Lodi Vecchio (Lod Vég in dialetto lodigiano) è un comune italiano di 7.480 abitanti della provincia di Lodi in Lombardia.

Lodi Vecchio
comune
Lodi Vecchio – Veduta
Lodi Vecchio – Veduta
Piazza del municipio
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Lodi
Amministrazione
SindacoGiovanni Carlo Cordoni (Partito Democratico) dall'8-6-2009
Territorio
Coordinate45°18′12″N 9°25′07″E
Altitudine82 m s.l.m.
Superficie16,03 km²
Abitanti7 480[1] (30-11-2012)
Densità466,63 ab./km²
Comuni confinantiBorgo San Giovanni, Cornegliano Laudense, Lodi, Pieve Fissiraga, Salerano sul Lambro, San Zenone al Lambro (MI), Tavazzano con Villavesco
Altre informazioni
Cod. postale26855
Prefisso0371
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT098032
Cod. catastaleE651
TargaLO
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 592 GG[3]
Nome abitantiludevegini o lodivecchini
PatronoSan Bassiano
Giorno festivoIV domenica di ottobre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Lodi Vecchio
Lodi Vecchio
Lodi Vecchio – Mappa
Lodi Vecchio – Mappa
Posizione del comune di Lodi Vecchio nella provincia di Lodi
Sito istituzionale

Storia

Laus Pompeia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Laus Pompeia.

A Lodi Vecchio sorgeva dal 600 a.C. uno dei primi centri delle popolazioni di origine celtica che dimoravano nella pianura padana con il nome di Alauda. Plinio il Vecchio afferma che venne fondata dai Celti Boi, sebbene storicamente quel territorio fu sempre occupato dagli Insubri. Fu un importante villaggio romano denominato Laus Pompeia in onore di Gneo Pompeo Strabone, padre di Pompeo Magno. Era situato sulla Via Æmilia, tra Ad Nonum (nel territorio di Melegnano), che era a circa undici chilometri, e Tres Tabernæ (14,5 km), uno dei centri con questo nome. Giulio Cesare nel 49 a.C., in riconoscimento del contributo dato dalle popolazioni della Valle Padana alla sua causa, concesse a Laus Pompeia il titolo di municipium. Il 12 luglio 303 vi furono decapitati San Felice e San Nabore, soldati romani convertiti al cristianesimo.

Nella seconda metà del IV secolo divenne sede vescovile per volere di Sant'Ambrogio, che designò San Bassiano quale primo vescovo.

Subì le offese dei Barbari nel corso del V secolo e durante la guerra gotica nel VI secolo.

Il moto espansionistico di Milano ebbe con Ariberto d'Intimiano il primo impulso verso l'assoggettamento di Lodi.

Nel 1036 si forma un fronte sudista (Lodi, Pavia, Cremona) contro Ariberto e le milizie comunali milanesi vengono piegate nella battaglia di Campomalo.
È tuttavia inevitabile la vittoria finale di Milano, favorita da forti motivi politico-economici.

Nel 1111 le milizie milanesi prendono d'assedio la città, i laudensi si difendono con l'aiuto dei pavesi e dei cremonesi ma, dopo aver resistito un mese, si arrendono e il 24 maggio la città di Lodi viene rasa al suolo.

La pace imposta dai milanesi prevede la sudditanza ai milanesi e il divieto di ricostruire gli edifici distrutti. Il 24 aprile 1158 i milanesi incendiano il resto della città e Lodi viene completamente distrutta.

L'imperatore Federico I di Svevia, detto il Barbarossa, per ribadire il proprio potere su Milano, ormai troppo autonoma, decide di riedificare Lodi a pochi chilometri di distanza ma in posizione maggiormente difendibile (sul Colle Eghezzone).

Il 3 agosto 1158 Federico Barbarossa fonda la nuova città di Lodi.

La ricostruzione e le scorrerie medievali

Divenuta cava da cui estrarre materiali di riutilizzo per edificare la nuova città, a poco a poco gli abitanti sbandati nelle vicinanze cominciarono a ritornare, facendo così sorgere il villaggio che prese il nome di Lauda Veteris (o Lauda Vetus).

