Stradario di Livorno

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Stradario di Livorno contenente l'elenco dei toponimi del territorio comunale e la loro storia.

Introduzione

Le origini dei nomi di strade e piazze costituiscono una parte della storia di una città, con richiami a fatti e personaggi anche minimi ma comunque degni di un certo interesse.

In epoca pre-unitaria una strada comunitativa (cioè "comunale") per essere tale doveva soddisfare una delle due seguenti condizioni: unire un borgo alla città oppure unire due chiese tra loro; se nessuna delle due condizioni esisteva, la strada era classificata come vicinale cioè non appartenente alla comunità e quindi privata, seppur aperta al transito pubblico (in pratica una strada di campagna). A sua volta un borgo per essere definito tale doveva avere una chiesa.

Il nome di una strada può indicare la sua destinazione provenendo dalla città: via di Coteto, via dell'Origine, via del Ponte dei Lami.

Tra i primi nomi che le strade anticamente ricevevano ci poteva essere quello della famiglia proprietaria dei terreni sui quali la strada stessa veniva aperta; in seguito molti di questi toponimi furono cambiati ma alcuni esistono ancora oggi (Azzati, Castelli, Cavalletti, Chiellini).

Molti nomi della vecchia Livorno derivavano da quelli di locande e osterie: Bandiere, Angiolo, Frascato, Unghero, Falcone, Frusta, Satiro, Cappello, Oro). Altre strade prendono nome dai mestieri che vi si esercitavano: Materassai, Pellicciai, Lavandaie, ecc.

Le intense attività commerciali legate ai traffici portuali portarono alla creazione di numerosi magazzini per le merci che a loro volta dettero il nome alle strade sulle quali si affacciavano: acciughe, bottini dell'olio, uffizio dei grani, ecc.

Anche la tradizione politica democratica formatasi a Livorno durante il Risorgimento ha influito sulla toponomastica con le numerose strade dedicate a fatti e personaggi di quel periodo storico. Oltre alle dediche generiche all'indipendenza, al risorgimento e all'unità d'Italia, si trovano Giuseppe e Anita Garibaldi, Nino Bixio, i Mille e i garibaldini Andrea e Jacopo Sgarallino, Giuseppe Cesare Abba, Giuseppe Bandi, Corrado Dodoli, Vincenzo Malenchini e Giovanni Salvestri; Giuseppe Mazzini, la Giovine Italia e i mazziniani Carlo Bini, Adriano Lemmi e Aurelio Saffi; i difensori di Livorno del 1849 Enrico Bartelloni, Giovanni Battista Maggini, Pietro Martini, Marco Mastacchi e la data dell'undici maggio che ricorda l'assedio della città da parte degli austriaci; Cavour e i comandanti italiani nelle guerre di indipendenza Diego Angioletti, Alfredo Cappellini, Enrico Cialdini; scontri e battaglie di Aspromonte, Bezzecca, Calatafimi, Mentana, Palestro, Pastrengo, Solferino, Vascello, Villa Glori e la data del venti settembre che ricorda la breccia di Porta Pia. Sono presenti nche numerosi altri personaggi attivi durante il Risorgimento: i fratelli Bandiera, i fratelli Cairoli, Oreste Franchini, Francesco Domenico Guerrazzi, Goffredo Mameli, Daniele Manin, Giovanni Marchi, Carlo Meyer, Silvio Pellico, Carlo Pisacane, i fratelli Poerio e Tito Speri.

Altro periodo storico che ha influito sulla toponomastica cittadina è la seconda guerra mondiale e la resistenza: Brigata Garibaldi, i martiri delle Fosse Ardeatine (anche via delle Fosse Ardeatine): Pilo Albertelli e Ilario Zambelli; Bruno Buozzi, i caduti di marzabotto, i caduti nei lager nazisti e gli ebrei vittime del nazismo.

Alcuni quartieri di recente costruzione hanno strade con nomi a tema: le strade del quartiere Coteto, costruite nei primi anni Sessanta, hanno i nomi delle regioni italiane, alcune strade del quartiere La Rosa hanno nomi di piante ornamentali (Abetelle, Agavi, Oleandri, Ortensie), quelle del quartiere Scopaia (costruite negli anni Novanta) sono intitolate alle varie nazioni europee, e alcune della zona artigianale del Picchianti agli antichi mestieri.

A

Via Giuseppe Cesare Abba
ha questo nome dal 1960, anno in cui fu costruita.
Via delle Abetelle
strada realizzata nel 1971 fu inizialmente chiamata via del Vecchio Botro (dal fosso che qui scorreva e che poi fu coperto), ma già dall'anno successivo cambiò nome in quello attuale.
Via Abruzzi
fa parte della zona del quartiere di Coteto costruita negli anni Sessanta; molte delle sue strade sono intitolate a regioni italiane. La strada ebbe questo nome nel 1960.
Via Accademia Labronica
l'Accademia Labronica fu costituita nel 1816 per promuovere la scienza, l'arte e la letteratura, e terminò la sua attività alla fine del XIX secolo. La biblioteca dell'accademia costituì il nucleo dell'attuale Biblioteca Labronica (cfr. [1]). La strada ebbe questo nome nel 1951, perché l'anno precedente fu posta nelle sue vicinanze la Biblioteca Labronica, all'interno della Villa Fabbricotti.
Via delle Acciughe
ebbe questo nome nel 1870, in precedenza si chiamò via del Palazzaccio (fin da prima del 1784) e stradino di Venezia Nuova. Il nome deriva dalla presenza dei magazzini delle acciughe.
Via degli Acquaioli
Via degli Acquedotti
ebbe questo nome da prima del 1846 ma è conosciuta anche come via degli Archi, in riferimento alle arcate dell'acquedotto di Colognole, presenti alla fine di questa strada.
Calata Addis Abeba
Via Luigi Ademollo
Via Adriana
ha questo nome da prima del 1846. Dal 1918 al 1945 si chiamò via Pietro Badoglio. Nel 1864 vi fu costruita la caserma dei Tranquilli (così detta perché di faccia alla via omonima) che funzionò da panificio militare fino al 1896, anno in cui fu chiuso perché da allora in poi il pane per i soldati di stanza a Livorno fu fatto venire da Lucca.
Via Adua
ebbe questo nome nel 1940, in precedenza (da prima del 1846) si chiamò via degli Inglesi, perché nelle sue adiacenze furono costruiti la chiesa e il cimitero anglicani.
Via dell'Agave
ebbe questo nome nel 1962, anno in cui fu realizzata.
Via Agreste
Via degli Albatri
ebbe questo nome nel 1966, anno in cui fu realizzata.
Via Don Davide Albertario
sacerdote (Filighera, 16 febbraio 1846 - Carenno, 21 settembre 1902), giornalista impegnato in campagne stampa contro le ingiustizie sociali (cfr. [2]). La strada ha questo nome dal 1960.
Via Pilo Albertelli
professore di filosofia (Parma, 10 ottobre 1907 - Roma, 24 marzo 1944), martire delle Fosse Ardeatine e medaglia d'oro della Resistenza italiana (cfr. [3] e [4]).
Viale Vittorio Alfieri
Via Salvador Allende
Via dell'Alloro
la strada ebbe questo nome nel 1958, anno in cui fu realizzata.
Via Piero Aloisi
mineralista (1881 - 1938), studiò in particolare le roce dell'Isola d'Elba (cfr. [5] e [6]).
Banchina Alto Fondale
Via dell'Ambrogiana
la strada esiste da prima del 1582 e in origine si chiamava via dell'Imbrogiana o dell'Imbragiana, ma era comunemente nota anche come via dell'Erbuccia. Il 29 settembre 1891 fu qui trasferito dalla vecchia sede dietro la chiesa del Soccorso l'Istituto delle Terziarie serve di Maria, il cui scopo era l'istruzione delle bambine povere. L'istituto fu fondato nel giugno 1888 dalla scrittrice e filantropa Livia Bianchetti. In questa strada vi erano anche la cappella dell'Addolorata e la cappella Gherarducci.
Corso Amedeo
figlio di re Vittorio Emanuele II d'Italia e primo duca d'Aosta. In origine fece parte di via delle Spianate, poi di via della Ragnaia (ma solo il tratto compreso tra via Mentana e via dell'Origine) e dal 5 settembre 1836, di Corso reale, con riferimento ad una corsa di cavalli che si svolgeva ogni anno in questa strada per ricordare l'inaugurazione della chiesa del Soccorso. Nel 1871 le fu assegnato il nome attuale. Fino al 1927 la strada comprese anche le attuali via Pio Alberto Del Corona e via Ferdinando Magagnini. La parte più vicina al Cisternone si chiamò anche via del Sorelli.
Via Giovanni Amendola
Via degli Ammazzatoi
strada a fondo cieco che prima del 1846 si chiamò via degli Ammazzatoi Nuovi (per distinguerla da via degli Ammazzatoi, l'attuale via del Leone, e da via degli Ammazzatoi Vecchi, parte dell'attuale via dell'Uffizio dei Grani) e via del Pallone. Prende nome dai vicini Macelli Pubblici.
Andana delle Ancore
Scali delle Ancore
ha questo nome da prima del 1784, in riferimento ad una fabbrica o magazzino di ancore esistente fin dal 1546. Vi era la sede dei magazzini di generi alimentari. In fondo alla strada vi era una scala che saliva al vecchio ponte di Santa Trinità, scomparsa con la distruzione del ponte. Recentemente ne è stata realizzata un'altra che sale al nuovo ponte di Santa Trinità (costruito nei primi anni Novanta).
Andana degli Anelli
Via Don Roberto Angeli
Via Diego Angioletti
generale (Livorno, 1822 - 1905), ministro della Marina nel governo La Marmora. Ha questo nome dal 1927.
Via dell'Angiolo
il nome si riferiva all'osteria dell'Angelo che a sua volta prendeva forse nome dall'omonima moneta. Prima del 1784 la strada era divisa in cinque parti che si chiamavano (a partire da via Grande): via dell'Angiolo, via del Frascato (dal nome di una locanda; prima si chiamò via del Sottile), via dei Bacchettoni, via degli Scalpellini, via della Fortezza Nuova. Nel 1784 tutte e cinque le parti vennero riunite sotto la denominazione di via dell'Angiolo, nel 1964 scomparve il quarto tratto con la realizzazione della via degli Avvalorati, mentre il quinto tratto nel 1970 venne rinominano via Monsignor Filippo Ganucci. Bacchettoni era il nome di una congregazione religiosa, la Compagnia delle Stimmate di San Francesco, detta dei "van chetoni" o "Bacchettoni", che in questa strada aveva una chiesa.
Via dell'Antica Polveriera
prende questo nome da una polveriera costruita nel 1720 e demolita nel 1827. In fondo alla strada vi era la fornace dei vetri, già abbandonata agli inizi del Novecento. Nella Villa Bacci fu aperto un asilo per i bambini poveri nel 1901 ad opera delle Sorelle dei poveri di Santa Caterina da Siena.
Antignano (frazione)
frazione a sud della città, prende nome da un gentilizio romano, probabilmente Antinius o Antonius, proprietario del fondo sul quale nacque il primo nucleo abitato della frazione. Una falsa etimologia voleva che il nome derivasse da un'espressione ante ignem perché una colonna di legionari in marcia avrebbe incontrato un incendio dopo aver superato la località. Il villaggio è attestato già nel 1326 e la sua chiesa era già esistente nel 1370.
Viale di Antignano
si estende sul lungomare dai Tre Ponti al castello di Antignano (costruito da Cosimo I nel 1567); fino al 1888 aveva un tracciato più tortuoso perché seguiva il profilo della costa ma in quell'anno fu rettificato con un tracciato più lineare. In precedenza si chiamò via della Barcaccia fino al 1888 (e con questo nome si estendeva oltre Quercianella), viale Principe di Napoli dal 25 maggio 1888 al 1918, e viale Vittorio Emanuele III dal 1918 al 1946, anno in cui ricevette il nome attuale.
Via dell'Antimonio
Via Giulio Anzilotti
Via degli Apostoli
la strada fu così chiamata intorno al 1870, dal nome dalle chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo costruita nel 1829.
Via degli Archi
nel 1871 le fu dato questo nome dalle arcate presenti ai due ingressi della strada. In precedenza si chiamò via dei Palandri dal nome della famiglia proprietaria dei campi nei quali fu aperta la strada. Qui ai primi del Novecento si trovava una fabbrica di vernici, soprattutto di biacca e carbonato di piombo. Via degli Archi è anche il nome con il quale è comunemente nota l'attuale viale degli Acquedotti.
Ardenza (frazione)
si è supposto che il nome derivi dal latino ardentia, "che arde", forse in riferimento ad un fuoco di segnalazione per le navi. Sembra però che nome derivi dal torrente che scorre nelle sue vicinanze, attestato in documenti altomedievali come flumine lardensae.
Porticciolo di Ardenza
Via dell'Ardenza
ebbe questo nome nel 1954. Fino ad allora fece parte di via del Littorale, che si estendeva fin oltre Quercianella.
Via dell'Arena Alfieri
prende nome da un teatro all'aperto costruito nel 1841 fu aperta nei terreni della famiglia Messeri e ora scomparso, che inizialmente si chiamò Arena degli Acquedotti e poi Arena Alfieri, per cui anche la strada seguì queste denominazioni (prima via dell'Arena degli Acquedotti e poi via dell'Arena Alfieri).
Via degli Arrotini
Piazza dell'Arsenale
prende nome dall'Arsenale delle Galere costruito da Ferdinando I nel 1603. In precedenza fece parte di piazza di Porta Murata e poi di via Calafati. La piazza fu ampliata nel 1857 con l'interramento del canale dei Francesi (detto anche "fosso morto"). Nella piazza vi erano delle case che furono demolite per costruire la barriera del porto. Addossata all'arsenale si trovava anche una chiesa dedicata alla Madonna, a San Pietro e a Sant'Elmo, popolarmente chiamata "Madonnina del buon viaggio" perché chi partiva o tornava da viaggi per mare (specialmente marinai e pescatori) vi faceva o scioglieva voti. La chiesa fu aperta il 5 aprile 1704 ma l'11 maggio 1784 il granduca Pietro Leopoldo ordinò all'ultimo cappellano don Giovanni Graffeau di chiuderla, fra le resistenze dei maestri d'ascia che pregarono il granduca di tenerla aperta. Fu sconsacrata dal giansenista Baldovinetti l'11 gennaio 1878 e venduta con tutto ciò che conteneva; metà del ricavato andò al patrono della chiesa, il capitano Angiolo Vincler. Fu riaperta per breve tempo durante la rivolta popolare del 1790 ma poi demolita nello stesso anno.
Via dell'Arsenale
Via dell'Artigianato
Piazza Artiglieria Folgore
Via Alfredo Ascoli
civilista (Livorno 1863 - 1942). La strada fu realizzata nel 1963 e ricevette questo nome nel 1964.
Via degli Asili
strada realizzata nel 1870 nei terreni dela famiglia Tonci e così chiamata dai due asili, maschile e femminile, intitolati a Enrico Mayer. Vi era anche l'ingresso ad un piazzale dove si trovava il teatro Arena Garibaldi.
Vicolo degli Asini
Via Aspromonte
in ricordo dello scontro fra truppe italiane e garibaldini avvenuto nel 1862. Ha questo nome dal 1962, anno del centenario dell'avvenimento.
Calata Assab
Piazza Atleti Azzurri
Piazza Attias
prende nome dalla Villa Attias, costruita da Giuseppe Attias nel 1664 e demolita nel 1968 per realizzare la piazza e nuovi edifici. Dal 1831 la località ebbe il nome di quadrivio Attias, poi largo Attias con la demolizione di alcuni edifici. Ebbe la forma attuale nel 1965 e il nome attuale il 5 febbraio 1966.
SS1 Aurelia
Variante Aurelia
Via Aurelia
Avamporto
uno dei bacini del porto di Livorno ed è delimitato dalla diga frangiflutti della Vegliaia, dal Molo Novo e dalla diga della Meloria.
Viale degli Avvalorati
prende nome dal Teatro dei Signori Accademici Avvalorati o semplicemente Teatro degli Avvalorati (a sua volta così chiamato dall'Accademia degli Avvalorati, un sodalizio di intellettuali cittadini formatosi nel XVIII secolo, cfr [7]). Il teatro, costruito nel 1782, entrò in possesso dell'Accademia nel 1790 e si trovava all'inizio della strada, di fianco all'attuale palazzo del Municipio. Il primo tratto della strada, da piazza del Municipio a via della Madonna, si chiamò da prima del 1784 via Dietro il Palazzo del Granduca e successivamente via dei Lavatoi vecchi o anche via del Tagliere a causa di un incidente avvenuto il 25 marzo 1793 (un tagliere cadde da una finesta ferendo mortalmente alla testa il commerciante Antonio Antoni); il secondo tratto, da via della Madonna all'attuale Piazza della Repubblica, si chiamò via dell'Orto perché fu aperta nell'orto appartenente al convento francescano retrostante la chiesa della Madonna. Altri nomi furono via delle Mummie e via del Teatro. La strada attuale è molto più larga di quella precedente la seconda guerra mondiale, a causa della distruzione di alcuni caseggiati (compreso il teatro) durante i bombardamenti anglo-americani.
Via Azzati
si chiama così da prima del 1846 e prende nome dalla famiglia che all'epoca possedeva immobili nella zona.

