Lingua catalana

lingua romanza

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Catalano
Parlato in Spagna
Andorra
Francia
Italia
Regioni Catalogna
Isole Baleari
Comunità Valenziana
Aragona
(Frangia d'Aragona)
Rossiglione
Sardegna
(File:Alghero-Stemma.png Alghero)
Parlanti
Totale~9,1 milioni[1][2]
Classifica75
Altre informazioni
ScritturaAlfabeto latino
TipoSVO sillabica (controversa)
Tassonomia
FilogenesiLingue indoeuropee
 Lingue italiche
  Lingue romanze
   Lingue italo-occidentali
    Lingue romanze occidentali
     Lingue gallo-iberiche
      Lingue ibero-romanze
       Lingue iberiche orientali
Statuto ufficiale
Ufficiale inAndorra (bandiera) Andorra
Spagna (Catalogna, Isole Baleari, Comunità Valenzana, Aragona)
Francia (Rossiglione)
Italia (Sardegna)
Regolato daInstitut d'Estudis Catalans
Acadèmia Valenciana de la Llengua
Codici di classificazione
ISO 639-1ca
ISO 639-2cat
ISO 639-3cat (EN)
Linguist Listcat (EN)
Glottologstan1289 (EN)
Linguasphere51-AAA-e
Estratto in lingua
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1
Tots els éssers humans neixen lliures i iguals en dignitat i en drets. Són dotats de raó i de consciència, i han de comportar-se fraternalment els uns amb els altres.

Distribuzione geografica della lingua catalana in Europa

La lingua catalana è una lingua romanza occidentale parlata da oltre 9 milioni di persone in Spagna, Francia, Andorra e in Italia ad Alghero. A questi vanno aggiunti circa 350.000 parlanti residenti nelle zone in cui il catalano non è considerato idioma autoctono (per la maggior parte concentrati in Europa ed America Latina). Nella regione spagnola della Comunità Valenzana è parlata una variante del catalano che prende il nome di valenziano (valencià), con numerose subvarianti (castellonenc, apitxat, ecc.), nelle isole Baleari è diffusa un'altra variante comunemente nota come maiorchino (mallorquí), cui si ricollegano le due subvarianti del minorchino (menorquí) e dell' ibizenco (eivissenc), mentre ad Alghero in Sardegna si è conservata una variante orientale arcaica (alguerès) che ha subito marcate influenze sia da parte del sardo che dell'italiano.

Il catalano e le sue varianti (valenziano, maiorchino, algherese, ecc.) presentano pertanto tra loro differenze dialettali dovute allo sviluppo autonomo che hanno avuto nel corso degli ultimi secoli. Il catalano ha influenzato parecchie lingue regionali e dialetti italiani specialmente nei territori, ora corrispondenti a regioni, in passato governate dalla dinastia aragonese e, a sua volta, è stato influenzato dall'italiano, sia in età rinascimentale che in epoche successive[3][4].

Storia

In età medievale il catalano (noto anche come limosino, essendo questi un dialetto dell'occitano) era la lingua ufficiale della cancelleria d'Aragona e lingua di cultura della corte, prima da sola, poi, con l'avvento della dinastia castigliana dei Trastamara, insieme allo spagnolo, all'italiano e al napoletano (soprattutto in epoca di Alfonso il Magnanimo, che aveva trasferito la propria capitale nella città partenopea[5]). Con l'arrivo dei Borgia alla Sede Romana (Callisto III ed il nipote Alessandro VI), anche lì il catalano diventò lingua di uso cortigiano.

Anche i primi iberici che arrivarono in Sardegna erano di madrelingua catalana; dagli inizi del Quattrocento fino a tutta la prima metà del XVII secolo, insieme al latino, il catalano si impose in tutta l'isola come lingua dell'amministrazione e del diritto, e ad Alghero, una volta svuotata degli abitanti di lingua sarda e ripopolata di famiglie catalane[6], si iniziò a parlare fin dalla seconda metà del XIV secolo. Ebbe grande influenza sul sardo (che continuò ad essere la principale lingua d'uso in Sardegna), soprattutto sulla variante campidanese, afferente all'area meridionale dell'isola.

