Bordano
Bordano (Bordan in friulano[3]) è un comune italiano di 800 abitanti della provincia di Udine in Friuli-Venezia Giulia. È conosciuto come il paese delle farfalle per la notevole presenza nella tarda primavera di diverse specie di tale insetto. Nel paese riveste ancora una discreta importanza la lavorazione, su base artigianale, del legno.
Bordano comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Gianluigi Colomba (lista civica) dal 29-5-2007 |
Territorio | |
Coordinate | 46°19′00″N 13°06′00″E |
Altitudine | 224 m s.l.m. |
Superficie | 15,2 km² |
Abitanti | 810[1] (31-12-2010) |
Densità | 53,29 ab./km² |
Frazioni | Interneppo |
Comuni confinanti | Cavazzo Carnico, Gemona del Friuli, Trasaghis, Venzone |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 33010 |
Prefisso | 0432 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 030012 |
Cod. catastale | A983 |
Targa | UD |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] |
Nome abitanti | bordanesi |
Patrono | sant'Antonio Abate |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Geografia
Il paese sorge a 224 m alla destra del fiume Tagliamento stretto tra i monti Brancot (chiamato dai bordanesi anche Monte di Ruvinto, Monte Tricorno - da non confondere con il Monte Tricorno della Slovenia - o Monte di Palantarins) (1.015 m) a sud e San Simeone (1.505) a nord che formano una piccola vallata aperta. Oltre al capoluogo il comune conta la frazione di Interneppo (Tarnèp) che si affaccia sul Lago di Cavazzo (conosciuto anche come Lago dei Tre Comuni), dista poco più di 2 km e mezzo da Bordano, è situata a 245 m d'altitudine ed in essa risiedono circa 172 abitanti. A sud-est del paese di Bordano sono situati due piccoli laghetti artificiali, più comunemente chiamati "i laghetti" dai bordanesi progettati dall'ex assessore del comune Oscar Rossi e realizzati in funzione di un progetto, che avrebbe dovuto portare alla realizzazione di una piccola oasi naturale, attualmente solo in parte eseguito. Essi sono situati più precisamente in mezzo ad un'area boscosa adiacente ai "Plans" cioè alla continuazione verso sud della vallata di Bordano. La distanza e la pozizione che Interneppo ha nei confronti di Bordano lo renderebbero a tutti gli effetti un paese autonomo e distaccato da Bordano se non ci fosse il vincolo comunale. Il territorio stesso su cui essi sono stati edificati, infatti, è molto diverso tra i due, dato che Bordano si trova, appunto, in una piccola piana aperta stretta tra due monti e un fiume, mentre il suolo di Interneppo è già più montuoso e non va a formare una vera e propria valle, e, per di più, la parte occidentale del paese è situata vicino al bordo di una grosso precipizio roccioso che sovrasta il lago sottostante. C'è persino un vecchio detto locale che conferma ciò: Bordan tal plan e Tarnep tal cret (Bordano nel piano e Interneppo sulla rupe). Dal punto di vista dell'idrografia il comune di Bordano è percorso ancora dai letti di molti rivi e ruscelli ormai prosciugati che un tempo durante le piene straripavano frequentemente innondando alcuni borghi del vecchio paese. Il principale tra questi è il Rio Cretine (meglio conosciuto come Rio Cartine) celebre tra i bordanesi più anziani per il fatto di aver molte volte in passato rotto gli argini e allagato i borghi di Prussia e Cartine nella parte centro-meridionale di Bordano. Tutta questa rete di fiumiciattoli si snoda dai versanti del Brancot fino alla porzione di territorio tra il Tagliamento ed il paese (chiamato "Les Braides" per il fatto che, soprattutto una volta, abbondavano gli appezzamenti coltivati in quella zona che arrivavano fino alla "glerie" cioè all'area sassosa e sterile adiacente al Tagliamento. Altri rivi importanti sono il Rio Costa, il Rio di Contrestorie, il Riguciul, il Rio Tamer, il Rio di Palantarins, le Rogge dei Molini, il Rio Frati, ecc. Sia Bordano che Interneppo conservano ancora tutti i nomi dei borghi e delle località di campagna e di montagna utilizzati da tempi immemorabili e che si sono tramandati attraverso le generazioni, nonostante il piano urbanistico sia stato modificato in seguito al terremoto del 1976, con l'aggiunta di strade e quartieri nuovi là dove prima c'erano campi e prati, soprattutto nella zona ad est e a sud-est di Bordano. Questa parte nuova è caratterizzata, infatti, da una serie di villete post terremoto, mentre i quartieri centrali e occidentali sono ancora costituiti da molti piccoli e stretti condomini sempre ricostruiti o ristrutturati dopo il sisma ma più simili alle abitazioni che c'erano prima. Inoltre a causa del sisma e del successivo sfollamento di molti abitanti tutti i prati e le coltivazioni, fino ad allora curati minuziosamente dagli abitanti, cominciarono a ricoprirsi di sterpaglie e ad essere lasciati incolti. Per di più, grazie agli innumerevoli ammodernamenti portati dalla ricostruzione, la popolazione smise di patire la miseria come una volta ma smise anche di prendersi cura delle aree adibite a coltivazione e a pascolo che, quindi, si imboschirono gradualmente diventando inutilizzabili. Oggi la situazione è piuttosto stabile ma si possono vedere sia nei "Plans" ma soprattutto ne "Les Braides" e sulle pendici del Brancot tutte quelle zone che una volta erano curate e che ora ospitano erbacce e boscaglia.
