Salerno
Salerno comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Vincenzo De Luca (PD) dal 16/05/2011 (IV mandato) |
Territorio | |
Coordinate | 40°41′00″N 14°46′00″E |
Altitudine | 4 m s.l.m. |
Superficie | 58,96 km² |
Abitanti | 138 284[1] (30-04-2012) |
Densità | 2 345,39 ab./km² |
Comuni confinanti | Baronissi, Castiglione del Genovesi, Cava de' Tirreni, Giffoni Valle Piana, Pellezzano, Pontecagnano Faiano, San Cipriano Picentino, San Mango Piemonte, Vietri sul Mare |
Altre informazioni | |
Cod. postale | da 84121 a 84135 |
Prefisso | 089 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 065116 |
Cod. catastale | H703 |
Targa | SA |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Nome abitanti | salernitani |
Patrono | san Matteo |
Giorno festivo | 21 settembre |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
o dolcissimo inverno.
Salerno, rima d'eterno.»
Salerno (IPA: /saˈlɛrno/, Saliérno in campano[3]) è un comune italiano di 138.284 abitanti[1], capoluogo dell'omonima provincia in Campania.
A Salerno ha avuto sede la Scuola medica salernitana, che fu la prima e più importante istituzione medica d'Europa all'inizio del Medioevo (IX secolo) e come tale è considerata da molti un'antesignana delle moderne università.
Geografia fisica
Territorio
La città sorge sull'omonimo golfo del mar Tirreno, tra la costiera Amalfitana (a ovest) e la piana del Sele ed il Cilento (a sud), nel punto in cui la valle dell'Irno si apre verso il mare.
Dal punto di vista orografico il territorio comunale è molto variegato, infatti si va dal livello del mare fino ad arrivare ai 953 metri del monte Stella. L'abitato si sviluppa lungo la costa e si estende verso l'interno fino alle colline retrostanti.
La città è attraversata dal fiume Irno, che fino alla metà del secolo scorso ne segnava il confine orientale e da cui, probabilmente, deriva il suo nome.[4] Altro corso d'acqua che scorre nel territorio comunale è il fiume Picentino, che ad oriente di Salerno separa la città stessa dalla confinante Pontecagnano Faiano.
- Classificazione sismica: zona 2 (rischio medio)
Clima
Il clima è tipicamente mediterraneo, con inverni miti e piovosi ed estati moderatamente calde.
Le precipitazioni medie annue superano di poco i 1.100 mm e i valori massimi si riscontrano tra l'autunno e l'inverno. I maggiori accumuli pluviometrici si hanno con le pertubazioni atlantiche, che spesso favoriscono la formazione di una bassa pressione con minimo di pressione sul Tirreno che è causa di forti precipitazioni piovose sulla città.
La conformazione orografica del territorio fa sì che la città sia spesso interessata dai venti. Le correnti provenienti da sud sud-ovest si scontrano con la barriera naturale dei monti Lattari che le convoglia nella valle dell'Irno; viceversa le correnti provenienti da nord si incanalano nella valle dell'Irno che funge da imbuto facendo convergere i venti sulla città. Il primo fenomeno genera venti di una certa intensità, soprattutto nel periodo tra estate e autunno; il secondo fenomeno è frequente durante l'inverno in coincidenza delle irruzioni d'aria fredda provenienti dai Balcani.[5]
Nella seguente tabella sono riportate le medie delle temperature su dati climatici di Salerno Centro e delle precipitazioni su dati climatici di Salerno Aeroporto.
SALERNO | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 13,6 | 14,4 | 17,3 | 20,4 | 24,6 | 28,7 | 31,6 | 31,7 | 28,5 | 24,1 | 18,8 | 15,3 | 14,4 | 20,8 | 30,7 | 23,8 | 22,4 |
T. min. media (°C) | 7,3 | 7,6 | 9,2 | 12,0 | 15,3 | 18,9 | 21,1 | 21,2 | 19,0 | 15,9 | 11,7 | 9,3 | 8,1 | 12,2 | 20,4 | 15,5 | 14,0 |
Precipitazioni (mm) | 151,5 | 112,3 | 91,1 | 80,7 | 51,9 | 38,2 | 28,6 | 34,8 | 84,3 | 127,2 | 151,9 | 155,0 | 418,8 | 223,7 | 101,6 | 363,4 | 1 107,5 |
- Classificazione climatica: zona C, 994 GR/G
Storia
Periodo pre-romano e romano
Il primo insediamento documentato sul territorio di Salerno risale al VI secolo a.C., si tratta di un centro osco-etrusco che sorgeva sul fiume Irno poco lontano dalla costa in un punto strategico per le vie di comunicazione dell'epoca. Nel V secolo a.C., con la ritirata degli etruschi dall'Italia meridionale, lo stesso insediamento venne occupato dai sanniti.
Nel 197 a.C. viene fondata sulla costa la colonia romana di Salernum. La città si espanse e durante l'impero di Diocleziano divenne il centro amministrativo della provincia della Lucania e del Bruzio.
Medioevo
Nel 646 Salerno cadde in mano longobarda e divenne parte del ducato di Benevento. Nel 774 il principe Arechi II vi trasferì la corte e nel 839 il principato di Salerno divenne autonomo da Benevento acquisendo i territori del Principato di Capua, la Calabria e la Puglia fino a Taranto.
La realtà della città era caratterizzata da un ambiente multiculturale; il principato era difatti uno stato cuscinetto tra il papato e l'impero, da una parte, e l'oriente bizantino e il mondo islamico dall'altra. Questo quadro politico contribuiva tuttavia anche ad una certa instabilità.
Dal punto di vista commerciale, anche per tramite della vicinissima e potente Amalfi, la città era collegata alle più remote coste del mediterraneo.
In questo contesto sorse intorno al IX secolo la Scuola Medica Salernitana che la tradizione vuole fondata da quattro maestri: un arabo, un ebreo, un latino ed un greco. La scuola fu la prima istituzione per l'insegnamento della medicina nel mondo occidentale e godette di enorme prestigio per tutto il Medioevo. La città era una meta obbligata per chi volesse apprendere l'arte medica o farsi curare dai suoi celebri dottori. Questa fama valse a Salerno il titolo di Hippocratica civitas, titolo di cui ancora la città si fregia nel suo stemma.
Tra il X e il XII secolo la città visse il periodo più florido della sua storia, OPULENTA SALERNUM fu la dizione coniata sulle monete per testimoniarne lo splendore.
Nel 1076 Roberto il Guiscardo conquistò Salerno che divenne capitale dei domini normanni ovvero del ducato di Puglia e Calabria (titolo in precedenza assegnato a Melfi), che comprendeva tutta l'Italia meridionale. In questo periodo fu fatto costruire il duomo in stile arabo-normanno.
Nel 1127 Salerno perse la sua indipendenza ma rimase una delle città più importanti del Regno di Sicilia. Con l'avvento degli svevi, ed in seguito degli angioini e degli aragonesi, la città cominciò a perdere importanza: soprattutto a causa della sempre più crescente egemonia della vicina Napoli.
Risorgimento e industrializzazione nel 1800
Salerno diede appoggio a Garibaldi nel 1860 con nove salernitani che erano nei "Mille" e furono numerose le affiliazioni alle sette tipo Carboneria.[6]
Nella prima metà dell'Ottocento nacquero a Salerno le prime industrie, per lo più a capitale straniero (svizzero in particolare).
Nel 1861, anno dell'unificazione, Salerno era la terza provincia italiana per valore aggiunto pro capite[7]. Nel 1877 risultavano sul territorio 21 fabbriche tessili con circa 10.000 operai: Salerno venne soprannominata "la Manchester delle Due Sicilie".[8] Per dare un termine di paragone, si pensi che nello stesso periodo a Torino, lavoravano in questo settore solo 4.000 operai. Dopo l'unità avvenne il tracollo di numerose industrie, tra le quali le cartiere un tempo fiorenti.
Storia contemporanea
Nel settembre del 1943, durante la seconda guerra mondiale, la città (e la costa del suo golfo, fino ad Agropoli) fu teatro del cosiddetto sbarco di Salerno ovvero dell'operazione Avalanche: con questa operazione gli alleati accedevano alla costa tirrenica della penisola italiana ed aprivano la strada per avanzare verso Roma.
Nel periodo che seguì lo sbarco (dal febbraio 1944) la città ospitò i primi governi dell'Italia post-fascista e la famiglia reale divenendo di fatto Capitale d'Italia fino alla liberazione di Roma (inizio giugno 1944). In questo frangente si ebbe la cosiddetta Svolta di Salerno, con cui gli antifascisti, la monarchia e Badoglio trovarono un compromesso per un governo di unità nazionale.
Il 7 gennaio 2012, nel consueto appuntamento della Festa del Tricolore a Reggio nell'Emilia, la città di Salerno ha ricevuto, durante le manifestazioni conclusive del centocinquantenario dell'unità nazionale, una copia del primo tricolore a ricordo del ruolo di capitale svolto dalla città al termine dell'ultimo conflitto mondiale.[9]
Simboli
Lo stemma ed il gonfalone del comune di Salerno sono costituiti da uno scudo sannita troncato. Nella parte alta è presente San Matteo in campo azzurro, sormontato da una corona murata; l'evangelista regge con la mano destra una penna d'oca e con la sinistra il vangelo. Nella parte bassa lo stemma è fasciato d'oro e di rosso.
