Ator l'invincibile
Ator l'invincibile è un film del 1982 diretto da Joe D'Amato. Oltre che dirigere il film e firmarlo sotto lo pseudonimo di David Hills, D'Amato si occupò anche della fotografia, mentre la sceneggiatura venne scritta da José María Sánchez. Tra gli interpreti figurano il culturista americano Miles O'Keeffe e Sabrina Siani. O'Keeffe interpreta il personaggio di Ator, le cui avventure verranno riproposte in altri tre film della stessa serie. La sceneggiatura del film tratta la storia del guerriero Ator, che chiede a suo padre il permesso di sposare sua sorella. Suo padre gli risponde che è stato adottato, perciò gli concede di sposarla. Sua sorella però viene rapita dal Gran sacerdote del ragno e Ator verrà sottoposto a diverse sfide per trovarla e liberarla.
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Paese di produzione | Italia |
Durata | 94 min |
Rapporto | 1,85:1 |
Genere | Fantasy, avventura |
Regia | Joe D'Amato |
Sceneggiatura | José María Sánchez |
Produttore | Alex Susmann, Patrick Murphy |
Fotografia | Joe D'Amato |
Montaggio | David Framer |
Musiche | Carlo Maria Cordio |
Scenografia | John Gregory |
Costumi | Kim Dascovitz |
Trucco | Pat Russel |
Interpreti e personaggi | |
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L'idea di dirigere un film su un guerriero barbaro venne a D'Amato dopo il successo di Conan il barbaro, anche se aveva a disposizione un budget ridotto rispetto al film originale.[1][2] Con Ator l'invincibile vennero inaugurate molte altre serie che ricalcavano le gesta di Conan, come quella di Kaan principe guerriero oppure la serie Deathstalker.[2] La pellicola inoltre è parte del revival italico anni ottanta del peplum, noto genere cinematografico degli anni sessanta.[3][4] Ator l'invincibile ricevette recensioni negative sia dalla critica italiana che da quella statunitense, ma riuscì a riscuotere un modesto successo fino alla realizzazione di tre sequel: Ator 2 - L'invincibile Orion (1984), Ator il guerriero di ferro (1987) e Quest for the Mighty Sword (1990).
Trama
In un regno fantastico nasce un bambino che porta sul cuore il segno di Thauren. Secondo le sacre scritture, egli, con la sua spada dalla lama d'oro, sconfiggerà il Gran sacerdote del ragno. Questi, venuto a sapere della sua nascita, fa uccidere tutti i bambini del regno. Il piccolo, a cui è stato dato il nome di Ator, viene salvato dal guerriero Griba e affidato a una famiglia di una tribù lontana. Ator cresce insieme a sua sorella Sandra, e se ne innamora. Giunto alla maggiore età chiede a suo padre il permesso di sposarla. Suo padre gli racconta che lui è stato adottato, perciò può sposarla. Il giorno delle nozze però arrivano i guerrieri neri del Gran sacerdote, distruggono il villaggio e rapiscono Sandra. Mentre scappano, uno dei guerrieri colpisce Ator alla nuca ed egli sviene. Quando riprende conoscenza, trova il suo villaggio in fiamme e i suoi genitori adottivi uccisi.
Ator comincia allora il cammino per trovare Sandra e per uccidere il Gran sacerdote. Durante il viaggio si imbatte in Griba e lo attacca, pensando che sia uno dei guerrieri che hanno attaccato il suo villaggio. Griba si presenta e lo convince ad allenarsi con lui. Durante un allenamento incontra Runn, una donna che viene attaccata da tre uomini. Ator la soccorre e la salva, ma lei si dilegua velocemente. Intanto Griba scompare e Ator riesce a trovare la spada di Tauren, l'arma per uccidere il Gran sacerdote.
Mentre si avvicina in un bosco Ator viene catturato da un clan di amazzoni. Verrà utilizzato per fecondare una di loro e far nascere una nuova regina, ma verrà ucciso la mattina seguente. Runn riesce a ritrovare Ator e cerca di salvarlo, ma mentre stanno scappando Runn cade in una caverna. Intanto la maga Indun intrappola Ator con una bevanda magica. Runn riesce a liberarsi e va a salvare Ator, scoprendo davanti a Indun uno specchio magico che la trasforma in una vecchia megera. Per sfuggire al dominio di Indun, Ator e Runn devono passare attraverso una giungla infestata di morti viventi. In questo posto incontrano nuovamente Griba, che rivela ad Ator il marchio di Tauren; inoltre gli consiglia di attraversare il vulcano delle ombre per recuperare lo scudo di Mordor, un'arma che rende immortale il suo possessore.