Il catalano conobbe, in epoca medievale, un grande splendore letterario, testimoniato fin dal Duecento dal celebre trattato filosofico-religioso di Ramon Llull). Con l'avvento della dinastia asburgica al trono di Spagna, nella prima metà del Cinquecento, iniziò per il catalano un periodo di decadenza che si protrasse per circa tre secoli. In tale periodo acquisì maggior prestigio il castigliano o semplicemente "spagnolo". Con i decreti di Nueva Planta (1707-1716) Filippo V introdusse il castigliano come unica lingua dell'amministrazione, dell'insegnamento e dei tribunali nei paesi di lingua catalana, relegando così quest'ultima al solo uso vernacolare.

Nei primi anni del 1800 vi furono vari tentativi di recuperare e promuovere l'uso del catalano, di cui il più importante fu la Renaixença, movimento letterario che diede avvio alla rinascita della letteratura catalana. Nei primi del '900 Pompeu Fabra portò a termine l'unificazione della grafia (normalizzazione) in modo da rappresentare le diverse varianti con un'ortografia unica. Questo diede un forte impulso alla produzione libraria, teatrale, di giornali e quindi al riconoscimento del catalano come lingua. Durante la dittatura franchista il suo uso tornò ad essere proibito al di fuori di àmbiti strettamente privati e si propagandò la visione del catalano come dialetto (cioè variante) dello spagnolo.

Dal 1979, esso è riconosciuto come lingua all'interno della comunità autonoma della Catalogna e ne viene promosso l'uso ufficiale e l'insegnamento presso le scuole. Il catalano è lingua ufficiale, insieme al castigliano, anche nella Comunità Valenciana, e nelle isole Baleari. Nell'Aragona orientale, pur non essendo equiparato allo spagnolo, ha ottenuto un limitato riconoscimento nelle sue zone di diffusione (conosciute come Frangia d'Aragona).

Approssimativamente si può dire che la normalizzazione ha portato ad una scrittura basata sulle varianti occidentali parlate nella Comunità Valenciana, nella Frangia d'Aragona (in catalano Franja de Ponent o Franja d'Aragó, in aragonese Francha de Lebán, in spagnolo Franja de Aragón) in Aragona, nelle comarche di Tarragona e Lleida in Catalogna, nel Principato di Andorra e pronunciata secondo le varianti centrali-orientali (comarche di Barcellona, Girona in Catalogna, Baleari in Spagna, Rossiglione in Francia, Alghero in Italia).

Diffusione attuale

Attualmente, il catalano è lingua ufficiale:

Il catalano in Andorra

Il principato di Andorra è il solo stato del mondo in cui il catalano è l'unica lingua ufficiale. Molto parlati dai molti immigrati presenti e dagli stessi andorrani sono anche lo spagnolo e il francese.

Il catalano in Italia

Il catalano è parlato in Italia praticamente solo all'interno del comune di Alghero. Il catalano che si parla oggi è la lingua parlata in Catalogna fra la metà del secolo XIV e la fine del XVII, periodo in cui Alghero subì la dominiazione spagnola, cessata la quale, ha continuato a sopravvivere senza sostanziali evoluzioni, a differenza del catalano di Catalogna. Il catalano d'Alghero dunque è una forma di catalano antico. [7] Il catalano è compreso da circa il 20% della popolazione di Alghero[8], dove tuttavia l'italiano sta sostituendo il catalano, che si sta quindi progressivamente estinguendo. I giovani, in particolare, non parlano né capiscono il catalano[9], nonostante le iniziative che la Regione Sardegna e il Comune di Alghero stanno conducendo a tutela di questa espressione linguistica.