La scelta di utilizzare San Matteo nel simbolo della città probabilmente risale al 1544: il 27 giugno di quell'anno il pirata Khair-ad-Din, detto il Barbarossa, cercò di attaccare Salerno che chiese protezione al santo patrono. Una tempesta ricacciò la flotta del Barbarossa e distrusse le sue navi, da allora la cittadinanza decise di inserire il santo nello stemma.
La corona murata sulla testa di San Matteo e segno del titolo di Città di cui Salerno si può fregiare per antico diritto.
I colori rosso e oro sono verosimilmente i colori della Corona d'Aragona. In realtà in principio le fasce erano rosso e argento e si riferivano alle insegne di Ungheria che furono donate dal re Carlo II d'Angiò, principe di Salerno, alla città. Il re infatti aveva sposato Maria, figlia del re Stefano V d'Ungheria.
Nel 1996 si decise di aggiungere allo stemma la scritta HIPPOCRATICA CIVITAS, ovvero "Città di Ippocrate", antico attributo della città in riferimento alla Scuola Medica Salernitana, per secoli vanto della cittadinanza.[10]
Il 22 novembre 2011 viene presentato dal designer Massimo Vignelli un logo per la promozione dell'immagine della città. Questo marchio sarà adottato dall'amministrazione comunale per la pubblicizzazione dei servizi, dei prodotti e degli eventi non strettamente istituzionali. In questo frangente il designer ha leggermente revisionato anche lo stemma istituzionale.[11]
Onorificenze
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
La maggior parte delle chiese di valore artistico-architettonico sono situate nel centro storico. Molte di esse hanno origine alto-medioevale e sono sorte come parte degli antichi monasteri a cui erano annesse. Lo stile predominante è il barocco che si è sovrapposto alle antiche architetture medioevali, comunque visibili e ben documentate in molti edifici.
Cattedrale romanica dell'XI secolo in stile arabo-normanno, con lo splendido quadriportico e la ricca cripta barocca che custodisce le spoglie dell'apostolo Matteo.
Pregevole interpretazione dello stile barocco, con pavimento maiolicato ed opere del Solimena.
Antica cappella palatina della reggia longobarda del IX secolo, è un rarissimo esempio di architettura palaziale longobarda.
Situata vicino all'omonimo palazzo, deriva dalla ristrutturazione, agli inizi del XIX secolo, del convento di Sant'Agostino, fondato nel 1309.
Antica chiesa di Salerno, risalente almeno al IX secolo così chiamata per via del torrente Lavina ("acqua di scolo") che scorre ancora adesso sotto la strada ad essa prospiciente, fu edificata in un periodo posteriore all'832.
Chiesa barocca risalente alla metà del XIV secolo. Si alza vicino alla distrutta porta occidentale (Portacatena) del Centro storico di Salerno nel rione Fornelle.
La Chiesa fu costruita nel settecento. Nella facciata recentemente ristrutturata si appoggia una fontana, col caratteristico tetto a cupola.
Chiesa barocca, sconsacrata dagli anni 80 del 900, e restaurata nel 1994, è stata restituita alla frizione pubblica come sala per attività culturali.
Si trova in via San Benedetto a Salerno[1] e faceva parte dell'omonimo monastero benedettino (ora adibito a caserma), a cui era collegato l'acquedotto, ancora visibile in via Arce e costruito, secondo la leggenda popolare, dal mago salernitano Pietro Bariliario in una sola notte e con l'aiuto dei diavoli: da ciò, la sua denominazione di "Ponti del Diavolo".
Chiesa di Ravello situata sul monte Rotondo che affaccia sulla vallata del Reghinna Minor.
La chiesa risale a prima del Duecento ed in origine si chiamava Chiesa di Santa Maria della Pietà di Portanova. Essa era annessa al contiguo ed omonimo monastero, non molto lontano dal Duomo; fu poi associata al vicino e più potente monastero di San Benedetto. Deve il suo nome al fatto che vi era custodita una venerata croce su tavola, dipinta nel Duecento, ora conservata nel Museo Diocesano.
L'ex-chiesa ospita il Museo Didattico della Scuola Medica Salernitana, dove vengono esposte copie di immagini didattiche e materiale fotografico relativo alla illustre "Scuola".
Antica chiesa di Salerno, situata nel quartiere del Planum Montis, lungo la salita Intendenza Vecchia tra via Torquato Tasso e Largo Montone. Secondo lo storico salernitano Matteo Fiore, in essa sarebbe stato sepolto Masuccio Salernitano, grande scrittore quattrocentesco autore del Novellino.
Una delle più antiche chiese di Salerno. In essa vi sono le uniche (e frammentarie) testimonianze di pittura longobarda presenti in città.
Si trova in piazza Portanova ed in origine era sede dell'omonima Confraternita che fu fondata nella seconda metà del XVI secolo per svolgere assistenza ai carcerati. L'edificio attuale ha subito numerose manomissioni e rifacimenti. Dal 1958 è sede delle suore Figlie della Chiesa.
Situata nel rione Fratte della città di Salerno, la chiesa Sacra Famiglia rappresenta un’opera di straordinario interesse architettonico: è, infatti, il primo edificio di culto realizzato interamente in cemento armato all’indomani della riforma liturgica del Concilio Vaticano II.
Architetture civili
Il centro storico della città è costituito in gran parte dagli antichi edifici, poi rimaneggiati ed ampliati più volte nel corso dei secoli, della vecchia città longobarda e normanna con il suo dedalo di vicoli, le chiese ed i palazzi nobiliari. La parte alta del centro storico è caratterizzata dalla presenza di numerosi conventi, risalenti in gran parte al X e XI secolo, e di imponenti palazzi gentilizi, come Palazzo San Massimo del principe Guaiferio. L'intero centro storico è stato gradualmente ristrutturato a partire dagli novanta ed è un centro vivace della vita cittadina grazie anche alle caratteristiche botteghe ed i locali che lo animano fino a tarda notte. Interessante, in quanto testimonia il più antico utilizzo dell'arco ogivale nel medioevo, è l'acquedotto longobardo, eretto nel IX secolo per rifornire i monasteri di San Benedetto e Piantanova. Come detto, nel centro storico sono numerosi i palazzi gentilizi di origine normanna, come Palazzo Fruscione, o fortemente rimaneggiati o innalzati nel '500 e '600, come Palazzo Pinto, dai bei cortili interni e dalle stanze affrescate.
Il Teatro Municipale Giuseppe Verdi è il principale teatro della città, inaugurato nel 1872 e restaurato nel 1994. Fu costruito su progetto dell'ingegnere Antonino D'Amora e dell'architetto Giuseppe Menichini basandosi sulle proporzioni del Teatro San Carlo di Napoli. Notevole è il sipario realizzato da Domenico Morelli e definito, all'epoca, "il più bello esistente in Italia". Sotto la direzione artistica di Daniel Oren, dal 2007, si è affermato nel panorama lirico nazionale come teatro d'eccellenza, rendendosi protagonista di lusinghiere critiche e importanti eventi.
In città, soprattutto lungo il lungomare sono presenti notevoli palazzi pubblici, come il Palazzo della Camera di Commercio, e residenziali, come palazzo Santoro, in stile eclettico e Liberty edificati nel primo quarto del Novecento. Gli esempi più interessanti, oltre quelli già citati, si possono ammirare nella palazzata che costeggia il Lungomare Trieste (Palazzo Edilizia, Palazzo Natella) e nella zona del porto (Palazzo Barone, i palazzi di via Sabatini e via Benedetto Croce).
Molto importanti e imponenti, dal punto di vista architettonico, sono anche i palazzi pubblici realizzati durante il ventennio fascista e che costituiscono esempi interessanti della cosiddetta architettura di stato del regime, quali il Palazzo di Giustizia, il Palazzo delle Poste, la Questura e il Palazzo di Città e l'annesso cinema teatro Augusteo progettati dall'architetto Camillo Guerra, con il notevole salone detto dei marmi.
Architetture militari
Simbolo della città è il castello di Arechi, costruito in età tardo romana o bizantina, che divenne il cardine del sistema difensivo triangolare della città con il principe longobardo Arechi II, da cui prende il nome, che trasferì la corte del Principato di Benevento a Salerno. Successivamente ampliato e fortificato, il maniero non fu mai espugnato. Attualmente ospita un museo, delle attività ricettive e congressuali ed è punto di snodo per percorsi naturalistici e sentieri attrezzati.
L'altro forte simbolo della città è la Carnale, torre cavallaria realizzata nel 1569 su un promontorio (da cui il forte prende il nome) originariamente collegato al colle Bellara. La Carnale fungeva anche da torre di avvistamento, in relazione con le altre torri di vedetta della costiera amalfitana e cilentana, contro le incursioni saracene. Sotto i Borbone fu utilizzata come deposito di armi e, durante la seconda guerra mondiale fu rinforzata e presieduta per la vicinanza con lo snodo ferroviario. Nel rione Madonna delle Grazie, è presente la Torre dei Ladri di epoca longobarda e originariamente inglobata all'interno del muro di cinta occidentale. L'origine del nome, secondo la tradizione popolare, sarebbe da ricercare o nell'usanza di esporre sulla torre, a difesa della Porta Nocerina, i corpi dei ladri condannati a morte o nell'utilizzo dei suoi sotterranei da parte dei ladri come nascondiglio. Altra torre longobarda della città, nel rione Municipio, è la Torre di Guaiferio.