Storia
Pare che il paese si sia sviluppato dove sorgeva un antico guado romano che permetteva di attraversare il Tagliamento lungo la Via Iulia Augusta; la frazione di Interneppo invece deve avere origini ancora più antiche. Il nome Bordanum viene citato per la prima volta in un codice della Chiesa Gradese che risale circa all'anno 1000 e potrebbe derivare o dal nome di un funzionario o generale romano transitato in quella zona (Bordanus o Bordanum) oppure da una lingua germanica all'interno della quale si riscontra il prefisso "bord" che voleva dire asse di legno, presupponendo, quindi, che a Bordano si fabbricassero le abitazioni con assi di legno ricavate dai boschi attorno al paese. Queste sono le due principali ipotesi correnti sull'origine etimologica del nome di Bordano e sono entrambe interessanti perché ciascuna evidenzia una ben precisa origine storica del paese. La prima è stata portata avanti dal dottor Enos Costantini e indicherebbe proprio un'origine onomastica del nome del paese, così come è accaduto per diversi paesi della Bassa Pianura Friulana, che possiedono un nome derivato da un nome proprio di persona. Aldilà di queta precisazione, che renderebbe questa ipotesi abbastanza probabile, c'è anche un'altra considerazione da fare e cioè che è stata fatta una scoperta da un certo studioso Mor rappresentata dal ritrovamento presso il paese carnico di Ospedaletto, non lontano da Bordano, di una deviazione secondaria della strada romana Via Iulia Augusta (che come si sa raggiunge il Passo di Monte Croce Carnico e da qui va da una parte ad Augusta, in Baviera, e dall'altra a Vienna) che, come già sopracitato, attraversava a guado il Tagliamento in corrispondenza della piana di Bordano per poi raggiungere Interneppo. Da qui si sarebbe poi ricongiunta alla via principale; tuttavia presso Interneppo si sono persino ritrovate le tracce della strada, che si perdono poi nel bosco, con tutta la pavimentazione lastricata in pietre come era tipico dei romani e con i segni ripetuti delle ruote dei carri romani, che da una ruota all'altra misuravano circa 90 cm di larghezza. La scoperta è stata documentata, sia qulla di Ospedaletto che quella di Interneppo, in una pubblicazione effettuata dallo stesso Mor. La seconda ipotesi, sempre elaborata da Costantini e quella della derivazione germanica. In un'antica lingua germanica, infatti, si è riscontrata la presenza della parola "bord" col significato di asse di legno facendo, quindi, pensare ad una colonizzazione della piana di Bordano da parte di genti barbare di stirpe germanica che, all'incirca durante il periodo della caduta dell'Impero Romano d'Occidente, si insediarono e cominciarono a costruire edifici provvisori con assi di legno ("brees" in friulano moderno). In definitiva Bordano potrebbe essere stata nei suoi albori o un avamposto romano o un primo rudimentale villaggio barbaro post romano. Durante il medioevo il territorio di Bordano fu sottoposto alla giurisdizione di diversi signori tra cui i Colloredo Mels. Nel 1506 passò sotto giurisdizione della comunità di Venzone, divenendo poi, con la dominazione napoleonica, Comunità autonoma, con Bordano capoluogo e Interneppo frazione. Ecclesiasticamente invece il paese dipese dalla Pieve di Cavazzo fino al 1914, quando passò a far parte della Forania di Gemona. Durante la prima guerra mondiale la ritirata dell'esercito italiano toccò anche Bordano; infatti sul monte Festa vi era un forte d'artiglieria che, accerchiato da ogni lato dalle truppe nemiche avanzanti, si difese per giorni, per poi arrendersi. La seconda guerra mondiale invece segnò più profondamente il paese; infatti nel luglio 1944 Bordano patì una quasi completa distruzione dovuta ad una rappresaglia nazifascista, nonché lo sfollamento degli abitanti per far posto alle popolazioni cosacche che invasero queste zone dopo la promessa fattagli da Hitler che avrebbero avuto come proprio territorio l'Alto Friuli. Ma il fatto storico che maggiormente ha colpito il paese in epoca moderna è stato senz'altro il disastroso terremoto del 1976, nel monte San Simeone. Bordano e Interneppo vennero completamente distrutti, e persero gli edifici di maggior interesse artistico; tuttavia Bordano ha saputo superare la perdita ed è stato in grado di ricostruirsi una nuova identità facendo tesoro delle farfalle che vivono a migliaia nel territorio comunale, facendo di esse il proprio simbolo e diventando famoso anche all'estero come Il paese delle farfalle.