B

Via Antonio Bacchelli
Via Baciocchi
prende nome dalla Villa Baciocchi, appartenuta a Elisa Bonaparte, sorella di Napoleone Bonaparte e in seguito sede di un istituto per orfanelle. La villa fu distrutta durante il bombardamento aereo anglo-americano del 28 maggio 1943 che uccise 32 fra bambine e suore dell'istituto.
Via Angiolo Badaloni
ingegnere (Livorno, 1849 - 1920). Diresse la costruzione della Scuola Elementare Antonio Benci (1893), del Mercato Centrale (1895) e dello Stabilimento Acque della Salute (1903). La strada ebbe questo nome nel 1938, anno in cui fu realizzata, e fu prolungata nel 1952 e nel 1956 fino al viale Alfieri.
Via dei Bagnetti
la strada prende nome da uno stabilimento balneare di acqua marina e di acqua dolce (I Bagnetti, in seguito chiamati Bagni Pacinotti, dal nome del proprietario), costruito nel 1808 e chiuso nel 1868. Quando fu costruito, lo stabilimento si affacciava sul mare aperto che invece adesso si trova a circa un chilometro di distanza, a causa delle banchine del Porto Industriale costruite in epoche successive.
Via dei Bagni
La strada fu realizzata nel 1838 e le fu assegnato il nome di via San Carlo, poi nel 1900 ebbe il nome attuale.
Via Giuseppe Baldini
pittore (Livorno, 1807 - 1876), maestro di Giovanni Fattori. La strada fu così denominata nel 1938.
Via della Banca
la strada, che fin da prima del 1784 si chiamò via delle Carceri e poi via delle Carceri Vecchie, si chiama così da prima del 1846 in relazione alla Banca di Sconto qui istituita nel 1837 al posto della precedente Cassa di Sconto creata nel 1816. La Cassa, prima banca di Livorno, era collegata alle attività di commercio soprattutto del porto e oltre al fondo di garanzia poteva contare sull'ipoteca messa dal granduca su un certo numero di beni demaniali per un valore superiore al capitale iniziale della Cassa. Il nome di via della Banca rimase fino al 1918 quando fu cambiato in via Pola. Le distruzioni della seconda guerra mondiale fecero scomparire la strada e il nome fu radiato nel 1951. Nel 1965 fu costruito il nuovo edificio della Banca d'Italia sul luogo dell'antica Banca di Sconto e l'anno successivo fu riassegnato alla strada il nome di via della Banca. Il nome via delle Carceri derivava dal fatto che sotto il palazzo del governatore (in corrispondenza del'attuale Prefettura) si trovava la prigione. In questa strada si trovavano anche la chiesa delle Purificazione della Madonna, la chiesa dei Catecumeni, un edificio sede della camera di commercio, delle stanze dei ubblici pagamenti e della banca cooperativa popolare livornese e la tipografia di Marco Coltellini dove vennero pubblicate opere come la prima edizione di Dei delitti e delle pene (aprile 1764) e i 32 volumi dell'Enciclopedia Francese (1770-1779). La presenza della chiesa dei Catecumeni fu all'origine di uno dei nomi della strada (via dei Catecumeni): i catecumeni erano coloro che si erano convertiti al cristianesimo (generalmente schiavi moreschi del Bagno penale) ma che non avevano ancora ricevuto il battesimo. Il 10 giugno 1593 il granduca Ferdinando I emanò una legge che proibiva la propaganda cattolica e stabilì che l'età minima dei catecumeni fosse di 13 anni, affinché le conversioni fossero spontanee.
Via Giuseppe Bandi
giornalista (Gavorrano, 1834 - Livorno, 1 luglio 1894), partecipò all'impresa dei Mille che narrò nel libro I Mille da Genova a Capua. Fu il fondatore del giornale cittadino Il Telegrafo (che attualmente si chiama Il Tirreno).
Via Fratelli Bandiera
ha questo nome dal 1934.
Via delle Bandiere
ebbe questo nome dopo il 1884 in riferimento ad un'osteria dallo stesso nome.
Via di Banditella
la Banditella è un territorio di forma rettangolare compreso tra il Rio Ardenza, il Botro Banditella, la via Aurelia e il Viale di Antignano. Il nome deriva dal fatto che in tale territorio era bandita la caccia (quando si trovava ancora bene al di fuori dei confini della città). Negli anni Ottanta vi è stato costruito un quartiere residenziale. Un tempo era conosciuta anche come via del Lupo.
Via Elia Baquis
oculista (1860 - 1941), la strada ebbe questo nome nel 1958.
Via Francesco Baracca
ebbe questo nome il 6 febbraio 1934.
Scali delle Barchette
la strada ha questo nome da prima del 1784, ma in precedenza si chiamò via dei Castellani perché probabilmente qui risiedevano i castellani della Fortezza Vecchia. Anche la scomparsa via Holt in precedenza si chiamò vicolo delle Barchette.
Via Padre Alessandro Baroni
Piazza Ilio Barontini
Piazza della Barriera Garibaldi
si chiamò piazza della Barriera Fiorentina fino al 1889 e prende nome dalla barriera doganale qui eretta nel 1837.
Piazza Enrico Bartelloni
patriota (Livorno, 8 novembre 1808 - 14 maggio 1849), uno degli animatori della Difesa di Livorno dall’assedio austriaco l’11 maggio 1849. Il piazzale fu realizzato nel 1835 con il nome di piazza della Porta San Marco (quella nuova costruita qui dopo la demolizione della precedente Porta San Marco in piazza dei Legnami). Nel 1889 cambiò nome in piazza Undici maggio, poi il 4 dicembre 1970 fu chiamata con il nome attuale.
Via Enrico Bartelloni
in origine si chiamò via Santa Caterina, poi da prima del 1784 si chiamò via degli Asini, perché qui si legavano gli asini che servivano a portare i prodotti al vicino mercato. Nel 1900 fu chiamata col nome attuale.
Via Cesare Bartolena
pittore (Livorno, 1830 - 1903). La strada ebbe questo nome con la delibera del 3 settembre 1938.
Via Giovanni Bartolena
due pittori omonimi, uno attivo nella prima metà del XIX secolo, l'altro nato a Livorno nel 1866 e morto nel 1942).
Piazza Cristian Bartoli
giovane tifoso del Livorno calcio, morto in un incidente stradale.
Piazza Giampaolo Bartolommei
Via Basilicata
ebbe questo nome nel 1964, l'anno successivo alla sua realizzazione.
Via Bassa
strada esistente con questo nome da prima del 1846. Il nome deriva dal fatto che la strada è al di sotto del livello degli scali vicini.
Via della Bassata
la Bassata era un terreno compreso tra il Fosso dei Lazzeretti (che all'incirca seguiva le attuali Borgo San Jacopo e via San Jacopo in Acquaviva) e il mare. Questo terreno servì per estrarre materiale da usare nel riempimento dei bastioni del Mulino a Vento (attuale largo Fratelli Rosselli), del Casone (attuale piazza Cavour), di San Cosimo, della Fortezza Nuova e del Forte San Pietro. L'estrazione massiccia causò un notevole abbassamento del terreno, da cui il nome Bassata. La strada fu realizzata prima del 1896 e in precedenza si chiamò via Vecchia del Mulinaccio.
Via della Bastia
prende nome dalla Bastia di Porto Pisano, un fortilizio costruito nel 1421 quando subentrarono ai genovesi nel possesso del territorio. La Bastia era costruita in legno su una base di terra e pietre e si trovava probabilmente nei pressi del Borgo dei Lupi (attuale rione di S. Stefano ai Lupi, alla periferia nord della città). La strada esisteva già nel 1704 ma nel 1835 fu divisa in due dalle nuove mura cittadine e il nome rimase alla parte interna. Nel 1888 il nome fu esteso anche ad un tratto di strada che correva lungo le mura fino all'attuale piazza Undici Maggio. Qui si trovava anche l'ingresso al Tiro a Segno nazionale, un poligono di tiro lungo circa 400 metri fin quasi all'attuale Piazza della Barriera Garibaldi. Indicazione del 1559: sulla via di Pisa al ponticello della Fonte.
Via del Bastione
strada realizzata nel 1858 dopo la demolizione del vecchio Bastione del Mulino a Vento, al quale si riferisce il nome della strada. Si chiamò anche via del Corno.
Via Bastogi
la strada ebbe questo nome nel 1948, anno in cui fu realizzata. Il nome si riferisce ad una illustre famiglia livornese, dal senatore Pietro Bastogi (Livorno, 1808 - Firenze, 1899) al figlio Giovacchino (Livorno, 1851 - 1919) autore della autografoteca, al pronipote Ugo editore).
Via Cesare Battisti
la strada ebbe questo nome nel 1916, in precedenza si chiamò via dello Studio fin dalla sua realizzazione nel 1846.
Via Bat Yam
città portuale israeliana gemellatasi con Livorno nel 1962, anno in cui le fu dedicata questa strada.
Via Beato Angelico
la strada ebbe questo nome nel 1963, anno in cui fu realizzata.
Via Belgio
Largo Bellavista
ha questo nome dal 1946, in precedenza si chiamò largo Luigi di Savoia (dal 1931 al 1946). Con il nome di Bellavista fu chiamato anche il piazzale Alfredo Cappellini (fino al 1927) e piazza Luigi Orlando (fino al 1896).
Piazza Elia Benamozegh
la piazza fu creata nel 1866 con le demolizioni dei vecchi edifici e inizialmente si chiamò piazza Nuova. Nel 1930 fu intitolata a Benamozegh ma nel 1939 (con l'avvento delle leggi razziali) fu rinominata piazza XXIII Marzo, data di fondazione del Partito Nazionale Fascista, fino al 5 agosto 1943 quando tornò a chiamarsi piazza Nuova. Infine il 1 aprile 1946 fu ripristinato il nome di piazza Elia Benamozegh. Nel 1964 la piazza fu ampliata alle dimensioni attuali con la demolizione di alcuni vecchi edifici. Su questa piazza si affaccia la sinagoga della città, ricostruita nel 1960 sulle rovine della precedente, costruita tra il 1591 e il 1603 e distrutto dai bombardamenti aerei durante la seconda guerra mondiale.
Via Bengasi
la strada ebbe questo nome il 5 luglio 1930, anno in cui fu realizzata.
Via Benvenuto Benvenuti
pittore (Livorno, 1881 - 1959). La strada ebbe questo nome nel 1970, anno in cui fu realizzata.
Via Bernardina
la strada ha questo nome dal 1846 e fu allungata nel 1893 quando fu costruita la scuola Benci nella vecchia piazza Carlo Poerio. Nel 1960 un tratto della via Bernardina fu intitolato a Augusto Novelli.
Via Carlo Bernheimer
Scali Luigi Bettarini
architetto (Portoferraio, 1790 - 1830).
Via Natale Betti
pittore (Livorno, 1826 - 1888), introdusse per primo la fotografia in città. La strada ebbe questo nome il 3 settembre 1938.
Via Bezzecca
la strada ebbe questo nome nel 1962.
Via Silvio Bicchi
pittore (Livorno, 1874 - 1948). La strada fu realizzata poco prima del 1958 e così chiamata nel 1960 perché Bicchi abitò nelle vicinanze.
Via Feliks Bikonacki
partigiano polacco imprigionato in Italia, liberato dopo l'8 settembre 1943 e caduto il 18 luglio 1944 combattendo contro i nazisti a Castellaccio, sulle colline livornesi. La strada ebbe questo nome il 9 marzo 1961.
Via Carlo Bini
patriota e scrittore (1806 - 1842). La strada fu realizzata tra i campi coltivati poco dopo il 1865, comprendendo anche via Corcos fino al 1873.
Via Nino Bixio
Bixio per un certo periodo soggiornò a Montenero, frazione di Livorno. La strada ebbe questo nome nel 1943.
Viale Giovanni Boccaccio
in origine si chiamò strada Suburbana e poi via di Circonvallazione. Nel 1927 fu chiamata via Fabbricotti e nel 1950 ebbe il nome attuale.
Boccale
località costiera a sud della città nei pressi del cimitero di Antignano, dove si trova una torre costruita prima del 1595 per la sorveglianza e la difesa costiera contro i pirati barbareschi. Nella seconda metà del XIX secolo la torre fu incorporata in una villa. Il nome deriva dalla bocca del fosso sottostante che fu adattata a piccola cala per l'ancoraggio di alcune imbarcazioni della guarnigione della torre. La località si chiama anche Maroccone (o Marroccone o Marrocone) fin dal 1600.
Via Luigi Boccherini
la strada fu realizzata nel 1970.
Via Ermenegildo Bois
scultore (Livorno, 1863 - 1933). La strada fu realizzata nel 1957 e ebbe questo nome nel 1960.
Via Bonaini
dedicata allo storico Francesco Bonaini (1806 - 1874). Dal 1836 al 1874 si chiamò via della Pietà, in riferimento alla adiacente chiesa di Santa Maria del Soccorso.
Via Diomede Bonamici
bibliofilo e medico (1823 - 1912), direttore del lazzaretto dei malati di colera nel 1853. La strada ebbe questo nome il 3 novembre 1934, anno in cui fu realizzata.
Via Arnaldo Bonaventura
musicologo (1862 - 1952).
Viale Giovan Cosimo Bonomo
medico e naturalista (1665 - 1696). La strada ebbe questo nome nel 1941, in precedenza fece parte di via di Coteto.
Via Borra
la strada ebbe questo nome prima del 1736, in onore del marchese Marco Alessandro Del Borro che fu governatore di Livorno dal 1678 alla sua morte nel 1701. La strada si chiamò anche via Del Borro e via dell'Isolotto Primo e dal 1629 al 1676 qui fu la porta dei Navicelli, in prossimità del Ponte di Marmo.
Piazza Odoardo Borrani
pittore (Pisa, 1834 - Firenze, 1905).
Via Bernardetto Borromei
medico e primo gonfaloniere della città (19 marzo 1606). La strada ebbe questo nome il 2 maggio 1911, in precedenza fece parte di via del Platano.
Via Giosuè Borsi
scrittore e combattente (1888 - 1915), caduto durante la prima guerra mondiale. La strada ebbe questo nome nel 1927, in precedenza si chiamò via del Papanti e poi via delle Ville.
Via del Bosco
ha questo nome dal 1860 e si riferisce al bosco dei frati Cappuccini, donato loro dal granduca Ferdinando I de' Medici nel 1587 e aperto al pubblico per molti anni. Prima del 1846 anche l'attuale via Cecconi si chiamò via del Bosco.
Via Luigi Bosi
architetto (Firenze, 1809 - Livorno, 1890). La strada ebbe questo nome il 3 ottobre 1927, in precedenza fece parte di via Cosimo Del Fante.
Via Sandro Botticelli
Via Bottini dell'Olio
prende nome dal deposito dell'olio contenuto in piccole cisterne quadrangolari, costruito da Cosimo III de' Medici nel 1705. La strada fiancheggia il deposito e inizialmente si chiamò Scali del Luogo Pio, poi dal 1784 circa Scali dei Bottini dell'Olio perché correva lungo il fosso antistante il deposito. Nel 1898 il fosso fu interrato e la strada assunse il nome attuale. Fu anche il nome del primo tratto degli scali del Luogo Pio (quello verso il forte San Pietro), il secondo (quello verso la chiesa di Crocetta) si chiamò Scali della Casa Pia.
Via Roberto Bracco
giornalista e poeta (1862 - 1943). La strada ebbe questo nome nel 1962, centenario della nascita.
Via Brigata Garibaldi
la strada ebbe questo nome nel 1949, anno in cui fu realizzata, e allungata nel 1962.
Piazza Benedetto Brin
dal 1903 al 1948 si chiamò con questo nome anche l'attuale piazza Giuseppe Emanuele Modigliani.
Via Benedetto Brin
si chiama così dal 22 luglio 1889 in onore del promotore dell'Accademia Navale.
Via Giordano Bruno
la strada ha questo nome dal 1949, anno in cui fu realizzata. Il nome di Giordano Bruno fu dato anche all'attuale via della Madonna dal 1901 al 1925 e all'attuale piazza dei Domenicani dal 1888 al 1938.
Buffone
toponimo attestato a Montenero fin dal 1626, riferito ai terreni di proprietà del commerciante Antonio Buffone, dove venne edificata una villa con lo stesso nome e che inizialmente appartenne ai Medici. Si trova sul lato mare di via di Montenero, nei pressi di Piazza delle Carrozze.
Via Buia
la strada esiste con questo nome da prima del 1784 e si chiama così perché era priva di illuminazione; in precedenza si chiamò via Dietro il Palazzo dei Franceschi.
Via Filippo Buonarroti
patriota (Pisa, 1761 - Parigi, 1837). La strada ebbe questo nome nel 1953, anno in cui fu realizzata.
Via Buontalenti
la strada ha questo nome dal 1866, in precedenza si chiamò via San Cosimo. Il nme ricorda l'architetto Bernardo Buontalenti che nella seconda metà del XVI secolo diresse i lavori di ampliamento del porto, delle mura e delle fortificazioni di Livorno.
Via Bruno Buozzi
sindacalista e deputato (1883 - 1944), ucciso a Roma dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale.
Via Ferruccio Busoni
musicista (1866 - 1924). La strada ebbe questo nome nel 1960.
Via Luciano Bussotti
è il nome assunto negli ultimi anni dal tratto est di via Luzzatti.
Via Giorgio Byron
Byron soggiornò a Montenero nella villa Dupouy nell'estate 1822. La strada ebbe questo nome nel 1900, in precedenza si chiamò via Terrazzini e prima ancora via traversa delle Case Nuove.