Siti archeologici
Sul territorio cittadino sono presenti alcuni interessanti siti archeologici. Uno dei più importanti, perchè affonda le radici nelle origini dei primi insediamenti abitativi del territorio, è l'area archeologica etrusco-sannitica del rione Fratte. Consisteva, con tutta probabilità, in un piccolo e fiorente centro commerciale fondato attorno al VI secolo a.C. da gruppi di Etruschi provenienti dalla vicina Amina (odierna Pontecagnano Faiano). L'insediamento, probabilmente da identificarsi con Irna, fu distrutto dai romani nell'ambito delle guerre sannitiche. I reperti rinvenuti nelle campagne di scavo e nella necropoli sono esposti al museo archeologico provinciale.
L'altro importantissimo sito archeologico della città, perchè pluristratificato e strettamente connesso al periodo di maggiore fioritura della città di Salerno, è il complesso archeologico di San Pietro a Corte. L'edificato ha origine intorno al I secolo d.C., in età medio imperiale, come impianto termale. L'area del frigidarium fu poi utilizzata in età paleocristiana, intorno al V secolo come cimitero con annessa ecclesia. Quando Arechi II spostò la corte del principato di Benevento a Salerno, su quel sito costruì la sua reggia e la cappella palatina. E' per questo che il sito di S.Pietro a Corte è una testimonianza importantissima della storia longobarda, in quanto costituisce l'unica testimonianza di architettura palaziale longobarda.[13] Nel corso dei secoli fu, poi, utilizzato per altri scopi. In epoca normanna e sveva ospitò riunioni dell'assemblea cittadina e del Collegio della scuola medica salernitana. Nel XVI e XVIII secolo furono fatti importanti interventi di ristrutturazione della chiesa superiore e del suo accesso.
In località San Leonardo, nel periodo 1985-1989 sono iniziate campagne di scavo (poi proseguite in anni più recenti) per portare alla luce una villa romana il cui impianto originario risale alla fine del II secolo a.C. e l'inizio del I secolo. Anche nel centro storico, in occasione di scavi mirati o in seguito a rinvenimenti fortuiti sono state rinvenute stratificazioni romane, al di sotto del livello medievale longobardo o normanno. E' il caso della domus romana di Vicolo della Neve, o dei recenti ritrovamenti, connessi al vicinissimo sito di S.Pietro a Corte, nell'ambito del restauro di Palazzo Fruscione o, ancora, della Chiesa dell'Annunziata o del Convento di San Nicola della Palma. Anche il palazzo arcivescovile presenta, al pian terreno, evidenti tracce di un preesistente tempio pagano, probabilmente dedicato a Pomona.
Verde urbano e aree naturali
Parchi e giardini
La città è ricca di parchi urbani, aree verdi e numerosissimi giardinetti e zone verdi che adornano i diversi luoghi dei vari quartieri.
Senza dubbio è il lungomare la passeggiata verde più cara ai salernitani. Si sviluppa lungo 1,5 km con palme e giardini ed una gradevole passeggiata in riva al mare (progettato nel 1948, fu definito dagli Inglesi il più bel lungomare del Mediterraneo negli anni '50).
La villa comunale fu, invece, progettata nel 1874 e realizzata intorno all'antica fontana di Don Tullio. Restaurata nel 1997 conserva alberi secolari, palme e essenze rare, oltre a numerosi monumenti storici.
Il Giardino della Minerva, risalente al XII secolo e restaurato e recuperato nel 2001, è l'orto botanico più antico d'Europa, creato da Matteo Silvatico come luogo di insegnamento e coltivazione delle essenze medicinali utili alla scuola medica salernitana. Era inserito, anticamente, nel più ampio complesso degli orti cinti che dominavano la parte alta della città alle pendici del monte Bonadies. Altro parco storico è quello che sorge intorno la villa dei Conti Carrara, restaurata nel 1996 con la salvaguardia degli alberi secolari e il riutilizzo, per fini sociali e culturali, della villa gentilizia di fine '800.
Tra i parchi di più recente concezione, spicca il Parco del Mercatello, realizzato nel 1998 e inaugurato da Oscar Luigi Scalfaro, considerato tra i più grandi parchi attrezzati in Italia, con numerose fontane scenografiche. Di notevole dimensione anche il Parco Pinocchio, frutto di una riqualificazione delle abbandonate Terme Campione, e il connesso Parco dell'Irno, inaugurato nel 2010, che ospita due pregevoli esempi di archeologia industriale: gli ottocenteschi mulino e fornace per la produzione di mattoni della Salid, all'interno dei quali ora sorgono un teatro stabile e si tengono mostre e attività culturali.[14] Nella zona orientale della città, i parchi di maggiore rilievo sono la Villa Ciro Bracciante[15], i Giardini Mariele Ventre, i Giardini della Carnale, riqualificati nel 2010 con suggestivi giochi di luce sulla parete rocciosa [16] , e il Parco del Galiziano, caratterizzato da percorsi in pendenza. Da ricordare, invece, nei quartieri alti della città il Parco del Seminario.
Aree naturali
Oltre i numerosi parchi di vario tipo e le aree verdi, in città sono presenti alcune aree naturali frequentate per passeggiate naturalistiche. Il colle Bellara o Masso della Signora è una collina situata nella zona orientale della città con vaste aree boschive, da cui si può godere di un'eccezionale vista sulla città e con, sulla sommità, alcune antenne radiotelevisive.
Il Monte San Liberatore, invece, al confine con i comuni di Vietri sul Mare e Cava de' Tirreni, è sito dal lato opposto della città. Sulla sua sommità, da cui si domina Salerno, è presente un antico eremo del X secolo, ampliato più volte nel corso del tempo. Lo si può raggiungere a seguito di una piacevole passeggiata di trekking.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[17]

Etnie e minoranze straniere
Al 31 dicembre 2010 a Salerno risultano residenti 3.880 cittadini stranieri. Le nazionalità più numerose sono:[18]
Lingue e dialetti
L'idioma della città è una variazione diatopica della lingua napoletana.
Religione
La maggioranza della popolazione è di religione cristiana, principalmente cattolica[19]; il comune comprende le foranie Salerno ovest e Salerno est dell'Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno, divisa in trentanove parrocchie. Esistono inoltre dieci confraternite e sei chiese protestanti.
Per quanto riguarda gli altri culti in città vi è la presenza di una Sala del Regno dei Testimoni di Geova e l'assemblea spirituale locale Bahá'í.
Istituzioni, enti e associazioni
- Ospedali Riuniti San Giovanni di Dio e Ruggi D'Aragona
- Società salernitana di Storia Patria
- Archivio di Stato di Salerno
Qualità della vita e riconoscimenti
Negli ultimi decenni Salerno è stata toccata solo parzialmente dalla crisi dei rifiuti in Campania, attestando un buon ciclo integrato nello smaltimento dei rifiuti sia nel capoluogo che in molte realtà della provincia. La città inoltre ha ricevuto diversi riconoscimenti per i grandi risultati ottenuti per la raccolta differenziata, la qualità della vita, il rispetto per l'ambiente e le energie rinnovabili. Anche il professor Paul Connett, ideatore della strategia Rifiuti Zero, in visita a Salerno ed ai suoi impianti nel dicembre 2011, ha riconosciuto la città come un modello nella gestione dei rifiuti.[20]
- Comune Riciclone 2009: un importante riconoscimento di Legambiente, Salerno è l'unico comune capoluogo "Riciclone 2009" di tutto il centro-sud.[21]
- Premio speciale CONAI 2009: Legambiente e CONAI assegnano a Salerno il premio per il recupero e riciclo dei materiali di imballaggio.[22]
- "PM10 ti tengo d'occhio": capoluogo d'Italia con l'aria più pulita: campagna Legambiente del 24/04/2009.[23]
- Ad ottobre 2009 Salerno è diventata il primo comune capoluogo d'Italia per percentuale di raccolta differenziata, il 72%[24] arrivando poi a fine mese al 74,16%.[25]
- Sempre ad ottobre 2009 la città di Salerno risulta, nella classifica stilata da Legambiente, Il Sole 24 ORE e Ambiente Italia, il primo capoluogo del sud Italia per qualità ambientale.[26]
- Nel marzo 2010, viene reso noto che Salerno è stata scelta dal Ministero dell'Ambiente per partecipare all'Expo 2010 di Shangai per i grandi interventi in tema ambientale, di clima e di energia rinnovabile, all'interno del progetto Italian Urban Best Practices. Partecipa all'Expo anche nell'ambito de L'Italia degli Innovatori, grazie al suo sistema informatico multicanale SIMEL.[27][28] Anche il porto di Salerno partecipa all'Expo di Shangai, insieme ad altre 13 autorità portuali italiane, con uno stand appositamente allestito da Assoporti, Associazione dei Porti Italiani.[29]
- A luglio 2010 la nuova lista di Legambiente dei comuni ricicloni trova sempre Salerno come prima città del centro-sud.[30] Il risultato è nuovamente confermato un anno dopo, nel 2011 e anche nel 2012.[31]
- Ad ottobre 2010 nella classifica Ecosistema Urbano stilata da Legambiente risulta il primo capoluogo del Meridione d'Italia, al 19º posto su 104 città. Un anno dopo, anche questo risultato è confermato.[32]
- A dicembre 2010 il comune è premiato dal Consorzio Italiano Compostatori per la costruzione dell'impianto di compostaggio, nell'ambito della VI edizione dei Comuni Ricicloni di Legambiente.[33]
- Sempre a dicembre Salerno è premiata dall'osservatorio Onre, promosso da Legambiente e Cresme, per l'aver adottato criteri di sostenibilità sul fronte dell'edilizia.[34]
- L'11 maggio 2011 il comune di Salerno riceve dal Dipartimento della Funzione Pubblica il "Diploma di Eccellenza" nel campo del rating generale nella categoria comuni medio-grandi. L'amministrazione comunale ha ricevuto anche il riconoscimento settoriale dedicato alla sezione “Albo Pretorio e policy” sempre nella categoria dei Comuni di dimensioni medio-grandi, per trasparenza, valutazione e merito del sito internet del comune.[35]
- Secondo Il Sole 24 ORE la città occupa il 51º posto su 119 capoluoghi di provincia per reddito pro capite (20.093 euro pro capite dichiarati nel 2008).[36]
- Sempre Il Sole 24 ORE colloca la città di Salerno al 26º posto tra i comuni italiani per reddito pro capite medio dichiarato nel 2009 (26.311,66 euro pro capite per un ammontare complessivo di 1.698.601.693 euro) ponendo il capoluogo tra i più ricchi del paese.[37]
- Secondo il Centro Studi Sintesi Salerno presenta uno dei più bassi indici di povertà tra i capoluoghi italiani (solo il 9,7% dei contribuenti dichiara un reddito inferiore alla soglia di povertà).[38]
- Il 30 novembre 2011 Salerno è premiata con il Google eTowns Award 2011, premio istituito dal noto motore di ricerca per premiare le città nelle quali si è registrato il maggior incremento nel numero di aziende che promuovono online il proprio business.[39]
Cultura
Istruzione
Biblioteche
- Biblioteca del Conservatorio statale di musica Giuseppe Martucci
- Biblioteca dell'Archivio di Stato di Salerno
- Biblioteca della Soprintendenza per i beni archeologici per le provincie di Salerno, Avellino e Benevento
- Biblioteca della Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico per le province di Salerno e Avellino
- Biblioteca di educazione alla pace e all'intercultura "Teresa Barra"
- Biblioteca Diocesana di Salerno
- Biblioteca Filiberto Menna
- Biblioteca Multiculturale
- Biblioteca Provinciale di Salerno
Università
Il principale centro culturale di Salerno è la sua università: essa conta circa 40.000 studenti, provenienti prevalentemente da Campania, Basilicata e Calabria. Tuttavia essa dal 1988 ha sede a Fisciano e Baronissi, comuni della valle dell'Irno a circa 10 km dal capoluogo.
