Parassitismo

condizione di vita di un organismo che vive per un tempo più o meno lungo a spese di un altro organismo vivente
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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati del termine, vedi parassito o parassitoide.

Il parassitismo (dal greco παράσιτος[1]) è una forma di interazione biologica, generalmente di natura trofica, fra due specie di organismi di cui uno è detto parassita e l'altro ospite.

Scansione al microscopio elettronico di una pulce

Aspetti concettuali

Il parassitismo è una forma di simbiosi, ma a differenza della simbiosi per antonomasia (s. mutualistica), il parassita trae un vantaggio (nutrimento, protezione) a spese dell'ospite creandogli un danno biologico.

Le proprietà che identificano in generale un rapporto di parassitismo sono le seguenti:

  • Il parassita è privo di vita autonoma e dipende dall'ospite a cui è più o meno intimamente legato da una relazione anatomica e fisiologica.
  • Il parassita ha una struttura anatomica e morfologica semplificata rispetto all'ospite.
  • Il ciclo vitale del parassita è più breve di quello dell'ospite e si conclude prima della morte dell'ospite.
  • Il parassita ha rapporti con un solo ospite. A sua volta questi può avere rapporti con più parassiti.

Il concetto di parassita va distinto da quello di parassitoide: a differenza del parassita propriamente detto, il parassitoide termina il suo ciclo vitale oppure la fase parassitica del suo ciclo vitale causando la morte dell'ospite. Questo comportamento si riscontra ad esempio in molti insetti ausiliari, le cui fasi giovanili si svolgono a spese di un ospite che viene ucciso al termine del ciclo di sviluppo.

Il concetto di parassita va distinto anche da quello di predatore, il quale è dotato di vita autonoma, ha spesso una struttura morfoanatomica più complessa, ha rapporti con più vittime e, nel rapporto trofico, causa in genere la morte della vittima.

Infine, il parassita non va identificato a rigore con il fitofago in senso lato: molti insetti fitofagi sono comunemente considerati parassiti delle piante. In realtà il rapporto trofico tra un fitofago e una pianta, analogo a quello degli erbivori, è assimilabile ad una particolare forma di predazione da parte di un organismo consumatore a spese di un produttore. Il parassitismo è un fenomeno molto studiato in etologia, che stimola numerose ricerche e ipotesi anche in altri campi della biologia: ad esso è legato, ad esempio, la teoria del fenotipo esteso che l'etologo Richard Dawkins ha presentato nel suo omonimo saggio (1982).

Esempi di parassitismo

Il parassitismo è una forma associativa molto diffusa, tanto che si può affermare che nessuna specie ne sia immune. Il parassita può essere un microrganismo, un vegetale o un animale. Nella grande maggioranza dei casi appartiene ai gruppi sistematici inferiori (Batteri, Protozoi, Funghi) ed è di piccole dimensioni; tuttavia esistono parassiti anche fra gli Artropodi (Crostacei, Insetti), Vertebrati (Ciclostomi) e Angiosperme (vischio, cuscuta). Anche l'ospite può appartenere a qualsiasi gruppo sistematico ed è più grande del parassita.

Nella scala evolutiva non necessariamente il parassita s'identifica in un organismo primitivo rispetto all'ospite. Il parassitismo è infatti in molti casi una sorta di specializzazione biologica che porta ad un'involuzione secondaria. Fra gli insetti sono frequenti, infatti, specie parassitoidi proprio negli ordini più evoluti (Ditteri, Imenotteri).

È importante sottolineare che i termini beneficio e danno sono da intendersi in senso lato; se un organismo diventa fisicamente più forte a causa di un'infezione ma perde la capacità riproduttiva è danneggiato nel senso evoluzionistico del termine poiché attaccato dal parassita. È il caso della lumaca che può essere infettata dalla Platyhelminthes.

Tipologie di parassitismo

Parassita facoltativo

È in grado di vivere autonomamente ricorrendo all'occorrenza a forme di regime dietetico non riconducibili al parassitismo.

