Viaggio immaginario

genere narrativo

Il viaggio immaginario (o viaggio fantastico) è un genere narrativo incentrato sulla descrizione di un viaggio fittizio verso luoghi immaginari o comunque mai visti, ricorrendo a elementi fantastici. La cornice del racconto di viaggio viene di volta in volta utilizzata all'interno di questo genere per rappresentare una utopia o un'allegoria religiosa, a scopo satirico o di divulgazione scientifica, oppure di semplice intrattenimento per destare stupore e meraviglia in una storia avventurosa.

Illustrazione da L'altro mondo o Gli stati e gli imperi della luna (Histoire comique contenant les États et Empires de la Lune, 1657) di Savinien Cyrano de Bergerac, in cui l'autore descrive il proprio viaggio immaginario verso la Luna.

Il viaggio fantastico è una delle forme letterarie più arcaiche e rimane una delle cornici di base per la creazione di fantasie letterarie,[1] dall'epica Odissea di Omero, alla narrativa a sfondo geografico, ai resoconti di viaggio apocrifi con elementi esotici e meravigliosi, alle robinsonade, ai racconti fiabeschi come le storie di Sinbad il marinaio, alla descrizione di mondi utopici, ai romanzi scientifici di Jules Verne, ai viaggi negli universi della fantascienza.[2]

Delimitazione del genere

Viaggio immaginario e viaggio romanzato

Per quanto ogni resoconto di un viaggio non effettivamente vissuto sia, in senso letterale, un "viaggio immaginario", in questo genere letterario vengono fatte rientrare le opere che sono dichiaratamente o scopertamente fittizie, inventate, mentre per le opere che rielaborano elementi storici, inserendo episodi anche fittizi o meravigliosi all'interno di un contesto realistico, si parla piuttosto di "viaggio romanzato", intendendo un racconto che, se non vero, è verosimile.[2] Dunque le peregrinazioni in terra lombarda dei protagonisti Renzo e Lucia ne I promessi sposi[2] sono viaggi romanzeschi, che si sarebbero effettivamente potuti verificare nel preciso contesto storico descritto da Manzoni, mentre il viaggio verso il pianeta Giove dell'astronave del film 2001: odissea nello spazio, pur avendo un certo grado di accuratezza scientifica, è del tutto immaginario. Immaginario è anche il viaggio dei protagonisti de Il giro del mondo in 80 giorni, perché il lettore sa bene che un viaggio di tale portata intorno al mondo non si è mai svolto prima (anche se vengono descritti mezzi realistici per compierlo, e in seguito varie persone hanno tentato di replicarlo nella realtà, ma senza vivere tutte le straordinarie avventure dei personaggi di Verne).

Viaggio immaginario e utopia

Il viaggio immaginario, almeno fino al XVIII secolo, si confonde spesso col genere dell'utopia e con la robinsonade (il racconto del naufrago alla Robinson Crusoe). Questi tre si possono tuttavia distinguere come generi diversi, non solo per l'intenzione ma anche per la forma.[3] Pur contenendo spesso un'utopia (quando descrive una società immaginaria), il viaggio immaginario insiste soprattutto sul tema dello spostamento, dell'esotico e della lontananza, mentre nell'utopia il viaggio e l'avventura non sono lo scopo ma, principalmente, uno strumento. La robinsonade, a sua volta, presenta l'avventura di un uomo isolato (o di un piccolo gruppo) e non il quadro di una società,[3] e il viaggio con relativo naufragio ha soprattutto valore di antefatto.

Storia

Antichità

 
Medea e Giasone nella nave degli Argonauti, dalle Argonautiche di Apollonio Rodio. Herbert James Draper, The Golden Fleece (1904).

Il viaggio fantastico è una tecnica narrativa assai antica che precede la letteratura epica e le forme del romanzo. Si possono citare tra i primi esempi opere appartenenti all'epica quali l'Odissea di Omero e l'Epopea di Gilgamesh del III millennio a.C.[1]

Due esempi noti dalla letteratura greca sono rappresentati dalla Storia sacra (Ἱερὰ ἀναγραφή) di Evemero, che narra di un viaggio immaginario verso un'isola sconosciuta dell'Oceano Indiano, e da Le isole del sole di Iambulo. Le loro isole utopiche paiono modellati dalle mitologiche Isole Fortunate, isole dell'Oceano Atlantico presenti nella letteratura classica sia in contesti mitici sia in opere storiche e geografiche.