L'università ha 10 facoltà: Economia, Farmacia, Giurisprudenza, Ingegneria, Lettere e Filosofia, Lingue e Letterature Straniere, Medicina e Chirurgia, Scienze della Formazione, Scienze Matematiche Fisiche e Naturali e Scienze Politiche.
È collegata al capoluogo tramite il raccordo Salerno-Avellino e diverse linee CSTP.
Tradizione medica
Salerno ha alle proprie spalle una forte tradizione medica, che affonda le proprie radici nella scuola medica salernitana, la più antica istituzione di questo genere fondata tra il IX e X secolo se non in un periodo precedente. La dottrina della scuola si basa sulla tradizione medica greco-latina ed in modo particolare sulla teoria dei quattro umori elaborata da Ippocrate. In breve tempo Salerno divenne tappa obbligatoria degli aspiranti medici che dovevano completare i propri studi ma anche dei pazienti, compresi quelli provenienti dalle Crociate, reduci di battaglie con le ferite riportate da curare. Nacque così il Regimen Sanitatis Salernitanum poema didattico di circa 300 versi in latino, raccolti e commentati nel XIII secolo dal Maestro di Montpellier Arnaldo da Villanova, che assunsero la forma di aforismi e vennero tradotti in tutte le lingue del mondo. L'importanza della scuola continuò a crescere fino alla nascita dell'Università di Napoli intorno al 1400 e quando, nel 1811 la scuola fu soppressa da Gioacchino Murat. Di fondamentale importanza fu l'opera di Salvatore De Renzi che nell'800 pubblicò la Collectio Salernitana una serie di documenti inediti e trattati di medicina appartenenti alla scuola medica salernitana, un monumento di gloria alla celebre scuola di Salerno togliendola così dall'indegno anonimato delle biblioteche e degli archivi della dotta Europa. La Medicina ritorna in auge a Salerno con la nascita della Facoltà di Medicina nel 2006 e con la trasformazione dell'ospedale San Leonardo in azienda universitaria-ospedaliera concretizzatosi nel 2013. Nel 2012 invece viene aggiunto un altro importante tassello in memoria dell'antica scuola: viene infatti fondato l'EBRI (Istituto Europeo per le Ricerche Biomediche), volto allo scopo di trovare nuove cure per i disturbi alimentari e per la celiachia, i cui laboratori, finanziati dall'Università del Maryland, hanno sede nel maestoso convento di San Nicola luogo dove probabilmente la scuola mosse i suoi primi passi.
Musei
Il più antico museo della città è il Museo archeologico provinciale, istituito nel 1927 e restaurato nel 2013, dal 1964 ospitato a Palazzo Durazzo, anche detto Castelnovo Reale, dimora storica della regina Margherita. Nel museo sono raccolti numerosi reperti di epoca sannitica, etrusca e romana ritrovati in provincia o nella stessa città di Salerno, in particolare nell'area archeologica di Fratte. Tra i pezzi più belli è esposta una testa di Apollo, attribuita a Pasiteles, rinvenuta nel 1930 dopo essersi impigliata nelle reti di alcuni pescatori nelle acque antistanti la città.
Il museo probabilmente più interessante e ricco della città è il Museo diocesano, sito nell'ex seminario arcivescovile, che espone opere che vanno dal XII al XVIII secolo. Particolarmente importante è la sezione di arte sacra del Medioevo tra cui si segnalano gli avori salernitani, il più importante e completo ciclo eburneo del mondo, e l'exultet (codice miniato). Tra i dipinti sono presenti opere di Francesco Solimena, Andrea Sabatini, Luca Giordano e Cesare da Sesto.
Nella Pinacoteca provinciale, che ha sede in un palazzo gentilizio del '600, raccoglie opere che vanno dal Rinascimento al Futurismo. In particolare sono presenti quadri di Andrea Sabatini, Francesco Solimena, Giovanni Battista Caracciolo, Carlo Rosa, Luca Giordano. Interessante è la sezione dedicata agli artisti stranieri che sono stati attratti dai colori e dai paesaggi della provincia di Salerno.
Collegato all'illustre storia e tradizione della scuola medica salernitana è il Museo virtuale della scuola medica salernitana, situato nella Chiesa di San Gregorio dell'XI secolo, e completamente ristrutturato e riorganizzato nel 2009. Costituisce un'interessante esposizione di antichi strumenti medici e di riproduzioni interattive dei famosi codici medievali della città e dei suoi trattati medici conservati in biblioteche di tutto il mondo, e moderne esposizioni multimediali della storia della medicina e della Scuola Salernitana.[40] Il Museo Roberto Papi, invece, sito nello storico Palazzo Galdieri, raccoglie un'importante collezione di attrezzi e strumenti medico-chirurgici databili tra il XVII e il XX secolo donati alla città di Salerno dalla famiglia del collezionista Roberto Papi, prematuramente scomparso. [41]
Nel castello di Arechi sono presenti un Museo archeologico che custodisce maioliche e ceramiche risalenti ad un periodo compreso tra il XII e XV secolo rivenute all'interno del maniero, oltre ad oggetti vitrei, monete ed armi, ed un Museo multimediale, attivo dal 2009 che offre, con percorsi video, ricostruzioni storiche e sociali [42] [43]
Il Museo dello sbarco e Salerno Capitale ha sede nei locali dell'Istituto Gallotta in via Generale Clark a Salerno. I reperti esposti, provenienti dalla collezione dell'associazione Parco della memoria della Campania, sono circa 200, tra video inediti dello sbarco, fotografie, medaglie, divise dell'esercito nazista ed americano, oggettistica, armi, un carro armato M4 Sherman, una Jeep willys ed un vagone ferroviario piombato proveniente da Auschwitz.
Museo Città Creativa sorge in magazzini terranei ora convertiti in luogo di esposizione per mostre ed eventi ad Ogliara. Sono visitabili nei dintorni anche le antiche fornaci dell'Ottocento, fra cui alcune ancora attive.[44] Il Museo della Ceramica "Alfonso Tafuri", invece, nato per iniziativa privata di un collezionista, contiene una ricca raccolta di "riggiole" (mattonelle) del Settecento napoletano e dell'Ottocento vietrese, oltre a vari utensili da lavoro del XIII secolo.
Il Complesso monumentale di Santa Sofia è un ex convento del X secolo dedicato a Santa Sofia. Restaurato, è diventato uno spazio multimediale per mostre ed eventi. Ha ospitato mostre di Mirò, Picasso, Caravaggio, Warhol e Pierluigi Nervi. Mentre l'Archivio di architettura contemporanea,inaugurato nel 2010 nella sede provvisoria di via Port'Elina (verrà poi ospitato nel costruendo Crescent), raccoglie una rassegna fotografica, di plastici e rendering delle grandi opere di architettura contemporanea in costruzione o ultimate nella città ed ospita numerose mostre e manifestazioni.