C

Via Vincenzo Cabianca
pittore (Verona, 1827 - Roma, 1902).
Via Luigi Cadorna
la strada fu realizzata nel 1858 con la rettifica del tracciato del Fosso Reale e fece parte dell'attuale via Tre Novembre fino al 29 dicembre 1928, quando ebbe il nome attuale.
Via Caduti del Lavoro
la strada fu realizzata nel 1963 ed ebbe questo nome nel 1964.
Via Caduti di Marzabotto
ebbe questo nome nel 1966, in ricordo della strage di Marzabotto ad opera dei nazisti.
Via Caduti Forze di Polizia
Via Caduti nei Lager Nazisti
Via Cairoli
il nome ricorda i fratelli Cairoli (tra cui Benedetto) che combatterono nelle guerre risorgimentali. Da prima del 1784 si chiamò via delle Quattro cantonate, poi via del Casone fino al 1889 dal nome della caserma che fino al 1828 chiudeva in fondo la strada; quello stesso anno la strada fu prolungata fino al fosso e il 5 dicembre 1828 qui fu eretta la Porta Leopolda, che però venne demolita dopo soli tre anni. Il casone fu costruito nel 1628, situato fra le vecchie vie Serristori e Reale, e demolito in parte nel 1828 e in parte nel 1940. Dal grande portone centrale si accedeva ad una rampa che saliva sul restrostante Bastione del Casone.
Via Calabria
ha questo nome dal 1963, anno in cui fu realizzata.
Darsena Calafati
Via Calafati
prima del 1871 si chiamò Piazza di Porta Murata poi con lo scavo del Bacino di Carenaggio si restrinse e la strada venne resa a fondo cieco nel 1888.
Via Calatafimi
ebbe questo nome nel 1962.
Via Calzabigi
dedicata al poeta Ranieri Calzabigi (Livorno, 1714 - 1795) la strada fu realizzata nel 1857. Fino al 1938 arrivava a via di Coteto, poi fu estesa alla lunghezza attuale.
Via Giuseppe Cambini
Via Leonardo Cambini
Via della Campana
il nome deriva da quello di un'osteria, prima del 1847 si chiamò invece via dei Carrai. Un'osteria della Campana è esistita anche in via Dietro il Bagno fin dal 1784.
Via Fabio Campana
musicista (Livorno, 1814 - Londra, 1882). La strada ebbe questo nome nel 1958, anno in cui fu realizzata.
Via Campania
Via Numa Campi
Via Carlo Antonio Campioni
musicista (Livorno, 1720 - 1788). La strada ebbe questo nome nel 1960, anno in cui fu realizzata.
Campo al Lupo (località)
Via di Campo al Lupo
Via Campo di Marte
Scali delle Cantine
fin da prima del 1828 fino al 1972 si chiamò via del Fosso Reale di San Marco. Prende nome dalle cantine che si affacciano sul fosso, costruite nel 1846. Al termine della strada in corrispondenza del Pontino iniziava la via Erbosa che comprendeva le attuali via Solferino e via Mastacchi.
Via Guido Cantini
Via Russardo Capocchi
parlamentare.
Via della Cappellina
esisteva da prima del 1828 e prende nome da una piccola cappella costruita nel 1804 e demolita nel 1843 quando fu costruita la vicina chiesa di San Giuseppe.
Bacino Cappellini
Piazzale Alfredo Cappellini
capitano di fregata (1828 - 1866) distintosi alla battaglia di Lissa. Si chiamò piazza Bellavista fino al 1927. In precedenza il nome di Cappellini era stato assegnato all'attuale piazza Giovine Italia (dal 1866 al 1927).
Piazzale Leonetto Cappiello
pittore cartellonista (Livorno, [[1875] - Cannes, 1942).
Via Gino Capponi
Borgo Cappuccini
esiste da prima del 1694 e si chiamò inizialmente Strada maestra dei Cappuccini, poi dal 1781 via di Montenero. Prende nome dal convento dei frati cappuccini costruito nel 1582 mentre l'annessa chiesa fu costruita nel 1606, ampliata nel 1738 e danneggiata durante la seconda guerra mondiale.
Via della Capraia
dal 1927 al 1943 si chiamò via Armando Casalini, deputato fascista (1883 - 1924), ucciso per vendicare il delitto Matteotti.
Viale Caprera
si formò nel 1898 con l'interramento del fosso che qui scorreva fino al ponte di Santa Trinità.
Via Federico Caprilli
ebbe questo nome nel 1958, anno in cui fu realizzata.
Via dei Carabinieri
fino al 1954 si chiamò piazza dei Carabinieri. Il nome si riferisce al fatto che i carabinieri presidiavano il Casone, una grande caserma che attraversava la via Cairoli in corrispondenza degli attuali edifici del Credito Italiano e del Banco di Napoli. La parte del Banco di Napoli fu demolita nel 1828, quella del Credito Italiano sopravvisse fino al 1940. Prima dei carabinieri, il Casone era presidiato dall'antico corpo dei Lanzi, le guardie personali dei granduchi. In precedenza si chiamò via del Falcone e pre un periodo fu unita a via dei Lanzi col nome di via delle Due rampe, perché alle due estremità della strada si trovava una rampa che saliva al Bastione del Casone..
Via del Cardinale
esiste da prima del 1784 ma era limitata al tratto fra via degli Asini e l'attuale via di Franco, poi con la demolizione delle mura fu allungata fino al Fosso Reale e qui fu costruita l'Arena Labronica. Il nome in realtà non si riferisce alla carica sacerdotale perché da prima del 1784 fino al 1846 si chiamò sempre via Cardinale (da "cardine").
Viale Giosuè Carducci
detta in origine strada o via dei Condotti, seguiva il pecorso delle condutture sotterranee dell'acquedotto costruito nel 1606 e proveniente dalla località di Limone. Fino a circa il 1826 la strada dei Condotti percorreva le attuali via Sant'Andrea, viale Carducci, via dell'Olmo. In seguito si chiamò via dei Condotti nuovi e comprendeva anche via De Larderel. Il primo tratto, quello che va dal Cisternone a Viale Ippolito Nievo, si chiamò via Emilio Zola dal 1902 al 1927. Si chiamò anche strada degli Acquedotti e viale degli Acquedotti.
Via Francesco Carega
scienziato e patriota (Livorno, 1831 - 1905). La strada ebbe questo nome nel 1931.
Via delle Carmelitane
Via Carraia
la strada esiste da prima del 1392 e non ha mai cambiato nome. Si ipotizza che nel Medioevo da qui partissero le antiche strade di Salviano e Pisana.
Calata Carrara
Piazza delle Carrozze (Montenero)
la piazza è nota con questo nome fin da prima del 1840 ma le fu assegnato ufficialmente con delibera del 21 aprile 1954. Sotto la piazza, ampliata nel 1935, scorre un torrente detto Botro delle Carrozze e anticamente Botro della Fonte vecchia. Nel 1906 fu costruita la stazione di partenza della Funicolare che porta al Santuario di Montenero e dal 1907 al 1937 c'è stato il capolinea della tramvia Antignano-Montenero.
Via Carrozzieri
la strada esiste da prima del 1828 con il nome di via Ginesi, poi nel 1872 ebbe il nome attuale, derivato dalle fabbriche di carrozze qui presenti.
Via delle Case Rosse
il nome "case rosse" esisteva come nome di località fin da prima del 1685 e indicava un gruppo di case situate lungo l'attuale via San Jacopo e appartenenti alla famiglia Pavoli (un Giorgio Pavoli è stato gonfaloniere nel 1631). Già da prima del 1781 il nome era passato a indicare l'attuale via dei Pensieri, all'epoca nota come "via dei Pensieri e delle Case Rosse", e poi verso il 1846 indicò l'attuale via delle Case Rosse.
Via del Casino
la strada ha questo nome dal 1870 e i riferisce al vicino Casino del teatro San Marco, costruito nel 1806 e totalmente distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Viale Cassa di Risparmio
la strada ebbe questo nome nel 1927, anno in cui fu realizzata. Il nome si riferisce alla banca cittadina istituita nel 1836 che finanziò la costruzione di parte degli immobili residenziali della zona. Inizialmente terminava a via di Coteto, poi nel 1941 fu estesa fino a via Ferrigni.
Via Dario Cassuto
giureconsulto e senatore (1850 - 1920). La strada ha questo nome dal 1949, in precedenza faceva parte di via Reale. Il nome di Cassuto era già stato assegnato nel 1929 all’attuale via Chiarini che in precedenza faceva parte anch’essa di via Reale, ma nel 1939 tale nome fu radiato a causa delle leggi razziali che bandirono dalla toponomastica cittadina tutti i nomi di origine ebraica.
Via del Castellaccio
è la strada che porta alla località del Castellaccio situata sulle colline livornesi alta 312 metri s.l.m. che prende nome dalle rovine di un castello costruito nel 1284 come vedetta militare. La piccola torre oggi visibile è stata costruita nel 1901.
Via Castelli
la strada ha questo nome fin da prima del 1846 e si riferisce alla famiglia proprietaria di immobili nella zona.
Via Giovanni Castelli della Vinca
Via del Castello
ha questo nome da prima del 1828.
Piazza del Castello
il nome si riferisce al castello di Antignano, di cui la piazza costituisce l'antico cortile, costruito nel 1567 da Filippo di Raffaello Guerrazzi su ordine di Cosimo I per la difesa costiera dai pirati barbareschi.
Strada del Castello
Via Alfredo Catalani
la strada ricevette questo nome il 21 luglio 1957, anno in cui fu costruita.
Via Carlo Catanzaro
deputato (1864 - 1939). La strada ebbe questo nome nel 1960.
Via delle Cateratte
la strada ha questo nome perché correva lungo il Fosso delle Cateratte (così detto a causa delle chiuse che presentava) ma prima del 1846 arrivava fino al confine con il comune di Collesalvetti.
Via Carlo Cattaneo
ebbe questo nome nel 1962.
Via dei Cavalieri
la strada ha questo nome da prima del 1727 e si riferisce alla sede dei Cavalieri di Santo Stefano, istituiti da Cosimo I il 30 maggio 1561 per combattere i pirati barbareschi. L'ordine fu soppresso dai francesi il 24 marzo 1799 e ricostituito il 22 dicembre 1817.
Via Cavalletti
in origine faceva parte della vecchia via dei Cavalleggeri (il primo tratto dell'attuale viale Italia), poi verso il 1770 cambiò il nome in quello attuale in riferimento alla famiglia proprietaria di immobili nella strada.
Piazza Felice Cavallotti
dal 1604 al 1898 si chiamò piazza delle Erbe. Nel XVII secolo era conosciuta anche come piazza della Comunità perché qui si riunì qualche volta il Consiglio della Comunità nella spezieria di Giuseppe Grassi. Indicazioni: 2 gennaio 1662, coadunati in piazza dell’Herba di Santa Giulia alle hore 19 e 30 decembre 1703, coadunati in piazza dell’Erbe nella Bottega di spezieria del Grassi.
Via delle Cave
prende nome dalla cave qui esistite fra il 1829 e il 1837 per estrarre la pietra che serviva alla costruzione delle mura.
Piazza Cavour
si chiamò piazza del Casone fino al 1862, poi piazza San Leopoldo fino al 1871 quando fu ampliata e fu posta al centro della piazza la grande statua di Cavour opera dell'architetto Arturo Conti e dello scultore Vincenzo Cerri che dette così il nuovo nome alla piazza. Il vecchio nome invece derivava dalla porta del Casone o Lepolda, costruita nel 1828 e demolita dopo soli tre anni.
Via Cecconi
dedicata a Carlo Cecconi, gonfaloniere nel 1865. La strada ebbe questo nome il 20 maggio 1865, in origine si chiamò via di Montenero e via vecchia di Montenero, poi dal 1838 via del Bosco e via Dietro il Bosco dei Cappuccini.
Via Adriano Cecioni
pittore e scultore (Livorno, 1836 - 1896). Ebbe questo nome nel 1960, anno in cui fu realizzata.
Via del Cedro
ebbe questo nome dopo il 1846, in riferimento ad un impianto di lavorazione dei cedri.
Via Benvenuto Cellini
si chiama così dal 1964.
Scali Cerere
ebbe questo nome nel 1872 in riferimento alla presenza di grandi magazzini di cereali.
Via Cerro
Via Fratelli Cervi
fu realizzata nel 1958 con la costruzione del campo sportivo Mastacchi ed ebbe questo nome nel 1960.
Via Diacinto Cestoni
ebbe questo nome il 3 ottobre 1927. Cestoni aveva una spezieria sotto il portico di piazza Colonnella dove effettuava anche le sue ricerche.
Via Luigi Cherubini
Via Gabriello Chiabrera
Via Giuseppe Chiarini
Via Chiellini
realizzata prima del 1846 sui terreni appartenenti alla famiglia Chiellini, alla quale appunto si riferisce il nome della strada. Anche l'attuale via della Vecchia casina si chiamò in precedenza via Chiellini.
Via della Chiesa di Salviano
è la breve strada che dalla via di Salviano conduce alla chiesa omonima. La chiesa, dedicata a San Martino, fu costruita per la prima volta nel 1277 ma di essa rimane solo l'abside inglobata nella chiesa attuale costruita nel 1781. La strada ha ricevuto questo nome solo negli anni Sessanta.
Piazza Damiano Chiesa
in origine si chiamò piazza della Porta Leopolda, poi il 20 agosto 1859 fu cambiato in piazza della Porta di San Leopoldo. In seguito si chiamò piazza della Porta alle Colline e infine il 1 febbraio 1930 ebbe il nome attuale. Popolarmente è chiamata "piazza di Colline".
Via Oberdan Chiesa
Via Enrico Cialdini
da prima del 1828 si chiamò via della Porta ai Cappuccini, poi via Colonnella e in seguito via del Ponte Nuovo. Nel 1896 la strada ebbe il nome attuale.
Via Giotto Ciardi
Via del Ciliegio
ha questo nome da prima del 1840.
Via Cimabue
Via Domenico Cimarosa
ebbe questo nome nel 1970, anno in cui fu realizzata.
Via Delfino Cinelli
scrittore (Signa, 1889 - Siena, 1942). La strada ebbe questo nome nel 1972.
Via della Cinta Esterna
faceva parte della vecchia via di Circonvallazione costituita con la delibera del 22 luglio 1889. La via di Circonvallazione correva sul lato esterno del perimetro delle mura del 1835 e andava dalla diga rettilinea fino alla barriera Regina Margherita; corrispondeva agli attuali viali Nazario Sauro, Boccaccio, Petrarca, Vittorio Alfieri e Ippolito Nievo, oltre a via della Cinta esterna.
Via dei Cipressi
Via Riccardo Cipriani
Via della Cisterna
la strada ha questo nome da prima del 1867.
Largo del Cisternino
con la ricostruzione degli edifici circostanti nel 1952 fu realizzato anche questo largo che venne così chiamato nel 1958. Prende nome dall'edificio costruito da Pasquale Poccianti nel 1829 in stile neoclassico e adibito a deposito d'acqua. Dal 1951 l'edificio fu sede della Casa della Cultura dove si tenevano mostre e convegni.
Piazza del Cisternone
si chiama così da prima del 1846 e prende nome dall'edificio costruito da Pasquale Poccianti nel 1829 e inaugurato nel 1842. Anche il cisternone, come il cisternino, è in stile neoclassico e serve da deposito d'acqua.
Viale Città del Vaticano
Via Guelfo Civinini
Via Mario Cocchi
Via Paolo Coccoluto Ferrigni
Via Giuseppe Coen
Via Claudio Cogorano
architetto (Parma - Livorno, 19 giugno 1618), collaborò con Bernardo Buontalenti nella costruzione della città nuova (il cosiddetto Pentagono del Buontalenti) e del molo mediceo. La strada nacque nel 1952 con la costruzione del Palazzo Grande che tagliò in due la vecchia piazza Grande e dal 1954 al 1958 si chiamò via Antonio Labriola, per assumere nel 1958 la denominazione attuale.
Via del Collegio
ebbe questo nome dopo il 1846 e si riferisce al collegio dei Barnabiti che doveva essere costruito nell'attuale piazza della Vittoria sul lato destro della chiesa del Soccorso, ma che poi non fu più realizzato.
Via Pietro Colletta
Collinaia (località)
il toponimo è attestato fin dal 1421 come Collinaie. Indicazione del 1421: una possessione del Pascho o pastura di Montenero e Salviano: uno capo in Rio Maggiore in Rondinaia et Perticaia e Chioma e mare, altro lato luogo detto Collinaie.
Via di Collinaia
ha questo nome dal 1867.
Colline (località)
il rione di Colline prende nome dalla vecchia Porta alle Colline, esistente nell'attuale piazza Damiano Chiesa fino al 1930.
Via delle Colline
ha questo nome dal 1964, anno in cui fu realizzata.
Via di Collinet
il nome si riferisce ad una famiglia di origine francese che abitò in questa strada dal 1857 circa al 1940. In precedenza la strada si chiamò via Morazzana.
Viale Cristoforo Colombo
strada di Quercianella che da via del Littorale conduce al mare; ebbe questo nome il 3 ottobre 1927, in precedenza era senza nome.
Piazza Colonnella
ha questo nome da prima del 1606 in riferimento alla prima compagnia del reggimento di guardia alla porta detta anch'essa Colonnella. Tale compagnia era detta "colonnella" perchè comandata dal colonnello del reggimento. La Porta colonnella fu costruita negli anni tra il 1576 e il 1590 e fu demolita nel 1838. Sotto il portico adiacente a questa porta si trovò intorno al 1600 la spezieria del naturalista Diacinto Cestoni. Nel 1964 furono posate nella piazza le copie di due fontane in bronzo dette "dei tritoni" realizzate nel 1634 da Pietro Tacca e che si trovano in piazza dell'Annunziata a Firenze. Anche l'attuale via Cialdini si chiamò via Colonnella.
Via Marco Coltellini
Via delle Commedie
ha questo nome da prima del 1660 con riferimento al teatro delle Commedie costruito nel 1658 e sede dell'Accademia dei Dubbiosi, un sodalizio di intellettuali cittadini. Ancora nel 1952 la strada si estendeva da via San Sebastiano a via Remota ma con la demolizione di alcuni edifici nel 1958 la strada fu resa diritta e allungata nell'estensione attuale. All'angolo fra via delle Commedie e l'attuale largo Fratelli Rosselli si trovava fino al 1952 il Bastione del Mulino a vento.
Via delle Conce
ha questo nome da prima del 1846 in riferimento alle conce appartenenti alla famiglia Terreni.
Via dei Condotti Vecchi
conduce alla macchia di Limone e coincide in parte con la vecchia via dei Condotti.
Via del Consiglio
attualmente è un vicolo a fondo cieco all'interno del Palazzo del Municipio con entrata dagli scali Finocchietti, ma in origine sboccava anche nell'attuale piazza del Municipio. Prima del 1784 si chiamò via Dietro il Consiglio poi nel 1927 fu chiusa e il nome fu radiato per essere infine ripristinato solo in anni recenti. Il nome della strada fa riferimento al General Consiglio (istituzione paragonabile all'attuale consiglio comunale) che dal 1700 si riunì al piano terra del palazzo. Questo consiglio era costituito da 22 membri e precisamente un gonfaloniere (il cui voto valeva doppio), due priori nobili, due priori cittadini, tre priori possidenti e 14 consiglieri; i priori erano chiamati Anziani.
Via Arturo Conti
architetto (1823 - 1900). La strada ebbe questo nome nel 1927.
Viale Ugo Conti
Via delle Corallaie
Via del Corallo
il nome fu assegnato a questa strada nel 1946 con riferimento alla lavorazione del corallo che a partire dal 1565 si diffuse notevolmente a Livorno. Anche l'attuale via Emilio Zola si chiamò via del Corallo, da prima del 1816 al 1927, così come l'attuale via dell'Oriolino prima del 1846 (ma in questo caso il nome si riferiva al torrente Corallo, affluente del Riseccoli).
Via Antonio Corazzi
architetto (Livorno, 1792 - 1877), costruttore di edifici pubblici a Varsavia. Il nome fu assegnato alla strada nel 1966.
Via Vittorio Corcos
pittore (Livorno, 4 ottobre 1859 - Firenze, 1933)
Via dei Cordai
Corea (rione)
il quartiere si è formato negli anni Cinquanta all'estrema periferia nord per dare un tetto alle famiglie sfollate dagli edifici distrutti del centro cittadino. Il nome è di origine popolare a indicare una località lontana dal centro della città (era l'epoca della guerra di Corea).
Via della Coroncina
prende nome da un'osteria che un tempo era posta all'angolo fra questa strada e via Buontalenti e che a sua volta prendeva nome dalla precedente locanda della Corona, esistente fin dal 1594. Di fronte all'osteria si trovava la posta dei calessi. Il tratto della strada vicino a piazza Cavallotti si chiamò via del Monte fin da prima del 1784.
Via Filippo Corridi
già parte della vecchia via di Popogna, ebbe il nome attuale nel 1953.
Via Filippo Corridoni
si chiama così dal 3 ottobre 1937, in precedenza era senza nome.
Via Tommaso Corsi
avvocato (Livorno 1814 - Firenze 1891), cfr. [8].
Via Corsica
si chiama così dal 1928. La Corsica dista da Livorno 118 miglia marine e nelle giornate particolarmente terse dalla marina sono visibili i monti di Capo Corso.
Scali del Corso
in origine fece parte degli Scali Finocchietti mentre via del Corso si chiamava il tratto dell'attuale via della Madonna da piazza del Municipio a piazza dei Domenicani. Poi nel 1870 fu esteso anche a questo tratto il nome di via della Madonna e la denominazione fu assegnata agli scali di fronte. Il nome fa riferimento al palio delle barchette che si svolgeva in questo tratto del Fosso Reale (il "corso" del palio).
Via delle Corti
Via Luigi Corti
già via Greca (1901).
Via Pietro Cossa
drammaturgo (Roma, 1834 - Livorno, 1881).
Via della Costanza
Via Nicola Costella
sindaco di Livorno alla fine del XIX secolo.
Coteto (rione)
Il toponimo è attestato fin dal 1407 e sta per "codeto" ad indicare un luogo umido dove vi erano vaste estensioni della pianta nota come coda di cavallo. A Coteto si trovava la casa padronale del capitano Gaetano Ricci, frequentata fra il 1818 e il 1822 dal poeta Shelley in visita a suoi connazionali.
Via di Coteto
in origine fu una via vicinale comprendente le attuali via dell'Origine, via Bonomo e via di Coteto e si chiamava così perché conduceva alla fattoria (poi villa) di Coteto. Fra il 1780 e il 1784 il tratto compreso tra corso Amedeo e la biforcazione via De' Tivoli-via Bonomo ebbe il nome attuale di via dell'Origine. Delle due strade originatesi dalla biforcazione, una conduceva al Rio Maggiore e l'altra si innestava sulla via di Montenero. Per un certo periodo fu una strada a fondo cieco, riaperta con l'abbattimento delle mura, richiusa nel 1920 e infine riaperta. Nel 1941 fu dato il nome attuale di via Bonomo al tratto compreso tra via dell'Origine e via Ferrigni mentre il tratto fra via Ferrigni e via Calzabigi fu assegnato a via Cassa di Risparmi.
Via Crimea
in origine faceva parte di via del Cimitero inglese, che comprendeva il primo tratto dell'attuale via San Carlo, l'attuale via Crimea e piazza Santi Pietro e Paolo.
Via Francesco Crispi
in precedenza fece parte di via Reale, insieme alle attuali via dei Lanzi e via Sansoni, poi nel 1927 ebbe il nome attuale.
Via del Crocino
si chiama così dal 1867 circa. Il Crocino è una località a circa un chilometro a est di Salviano.
Via Vincenzo Cuoco
Via Eugenio Curiel
partigiano (Trieste, 1912 - Milano, 1945). La strada ebbe questo nome il 26 gennaio 1960.
Via Curtatone e Montanara
da prima del 1872 si chiamò via Montanara poi nel 1951 fu aggiunto il vecchio nome dell'attuale via Lilla.

