Testudo marginata

specie di animali della famiglia Testudinidae

La Tartaruga marginata (Testudo marginata) comunemente chiamata tartaruga sarda è un rettile appartenente all'ordine delle testuggini.

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Testudo marginata
Stato di conservazione
Classificazione scientifica
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseReptilia
OrdineTestudines
SottordineCryptodira
FamigliaTestudinidae
GenereTestudo
SpecieT. marginata
Nomenclatura binomiale
Testudo Marginata
Schoepff, 1792
Sottospecie
  • Testudo marginata ssp. marginata (Schoepff, 1792)
  • Testudo marginata ssp. sarda (Mayer, 1992)
  • Testudo marginata ssp. weissingeri (Bour, 1995)

Diffusione

Originaria della Grecia è presente anche in Italia, quasi esclusivamente in Sardegna ove risulta introdotta in epoca storica da alcuni ordini religiosi per scopi alimentari essendo uno dei pochi alimenti proteici consentiti durante i periodi di digiuno. Questa specie avendo trovato in Sardegna un habitat ideale si è talmente diffusa da essere comunemente denominata tartaruga sarda. In epoca preromana veniva importata dagli Etruschi per essere utilizzata nei riti di inumazione, a Roma resti di carapace furono rinvenuti in una sepoltura arcaica nei pressi del Lacus Curtius.

Tassonomia

Si conoscono due principali sottospecie, T.marginata marginata e la T.marginata weissingeri più piccola della precedente e diffusa in alcune zone del Peloponneso. Gli esemplari presenti in Sardegna sono generalmente di dimensioni maggiori e con una pigmentazione più scura. Alcuni, in considerazione di queste caratteristiche, considerano gli esemplari sardi una sottospecie denominata T.marginata sarda suddivisione messa in dubbio da recenti comparazioni genetiche.

Riconoscimento della Specie

Tra tutte le testuggini meditteranee la Marginata è quella che raggiunge le maggiori dimensioni toccando in alcuni esemplari maschi i 40 cm di lunghezza e superando i 7 kg di peso. Carattere distintivo della specie è la presenza sullo scuto di 3 coppie di trangoli neri con il vertice rivolto verso la coda. Triangoli presenti, con una o al massimo coppie, anche nella specie più piccola delle testudo, la T. keinmanni con cui ha una elevata affinità genetica. Carattere peculiare è la presenza di un caratteristico gonnellino formato dalle squame marginali posteriori. La colorazione carapace dei giovani esemplari non è molto dissimile dalla altre testudo per poi diventare generalmente più scuro negli esemplari adulti punteggiato da alcune macchie gialle nella sommità delle scaglie.

Dimorfismo sessuale

Il riconoscimento del sesso avviene attraverso l’individuazione dei caratteri sessuali secondari. I maschi possiedono una coda lunga, robusta e grossa alla base.ed il caratteristico gonnellino più pronunciato. La distanza dell’apertura cloacale dalla base della coda è maggiore nel maschio. I maschi adulti presentano una concavità nel piastrone per facilitare la monta sul carapace della femmina, il piastrone delle femmine e degli esemplari giovani e subadulti è piatto; l’angolo formato dagli scuti anali del piastrone è molto maggiore nel maschio; l’altezza degli stessi scuti è però maggiore nella femmina lo scuto sopracaudale del maschio è curvo verso il basso. Nella femmina è allineato con il resto del carapace. I maschi sono di taglia maggiore rispetto alle femmine a causa del caratteristico gonnellino più pronunciato, da questa caratteristica è facilmente risconoscibile nella foto il maschio sulla sinistra.

Letargo e Accoppiamento

In autunno, al calare delle temperature, i rettili smettono di alimentarsi, anche per più di 20 giorni, per poter svuotare completamente l'intestino da residui di cibo. Diventano sempre più apatici e, verso novembre o dicembre a seconda della latitudine, iniziano ad interrarsi o a ripararsi in luoghi protetti e cadono in letargo. In natura gli esemplari si interrano anche 10-20 centimetri.

La temperatura ideale di letargo, calcolata nel luogo di interramento è di 5°, temperature inferiori ai 2° arrecano danni cerebrali o morte, superiori ai 10° le inducono in uno stato di dormiveglia pericoloso per l'esaurimento delle scorte di grasso necessarie a superare l'inverno. Il letargo è una fase metabolica assolutamente necessaria per questa specie, va impedito solo in caso di malattia o debilitazione.