Letteratura
Salerno, seppur in maniera minore rispetto ad altre realtà italiana, ha dato i natali a diversi letterati che, nel corso dei secoli, si sono affermati in tutto il mondo. I primi autori salernitani sono quelli appartenenti alla scuola medica salernitana, tra cui sono da ricordare Trotula de Ruggero, Matteo Plateario, Ruggero Frugardi e Matteo Silvatico con le proprie opere a carattere medico ed informativo. Tra il '500 e il '600 , invece, spiccano le figure di Vincenzo Braca, il cui nome è associato al genere letterario della cosiddetta farsa cavaiola, di cui egli è praticamente l'unico esponente, e di Masuccio Salernitano, esponente della cosiddetta novella spicciolata ed autore del Novellino e Niccola Maria Salerno autore di una raccolta di Rime. Senza dubbio però, il nome più importante della produzione letteraria salernitana è stato Alfonso Gatto, uno dei maggiori esponenti dell'ermetismo in Italia.
Teatro
Nel 1700 il teatro a Salerno era considerato un luogo di corruzione e di scandalo, quindi non favorito dalla Chiesa. Tuttavia, nel 1807, con la legge promulgata da Giuseppe Bonaparte, che prevedeva la soppressione di diversi ordini religiosi, diversi monasteri, chiese e conventi divennero proprietà della corona. In questi luoghi iniziarono a nascere diversi teatri come ad esempio il Teatro di Sant'Agostino, nei pressi dell'omonimo palazzo, il Teatro di San Matteo, stabilitosi nel convento di San Benedetto che fu chiuso nel 1845 e il Teatro La Flora, nei pressi di Porta Catena, che ebbe una produzione piuttosto copiosa.
Attualmente il principale teatro cittadino è il Teatro Municipale Giuseppe Verdi. Altri teatri stabili sono il Teatro delle Arti, il Cinema Teatro Augusteo, il Teatro Genovesi, il Teatro Bis, il Nuovo Teatro Diana, il Teatro del Giullare, il Teatro La Mennola, il Teatro Nuovo, il Teatro Il Ridotto, il Teatro San Genesio, il Teatro Arbostella e il Teatro Ghirelli.
Media
A Salerno hanno sede diverse emittenti radiofoniche locali tra cui ricordiamo Radio Bussola 24, Radio MPA, Bellissima FM, Radio Salerno City, Radio Onda Libera, Salerno FM Radio. In città si trovano anche diverse redazioni giornalistiche tra cui, la Città, Il Roma Cronache, Il Corriere del Mezzogiorno (edizione di Salerno), il Mattino(edizione di Salerno), Metropolis e il Guiscardo. Diversi sono anche i quotidiani on-line. I principali sono Salernotoday.it, salernonotizie.it, dentrosalerno.it, salernocity.it, 12mesi.it, salernoeconomy.it e ilgiornalista.unisa.it.
Per quanto riguarda la televisione Telecolore è una delle più vecchie emittenti televisive locali, ancora in attività in Italia. Nacque, infatti, nel dicembre 1976, a pochi mesi dalla prima storica tv del capoluogo, Telesalerno Uno. Altre emittenti televisive, sono LiraTv, Telediocesi Salerno, TV Oggi Salerno, TELELASER, Quarta Rete e Rete 1 Salerno.
Cinema
Salerno è stata la ___location di vari film tra cui:
- Due imbroglioni e... mezzo! con Claudio Bisio e Sabrina Ferilli
- Sulla mia pelle
- Ars Diaboli
- Le quattro giornate di Napoli di Nanni Loy
- 18 anni tra una settimana con Kim Rossi Stuart
Cucina
La gastronomia salernitana rispecchia la cucina campana, differenziandosi tuttavia da quella napoletana per la spiccata semplicità dei piatti: si potrebbe dire che la cucina partenopea a volte risente delle ricercatezze introdotte dalla corte francese mentre la cucina salernitana ne è rimasta praticamente immune.[45]
I piatti tradizionali sono quindi molto semplici e si basano sulla genuinità e sui sapori dei prodotti di mare e di terra che fanno da ingredienti. In particolare il territorio salernitano annovera numerosi e rinomati prodotti tipici.
Pietanze tipicamente salernitane sono la milza imbottita di prezzemolo, menta e peperoncino, cotta in olio e aceto (tradizionalmente servita il giorno di San Matteo e vigilia), oppure il soffritto di frattaglie di bue.
Altra tradizione culinaria è la parmigiana di melanzane: a Salerno si prepara “n'dorata e fritta” passando le fettine di melanzana nella farina e nell'uovo sbattuto prima di friggerle; a Napoli, invece, le fettine di melanzana vengono fritte appena tagliate senza alcuna preparazione preventiva.
Per quanto riguarda la pasticceria il dolce salernitano per eccellenza è la "scazzetta": un pasticcino di pan di spagna farcito di crema pasticcera e fragoline di bosco, ricoperto da una rossa glassa alla fragola che lo fa assomigliare al berretto di un cardinale, chiamato popolarmente con lo stesso nome. Dolce tipicamente natalizio della tradizione salernitana è "'o cazunciell di castagnaccio" (calzoncello), formato da due dischetti di pasta frolla con al centro crema di cioccolata e castagne aromatizzata con canditi, liquore e polvere di cacao. Altri dolci tipici che preparano nel periodo di Natale sono pasta reale, mustaccioli, divin amore, susamielli (sono dei dolci a forma di "S") e roccocò preparato con mandorle, farina, zucchero, canditi e cannella.
Prodotti tipici
- Olio extravergine di oliva (Colline Salernitane DOP)
- Mozzarella di bufala campana (DOP)
- Ricotta di bufala campana (DOP)
- Sfogliatella Santa Rosa (la tipica sfogliatella riccia, originaria di Conca dei Marini)
- Pesce azzurro del Golfo di Salerno
Personalità legate a Salerno
Sono numerose e varie le personalità celebri che a Salerno sono nate, hanno vissuto a lungo o comunque hanno operato significativamente ed hanno stabilito dei saldi rapporti con la città.
Festività ed eventi
Eventi
- Dal 1953 al 1961 in città è stato allestito il Circuito automobilistico di Salerno.
- Festival del Cinema di Salerno - La prima edizione si è svolta nel 1946, è stato il primo festival del cinema in Italia nel dopoguerra. Nel 2009 è giunto alla 63-esima edizione.
- Linea D'Ombra Film Festival-Festival Culture Giovani - Il festival presenta eventi legati alla creatività contemporanea e nel corso del tempo ha perso la struttura iniziale di semplice rassegna cinematografica e si presenta diviso in quattro macro sezioni: cinema, musica, performing art e scrittura. È nato come una costola del Giffoni Film Festival ed è giunto alla XVII edizione nel 2012.[46]
- Salerno Festival-Festival nazionale corale - Primo festival nazionale corale in Italia, la cui prima edizione si è tenuta nel 2010.[47]
- Luci d'artista - Diverse installazioni luminose di artisti contemporanei nei principali luoghi di Salerno, per addobbare la città durante il periodo di Natale e oltre. Si svolge in collaborazione con il comune di Torino ed è probabilmente l'evento cittadino che attrae il maggior numero di turisti e visitatori, circa due milioni nel 2010.[48]
- Salerno Creativa - Evento che ospita nella città di Salerno manifestazioni di vario genere, come concerti, mostre, esposizioni ed eventi, per mostrare la creatività cittadina ed internazionale.
- SalernoInVita - Festival che permette a giovani artisti di tutta Italia di esibire le proprie opere e mostrare le proprie capacità artistiche,nelle piazze,nei cortili della città. Nel 2009 è giunto alla terza edizione.
- Incontri internazionali della musica - Festival sulla musica internazionale nato nel 2000, che si pone come obiettivo la diffusione delle varie identità musicali del mondo. Nel 2009 è giunto alla nona edizione e la nazione-tema è stata la Tunisia, dopo stati come Portogallo, Cuba, Brasile, Argentina, Inghilterra e Germania.
- Fiera del Crocifisso - La fiera riprende in chiave moderna la "Fiera di San Matteo" che fu istituita nel Medioevo da Manfredi di Svevia e richiamava mercanti da tutto il centro-sud. La manifestazione prevede spettacoli, rievocazioni storiche e costituisce una vetrina per l'artigianato locale e non.
- Mostra della Minerva - Mostra mercato dedicata al giardinaggio ed in particolare alle piante rare. Il nome fa riferimento al Giardino della Minerva di Salerno, probabilmente il primo orto botanico d'Europa.
- Notte del fuoco - Si tiene ogni anno il 17 gennaio, festa di Sant'Antonio abate, patrono del fuoco e dei ceramisti, dal 2001. Una volta era uso accendere falò attorno a cui festeggiare ("Sant'Antuon mascher' e suon"). Nella sua revisitazione moderna la festa chiama a raccolta ceramisti da tutta la Campania che effettuano in piazza la cottura delle loro opere con la tecnica detta raku.
Festa di San Matteo
Tra le festività la più importante è il 21 settembre, ricorrenza di San Matteo apostolo ed evangelista, patrono della città.
In quest'occasione la statua d'argento del santo viene portata in giro per il centro cittadino in una processione molto sentita dalla popolazione. La statua del patrono è preceduta da quelle dei martiri salernitani Caio, Ante e Fortunato, di san Gregorio VII, e dalla pesantissima statua in legno di san Giuseppe.
La processione parte dal Duomo e percorre via Dei Mercanti, piazza Portanova, corso Vittorio Emanuele, via Cilento, via Roma dove attua due deviazioni, prima verso piazza Cavour sul Lungomare Trieste per benedire il mare e poi verso Palazzo di Città, toccando infine la chiesa della SS. Annunziata e percorrendo tutto il centro storico per fare ritorno in Cattedrale.