D

Via Salvo D'Acquisto
Piazza Dante
ebbe questo nome il 5 maggio 1911. In piazza Dante si trova la Stazione ferroviaria Centrale costuita nel 1910, in precedenza al posto della piazza vi era un campo militare.
Via Guido d'Arezzo
Scali Massimo D'Azeglio
costruiti nel 1858, si chiamarono inizialmente scali di Porta Murata, perché iniziavano di fronte al Forte di Porta Murata. Ebbero il nome attuale il 9 gennaio 1872.
Via Antonio da Sangallo
la strada nacque nel 1966 con la costruzione del nuovo edificio della Banca d'Italia.
Via Giovanni da Verrazzano
Via Leonardo da Vinci
Via Nello Danesi
Via Danimarca
Scali della Darsena
hanno questo nome da prima del 1784 ma si chiamarono anche scali del Buon Viaggio, con riferimento alla vicina "Madonnina del buon viaggio". La darsena in origine era costituita dalla piccola cala naturale di forma quadrangolare che i Genovesi chiamarono Pamiglione; per molti secoli costituì il porto di Livorno, poi nel 1591 fu ampliata.
Via Edmondo De Amicis
ebbe questo nome nel 1958.
Via Alcide De Gasperi
ebbe questo nome il 4 dicembre 1967, anno in cui fu realizzata.
Via De Lardarel
inizialmente si chiamò stradone dei Condotti Nuovi e in seguito via dei Condotti Nuovi. Nel 1857 ebbe il nome attuale con riferimento alla famiglia dell’industriale Francesco De Larderel (Vienne, 1789 - Livorno, 1858). La parte più ampia della strada, verso piazza della Repubblica, si chiamò piazzetta dei Condotti nuovi.
Via Andrea De' Pazzi
comandante delle truppe che difesero Livorno dall'assedio del'imperatore Massimiliano nel 1496. La strada ebbe questo nome nel 1911, in precedenza fece parte di via del Testaio.
Via Francesco De Sanctis
ebbe questo nome nel 1962.
Via Serafino De Tivoli
pittore (Livorno, 1866 - Firenze, 1922). Da prima del 1846 si chiamò via Fonda, poi nel 1936 ebbe il nome attuale.
Via Fratelli Del Conte
partigiani di Antignano (Mauro nato nel 1919 e Giovanni nato nel 1925) caduti nel 1944. Da prima del 1840 si chiamò via dell'Uliveta ed ebbe il nome attuale nel 1946.
Via Pio Alberto Del Corona
in origine parte di via delle Spianate poi di via della Ragnaia e dal 5 settembre 1836, di Corso reale, con riferimento ad una corsa di cavalli che si svolgeva ogni anno in questa strada per ricordare l'inaugurazione della chiesa del Soccorso.
Via Giovanni Del Fantasia
architetto, governatore di Livorno nel 1715.
Via Cosimo Del Fante
fino al 1866 si chiamò via dell'Abbondanza. Prendeva questo nome dall'Ufficio dell'Abbondanza, esistito fino al 1843, che aveva l'incarico di provvedere al vettovagliamento della città. Era gestito da un magistrato detto Abbondanziere. Fino al 1927 la strada si estendeva fino a via del Platano, comprendendo quindi anche l'attuale via Bosi.
Via Della Gherardesca
strada realizzata negli anni Sessanta, prende nome dalla storica famiglia che ebbe feudi nella provincia di Livorno.
Via Luigi Del Moro
già via dei Bagni (prima del 1901).
Via Piero della Francesca
Via Odoardo Della Torre
Via Enrico Delle Sedie
musicista (Livorno, 1820 - Parigi, 1907). La strada ebbe questo nome nel 1930, anno in cui fu realizzata.
Via Paolo Emilio Demi
scultore (Livorno, 1798 - 1863). Dal 1846 al 1898 si chiamò via della Costanza, con riferimento alla vicina chiesa del Soccorso.
Via Derna
ebbe questo nome il 5 luglio 1930.
Via Giacomo Di Castelnuovo
Via Tina Di Lorenzo
Piazza Giuseppe Di Vittorio
Via Armando Diaz
la strada fu realizzata nel 1858 con la rettifica del tracciato del Fosso Reale e da allora fece parte di via della Tazza (dal 1918 via Piave) fino al 29 dicembre 1928, quando le fu assegnato il nome attuale.
Via Diciannove Luglio 1944
è la data di liberazione di Livorno dal dominio nazi-fascista. La strada ebbe questo nome nel 1966.
Via Corrado Dodoli
garibaldino che partecipò all'impresa dei Mille e combatté a Viterbo. La strada ebbe questo nome nel 1952, anno in cui fu realizzata.
Vicolo della Dogana
ha questo nome da prima del 1870 e si riferisce ad un presidio della Guardia di Finanza qui esistente fino al 1843.
Scali della Dogana d'Acqua
in precedenza si chiamò via della Nuova darsena. Prende nome dall’edificio della Dogana costruito nel 1840 sul canale dei Navicelli con la funzione di barriera doganale per le merci in entrata e uscita per via d’acqua. Erano presenti anche due darsene, quella esterna interrata nel 1870 e quella interna interrata nel 1950. L’edificio della Dogana d’acqua andò parzialmente distrutto durante un bombardamento aereo nel 1944 e i resti furono demoliti nel dopoguerra; oggi ne rimangono solo le arcate del basamento.
Piazza dei Domenicani
il nome si riferisce alla chiesa dei Domenicani qui costruita nel 1720. Dal 1888 al 1938 si chiamò piazza Giordano Bruno, dal 1938 al 1948 piazza Padre Reginaldo Giuliani e dal 1948 tornò a chiamarsi piazza dei Domenicani. In questa piazza si trovava la vecchia Porta San Marco, costruita nel 1703 e demolita nel 1802, che in epoca napoleonica si chiamò Porta Elisa. Il ponte sul fosso fu costruito nel 1701, andò distrutto durante i bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale e fu ricostruito nel 1949. Nel 1862 fu costruito un piedistallo sul quale doveva essere eretta una statua raffigurante il personaggio biblico di Rebecca, ma il monumento non fu mai realizzato e rimase solo il piedistallo.
Largo Guido Donegani
Via Guido Donegani
Via Piero Donnini
Via Alessandro Doveri
giureconsulto (1823 - 1892). La strada ebbe questo nome nel 1927, anno in cui fu realizzata.
Via Duca Cosimo
ha questo nome da prima del 1840, ma in origine il tratto da piazza Ero Gelli e via Vespucci si chiamò via Antica del Littorale, mentre il tratto vicino al castello di Antignano si chiamò via Treggiaia e poi via della Fonte per la presenza di una fonte con un lavatoio pubblico. Fino al 1960 la strada comprendeva anche il tratto dell’attuale via Pendola che arriva fino all’intersezione con via della Salute.
Via Robert Dudley
Piazza Due Giugno
è la data di morte di Giuseppe Garibaldi. Fino al 1872 era unita alla vicina via Garibaldi poi fu separata da alcuni edifici e si chiamò piazza San Giuseppe, dal nome della chiesa qui costruita nel 1842. Il 22 luglio 1889 ebbe il nome attuale.
Largo del Duomo
da prima del 1785 fino al 1846 si chiamò via Dietro il Duomo perché era una breve strada posta appunto dietro l’abside del Duomo, poi fino al 1930 fece parte di piazza Grande. Nel 1927 la strada fu allargata per divenire una piazzetta semicircolare che nel 1930 ricevette la denominazione di largo del Littorio. Ebbe il nome attuale il 5 agosto 1943. Il Duomo fu costruito tra il 1581 e il 1595 ma gli fu data una forma a croce latina solo nel 1705. Fu quasi totalmente distrutto nel 1944 a causa di un bombardamento aereo e ricostruito nel 1951, aggiungendo i due piccoli portici laterali nel 1956. Con la ricostruzione del Duomo anche il largo retrostante fu ampliato alle dimensioni attuali.

E

Via Costanzo Ebat
partigiano livornese fucilato nel 1944 a Forte Boccea.
Via degli Ebrei Vittime del Nazismo
la strada fu realizzata nel 1949 e nel 1950 le fu assegnato il nome di via Pilo Albertelli. Il 26 gennaio 1960 fu assegnato al tratto fra via Fabbricotti e viale della Libertà il nome attuale in memoria delle vittime della Shoah, mentre al restante tratto fra viale della Libertà e via Paganucci rimase intitolata ad Albertelli.
Via dell'Edera
ebbe questo nome nel 1966.
Via dell'Elba
ebbe questo nome il 2 maggio 1911.
Largo Emanuele Filiberto di Savoia comandante della III Armata
largo realizzato nel 1930 e chiamato largo Emanuele Filiberto di Savoia Duca d’Aosta. All’avvento della repubblica nel 1946 fu cambiato nel nome attuale, eliminando il titolo nobiliare.
Via Emilia
ebbe questo nome nel 1960.
Via Federico Enriquez
ebbe qusto nome nel 1950.
Via Anna Maria Enriques Agnoletti
la strada ebbe questo nome nel 1960, anno in cui fu realizzata.
Via Eolo
Via delle Erbe
Via dell'Erbuccia
Via dell'Eremo
il nome fa riferimento all’eremo degli agostiniani, costruito prima del 1187 presso la chiesa di San Jacopo.
Via delle Eriche
ha questo nome dal 1966.
Via degli Etruschi
Via Eugenia
prende nome da Eugenio Sansoni che donò i terreni per realizzare questa strada, dopo il 1846. Nel 1918 le fu cambiato il nome in via Verdun, ma nel 1941 fu ripristinato il vecchio nome.
Piazza Europa

F

Via dei Fabbri
Fabbricotti (rione)
Viale Fabbricotti
ebbe questo nome nel 1958, anno in cui fu realizzata. Prende nome dalla vicina villa Fabbricotti (già villa Franceschi), sede per molti anni della Biblioteca Labronica e del Museo Fattori. Anche il viale Boccaccio fra il 1927 e il 1950 si chiamò viale Fabbricotti.
Via del Fagiano
in origine si chiamò via Valsovano dal nome della villa che qui si trovava e dove soggiornarò Percy Bysshe Shelley tra il 1819 e il 1821. La villa appartenne a Pietro Valsovano fino al 1792. La strada ebbe il nome attuale verso il 1820.
Via Fagiuoli
da prima del 1846 si chiamò via dello Spalto San Cosimo, poi le fu assegnato il nome attuale con riferimento alla famiglia il cui più noto rappresentante fu l’industriale e filantropo Benedetto Fagiuoli (1752 - 1814).
Via Falcone e Borsellino
già via dei Milanesi.
Via Domenico Falcucci
scrittore e patriota (1835 - 1895). Strada di Quercianella che ebbe questo nome nel 1930.
Via dei Fanciulli
fu senza nome (ma comunque popolarmente nota come via Traversa) fino al 1860 quando ebbe il nome attuale che si riferiva alla scuola, ormai scomparsa, alla quale la strada conduceva.
Via Elio Fantini
Piazza Giovanni Fattori
Viale Giovanni Fattori
Via delle Fattorie
Via del Felciaio
il nome si riferisce all’omonimo ruscello che qui scorre e che anticamente si chiamò Feliciaio (probabilmente dal latino filix, "felce").
Via Galileo Ferraris
Via Lina Ferretti Mannocci
vittima della strage di Bologna.
Via della Ferrovia
Piazza Francesco Ferrucci
ebbe questo nome il 1 febbraio 1930, in precedenza era senza nome.
Via della Fiera di Sant'Antonino
il nome si riferisce alla fiera che si tiene ogni anno in occasione della festa di Sant’Antonio a cui è intitolata la piccola cappella (“Sant’Antonino”) costruita prima del 1686. La cappella si trova ancora oggi in via Provinciale pisana, nel rione di Fiorentina, dove si svolge la fiera stessa. Via della Fiera di Sant’Antonino ebbe questo nome nel 1952.
Via Filippelli
Filzi (località)
Via Fabio Filzi
in origine si chiamò via del Camposanto nuovo perché conduceva al cimitero comunale "I Lupi", poi nel 1930 le fu dato il nome attuale.
Via Finlandia
Scali Finocchietti
in origine il nome si riferì solo al tratto fra le attuali via Pollastrini e via del Porticciolo perché qui la famiglia Finocchietti aveva il proprio palazzo. Nel 1784 questo tratto fu rinominato scali del Porticciolo, mentre il tratto fra via Pollastrini e gli attuali scali del Corso si chiamò scali delle Farine. Successivamente entrambi i tratti furono posti sotto la denominazione di scali delle Farine, ma nel 1797 fu di nuovo imposto il nome di scali delle Farine a tutta la strada; infine il 25 febbraio 1887 fu ripristinato il nome di scali Finocchietti. I rappresentanti più noti di questa famiglia furono l’ ambasciatore e maresciallo Giuseppe Finocchietti (1702 - 1782) , e il fratello cardinale Ranieri Finocchietti (1710 - 1793). Nel fosso antistante la strada si svolgeva l’8 settembre di ogni anno il “palio delle barchette”, che fu soppresso il 7 marzo 1844.
Via Umberto Fioravanti
scultore (Livorno, 1882 - 1918).
Piazza del Fiore
Fiorentina (località)
Via Fiorenza
la strada fu realizzata nel 1846 nei campi coltivati con il nome di via della Fiorenza, poi nel 1871 ebbe il nome attuale.
Bacino Firenze
Via Firenze
parte della via Aurelia così chiamata dal 3 settembre 1938. In passato su questo stesso tracciato si trovò la strada delle Cantine e delle Fornaci.
Via Fiume
dal 1634 si chiamò via del Giardino, poi il 21 dicembre 1918 le fu assegnato il nome attuale. In questa strada si trovavano le mura costruite dai Pisani nel 1392 e ancora oggi un rudere del vecchio Bagno penale delle galere (costruito nel 1602) affiora da un’aiuola adiacente all’attuale palazzo della Questura. Qui si trova anche il monumento ai caduti civili della seconda guerra mondiale, realizzato nel 1966 dallo scultore Vitaliano De Angelis.
Via dei Floridi
in origine parte di scali del Teatro, assunse poi il nome attuale in riferimento all’Accademia dei Floridi (detta anche “del giardinetto”), un sodalizio culturale la cui prima sede fu dal 1722 in via Strozzi ma che nel 1848 si trasferì al teatro San Marco.
Via della Fociarella
strada di Valle Benedetta, ebbe questo nome dopo il 1867. La Fociarella è una delle cinque sorgenti che in origine alimentavano l’acquedotto di Colognole, che a sua volta alimenta la città.
Via della Fonderia
si chiama così da prima del 1846, dal nome della fonderia di ferro Hoppner qui esistita.
Via Enrico Fontana
Via della Fontanella
già parte di via del Pino, nel 1951 le fu assegnato questo nome, con riferimento al torrente omonimo che attraversa.
Via Giorgio Fontanelli
Via Voltolino Fontani
Via di Fonte di Santo Stefano
Scali delle Fontine
avevano questo nome da prima del 1846 ma nel 1900 scomparvero con l’interramento del fosso e la realizzazione di viale Caprera. In anni recenti però il tratto iniziale del fosso è stato riaperto ed è stato ripristinato anche il nome della strada.
Via delle Fornaci
ebbe questo nome dopo il 1846 con riferimento ad una località omonima situata presso Banditella. Prima del 1784 anche via del Mulino a vento si chiamò via delle Fornaci, con riferimento alle fornaci di mattoni utilizzati per costruite le mura della città.
Via del Forte dei Cavalleggeri
ebbe questo nome nel 1846 e univa il viale Italia a via San Jacopo. Nel 1866 fu rettificato il percorso e unita a via Carlo Mayer. Prende nome dal Forte dei Cavalleggeri costruito nel 1595 sull'attuale Terrazza Mascagni e demolito nel 1872.
Via del Forte San Pietro
il nome si riferisce all'omonimo forte costruito nel 1682 in questa strada. Il primo tratto si chiamò via San Marco da prima del 1784 poi verso il 1817 assunse il nome attuale. Si chiamò anche via San Pietro.
Scali della Fortezza Nuova
hanno questo nome da prima del 1784 con riferimento all'attigua Fortezza Nuova, costruita nel 1590 e ridotta alle dimensioni attuali nel 1697.
Piazza della Fortezza Vecchia
in origine si chiamò piazza dei Grani poi ebbe il nome attuale in riferimento alla prospiciente fortezza costruita nelle forme attuali negli anni fra il 1525 e il 1534 inglobando il Mastio di Matilde (anteriore all'anno 1000) e la Rocca nuova (del 1374).
Via Ugo Foscolo
Via Fosse Ardeatine
ebbe questo nome nel 1966.
Via Oreste Franchini
fino al 1907 si chiamò via dei Casini con riferimento ai Casini di Ardenza, un grande complesso residenziale costruito intorno al 1841 e destinato alla villeggiatura al mare. La "Società per azioni dei casini e bagni di mare all'Ardenza", proprietaria del complesso, avanzò la richiesta di destinare alcuni locali ad un casinò ma proprio in quel periodo il governo granducale proibì il gioco d'azzardo. La società si sciolse nel 1871.
Via Francia
Via di Franco
fin da prima del 1784 la strada era divisa in due tratti, il primo (da via Cairoli a via Sant'Omobono) si chiamò strada Franco e in seguito via del Giardino del governatore e via degli Ebrei, mentre il secondo (da via Sant'Omobono a via del Cardinale) si chiamò via Recanati e in seguito via San Bernardo. Nel 1872 i due tratti furono unificati sotto l'attuale denominazione ma nel 1939 in seguito alle leggi razziali il nome fu cambiato in via Giorgio Pazzini, combattente fascista caduto nella guerra civile spagnola. Il 28 febbraio 1945 fu ripristinato il nome attuale. Franco e Recanati sono i nomi di due famiglie di origine ebraica che abitavano e possedevano immobili in questa strada. L’incrocio fra via di Franco, via del Tempio e via Cairoli si chiamò "quattro cantonte degli Ebrei".
Via Dino Frangioni
Via Anna Frank
Via Fraschetti
si chiamò così dopo il 1846, dal nome della famiglia che qui possedeva immobili.
Via Enzo Fregosi
Via Renato Fucini
Via dei Fulgidi
Via Funaioli