La battaglia del monte Festa
La fortezza del monte Festa venne costruita agli inizi del XX secolo con lo scopo di realizzare una cintura fortificata a difesa del Friuli. Tuttavia durante la prima guerra mondiale la situazione strategica la tenne lontana dal fronte, e venne utilizzate come osservatorio d'artiglieria, guarnita con poco più di un centinaio di uomini. Con la rotta di Caporetto nel 1917 però, le truppe austrotedesche spezzarono le linee italiane e cominciarono la loro discesa verso la pianura friulana e il Piave, così la fortezza vide sciamare nelle valli sottostanti migliaia e migliaia di soldati nemici. A questo punto all'esigua guarnigione del monte Festa giunse l'ordine di resistere ad ogni costo. Il 5 novembre il forte era diventato come un isolotto circondato da tutti i lati dalle truppe nemiche. Gli austriaci attaccarono nella notte tra il 5 e il 6, ma gli italiani resistettero con l'unica mitragliatrice disponibile spostandola qua e là per ingannare gli attaccanti sulla consistenza numerica delle difese. Quando poi le munizioni cominciarono a scarseggiare i nostri soldati ricorsero anche al lancio di blocchi di roccia fatti rotolare sui nemici che tentavano di salire le pendici del monte. Gli italiani si resero però ben presto conto che ogni resistenza era vana, così in cento tentarono una sortita per ricongiungersi all'esercito italiano e gli altri, dopo aver fatto saltare il deposito di munizioni, si arresero.
Onorificenze
Monumenti e luoghi d'interesse
- La Casa delle Farfalle Sorge al centro del paese, ed è un vero e proprio museo vivente di questi insetti. La casa, dove si riproducono oltre 400 specie di farfalle tra le più belle del mondo, è divisa in tre grandi giardini: amazzonico, afro-tropicale e indo-australiano. All'interno si possono vedere tutti gli stadi di sviluppo delle farfalle da uovo a bruco, da crisalide a farfalle. Vi si possono osservare le differenze tra le farfalle diurne e quelle notturne e vedere dal vivo alcuni tra gli esempi dei più significativi trucchi adottati per la soprav'vivenza e di colorazioni che servono per difendersi sia in maniera attiva, sia con il mimetismo. All'interno della Casa sono presenti anche una svarita quantità e tipologia di animali esotici, tra cui: Tarantole, Iguane, Volpi volanti, Tartarughe (sia d'acqua che di terra), Cocoriti, Serpenti, e ancora svariati tipi di rettili, volatili, mammiferi e pesci.
- Il Murale mitologico dedicato al ciclismo Italiano e situato ovest del paese alla strada per Interneppo. Era realizzato dalla Provincia di Udine, convenzione del 25.01.2001 rep. 2693 dai pittori Giuseppe Brombin e Floreano "Jan" Franzil. Sono ritratti dei ciclisti grandi d`Italia, mostrando Bottecchia, Binda, Girardengo, Coppi, Adorni, Magni, Guerra, Bartali, Nencini, Gimondi, Moser e Pantani. Tutti presentati da Antonio Lot con su microfono.