Il programma delle tradizionali celebrazioni religiose in onore di san Matteo è affiancato da festeggiamenti civili articolati in tre giorni. Questi festeggiamenti prevedono nei giorni che precedono la ricorrenza concerti di musica leggera e nel giorno conclusivo, a mezzanotte, fuochi pirotecnici sul mare.
Tipico è anche lo storico pranzo di San Matteo, composto dalla milza, le triglie fritte e l'uva sanginella.
Geografia antropica
Urbanistica
La crescita nel dopoguerra
Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1944, Salerno aveva uno sviluppo urbanistico limitato ad 80.000 abitanti: la città era compresa tra l'area del suo vecchio porto e la foce del fiume Irno ed era corollata dai numerosi borghi collinari delle zone di Fratte, Ogliara e Giovi. Alla fine del periodo del boom economico, nel 1970, il capoluogo contava quasi 160.000 abitanti: in pratica aveva raddoppiato la sua popolazione.
Vista la conformazione del territorio, principalmente collinare, questo sviluppo così repentino non poteva non segnare definitivamente la connotazione dei luoghi: da piccolo ed ameno centro costiero Salerno diventava una tipica città del boom economico in versione obliqua; causa principale dell'inizio del boom edilizio fu l'alluvione del 1954, infatti dopo questa tragedia, dopo l'abbattimento degli edifici pericolanti e anche dopo gli smembramenti incontrollati iniziarono ad essere costruiti quegli edifici che hanno irrimediabilmente compromesso la bellissima immagine della città che diventa da centro utilizzato per svernare e per le vacanze a città nel senso moderno del termine. L'esiguità degli spazi disponibili per edificare, la mancanza di un piano regolatore serio e le speculazioni edilizie fecero il resto: i pochi spazi fruibili furono letteralmente tappezzati da palazzi dai 6 agli 8 piani senza nessuna pianificazione degli schemi viari. Sorsero in questo modo i quartieri del Carmine (a nord verso la valle dell'Irno) e di Torrione, Pastena e Mercatello (a sud-est verso la piana del Sele).
Il nuovo piano regolatore
A partire dalla fine degli anni ' 80 si è cercato di dare un'identità urbanistica all'assenza di una programmazione architettonica che connotava la città. Con questo intento si diede l'incarico al catalano Oriol Bohigas di redigere un nuovo piano regolatore.
Dopo un lunghissimo iter burocratico ed infinite discussioni, il nuovo piano fu consegnato nel 2003 ed approvato nel 2006, fondamentalmente esso si basa su due punti: il recupero del rapporto tra la città e il mare e la dicotomia tra città "compatta" e città "estesa".
Il fronte del mare
Nell'ottica del nuovo piano regolatore il mare è la principale risorsa della città nonché il cardine su cui ruota la sua identità. Sotto questo aspetto si intende rendere più stretto il rapporto tra l'abitato e la costa liberando la visuale da vecchi manufatti inutilizzati e arricchendo il litorale con nuovi approdi turistici, nuove piazze e nuove strutture ricettive.
La città "estesa" e l'area urbana
Con la crescita della città è diventato più problematico il rapporto tra il centro ("città compatta") e le frazioni. In particolare viene ridiscusso il ruolo di queste ultime (una volta erano dei borghi collinari legati ad attività agricole o industriali) e viene riprogettato tutto il sistema della mobilità.
Oltre che alle frazioni il concetto di città estesa è applicato anche all'area urbana: questa area si sviluppa sulla direttrice che va da Vietri sul Mare fino a Battipaglia ed Eboli, e verso l'interno su tutta la valle dell'Irno (Baronissi, Fisciano, Mercato San Severino, etc) e i Picentini. Si tratta di un bacino di oltre 400.000 persone che quotidianamente si muovono da e per Salerno per fruire dei servizi che la città offre.[49] In altre parole il capoluogo è diventato un tutt'uno (logisticamente parlando) con una vasta area che lo circonda ed ogni scelta urbanistica non può prescindere da questa realtà.
Lavori in corso e progetti futuri
Durante la lunga redazione del piano regolatore Salerno non è rimasta ferma; il meccanismo delle varianti urbanistiche, seppure discusso, ha consentito di anticipare alcuni temi che emergevano nel piano. La creazione di alcuni parchi urbani (il parco del Mercatello, il parco Pinocchio, il parco del Seminario, il giardino della Minerva, i giardini del Forte La Carnale), la realizzazione di nuovi parcheggi, l'abbattimento di vecchie strutture e il trasferimento di impianti industriali fuori dal centro urbano hanno dato un po' di respiro alla città. È stato inoltre parzialmente recuperato il centro storico e sono state riconvertite e restituite alla città alcune importanti strutture, tra cui il complesso di Santa Sofia, l'ostello della gioventù e l'ex seminario. Infine la metropolitana, strutturalmente terminata, e l'arteria stradale detta Lungoirno sono due progetti volti a migliorare la mobilità.
Nel 2013 sono diversi i progetti in corso che vedono in prima fila anche architetti di fama internazionale, tra cui la cittadella giudiziaria (a cura di David Chipperfield), la Stazione Marittima a forma di conchiglia (Zaha Hadid), il PalaSalerno (Tobia Scarpa), e il Grand Hotel Salerno (aperto nel 2007). E poi anche il nuovo porto-isola turistico Marina d'Arechi (Santiago Calatrava) a totale investimento privato e iniziato nel luglio 2010, il parco naturalistico-sportivo nell'area della cava ex-D'Agostino (Maria Aubock), la riqualificazione delle cave ex-Rainone (Dominique Perrault), il progetto Porta Ovest (Massimo Pica Ciamarra), il ripascimento e la riqualificazione del litorale cittadino (Manuel Ruisanchez), e il nuovo waterfront cittadino (progettato da Ricardo Bofill) con la realizzazione di una grande piazza monumentale il cui nome sarà Piazza della Libertà, in corso di ultimazione, cinta da un edificio semicircolare all'estremità occidentale di Lungomare Trieste e con la riqualificazione di piazza della Concordia con un edificio alto a forma di vela.
Tra i progetti futuribili, e tuttora oggetto di discussioni, c'è la delocalizzazione del porto commerciale con riconversione in porto turistico e la creazione di una stazione ferroviaria per la TAV nella valle dell'Irno.
Di seguito un elenco riassuntivo delle grandi opere salernitane:
- Piazza della Libertà (2009-2013) ed edificio semicircolare Crescent (2011-2014)[50].
- Piazza della Concordia con l'edificio Vela.
- Stazione marittima (2005-2013).[51].
- Porto turistico Marina d'Arechi. Bacino portuale (2010-2013); Club Nautico (2013-2014)[52].
- Complesso residenziale Eden Park (2009-2014).
- Cittadella giudiziaria (2000-2013)[53].
- Parco naturalistico area ex-D'Agostino.
- Palazzetto dello sport PalaSalerno[54].
- Metropolitana leggera (strutturalmente ultimata).
- Progetto Porta Ovest (2012-2015)[55].[56]
- Centro commerciale Le Cotoniere area ex-MCM (2010-2014)[57].
- Centro direzionale area ex-SITA (2010-2013).
- Centro polifunzionale area ex-COMSA (2011- 2013).
- Progetto Porta Est comprendente diversi hotel (Novotel), torri e quartieri residenziali. (2010-2015).
- Ripascimento litorale, ricostruzione fascia costiera e realizzazione parco dunale.
- Porto turistico di Pastena (2013-2015).
- Trincerone ferroviario Est (2012-2015).[58][59]
Suddivisioni amministrative
Circoscrizioni
Il territorio del Comune di Salerno è articolato in quattro circoscrizioni:[60]
- Centro
- Rioni Collinari
- Irno
- Oriente
Economia
L'economia della città si basa fondamentalmente su commercio e terziario.
Industria
Gran parte delle attività manifatturiere non è sopravvissuta alla crisi degli anni ' 70. Rimangono tuttavia molto attive le aziende legate alla tradizionale industria ceramica ed alimentare-conserviera (Antonio Amato). Numerose, poi, le aziende metalmeccaniche (Ilva, Gruppo Riva, le Fonderie Pisano e i Fonditori di Salerno tra tutte), della meccanica (Magaldi industrie, Ascensori Paravia Gruppo Otis, Medsolar), della meccanica di precisione (Gruppo Elster), del vetro (Asahi Glass), della chimica (soprattutto il settore smalti e vernici), della plastica e del settore grafico-cartario. In città ha sede un grande cementificio, appartenente al gruppo Italcementi, dai primi anni del XX secolo.
Inoltre, nel 1928 è stata fondata a Salerno una Centrale del latte.
Commercio
Il commercio rappresenta la maggiore attività economica della città; esso è favorito dalla felice posizione del territorio rispetto alle principali vie di comunicazione autostradali, ferroviarie e marittime.
Il ruolo di primo piano è occupato dal porto che con i suoi traffici costituisce un importante volano per tutta l'economia cittadina.
La zona industriale, in seguito alla crisi del settore manifatturiero, si è riconvertita lentamente in zona riservata al commercio e al terziario. Nell'area sono nate diverse realtà dedite al commercio all'ingrosso ed alla distribuzione.
In particolare Salerno riveste un ruolo importante per la distribuzione dei prodotti alimentari provenienti da tutta la provincia, sia per i prodotti agricoli provenienti dall'agro nocerino-sarnese e dalla piana del Sele che per il pescato proveniente dall'intero golfo. Sotto questo profilo una delle realtà più vitali è costituita dal centro agroalimentare con i suoi mercati all'ingrosso e le sue strutture magazziniere.
