Eyrbyggja saga

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L'Eyrbyggja saga (in italiano: Saga degli uomini di Eyr) è una saga degli Islandesi, scritta in Islanda nel XIII secolo da autore sconosciuto. Il nome Eyrbyggja saga fa riferimento ad Eyr, una fattoria nella penisola di Snæfellsnes (Islanda); il nome è leggermente fuorviante, poiché si parla anche del clan dei Þórsnes di Alptafjörðr. Il personaggio centrale della saga, colui che avrebbe dovuto darle il nome come spesso succede nelle saghe norrene, è Snorri Þorgrímsson, meglio conosciuto come Snorri goði.

La saga comincia al tempo della colonizzazione dell'Islanda, ma la maggior parte degli eventi, come le avventure di Styrbjörn Sterki ("Styrbjörn il Forte"), hanno luogo tra la fine del X e l'inizio dell'XI secolo. Sebbene non sia paragonabile come livello artistico alle maggiori saghe degli Islandesi come l'Egils saga, la Njáls saga e la Laxdœla saga, è comunque un racconto piacevole; si evince da riferimenti interni che l'autore dell'Eyrbyggja saga conoscesse l'Egils saga e la Laxdœla saga, ed è chiaro che scrisse la propria abbastanza tardi rispetto al periodo del maggiore successo del genere della saga. Tuttavia, l'interesse principale della saga è seguire le tracce di alcune famiglie-chiave della colonizzazione islandese, piuttosto che focalizzare l'attenzione su di un singolo eroe.

La saga ha una certa credibilità storica, con l'eccezione di pochi eventi sovrannaturali come la persecuzione di Fróðá da parte degli spettri, e questo è un elemento importante perché il suo autore, pur chiaramente cristiano, prova interesse per le pratiche pagane. Le persecuzioni iniziano dopo la morte di una völva e consistono soprattutto in visioni di animali che spuntano dai pavimenti e di uomini morti che entrano in casa a riscaldarsi al fuoco.

La saga include anche alcuni riferimenti alla colonizzazione della Groenlandia e uno a Vinland, chiamata la Bella Vinland.

L'Eyrbyggja saga è sopravvissuta in diversi manoscritti del XIV secolo e in un frammento del tardo XIII secolo.

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