La storia vera di Luciano di Samosata - un viaggio immaginario oltre le Colonne d'Ercole e sulla Luna - fa una parodia dell'intero genere del viaggio immaginario e nella sua prefazione Luciano cita Iambulo come uno degli oggetti della parodia. Fozio di Costantinopoli afferma tuttavia nella sua Biblioteca che il suo bersaglio principale erano Le incredibili meraviglie al di là di Tule (τῶν ὑπὲρ Θούλην ἀπίστων λόγοι κδʹ) di Antonio Diogene, una mescolanza di generi del viaggio fantastico e del romanzo greco che serviva per divulgare gli insegnamenti pitagorici. Luciano scrive anche l'Icaromenippo, un dialogo in cui fa compiere al filosofo cinico Menippo di Gadara un'impresa incredibile, degna di Icaro: giungere sulla Luna e poi salire in cielo tra gli Dei.

L'eredità dell'Odissea viene raccolta dai due capolavori rispettivamente dell'epica alessandrina e di quella romana, Le Argonautiche di Apollonio Rodio (le avventure dell'eroe Giasone alla ricerca del vello d'oro) e l'Eneide di Vigilio,[4] la leggendaria storia di Enea, eroe fuggito dalla caduta di Troia, che viaggia per il Mediterraneo fino ad approdare nel Lazio, dove diventa il progenitore del popolo romano.

Medioevo

 
Sinbad il marinaio in un'illustrazione per Le mille e una notte di René Bull (1870-1946)
 
Dante e il suo poema, di Domenico di Michelino (1465), affresco nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore, Firenze. Nel dipinto sono visibili i tre regni ultraterreni attraverso cui viaggia il narratore.

L'arabo Al-Ma'arri, nella prima parte del suo racconto Epistola del perdono (Risālat al-ghufrān, prima metà dell'XI secolo), descrive un viaggio nell'aldilà da parte di un suo corrispondente. Vari altri racconti islamici si ispirano a Isra' e Mi'raj, il miracoloso viaggio notturno del profeta Maometto in sella a Buraq (isrāʾ) e della sua successiva ascesa al Cielo (miʿrāj), con la visione delle pene infernali e delle delizie paradisiache riservate a dannati e beati, fino alla finale ascesa e accostamento ad Allah.

Sinbad il marinaio è il protagonista di una leggendaria storia di origine persiana che narra di un marinaio ai tempi del Califfato Abbàsside (750 - 1258) e delle sue fantastiche avventure durante i viaggi nell'Africa orientale e nell'Asia meridionale, durante le quali incontra luoghi magici, mostri e fenomeni soprannaturali. I racconti sono in parte basati sull'esperienza dei navigatori nell'Oceano Indiano, in parte sulla poesia antica (compresa l'Odissea), in parte sulle collezioni di mirabilia di origine indiana e persiana. Lo sviluppo dei mirabilia (guide di viaggio a uso di pellegrini e viaggiatori) è un fenomeno che appartiene soprattutto al movimento culturale del XII secolo, con una produzione copiosa di manoscritti che ebbero una grande popolarità nei secoli, con un successo che si accrebbe con le prime edizioni a stampa perpetuandosi fino al Barocco. Molti di questi resoconti erano conditi con elementi fantastici e meravigliosi, alcuni erano del tutto inventati.

Nella Divina Commedia, composta tra il 1304 e il 1321 da Dante Alighieri, il poeta fiorentino narra di un viaggio (una sorta di Itinerarium Mentis in Deum[5]) attraverso i tre regni ultraterreni dell'inferno, purgatorio e paradiso che lo condurrà fino alla visione della Trinità. In particolare nel suo Paradiso[6] descrive l'ascesa attraverso le sfere celesti della Luna, i pianeti da Mercurio a Saturno e di lì alla sfera delle stelle fisse e al cielo degli angeli. La sua rappresentazione immaginaria e allegorica dell'oltretomba cristiano costituisce un culmine della visione medievale del mondo sviluppatasi nella Chiesa cattolica.