G

Via del Gabbiano
Via delle Galere
il tratto da via della Madonna a via del Pantalone si chiamò via dell'Annunziata, fin da prima del 1607, e prendeva nome dalla chiesa dei Greci Uniti detta dell'Annunziata, costruita nel 1605. Si chiamò anche vi del Sole e fu divisa in te parti: via dietro i Greci, via della Frusta e via dietro il Picchetto.
Via Galileo Galilei
già via Riseccoli, dal nome del piccolo corso d'acqua che scorreva sul tracciato della strada attuale. Il nome originale, attestato in documenti dell'alto medioevo, è rivus Sulculus, cioè "piccolo solco".
Via Duccio Galimberti
ha questo nome dal 1972.
Via Luigi Galvani
Via Don Italo Gambini
sacerdote (1918 - 1944), organizzatore del movimento cristiano sociale. La strada ebbe questo nome nel 1958, anno in cui fu realizzata.
Via Raffaello Gambogi
pittore (Livorno, 1874 - 1943).
Via Giovanni Gamerra
Via Monsignor Filippo Ganucci
primo vescovo di Livorno (Firenze, 1741 - Livorno, 12 febbraio 1813). Il primo nome della strada fu via della Fortezza Nuova, fino a poco dopo il 1705.
Garibaldi (località)
Piazza Anita Garibaldi
in origine si chiamò piazza del Giuoco del Pallone, poi piazza di Crocetta dal 1716, anno di costruzione della chiesa di Crocetta, fino al 1889 quando ebbe il nome attuale. In questa piazza vi era lo stabile (non più esistente) dove nacquero i fratelli Andrea e Jacopo Sgarallino, patrioti e garibaldini. Fino al 1889 si chiamò piazza di Crocetta per la presenza della chiesa di San Ferdinando, detta di Crocetta perché i religiosi che la amministravano portavano sull'abito una piccola croce rossa e blu.
Piazza Giuseppe Garibaldi
già piazza Rangoni.
Via Giuseppe Garibaldi
in origine via Maestra Pisana, poi strada Regia Postale, poi Borgo Reale da prima del 1794.
Via Fortunato Garzelli
Via Rosa Gattorno
Piazza Gavi
prima del 1872 si chimava piazza dei Cappuccini.
Via del Gazometro
Via Tommaso Gazzarrini
pittore (Livorno, 1790 - 1853). Prima del 1846 si chiamò via Duclou, dal nome di una famiglia che possedeva qui un edificio, e poi via San Benedetto.
Piazza Ero Gelli
da prima del 1840 si chiamò piazza della Dogana, ma dal 1923 al 1943 cambiò nome in piazza Dino Leoni con riferimento allo squadrista livornese nato nel 1895 e ucciso nel febbraio 1921 a Cecina durante gli scontri fra fascisti e comunisti per il ripristino nel municipio cecinese della lapide che celebrava il bollettino della vittoria della prima guerra mondiale. Nel 1943 fu ripristinato il nme di piazza della Dogana e nel 1946 ebbe il nome attuale.
Via del Gelsomino
Via Luigi Gemignani
Viale Genova
Via Georgia
Via dei Gerani
Via Germania
Via Tommaso Gherardi del Testa
commediografo (1818 - 1881)
Via Lanciotto Gherardi
Via delle Ghiandaie
Via Oscar Ghiglia
pittore (Livorno, 1876 - Firenze, 1946).
Via Arcangelo Ghisleri
Via Nelusco Giachini
Via Giovanni Battista Giacomelli
Via del Giaggiolo
Via Vittorio Giambruni
Largo Gigante
Via Fratelli Gigli
militanti comunisti (Pietro nato nel 1886 e Pilade nato nel 1892), uccisi nel 1922. La strada ha questo nome dal 1958, anno in cui fu realizzata.
Via del Giglio
da prima del 1784 la parte vicina a via Grande si chiamò via della Fontanella, per la presenza di una fonte.
Via dei Ginepri
Via della Ginestra
Via Ginori
Via Vincenzo Gioberti
Via Giovanni Giolitti
Via Giotto
Via Giovannetti
Via Giovanni XXIII
Piazza Giovine Italia
il primo nome che ebbe fu piazza d'Arme di Porta ai Cappuccini, poi da prima del 1846 si chiamò piazza dei Cappuccini. Nel 1901 si chiamava piazza Cappellini.
Via Giuliana
Via della Giuncaiola
Via Giuseppe Giusti
la strada ebbe il nome attuale nel 1948, in precedenza si chiamò via del Conforto fin dal 1890 e il nome si riferiva alla adiacente chiesa di Santa Maria del Soccorso.
Via del Glicine
Via Piero Gobetti
Via Goito
Via Carlo Goldoni
Calata Gondar
Via dell Gore
Via della Gorgona
Via Don Renzo Gori
patriota (1919 - 1944). La strada ebbe questo nome il 21 luglio 1958, anno in cui fu realizzata.
Via Lorenzo Gori
scultore (Livorno, 1842 - 1923).
Via Pietro Gori
nel 1901 si chiamava via della Lepre.
Via del Governatore
Via dei Gower
Via Guido Gozzano
Via Giuseppe Gozzer
Via Arturo Graf
poeta (1848 - 1913). La strada ebbe questo nome nel 1972.
Via Antonio Gramsci
ebbe questo nome nel 1947. In precedenza si chiamò via di Salviano (fin da epoca antica), poi via della Porta di San Leopoldo e poi via della Porta alle Colline.
Piazza Grande
fin dal 1594 si chiamò piazza d'Arme, perchè vi si tenevano le esercitazioni militari. Durante l'occupazione francese di chiamò piazza Napoleone e dopo l'unità d'Italia piazza Vittorio Emanuele. Con l'abolizione della monarchia nel 1946 la piazza assunse il nome attuale. Lo spazio e la loggia nell’angolo sud-occidentale della piazza (e anche la locanda che si trovò sotto questa loggia) si chiamarono del Diacciaio con riferimento al commercio del ghiaccio che si faceva sotto di essa.
Via Grande
si chiamò via Ferdinanda, con riferimento a Ferdinando I de’ Medici, dal 1594 al 1808, anno in cui fu chiamata via Napoleone. Nel 1813 fu ripristinato il vecchio nome che rimase fino al 1860 quando fu rinominata via Vittorio Emanuele, in onore del primo re d’Italia, per assumere il nome attuale nel 1946 con l'abolizione della monarchia. La strada fu unita all’attuale piazza della Repubblica nel 1844 con la costruzione del Voltone e nel 1846 fu anche prolungata fino al mare.
Via Achille Grandi
sindacalista (Como, 1883 - Desio, 1946), ebbe questo nome il 2 febbraio 1957, anno in cui fu realizzata.
Via Gino Graziani
Via delle Grazie
Via Grecale
Via Grecia
Via Grotta delle Fate
il nome si riferisce ad una grotta che si trovava ad Ardenza Terra, a pochi metri dal passaggio a livello di via San Martino. Nella grotta furono ritrovati oggetti preistorici ma poi nel 1854 fu demolita in gran parte a causa dell’estrazione di pietra per la costruzione del Molo nuovo.
Via Guadalajara
Via Giovanni Guarducci
Via Giovanni Battista Guarini
Via Aramis Guelfi
Piazza Francesco Domenico Guerrazzi
già piazza del Picchetto, già piazza Santa Barbara, già piazza di Porta Pisana.
Via Temistocle Guerrazzi
Vicolo delle Guglie

H-L

Via Haiphong
città portuale vietnamita gemellata con Livorno.
Via dell'Indipendenza
già strada Regia degli Spalti.
Via dell'Industria
Canale Industriale
Porto Industriale
Via Inghilterra
Darsena Ammiraglio Inghirami
Via Carolina Internari
attrice drammatica (1792 - 1859) attiva nella prima metà del XIX secolo. La strada ebbe questo nome nel 1930, anno in cui fu realizzata.
Via Irlanda
Scali degli Isolotti
Viale Italia
fin da prima del 1722 il primo tratto si chiamò Strada dei Cavalleggeri e iniziava dall'attuale Corso Mazzini (allora via delle Spianate) fino alla spianata dei Cavalleggeri (nell'attuale Terrazza Mascagni). Intorno al 1630 era semplicemente chiamata "strada della marina". Nel XVIII secolo la strada dei Cavalleggeri era una delle 5 strade maestre (insieme a quelle di Montenero, di Collina, dei Condotti e Pisana), seguite per importanza dalle strade di Salviano, del Rio Maggiore, dell'Origine e della Bastia. Nel 1743 la strada dei Cavalleggeri fu estesa fino alla torre del Romito e al torrente Chioma. In seguito si chiamò pubblico passeggio dell'Ardenza da prima del 1846, poi viale Regina Margherita.
Via Vasco Natale Jacoponi
Via Alfredo Jeri
Via Margherita Kaiser Parodi
infermiera della Croce Rossa caduta nella prima guerra mondiale. La strada ebbe questo nome il 22 novembre 1930, anno in cui fu realizzata.
Via Martin Luther King
dal 17 aprile 1962 (anno in cui fu realizzata) fino agli anni Settanta si chiamò via Benedetto Croce.
Via Luigi Kossuth
eroe nazionale ungherese (Manok, 1802 - Torino, 1894). La strada ebbe questo nome nel 1958, anno in cui fu realizzata.
Via Jerzi Sas Kulczycki
ufficiale della Regia Marina (Roma, 24 dicembre 1905 - Fossoli, 12 luglio 1944) fucilato dai nazisti e medaglia d'oro al valor militare alla memoria (cfr. [9]).
Via Giorgio La Pira
La Rotonda (Ardenza)
Via Antonio Labriola
la strada ebbe questo nome nel 1958, anno in cui fu realizzata. Dal 1954 al 1958 fu dato il nome di Labriola all'attuale via Cogorano.
Via Lamarmora
intitolata al generale Alessandro La Marmora il 22 agosto 1863. Dal 1837, anno in cui fu realizzata, si chiamò via Carolina, dal nome della figlia primogenita di Leopoldo II.
Via Raffaello Lambruschini
Via Aurelio Lampredi
progettista Ferrari (Livorno, 1917 - 1989).
Via dei Lanzi
fu unita a via dei Carabinieri col nome di via delle Due rampe, perché alle due estremità della strada si trovava una rampa che saliva al Bastione del Casone. Nel 1901 faceva parte di via Reale, insieme all'attuale via Crispi.
Via delle Lastre
Piazza Giovanni Maria Lavagna
matematico (Livorno, 27 gennaio 1812 - Pisa, 9 aprile 1870), cfr. [10].
Vicolo delle Lavandaie
Via del Lavoro
Via Lazio
Le Corti (località)
Le Gore (località)
Le Sughere (località)
Via della Lecceta
Via della Leccia
Via Silvestro Lega
Piazza Legnami
Via Adriano Lemmi
patriota e gran maestro della massoneria italiana (Livorno, 30 aprile 1822 - Firenze, 23 maggio 1906). La strada ebbe questo nome nel 1960.
Via del Leone
già via degli Ammazzatoi, perché qui c'erano i macelli pubblici rionali.
Via Giacomo Leopardi
Via Lepanto
Via di Levante
Piazza Aldo Li Gobbi
radiotelegrafista partigiano (1918 - 1944), morì torturato dai nazifascisti.
Via Libeccio
Viale della Libertà
Via Liguria
Via Paolo Lilla
presidente della Società Italiana di Urologia dal 1938 al 1940. Nel 1927 fondò all'ospedale di Livorno il primo reparto di urologia della Toscana e lo diresse fino al 1953. Da prima del 1865 al 1951 si chiamò via Curtatone. Il vecchio nome fu poi aggiunto all'attuale via Curtatone e Montanara.
Via del Limoncino
Via del Littorale
il tratto fra il Romito e il torrente Chioma (quindi nella frazione di Quercianella) si chiamò da prima del 1705 via delle Due vie.
Via Augusto Liverani
educatore (1858 - 1929). La strada ebbe questo nome nel 1960, in precedenza fece parte di via Gramsci.
Via della Livornina
Via Llewelyn Lloyd
pittore (Livorno, 1879 - 1949).
Via Lombardia
Via Longrilli
Via Sabatino Lopez
Via Carlo Lorenzini
è lo scrittore Collodi. La strada ebbe questo nome nel 1960.
Via Alessandro Lotti
violinista (1898 - 1950). La strada ebbe questo nome nel 1967, anno in cui fu realizzata.
Via Dino Lugetti
Via Giovan Battista Lulli
Via Astolfo Lunardi
partigiano caduto nel 1944, già combattente nella prima guerra mondiale. La strada ebbe questo nome nel 1947, in precedenza era anonima.
Piazza del Luogo Pio
già piazza degli Ammazzatoi, per la vicinanza ai Macelli Pubblici.
Via Umberto Lusena
Via Lussemburgo
Via Martin Lutero
Via Luigi Luzzati

M

Via dei Macchiaioli
Via delle Macchie
Viale Niccolò Machiavelli
Scali delle Macine
Via della Maddalena
Via della Madonna
già via dei Greci, il tratto antistante la chiesa degli Armeni (costruita nel 1701) si chiamò via degli Armeni.
Via Maestrale
Via Maestri del Lavoro
Via Alfredo Maffi
partigiano caduto nel 1944. La strada ebbe questo nome nel 1949, in precedenza fece parte di via del Vigna.
Via Ferdinando Magagnini
architetto (Livorno, 1801 - 1874), ebanista. In origine parte di via delle Spianate poi di via della Ragnaia e dal 5 settembre 1836, di Corso reale, con riferimento ad una corsa di cavalli che si svolgeva ogni anno in questa strada per ricordare l'inaugurazione della chiesa del Soccorso. Fece poi parte di corso Amedeo fino al 1927 quando ebbe il nome attuale. Ebbe anche il nome di via del Crocifisso.
Via Magenta
Via Maggi
Via Don Maggini
Via Mario Magnozzi
Via Padre Nicola Magri
Via di Magrignano
prende nome dallo scomparso villaggio altomedievale di Magrignano che si trovava nella zona.
Via Athos Mainardi
entomologo (Livorno, 1874 - 1943). La strada ebbe questo nome nel 1960, anno in cui fu realizzata.
Via Vincenzo Malenchini
comandante dei volontari garibaldini che parteciparono alla spedizione dei Mille (Livorno, 1813 - 1881), fu anche sindaco di Livorno e senatore del Regno. Assunse il comando di un corpo di volontari in Sicilia.
Via Malta
Via della Malva
Viale Goffredo Mameli
nel 1901 faceva parte di via Montebello.
Via Ugo Manaresi
pittore (Ravenna, 1851 - Livorno, 1917).
Via Ernesto Manasse
mineralogista (1875 - 1922). La strada ebbe questo nome nel 1966.
Via Luigi Mancini
Via del Mandorlo
Via Antonio Mangini
scrittore (1819 - 1880). La strada ebbe questo nome nel 1927, anno in cui fu realizzata.
Piazza Manin
costruta nel 1858, ebbe questo nome nel 1866 in onore di Daniele Manin.
Scali Alessandro Manzoni
Via Giovanni March
Via Marche
Via Giovanni Marchi
Via Irma Marchiani
Viale Guglielmo Marconi
già via Nazionale.
Via del Mare
Via delle Margherite
Piazzale dei Marmi
Via Giovanni Marradi
Via Diego Martelli
critico d'arte (1839 - 1897). La strada ebbe questo nome nel 1966.
Via Martellini
Via Pietro Martini
Via Renato Martorelli
Via Vittor Ezio Marzocchini
Diga del Marzocco
Via del Marzocco
Via Masaccio
Piazzale Pietro Mascagni
Largo Tommaso Masera
educatore (1875 - 1934). La strada ebbe questo nome nel 1962.
Via Glauco Masi
tipografo (Livorno, 1775 - Bologna, 1860). La strada ha questo nome dal 2 maggio 1911.
Viale Massaua
Via Marco Mastacchi
già via erbosa (1901). Qui dal 1881 fu il deposito del tram a cavalli.
Via dei Materassai
Via Tommaso Mati
Via Enrico Mattei
Piazza Giacomo Matteotti
già piazza Roma, già piazza di Porta Maremmana o della Barriera Maremmana, dal nome della barriera doganale qui eretta nel 1835.
Via Enrico Mayer
patriota (Livorno, 1803 - 1877). Da prima del 1684 si chiamò via Vecchia di Montenero ma ebbe il nome attuale dopo la morte di Mayer. Dall’attuale via Maggi (che allora si chiamava strada regia degli Spalti) in origine arrivava solo fino a via delle Spianate (attuale corso Amedeo) alla quale si univa passando sopra un ponticello. Nel 1838 la strada fu estesa fino ad incontrare l’attuale via Cambini. Questo tratto aggiunto venne poi assegnato all’attuale via Marradi e via Mayer tornò alla lunghezza originaria che mantiene ancora oggi.
Via Giovanni Ambrogio Mazenta
sacerdote barnabita (Milano, 1565 - 1635), fu architetto militare al servizio dei Medici.
Piazza Giuseppe Mazzini
ebbe questo nome nel 1872, in precedenza si chiamava Piazza di Marte.
Corso Giuseppe Mazzini
dal 1696, anno in cui fu costruita, fece parte di via delle Spianate e poi, dal 5 settembre 1836, di Corso reale, con riferimento ad una corsa di cavalli che si svolgeva ogni anno in questa strada per ricordare l'inaugurazione della chiesa del Soccorso. Nel 1871 le fu assegnato il nome di Corso Umberto e infine nel 1946 ebbe il nome attuale.
Via Gaetano Mazzoni
botanico, attivo nella prima metà del XIX secolo.
Via Medaglie D'Oro della Resistenza
Molo Mediceo
Porto Mediceo
Via Don Aldo Mei
già v. Dietro il Camposanto nuovo e dal 1930 parte di via Filzi, in seguito le fu dato il nome attuale.
Diga della Meloria
Via della Meloria
Via Guido Menasci
Via Giampaolo Menichetti
Via Ciro Menotti
ebbe questo nome nel 1938, anno in cui fu realizzata.
Via Mentana
Porto Mercantile
Largo del Mercato ortofrutticolo
Via della Meridiana
Via Merli
Via del Metallo
Via Antonio Meucci
Via Carlo Meyer
ingegnere e patriota (1837 - 1897). La strada ebbe questo nome il 23 maggio 1899, in precedenza si chiamò via dei Prati. Qui dal 1897 fu il deposito del tram elettrico, dal 1935 il deposito dei filobus e attualmente il deposito degli autobus.
Via Giuseppe Micali
storico (Livorno, 1769 - 1844).
Via Ersilio Michel
Via Michelangelo
Piazza Giuseppe Micheli
architetto navale (1823 - 1883). Fino al 1896 si chiamò piazza del Cantiere perché qui si costruivano le navi per la marina granducale. Dal 1846 al 1854 furono costruite 124 navi per un totale di 18.000 tonnellate, mentre nel solo anno fra il 1854 e il 1855 furono costruite 10 navi a vela quadra e 8 a vela latina.
Via Guglielmo Micheli
pittore (Livorno, 1866 - 1926).
Via Carlo Michon
filantropo (Livorno, 1771 - 1839).
Via Milanesi
Via Don Milani
Via Milano
Piazza dei Mille
da prima del [1846]] si chiamò piazza della Fonte, poi piazza delle Quattro fonti e infine nel 1907 ebbe il nome attuale.
Via Francesco Mimbelli
Via Adolfo Minghi
Via Don Giovanni Minzoni
già v. Dietro il Camposanto nuovo e dal 1930 parte di via Filzi, in seguito le fu dato il nome attuale.
Via della Misericordia
Via Frida Misul
Via Aldobrandino Mochi
antropologo (Livorno, 1874 - 1932). La strada ebbe questo nome nel 1966, anno in cui fu realizzata, e finisce sul retro della chiesa di San Matteo.
Via Amedeo Modigliani
ebbe questo nome nel 1948, anno in cui fu realizzata la strada. In precedenza vi erano solo campi coltivati.
Piazza Giuseppe Emanuele Modigliani
Via Mogadiscio
Via Molise
Spianata del Molo Mediceo
Via del Molo Mediceo
già Andana degli Anelli, costruita nel 1571 con l'ampliamento del porto.
Via Uberto Mondolfi
insegnante (Livorno, 1877 - Firenze, 1941), sindaco socialista dal 1920 al 1922. La strada ha questo nome dal 1954, in precedenza si chiamava Via del Litorale.
Via Jeanne Monnet
Via Alberto Montanari
musicista (Livorno, 1878 - 1953), autore dell'operetta Il birichino di Parigi.
Monte Burrone (località)
Via del Monte d'Oro
Via Monte Grappa
La strada ricevette il nome attuale nel 1918 in ricordo degli scontri avvenuti in questa località durante la prima guerra mondiale. In precedenza si chiamò via Pratese (dal 1606), via dell'Amore (intorno al 1634, per la presenza di alcune case di tolleranza), via dei Materassai (da prima del 1784 al 1918) e anche via dei Cappottai per la presenza di negozi che vendevano cappotti.
Scali del Monte Pio
da prima del 1660 si chiamarono scali Dietro il Monte. La parte più vicina alla chiesa dei Domenicani si chiamò scali dei Domenicani.
Via Montebello
Via Moses Montefiore
Piazzale del Montello
Via Montelungo
Montenero (frazione)
Via di Montenero
Via di Monterotondo
Via Maria Montessori
Via delle More
Piazza Aldo Moro
già piazza delle Belle Arti dal 1952 per la vicinanza della pinacoteca "Giovanni Fattori".
Darsena Morosini
Scalo Morosini
Via delle Mortelle
Via dei Mulinacci
Via dei Mulini
Via del Mulino a Vento
prima del 1784 si chiamò via delle Fornaci, con riferimento alle fornaci di mattoni utilizzati per costruite le mura della città. All’epoca la strada si estendeva dall’attuale via Cassuto alla scomparsa via del Sassetto.
Piazza del Municipio
Via Ludovico Antonio Muratori

