Casate (Bernate Ticino)

frazione del comune italiano di Bernate Ticino

Casate Ticino ("Casaa" in dialetto milanese) è una frazione del comune di Bernate Ticino, in provincia di Milano; la sua popolazione è di 1100 abitanti circa[1].

Casate Ticino
frazione
Casate Ticino
Casate Ticino – Veduta
Casate Ticino – Veduta
Casate Ticino, la chiesa parrocchiale (cartolina postale del 1950)
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Città metropolitana Milano
Comune Bernate Ticino
Territorio
Coordinate45°29′33.054″N 8°49′38.125″E
Altitudine130 m s.l.m.
Abitanti1 125[1] (2008)
Altre informazioni
Cod. postale20010
Prefisso02
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantiCasatesi
PatronoBeata Vergine Maria Immacolata,
Maria Addolorata (secondario)
Giorno festivo8 dicembre,
15 settembre (secondario)
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Casate Ticino
Casate Ticino

Etimologia

Il nome "Casate" deriva forse dal termine comune "casates", le cascine disperse nei campi, nel dialetto del 1600-1700[2].

Geografia

Casate è situata a est dell'alveo del fiume Ticino e a ovest di Milano, capoluogo di Provincia, da cui dista 27 chilometri[3]. Confina: a Nord con Cuggiono, a Est con Mesero, a Sud e a Ovest con il paese di Bernate Ticino[4][5][6].

Storia

Casate è citato per la prima volta nel 1603, negli "Atti della visita pastorale" del Cardinale Federico Borromeo il quale notava come in questo luogo vi fosse una totale assenza di luoghi di culto ed essendo il borgo molto distante dalla chiesa più vicina (sita a Bernate Ticino), si auspicava una pronta costruzione di una cappella, costruita di lì a poco dal nobile Abate Ferdinando Crivelli[2].

Nel corso dei secoli la popolazione non crebbe mai tanto anche se nell'Ottocento un censimento identifica come residenti in Casate circa 500 persone[2].

 
La battaglia di Magenta in una mappa militare del 1859; è riportata la località di Casate

Nel 1859 Casate è teatro delle operazioni di guerra della Battaglia di Magenta[7].

  Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Magenta.

Nei primi anni del Novecento la popolazione di Casate chiede (mediante un comitato) ed ottiene dall'Arcivescovo di Milano la presenza permanente di un sacerdote, don Alessandro Mosconi[8], con l'incarico di Delegato Vescovile[2].

Nel 1933 viene inaugurato l'asilo (ora scuola materna), intitolato "Asilo Infantile S. Teresa"[2].

Durante la seconda guerra mondiale il territorio di Casate e di Cuggiono è il quartiere delle operazioni di una delle formazioni partigiane create da Poldo Gasparotto, partigiano comandante delle Brigate "Giustizia e Libertà" della Lombardia, Medaglia d'oro al valor militare alla memoria[9] al quale viene intitolato nel 1993 il centro polifunzionale comunale di Casate.

Il 12 aprile 1945 la Diocesi di Milano crea la Parrocchia di Casate Ticino, con il titolo della Beata Vergine Maria Immacolata; l'assegnazione del primo Parroco, don Ambrogio Nai[8], avverrà nel 1960[2].

Edifici notevoli

Chiesa Parrocchiale della Beata Vergine Maria Immacolata

Il territorio di Casate Ticino coincide con la Parrocchia di Casate Ticino, dedicata alla Beata Vergine Maria Immacolata, appartenente all'Diocesi di Milano e al Decanato di Castano Primo[10].

Alla fine del Seicento l'abate Ferdinando Crivelli (membro della ricca e nobile famiglia milanese proprietaria di molte terre in questi luoghi) decise di costruire proprio a Casate una chiesa, destinata ai contadini del piccolo borgo.