- Sono presenti numerosi murales ovvero dipinti sui muri rappresentanti vari personaggi inventati ma soprattutto farfalle che sono in pratica diventate l'anima stessa del paese. In molti anni si è tenuto un concorso per decidere quali sono i migliori. Sono situati su gran parte delle abitazioni, sui luoghi comunali e sui luoghi d'istruzione e rappresentano il più delle volte delle vere e proprie opere d'arte eseguite in innumerevoli stili da pittori arrivati da tutto il mondo. La loro realizzazione è iniziata massicciamente negli anni '90 in concomitanza con la realizzazione della Casa delle Farfalle grazie all'impulso dell'allora sindaco Enore Picco. È principalmente Bordano ad ospitare questi capolavori anche se pure Interneppo ne possiede alcuni. *Sia Bordano che Interneppo possiedono una loro chiesa anche se quella attuale di Bordano è stata costruita interamente nuova dopo il terremoto, dato che della precedente era sostanzialmente rimasto solo il campanile in piedi, e per questo motivo è in stile moderno. Purtroppo alcuni antichi affreschi, che si trovavano all'interno della chiesa vecchia, sono andati perduti a causa del sisma. Quella di Interneppo, invece, è stata semplicemente restaurata e l'imponente campanile ottocentesco è rimasto quello originale. Oltre a ciò, però, il comune di Bordano rivela un'altra sorpresa e cioè la presenza una piccola chiesetta edificata sull'altipiano del Monte San Simeone a oltre 1200 metri di quota ancora nel Medioevo e ristrutturata varie volte durante i secoli. Si tratta di una delle chiese carniche costruite a maggiori altitudini ed è dedicata al santo dell'omonimo monte su cui si trova, San Simeone. Ogni prima domenica di settembre è meta di molte persone nell'ambito della principale festa paesana, quella, appunto, di San Simeone che, assieme a quella di Sant'Antonio Abate, rappresenza la migliore occasione di aggregazione degli abitanti. *Vale la pena menzionare la storica fontata della piazza di Interneppo, alla quale gli interneppani sono molto legati e che porta inciso sopra nella roccia un verso di una poesia del poeta locale Ugo Rossi (1915-1981).
- Il paese di Bordano possiede inoltre una biblioteca comunale dedicata proprio al poeta sopracitato il cui loculo si trova al cimitero di Bordano anche se egli era originario di Interneppo.
- Un'altra fontana particolarmente interessante, questa volta di Bordano, è situata nel borgo di Prussia e anche se morfologicamente è simile a quella di Interneppo presenta, come quest'ultima, un'incisione nella quale è riportata una frase in tedesco a ricordo degli abitanti del borgo che un tempo, soprattutto verso la fine dell'800 andavano a lavorare in Germania per guadagnarsi da vivere. Il nome stesso del borgo, infatti, rievoca questo capitolo di storia di Bordano. Tanto per fare un esempio, tra i tanti che partirono ci fu anche il padre di Ugo Rossi, Pietro Rossi (1879-1955), che da giovane era andato a lavorare presso una fornace in Germania.
- Dal punto di vista naturalistico, oltre alla Casa delle Farfalle, il comune di Bordano ospita una realtà che in tutta la sua integrità può essere considerata una attrazione e un luogo veramente degno di essere visitato ed è il Monte San Simeone. Dal punto di vista culturale e affettivo da sempre il monte ha rappresentato il principale sostentamento per i Bordanesi e gli Interneppani, assieme al Monte Brancot, con i suoi pascoli, i suoi prati e i suoi fitti boschi entrando quasi nel mito popolare e diventando l'unico vero compagno di vita per un bordanese. Per secoli il monte è stato sfruttato ed anche amato dagli abitanti ed ancora oggi, nonostante i tempi siano cambiati e le persone non lo frequentino più per i pascoli e le coltivazioni, si può facilmente intuire che questo rapporto di amicizia tra monte e abitante è ancora fortissimo a partire dalla festa paesana già sopra citata. Anche dopo il terremoto, infatti, Bordano non ha mai smesso di avere legami con esso, nonostante fosse stata proprio la base del monte il baricentro del terremoto che ha distrutto i due centri abitati. Dal punto di vista naturalistico, invece, la ricchezza floro-faunistica e la fama acquisita sono assolutamente straordinarie ed il comune di recente ha voluto sottolineare questa ricchezza con un ottimo intervento a favore di un sempre maggiore afflusso di turisti. Grazie, infatti, all'incredibile numero e varietà di specie entomologiche, dei suoi panorami e dei