N

Via Nedo Nadi
Via Napoli
Via Aristide Nardini Despotti Mospignotti
ingegnere (Livorno, 1826 - 1903). La strada ebbe questo nome il 3 ottobre 1927.
Via Pietro Nardini
Via delle Navi
da prima del 1828 al 1846 si chiamò via del Condotto alle navi, poi ricevette il nome attuale. Dal 1923 al 1943 si chiamò via Giorgio Moriani in ricordo dello squadrista fascista (Marina di Pisa, 8 aprile 1904 - Livorno, 18 maggio 1921) ucciso proprio in questa strada. La strada conduceva alla Doccia sul fosso del Lazzeretto di San Rocco, dove le navi si rifornivano d'acqua.
Scali del Naviglio
Calata Negrelli
Via Luigi Negrelli
Via Pietro Nenni
Via Dario Niccodemi
commediografo (Livorno, 1874 - Roma, 1934). La strada ebbe questo nome nel 1948, anno in cui fu realizzata.
Via Aurelio Nicolodi
fondatore dell'Unione Italiana Ciechi (Trento, 1894 - Firenze, 1950). La strada ebbe questo nome il 24 febbraio 1970, anno in cui fu realizzata.
Viale Ippolito Nievo
Via Plinio Nomellini
pittore (Livorno, 1866 - 1943).
Via Nord
Via Norvegia
Via Augusto Novelli
commediografo (Firenze, 1868 - Carmignano, 1927). La strada nacque nel 1893 con la costruzione della scuola elementare nella vecchia piazza Carlo Poerio, ma fino al 1960 fece parte di via Bernardina, poi le fu assegnato il nome attuale.
Scali Adriano Novi Lena
deputato e magistrato (1839 - 1888). Ebbe questo nome nel 1896, in precedenza si chiamò scali San Rocco, perché la strada conduceva al Lazzaretto di San Rocco, costruito nel 1590. Al posto del lazzaretto fu poi costruito l'attuale cantiere navale Orlando. Sotto la strada vi sono dei magazzini ai quali si accede dalla darsena e per questo motivo ancora a inizio Novecento la strada era popolarmente chiamata "via sulle cantine". Al numero 3 vi erano i Bagni Casalini (dal nome del proprietario), uno dei primi stabilimenti balneari della città, già esistente nel 1834 quando scavando un pozzo per l'acqua dolce all'interno dell'immobile si scoprì invece una polla di acqua salmastra alla quale furono riconosciute proprietà curative. Lo stabilimento assunse il nome di Bagno e Acqua Purgativa di San Rocco e l'acqua venne venduta a 10 centesimi al fiasco ma poi la polla fu abbandonata e lo stabilimento era già chiuso nei primi anni del Novecento.
Via Novorossijsk
città portuale russa affacciata sul Mar Nero, gemellata con Livorno.
Darsena Nuova

O

Via dell'O.N.U.
Via Guglielmo Oberdan
nel 1901 si chiamava via delle Spianate.
Via Olanda
Scali Olandesi
dal 1943 al 1945 si chiamarono scali Antonio Benci, dal nome della scuola elementare qui esistente dal 1893.
Via degli Oleandri
Via degli Oleastri
Via dell'Olivara
Via dell'Olmo
in precedenza faceva parte di via dei Condotti Vecchi.
Via Ombrosa
Origine (rione)
era detto Origine un gruppo di case che non aveva la qualifica di borgo perché non aveva una chiesa. Si trovava intorno alla biforcazione dell'attuale via dell'Origine nelle vie De' Tivoli e Bonomo. Qui si trovò anche la villa Funaro (poi Lemach) e il piccolo ponte dell'Origine.
Via dell'Origine
Via dell'Oriolino
Via Beppe Orlandi
attore vernacolare.
Calata Orlando
Piazza Luigi Orlando
ingegnere navale (1814 - 1896) e patriota. La piazza fu realizzata demolendo la Porta a Mare.
Via Salvatore Orlando
Via Vittorio Emanuele Orlando
Viale Giuseppe Orosi
Via Pietro Orsilago
Via delle Ortensie
Via Ostro
Via Federico Antonio Ozanam
storico e filosofo (Milano, 1813 - Marsiglia, 1853) che soggiornò in una casa di questa strada. Da prima del 1840 si chiamò via dei Giardini, poi nel 1927 fu intitolata a Nazzareno Giovannucci (Prezza, 10 febbraio 1904 - Livorno, 1928), cofondatore del Fascio di Livorno ucciso in un agguato. Nel 1943 fu ripristinato il vecchio nome di via dei Giardini e nel 1953 ebbe il nome attuale.

P

Via della Pace
Via Antonio Pacinotti
la strada ebbe questo nome nel 1927, in precedenza si chiamò via della Torre. Fu realizzata prima del 1846 con il nome di "strada traversa dell'Ardenza alla strada Regia". La torre a cui si riferisce il vecchio nome è la torre di osservazione e difesa contro i pirati, costruita nel 1595 nel lato sud dell'attuale Rotonda di Ardenza e distrutta nel 1944 dai tedeschi durante la loro ritirata.
Via della Padula
esiste con questo nome da prima del 1867, in riferimento alla vicina Villa della Padula.
Paduletta (località)
Via Niccolò Paganini
la strada ebbe questo nome nel 1966, anno in cui fu realizzata.
Via Giovanni Paganucci
scultore (Livorno, 1824 - 1885). La strada ebbe questo nome nel 1938, anno in cui fu realizzata.
Via Cosimo Palamidessi
scienziato (1818 - 1868). La strada ebbe questo nome il 1 febbraio 1930.
Via Pietro Paleocapa
ingegnere e uomo politico (1789 - 1869). La strada ebbe questo nome il 26 febbraio 1936.
Via Palestro
in origine denominata strada del Riseccoli perchè realizzata coprendo il torrente omonimo, comprendeva anche l'attuale via Galilei. Dal 24 aprile 1838 al 20 agosto 1859 si chiamò via Augusta Ferdinanda, dal nome di una figlia del granduca Leopoldo II. Nel 1859 ebbe il nome attuale.
Via Angelica Palli
poetessa (Livorno, 1798 - 1875) e patriota. La strada ebbe questo nome nel 1911, in precedenza fece parte di via Santo Stefano.
Via del Pallone
il nome si riferisce ad un campo da gioco che si trovava sulla falsabraca (cioè un bastione più basso degli altri) del Forte San Pietro.
Via Gaetano Palloni
medico (1767 - 1830).
Piazza del Pamiglione
da prima del 1696 si chiamò Fascetti e dopo il 1870 scali dei Fascetti.
Via del Panificio
Via Alessandro Pannocchia
è il nome di un cittadino che offrì i propri terreni al Comune di Livorno. In suo onore fu intitolata questa strada nel 1913.
Via del Pantalone
Via Pietro Paoli
Piazza Paracadutisti Nembo
Via del Parco
Via Galeazzo Pardera
Via Orazio Paretti
Via del Partigiano
dal 1931 al 1945 si chiamò via Cortellazzo, con riferimento ad un episodio della prima guerra mondiale.
Via Giovanni Pascoli
Via Domenico Passamonti
patriota caduto durante la difesa della Repubblica Romana nel 1849. La strada ebbe questo nome nel 1962, anno in cui fu realizzata.
Via del Pastore
Via Pastrengo
fino al 1867 si chiamò via San Felice, dal nome della pieve omonima esistente fin dal 1300. Dopo il 1867 si chiamò via del Parco.
Via dei Pelaghi
Via Francesco Carlo Pellegrini
educatore e scrittore (Livorno, 1856 - 1929). Da prima del 1846 si chiamò via dei Franceschi, poi si chiamò via Pellegrini dopo la morte dell'educatore e nel 1949 fu corretto nel nome attuale.
Via Pelletier
Via Silvio Pellico
Via Tommaso Pendola
Via dei Pensieri
Via Francesco Pera
scrittore (1832 - 1914). Dal 1804 al 1930 la strada si chiamò via del Camposanto in riferimento al cimitero degli Inglesi qui esistente ancora oggi.
Vicolo della Pergola
Via Giovan Battista Pergolesi
Via Giulio Perini
Via dei Pescatori
già esistente prima del 1784 si chiamò prima via del Palazzo Franceschi, poi via della Pescheria nuova. Si chiamò anche via delle Belle donne.
Scali del Pesce
Viale Francesco Petrarca
Darsena Petroli
Nuova Darsena Petroli
Via del Pettine
prende nome dal "pettine", un cavallo di frisia a bilanciere che fungeva da barriera daziaria.
Via del Pian di Rota
Via delle Pianacce
Via Piave
dal 1918 fu così chiamato tutto il tratto da via Grande al Fosso reale. In precedenza si chiamò via della Tazza.
Via vecchia del Picchianti
Via Monsignor Giovanni Piccioni
Via Piemonte
Via Alessandro Pieroni
la strada fu realizzata nel 1952 con la costruzione del Palazzo Grande che divise in due parti la vecchia Piazza Grande. Dal 1952 al 1954 continuò a far parte nominalmente della piazza, poi nel 1954 le fu assegnato il nome attuale. In via Pieroni si è conservato l'unico dei quattro portici di Piazza Grande costruiti dall'architetto seicentesco (gli altri scomparvero con i bombardamenti della seconda guerra mondiale); per questo motivo oggi viene chiamato Portico del Pieroni, mentre prima della guerra era detto Portico del Falchetto e prima ancora Portico degli Sproni.
Scali delle Pietre
Via Giuseppe Pietri
Via della Pieve
Via Francesco Antonio Pigafetta
ebbe questo nome nel 1960.
Via Carlo Pigli
patriota e governatore di Livorno negli anni 1848-1849. La strada ebbe questo nome nel 1951.
Via della Pina d'Oro
nel 1846 si chiamò piazza delle Fontine.
Viale dei Pini
Via Reneto Pini
Via del Pino
Via Pio Alberto del Corona
Via Giuseppe Piombanti
storico (1831 - Livorno, 1909).
Via Luigi Pirandello
Calata Pisa
Darsena Pisa
Via Pisa
Via Carlo Pisacane
dal 1931 al 1946 si chiamò via Buccari per ricordare un episodio della prima guerra mondiale, la beffa di Buccari.
Via Provinciale Pisana
nel 1781 si chiamava strada Regia Pisana.
Via Silvano Pizzi
Via del Platano
Via Pasquale Poccianti
ingegnere e architetto (Bibbiena, 1774 - 1858), progettò l'acquedotto di Colognole, che rifornisce d'acqua Livorno, e ne fu il direttore. La strada fu realizzata in gran parte nel 1931 ricevendone il nome attuale ma il tratto compreso tra via Sproni e piazza Venti settembre era già esistente fin da prima del 1846 e si chiamava via Corta.
Via dei Poderi
Via Poerio
dedicata ai fratelli Carlo e Alessandro Poerio, patrioti.
Via del Poggetto
Via Gaetano Poggiali
dal 1846 al 1948 si chiamò via della Beneficenza in ricordo della sottoscrizione per costruire la vicina chiesa di Santa Maria del Soccorso in scioglimento di un voto fatto durante l'epidemia di colera del 1835-1837.
Via del Poggio
Via Enzo Poli
Via Enrico Pollastrini
pittore (Livorno, 1817 - 1876). Da prima del 1784 si chiamò via del Consiglio perché fiancheggia il Municipio, poi via del Monte Vecchio e nel 1887 ebbe il nome attuale.
Via Pompilia
Via Ponentino
Via del Ponte
Ponte del Cigna (località)
Scali del Ponte di Marmo
Scali del Pontino
Via di Popogna
da prima del 1846 si chiamò via Fonda di Monterotondo.
Via della Porcigliana
Molo Porta Containers
Via del Porticciolo
si è chiamata anche via della Dogana, con riferimento all’adiacente edificio dell’attuale Camera di Commercio, un tempo sede della Dogana.
Via Portogallo
Piazzale del Portuale
Via della Posta
il tratto fra piazza Grande e via della Madonna si chiamò via della Doganetta e prendeva nome dall’edificio costruito dai Genovesi nel 1412 insieme al porticciolo che si trovava nell’attuale piazza Grande. Il porticciolo fu poi interrato nel 1629 e la Doganetta rimase fino al 1633. Una parte della strada si chiamò via Verrazzana.
Vicolo del Pozzo
strada cieca, deve il suo nome alla presenza di un pozzo. La strada ha questo nome dal 1872, in precedenza era senza nome. È uno degli ultimi pozzi rimasti dopo che nel 1912 furono quasi tutti chiusi in seguito all'attivazione dell'acquedotto di Filettole. Nel 1784 c'erano in città 846 pozzi e 97 cisterne, alle quali si aggiunsero all'inizio del XIX secolo la cisterna della Gran Guardia (dalla capacità di 22.000 barili) e quella del Bagno.
Via Bernardo Prato
storico (Livorno, 1748 - 1813), compilò il Giornale della città e Porto di Livorno, in 63 volumi nei quali raccolse la cronaca della città durante tutto il periodo della sua vita. Il manoscritto (che si trova alla Biblioteca Labronica) è una fonte importante per conoscere i rapporti che intercorsero tra Corsica e Toscana durante quel periodo e specialmente durante i moti per l'indipendenza dell'isola e il governo di Pasquale Paoli. La strada (a fondo cieco) ebbe questa denominazione nel 1970, quando fu costruita.
Via della Principessa
Via Dino Provenzal
Via della Prugnoliccia
Via Giacomo Puccini
Via Mario Puccini
pittore (Livorno, 1869 - Firenze, 1920).
Via Puglie
Via Carlo Puini
scrittore (1839 - 1924). La strada ebbe questo nome con delibera del 26 febbraio 1936, anno in cui fu realizzata.
Calata Punto Franco
Via del Puntone
Via Giovanni Puntoni
scultore (Livorno, 1837 - 1902).

Q

Via Ettore Pablo Quaglierini
Via della Querceta
Quercianella (frazione)
Via di Quercianella
Via Don Giovanni Battista Quilici
sacerdote (1791 - 1844). Da circa il 1846 fino al 1936 si chiamò via del Convento, con riferimento all'Istituto delle Suore Crocerossine. La strada ha questo nome dal 19 settembre 1936.

R

Via della Ragnaia
fino al 1836 si chiamò vicolo del Ciampi, poi le fu assegnato il nome attuale che in precedenza indicava una parte della via delle Spianate e precisamente quella comprendente le attuali via Magagnini, via Del Corona e il tratto di Corso Amedeo fino a via dell'Origine.
Via dei Ramai
zona Picchianti.
Via Giovanni Randaccio
Via Giuseppe Ravizza
Via Gastone Razzaguta
Spiazzo Alberto Razzauti
Via Francesco Redi
in origine parte di via delle Siepi, ebbe il nome attuale nel 1966.
Scali del Refugio
prima del 1784 si chiamarono scali dei Domenicani.
Via delle Regate
Via Remota
Piazza della Repubblica
in origine chiamata piazza dei Granduchi e poi dal 1859 al 1946 piazza Carlo Alberto, fu sempre comunemente nota come Voltone o piazza del Voltone.
Diga Rettilinea
Via Ricasoli
intitolata a Bettino Ricasoli, prima del 1860 si chiamava via Leopolda e comprendeva anche l'attuale via Marradi.
Via Giuliano Ricci
arcivescovo di Pisa nella prima metà del XV secolo.
Via Augusto Righi
fisico (Bologna, 1850 - 1921). La strada ebbe questo nome nel 1960, anno in cui fu realizzata.
Via Eugenio Rignano
biologo (1870 - 1930). La strada ebbe questo nome nel 1966.
Vicolo delle Rimesse
Via del Riposo
Erta dei Risicatori
Largo dei Risicatori
Viale del Risorgimento
Via delle Robinie
Via Giorgio Rodocanacchi
Piazza Roma
Via Roma
già via di Montenero, Dal 1838 fino al 1888 il tratto fra le attuali via Ricasoli e piazza Matteotti si chiamò via della Barriera maremmana. Al termine dell'attuale via Roma (sul viale Boccaccio) fu costruita nel 1889 la barriera Roma a causa dell'allargamento della cinta daziaria.
Via Gian Domenico Romagnosi
Via Gugliemo Romiti
Porticciolo del Romito
Via della Rondinella
Via Ferruccio Rontini
Via Rosa dei Venti
Via Rosa del Tirreno
Scali Rosciano
prende nome dal Palazzo Rosciano, costruito nel 1672 da Giuseppe Rosciano, ricco commerciante di cereali.
Via del Rosmarino
Via Antonio Rosmini
Largo Fratelli Rosselli
Via Donato Rossetti
scienziato (1633 - 1685). La strada ebbe questo nome il 24 febbraio 1931.
Via Ernesto Rossi
già facente parte di via della Pace, allungata fino a corso Amedeo nel 1845 ebbe il nome attuale nel 1898.
Via Rossini
Rotonda d'Ardenza
già piazzale della Torre.
Via Luigi Russo

