Zbigniew Boniek

allenatore di calcio, calciatore e dirigente sportivo polacco

Zbigniew BoniekIPA: /ˈzbigɲɛf ˈbɔɲɛk/, detto Zibì – (Bydgoszcz, 3 marzo 1956) è un allenatore di calcio, ex calciatore e dirigente sportivo polacco, di ruolo centrocampista. Dal 26 ottobre 2012 ricopre il ruolo di presidente della Federcalcio polacca.

Zbigniew Boniek
Zibì Boniek nel 2011
NazionalitàPolonia (bandiera) Polonia
Altezza180 cm
Peso76 kg
Calcio
RuoloAllenatore (ex centrocampista)
Termine carriera1988 - giocatore
2002 - allenatore
Carriera
Squadre di club1
1975-1982Widzew Łódź172 (50)
1982-1985Juventus133 (31)
1985-1988Roma76 (17)
Carriera da allenatore
1990-1991Lecce
1991-1992Bari
1992-1993Sambenedettese
1995Avellino
2002Polonia (bandiera) Polonia
Palmarès
 Mondiali di calcio
BronzoSpagna 1982
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 15 novembre 2007

Fu soprannominato anche Bello di notte, appellativo attribuitogli dall'Avvocato Gianni Agnelli, ex presidente della società torinese.

Carriera

Giocatore

Considerato il miglior calciatore di Polonia[1] e uno dei migliori dell'Europa Orientale nella storia dello sport[2], in patria giocò prima nel Zawisza Bydgoszcz, poi col Widzew Łódź. Arrivò in Italia nel 1982, diventando il primo giocatore polacco a giocare nel campionato di Serie A.

Le strade di Boniek e della Juventus si incrociano due volte prima del suo approdo in Italia. La prima a Buenos Aires nel 1979 quando Enzo Bearzot convoca il polacco nel “Resto del Mondo” per l'amichevole contro l'Argentina campione del mondo, al posto dell’infortunato Bettega e di Rummenigge e Blochin, che avevano rinunciato perché impegnati con le rispettive Nazionali. In questa occasione gioca con Tardelli, Cabrini, Causio, Paolo Rossi e Platini, col quale condivide la stanza.

La seconda il 5 novembre 1980 quando la Juventus viene eliminata ai calci di rigore nei sedicesimi di finale di Coppa UEFA dal Widzew Lodz e Boniek realizza il penalty decisivo.

Approda a Torino due anni più tardi, dopo un mondiale disputato da protagonista: quattro reti che spingono la sua Polonia fino alla semifinale persa con gli azzurri. Il suo arrivo alla Juventus è preceduto da un intrigo. Infatti il calciatore aveva raggiunto un accordo con la Roma di Dino Viola che non andò a buon fine per motivi economici e quindi il 30 aprile 1982 Zibì firmò a Varsavia il contratto per la Juventus di Giampiero Boniperti.[3]

File:Zbigniew Boniek - Supercoppa UEFA 1984.jpg
Boniek esulta dopo la doppietta con cui stese il Liverpool e consegnò alla Juventus la Supercoppa UEFA 1984

Arriva a Torino e trova, oltre a sei campioni del mondo, anche Platini con il quale si consolida l'intesa nata tre anni prima. A differenza del francese, Boniek non era un realizzatore proficuo (31 reti in 133 presenze) ma risultò sistematicamente decisivo nei grandi appuntamenti europei della Juventus,[senza fonte] tanto da guadagnarsi il famoso appellativo di Bello di notte pronunciato dall'Avvocato all'atto di presentarlo a Henry Kissinger.[3]

Il 16 maggio 1984 a Basilea segna al 41' il gol vittoria che consentì alla Juventus di battere il Porto e vincere la sua prima Coppa delle Coppe.[4]

Il 16 gennaio 1985 a Torino contro il Liverpool campione d'Europa in carica, su di un campo ai limiti della praticabilità a causa della neve, segnò una doppietta che consentì alla Juventus di conquistare la sua prima Supercoppa Europea.[5]

Durante la finale di Coppa dei Campioni del 1985 contro il Liverpool (celebre per la Strage dell'Heysel), un fallo da lui subito, fuori area ma valutato dentro dal direttore di gara che era lontano dall'azione, causò il rigore poi trasformato da Platini che portò i bianconeri alla vittoria della loro prima coppa, che il polacco non ha mai sentito sua.[6] Va ricordato, inoltre, come all'indomani della partita annunciò di voler devolvere il premio partita, circa 100 milioni di lire lordi, alle famiglie delle vittime.[7]

Nell'estate del 1985 lascia la Juventus dopo tre anni per trasferirsi alla Roma,[8] pagato 3 miliardi di lire.[9]

La prima stagione con la maglia della Roma, 1985-1986, è caratterizzata dalla grande rincorsa alla Juventus. La squadra di Sven Goran Eriksson recupera nove punti alla Juventus e Boniek e tra i protagonisti della stagione, giocando a suo dire «il calcio più bello e spettacolare della mia carriera».[10] La rincorsa giallorossa si concluse il 20 aprile 1986 con la clamorosa sconfitta in casa per 2-3 con il Lecce, già retrocesso. Concluderà la stagione con 8 reti e la conquista della Coppa Italia.

