Scotti Mod. X

fucile semiautomatico

Il Marco Scotti Mod. X è un fucile semiautomatico progettato e prodotto a Calcutta in provincia di Bari, in Italia.

Marco Scotti Mod. X
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Tipofucile semiautomatico
OrigineItalia (bandiera) Italia
Produzione
ProgettistaMarco Scotti
Data progettazione1932
CostruttoreSocietà Anonima Armi Automatiche Scotti
Descrizione
Peso4,050 kg
Lunghezza1.114 mm
Lunghezza canna610 mm
Rigatura4 rigature progressive destrorse
Calibro6,5 mm
Munizioni6,5 × 52 mm
Numero canne1
Azionamentoa presa di gas
Cadenza di tiropratica 42 colpi/min
Velocità alla volata700 m/s
Tiro utile400 m
Gittata massima2.000 m
Alimentazionelastrina da 6 colpi
Organi di miraalzo graduato
Portata8 proiettili
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Genesi e sviluppo

Il nome dell'arma deriva dal nome del progettista Marco Scotti e dall'anno di progettazione, essendo il 1932 l'anno decimo dell'Era Fascista espressa in numeri romani. Fu ottenuta da Scotti modificando lievemente il suo Mod. IX (Mod. 31) ed assemblata dalla Società Anonima Armi Automatiche Scotti (abbreviata in Autoscotti) di Bari. Venne lungamente testata dal Regio Esercito, anche in operazioni durante la Guerra d'Etiopia. Nel 1939 nell'ambito di una gara per la fornitura di un fucile semiautomatico, insieme al Breda Mod. 1935 PG ed all'Armaguerra Mod. 39. Fu scelto quest'ultimo che, pur avendo una meccanica più complessa rispetto al Mod. X era più affidabile in presenza di residui di combustione.

Descrizione

L'arma, per semplificarne la produzione, faceva ricorso a canna, serbatoio, alzo, l'attacco per la baionetta e le guarnizioni del Carcano Mod. 91 prodotte dalla Fabbrica d'Armi del Regio Esercito di Terni. Calcio, culatta, otturatore ed il resto erano prodotte ed assemblate dalla Autoscotti.

Il funzionamento è a recupero di gas con otturatore rotante. L'arma spara solo in semiauto, ad otturatore aperto. Il pistone a lunga corsa è posizionato sotto la canna, nella cassa. L'alimentazione avviene arretrando l'otturatore fino allo scatto d'arresto, quindi si introduce dall'alto la stessa lastrina da 6 colpi nel Mod. 91. Al momento del fuoco l'otturatore avanza inserendo la cartuccia; il percussore fisso fa esplodere il colpo e quindi l'otturatore arretra bloccandosi in apertura fino allo scatto successivo del grilletto. Quando l'otturatore inserisce l'ultima cartuccia della lastrina nella camera di scoppio, questa, vuota, fuoriesce per gravità da una fessura sotto il serbatoio. La sicura si inserisce facendo scattare in avanti il grilletto, che cosi abbassa la lastrina nel serbatoio impedendo l'inserimento della prima cartuccia presentata. Continuando a spingere avanti il grilletto, si manda in chiusura l'otturatore, ovviamente senza colpo.

Voci correlate

Bibliografia

  • Dal Carcano al Fal di Emanuele Marciano e Marco Morin.
  • Il fucile semiautomatico Scotti, anticipatore del Garand. di Giacomo Stecconeddu.
  • Rifles of the World di John Walter.

Collegamenti esterni

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