Questo villaggio non cessò mai di essere bersaglio delle scorrerie dei milanesi, essendo posta sull'unica strada che collegava Milano con la nuova Lodi. Nel 1237 i milanesi vi posero campo, nel tentativo di impedire a Federico II di entrare a Lodi[4]. Dopo la Battaglia di Cortenuova il legato pontificio Gregorio di Montelongo con le milizie milanesi devastò il villaggio, abbattendo tutti i campanili delle chiese rimaste integre, approfittando dell'interdetto e della successiva scomunica della diocesi lodigiana[5].

Il 15 giugno 1250, l'esercito milanese viene sconfitto in battaglia dai lodigiani, supportati dai cremonesi. Il 18 gennaio 1268 Lodi Vecchio fu devastato da un incendio, fatto appiccare da Corradino di Svevia; l'anno successivo vi si accamparono le milizie di Napo della Torre.

Il 25 maggio 1278 il villaggio vide scontrarsi in battaglia le truppe di Cassone della Torre e quelle dell'arcivescovo Ottone Visconti, costretto alla fuga. Tre anni dopo il paese è nuovamente occupato dai milanesi capitanati dal marchese di Monferrato, onde assediare Lodi, fautrice dei Torriani[6].

Nel maggio del 1294 Matteo Visconti occupa Lodi Vecchio, innalzando un castello di legnami e facendo scavare un fossato, per tener fronte ai lodigiani, che avevano elevato a loro comandanti Mosca ed Erreco della Torre[7].

L'epoca moderna

Il comportamento territoriale del lodigiano risalente al Cinquecento vede, nello Stato di Milano, la presenza di alcune realtà che sarebbero poi entrate a pieno titolo a costituire quello che è l'odierno territorio comunale di Lodi Vecchio. A quell'epoca esistevano infatti il Comune di Lodivecchio, intorno alla chiesa di San Pietro, con Santo Stefano di Lodi Vecchio, il Comune di Gallinazza e Beni di Pol Codecà, il Comune di San Bassiano di Lodi Vecchio con San Marco di Lodi Vecchio, e Santa Maria di Lodivecchio, intorno all'antica cattedrale.

Con la riforma austriaca del 1757 nascono due Comuni: Lodi Vecchio e Santa Maria di Lodi Vecchio.

In età napoleonica (1809-16) furono aggregati a Lodivecchio i comuni di Bagnolo, Cà de' Zecchi e Pezzolo de' Codazzi, ridivenuti autonomi con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto. All'8 giugno 1805 il Comune di Lodi Vecchio conta 949 abitanti, mentre Santa Maria di Lodivecchio (che verrà aggregata definitivamente nel 1837) ne ha pochi di più: sono 1069.

Dopo la seconda guerra mondiale Lodi Vecchio ha conosciuto un forte sviluppo demografico ed economico. Il 22 gennaio 2006 viene attribuito a Lodi Vecchio il titolo di città.

Simboli

Stemma

«Di rosso alla croce piana d'oro. Motto su lista d'oro in caratteri capitali di nero: "LAVS POMPEIA FVI". Ornamenti esteriori di Città.»

Gonfalone

«Drappo partito di giallo e di rosso...»

Onorificenze

— D.P.R. dell'11 novembre 2005

Monumenti e luoghi d'interesse

Di testimonianze dell'antica Laus romana si hanno reperti archeologici conservati nei musei di Lodi e Milano.

Dell'antica città rimangono integre la Basilica di San Bassiano e la cappella votiva dei Santi Nabore, Felice e Vittore.

Fra gli edifici più interessanti del paese, segnaliamo anche:

  • la Chiesa Parrocchiale di San Pietro, che divenne parte dell'omonima abbazia Benedettina che fu, dopo la distruzione di Laus, perno della rinascita di questo territorio.
  • il settecentesco Palazzo Rho/Bignami.
  • l'ex Conventino di Santa Maria, adibito a museo cittadino, e gli adiacenti resti dell'antico Foro romano e della Cattedrale di Santa Maria.
  • la Cappella della Madonna della Valletta.
  • la Cappella campestre di Santa Maria Rossa.
  • la Cascina San Marco, che fu sede della prima[8] abbazia dei monaci di Cluny in Lombardia.
  • la Cascina Gualdane, che all'interno dell'omonimo agriturismo conserva l'antico mulino del 1797 ancora funzionate.

