San Fele
San Fele è un comune di 3.105 abitanti della provincia di Potenza. È situato nella parte nord-occidentale della Basilicata e fa parte della Comunità Montana del Vulture. È un comune prettamente rurale. È noto per la nascita di San Giustino de Jacobis e per la presenza di uno dei più antichi e misteriosi santuari della Basilicata: Santa Maria di Pierno.
San Fele comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Mauro Senatore (commissario prefettizio) dal 10-5-2013 |
Territorio | |
Coordinate | 40°49′00″N 15°32′00″E |
Altitudine | 920 m s.l.m. |
Superficie | 96 km² |
Abitanti | 3 105[1] (15-05-2013) |
Densità | 32,34 ab./km² |
Frazioni | Agrifoglio, Armatieri, Cecci, Cerrito, Difesa, Montagna, Pierno, Priore, Masone, Signorella |
Comuni confinanti | Atella, Bella, Castelgrande, Filiano, Muro Lucano, Rapone, Ruvo del Monte |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 85020 |
Prefisso | 0976 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 076076 |
Cod. catastale | H831 |
Targa | PZ |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] |
Nome abitanti | sanfelesi |
Patrono | San Giustino de Jacobis e san Sebastiano |
Giorno festivo | 30 luglio e 20 gennaio |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Storia
In epoca antica, il territorio di San Fele fu abitato dagli Ausoni, che lasciarono diverse testimonianze nel circondario del comune. Il nucleo della città ebbe origine nel 969, con l'edificazione di un castello fortezza, voluto da Ottone I di Sassonia per avvistare e fronteggiare eventuali assedi da parte dei Bizantini e, circa un secolo dopo, iniziarono a sorgere intorno al presidio i primi centri abitati. Il quartiere sviluppatosi lungo le pendici del Monte Castello è stato rinominato "Rione Costa".
Il castello fortezza era "di forma bislonga e fabricato a guisa di un vascello [...] Federico II lo strinse anchora, e per renderlo del tutto inespugnabile, e lo fiancheggiò di alcune mezze lune e torrioni"; questo è quanto riportato nella relazione di Ardoini del 1674 [3], ma al tempo in cui scriveva era "quasi distrutto e con la sola prospettiva di mura".
Nel 1036, alcuni ribelli milanesi che osteggiarono l’arcivescovo di Milano furono confinati a San Fele e, liberati da Corrado II, rimasero ivi a causa dell’epidemia che colpì Milano. Gli esuli milanesi si imparentarono con le popolazioni della vicina valle di Vitalba, formando le prime famiglie della città. Per porre fine allo scontro tra normanni e papato, San Fele ospitò Ruggero II e il papa Onorio II, ove iniziarono a stipulare i primi accordi di pace.
In epoca sveva, Enrico Carlotto, figlio di Federico II, venne confinato nel castello locale dal fratello Corrado IV, nuovo imperatore, il quale, secondo alcune fonti, l'avrebbe fatto uccidere dal castellano Giovanni Moro. Sotto la dominazione angioina, la città fu affidata ai feudatari Giovanni Gaulard, Drogone di Beaumont, Guglielmo di Melun. Carlo d'Angiò fece ristrutturare il castello.
Dal 1432 il feudo di San Fele fu amministrato da Troiano Caracciolo, 1º Duca di Melfi, e dai suoi successori fino al 1613, quando subentrò la famiglia Doria, che mantenne la proprietà fino al 1811. Nel 1456, un terribile terremoto sconvolse San Fele, danneggiando la Chiesa di Pierno.
Nel 1799 i cittadini innalzarono l' Albero della libertà. L' euforia per la nuova era, la Repubblica Napoletana (1799), svanì presto e molti furono giustiziati.
All'indomani dell'unità d'Italia, tutta la zona fu coinvolta nel brigantaggio e famosi briganti come Giovanni "Coppa" Fortunato, Vito "Totaro" Di Gianni e Francesco "Tinna" Fasanella si distinsero come luogotenenti del famigerato capomassa Carmine Crocco.
Come tutti i paesi del Mezzogiorno, San Fele ha subito una forte emigrazione, che si può suddividere in due fasi:
- dalla seconda metà del XIX secolo al primo dopoguerra: in questa circostanza le mete erano oltre oceano, ossia l'America (in particolare Brasile, Argentina, Stati Uniti e Canada);
- dal secondo dopoguerra fino al giorno d'oggi: nei primi decenni, cioè quelli del boom economico, le famiglie si trasferirono soprattutto verso Svizzera (in particolare nei dintorni di Lucerna e Zurigo) Germania, Belgio e nord Italia (in particolare Piemonte, Lombardia e Toscana).
Rilevante la presenza di Sanfelesi in Australia ed in particolare nella città di Sydney ove si contano ormai più persone (oltre 3000) rispetto al paese di origine.
L'emigrazione degli ultimi anni è costituita da giovani che raggiungono le più importanti città italiane (in particolare Torino, Milano, Firenze, e Roma).
Evoluzione demografica
Popolaz. XVII/XVIII sec | ||||
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Anno | 1656 | 1668 | 1732 | 1795 |
Abitanti | 2795 | 2853 | 3200 | 5800 |
Abitanti censiti[5]

Monumenti e luoghi d'interesse
Ruderi del castello
Costruito da Ottone I del Sacro Romano Impero nel X secolo, è ricordato per essere stato il luogo della morte di Enrico Carlotto di Sicilia, e della prigionia di Giovanna I di Napoli.