Lascerà la Roma, e soprattutto il calcio giocato, dopo altre due stagioni[11], nelle quali viene impiegato anche a centrocampo e da libero.

Ha esordito nella Nazionale polacca nel 1976; in totale ha segnato 24 reti su 80 presenze. Ha partecipato ai mondiali del 1978, del 1982 e del 1986.

Allenatore

Dopo aver smesso l'attività da calciatore, Boniek tentò quella da allenatore, ma con scarsi risultati.

Si iscrive nel 1989-1990 al supercorso di allenatori di Coverciano e la stagione seguente, 1990-1991, è alla guida del Lecce in Serie A. Stagione che si chiude con la retrocessione dei giallorossi in Serie B.

Nella stagione 1991-1992 è alla guida del Bari in Serie A. Stagione che si chiuderà con la retrocessione in Serie B.

Nel campionato 1992-1993 viene chiamato a guidare la Sambenedettese in Serie C1 ma viene esonerato prima della fine della stagione stessa.

Nella stagione 1994-1995 viene chiamato in corsa alla guida dell'Avellino in Serie C1. La stagione si risolve positivamente: dopo lo spareggio con il Gualdo, vinto ai calci di rigore, la squadra irpina viene promossa in Serie B.[12] La stagione successiva però è amara e Boniek viene esonerato dopo solo poche partite.

Dopo essere stato per un lungo periodo vice presidente della Federazione calcistica della Polonia, nel luglio del 2002 Boniek assunse l'incarico di allenatore della Nazionale di calcio della Polonia, ma dopo appena 5 gare (di cui 2 vinte, 1 pareggiata e 2 perse), nel dicembre dello stesso anno, rassegnò le dimissioni.

Il 26 ottobre 2012, è stato eletto presidente della Federazione calcistica della Polonia.

Dirigente sportivo

Il 26 ottobre 2012 viene eletto nuovo presidente della Federcalcio polacca.[13]

Dopo il ritiro

 
Boniek nel 2011 al sorteggio del campionato europeo di calcio 2012

Nel 2004 fu inserito nella lista FIFA 100, che raccoglie i migliori calciatori viventi. È l'unico calciatore polacco a essere stato inserito in tale elenco. In Polonia è ancora molto noto al grande pubblico.

Nel gennaio 2009 il suo nome fu incluso tra i candidati all'incarico di allenatore della Nazionale Italiana Parlamentari dopo la partenza di Carolina Morace per il Canada.

È stato opinionista nelle partite della Confederations Cup del 2009 assieme a Jacopo Volpi e Giampiero Galeazzi. Per la stagione 2009-2010 è stato commentatore calcistico nella trasmissione Replay assieme a Giampiero Galeazzi. Nel 2010 è stato assieme a Paola Ferrari, Maurizio Costanzo e Giampiero Galeazzi a Notti Mondiali, in diretta da Piazza di Siena a Roma.

È opinionista televisivo per 90º minuto su Rai 2, dopo esserlo già stato nell'annata 2004-2005.

Periodicamente è ospite, nelle vesti di opinionista, nella trasmissione di calcio La Signora in Giallorosso, condotta da Massimo Ruggeri, in onda sull'emittente locale T9.

Nell'estate del 2012 è ospite delle varie trasmissioni tematiche della Rai per gli Europei.[14]

Inizialmente inserito tra i 50 giocatori che hanno fatto la storia della Juventus, Boniek si è visto revocare il riconoscimento[15]: i tifosi della squadra bianconera non hanno gradito alcune sue dichiarazioni sulla squadra di Torino e hanno riattribuito la posizione di Boniek a Edgar Davids con una votazione online sul sito della società bianconera[16].

Palmarès

 
La Boniek Star a Władysławowo

Club

Competizioni nazionali

Juventus: 1983-1984
Juventus: 1982-1983
Roma: 1985-1986
Widzew Łódź: 1980-1981, 1981-1982

Competizioni internazionali

Juventus: 1984-1985
Juventus: 1983-1984
Juventus: 1984

Individuale

1978, 1982

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

Template:Nazionale polacca mondiali 1978 Template:Nazionale polacca mondiali 1982 Template:Nazionale polacca mondiali 1986