S

Scali Aurelio Saffi
si chiamarono scali San Cosimo dal 1858 al 1890 perché si trovavano sotto le mura del bastione San Cosimo e all'epoca comprendevano anche gli scali Luigi Bettarini. All'angolo con via Cossa si trovava il teatro Politeama, costruito nel 1878 e scomparso nel 1969. Fra gli scali Saffi e via Buontalenti si trova il Mercato Centrale (popolarmente noto come "mercato coperto"), aperto al pubblico il 1 marzo 1894.
Via Padre Giovanni Battista Saglietto
Via dei Salici
Via Luigi Salmi
Via della Salute
era detta anche via Del Nero, dal nome della Villa Del Nero o della Salute.
Via Giovanni Salvestri
Salviano (frazione)
dal gentilizio romano Salvius, proprietario del fondo sul quale nacque il primo nucleo abitato della frazione.
Via di Salviano
Via vecchia di Salviano
Via Gustavo Salvini
attore drammatico (1859 - 1930).
Via Salvino Salvini
Via San Carlo
prima del 1828 si chiamò via Dietro i Cappuccini. Indicazione del 1817: strada sterrata nel sobborgo della Crimea tra il borgo dei Cappuccini e la via delle Spianate, al ponte del Fedi.
Via San Francesco
Via San Gaetano
Via San Giovanni
Via San Giovanni Bosco
la strada ebbe questo nome nel 1927, anno in cui fu realizzata; inizialmente però si estendeva solo da piazza Damiano Chiesa a viale del Risorgimento, dove si trova tutt’ora la chiesa dei Salesiani. Nel 1950 fu estesa alla lunghezza attuale fino a via Bengasi.
Via San Giuseppe Cottolengo
Scali San Lorenzo
Via San Luigi
prima del 1816 si chiamò via delle Capannucce.
San Marco (località)
Via San Marco
Via San Marino
Via San Martino
Via San Matteo
Via San Sebastiano
Piazza San Simone
Via San Simone
Vicolo San Vincenzo
Via Antonio Sangallo
Piazza della Sanità
Via Eugenio Sansoni
primo sindaco di Livorno (1828 - 1906). In origine parte di via delle Mura, nel 1862 fu chiamata via del Telegrafo e nel 1927 ebbe il nome attuale.
Via Sant'Agostino
Via Sant'Alò
Via Sant'Andrea
già via dei Condotti Vecchi perché da qui passava l'acquedotto proveniente dalla località di Limone. La strada prende nome dalla chiesa di Sant'Andrea. All'inizio del Novecento era detta popolarmente "via sudicia". Si chiamò anche via del Seminario.
Via Sant'Anna
prende nome dalla chiesa della Natività della Madonna e di Sant'Anna. Arrivava fino alla barriera della Stazione Marittima, fatta costruire nel 1887 dal sindaco Niccola Costella.
Borgo San Jacopo
San Jacopo (località)
Piazza San Jacopo in Acquaviva
Via San Jacopo in Acquaviva
Via Sant'Omobono
Via Santa Barbara
prende nome dalla santa a cui era dedicata la chiesa della Misericordia, che si trovava in via Grande di fronte a questa strada. Il primo tratto della strada, da via Grande a via delle Galere, si chiamò via del Picchetto perchè si trova di fianco alla caserma del Picchetto, il secondo tratto si chiamò via della Frusta e il terzo via del Satiro, entrambe dal nome di due osterie.
Via Santa Caterina
da prima del 1784 si chiamò via del Camposanto a causa di un cimitero demolito nel 1755 per costruire il Palazzo del Refugio, poi dal 1809 al 1871 si chiamò via delle Carceri perché la prigione fu qui trasferita dal Palazzo Pretorio.
Via Santa Fortunata
Via Santa Giulia
Via Santa Lucia
Via Santa Vigilia
compatrona secondaria di Livorno dal 5 aprile 1642 fino al 1966 quando fu cancellata dal calendario diocesano. La strada ebbe questo nome prima del 1846.
Via Santelli
Piazza Santi Pietro e Paolo
già da prima del 1796 si chiamò via del Cimitero inglese e comprendeva anche il tratto iniziale dell'attuale via San Carlo. Il cimitero inglese della zona fu costruito nel 1646 ma alla fine del XVIII secolo era già stato chiuso.
Ponte Santissima Trinità
Bacino Santo Stefano
Via Santo Stefano
prima del 1846 una parte della strada si chiamò via Aulla, dal nome della famiglia la cui proprietà era attraversata dalla strada.
Santo Stefano ai Lupi (località)
Via Sardegna
Via Sardi
intitolata al mercante Pietro Sardi (1666 - 1751) che nominò erede del suo patrimonio il comune di Livorno affinché con le rendite finanziasse gli studi di tre livornesi all'Università di Pisa.
Via Urano Sarti
scrittore vernacolare satirico, soprannominato "Il Pappa", attivo subito dopo la seconda guerra mondiale. Faceva l'operaio al Cantiere Navale.
Via Sasso Rosso
Porticciolo Nazario Sauro
Viale Nazario Sauro
nel 1901 si chiamava via Benedetto Brin.
Piazza Girolamo Savonarola
Via della Scala
Via Tiberio Scali
Via degli Scalpellini
Via degli Scarronzoni
Via Giuseppe Schiavazzi
Via Scirocco
Via dello Scolmatore
Scopaia (rione)
Via della Scopaia
Via Scozia
Via Scuola Comunale
Via del Seminario
in precedenza faceva parte di via dei Condotti Vecchi.
Via Raffaello Sernesi
Via Serristori
prima del 1900 si chiamava via Santa Maria. Una parte della strada si chiamò via degli Ebrei.
Via Carlo Servolini
insegnante, pittore, incisore (1876 - 1948). La strada ebbe questo nome nel 1966.
Via dei Sette Santi
Via Luigi Settembrini
Piazza Alfredo Sforzini
partigiano caduto nel 1944. La piazza ebbe questo nome nel 1945 e in precedenza non aveva alcun nome ufficiale, anche se era comunemente nota come piazza d'Ardenza.
Calata Sgarallino
Piazza Andrea Sgarallino
ebbe questo nome nel 1901 perché qui è la casa dove abitò fino alla morte. In precedenza si chiamò piazza San Paolo.
Via Andrea Sgarallino
ebbe questo nome nel 1901. In precedenza si chiamò via San Paolo.
Via Jacopo Sgarallino
Via Percy Bysshe Shelley
Via Sicilia
Via delle Siepi
una parte di essa si chiamò via dei Vignacci intorno al 1846. Nel 1901 comprendeva l'attuale via delle Siepi, via Redi e l'ultimo tratto di via Marconi.
Via Telemaco Signorini
Via Tobia Smollet
Via dei Soffiatori del Vetro
Via Alfredo Soffredini
musicista e musicologo (Livorno, 1854 - Milano, 1923), maestro di Pietro Mascagni. La strada ebbe questo nome nel 1964, anno in cui fu costruita.
Via Solferino
già via del Gran Principe (prima del 1860).
Via Pier Donato Sommati
Sorgenti (rione)
Via delle Sorgenti
si chiamò via di Collina o strada di Colline da prima del 1722 fino al 1900 quando le fu assegnato il nome attuale. Arrivava fino al fiume Ugione. Indicazione del 1722: dalla strada regia Pisana, presso la chiesina di S. Antonino al fiume Ugione ove si unisce alla strada comunitativa di Fauglia.
Via Spagna
Via Spalato
Via Tito Speri
Via Rurik Spolidoro
Via Sproni
Via delle Stalle
Stazione (località)
Via della Stazione
Via Niccolò Stenone
Via dello Stillo
Strada Statale 1 - Aurelia
Via Strozzi
Via dello Struggino
Via Svezia
Via Svizzera

T

Via Pietro Tacca
Via Niccola Tacchinardi
Via delle Tamerici
Via Giovanni Targioni Tozzetti
scrittore (Livorno, 1863 - 1934).
Via Ottaviano Targioni Tozzetti
Via Cesare Tarrini
scultore (Chianni, 14 marzo 1885 - Livorno, 1953).
Scali del Teatro
il nome si riferisce allo scomparso Teatro San Marco (del quale oggi rimane solo parte della facciata), chiamato in precedenza Teatro Carlo Lodovico.
Via Enrico Tellini
generale (ucciso in Albania nel 1923). La strada ha questo nome dal 19 settembre 1923; in precedenza si chiamava Via Greca, in ricordo dei marinai greci delle galee granducali che qui abitavano.
Via del Tempio
dal 1939 al 1943 a causa delle leggi razziali il nome fu cambiato in via Dino Rimediotti, con riferimento al capitano dell’esercito caduto in Etiopia il 26 dicembre 1935. Rimediotti era stato anche comandante della squadra d’azione “La Disperata” di Livorno, succedendo al fondatore Marcello Vaccari. Si chiamò anche via della Sinagoga. Indicazione del 1686: dalla via Balbiana alle quattro cantonate degli Ebrei.
Via Umberto Terracini
Via Terrazzini
Via Giovanni Maria Terreni
pittore (Livorno, 1739 - 1811). Già via del Ricovero.
Via Carlo Tesi
storico e scrittore (1811 - 1891). La strada ebbe questo nome nel 1970, anno in cui fu realizzata.
Via del Testaio
Via Pilade Tevenè
Via Angelina Tiberini
cantante lirica (1830 - 1913). La strada ebe questo nome nel 1936, in precedenza si chiamò prima via della Fonte e poi via delle Scuderie.
Viale del Tirreno
Via Ettore Toci
scrittore (1843 - 1899). Strada di Quercianella che ebbe questo nome nel 1927.
Via Nicolò Tommaseo
Via Adolfo Tommasi
pittore (Livorno, 1851 - Firenze, 1933). La strada ebbe questo nome nel 1954.
Via Angiolo Tommasi
pittore (Livorno, 1858 - Torre del Lago, 1923). La strada ebbe questo nome nel 1958, anno in cui fu realizzata.
Via Michele Tonci
restauratore, attivo nella prima metà del XIX secolo. In precedenza si chiamò via San Giorgio e via degli Esautieri, dal nome di una famiglia che qui possedeva alcuni immobili.
Via Torino
Via del Toro
Torre del Marzocco
Via della Torretta
Darsena Toscana
Via Toscana
Via Enrico Toti
ebbe questo nome nel 1934, anno in cui la strada fu realizzata.
Via Tramontana
Via dei Tranquilli
prima del 1816 si chiamò via delle Capanne.
Via dei Trasportatori
Via Traversa
Via delle Travi
Via Tre Novembre
si chiamò fin da prima del 1660 via del Cupido, dal nome di un'osteria e comprendeva anche l'attuale via Cadorna. Si chiamò anche via Genovese ed ebbe il nome attuale nel 1918.
Via Trento
Via Trieste
Via Tripoli
nel 1901 faceva parte di via dei Condotti Vecchi
Via delle Tuberose
Via Filippo Turati
ha questo nome dal 1958, anno in cui fu realizzata.

U

Via dell'Uffizio dei Grani
prima del 1784 si chiamò via degli Ammazzatoi Vecchi perché qui c'erano i primi macelli pubblici della città. Nomi precedenti furono via Dietro gli Strozzi e via degli Strozzi con riferimento alla famiglia fiorentina che qui possedeva degli immobili, via Guelfa e Scrittoio dei Grani. Il nome attuale si riferisce ai magazzini di grano e ai relativi uffici che un tempo erano qui situati. Alcuni di questi magazzini, quelli denominati magazzini della Scala Santa, dovevano essere svuotati dal grano e adibiti all'accasermamento delle truppe di passaggio a spese del Comune.
Darsena Ugione
Via Ugione
Via Aurelio Ugolini
scrittore (1875 - 1907)
Via dell'Uliveta
Via dell'Ulivo
strada di Ardenza che si chiama così da prima del 1871.
Via Ulvi Liegi
pittore (vero nome Luigi Levi; Livorno, 1868 - 1939). La strada ebbe questo nome dal 1958.
Via Umbria
la strada ebbe questo nome nel 1960.
Piazzale interno Undici Maggio
in precedenza si chiamò piazza San Marco (perché al centro della piazza si trova la Porta San Marco), poi dal 1889 al 1970 piazzale interno Undici Maggio. La data fa riferimento all'11 maggio 1849, giorno culminante della difesa di Livorno dalle truppe austriache che assediavano la città in rivolta.
Via dell'Unghero
prende nome da un'osteria qui situata nel 1846, anno in cui la strada ebbe questo nome. L'osteria a sua volta prendeva nome dall'unghero o ongaro, una moneta d'oro da quattro pezzi coniata in varie zecche italiane ad imitazione del fiorino ungherese.
Piazza dell'Unità d'Italia
fu realizzata nel 1949 dopo le distruzioni della seconda guerra mondiale e fece parte di via Pietro Tacca fino al 24 marzo 1964, quando ebbe il nome attuale che si riferisce alla presenza nella piazza della statua equestre di Vittorio Emanuele II, qui trasferita da Piazza Grande.

V

Largo dei Valdesi
Via Achille Valenti
garibaldino (Livorno, 1843 - 1928). La strada ebbe questo nome nel 1962, anno in cui fu realizzata.
Via della Valle Benedetta
da prima del 1846 si chiamò via del Canaccini il tratto che da Salviano arrivava fino alle case di questa famiglia.
Via delle Vallicelle
Viale dei Vallombrosani
Via Paolo Vannucci
Via Varese
Variante Aurelia
Via del Vascello
Largo Vittorio Vaturi
Via dei Vecchi Orti
Darsena Vecchia
Via della Vecchia Casina
in precedenza si chiamò via Chiellini.
Via Vecchia del Picchianti
Via Vecchia di Salviano
Via della Vecchia Salita
Via del Vecchio Faro
Via del Vecchio Lazzaretto
Diga della Vegliaia
Via delle Vele
Via Veneto
Via della Venezia
si chiamò via della Crocetta, via dei Trinitari e via del Porticciolo e terminava al ponte di Crocetta (demolito nel 1889).
Piazza Venti Settembre
già piazza San Benedetto.
Via Venticinque Aprile 1945
Via Filippo Venuti
scrittore (morto nel 1769). La strada ha questo nome dal 3 settembre 1938.
Via Giuseppe Verdi
il tratto da via Ricasoli al cimitero degli Inglesi (attuale cimitero valdese) fece parte di via della Pace, poi quando fu costruita l’attuale via Ricasoli la strada cambiò nome in via degli Elisi. Nel 1845 la strada fu prolungata fino a via San Carlo, nel 1863 fino a borgo Cappuccini e nel 1865 fino a piazza Mazzini. Nel 1901 le fu assegnato il nome attuale.
Via Giovanni Verga
Via Don Giovanni Verità
sacerdote patriota (1807 - 1885). La strada ha questo nome dal 1962, anno in cui fu realizzata.
Via Giovanni da Verrazzano
Scali del Vescovado
Via Amerigo Vespucci
ebbe questo nome nel 1911, in precedenza fece parte di via Duca Cosimo.
Via dei Veterani dello Sport
fiancheggia il nuovo palasport.
Vicolo dei Vetrai
Via Giovan Battista Vico
ebbe questo nome il 17 aprile 1962.
Via del Vigna
aperta nel 1781, fiancheggiava le case del Vigna (così dette perché intorno al 1686 erano appartenute al capitano Stefano Vigna), dalle quali prese il nome sia la strada che la località, denominata Vigna. Fino al 1949 comprese anche l'attuale via Maffi.
Via delle Vignacce
strada di Montenero Alto, prima del 1846 fece parte di via della Lecceta.
Piazza Pietro Vigo
storico (Livorno, 1856 - 1918) e scrittore. La piazzetta nacque con la costruzione del liceo scientifico e dell'istituto tecnico commerciale ed ebbe questo nome il 16 febbraio 1929.
Piazza della Villa Chayes
Villa Corridi (Parco Pubblico)
Via Villa Glori
Via Giovanni Villani
Via Pasquale Villari
storico (Napoli, 1826 - 1917). La strada ebbe questo nome nel 1972.
Via delle Villette
Via Giulio Cesare Vinzio
pittore (Firenze, 1881 - 1940).
Via delle Viole
Via del Viperaio
Via Vitalba
Piazzale Vittime della Moby Prince
Piazza della Vittoria
già piazza Magenta, già piazza del Soccorso.
Via Vittorio Veneto
da prima del 1784 si chiamò via del Corno, poi via del Bastione della Cera (dal bastione eretto da Cosimo I dopo il 1537 in difesa del centro cittadino, situato fra le attuali via Fiume e via della Banca) e poi fino al 1918 via del Fiore. Il "corno" era lo spigolo anteriore del Bastione della Cera che si trovava davanti all'entrata della strada.
Via Aristide Vivarelli
educatore (1857 - 1930), fondatore della Scuola Arti e Mestieri. La strada ebbe questo nome nel 1949, anno cui fu realizzata.
Via Giuseppe Vivoli
storico (Livorno, 1779 - 1853), compilò gli annali cittadini. La strada ha questo nome dal 9 gennaio 1872, prima era senza nome.
Via del Volontario
Via Alessandro Volta
la strada fu realizzata nel 1858 e chiamata via del Fosso (perché termina alla spalletta del Fosso Reale]]) fino al 1927, anno in cui le fu assegnato il nome attuale.
Via della Voltina
la "voltina" era un piccolo arco sovrastante la via che scomparve con le demolizioni seguenti all'epidemia di colera del 1837. La strada si chiamava così già nel 1784.
Via del Voltone

W

Via Icilio Wan Bergher
avvocato e giornalista (1807 - 1875). Amico di Guerrazzi, prese parte al movimento risorgimentale. La sua famiglia, cattolica, era originaria di Aquisgrana che lasciò in seguito alla guerra dei trent'anni. La grafia esatta del cognome è Von Berger, stabilita nel 1892 con una sentenza del tribunale. La strada ebbe questo nome con delibera del 24 marzo 1964.

Z

Via Ilario Zambelli
telegrafista della Regia Marina (Rio nell'Elba, 1909 - Roma, 24 marzo 1944), martire delle Fosse Ardeatine e medaglia d'oro della Resistenza italiana (cfr. [11]).
Via Giovanni Zannacchini
pittore (Livorno, 1884 - 1940).
Piazzale Zara
Via Elio Zeme
politico socialista (1896 - 1978), presidente della Fondazione Culturale d'Arte Trossi-Uberti.
Via Emilio Zola
strada realizzata intorno al 1840, chiamata dapprima via Fonda e poi via del Corallo, per un laboratorio di lavorazione del corallo che aveva sede in questa strada, e poi dal 1927 con il nome attuale. Dal 1902 al 1927, il nome di Emilio Zola era già stato dato al primo tratto dell'attuale Viale Carducci, quello che va dal Cisternone a Viale Ippolito Nievo. Il nome di Emilio Zola fu scelto come segno di amicizia nei confronti della Francia, verso la quale l’Italia stava migliorando i propri rapporti.

Toponimi scomparsi

In questa sezione sono presenti i nomi di strade e piazze scomparse a causa di demolizioni urbanistiche o per i bombardamenti della seconda guerra mondiale, e inoltre i nomi di località di epoca medievale dei quali si è persa la memoria.

