Elezioni europee del 2014
Le elezioni europee del 2014 si terranno in tutti i 28 stati membri dell'Unione europea tra il 22 e il 25 maggio, come deciso unanimemente dal Consiglio europeo[1]. Saranno le ottave elezioni per il Parlamento europeo che si tengono dal 1979 e le prime a cui partecipa la Croazia insieme agli altri stati membri.
Da eleggere | |
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Stato | [[File:{{Naz/{{{stato}}}|a}}|class=noviewer|{{Naz/{{{stato}}}|c}} (bandiera)|20x16px]] {{Naz/{{{stato}}}|c}} |
Data elezioni
In accordo con l'Art. 10 ed 11 sulle elezioni dirette del parlamento europeo[2], le elezioni devono essere tenute cinque anni dopo le precedenti nel primo weekend disponibile. Siccome le elezioni europee del 2009 si erano tenute dal 4 al 7 giugno 2009, le elezioni si sarebbe dovute tenere dal 5 all'8 giugno 2014 ma una decisione unanime del consiglio europeo ha deciso di trovare una diversa data, che sarebbe altrimenti ricaduto nel periodo della pentecoste. Il parlamento europeo nella risoluzione del 22 novembre 2012 chiese al consiglio di scegliere fra il weekend del 15 e quello del 22 maggio[3] Il 14 giugno 2013 il consiglio decise che le elezioni si sarebbero tenute dal 22 al 25 Maggio 2014.[4]
Ogni Stato membro dell'Unione Europea ha la libertà di definire quali e quanti giorni le urne saranno aperte sul proprio territorio, perciò le elezioni si terranno nei giorni abituali per ogni nazione: giovedì nel Regno Unito, domenica in Germania e in Italia.
Queste elezioni verranno associate ad altre consultazioni locali in alcune nazioni, per rinnovare la Camera dei rappresentanti in Belgio ed in altre elezioni locali in Germania e Regno Unito.
22 Maggio | 23 Maggio | 24 Maggio | 25 Maggio |
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Paesi Bassi, Regno Unito | Irlanda | Lettonia, Slovacchia, Cipro | Belgio, Bulgaria, Danimarca, Germania, Estonia, Finlandia, Grecia, Croazia, Italia , Lituania, Lussemburgo, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Svezia, Slovenia, Spagna, Ungheria |
Rep. Ceca | |||
Francia, |
Contesto
La crisi dell'Eurozona in corso, un ramo della Grande Recessione, iniziata alcuni mesi dopo le ultime elezioni del Parlamento nel giugno 2009.[5] Anche se ha interessato la maggior parte degli Stati membri dell'UE, le economie più colpite sono state quelle del sud Europa in special modo di Grecia, Cipro , Italia , Spagna e Portogallo ma anche in Irlanda. Con le dure misure di austerità imposte a questi paesi, l'approvazione pubblica della leadership dell'UE significativamente peggiorata. Ad esempio, la percentuale di greci che approvano l'operato di Bruxelles è scesa dal 32% nel 2010 al 19% nel 2013, mentre in Spagna, il livello di approvazione si è dimezzato dal 59% del 2008 al 27% del 2013.[6] Complessivamente, solo quattro dei 27 paesi membri giudicano positivamente la leadership EU.[7] Peter S. Goodman suggerisce che "la sfiducia per i trattati e le convenzioni che tengono insieme l'Europa moderna sembra a un massimo storico."[8]
José Manuel Barroso, il presidente della commissione europea, ha sostenuto che "Stiamo assistendo ad un aumento dell'estremismo dall'estrema destra e dall'estrema sinistra» e ha suggerito che l'elezione potrebbe diventare "un festival di rimproveri", a suo parere infondati "contro l'Europa"[9] Il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier ha sostenuto che "La crisi economica potrebbe attivare le forze politiche centrifughe che potrebbero rivelarsi pericolose per l'Unione europea nel suo insieme" e ha continuato descrivendo gli euroscettici come "senza cervello". In risposta, il leader UKIP Nigel Farage ha accusato Steinmeier di far ricorso agli insulti in un tentativo disperato di distogliere l'attenzione dal disastro economico e sociale causato alla Grecia dall'adesione all'Euro [10]. Farage ha anche ipotizzato, nel suo discorso al Parlamento europeo nel gennaio 2014, che alle prossime elezioni "sarà una battaglia fra le democrazie nazionali e la burocrazia statale UE."[11]