Dopo Dante, anche altri viaggiatori immaginari decidono di intraprendere analoghe avventure: ad esempio il trovatore Raimon de Perilhos o de Perelhos (fine XIV secolo) è autore di una relazione di un viaggio fatto al Purgatorio di San Patrizio.[7]

I viaggi di Mandeville (The Travels of Sir John Mandeville), un presunto resoconto di viaggio a firma di un certo Jehan de Mandeville, apparso probabilmente in lingua anglo-normanna e pubblicato tra il 1357 e il 1371, raccolse una straordinaria popolarità, anche grazie alla traduzione in molte altre lingue, tanto che fu creduto un viaggio autentico per almeno due secoli[8] e molti esploratori successivi, tra i quali Cristoforo Colombo, ne furono notevolmente influenzati, nonostante contenga descrizioni di cose irreali e di natura fantastica.

Epoca moderna

 
L'isola di Utopia (1515) di Tommaso Moro. Incisione del 1516.
 
La storia dei Sevarambi (Histoire des Sevarambes, peuples qui habitent une partie du trosieme continent, communement appelle la terre australe, 1678) di Denis Vairasse.

Il primo a far rivivere la forma del viaggio immaginario in epoca moderna fu Tommaso Moro nella sua Utopia (1515), cui seguirà un secolo dopo una proliferazione di isole utopiche: la Reipublicae christianopolitanae descriptio del teologo tedesco Johannes Valentinus Andreae (1619), La città del Sole del filosofo Tommaso Campanella (1623), La nuova Atlantide di Francesco Bacone (1627), Utopia di Jacob Bidermann (1640), La storia dei Sevarambi (Histoire des Sevarambes, peuples qui habitent une partie du trosieme continent, communement appelle la terre australe) di Denis Vairasse (1675), La Terre australe connue di Gabriel de Foigny (1676), il Voyage du monde de Descartes di Gabriel Daniel (1690), Relation du voyage de l'isle d'Eutopie di François Lefebvre (1711) e molti altri ancora.

Nel poema cavalleresco Orlando furioso di Ludovico Ariosto (1516, pubblicato nella sua edizione definitiva nel 1532), le vicende, l'ambiente, i personaggi appartengono al mondo della fantasia; il contatto con la realtà degli uomini, dei sentimenti, della società rinascimentale avviene attraverso un uso sapiente dell'ironia. Tra le molte vicende narrate dal poema, il cavaliere Astolfo, venuto in possesso dell'ippogrifo, un destriero alato, vaga per varie regioni, giunge in Etiopia, dove libera un re dalla persecuzione delle Arpie, discende nell'Inferno, sale al paradiso terrestre, poi sulla Luna dove recupera il senno perduto da Orlando.

L'approccio satirico di Luciano venne sfruttato da François Rabelais per Gargantua e Pantagruel (c. 1532 - c. 1564) e sviluppato successivamente in altre opere quali il Mundus alter et idem pubblicato sotto pseudonimo nel 1607 dal vescovo inglese Joseph Hall, Histoire du temps di François Hédelin (1654), due opere pubblicate postume di Savinien Cyrano de Bergerac: L'altro mondo o Gli stati e gli imperi della luna (Histoire comique contenant les États et Empires de la Lune, 1657) e Gli stati e imperi del sole (Fragments d'histoire comique contenant les États et Empires du Soleil, 1662), Nouvelle découverte du royaume de Frisquemore di Charles Sorel (1662),[9] The Blazing World di Margaret Cavendish (1666), Gerania di Joshua Barnes (1675),[10] Relation de l'île de Bornéo di Bernard de Fontenelle (1686), The Consolidator di Daniel Defoe (1705), che narra di viaggi tra la Cina e la Luna su un macchinario chiamato The Consolidator in una satira del Parlamento inglese, e il più celebre, I viaggi di Gulliver (Gulliver's Travels) di Jonathan Swift (1726). Scrivendo sotto il nome di Dr. Lemuel Gulliver, Swift fa il resoconto di alcuni viaggi presso strani popoli, imitando (e parodiando) lo stile del resoconto di viaggi avventurosi che era comune in quel periodo, in un'allegoria dell'Inghilterra e della Francia settecentesca. Pubblicato pochi anni dopo lo straordinario successo del Robinson Crusoe di Daniel Defoe, I viaggi di Gulliver ottenne popolarità come libro destinato ai bambini, pur essendo in realtà una feroce critica alla società del tempo: ognuno dei viaggi diventa infatti il pretesto per irridere, di volta in volta, il sistema giudiziario, i meccanismi del potere o la politica bellicista.