Il catalano in Francia

Il catalano è parlato in Francia solo nella regione del Rossiglione dove, secondo gli ultimi dati socio linguistici di cui dispone la Generalitat de Catalunya [2] (2004), il francese è però la lingua maggioritaria e il catalano espressione linguistica minoritaria. Il catalano infatti, pur essendo compreso dal 65,3% della popolazione, viene parlato solo dal 37,1% di essa (e scritto dal 10,6%). Le percentuali diminuiscono ulteriormente se si considera che viene parlato come prima lingua dal 3,5% dei residenti (mentre il 92% ha il francese come prima lingua, l'1% entrambe le lingue e il 3,5% altri idiomi non identificati).

In quanto ad usi linguistici in diversi ambito, occorre segnalare che l'80,5% dei nati nel Rossiglione parlano unicamente francese nell'ambito familiare in contrapposizione ad un 17,3% che parla il catalano. Inoltre, l'ambito dell'uso del catalano diminuisce sempre di più nelle nuove generazioni e negli immigranti:

  • il 40,6% dei nonni nati nel Rossiglione parlano in catalano col loro compagno, un 9,2% usano catalano e francese, un 12,0% usa lo spagnolo ed un 27,2% il francese.
  • invece, solo un 6,3% per cento degli studenti del Rossiglione parlano il catalano tra essi e solamente lo 0,5% lo fa quando va dal medico.

Tuttavia, la coscienza linguistica non è diminuita ed un 62,9% degli abitanti del Rossiglione crede che i bambini dovrebbero imparare il catalano.

Fonetica

Le principali caratteristiche fonetiche o ortografiche sono:

  • la pronuncia di "e" e "a" atone come vocale neutra [ə] (ma nell'ortografia vengono scritte "e" o "a", secondo la pronuncia delle varianti occidentali)
  • la pronuncia di "o" atona come [u] (ma viene comunque scritta "o", secondo la pronuncia delle varianti occidentali)
  • la presenza di [z] (s sonora) intervocalica, assente in castigliano: casa [ˈkazə]
  • perdita della "n" finale dei nomi e aggettivi singolari, con aggiunta dell'accento sulla vocale finale: capità (=capitan[o]), llatí (=latin[o]), violí (=violin[o]) (ma al plurale la "n" compare: capitans, llatins, etc.).
  • la "r" finale non viene pronunciata (ma viene comunque scritta, secondo l'uso occidentale): clar (=chiaro) [ˈkɫa], flor (=fiore) [ˈfɫɔ], primer (=primo) [pɾiˈme]; anar (=andare) [əˈna], fer (=fare) [ˈfe], sortir (=uscire) [surˈti].
  • il suono [ʃ] (come "sc" nell'italiano fascia) viene rappresentato con le grafie «ix» e «x»: caixa (=cassa) [ˈkaʃə], xarxa (=rete) [ˈʃarʃə]
  • vengono usati numerosi digrammi «tg, tj, tx, ig»: llenguatge (=linguaggio) [ʎəŋˈgwadʒə], viatjar (=viaggiare) [biəˈdʒa], despatx (=ufficio) [dəsˈpatʃ], puig (=collina) [ˈputʃ]
  • il digramma «ll» pronunciato [ʎ] (come «gli» nell'italiano meglio): lluna (=luna) [ˈʎunə], ballar (=danzare, ballare) [bəˈʎa], perill (=pericolo) [pəˈɾiʎ]
  • il digramma «ny» pronunciato [ɲ] (come «gn» nell'italiano gnomo): any (=anno) [ˈaɲ], muntanya (=montagna) [munˈtaɲə], puny (=pugno) [ˈpuɲ]
  • il digramma «l·l» che rappresenta [ɫː] (doppia L): col·legi (=collegio) [kuˈɫːɛʒi]. La pronunzia della "l" catalana è fortamente velarizzata, come la l scura inglese [ɫ].
  • plurali femminili in -es: les bones amigues (le buone amiche)
  • plurali maschili in -s: els bons amics (i buoni amici)
  • passato remoto composto: (jo) vaig cantar (=(io) cantai); mentre il passato remoto semplice continua invece a València: (jo) cantí
  • l'uso di tre forme (base, debole, rinforzata) per ogni pronome personale oggetto:
    • parlar-me (=parlarmi); parla'm (=parlami) / m'has parlat (=mi hai parlato); em parles (=mi parli)
    • veient-lo (=vedendolo); l'he vist (=l'ho visto); el veig (=lo vedo)
  • pronome personale neutro ho:
    • veient-lo (=vedendolo, lui) ma veient-ho (=vedendolo, ciò); No ho sé (=non lo so)

