Angina stabile

angina cronica da sforzo è un tipo di angina, caratterizzata da un dolore toracico secondario ad attacchi di ischemia miocardica acuta transitoria evocabili e stabili nel tempo
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L’ Angina stabile o angina cronica è un tipo di angina, caratterizzata da un dolore toracico secondario ad attacchi di ischemia miocardica acuta transitoria evocabili e stabili nel tempo[1]. Nella sua forma cronica è la forma più frequente di angina pectoris.

Angina stabile
Specialitàcardiologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM413.9
ICD-10I20.8
MeSHD060050
Sinonimi
Angina da sforzo

Eziologia

Il meccanismo patogenetico è in genere rappresentato dalla placca aterosclerotica che riduce il lume delle arterie coronarie e da un fattore scatenante, come una aumento improvviso della richiesta di ossigeno del miocardio, con conseguente diminuzione della perfusione del muscolo cardiaco[1].

Fattori di rischio

Aumentano il rischio l’uso abituale di sigarette, obesità e ipertensione arteriosa. Un ridotto apporto di sangue al cuore può dipendere anche da spasmi coronarici importanti, non sempre determinati da episodi particolarmente stressanti. La sintomatologia e gli effetti farmacologici sono però uguali. Ovviamente tali episodi non sono in alcun modo prevedibili.

In una persona affetta da angina stabile, il primo obiettivo è quello di prevenire l'infarto miocardico acuto, oltre ai consigli medici di seguire una dieta e di evitare il fumo si somministrano farmaci quali l'acido acetilsalicilico, ma soprattutto l'uso di nitroglicerina in via sublinguale.
L’Ivabradina agisce selettivamente sulla corrente “If” (the cardiac pacemaker 'funny’ current), le cellule specializzate situate nel nodo del seno che ne controllano la depolarizzazione spontanea del nodo del seno e che regolano la frequenza cardiaca, un fattore importante per la prevenzione e il trattamento dell’angina. È un farmaco per somministrazione orale, derivato del verapamil, che permette di controllare selettivamente la frequenza cardiaca e in modo specifico, agendo limitatamente al nodo del seno. Non presenta quindi gli effetti indesiderati classici degli altri farmaci, come broncospasmo, riduzione della contrattilità del miocardio, della conduzione del sistema cardiaco o della resistenza vascolare coronarica.

Voci correlate


Note

  1. ^ a b Leonardo Bolognese, De Luca L, Fattirolli F, Valle R, La cardiopatia ischemica cronica: il problema della valuatazione dei sintomi. Una proposta dell'Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO), in G Ital Cardiol, 14(3), marzo 2013, pp. 155-161.
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