Ator e Runn arrivano al vulcano che è sorvegliato da uomini ciechi dall'olfatto acutissimo. Per non far riconoscere il loro odore i due si strofinano con una pianta e attraversano la grotta per trovare lo scudo, che è custodito da un guerriero ombra. Grazie al sacrificio di Runn, Ator riesce a raggiungere il tempio del ragno e a sconfiggere con lo scudo di Mordor il Gran sacerdote. Sandra intanto è intrappolata in una ragnatela gigante, e mentre Ator la sta liberando, arriva Griba che vuole diventare il nuovo Gran sacerdote del ragno. Mentre Ator lo affronta, Griba viene catturato nella tela di un ragno gigante. Utilizzando lo scudo di Mordor, Ator riflette i raggi del sole sul ragno gigante e lo uccide. Appena Ator e Sandra escono dal tempio, il vulcano esplode.
Produzione
Secondo un'intervista concessa da Donatella Donati, l'idea originale di ricreare un film su Hercules con la spada o Conan venne a Eduard Sarlui.[5] Per realizzare il film D'Amato usò lo pseudonimo David Hills e si ispirò al film americano Conan il barbaro[6] e al fumetto omonimo di Barry Windsor-Smith.[7] La sceneggiatura fu scritta da José María Sánchez sotto lo pseudonimo di Sherry Russel,[8][9] sebbene a volte sia erroneamente attribuita allo stesso D'Amato, a Michele Soavi e a Marco Modugno.[6][10] D'Amato sfruttò il successo aperto da Conan il barbaro con protagonista Arnold Schwarzenegger, che nel 1981 ottenne un grande successo al botteghino italiano, tant'è che arrivò alla 25ª posizione della classifica dei film più visti durante la stagione 1981/1982.[11]
D'Amato scritturò per il ruolo di protagonista il culturista americano Miles O'Keeffe, che gli era stato segnato dal suo socio Sarlui.[8] O'Keeffe venne scelto per la sua prestanza fisica, anche se non sapeva recitare, e D'Amato in un'intervista disse che «come attore era abbastanza un cagnaccio» e aggiunse che «nemmeno ci provava a diversificare un po' l'espressione».[8] Inoltre sorsero dei problemi anche durante le scene d'azione poiché O'Keefe non era abbastanza agile e venne rimpiazzato da una controfigura e aiutato dal maestro d'armi Franco Ukmar.[8] D'Amato aggiunse che «come tutti quelli che vengono dal culturismo si muoveva e camminava come un paralitico, pareva avesse una zavorra sulle spalle, poveretto».[8] Nel ruolo di coprotagonista appare Sabrina Siani, una presenza fissa nel revival peplum anni ottanta italiano.[12] Nel cast è presente anche l'attrice Laura Gemser, nota protagonista della serie di film erotici Emanuelle nera. In Ator l'invincibile la Gemser interpreta il ruolo della Maga Indun.
La maggior parte del cast e della troupe fu accreditata sotto falsi nomi statunitensi, con l'intenzione di attirare il pubblico convinto che il film fosse un colossal americano.[6] Le riprese del film durarono circa tre settimane e si svolsero nella cittadina di Manziana, vicino Roma.[13] Il film inoltre venne ambientato in un Medioevo fantastico e soprannaturale.[7]
La colonna sonora del film venne composta, arrangiata e condotta da Carlo Maria Cordio. La prima traccia è Runn ed è cantata da Simona Pirone, mentre la seconda è Sanda (Versione orchestrale) di Cordio. Le canzoni durano in totale circa sei minuti e vennero pubblicate in Italia nel 1983 dalla Fulltime.[14] Un'ulteriore traccia, Ator - Fight Theme fu disponibile nel profilo MySpace di Cordio.[15] L'intera colonna sonora del film venne successivamente riutilizzata nel film Messalina, orgasmo imperiale.[16]
Distribuzione
Date di uscita
Di seguito sono elencate, in ordine cronologico, le date di uscita del film e il titolo (talvolta modificato) in alcuni stati del mondo.