Altre caratteristiche sono la mancanza di molti vocaboli arabi (presenti in spagnolo) e la sopravvivenza invece di molte parole collegate col francese, con l'occitano (notevoli in questo caso i verbi in -c alla prima persona del presente: crec "credo", dec "devo", dic "dico", puc "posso", vinc "vengo", entenc "intendo"...) e, in minor misura, con l'italiano (dati gli stretti rapporti esistenti, in età basso-medievale, con gli stati italiani dell'epoca). La lingua piu prossima al catalano è l'occitano, seguono l'italiano e il francese antico ( lingua d'Oil).

Alcune varianti (più dialetti in catalano antico), quali il balearico o il dialetto locale di Cadaqués, usano gli articoli es/so/sa derivati dal latino "ipsu(m)"/"ipsa(m)", proprio come avviene per il sardo: es cotxe (=il veicolo / l'auto), amb so cotxe (=con il veicolo / l'auto), sa muntanya (=la montagna). Il resto usa "lo" o "el".

Varianti del Catalano

 
Mappa dialettale della lingua catalana

Catalano occidentale (Català occidental)

  • Catalano nord-occidentale (Català nord-occidental)
    • Ribagorçà
    • Pallarès
    • Fragatí
  • Valenziano di transizione o tortosì (Valencià de transició o Tortosí) (si può classificare come valenciano o nord-occidentale)
    • Matarranya
    • Maestrat
    • Ebrenc
  • Valenziano (Valencià)
    • Valenziano casteglionenc (Valencià castellonenc)
    • Valenziano apiciat o Valenciano centrale (Valencià apitxat o Valencià central)[10]
    • Valenziano meridionale (Valencià meridional)
    • Valenziano d'Alicante (Valencià alacantí)
    • Maiorchino di Tàrbena e della Vall de Gallinera (Mallorquí de Tàrbena i la Vall de Gallinera)

Catalano orientale (Català oriental)

  • Catalano settentrionale o Rossiglionese (Català septentrional o Rossellonès)
    • Capcinès (Capcinès)
    • Catalano settentrionale di transizione (Català septentrional de transició)
  • Catalano centrale (Català central)
    • Salat (Salat)
    • Barcellonese (Barceloní)
    • Tarragonese (Tarragoní)
    • Xipella (Xipella)
  • Catalano delle Baleari (Balear)
    • Maiorchino (Mallorquí)
    • Minorchino (Menorquí)
    • Ibizenco (Eivissenc)
  • Algherese (Alguerès)

Numero di Parlanti catalano nel mondo (2004)

Territori dove è lingua ufficiale

Territorio capiscono il catalano parlano catalano
Catalogna 7.502.880 5,933,661
Comunità Valenzana 3.448.368 2.407.951
Baleari 852.780 706.065
Andorra 72.013 57.395
Alghero 34.525 26.000
TOTALE 11.844.827 9.118,882

Territori dove il catalano non è lingua ufficiale

Territorio capiscono il catalano parlano catalano
Rossiglione - Francia 256.583 145.777
Frangia d'Aragona - Aragona 50.406 49.398
Carxe (Murcia) dato sconosciuto dato sconosciuto
Resto del mondo 350.000 350.000
TOTALE 656.989 545.175

Totale

Territorio capiscono il catalano parlano catalano
Paesi catalani 11.207.555 9.090.986
Resto del mondo 350.000 350.000
TOTALE 11.557.555 9.440.986

Conoscenza del Catalano (cens.2003-2004)

Territorio Parla Capisce Legge Scrive
Catalogna 84,7 97,4 90,5 62,3
Comunità Valenciana 57,5 78,1 54,9 32,5
Isole Baleari 74,6 93,1 79,6 46,9
Rossiglione (Catalogna del Nord) 37,1 65,3 31,4 10,6
Andorra 78,9 96,0 89,7 61,1
Frangia d'Aragona (o Franja de Ponent) 88,8 98,5 72,9 30,3
Alghero 67,6 89,9 50,9 28,4

(% popolazione sopra i 15 anni).

