Renzo Bossi
Renzo Bossi (Varese, 8 settembre 1988) è un politico italiano.
Renzo Bossi | |
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Consigliere regionale Regione Lombardia | |
Durata mandato | 29 marzo 2010 – 17 aprile 2012 |
Dati generali | |
Partito politico | Lega Nord |
Figlio del fondatore della Lega Nord Umberto Bossi e della seconda moglie Manuela Marrone, che era stata cofondatrice della Lega Lombarda, Renzo viene anche soprannominato il trota da quando suo padre lo definì così nel 2008 in risposta a chi gli chiedeva se fosse il suo "delfino".
Biografia
Carriera scolastica
La carriera scolastica di Renzo Bossi è diventata di interesse pubblico quando il padre, in un comizio, denunciò le discriminazioni che "uno dei nostri ragazzi" avrebbe subito da una commissione di maturità, che lo avrebbe bocciato per le sue idee politiche[1][2]. Infatti quell'anno, al secondo tentativo di superare l'esame, Renzo aveva presentato una tesina sulla proposta federalista del patriota Carlo Cattaneo [3].
Riuscirà poi a passare l'esame di maturità solo nel luglio 2009, a 21 anni, al quarto tentativo, dopo essere stato respinto per tre volte[4][5][6][7]. Alcuni giornalisti comunque sollevano dei dubbi sul fatto che Renzo Bossi si sia effettivamente mai diplomato[8][9].
Durante un controllo della Guardia di Finanza nella cassaforte della sede di via Bellerio gestita da Belsito venne rinvenuto un diploma di laurea triennale in Gestione Aziendale presso la Facoltà di Economia dell'università privata Kristal di Tirana, in Albania. Tale laurea sarebbe stata conseguita il 29 settembre 2010[10][11][12]. Secondo l'amministrazione della Kristal, si sarebbe iscritto ai corsi (tenuti in lingua albanese) in direzione aziendale a partire dall'anno 2007-2008, prima di aver conseguito il diploma di maturità[13][14]. Nel luglio 2011 vennero presentate delle domande di riconoscimento della laurea albanese in Italia, ritirate all'indomani delle perquisizioni disposte dalle Procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria e la bufera sulla Lega e sul suo ex tesoriere Francesco Belsito[15][16] a proposito del cosiddetto scandalo Belsito. Le indagini sono in corso e Renzo Bossi si difende dichiarando di non avere mai detto di essersi laureato (in effetti non ci sono documenti relative a interviste o dichiarazioni simili) e di non essere mai stato in Albania[17][18].
Carriera politica
Portato dalla famiglia a seguire le vicende della Lega fin dagli albori, è spesso a fianco del padre, soprattutto dopo la malattia che colpisce Umberto nel 2004. Renzo Bossi è direttore sportivo della selezione di calcio della Padania[19]. A gennaio 2009 è stato nominato membro dell'Osservatorio della Lega Nord sulla trasparenza e l'efficacia del sistema fieristico lombardo[20]. La nomina ha attirato accuse di nepotismo[21].
Consigliere regionale della Lombardia
Alle elezioni regionali lombarde del 2010 è stato candidato dalla Lega Nord nel collegio provinciale di Brescia. La candidatura, ad appena 22 anni e senza che la sua travagliata carriera scolastica lasciasse presumere una specifica preparazione politica, suscitò critiche per quello che appariva come un palese esempio di nepotismo, in contrasto con le posizioni precedentemente adottate dalla Lega. Renzo Bossi fu comunque eletto consigliere regionale con 12.893 preferenze. Componente della I Commissione Programmazione e Bilancio e della II Commissione Affari Istituzionali del Consiglio Regionale della Lombardia, Renzo è stato assente 51 sedute sulle 58 totali svolte dal Consiglio, mentre non ha partecipato a 15 delle 30 sedute della Commissione Affari Istituzionali. Ha ricoperto l'incarico di relatore di una legge regionale che stanziava 500 mila euro per dei corsi di legalità[22].
Lo scandalo e le dimissioni
Il 9 aprile 2012, al centro dell'inchiesta giudiziaria sulla malversazione dei rimborsi elettorali della Lega Nord, ha annunciato di voler rassegnare le dimissioni dal Consiglio regionale della Lombardia[23]. Il coordinatore provinciale della Lega Nord a Brescia, dove Renzo Bossi è stato eletto consigliere, Fabio Rolfi, ha chiesto l'espulsione dal partito del figlio del Senatur e della sua madrina politica Monica Rizzi, assessore allo Sport della Lombardia che per evitare il provvedimento ha rassegnato il giorno 16 aprile 2012 le dimissioni da assessore regionale.
