Competenza sociale

tipo di competenza

La competenza sociale è la competenza psicologica, relazionale e comunicativa, legata all'adeguata comprensione ed utilizzo, da un punto di vista cognitivo, affettivo e funzionale, delle regole di interazione sociale.

L' origine della competenza sociale

L'acquisizione delle competenze sociali ha inizio nei primi anni di vita attraverso il legame di attaccamento alla madre ed è collegata alla capacità di gestione e espressione delle proprie emozioni. Questo collegamento, accettato dagli psicologi dell'età evolutiva, è stato documentato per la prima volta nei bonobo. I bonobo sono primati non umani solitamente chiamati "scimpanzè nano"; è stato dimostrato, attraverso una ricerca sul campo, che in questi primati vi è un collegamento tra le competenze emotive relative all'infanzia e il comportamento sociale.

La connessione tra competenze emotive e competenze sociali si struttura durante il periodo dello sviluppo: già nella prima infanzia i bambini con una migliore regolazione emotiva mostrano un minor grado di stress in risposta al pianto di altri bambini. Una volta formata, questa connessione resta anche nell'età adulta: chi possiede una maggiore regolazione emotiva dimostra anche una maggiore empatia verso gli altri, che a sua volta si manifesta con un comportamento di cura e accudimento. E' stato dimostrato che i più inclini a rispondere alla sofferenza psicologica di altri individui offrendo consolazione erano i cuccioli di bonobo con più competenze emotive e sociali. Questo comportamento era meno frequente nei bonobo adottati dal centro di recupero e molto più rilevante negli esemplari allevati dalle proprie madri. Anche nei primati non umani è stata quindi dimostrata la forte correlazione tra competenza emotiva e competenza sociale, come anche l'importanza di un buon legame con la madre per lo sviluppo di queste competenze. [1]

La consapevolezza di Sé è importante per lo sviluppo della competenza sociale e nasce tra i 15 e i 18 mesi. Essa si rileva attraverso alcuni indicatori:

  • Autoriconoscimento come capacità di percepire la propria immagine fisica e di riconoscerla come stabile e continua nel tempo e nello spazio.
  • Utilizzo di termini verbali che riguardano sè stessi e agli altri come entità distinte (me, tu, noi, …).
  • Capacità di usare alcune categorie esteriori quali l’età, il sesso, i lineamenti e l’aspetto fisico per identificare sè stesso. [2]

Le caratteristiche fondamentali della competenza

Alla competenza sono comunemente attribuite alcune caratteristiche fondamentali.

  • Gradualità: la sua nascita avviene in momenti particolari della crescita dei ragazzi e al termine dell’obbligo scolastico può svilupparsi ancora. La competenza procede per varie fasi. La scuola, però, deve tener conto di questo durante l’intero percorso, per favorire lo sviluppo e l'auto-consapevolezza degli studenti.
  • Conoscenze: indicano l'assorbimento di informazioni (fatti,principi, teorie e pratiche,relative ad un ambito disciplinare) attraverso l’apprendimento.
  • Abilità: le abilità sono cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti) e indicano le capacità di mettere in pratica le conoscenze per eseguire compiti e dare soluzione ai problemi.
  • Capacità: indicano un'ereditarietà e la possibilità in partenza di fare qualcosa; le abilità ne indicano l'applicazione a seguito di esercizio, la competenza il compimento (provvisorio) dell’intreccio di conoscenze, abilità, capacità. [3]

Conoscenze e abilità

Possiamo ricavare una distinzione tra conoscenze e abilità.

Le conoscenze sono il frutto delle teoria dell’uomo. Sono conoscenze anche i principi, le regole, le teorie dell’etica individuale e collettiva (valori civili costituzionali, nazionali o sovranazionali) che costituiscono gli «obiettivi specifici di apprendimento» della Convivenza civile. Nella scuola, sono in particolare quelle trovate dai risultati della ricerca scientifica, che si sommano nella «cultura» di una civiltà. Si riferiscono al sapere che una società intende trasmettere alle nuove generazioni e non perdere perché, se interiorizzato, è ritenuto molto generativo, condizione per l’ulteriore potenziamento di sé.

Le abilità sono la premessa e il frutto della razionalità tecnica dell’uomo. Sono saperi, ma del fare; un fare di cui si conoscono e si comprendono le ragioni, le procedure, gli scopi, i prodotti. È abile colui che non solo produce qualcosa o risolve problemi, ma colui che conosce anche le ragioni di questo “fare”, sa perché, agendo in un certo modo e rispettando delle procedure, si ottengono determinati risultati. [4]

Il quadro europeo delle competenze chiave

Il quadro Europeo delle competenze chiave, emesso alla fine del 2006, trova e dà definizione delle abilità chiave e delle conoscenze di cui ogni individuo ha bisogno al fine di trovare un lavoro, un’integrazione sociale, una realizzazione personale e una partecipazione attiva al mondo che cambia. Il quadro comprende abilità in materie tradizionali come l'alfabetizzazione, la capacità di calcolo, la conoscenza di lingue straniere, la scienza e l'informatica, ma anche altre abilità, quali imparare a imparare, competenze sociali e civili, spirito di iniziativa, imprenditorialità, consapevolezza culturale e capacità di auto espressione.