Scavi archeologici

«Niente era rimasto dell'antica Laus eccetto alcuni edifici sacri e alcuni tuguri e tutto intorno campi»

Se nulla di monumentale si presentava agli occhi dell'umanista e archeologo Ciriaco Anconetano, tuttavia il sottosuolo restituiva bronzi ed altri manufatti ceramici, che venivano continuamente alla luce grazie a rinvenimenti occasionali. Si costituiscono così, tra la fine del Quattrocento e il Settecento, raccolte e collezioni archeologiche.

Agli inizi dell'Ottocento questa "ricerca" nel terreno dell'antica Laus assume un aspetto sistematico. In questo periodo, infatti, è la nobile famiglia dei Cavezzali ad intraprendere scavi nei loro possedimenti, in particolare tra il fiume Sillaro e il presunto foro. Frutto di questa attività di scavo fu la scoperta di una grande quantità di materiali, in marmo e in bronzo. Gli scavi a Lodi Vecchio ripreso negli anni Cinquanta del Novecento, sotto la guida di Antonio Frova, per indagare su alcuni aspetti della forma urbis della città romana.

Degli anni Ottanta è il ritrovamento dei resti di un teatro di età augustea. Quasi contemporanei i ritrovamenti, nelle immediate vicinanze, di strutture murarie pertinenti ad un anfiteatro.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[9]

Etnie e minoranze straniere

Al 31 dicembre 2008 gli stranieri residenti nel comune di Lodi Vecchio in totale sono 669[10], pari al 9,12% della popolazione. Tra le nazionalità più rappresentate troviamo:

Paese Popolazione (2008)
  Romania 200
  Albania 105
  Marocco 52
  Macedonia 47
  Tunisia 44
  Egitto 39
  Ecuador 34
  Turchia 22
  Croazia 20
  Polonia 13
  Ucraina 13

Persone legate a Lodi Vecchio

Economia

Questo centro ha visto negli ultimi anni un incremento demografico economico e sociale grazie anche allo sviluppo urbanistico ed edilizio, attraverso la costruzione di case popolari, economiche e civili e la ristrutturazione del vecchio centro.

Per l'immigrazione dalle cascine e dai paesi limitrofi, specie durante gli anni sessanta, Lodi Vecchio ha pressoché raddoppiato il numero dei suoi abitanti, e può quindi a ragione essere considerato il più grande dei piccoli centri del Lodigiano.

Alla tradizionale attività agricola, che conta oggi numerose aziende con attrezzature moderne, si è affiancata l'iniziativa industriale, con imprese che operano nei più svariati settori tra cui metallurgico, chimico, meccanico, lavorazione del legno, vetro e materie plastiche.

La produzione che in quest'ultimo periodo ha avuto un incremento maggiore è soprattutto legata all´artigianato e alla media e piccola industria, che conta una sessantina di imprese.

La forza lavoro impiegata è fra l´altro aumentata a oltre 1000 unità, riducendo quindi parzialmente il pendolarismo.

Anche il settore commerciale e turistico hanno risentito di un particolare incremento: a Lodi Vecchio sono infatti presenti tre centri commerciali e un'importante struttura alberghiera, servizi di ogni genere e numerosi professionisti.

Infrastrutture e trasporti

Strade

La città è posta all'incrocio di due strade provinciali, la 115, che da Lodi conduce a Salerano sul Lambro, e la 140, che porta a Tavazzano (e quindi alla Via Emilia per Milano) o a Pieve Fissiraga (e quindi alla SS 235 per Pavia o all'Autostrada del Sole.

L'autostrada lambisce Lodi Vecchio, ma l'uscita autostradale più vicina è quella di Lodi, a 6 kilometri di distanza.

L'antica città di Laus Pompeia era al centro di un importante sistema di strade, dirette verso Milano, Monza, Cremona, Piacenza e Pavia; molti tratti, rimasti privi d'importanza dopo la fondazione della nuova Lodi, sono ancora in uso come tracciati rurali.

