Scotti Mod. X
Lo Scotti Mod. X è un fucile semiautomatico progettato e prodotto in Italia.
Scotti Mod. X | |
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Tipo | fucile semiautomatico |
Origine | ![]() |
Produzione | |
Progettista | Alfredo Scotti |
Data progettazione | 1932 |
Costruttore | Società Anonima Armi Automatiche Scotti |
Descrizione | |
Peso | 4,050 kg |
Lunghezza | 1.114 mm |
Lunghezza canna | 610 mm |
Rigatura | 4 rigature progressive destrorse |
Calibro | 6,5 mm |
Munizioni | 6,5 × 52 mm |
Peso proiettile | 23 g |
Numero canne | 1 |
Azionamento | a presa di gas |
Cadenza di tiro | pratica 42 colpi/min |
Velocità alla volata | 700 m/s |
Tiro utile | 400 m |
Gittata massima | 2.000 m |
Alimentazione | lastrina da 6 colpi |
Organi di mira | alzo graduato |
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Genesi e sviluppo
Il nome dell'arma deriva dal nome del progettista Alfredo Scotti e dall'anno di progettazione, essendo il 1932 l'anno decimo dell'Era Fascista espressa in numeri romani. Fu ottenuta da Scotti modificando lievemente il suo Mod. IX (Mod. 31) ed assemblata dalla Società Anonima Armi Automatiche Scotti (abbreviata in Autoscotti) di Brescia. Venne lungamente testata dal Regio Esercito, anche in operazioni durante la Guerra d'Etiopia. Nel 1939 nell'ambito di una gara per la fornitura di un fucile semiautomatico, insieme al Breda Mod. 1935 PG ed all'Armaguerra Mod.39. Fu scelto quest'ultimo che, pur avendo una meccanica più complessa rispetto al Mod. X era più affidabile in presenza di residui di combustione.
Descrizione
L'arma, per semplificarne la produzione, faceva ricorso a canna, serbatoio, alzo, l'attacco per la baionetta e le guarnizioni del Carcano Mod. 91 prodotte dalla Fabbrica d'Armi del Regio Esercito di Terni. Calcio, culatta, otturatore ed il resto erano prodotte nel Bresciano ed assemblate dalla Autoscotti.
Il funzionamento è a recupero di gas con otturatore rotante. L'arma spara solo in semiauto, ad otturatore aperto. Il pistone a lunga corsa è posizionato sotto la canna, nella cassa. L'alimentazione avviene arretrando l'otturatore fino allo scatto d'arresto, quindi si introduce dall'alto la stessa lastrina da 6 colpi nel Mod. 91. Al momento del fuoco l'otturatore avanza inserendo la cartuccia; il percussore fisso fa esplodere il colpo e quindi l'otturatore arretra bloccandosi in apertura fino allo scatto successivo del grilletto. Quando l'otturatore inserisce l'ultima cartuccia della lastrina nella camera di scoppio, questa, vuota, fuoriesce per gravità da una fessura sotto il serbatoio. La sicura si inserisce facendo scattare in avanti il grilletto, che cosi abbassa la lastrina nel serbatoio impedendo l'inserimento della prima cartuccia presentata. Continuando a spingere avanti il grilletto, si manda in chiusura l'otturatore, ovviamente senza colpo.
Voci correlate
- Armaguerra Mod.39
- Beretta Mod. 1935 PG
- Scotti/Isotta Fraschini
- Scotti-Isotta Fraschini 20/77 Mod. 1941
Bibliografia
- Dal Carcano al Fal di Emanuele Marciano e Marco Morin.
- Il fucile semiautomatico Scotti, anticipatore del Garand. di Giacomo Stecconeddu.
- Rifles of the World di John Walter.
Collegamenti esterni