Secondo una stima del The Economist del gennaio 2014 "le forze populiste anti-EU di destra e sinistra potrebbero prendere fra il 16% ed il 25% dei seggi del parlamento, dal 12% di oggi."[12] Un articolo di Policy Network del febbraio 2014, sostiene che i media si siano concentrati sui partiti anti-EU, ma tuttavia questi "rimarrebbero di modeste dimensioni" in confronto ai partiti maggiori; ancora secondo Policy Network "la loro crescita e la loro intenzione di collaborare, comporterà importanti cambiamenti per la UE e la politica europea."[13] Secondo alcuni sondaggi, in molte nazioni, la maggioranza relativa dei voti potrebbe essere ottenuta da un partito euroscettico, compresa la Francia (Fronte Nazionale),[14] l'Olanda (Partito per la Libertà),[15] e l'Austra (Partito della Libertà).[16] In Grecia, la Coalizione della Sinistra Radicale (SYRIZA) guida i sondaggi effettuati nel gennaio 2014.[17]
Principali alleanze
Presidente della commissione europea
Il Trattato di Lisbona prevede che il parlamento europeo debba eleggere il presidente della commissione europea, capo dell'Esecutivo Europeo, sulla base di una proposta fatta dal Consiglio europeo, prendendo in considerazione le elezioni europee (articolo 17, paragrafo 7 della TEU). Queste disposizioni vengono per la prima volta applicate durante le elezioni europee del 2014.
Sulla base di queste disposizioni, almeno sei partiti politici europei hanno deciso di presentare un candidato alla nomina: il Partito del Socialismo Europeo (PES),[18][19][20] il Partito Popolare Europeo (EPP),[21] l'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa (ALDE),[22] il Partito Verde Europeo (EGP),[23] il Partito della Sinistra Europea (EL)[24] e il Partito Democratico Europeo.[25]
- Candidati presidente
-
Jean-Claude Juncker
(Partito Popolare Europeo) -
Martin Schulz
(Partito del Socialismo Europeo) -
Guy Verhofstadt
(Liberali) -
Ska Keller
(Verdi) -
Alexis Tsipras
(Partito della Sinistra Europea)
Tuttavia, rilevanti politici europei come il presidente Herman Van Rompuy,[26] il cancelliere tedesco Angela Merkel,[27] e l'ex presidente della commissione Jacques Delors[28] contestano l'aspirazione dei partiti politici europei di voler collegare la presidenza della commissione europea con i risultati delle elezioni europee ed esigono che il futuro presidente debba soddisfare le aspettative, prima di tutto, degli stati membri.
Dibattiti televisivi
Due dibattiti televisivi in diretta fra i candidati per la presidenza della commissione europea si terranno nei giorni del 15 e del 20 maggio, sugli schermi delle reti associate alla Unione europea di radiodiffusione[29] Questi dibattiti avverranno in presenza di un pubblico nela camera plenaria del parlamento europeo a Brussels. La giornalista italiana, corrispondente di guerra Monica Maggioni sarà la principale presentatrice.
Il primo dibattito, il 15 maggio, durerà 90 minuti e vedrà ogni candidato che sia stato candidato dai 13 partiti attualmente rappresentati nel Parlamento Europa; che il partito sia rappresentato da uno dei gruppi parlamentari europei; solo un candidato per gruppo potrà partecipare e solo quelli nominati prima del 15 marzo . Perciò, ci sarà un massimo di 7 partecipanti.
Il secondo dibattito, il 20 maggio, sarà un incontro di 45 minuti fra i due candidati dei due maggiori partiti, quindi molto probabilmente fra il candidato di PES Martin Schulz, e quello di EPP (che verrà scelto il 7 marzo).