Esempi

Italiano Catalano Pronuncia orientale
(p. es. maiorchino)
Pronuncia occidentale
(p. es. valenciano)
terra terra [ˈtɛrə] [ˈtɛrɛ]
cielo cel [ˈsɛɫ] [ˈsɛɫ]
acqua aigua [ˈajɣwə] [ˈajɣwa]
fuoco foc [ˈfɔk] [ˈfɔk]
uomo home [ˈɔmə] [ˈɔme]
donna dona [ˈdɔnə] [ˈdɔnɔ]
mangiare menjar [məɲˈʒa] [meɲˈdʒa(r)]
bere beure [ˈbɛwrə] [ˈbewre]
grande gran [ˈgɾan] [ˈgɾan]
piccolo petit / xicotet [pəˈtit] / [ʃikuˈtɛt] [peˈtit] / [tʃikoˈtet]
comprare comprar [kumˈpɾa] [komˈpɾa(r)]
notte nit [ˈnit] [ˈnit]
giorno dia / jorn [ˈdiə] / [ˈʒorn] [ˈdia] / [ˈdʒorn]
inglese anglès [əŋˈglɛs] [aŋˈgles]
perché per què [pərˈkɛ] [perˈke]
vita vida [ˈbiðə] (Catalogna orientale) / [ˈviðə] (Isole Baleari) [ˈviða] (Comunità Valenzana) / [ˈbiða] (Catalogna occidentale)

Frasi esempio

I numeri

  • 1: u / un (masc.) - una (fem.)
  • 2: dos (masc.) - dues (fem.)
  • 3: tres
  • 4: quatre
  • 5: cinc
  • 6: sis
  • 7: set
  • 8: vuit
  • 9: nou
  • 10: deu

Note

  1. ^ Per l'esattezza 9.118.882 (2007) secondo la Generalitat de Catalunya che include nel computo i parlanti catalano monolingui o plurilingui in Spagna e nel resto d'Europa e del Mondo. Cfr. a tale proposito il Sito ufficiale della Generalitat de Catalunya.
  2. ^ Secondo Ethnologue i parlanti sono 11,5 milioni. Cfr. il sito: http://www.ethnologue.com/ethno_docs/distribution.asp?by=size
  3. ^ Presenza della lingua italiana nella cultura catalana - Francesc Feliu, Università di Girona
  4. ^ A questo proposito confr. Annamaria Gallina, Grammatica della lingua catalana Barcellona, Editorial Barcino, 1969, pag.10, ISBN 84-7226-151-4
  5. ^ «Durante gli anni del suo regno [cioè di Alfonso il Magnanimo], la nuova cultura italiana si affermò e trionfò...» AA.VV.La letteratura italiana, il Quattrocento, Parte I, interamente scritta da Eugenio Garin, Milano, Edizione speciale per il Corriere della Sera, RCS Quotidiani, 2005, pag. 257 (Ed. Originale, AA.VV. Storia della Letteratura italiana, diretta da Emilio Cecchi e Natalino Sapegno, Milano, Garzanti Grandi Opere SpA, 2001
  6. ^ Sardegna Cultura - L'algherese
  7. ^ Sardegna Cultura - L'algherese
  8. ^ [1]
  9. ^ http://notizie.alguer.it/n?id=5691 Accordi politici e futuro della lingua algherese: Alcune Considerazioni sulla Politica Linguistica di Inizio Millennio ad Alghero (en italiano)
  10. ^ L'apitxat si differenzia dal valenziano standard soprattutto nella parte fonetica, in cui le influenze dello spagnolo sono evidenti. Tale dialetto è infatti parlato nelle zone della Comunità Valenciana dove la pressione e la concorrenza del castigliano, sono state, storicamente, più forti che altrove

Voci correlate

Altri progetti

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