Ferrovie

Il territorio comunale è lambito, verso nord, dalla ferrovia Milano-Bologna. La città è servita dalla stazione di Tavazzano, posta ad alcuni chilometri di distanza e collegata da un percorso ciclabile.

A sud dell'area urbana, affiancata all'Autostrada del Sole, transita la linea ad alta velocità.

Amministrazione

Segue un elenco delle amministrazioni locali.[13]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1837 1859 Pietro Polenghi Sindaco
1859 1862 Pietro Minoietti Sindaco
1862 1867 Luigi Brunetti Sindaco
1868 1892 Pietro Formenti Sindaco
1892 1895 Ernesto Bignamini Sindaco
1895 1898 Pietro Corneliani Sindaco
1898 1901 Giuseppe Bariggi Sindaco
1901 1905 Luigi Formenti Sindaco
1906 1913 Ernesto Bignami Sindaco
1913 1914 Bassiano Virtuani Sindaco
1914 1920 Paolo Bignami Sindaco
1920 1922 Andrea Cassinari Sindaco
1923 1924 Giovanni Bariggi Sindaco
1925 1931 Giuseppe Avanzini Sindaco
1931 1935 Giuseppe Virtuani Sindaco
1935 1943 Ernesto Zerbi Sindaco
1945 1945 Pietro Acquistapace Democrazia Cristiana Sindaco nominato dal CLN
1946 1956 Angelo Zoncada Sindaco
1956 1975 Vittorio Fregoni Partito Comunista Italiano Sindaco
1975 1985 Lino Osvaldo Felissari Partito Comunista Italiano Sindaco
1985 1995 Francesco Zoppetti Partito Comunista Italiano Sindaco
1995 2004 Lino Osvaldo Felissari Partito Democratico della Sinistra Sindaco
2004 Giovanni Carlo Cordoni Partito Democratico Sindaco

Sport

In città sono presenti due società calcistiche: la Fulgor Lodivecchio[14] e l'AS Lodivecchio[15].

L'AS Lodivecchio 1969 ha raggiunto il massimo risultato nelle stagioni 1997-1998 e 1998-1999, quando giocò nel campionato di Promozione Lombarda.

La Polisportiva Fulgor Lodivecchio[16] è un gruppo sportivo inserito all'interno dell'Oratorio S. Luigi di Lodi Vecchio. Nasce nel 1986, prima erede della Fulgor del 1928, e abbraccia tre discipline sportive: calcio, basket e pallavolo.

La città è rappresentata anche nell'atletica leggera dall'Atletica Laus 1994 e nella ginnastica artistica dall' ASD Ginnastica Laudense[17].

Galleria fotografica

Note

  1. ^ Statistiche demografiche ISTAT - comune di Lodi Vecchio (LO); Dati provvisori di novembre 2012. URL consultato in data 26 maggio 2013
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Galvano Flamma, Manipolus florum seu Historia Mediolanensis, in Muratori, Antiquitates Italicae Medii Aevi, Tom. XI, col.674.
  5. ^ Giovanni Mussi, Chronicon Placentium, 1239.
  6. ^ Galvano Flamma, Manipolus florum seu Historia Mediolanensis, in Muratori, Antiquitates Italicae Medii Aevi, Tom. XI, col.708.
  7. ^ Cronica Parmense in RR. II. SS., a. 1295, T. IX.
  8. ^ Paolo Piva, Le chiese cluniacensi, Milano,Skira editore, 1998, p.105
  9. ^ Dati tratti da:
  10. ^ Dati demografici ISTAT
  11. ^ Ordine di Malta Italia | Delegazione di Lombardia | Storia
  12. ^ http://www.centrogaribaldino.it/images/stories/myimmagini/altrepubb/Garibaldini/580_MamoliGiovanniEnrico.pdf
  13. ^ Lista pubblicata in Il Lodigiano. Quarant'anni di autonomia, Provincia di Lodi, 2008, p. 282.
  14. ^ Documento senza titolo
  15. ^ http://www.aslodivecchio.it
  16. ^ www.polfulgorlodivecchio.it
  17. ^ Asd Ginnastica Laudense 1980

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