Aguliana
attestato nel 949.
Amule
attestato nel 949.
Piazza Anna di Francia duchessa d'Aosta
era una piazzetta adiacente alla piazza Grande pre-bellica. Ebbe questo nome dal 1929 al 1946 quando per le distruzioni della guerra e la successiva ricostruzione, la piazzetta fu inglobata nell'attuale piazza del Municipio. In origine si chiamò piazzetta avanti il Bagno vecchio perché qui c’era l’unica entrata del vecchio Bagno penale delle galere, costruito nel 1602 sul Bastione della Cera e demolito per ampliare l’ospedale di Sant’Antonio fra il 1870 e gli anni successivi. Guarnigione e prigionieri erano però già stati trasferiti in Fortezza Vecchia nel 1766, mentre il bagno da allora in poi fu trasformato in scuola militare. Successivamente, ma comunque prima del 1784, si chiamò piazzetta della Dogana con riferimento al palazzo della Nuova Dogana costruito qui nel 1647 e nel quale oggi si trova la Camera di Commercio. Si chiamò anche piazzetta del Giuoco del Lotto.
Arrianna
attestato nel 949.
Via dei Bacchettoni
vecchio nome di parte di Via dell'Angiolo, prendeva nome da una piccola chiesa retta dalla Compagnia delle Santissime Stimmate di San Francesco, i cui membri erano popolarmente chiamati "bacchettoni".
Strada Balbiana
era la terza parte della vecchia via della Tazza, quella più vicina al Fosso Reale, e prendeva nome da Bastiano Balbiani, provveditore delle fabbriche cittadine durante i governi di Ferdinando I e Cosimo II e gonfaloniere di Livorno nel 1614, che in questa strada possedeva degli immobili. Una targa ricordava accanto al nome anche l'anno in cui fu costruita la strada, il 1606. Al numero 14 di questa strada si trovava l'edificio con più finestre (132) della vecchia Livorno antecedente la seconda guerra mondiale.
Piazzetta dei Barrocci
era un largo situato fra via delle Stalle e via del Porticciolo. Si chiamò anche piazzetta del Porticciolo.
Piazza del Bertolla
prendeva nome dalla famiglia Bertolla, proprietaria di un grande edificio che si affacciava su questa piccola piazza del nucleo medievale di Livorno. Si chiamò anche piazza della Dogana Vecchia perché qui si trovava la dogana del castello di Livorno, costruita da Cosimo I nel 1544, e poi piazza del Nettuno a causa di una grande statua marmorea raffigurante Nettuno che la famiglia Bertolla fece mettere nel 1789 sulla fontana. In un locale di questa piazza sarebbe stata aperta la prima sinagoga della città. La piazza scomparve con le demolizioni "risanatrici" del 1939.
Trivio del Bertolla
punto di incontro delle tre piccole piazze della Livorno medievale, vale a dire piazza Vecchia, piazza Galli Tassi e piazza del Nettuno. Anche questo toponimo prendeva nome dalla famiglia Bertolla e anch'esso scomparve con le demolizioni del 1939 (delibera del 27 ottobre dello stesso anno).
Blotitiano
attestato nel 949.
Via del Borgo
situata tra via della Biscottiera e via Sant'Antonio, anticamente si chiamò via dello Stradino della Scala dello Spedale di Sant'Antonio. La strada scomparve con le demolizioni del 1901.
Via del Borgo vecchio
altro nome del vicolo Sant'Antonio, scomparso con le demolizioni del 1901. Per un certo periodo si chiamò anch'esso via del Borgo.
Vicolo dei Bozzellai
da via Sant'Antonio a piazza Galli Tassi. Il nome si riferisce all'antica presenza di una piccola fabbrica di bozzelli, una tipo di carrucola.
Piazza Buontalenti
fra via Cosimo Del Fante e via della Misericordia.
Scali del Buon viaggio
andava da Piazza Arsenale alla Porta Murata, lungo il Canale dei francesi. Il nome, antecedente al [[1780], deriva dalla vicina chiesa della Madonnina del buon viaggio.
Via della Cala
era la strada che andava dalla Porta a Mare al Varatoio, parallelamente agli Scali Fascetti. Ebbe questo nome fin da prima del 1392.
Strada del Calambrone
andava da via del Valessini alle fornaci in località Calambrone, che a sua volta prendeva nome dal fosso che la attraversava. Fino al 1570 il fosso si chiamava Calabrone.
Campo
attestato nel 949.
Canale dei Francesi
canale costruito dai francesi del V Corpo d'Armata nel 1799 per unire la Darsena al cantiere navale.
Piazzale del Cantiere di Porta Murata
ebbe questo nome dopo il 1870 e si trovava all'esterno delle mura in prossimità della Porta Murata.
Via del Cappello
una delle prime strade di Livorno, esistente già nel 1392, prendeva il nome da un'osteria. Posta fra piazza della Fortezza vecchia e piazza di Livorno vecchio, in origine si chiamò via del Lauro, poi cambiò nome in via dell'Oro (anch'esso nome di un'osteria) e, verso il 1660, via del Chiasso d'oro. La strada è poi scomparsa con le demolizioni del 1937.
Carbonaia
attestato nel 949.
Casale Gavini
attestato nel 949.
Casale Meruli
attestato nel 949.
Via della Casina
ebbe questo da prima del 1828 la strada che andava dal Borgo dei Cappuccini alla Casina delle ostriche, dalla quale prendeva il nome la strada. La Casina delle ostriche, già esistente nel 1619, era un luogo dove i frutti di mare venivano allevati, venduti e mangiati sul posto, frequentato spesso da aristocratici. La strada scomparve nel 1857 in seguito alle operazione di rettifica del tracciato del Fosso Reale, ma il riferimento alla casina delle ostriche è passato in seguito al nome dell'attuale via della Vecchia casina.
Spianata dei Cavalleggeri
è l'antico nome dello spiazzo sul quale nel 1927 fu costruita l'attuale Terrazza Mascagni. Il nome si riferiva al fortilizio, un tempo qui esistente, presidiato da nove cacciatori volontari a cavallo adibiti al servizio di difesa costiera, comandati da un tenente. Il forte fu costruito nel 1595 e demolito nel 1872, aveva le scuderie al piano terra e gli alloggi dei cacciatori al primo piano; nel 1837 la spianata fu ampliata colmando l'adiacente insenatura detta Cala dei Cavalleggeri. Dal 1927 al 1943 si chiamò piazzale Costanzo Ciano.
Piazza Centrale
esisteva già nel 1392 ed era una delle prime piazze del villaggio medievale di Livorno, insieme al Varatoio e piazza Sant'Antonio. In seguito si chiamò piazza Vecchia.
Il Cerretini
località posta tra le vie di Montenero e Mondolfi, dove nel 1603 fu costruita la chiesetta detta della Madonna di mezza via, riedificata nel 1956 dopo le distruzioni della seconda guerra mondiale.
Via della Cinta interna
era la strada che correva lungo il lato interno delle mura costruite nel 1835.
Via delle Colombe
prima della costruzione della cinta muraria del 1835 questa strada conduceva ad alcune ville in Coteto partendo da villa Valsovano (che si trova ancora oggi tra le vie del Fagiano e Filippo Venuti). Si chiamava anche via dei Pensieri. Con la costruzione delle mura la via scomparve perchè tagliata in due. Ndicazione del 1835: via delle Colombe o dei Pensieri, presso la villa Valsovano, avanti la costruzione della nuova cinta potava ad alcune ville’’.
Vicolo delle Colombe
si tratta di un vicolo ancora esistente ma chiuso da un cancello e quindi non più accessibile. L'entrata è in Corso Mazzini, nel tratto fra via Ricasoli e Borgo Cappuccini.
Piazzetta della Comunità
era la parte dell'attuale piazza del Municipio antistante lo stesso palazzo del Municipio, costruito nel 1720, anno in cui la piazzetta ricevette questo nome. In seguito fece parte della vecchia piazza Grande fino al 1929 quando fu chiamata piazza Maria del Belgio. Nel 1946 questo nome fu radiato e la piazzetta tornò a far parte di piazza Grande e poi di piazza del Municipio. Da alcune delibere del 1646 sembra di capire che esistesse un palazzo della Comunità prima della costruzione del Municipio; questo palazzo potrebbe essere identificato con la Casa del Porticciolo, all'incirca sul luogo dell'attuale Municipio. Anche piazza Cavallotti talvolta si chiamò piazza della Comunità perché qui si riunì qualche volta il consiglio comunale nella spezieria di un tale Grassi.
Via della Concordia
è il nome di una strada che avrebbe dovuto essere realizzata nell'attuale piazza della Vittoria in direzione dell'Attias ma che poi non fu costruita. Anche questo nome, come quelli delle altre strade della zona, faceva riferimento alla chiesa del Soccorso.
Strada o via dei Condotti
seguiva il pecorso delle condutture sotterranee dell'acquedotto costruito nel 1606 e proveniente dalla località di Limone. Fino al 1826 percorreva le attuali via Sant'Andrea, viale Carducci, via dell'Olmo.
Via delle Cucine vecchie
strada di ignota ubicazione attestata nel 1696.
Doccia
era il nome di una fontana esistita fin dal 1600 che forniva l'acqua alle navi del porto. Si trovava presso il Lazzeretto di San Rocco ed era alimentata dalle fonti di Santa Chiara e del Fanale.
Via della Dogana Vecchia
in origine si chiamò via delle Gomene (o Gumine) poi via del Nettuno e si trovava fra gli scali dei Fascetti e piazza del Nettuno. In seguito il tratto vicino a via San Giovani fu chiamato via dello Scalo Regio. La strada scomparve nel 1939 con le ultime demolizioni edilizie prima dello scoppio della seconda guerra mondiale.
Via Erbosa
antica strada che dal Pontino si congiungeva con l’attuale via Provinciale pisana. La strada percorreva le attuali via Solferino e via Mastacchi e il nome si riferisce al fatto che all’epoca si trovava in aperta campagna. Indicazione del 1747: tratto della via Erbosa, dalla via del Fosso Reale di San Marco fino al Riseccoli, braccia 620... ponte sul Riseccoli passa dalla Bastia dal cimitero (armeno) alla strada regia Pisana... braccia 2035.
Erbuccia
le più antiche attestazioni di questo toponimo si trovano in delibere del Consiglio della Comunità del 1531 e 1538. La località era situata sull’attuale via Roma, esattamente in corrispondenza dell’attuale villa Fabbricotti. Il nome passò a quello del podere qui esistente, compreso tra la via Roma attuale, il Rio Maggiore e la via di Salviano, e appartenente ai fratelli Balbiani. Il toponimo dette origine anche al cognome Erbucci come è attestato da altre delibere del XVI e XVII secolo (Orazio e Vincenzo Erbucci furono gonfalonieri nei primi decenni del XVII secolo).
Via del Falcone
si trovava all'incirca al posto dell'attuale galleria di via Cairoli. Prendeva nome da un'osteria e si chiamò anche via dell'Annunziatina e poi nel 1784 via Santa Maria degli Ebrei. La via scomparve nel 1925 in seguito alle demolizioni della zona e alla costruzione del palazzo della Galleria.
Il Fanale
toponimo che indicava una località situata all’inizio dell’attuale viale Rosa del Tirreno (in un angolo di piazza Roma). In questo punto si trovavano la cappella del Fanale detta anche del Castinelli) e la fonte del Fanale che insieme a quella di Santa Caterina riforniva la Doccia. Il toponimo dette poi nome alll'omonimo sobborgo di Porta Maremmana.
Scali dei Fascetti
dallo Scalo Regio a piazza Micheli.
Felciaio
corrisponde all'attuale piazza Gavi.
Fondo Magno
attestato come Fundomangno nel 949.
Fonte della Guglia
era situata all’incrocio fra corso Mazzini e borgo Cappuccini.
Fonte di Santo Stefano
era situata in via Provinciale pisana, nei pressi della chiesa di Santo Stefano. Qui erano i ruderi di un acquedotto costruito nel 1154.
Scali delle Fontine
scomparsi nel 1898 con l'interramento del fosso di viale Caprera.
Via delle Formiche
prese il nome dall’osteria delle Formicole esistente nel 1745, ma si chiamò anche Viucciola. Scomparve in parte per la distruzione di alcuni edifici durante i bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale e in parte per la costruzione di un garage che chiuse definitivamente la strada.
Piazza Galli Tassi
sorta con le demolizioni del 1837 si chiamò inizialmente piazza San Giovanni. Fu radiata il 27 ottobre 1939 e scomparve con le demolizioni di quell’anno. La famiglia Galli Tassi finanziò nel 1862 il vicino ospedale di Sant’Antonio.
Gnurignano
attestato nel 949.
Vicolo delle Gomene
da piazza Galli Tassi a piazza del Nettuno.
Piazza delle Isole
ne facevano parte le attuali piazze Giuseppe Emanuele Modigliani? e Benedetto Brin?. scomparve in seguito alla costruzione di edifici.
Via delle Lance
da scali delle Barchette al Ponte Trinità.
Via dei Lavatoi
da via dell'Orto a via del Pantalone, fra le attuali via degli Avvalorati e via Santa Barbara.
Limone
attestato nel 949.
Via dei Magnani
da via San Giovanni a piazza Grande. Fin da prima del 1660 si chiamò via della Biscotteria, poi via Cara del Leone, via del Re David (dal nome di una locanda). Una parte si chiamò anche via Dietro il Bagno. Il tratto più vicino al mare si chiamò da prima del 1700 via dei Forni regi, per la presenza dei forni da pane e da biscotto che appartenevano alla Comunità, al Bagno delle Galere e alla marina da guerra. I forni dovevano essere numerosi perché sappiamo da una delibera del 1610 che venti di essi erano autorizzati, mediante sorteggio, a rifornire anche gli ammalati del vicino ospedale di Sant’Antonio. Questi forni esistevano da prima del 1600 ed erano chiamati “forni della scaletta” e “forni della biscotteria delle galere”. I forni appartenenti alla Comunità furono soppressi il 4 febbraio 1776, gli altri pochi anni dopo.
Magrignano
villaggio altomedievale situato poco a est dell'attuale quartiere di Coteto. Probabilmente il nome deriva dal gentilizio romano Macrinius, proprietario del fondo sul quale nacque il villaggio.
Maringnano
attestato nel 949.
Masciana
attestato nel 949.
Via Medicea
da scali dei Fascetti a via Sant'Antonio. Già via della Porta Nuova.
Via di Mezzo
da scali delle Formiche a piazza Anita Garibaldi.
Muroruto
attestato nel 1017.
Piazza Nuova
corrisponde all'incirca all'attuale piazza Benamozegh.
Vico Nuovo
sorta intorno al 1392, fu una delle prime strade del villaggio di Livorno. Era una traversa di via San Giovanni, sul lato meridionale della strada. In seguito si chiamò via dei Magnani e scomparve con le demolizioni del 1908.
Oliveto
attestato nel 949.
Olivule
attestato nel 949.
Via dell'Orto
da via San Giovanni Nepomuceno a via degli Avvalorati, si trovava nel lato sud dell'attuale viale degli Avalorati.
Pectuli
attestato nel 949.
Piazza della Pescheria Nuova
presso la Corte d'Assise.
Via dei Pesciaioli
da via Sant'Antonio a piazza del Villano.
Scali del Piaggione
scomparsi nel 1898 con l'interramento del fosso di viale Caprera.
Podii della Bastia
toponimo presistente al 1559, situato vicino alla chiesa di Santo Stefano presso il condotto del Poggio alle Capanne.
Piazza Carlo Poerio
patriota (1805 - [1867]]); radiata nel 1888 e scomparsa nel 1893 quando vi fu costruita la scuola elementare Antonio Benci.
Ponte di Crocetta
scomparso nel 1898 con l'interramento del fosso di viale Caprera.
Ponte del Fedi
nel 1817 si trovava in corso Mazzini all'incrocio con via San Carlo.
Scali di Porta Trinità
situati tra il ponte omonimo e il ponte di Via della Venezia, di fronte agli Scali del Piaggione; scomparsi nel 1898 con l'interramento del fosso e la costruzione di Viale Caprera.
Via del Pozzetto
è il vecchio nome di un tratto dell'attuale via del Tempio, compreso fra via Piave e via Reale. Esisteva già nel 1784 e scomparve in seguito ai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Puliano
attestato nel 949.
Purciliano
attestato nel 949.
Via Quaratesi
da via San Giovanni a via Sant'Antonio.
Via Remota
da via del Bastione a via delle Commedie. Omonima di una strada di Montenero.
Rio Maiore
attestato nel 949.
Riutta
attestato nel 949.
Via della Rosa bianca
il tratto che fiancheggiava il Bagno penale e sboccava in via delle Carceri si chiamò via Dietro il Bagno già nel 1660. La strada scomparve con le demolizioni del 1901.
Rota
attestato nel 949.
Sala Regi
attestato nel 949.
Sancta Iulia
attestato nel 949.
Sancto Quirico
attestato nel 949.
Via San Giovanni Nepomuceno
sboccava in via del Consiglio e in via dell'Orto. Scomparve durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale e fu inglobata nel nuovo viale degli Avvalorati del dopoguerra.
Via San Martino
era una traversa dell’attuale via Cairoli e fiancheggiava il retro della Sinagoga, infatti si chiamava in origine via Dietro la Scuola. Scomparve con le demolizioni del 1866 e del 1919. L’ingresso da via Cairoli era situato in corrispondenza dell’attuale palazzo delle Poste Centrali.
Via Sant'Antonio
sboccava in via San Giovanni e piazza del Villano. Era divisa in due tratti da piazza Vecchia, dei quali il primo tratto si chiamò anche via della Pescheria e costeggiava il Bastione del Villano. Al numero 5 vi era l'oratorio di Santa Giulina, poi ridotto a magazzino. Il 4 settembre 1685 avvenne in questa strada un attentato alla vita del governatore Alessandro Del Borro per mano del conte francese Giovanni Bogito di Mamber, il quale era stato da lui rimproverato per le sue prepotenze. Del Borro si salvò mentre Bogito, ferito, venne arrestato e decapitato il 22 settembre nell'attuale Piazza Grande, di fronte al Duomo.
Scali delle Saponiere
in precedenza si chiamarono scali delle bilance, dal nome di un tipo di barca da pesca. Scomparvero nel 1898 con l'interramento del fosso e la realizzazione di viale Caprera.
Via del Sassetto
da via del Mulino a Vento a via delle Commedie, intorno al 1784 si chiamò via del Mulino a Vento.
Via dello Scalo Regio
da via San Giovanni a piazza del Nettuno. Detta anche via della Cala.
Via del Sette
da via dell'Angiolo a via delle Galere, girava attorno all'attuale cinema Gragnani. Parte della strada esiste ancora ma è chiusa da un cancello.
Setteri
attestato come Sectari nel 949 e come Septere nel 1017.
Tecgla
attestato nel 949.
Tepotitionaia
attestato nel 949.
Via del Traforo
da piazza delle Erbe a via dei Cavalieri.
Tribio Alduli
(1017)
Piazza Vecchia
da via Sant'Antonio a piazza Nettuno.
Borgo Vecchio
da via Magnani a via Sant'Antonio.
Villamangna
attestato nel 949.
Piazza del Villano
si trovava tra le attuali via Fiume e via Tellini e prendeva nome dallo scomparso Bastione del Villano e dalla Fontana del Villano, che nel nome ricordavano i villici livornesi difensori di Livorno e del suo castello durante l'assedio delle truppe dell'imperatore Massimiliano nel 1496. Ebbe questo nome nel 1784 e in precedenza si chiamò piazzetta della Pescheria Vecchia, perché qui aveva sede il vecchio mercato del pesce.
Villa Pititienna
attestato nel 949.
Waralda
è il nome altomedievale, di origine longobarda, dell'odierno rione di Fiorentina. La località è descritta nei documenti dell'epoca come situata fra la Terra Comitorum ("Terra dei Conti", cioè dei Ghisolfingi conti di Pisa), il rivus Waralda, il rivus Molinarius ("rio dei molini", presso l'attuale Piazza Garibaldi) e il rivus Sulculus ("piccolo solco", poi chiamato Riseccoli, l'attuale via Galileo Galilei). In questa località si sarebbe trovata la pieve di Santa Giulia di Porto Pisano, distrutta nel 1268 dai soldati di Carlo d'Angiò. Il nome è attestato come Vuaralda nel 1017 e in seguito come Guaralda.

Bibliografia

  • Su e giù per Livorno. Livorno, Ugo Bastogi editore, 1981 (ristampa anastatica dell'edizione del 1901).
  • Aldo Del Lucchese, Stradario storico della città e del comune di Livorno. Livorno, Belforte, 1973.
  • Vittorio Marchi, Conoscere Livorno. Livorno, Editrice Nuova Fortezza, 1984.
  • Giuseppe Piombanti, Guida storica e artistica della città e dei dintorni di Livorno. Bologna, Arnaldo Forni editore, 2003 (ristampa anastatica dell'edizione del 1903).
  • Giovanni Wiquel, Dizionario di persone e cose livornesi, pubblicato sulla rivista La Canaviglia. Livorno, Ugo Bastogi editore, 1976 - 1985.