Dopo la conclusione dei lavori, la chiesa venne consacrata nel 1705, come recita una lapide tuttora esposta nel luogo di culto[11]:

(latino)
«QUO FACILIUS CULTORES AGRI
CIRCUMIECTI INTERESSENT REI SACRAE
ABBAS GENTIS CRIBELLIAE EX IURE PATRONAT(U)S
AEDEM VIRGINI MAGNAE SINE LABE CONCEPTAE
ANNO MDCCV
DEDICABAT»
(italiano)
«Affinché più facilmente i contadini
che vivono nei dintorni partecipassero alle sacre celebrazioni
l'abate della famiglia Crivelli per diritto di patronato
ha dedicato
un santuario alla grande Vergine concepita senza peccato
nell'anno 1705»
 
Lapide del 1705

Altri riferimenti alla nuova chiesa si trovano in un documento del 1706 conservato nell'Archivio Diocesano di Milano.

Degno di nota il crocifisso ligneo (anno 1985) collocato nella chiesa parrocchiale, sull'Altare maggiore. Il crocifisso, in legno di noce locale, è opera del polacco Grzegorz[12].

Dal 1983 al 1985 la Chiesa parrocchiale fu oggetto di una profonda ristrutturazione[2].

La Parrocchia fa parte della Comunità Pastorale di Cuggiono-Bernate-Casate-Castelletto e comprende una Chiesa Parrocchiale, un Oratorio maschile dedicato a San Giuseppe, con Centro parrocchiale e biblioteca, un Oratorio femminile dedicato a Santa Teresa del Bambin Gesù e del Volto Santo, una cappellina dedicata alla Vergine Maria Addolorata[10].

La chiesa di Casate fece parte della Pieve di Corbetta fino al 1972, anno in cui venne abolita la pieve per decisione del Sinodo diocesano[13].

I Rioni

Casate Ticino è suddiviso tradizionalmente in tre rioni:

  • Cà Vecc, ovvero "Case vecchie", comprendente il nucleo più antico attorno alla Chiesa;
  • Cà Noeuv, "Case nuove", la zona di più recente costruzione;
  • Cà Nòbil, "Case nobili", il rione comprendente una filanda e alcune case un tempo di proprietà della piccola nobiltà locale.

"Abitanti censiti"[14]

Trasporti

Note

  1. ^ a b 1125 abitanti nel 2008, secondo Arcidiocesi di Milano, op. cit., 2008.
  2. ^ a b c d e f g Gruppo Culturale "Tra da num s'intendum", op. cit., 2005.
  3. ^ Calcolati dalla Chiesa Parrocchiale al Duomo di Milano.
  4. ^ Gustavo Chiesi, op. cit., 1894.
  5. ^ Touring Club Italiano, op. cit., 1904.
  6. ^ Touring Club Italiano, op. cit., 1999.
  7. ^ Luigi Zini, op. cit, 1859.
  8. ^ a b Si veda la scheda Successione dei Vicari, Delegati e Parroci alla guida della Comunità cristiana.
  9. ^ Giuseppe Spezia, I giorni di Casate e Bernate, in: La Resistenza nell'Altomilanese a cura dell'Ecoistituto della Valle del Ticino.___URL consultato il 2010-09-14.
  10. ^ a b Arcidiocesi di Milano, op. cit., 2008.
  11. ^ http://www.parrocchiacasate.it/chiesa_bv_immacolata.html
  12. ^ Cracovia, 1961.
  13. ^ Pieve di Corbetta
  14. ^ ISTAT

Bibliografia

  • Luigi Zini, Giuseppe La Farina, Storia d'Italia dal 1850 al 1866. Continuata da quella di G. La Farina, Vol. I, Parte II, Libro III, Milano, Casa Editrice Italiana di M. Guigoni, 1869, p. 232-237.
  • Ministero dell'agricoltura e delle foreste. Fondazione per la sperimentazione e la ricerca agraria, Annali della sperimentazione agraria, Volumi 28-32, Libreria internazionale Treves-Treccani-Tumminelli, 1938, p. 176. [1]URL consultato il 2010-09-14.
  • Gruppo Culturale "Tra da num s'intendum", Una Chiesa, un Popolo, una Storia, Pro manuscripto, 2005.

Voci correlate

Collegamenti esterni