- 7 ottobre 1982 in Italia
- 18 ottobre 1982 in Spagna (Ator, el poderoso)
- 5 novembre 1982 in Germania (Ator - Herr des Feuers)
- 1 aprile 1983 negli Stati Uniti (Ator, the Fighting Eagle)
- 24 marzo 1983 in Portogallo (Ator - A Águia Invencível)
Divieti
Il film fu approvato in Italia dalla censura il 14 settembre 1982, con il visto n. 78093.[17] In Finlandia e Grecia il film venne tagliato, mentre in Norvegia la versione home video venne vietata ai minori di 18 anni.[16] Negli Stati Uniti e nel Regno Unito il film venne catalogato sotto il visto PG (Parental guidance suggested), suggerendo l'accompagnamento dei genitori durante la visione.[16][18]
Accoglienza
Incassi
Ator l'invincibile venne distribuito nel circuito cinematografico italiano a partire dal 7 ottobre 1982, conosciuto anche con il titolo Ator, l'aquila battante.[16] L'Italia fu il primo paese che distribuì la pellicola nei cinema e della distribuzione si occupò la D.L.F. Distribuzione Lanciamento Film.[17] Successivamente il film venne distribuito negli Stati Uniti in versione limitata il 1° aprile 1983 dalla Comworld Pictures.[16] In Spagna il film attirò 646.000 spettatori e guadagnò 122.146,79 peseta (circa 734.117,69 euro).[19]
Critica
La critica italiana bocciò la pellicola. La Rivista del Cinematografo criticò il film, definendolo «abbastanza rozzo sul piano della spettacolarità e senza nessuna pretesa di approfondimento sia dei personaggi che del periodo storico».[20] Il sito Film TV assegnò al film due stelle su cinque e un punto su cinque all'erotismo e alla tensione, mentre due su cinque al ritmo.[21] Anche dal sito MYmovies il film ha ricevuto una valutazione negativa, ovvero una stella su cinque.[22] Gli autori del libro Il grande cinema fantasy paragonarono negativamente il film a Conan il barbaro con le parole «becera scopiazzatura».[23]
Negli Stati Uniti, quando venne distribuito nel 1983, il film fu deriso dai critici e ricevette recensioni negative. Le recensioni generalmente ridicolizzarono il film, definendolo una copia di Conan il barbaro e criticando ogni aspetto, inclusi i dialoghi, il doppiaggio, gli effetti speciali e la trama stereotipata.[24][25][26] Le critiche sulla recitazione si concentrarono specialmente su O'Keeffe. Alcuni critici paragonarono negativamente il suo ruolo con quello interpretato nel film Tarzan, l'uomo scimmia (1981) definendolo migliore quando era muto; alcuni critici invece elogiarono la recitazione della Siani.[26][27] Inoltre fu particolarmente criticata la parte della trama in cui Ator confessa a suo padre di essere innamorato di sua sorella, e subito dopo il padre gli rivela che è stato adottato e perciò può sposarla.[24][25]
Il critico Leonard Martin, nella sua Guida ai film 2009, assegnò al film il voto più basso, definendolo una «ridicola imitazione italiana di Conan il barbaro».[28] Il sito Allmovie assegnò al film una stella su cinque, criticando aspramente la sceneggiatura: «I dialoghi di questo film sword and sorcery richiamano l'esigenza di un ritorno al cinema muto».[29]
A causa delle critiche negative il film venne incluso nel ballottaggio del 1983 degli Stinkers Bad Movie Awards, ma non ricevette alcuna nomina.[30][31]
Edizioni home video
Dopo la distribuzione nei cinema, la versione italiana del film non fu mai pubblicata per il mercato home video nel formato VHS. Il film è stato più volte trasmesso su alcune reti private e locali e le uniche copie disponibili provengono da registrazioni di queste messe in onda. La versione statunitense è stata distribuita in formato VHS dalla Thorn EMI Video nel 1984.[16] La rivista americana Variety stimò, nel 1993, che la pellicola guadagnò circa 1.200.000 di dollari con i noleggi in Canada e Stati Uniti.[32] Il DVD della pellicola venne edito dalla Legacy Entertainment il 1º marzo 2005.[33] Una nuova versione del film è stata pubblicata il 26 giugno 2012 dalla Scorpion Records.[33] In Italia il film verrà distribuito per la prima volta in versione DVD dalla Terminal Video il 17 aprile 2013 sotto la produzione della casa Quadrifoglio.[34] Il formato video è 1.85:1 anamorfico, mentre l'audio sarà disponibile sia in italiano che in inglese.[34] L'edizione sarà distribuita con il visto censura "film per tutti".[35]
Note
- ^ Martin, Porter (2001), p. 55
- ^ a b Mansour (2005), p. 93
- ^ Marco Triolo, La storia del Peplum, parte 7: il revival anni ’80, su screenweek.it, 7 aprile 2010. URL consultato il 21 luglio 2012.
- ^ Andrea Guglielmino, Hawkeye: Conan alla conquista della civiltà (Speciale), su everyeye.it, 20 agosto 2011. URL consultato il 27 febbraio 2013.
- ^ (EN) Ator, the Fighting Eagle (1982) - Trivia, su imdb.com, IMDb. URL consultato il 21 luglio 2012.
- ^ a b c Lupi (2004), p. 133
- ^ a b Lupi (2004), p. 134
- ^ a b c d e Giordano (1998), p. 142
- ^ Palmerini, Mistretta (1996), p. 107
- ^ Chiti, Poppi, Lancia (1991), p. 53
- ^ Hit Parade Italia - Classifica Film 1981 - 82, su hitparadeitalia.it. URL consultato il 21 luglio 2012.