 
The Man in the Moone (1638) di Francis Godwin, frontespizio e copertina della prima edizione.

Il viaggio immaginario fu un mezzo naturale per la promozione e la divulgazione di nuove idee astronomiche. Tra i primi voli letterari nello spazio dopo Luciano vi sono stati il Somnium di Juan Maldonado (1541), il Somnium di Giovanni Keplero (1634), The Man in the Moone del vescovo inglese Francis Godwin (1638), The Discovery of a World in the Moone di John Wilkins (1638), Itinerarium extaticum di Athanasius Kircher (1656), Iter lunare di David Russen (1703), Viaje fantástico di Diego de Torres Villarroel (1723), Die geschwinde Reise auf dem Luftschiff nach der obern Welt ("Il veloce viaggio dell'aeronave verso il mondo superiore", 1744) di Eberhard Kindermann (talvolta citato come il primo romanzo di fantascienza in lingua tedesca[11]), il primo volo verso dei pianeti, La terra del popolo volante. Vita e avventure di Peter Wilkins (The Life and Adventures of Peter Wilkins, 1751) di Robert Paltock, il racconto filosofico Micromega (Micromégas, 1752) di Voltaire che mette in scena un viaggio verso la stella Sirio, Kort verhaal van eene aanmerkelijke luchtreis en nieuwe planeetontdekking ("Breve storia di un viaggio aereo notevole e scoperta di un nuovo pianeta", 1813) dell'olandese Willem Bilderdijk, A Voyage to the Moon (1827) del filosofo George Tucker (con lo pseudonimo di Joseph Atterley), una satira a volte citata come il primo romanzo di fantascienza americano.[12]

Tra i più importanti viaggi immaginari che oggi possono essere classificati nella fantascienza prima di Verne[1] inoltre vi sono almeno due avventure all'interno della Terra cava: Il viaggio sotterraneo di Niels Klim (Nicolai Klimii iter subterraneum, 1741) di Ludvig Holberg e Symzonia (1820) di Adam Seaborn.[1]

Gustave Lanson[13] ha considerato il viaggio immaginario come una manifestazione dello spirito razionalistico nella letteratura francese del XVII e XVIII secolo.[3]

Nella fantascienza

 
Una navicella sparata come un proiettile sulla Luna, in un'illustrazione per il romanzo Intorno alla Luna (Autour de la Lune, 1870) di Jules Verne

Il grosso delle opere d'immaginazione di Jules Verne, reso celebre dalla sua serie dei voyages extraordinaires, rientra nella categoria dei viaggi immaginari, e molti dei romanzi scientifici di H.G. Wells adottano una forma simile.[1] Entrambi gli scrittori, non a caso, sono considerati i padri della moderna fantascienza.

Verne conduce i suoi eroi sotto la superficie del pianeta in Viaggio al centro della Terra (Voyage au centre de la terre, 1863), nel profondo degli oceani in Ventimila leghe sotto i mari (Vingt mille lieues sous les mers, 1870) e nello spazio verso altri corpi celesti in Dalla Terra alla Luna (De la Terre à la Lune, 1865) e Intorno alla Luna (Autour de la Lune, 1870).