Il 17 aprile 2012 il Consiglio regionale della Lombardia vota all'unanimità le dimissioni da consigliere regionale di Renzo Bossi già formalizzate dallo stesso al capogruppo della Lega Nord in Regione Stefano Galli nei giorni precedenti. A subentrare a Renzo Bossi sarà la sessantaduenne bresciana Clotilde Lupatini, vicina politicamente all'ex Ministro Roberto Maroni[24].
Comportamenti controversi
Nell'agosto 2009 Renzo Bossi è stato oggetto di dure critiche, assieme a Roberto Cota e al padre Umberto, per essersi iscritto come amico al profilo di Facebook della Lega Nord Mirano, in cui compariva un manifesto autoprodotto con lo slogan "legittimo torturare i clandestini"[25][26]. Successivamente fu oggetto di dure critiche per aver pubblicato sulla rete sociale Facebook un gioco, Rimbalza il clandestino, il cui scopo era allontanare dalle coste dell'Italia vari gommoni di immigrati.
Procedimenti giudiziari
Presunto dossieraggio per favorire la sua candidatura a consigliere regionale
Il 27 luglio 2011 la Procura di Brescia iscrive nel registro degli indagati l'Assessore allo Sport della Lombardia Monica Rizzi, esponente della Lega Nord e molto vicina alla famiglia Bossi e specialmente a Renzo. La Rizzi è accusata di aver creato dei dossier illegali per eliminare i nemici dentro e fuori la Lega Nord, raccolta abusiva di dati personali e sensibili da usare per dissuadere chi voleva candidarsi e spianare in tal modo la via della vittoria elettorale a Renzo Bossi. Insieme alla Rizzi è indagato un sottoufficiale della Guardia di Finanza che avrebbe avuto accesso a dati sensibili per screditare qualsiasi altro candidato, specialmente interno alla Lega, che avrebbe potuto ostacolato l'elezione di Renzo alla carica di consigliere regionale.
Utilizzo a scopi privati dei finanziamenti pubblici
Nell'aprile 2012 l'opinione pubblica apprende di indagini giudiziarie in corso sull'uso dei fondi pubblici destinati alla Lega Nord. Da intercettazioni telefoniche che coinvolgono dirigenti e amministratori di tale partito (tra cui Umberto Bossi, Rosy Mauro, Roberto Calderoli e Francesco Speroni) emergono a carico di Renzo Bossi indizi relativi all'utilizzo per fini personali (immobili, auto, rette universitarie e festini) di fondi pubblici destinati alla Lega Nord in qualità di rimborsi elettorali. Alessandro Marmello, autista e bodyguard di Renzo Bossi, rilascia un'intervista al settimanale "Oggi": «Non voglio continuare a passare soldi al figlio di Umberto Bossi in questo modo: è denaro contante che ritiro dalle casse della Lega a mio nome, sotto la mia responsabilità. Lui incassa e non fa una piega, se lo mette in tasca come fosse la cosa più naturale del mondo». Il tutto viene documentato da quattro video registrati dall'autista col suo telefonino. A seguito di tutto questo, si dimette da consigliere regionale della Lombardia[27][28].
Alcuni settori del partito si sono attivati per chiedere l'allontanamento di Renzo Bossi dalla Lega Nord[29].
Nel maggio 2012 Renzo Bossi è iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Milano con l'accusa di appropriazione indebita a causa dello scandalo dei rimborsi elettorali[30][31].
Note
- ^ Bufera su Bossi, lui insiste: mai più schiavi di Roma e basta con i professori che non vengono dal nord, in Il Messaggero, 20 luglio 2008. URL consultato il 4 maggio 2012.
- ^ Bossi: un gestaccio sull'inno e guerra ai professori del sud, in La Stampa, 21 luglio 2008. URL consultato il 4 maggio 2012.
- ^ Renzo Bossi bocciato per la terza volta, in La Stampa, 29 Novembre 2008. URL consultato il 13 Aprile 2012.
- ^ Claudio Del Frate, Bossi jr, tesina su Cattaneo. Ma viene bocciato di nuovo, in Corriere della Sera, 11 luglio 2008. URL consultato il 10 aprile 2012.
- ^ Bossi junior non ce la fa: bocciato per la terza volta all'esame di maturità, in Corriere della Sera, 29 novembre 2008. URL consultato il 10 aprile 2012.
- ^ Renzo Bossi, terzo stop alla maturità. Bocciato all'esame anche dopo il ricorso, in la Repubblica, 29 novembre 2008. URL consultato il 10 aprile 2012.