Endoparassita

Detto anche parassita endofago, vive all'interno del corpo dell'organismo ospite e in genere mostra un notevole grado di specializzazione anatomica e fisiologica finalizzata al particolare ambiente che lo deve ospitare. (es. tenia)

Ectoparassita

Detto anche parassita ectofago, vive all'esterno del corpo dell'organismo ospite, al quale è comunque strettamente legato. La specializzazione anatomica e fisiologica è in genere limitata all'apparato boccale e ad organi che gli permettono di restare legato all'ospite. (es. zecca)

Cleptoparassita

Ruba, di nascosto o in modo aggressivo [2], il cibo che l'ospite è riuscito a procacciarsi o a recuperare in altro modo (es. Cuculus canorus).
È una pratica non rara nel regno animale come ad esempio tra gli uccelli rapaci ma anche, specialmente, nel mondo degli insetti. Alcune specie di uccello, tra cui le fregate ed il Nibbio fischiatore, possono arrivare perfino a forzare altri uccelli a rigurgitare il cibo per nutrirsene [3].

Parassitoide

  Lo stesso argomento in dettaglio: Parassitoide.

Si può considerare una forma di transizione fra il parassita propriamente detto e il predatore. Nei parassitoidi il parassitismo è limitato alle prime fasi dello sviluppo mentre l'individuo adulto ha vita autonoma. Si distinguono parassitoidi idiobionti, che paralizzano l'ospite bloccandone lo sviluppo, e parassitoidi koiniobionti, che lasciano l'ospite libero di muoversi e di progredire nel proprio sviluppo.[4]

I parassitoidi si riscontrano fra gli insetti entomofagi e sono perciò largamente sfruttati in metodologie di lotta biologica contro gli insetti dannosi. Da un punto di vista pratico sono un ottimo mezzo di controllo delle dinamiche di popolazione in quanto in caso di percentuali di parassitizzazione elevate riducono sensibilmente il potenziale riproduttivo della specie ospite.

Coparassitismo

È un rapporto di competizione interspecifica fra parassiti di specie diversa che sono associati alla stessa specie ospite. Il coparassitismo può sfociare in casi di multiparassitismo o di iperparassitismo.

Multiparassitismo

È un rapporto di competizione interspecifica fra parassiti di specie diversa (coparassiti) che attaccano contemporaneamente lo stesso individuo.

Superparassitismo

È un rapporto di competizione intraspecifica fra parassiti della stessa specie (gregari) che si sviluppano a spese di uno stesso individuo, talvolta in numero elevato. Il superparassitismo si riscontra ad esempio nei Ditteri Tachinidi a spese di larve di lepidotteri.

Iperparassita

È un organismo che si sviluppa a spese di un altro parassita. Una catena alimentare che segue la via del parassitismo ha sempre inizio con un parassita primario. I parassiti di ordine superiore (secondari, terziari) sono iperparassiti.

Autoparassita

È un organismo che si sviluppa a spese di un ospite della stessa specie. Forme di autoparassitismo si riscontrano ad esempio in alcuni animali vivipari dove lo sviluppo postembrionale si attua in parte all'interno del corpo della madre.

Comportamento dei parassiti e degli ospiti

Molti endoparassiti attaccano l'ospite in modo passivo come le Ascaris lumbricoides, un endoparassita dell'intestino umano che depone una grande quantità di uova che possono essere espulse all’esterno contagiando così, in luoghi di cattiva igiene, altri esseri umani che involontariamente le ingeriscono. Gli ectoparassiti, invece, spesso adottano elaborati meccanismi e vere e proprie strategie per attaccare un ospite. Alcune specie di sanguisughe, per esempio, individuano l'ospite tramite sensori di movimento e ne accertano l'identità attraverso la temperature della pelle e tramite indicazioni chimiche prima di attaccarlo.

Note

  1. ^ Lorenzo Rocci, Vocabolario greco italiano, Società editrice Dante Alighieri, 1987, 33ª ed., v. παρασιτέω
  2. ^ www.chrysis.net
  3. ^ James Ferguson-Lees, David A. Christie, Raptors of the World, Londra, Christopher Helm, 2001, ISBN 0618127623.
  4. ^ Strand M.R. The interactions between larval stages parasitoid and their hosts in The behavioural ecology of parasites, p.129

Bibliografia

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