Chiesa di Santa Maria della Quercia
Chiesa Madre, si trova ai piedi del monte Castello, nella zona più alta della città. All'esterno è posizionata la statua di San Giustino de Jacobis, già vescovo e missionario, nativo del luogo.
Badia di Santa Maria di Pierno
Il santuario della Madonna di Pierno, chiesa e resti di un antico monastero, si trova su un altopiano boschivo a circa dieci chilometri dalla città. L'impianto dell’architetto Sarolo di Muro, risalente al XII secolo, è stato alterato nel tempo a causa di crolli e successivi rimaneggiamenti. L'ala ovest del monastero è ben conservata e utilizzata come abitazioni private. A monte della chiesa sono stati effettuati scavi archeologici che hanno riportato alla luce i resti dell'antica badia, costruita probabilmente sovrapponendosi a una minore ma analoga struttura di epoca prenormanna.
Turismo
Paesaggio, punti panoramici, cascate, boschi, aria salubre, antropizzazione, monumenti e gastronomia, sono il focus del turista in visita a San Fele.
Escursionismo
Le cascate di San Fele si formano lungo il corso del torrente Bradano, che nasce in località Matise, per poi confluire nella Fiumara di Atella. A monte dell'abitato di San Fele il torrente procede con numerose cascate, chiamate localmente anche "U uattenniere", nome dialettale della Gualchiera, la macchina utilizzata in passato per battere la lana sfruttando la forza dell'acqua. Ci sono anche resti di antichi mulini ad acqua. Il sentiero parte dal Monte Castello (937 m s.l.m), il punto più alto del borgo dal quale è possibile osservare il Vulture e la Valle di Vitalba. La cascata più alta è detta “U vurton”. Ad oggi sono accessibili al pubblico:
- cascata U Uattënniérë, da "gualchiera";
- cascata degli Innamorati, nome attribuito a seguito della miniserie televisiva sul Brigante Carmine Crocco girata a San Fele;
- cascata U Paradisë, il Paradiso.
La comunità locale è impegnata in lavori di ripristino di ulteriori aree.
Cultura
Feste Religiose
- 20 gennaio: Festa del Patrono San Sebastiano
- 1ª domenica di maggio: Festa della Madonna di Pierno
- 30 luglio: Festa di San Giustino de Jacobis
- 15 agosto: Festa della Madonna di Pierno
- 8 settembre: Festa della Madonna di Pierno
Spiritualia
È un evento di mezz'estate organizzato dal Comune con il patrocinio della Regione che coniuga i temi della spiritualità tanto esternata in Basilicata (a San Fele stessa c'è il culto di San Giustino de Jacobis) ai linguaggi della contemporaneità, in particolare ponendo un tema umanistico a ospiti di caratura nazionale, nel campo delle lettere, dello spettacolo, dell'arte e della cultura. I palchi sono montati nelle suggestive piazze e terrazze del borgo medievale.
Curiosità
San Fele è stata uno dei luoghi di ripresa per la miniserie televisiva Il generale dei briganti (2012) di Paolo Poeti.
Persone legate a San Fele
- Enrico Carlotto di Sicilia - re di Gerusalemme
- Giovanna I di Napoli - regina di Napoli
- Francesco Antonio Frascella - arcivescovo
- San Giustino de Jacobis - religioso e missionario
- Vito D'Addezio - sacerdote, professore e rettore del Seminario di Muro Lucano
- Donato Faggella - magistrato e politico
- Gabriele Faggella - pandettista, giurista e giudice
- William Edmunds - attore
- Beniamino Bufano - scultore
- Danny DeVito - attore e regista
- Giovanni Fasanella - giornalista e scrittore
- Fabian Cancellara - ciclista su strada
Amministrazione
In data 10/05/2013 si è insediato in qualità di Commissario prefettizio il Dott. Mauro Senatore, nominato con decreto del 9/05/2013.
Gemellaggi
San Fele è gemellata con:
- Muro Lucano, dal 6 aprile 2010
Sport
Dal 1995 il territorio di San Fele, zona montagna, ospita la Prova Speciale più importante, perché più lunga e selettiva, del Rally Puglia & Lucania che ad ottobre 2013 vedrà la 25ª Edizione; nel Centro Abitato in Località Grave si tiene in Parco Assistenza di questa gara che costituisce il più importante appuntamento sportivo della Basilicata avendo validità per i Campionati Italiani "Trofeo Rally Terra" e "Cross Country Rally" ed il Campionato F.I.A. Central European Zone di quest'ultima specialità riconducibile al modello DAKAR.
Galleria fotografica
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Il centro storico -
Il borgo dopo una tormenta -
Scorcio del centro storico -
Santuario di Santa Maria di Pierno -
La banda del Brigante Totaro
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2012.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ "Descrizione dello Stato di Melfi", Pier Battista Ardoini, vice-governatore pro-interim del Feudo di Melfi, nominato dai Doria
- ^ "Il Principato di Melfi - Vicende storiche di un antico stato feudale", Rosanna Ciriello, Basilicata Regione Notizie, 1996.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
Bibliografia
- Luigi Martuscelli, Numistrone e Muro Lucano, Napoli, Stabilimento Tipografico Pesole, 1896.
- Giustino Fortunato, Santa Maria di Vitalba, Trani, V. Vecchi, 1898.
- Pierfrancesco Rescio, Archeologia e storia dei castelli di Basilicata e Puglia, Consiglio Regionale di Basilicata, 1999.