dei suoi boschi, già ancora prima della realizzazione del progetto, molti appassionati di insetti ed in particolare di farfalle ma anche semplici escursionisti sono venuti a godersi una bella passeggiata tra i sentieri del monte. Il monte, infatti, soprattutto il suo altopiano (Val di Sōre e Val di Sót) non ha nulla da invidiare alla sottostante Casa delle Farfalle per varietà di Lepidotteri ospitando circa 550 specie tra farfalle e falene (naturalmente tutte autoctone a differenza di quelle ospitate nella Casa) ed essendo stato meta per diversi anni di numerosi collezzionisti che pur di catturare qualche bel esemplare delle nostre farfalle arrivavano fin dall'Austria. Questo luogo puo essere veramente considerato un paradiso dagli entomologi tanto che in passato persino un famoso professore di entomologia dell'Università di Udine, prof. Antonio Servadei, venne a catturare farfalle sul San Simeone. Nel giugno del 2002 il progetto è terminato e consiste in un appassionante ed avventuroso sentiero naturalistico conosciuto come Sentiero Entomologico o Sentiero delle Farfalle di Bordano che permette al visitatore di scoprire passo passo la piccola fauna che popola il monte tramite l'ausilio di ben 10 cartelloni didattici disposti mammano lungo il sentiero. Si parte da un'altitudine di 236 m per arrivare a 415 m con un dislivello di circa 300 m e una lunghezza complessiva di circa 6 km. Il percorso parte dall'abitato stesso di Bordano in prossimità di una anconetta (un'altra particolare forma culturale di Bordano) e si sviluppa lungo le pendici del monte, per poi terminare presso la strada asfaltata, dove si trova un'altra piccola ancona, che si ricollega al paese. Oltre che per le farfalle vale la pena intraprendere questo sentiero anche per la folta e variegata vegetazione arborea che comprende il castagno, la roverella, l'orniello e il carpino nero oltre a una vasta gamma di specie arbustive. Tutto questo in definitiva permette di imbattersi in un ambiente che riassume quasi totalmente le caratteristiche della fauna e della flora delle Prealpi Carniche.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[4]

nate.
Lingue e dialetti
A Bordano, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana. Nel territorio comunale vige la Legge regionale 18 dicembre 2007, n. 29 "Norme per la tutela, valorizzazione e promozione della lingua friulana"[5], con la quale la Regione Friuli Venezia Giulia stabilì le denominazioni ufficiali in friulano standard e in friulano locale dei comuni in cui effettivamente si parla il friulano. Infatti è solito ai bordanesi modificare leggermente alcuni vocaboli, soprattutto nomi propri, ma se si analizza il glossario bordanese si riscontrano diverse varianti del friulano standard che rendono la lingua parlata in questo comune unica e particolare, come la "strambatura" del nome del fiume Tagliamento che nel normale e più diffuso friulano si dice "Tiliment" e che mentre nel comune di Bordano si tende spesso a traformare in "Tāment". Si può, dunque, parlare di una sorta di dialetto bordanese anche se questa affermazione in realtà è un po' forzata dato che la struttura sintattica e grammaticale così come la pronuncia non sono diverse dal friulano standard e le sostanziali differenze stanno solo in alcune modifiche lessicali come, appunto, quella del fiume Tagliamento e del Rio Cretine che è stato convertito in Rio Cartine. Nonostante la lingua friulana abbia conosciuto un costante declino che dura in parte ancora oggi, anche se sensibilmente rallentato grazie all'impegno delle istituzioni, a causa della massiccia affermazione dell'italiano a causa dei media a Bordano non si è mai smesso di parlare friulano, che rimane ancora la lingua in assoluto più parlata tra gli anziani, e persino i giovani, spesso, la prediligono rispetto all'italiano.
Amministrazione
Galleria fotografica
Image:Bordano Monte Chiampón 08032008 11.jpg|Bordano col monte Chiampon sullo sfondo Image:Bordano murale mitologico del ciclismo 08032008 24.jpg|Murale a Bordano Image:Bordano Casa delle Farfalle 01042007 01.jpg|Farfalla della Casa delle Farfalle
Voci correlate
Altri progetti
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- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Bordano
Collegamenti esterni
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ lista ufficiale Denominazioni ufficiali in Lingua Friulana , su arlef.it, Arlef. URL consultato il 26 ottobre 2011.