Competenze chiave 18 dicembre 2006:

  • Comunicare nella madrelingua.
  • Comunicare nelle lingue straniere.
  • Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia.
  • Competenza digitale.
  • Imparare ad imparare.
  • Competenze interpersonali,interculturali e sociali e competenza civica.
  • Imprenditorialità.
  • Espressione culturale.

Competenze chiave D.M 139/07:

  • Imparare ad imparare.
  • Progettare.
  • Comunicare: comprendere e rappresentare.
  • Collaborare e partecipare.
  • Agire in modo autonomo e responsabile.
  • Risolvere problemi.
  • Individuare collegamenti e relazioni.
  • Acquisire e interpretare l’informazione.

Raccomandazione del Parlamento Europeo

Il Parlamento dell'Unione Europea ha pubblicato una raccomandazione sulla competenza sociale, intesa come una delle competenze chiave del cittadino:

«La competenza sociale è collegata al benessere personale e sociale che richiede la consapevolezza di ciò che gli individui devono fare per conseguire una salute fisica e mentale ottimali (...) quali risorse per se stessi, per la propria famiglia e per l'ambiente sociale immediato di appartenenza (...). La base comune di questa competenza comprende la capacità di comunicare in modo costruttivo in ambienti diversi, di mostrare tolleranza, di esprimere e comprendere diversi punti di vista, di negoziare con la capacità di creare fiducia e di essere in consonanza con gli altri (...) apprezzare la diversità e rispettare gli altri ed essere pronte a superare i pregiudizi e a cercare compromessi.»

Valutare la competenza sociale

Quando il ricercatore è in procinto di analizzare la competenza sociale dei bambini durante l' interazione con i coetanei deve definire precisamente il suo disegno di ricerca e le variabili che vuole governare; il costrutto presenta infatti grande variabilità secondo la durata delle interazioni, la tonalità delle stesse (positiva/negativa/neutra), il setting (casa/scuola), le caratteristiche degli interlocutori (maschi/femmine), l'età degli interlocutori e il livello di analisi (macro/micro). Le informazioni possono essere rilevate attraverso fonti, quali ad esempio le figure vicine al bambino (genitori, nonni,...) e la disponibilità di contesti differenti. I genitori sono capaci di catturare al meglio soltanto alcune caratteristiche dei figli, infatti l'attendibilità dei dati che raccolgono è minata dal loro coinvolgimento emotivo. La valutazione può risentire anche di norme e valori della cultura di appartenenza. Per l'osservatore esterno il rischio è quello di maggiore compimento nella valutazione.

Metodi di osservazione: l'osservazione diretta delle interazioni tra pari consente di ottenere una valutazione scrupolosa ed esauriente dei comportamenti interessati e della loro variabilità. I bambini piccoli sono da una parte incapaci di esprimere i loro pensieri, le loro necessità e i loro desideri attraverso il linguaggio, d'altro canto però non sanno mascherare i loro sentimenti, le loro idee ed esplicitano tutto attraverso il comportamento. Per quanto riguarda il contesto osservativo è importante definire minuziosamente gli aspetti che si intendono esplorare, predisporre e organizzare nel modo più efficace al perseguimento degli obiettivi del ricercatore.

Note

  1. ^ I bonobo e lo sviluppo della competenza sociale di Le Scienze, edizione italiana di Scientific American [1]
  2. ^ Dalle conoscenze-abilità, alle capacità-competenze: il significato pedagogico e metodologico di una transizione [2]
  3. ^ Le fondamentali caratteristiche della competenza [3]
  4. ^ Dalle conoscenze-abilità alle capacità-competenze: il significato pedagogico e metodologico di una transizione [4]

Bibliografia

  • Sarason, B. R. The dimensions of social competence: Contributions from a variety of research areas. In J. D. Wine & M. D. Smye (Hrsg.), Social competence. New York: Guilford Press, 1981
  • I bonobo e lo sviluppo della competenza sociale di Le Scienze, edizione italiana di Scientific American [5]
  • Dalle conoscenze/abilità alle capacità/competenze: il significato pedagogico e metodologico di una transizione [6]
  • G. Bertagna, Valutare tutti, valutare ciascuno. Una questione pedagogica, La Scuola, Brescia 2004, in particolare i capp. I, II e III.
  • G. Bertagna, Pensiero manuale. La scommessa di un sistema educativo di istruzione e di formazione di pari dignità, Soveria Mannelli 2006.
  • La valutazione delle competenze sociali. [7]

Voci correlate