Alcuni anni dopo, Wells introduce invece un nuovo tipo di viaggio fantastico, quello nel tempo, con La macchina del tempo (The Time Machine, 1895), il primo esempio di un viaggio attraverso i secoli compiuto con mezzi scientifico-tecnologici. Il romanzo di Wells intendeva fare una predizione sul futuro stesso dell'umanità, partendo dalle guerre mondiali e terminando con l'umanità regredita.

Robert W. Cole in The Struggle for Empire (1900) introduce la prima grande avventura interstellare,[1] precorrendo quello che sarebbe stato uno dei temi prediletti dell'epoca d'oro della fantascienza (anni trenta-quaranta): la space opera, l'epopea ambientata nello spazio.

Il viaggio immaginario rimase ovviamente importante anche nella narrativa del soprannaturale, producendo dall'inizio del Novecento una serie di opere ibride, ai confini tra fantasy e fantascienza vera e propria, come i primi planetary romance, le epopee ambientate su altri pianeti; John Carter di Marte (1912)[14] giunge sul Pianeta rosso attraverso misteriosi mezzi psichici, mentre il suo predecessore Gullivar Jones (1905)[15] a bordo di un tappeto volante. Ma nei planetary romance il mezzo non è così importante, né il viaggio in sé, quanto le avventure nel mondo alieno.

A questa "terra di nessuno"[1] tra fantasy e science fiction appartengono anche le opere di William Hope Hodgson e A. Merritt e varie opere singole notevoli: i gulliveriani Utazás Faremidóba (Viaggio a Faremido, 1915)[16] e Capillária (1921)[17] dell'ungherese Frigyes Karinthy, A Voyage to Arcturus (1920) di David Lindsay, The Lost Traveller (1943) di Ruthven Todd, il racconto che dà il titolo alla raccolta Up and Out (1957) di John Cowper Powys, The Phantom Tollbooth (1961) di Norton Juster e La Montagne morte de la vie (1967) del francese Michel Bernanos.[1]

Note

  1. ^ a b c d e f g h (EN) John Clute, David Langford e Peter Nicholls (a cura di), Fantastic Voyages, in The Encyclopedia of Science Fiction, IV edizione online, 2021.
  2. ^ a b c Pontani, 2002, p.25
  3. ^ a b c Maria Teresa Bovetti Pichetto 1987, p. 7
  4. ^ Letteratura di viaggio, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  5. ^ Secondo il teologo francescano Bonaventura da Bagnoregio, nella sua opera più famosa L'itinerario della mente verso Dio (1259), il «viaggio» spirituale verso Dio è frutto di una illuminazione divina, che proviene dalla «ragione suprema» di Dio stesso. Per giungere a Dio, quindi, l'uomo deve passare attraverso tre gradi, che, tuttavia, devono essere preceduti dall'intensa ed umile preghiera.
  6. ^ Alighieri Dante, Paradiso, New York, Signet, 2001, ISBN 0451528050.
  7. ^ Les biographies des troubadours en langue provencale, Slatkine, 1975, p. 172, GGKEY:AUC4Q5EDF5X.
  8. ^ Letteratura di viaggio, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  9. ^ http://se17.bowdoin.edu/files/WallaceCahiers17X1%282005%29_95_109.pdf
  10. ^ Joshua Barnes, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  11. ^ https://sites.google.com/site/scopertapianeti/satellitimarte/anticipazionimarte
  12. ^ U.Va. Web Map: Pavilion IX
  13. ^ Gustave Lanson, Origines et premières manifestations de l'esprit philosophique dans la lettérature francaise de 1675 à 1748, in «Revue des Cours et Conferences», 16 (1907-1908); 17 (1908-1909); 18 (1909-1910).
  14. ^ Edgar Rice Burroughs, Sotto le lune di Marte (Under the Moons of Mars o A Princess of Mars, 1912)
  15. ^ Edwin Lester Arnold, Lieutenant Gullivar Jones: His Vacation, 1905. Testo originale, in Progetto Gutenberg.
  16. ^ Frigyes Karinthy, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  17. ^ Capillária (testo originale)

Bibliografia

Testi originali citati (in ordine cronologico)
Fonti critiche

Filmografia

 
Scena del film Viaggio attraverso l'impossibile di Georges Méliès (1904)
Anime

Voci correlate