La principale causa di morte, nel caso di esemplari tenuti a svernare all'interno di abitazioni da allevatori improvvisati è proprio la temperatura, che si presenta troppo alta per consentire il letargo e troppo bassa per consentire di continuare ad alimentarsi.

In queste situazioni se si vorrà tenerlo attivo, l'esemplare andrà collocato in un terrario riscaldato con un punto caldo sui 28° ed un punto fresco e ombreggiato sui 18°, con un substrato di 5 cm circa composto da un 40% di torba bionda di sfagno, un 40% di terriccio naturale privo di concimi e pesticidi ed un 20% di sabbia di fiume. Essenziale è una lampada UVB specifica per rettili necessaria per la sintesi della vitamina D occorrente per fissare il calcio. Se si opta per il letargo, la testuggine andrà posta in una contenitore protetto dai roditori con una rete metallica, ricolmo del medesimo substrato del terrario. Il contenitore andrà collocato in un locale buio con temperature tra i 4°C e gli 8°C e una sufficiente umidita'ambientale, 70%UR.

Il risveglio avviene generalmente nel mese di marzo ed è legato al rialzarsi delle temperature diurne. Con il risveglio inizia il corteggiamento da parte del maschio con un rituale che prevede inseguimenti, morsi e colpi di carapace alla femmina. Il maschio monta sul dorso della femmina per la copula che avviene con l'estroflessione del pene contenuto nella grossa coda e in questa occasione emette l'unico verso udibile di questi rettili per il resto muti. La femmina può conservare per 4 anni lo sperma in un apposito organo del tratto genitale. La T.marginata si può accoppiare col con la filogeneticamente contigua Testudo graeca con nascita di ibridi fertili.

Riproduzione

Le Testudo sono ovipare, le deposizioni avvengono in buche scavate dalla femmina nel terreno con le zampe posteriori. Le femmine di T.marginata depongono anche in quattro volte, da maggio a luglio, un numero variabile di uova generalmente in proporzione alla taglia dell’esemplare. Il tempo di incubazione, 2 o 3 mesi circa, e il sesso sono in relazione con la temperatura. Con temperatura di incubazione inferiore ai 31,5° si avrà una preponderanza di esemplari maschi, con temperatura superiore ai 31,5°C in maggioranza femmine.

Alimentazione

Sono rettili prettamente vegetariani, solo raramente mangiano artropodi o chiocciole, queste ultime utili per l’apporto di calcio del guscio. Alti apporti proteici con bassi valori di calcio portano a deformazioni del carapace e danni agli organi interni. Saltuariamente non disdegnano piccole carogne o escrementi.

Habitat

I luoghi preferiti dalla T. marginata sono la macchia mediterranea, il sottobosco e le quote collinari temperate. Sin dall'antichità tenute come animale da giardino le specie appartenenti al genere Testudo sono a grave rischio di scomparsa nell'ambiente naturale. I principali fattori sono da ricercarsi nell'agricoltura meccanizzata e nell'uso dei pesticidi, nella distruzione dell'ambiente naturale e l'urbanizzazione, nella cattura illegale, nella predazione da parte di animali selvatici (soprattutto per colpa dell'introduzione negli anni '80 a fini venatori del cinghiale ungherese più grande ed aggressivo dell'autoctono), attualmente l'utilizzo a scopo alimentare umano pare del tutto scomparso in Italia.

Futuro della specie

Da alcuni anni il divieto di cattura degli esemplari in natura ha spinto sempre più gli appassionati nel dedicarsi all'allevamento delle varie specie di Testudo e attualmente gli esemplari allevati superano di gran numero quelli selvatici. Anche se gli sforzi degli allevatori vengono vanificati da una legislazione che non ha ancora preso atto di questa nuova realtà.

Legislazione

Le T. marginata come tutti i rettili del genere Testudo sono protette dalla Convenzione di Berna e inclusa nella Convenzione di Washington, C.I.T.E.S. appendice II e ne è assolutamente vietato il prelievo in natura.

Bibliografia

Altri progetti

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