- ^ Renzo Bossi ha superato la maturità, in TGcom24, 12 luglio 2009. URL consultato il 10 aprile 2012.
- ^ Chi l'ha visto? Il diploma di Renzo Bossi, in L'Indipendenza, 21 gennaio 2012. URL consultato il 14 maggio 2012.
- ^ Anche il diploma di Bossi Jr è un falso, in Libero, 9 maggio 2012. URL consultato il 14 maggio 2012.
- ^ Renzo Bossi, ecco il diploma della laurea presa in Albania, in La Repubblica, 3 maggio 2012. URL consultato il 4 maggio 2012.
- ^ Redazione Milano online, Renzo Bossi, dalla cassaforte di Belsito spunta la laurea in Albania: tre anni in uno, in Corriere della Sera, 3 maggio 2012. URL consultato il 4 maggio 2012.
- ^ Lega, nella cartella 'The Family' c'è la laurea di Bossi jr in Albania, in La Repubblica, 3 maggio 2012. URL consultato il 4 maggio 2012.
- ^ Eda Merepeza, La laurea del Trota a Tirana crea scandalo anche in Albania: "Vicenda vergognosa", in Il Fatto Quotidiano, 4 maggio 2012. URL consultato il 5 maggio 2012.
- ^ Leonard Berberi, Albania contro Bossi jr, studenti in rivolta e si muove la Procura, in Corriere della Sera, 5 maggio 2012. URL consultato il 5 maggio 2012.
- ^ Redazione Milano online, Lega, Renzo Bossi tentò di far riconoscere la laurea albanese in Italia, in Corriere della Sera, 8 maggio 2012. URL consultato il 9 maggio 2012.
- ^ La Repubblica Milano, Bossi jr universitario, ma senza maturità "E qui a Tirana non ha mai messo piede", in La Repubblica, 8 maggio 2012. URL consultato il 9 maggio 2012.
- ^ Corriere della Sera, Lo sfogo di Renzo Bossi: «Laurea in Albania? Io non ne sapevo niente», in Corriere della Sera, 10 maggio 2012. URL consultato il 10 Maggio 2012.
- ^ Leonard Berberi, Renzo Bossi inguaia l'università di Tirana «Laurea comprata». Ritirata la licenza, in Corriere della Sera, 24 maggio 2012. URL consultato il 24 maggio 2012.
- ^ PadaniaCalcio - Staff organizzativo
- ^ Giuseppina Piano e Rodolfo Sala, La Lega va alla conquista della Fiera. Bossi manda in campo il figlio Renzo, in la Repubblica, 22 gennaio 2009. URL consultato il 10 aprile 2012.
- ^ Vittorio Zucconi, 'a famigghia padana, in la Repubblica, 24 agosto 2009. URL consultato il 10 aprile 2012.
- ^ Fosca Bincher, Ecco il colmo di Renzo Bossi: insegnava legalità al Pirellone, in Libero, 7 aprile 2012. URL consultato il 10 aprile 2012.
- ^ Il Trota si è dimesso: "Faccio un passo indietro, do l'esempio", in Le Novae, 9 aprile 2012. URL consultato il 10 aprile 2012.
- ^ A Bergamo la serata dell’orgoglio leghista ma si torna a parlare di elezioni per la regione Lombardia | Cremonaoggi
- ^ "Torturate i clandestini": bufera sulla Lega, ma è un falso, in il Velino, 27 agosto 2009.
- ^ Su Facebook: "Legittimo torturare i clandestini". Tra gli amici Bossi, suo figlio e Roberto Cota, in la Repubblica, 27 agosto 2009. URL consultato il 10 aprile 2012.
- ^ L'autista di Renzo Bossi a Oggi: "Ritiravo contanti per le sue spese personali", in Oggi, 9 aprile 2012. URL consultato il 10 aprile 2012.
- ^ Renzo Bossi: «Do l'esempio, mi dimetto». Calderoli: «Lasci anche Rosi Mauro», in Corriere della Sera, 9 aprile 2012. URL consultato il 10 aprile 2012.
- ^ Andrea Senesi, La Lega pronta a «processare» Renzo Bossi, in Corriere della Sera, 8 aprile 2012. URL consultato il 10 aprile 2012.
- ^ Giuseppe Guastella, Umberto Bossi e i figli indagati a Milano, in Corriere della Sera, 16 maggio 2012. URL consultato il 16 maggio 2012.
- ^ Bossi e i figli indagati a Milano, in LeNovae, 16 maggio 2012. URL consultato il 16 maggio 2012.