL consultato il 24 febbraio 2012.

Bibliografia

Libri

Pubblicazioni

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