- ^ Giordano (1998), p. 140
- ^ Lupi (2004), p. 135
- ^ (EN) Ator L'Invincibile (1983), su soundtrackcollector.com. URL consultato il 21 luglio 2012.
- ^ Carlo Maria Cordio, su myspace.com, MySpace. URL consultato il 21 luglio 2012.
- ^ a b c d e f (EN) Ator l'invincibile (1982), su eofftv.com, The Encyclopedia of Fantastic Film and Television. URL consultato il 23 agosto 2012.
- ^ a b Ator l'invincibile (1982), su archiviodelcinemaitaliano.it, Archivio del Cinema Italiano. URL consultato il 21 luglio 2012.
- ^ (EN) BBFC Cuts A, su melonfarmers.co.uk. URL consultato il 24 agosto 2012.
- ^ (ES) Pelicula Ator, el poderoso, su mundocine.net. URL consultato il 21 luglio 2012.
- ^ Ator l'invincibile - Cinematografo.it - Critica, su cinematografo.it, Rivista del Cinematografo. URL consultato il 4 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2005).
- ^ Ator l'invincibile (1982), su filmtv.it, Film.tv.it. URL consultato il 21 luglio 2012.
- ^ Ator l'invincibile, su mymovies.it, Mymovies. URL consultato il 21 luglio 2012.
- ^ Chiavini, Pizzo, Tetro (2004), p. 145
- ^ a b (EN) Skip Sheffield, If you like bad movies, then you'll love "Ator", in Boca Raton News, 1º giugno 1983. URL consultato il 21 luglio 2012.
- ^ a b (EN) Chris Hicks, Put "Ator" on your "worst" list, in The Deseret News, 18 gennaio 1983. URL consultato il 21 luglio 2012.
- ^ a b (EN) Vern Perry, "Ator" is an even less successful "Conan", in Santa Ana Orange County, 8 marzo 1983. URL consultato il 27 agosto 2012.
- ^ (EN) Jon Marlowe, See you later, "Ator", in The Miami News, 1º giugno 1983. URL consultato il 21 luglio 2012.
- ^ Martin (2008), p. 157
- ^ (EN) Eleanor Mannikka, Ator the Fighting Eagle (1982), su allmovie.com, Allmovie. URL consultato il 21 luglio 2012.
- ^ (EN) The 1983 Stinkers Bad Movie Awards, su thestinkers.com. URL consultato il 18 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2005).
- ^ (EN) Past Winners Database - 1983 6th Hastings Bad Cinema Society Stinkers Awards, su theenvelope.latimes.com. URL consultato il 4 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2007).
- ^ (EN) Variety Staff, In winner's circle, in Variety, 16 luglio 1993.
- ^ a b (EN) Ator the Fighting Eagle (1982) - Releases, su allmovie.com, Allmovie. URL consultato il 21 luglio 2012.
- ^ a b DVD Ator, l invincibile ( 17/04 ), su kultvideo.com. URL consultato il 28 febbraio 2013.
- ^ Ator l'invincibile DVD, su dvdweb.it. URL consultato il 28 febbraio 2013.
Bibliografia
- Roberto Chiavini, Gian Filippo Pizzo, Michele Tetro, Il grande cinema fantasy, Roma, Gremese Editore, 2004, ISBN 8-88440-320-0.
- Roberto Chiti, Roberto Poppi, Enrico Lancia, Dizionario del cinema italiano, Roma, Gremese Editore, 1991, ISBN 8-87742-423-0.
- Michele Giordano, Giganti buoni, Roma, Gremese Editore, 1998, ISBN 8-87742-183-5.
- (EN) David Mansour, From Abba to Zoom, Kansas City, Andrews McMeel Publishing, 2005, ISBN 0-74075-118-2.
- Leonard Martin, Guida ai film 2009, Milano, Dalai Editore, 2008, ISBN 8-8601-8163-1.
- (EN) Mick Martin, Marsha Porter, Video Movie Guide 2002, New York City, Ballantine, 2001, ISBN 0-3454-2100-0.
- Giordano Lupi, Erotismo, orrore e pornografia secondo Joe D'Amato, Roma, Mondo Ignoto, 2004, ISBN 8-8890-8449-9.
- Luca M. Palmerini, Gaetano Mistretta, Spaghetti nightmares, Roma, M&P, 1996, ISBN 8-88683-901-4.
Collegamenti esterni
- Ator l'invincibile, su Cinematografo, Fondazione Ente dello Spettacolo.
- (EN) 0085183, su IMDb, IMDb.com.
- Ator l'invincibile, in MYmovies.it, Mo-Net Srl.