Da non trascurare, inoltre, il commercio al dettaglio: infatti per quanto riguarda lo shopping la città di Salerno costituisce un punto di riferimento anche per le vicine province, grazie alle ampie zone pedonali e al gradevole passeggio nel centro storico, sul corso e sul lungomare.
Turismo
Tra le potenziali risorse della città, il turismo è sicuramente quella più rilevante. Salerno occupa una posizione di cerniera tra la costiera amalfitana e quella cilentana ed è prossima a luoghi turistici di richiamo internazionale quali Pompei ed Ercolano, Paestum, la Certosa di Padula, il Parco nazionale del Cilento e quello del Vesuvio.
Nel corso degli ultimi anni la ricettività alberghiera è in crescita, mentre il recupero del centro storico ha contribuito al proliferare di botteghe artigiane, locali e ristoranti.
Le attrattive che offre la città sono principalmente di carattere paesaggistico (il Lungomare Trieste, il suo centro storico, il Giardino della Minerva, il Castello di Arechi con la sua vista sul golfo) e di interesse storico e artistico-culturale (la Cattedrale di Salerno in stile arabo-normanno, il Museo Archeologico Provinciale di Salerno, il Museo diocesano di Salerno, lo stesso Castello di Arechi e l'ultimo arrivato il Museo dello sbarco e Salerno Capitale). Nel periodo invernale, dal 2006, un attrattore turistico è la mostra en plein air delle luci d'artista.
La città può contare su quattro attracchi per la nautica da diporto, situati tra la zona orientale ed il centro della città, per un totale di circa 2200 posti barca.
Infrastrutture e trasporti
Strade e autostrade
Salerno è collegata all'autostrada A3 (facente parte della Strada Europea E45) ed è l'estremità settentrionale della sua tratta più lunga, la Salerno-Reggio Calabria; inoltre, tramite il raccordo autostradale RA02 Salerno-Avellino, si possono raggiungere le autostrade A30 e A16.
Per quanto riguarda le strade statali, Salerno è attraversata dalla SS 18 Tirrena Inferiore; parte del percorso costituisce la tangenziale cittadina.
TANGENZIALE DI SALERNO | ||||
Tipologia | Indicazione | ↓km↓ | ↑km↑ | Provincia |
---|---|---|---|---|
Fratte | - | - | SA | |
Salerno Centro - Rione Petrosino | - | - | SA | |
Sala Abbagnano Torrione |
- | - | SA | |
Pastena - Giovi S. Eustachio S. Margherita |
- | - | SA | |
Mariconda Arbostella |
- | - | SA | |
Area di servizio"S. Leonardo" | - | - | SA | |
Ospedale S. Leonardo |
- | - | SA | |
Stadio Arechi Zona industriale Litoranea |
- | - | SA | |
SP 417 Aversana Paestum |
- | - | SA | |
Pontecagnano | - | - | SA | |
Salerno Est | - | - | SA | |
Allacciamento A3 SA-RC |
- | - | SA |
Le strade regionali e provinciali che attraversano il territorio comunale sono:
- Strada Regionale 88/b Bivio SP 222-Bivio SP 219-Baronissi-Bivio SP 26.
- Strada Provinciale 25/a SP 25(Km 0+900)-Malche-Giffoni Valle Piana.
- Strada Provinciale 27 Fratte-Pellezzano-Baronissi.
- Strada Provinciale 129/b Croce di Cava-Castello Arechi-Salerno(A3).
- Strada Provinciale 193 Cupa Siglia-Innesto SS 18-Innesto SP 25 per Giffoni V.P..
- Strada Provinciale 212 Innesto SP 333-Altimari-Giovi.
- Strada Provinciale 227 Tora di Filetta-Bivio Altimari-Ostaglio.
- Strada Provinciale 333 S.Mango Piemonte-Bivio Altimari.
- Strada Provinciale 417 Aversana.
Linee ferroviarie
La città presenta quattro scali ferroviari, di cui tre sono riservati al trasporto regionale. La stazione centrale è invece luogo di transito e di partenza per treni in direzione Sud-Nord e Nord-Sud, sia lungo la linea tirrenica che lungo la linea Battipaglia-Potenza-Metaponto. È stato ultimato nel mese di giugno 2008 anche il collegamento con la linea ad alta velocità Torino-Milano-Roma-Napoli.[61]
Le linee ferroviarie che attraversano la città sono:
- Napoli – Salerno
- Salerno – Reggio Calabria
- Salerno – Mercato San Severino
- linea a monte del Vesuvio
- Salerno – Nocera Inferiore via Cava dei Tirreni (una volta parte della vecchia tratta Napoli - Salerno)
La stazione è inoltre capolinea di buona parte delle linee di autobus urbani.
Stazioni
Nel territorio comunale sono presenti quattro stazioni ferroviarie: oltre alla stazione principale (stazione di Salerno), sulla linea per Napoli si trova la stazione di Duomo-Via Vernieri, mentre sulla linea per Mercato San Severino vi sono le stazioni di Salerno Irno, Fratte e Fratte Villa Comunale.
Metropolitana
Dal 1999 è in realizzazione una linea di metropolitana tra i quartieri occidentali e quelli orientali della città. I lavori ormai sono conclusi e si è in attesa della messa in funzione.
Trasporti marittimi
Il porto
Il porto di Salerno è uno dei più attivi del Tirreno. Esso movimenta circa 7 milioni di tonnellate di merci all'anno, di cui il 60% costituito da container.
Il trasporto merci per via marittima è costituito fondamentalmente da navi portacontainer, "ro-ro" (navi che trasportano TIR, camion, automobili, e in generale mezzi con ruote). I traffici avvengono sia su rotte mediterranee che sul lungo raggio, servendo mercati qualil'Australia, la Nuova Zelanda, l'Estremo Oriente, il Nord Europa, il Centro, Nord e Sud America e l'Africa Occidentale. Nell'ambito del traffico Ro-Ro si collocano i servizi rientranti nel circuito noto come Rete Autostrade del mare,[62] ovvero tratte brevi che puntano ad integrare o sostituire il traffico merci su gomma. Le principali tratte sono da e per Malta, Tunisi, Cagliari, Palermo, Messina, Termini Imerese e Valencia. Anche il settore merci varie alla rinfusa, non contaneirizzate, è sviluppato ed in particolare vengono trasportati materie prime e semilavorati come legnami, coils, acciaio, ferro, alluminio, zinco. Altro settore marittimo di rilevanza è la pesca, infatti il porto di Salerno è la base di una quota rilevante della flotta italiana di pescherecci adibiti alla pesca del tonno nel Mediterraneo,e vi è inoltre la presenza di numerose imbarcazioni adibite alla piccola pesca locale.
Il trasporto passeggeri è servito principalmente dalle stesse navi Ro-Ro che effettuano con frequenza settimanale o giornaliera le tratte da e per Malta, Tunisi, Cagliari, Palermo, Messina e Valencia. Il settore della crocieristica è in forte crescita e sviluppo. Per il 2012 è prevista la fine dei lavori per la costruzione della stazione marittima (progettata dall'architetto Zaha Hadid) adibita a questo scopo. Attraccano nel porto da diversi anni importanti compagnie come la MSC Crociere, la Royal Caribbean, la Celebrity Cruises e la Costa Crociere. Il porto di Salerno, inoltre, nel corso del 2010, ha conseguito anche importanti riconoscimenti in ambito europeo: come il premio a Lisbona per il miglior scalo europeo per movimento merci e passeggeri, o il premio per la sicurezza portuale della Commissione Europea, o la partecipazione all'Expo di Shangai del 2010.[63][64][65] Nel settembre 2011 ha ricevuto dall'UE un finanziamento di 83 milioni di euro per l'adeguamento dello scalo marittimo salernitano alle nuove esigenze del traffico commerciale e crocieristico. Grazie alle risorse provenienti dall'Unione Europea sarà possibile non solo effettuare il dragaggio del porto, portando la profondità media a 14 metri rispetto agli 11 attuali, indispensabile per accogliere le più moderne navi portacontainer, ma anche realizzare il collegamento dell'area portuale con lo snodo di Mercato San Severino.
Trasporto aereo
L'aeroporto di Salerno-Pontecagnano, denominato Salerno Costa d'Amalfi, è situato nel territorio dei comuni di Bellizzi e Pontecagnano Faiano, e dista circa 12 km dalla città. Il suo codice aeroportuale ICAO è LIRI, mentre quello IATA è QSR. Nel gennaio 2013 lo scalo è stato inserito nel "Piano Nazionale per lo Sviluppo Aeroportuale" tra i 31 aeroporti di interesse nazionale. [66].
Trasporto urbano
Il trasporto pubblico urbano è costituito dalla rete di autobus CSTP (Consorzio Salernitano Trasporti Pubblici), che serve Salerno e gran parte dei paesi circostanti la sua area urbana. In aggiunta ai mezzi CSTP vi sono gli autobus della SITA che svolgono regolare servizio di trasporto, locale e a lunga percorrenza, nella provincia di Salerno e in tutta la Campania. Sia SITA che CSTP fanno parte del consorzio Unicocampania, formato da 13 aziende di trasporto pubblico su strada e su ferro, che, tramite delle tariffe unificate, serve tutta la regione.
Inoltre, è strutturalmente terminato un servizio ferroviario metropolitano di circa 8 km di lunghezza, che una volta messo in esercizio collegherà il centro storico con lo Stadio Arechi. Sono allo studio eventuali prolungamenti fino all'aeroporto.[67]
Dal 25 gennaio 2012 è attivo in città, prima realtà del Sud e tra le poche in Italia, il servizio di car pooling da e per l'università.[68] Dal 14 maggio 2012 entra in servizio un sistema di bike sharing, patrocinato dal Comune di Salerno, in collaborazione con gli esercizi commerciali cittadini.[69]
Amministrazione
Gemellaggi
Salerno è gemellata con:
Oltre che a queste due cittadine, Salerno è legata da un gemellaggio di tipo culturale a:
Altre informazioni amministrative
Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'Autorità di bacino regionale Destra Sele.
Per quel che riguarda la gestione dell'irrigazione e del miglioramento fondiario, l'ente competente, solo per ha 2.032, è il Consorzio di bonifica in Destra del fiume Sele.
Sport
Salerno ha alle sue spalle una forte tradizione sportiva, che si esprime in differenti discipline. Le più seguite dalla cittadinanza sono sicuramente il calcio, la pallamano e la pallanuoto.
Aneddoti, curiosità, leggende
Diverse sono le leggende, soprattutto legate ad architetture ed edifici suggestivi e alla storia medievale della città, di cui si ha memoria nella città di Salerno. Ad esempio l'architettura singolare dell'acquedotto medievale ha stuzzicato la fantasia dei salernitani che da sempre lo chiamano gli archi dei diavoli (l'arco re' riavule); secondo la leggenda esso fu costruito in una sola notte dal mago Pietro Barliario: questi aveva fatto un patto con il maligno che gli aveva concesso in cambio una schiera dei suoi diavoli per realizzare l'opera.[75] Anche la storia leggendaria della fondazione della Scuola medica salernitana coinvolge l'antico acquedotto longobardo; sembrerebbe, infatti, che i quattro fondatori della Schola si siano incontrati proprio sotto i suoi archi. Il crocifisso ligneo del Medioevo ancora conservato nel museo diocesano è protagonista di un'altra leggenda legata al mago Barliario: sembra che il Cristo abbia chinato la testa in segno di perdono davanti al pentimento dell'alchimista, che aveva passato tre giorni e tre notti in penitenza, per il dolore conseguente alla morte di due suoi nipotini rimasti uccisi nel suo laboratorio di alchimia.[76]
Altri aneddoti e leggende sono, invece, legati al Duomo cittadino. Nella cripta della cattedrale di San Matteo è conservato il ceppo sul quale, seconda la tradizione, sono stati decapitati i martiri Salernitani Caio, Ante e Fortunato; poggiando l'orecchio sul blocco si dice sia ancora possibile sentire il rumore del sangue che scorre. Sempre nella cripta sono presenti due statue gemelle di san Matteo, poste di spalle l'una all'altra in maniera che il volto del santo sia visibile in tutte e due gli spazi in cui è divisa la cripta; ciò ha dato adito ad un modo di dire che si usa quando si vuole parlare male dei salernitani: si dice che essi hanno "due facce come San Matteo", in riferimento ad una presunta doppiezza nei rapporti umani.
Particolarmente curiosi sono alcuni toponimi cittadini e la loro origine. Il colle Bellara, ad esempio, viene chiamato Mazzo della Signora o, de-volgarizzato, Masso della Signora perché visto dalle colline di Giovi ricordava ai contadini le curve del fondoschiena di una donna. I due faraglioni, invece, nella baia tra Salerno e Vietri sul Mare sono detti "i due fratelli"; la leggenda vuole che siano due cavalieri, un cristiano ed un arabo, che durante una battaglia duellarono fino alla morte; ormai in fin di vita si accorsero di essere fratelli giacché uno dei due era stato rapito da bambino.[77] Su una facciata esterna del Teatro Verdi un decoratore si concesse una piccola burla:è infatti raffigurato un putto con il pene in erezione che insegue un altro angioletto.[78] Particolare motivo d'orgoglio per i salernitani è il fatto che la città possa vantarsi di essere annoverata tra le città che sono state capitale d'Italia, anche se lo è stata per pochi mesi e durante una fase particolare della vita del paese; le uniche città che hanno avuto questo titolo sono Torino, Firenze e ovviamente Roma.
La città di Salerno e la sua storia, soprattutto nel periodo di massimo splendore longobardo e normanno, hanno ispirato ed incuriosito molti scrittori italiani e non, che hanno ambientato alcune opere proprio nella città campana. Ad esempio il primo e il decimo racconto della quarta giornata del Decameron di Boccaccio (Tancredi e Ghismunda e Mazzeo della Montagna), sono ambientati a Salerno. Anche una tragedia di Ugo Foscolo, la Ricciarda, è ambientata in città, nel castello di Arechi. E ancora, il poeta Umberto Saba, compì la leva a Salerno tra l'aprile 1907 e il settembre 1908. Da questa esperienza nascerà l'opera Versi militari. Nel racconto La pesca miracolosa del 5 maggio 1932, Ungaretti narra del ritrovamento della testa di Apollo, conservata nel museo archeologico provinciale della città, e della sua visita al museo stesso. Esule dalla propria patria occupata dal regime comunista, lo scrittore ungherese Sandor Marai visse a Salerno dal 1968 al 1980. A lui è stato dedicato nel 2006 sul lungomare un busto bronzeo (trafugato alla fine del 2008[79]).
In realtà già Orazio nella quindicesima epistola del primo libro della raccolta, chiedeva informazioni per un soggiorno a Salerno e a Velia. Inoltre la famosa tragedia di William Shakespeare Giulietta e Romeo, è stata ispirata, in maniera indiretta, dalla novella Mariotto e Ganozza di Masuccio Salernitano.
Quasi proverbiale, poi, è la furia del mare in tempesta del golfo di Salerno. A seguito di una violenta mareggiata, il 4 febbraio 2003 sulla spiaggia antistante il lungomare del quartiere Torrione si arenò una nave mercantile, la Yasmina, battente bandiera dello Stato caraibico di Saint Vincent e Grenadine. Ci vollero quasi sei mesi prima che venisse disincagliata (metà luglio), ma nel frattempo la sua mole era entrata a far parte dello skyline cittadino, e l'arenile era meta continua di curiosi. Non era il primo, o più grave, incidente del genere: già il 25 febbraio 1879 e sempre a causa del mare grosso che ruppe loro gli ormeggi, la nave inglese Silistria e la norvegese Ruth erano affondate nel porto (il numero di morti non è mai stato accertato) nel giro di una giornata; ugual sorte toccò alla motonave italiana Stabia esattamente un secolo dopo, il 4 gennaio 1979 (12 morti), sempre a causa del mare a forza 8.
Infine, nel mondo esistono alcune località "dedicate" alla città di Salerno o ad eventi ad essa connessi. In Afghanistan esiste una base militare denominata Camp Salerno, per ricordare lo sbarco avvenuto durante la seconda guerra mondiale.[80] In Florida, sulla costa orientale a nord di Miami, fu fondata negli anni venti una cittadina con il nome di "Salerno". Successivamente nel 1960 ne fu modificato il nome in Port Salerno[4], per non confonderla con la città italiana. Nei primi anni duemila a Port Salerno abitavano oltre 10.000 abitanti, dei quali circa il 10% sono di origine italiana.[81]
Note
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- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 564.
- ^ L'origine del nome "Salerno" ha molte altre spiegazioni, secondo Breve storia della città di Salerno: "Varie sono le ipotesi per quanto riguarda l'origine del suo nome. [...] Alcuni studiosi hanno affermato che Salerno significhi "luogo di sole"; illustri successori non hanno accettato l'ipotesi ritenendo che il nome derivi o dall'abbondanza di sale, o dal vicino fiume Sele oppure dal vocabolo greco "salos", che significa mare, e da "erno", che vuol dire pianta uscita dal mare [...] Per altri studiosi, Salerno deriva da Salum, oggi Canalone, ed il fiume Irno. Il nome Salerno sarebbe l'unione delle due parole. Salerno, infine, potrebbe significare paese delle saline, che abbondavano in passato in questa città."
- ^ Articoli Meteo - Campaniameteo.it - Temperature live - stazionimeteo - tendenza previsioni webcam campania - monitoraggio meteo - promozione turistica - terremoti - radiazione...
- ^ Prima della tempesta La primavera del 1860, su lacittadisalerno.gelocal.it, La Città, 28 novembre 2010.
- ^ Quando Salerno era la terza provincia italiana…, su amato.blogautore.repubblica.it, 8 giugno 2011.
- ^ U. Schioppa, Le industrie nel Regno delle Due Sicilie, Napoli, 2000.
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Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
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Voci correlate
- Storia di Salerno
- Principato di Salerno
- Elenco dei principi di Salerno
- Monetazione di Salerno
- Scuola Medica Salernitana
- Langobardia Minor
- Longobardi
- Normanni
- Università di Salerno
- Salernitana Calcio 1919
- Operazione Avalanche
- Salerno Capitale
- Metropolitana di Salerno
- Circuito automobilistico di Salerno
- Centrale del latte di Salerno
- Antonio Amato
- Parco urbano dell'Irno
- Castello di Arechi
- Giardino della Minerva
- Centro storico di Salerno
- Via dei Mercanti
- Corso Vittorio Emanuele
- Parco del Seminario
- Stazione Marittima
- Marina d'Arechi
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