La UER distribuirà il dibattito a tutti i suoi membri, che sono servizi pubblici: la BBC, la RAI e TF1, fra gli altri. Gli organizzatori sperano che i candidati parleranno in inglese per non rallentare eccessivamente i tempi dovuti alla traduzione ma verrà garantita la possibilità di parlare nel proprio linguaggio, se richiesto.[30]
Ripartizione dei seggi
Ripartizione dei seggi del parlamento europeo (cambiamenti fra il Trattato di Nizza ed il Trattato di Lisbona) | ||||||||||||||||
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Stato Membro | 2007 Nizza |
2009 Nizza (precedenti elezioni) |
2014 Lisbona |
2014c + Croazia |
Stato Membro | 2007 Nizza |
2009 Nizza (precedenti elezioni) |
2014 Lisbona |
2014c + Croazia |
Stato Membro | 2007 Nizza |
2009 Nizza (precedenti elezioni) |
2014 Lisbona |
2014c + Croazia | ||
Germania | 99 | 99 | 96 | 96 | Rep. Ceca | 24 | 22 | 22 | 21 | Slovacchia | 14 | 13 | 13 | 13 | ||
Francia | 78 | 72 | 74 | 74 | Grecia | 24 | 22 | 22 | 21 | Croazia | – | – | – | 11 | ||
Regno Unitoa | 78 | 72 | 73 | 73 | Ungheria | 24 | 22 | 22 | 21 | Irlanda | 13 | 12 | 12 | 11 | ||
Italia | 78 | 72 | 73 | 73 | Portogallo | 24 | 22 | 22 | 21 | Lituania | 13 | 12 | 12 | 11 | ||
Spagna | 54 | 50 | 54 | 54 | Svezia | 19 | 18 | 20 | 20 | Lettonia | 9 | 8 | 9 | 8 | ||
Polonia | 54 | 50 | 51 | 51 | Austria | 18 | 17 | 19 | 18 | Slovenia | 7 | 7 | 8 | 8 | ||
Romania | 35 | 33 | 33 | 32 | Bulgaria | 18 | 17 | 18 | 17 | Cipro | 6 | 6 | 6 | 6 | ||
Paesi Bassi | 27 | 25 | 26 | 26 | Finlandia | 14 | 13 | 13 | 13 | Estonia | 6 | 6 | 6 | 6 | ||
Belgio | 24 | 22 | 22 | 21 | Danimarca | 14 | 13 | 13 | 13 | Lussemburgo | 6 | 6 | 6 | 6 | ||
Le nazioni scritte in corsivo sono divise in sub-circoscrizioni nazionali. | ||||||||||||||||
Malta | 5 | 5 | 6 | 6 | ||||||||||||
Totale: | 785 | 736 | 751b | 751b |
L'articolo 14 del Trattato di Lisbona stabilisce che "Il Parlamento europeo è composto da rappresentanti dei cittadini dell'Unione. Essi non devono superare la quota di settecentocinquanta, più il Presidente. La rappresentanza dei cittadini deve essere regressivamente proporzionale, con una soglia minima di sei membri per ogni Stato membro. A nessuno stato membro dovranno essere assegnati più di novantasei seggi."
Era stato dichiarato il desiderio da parte dei governi degli stati membri di ratificare il Trattato di Lisbona prima delle elezioni del 2009, in modo che i suoi articoli che governano il Parlamento europeo potessero entrare in vigore già per quella elezione. Il processo fu tuttavia bloccato dal rifiuto dell'Irlanda al trattato, tramite referendum. Pertanto, nel giugno 2009 il Parlamento europeo fu eletto con le regole del Trattato di Nizza, che prevedeva 736 seggi in luogo dei 751 previsti dal Trattato di Lisbona.
Il Trattato di Lisbona fu poi ratificato, e le misure provvisorie furono ratificate nel dicembre 2011 per assegnare seggi addizionali alle nazioni "cresciute" già prima del 2014, senza sottrarre i tre seggi extra della Germania. Questi 18 eurodeputati in più portarono il numero dei membri del Parlamento a 754 per il periodo transitorio fino al 2014.[32] Questi 18 eurodeputati "fantasma" avrebbero dapprima avuto una posizione da osservatori, prima di divenire membri a tutti gli effetti se un protocollo aggiuntivo fosse stato ratificato entro il 2014.[33][34]
Di conseguenza, le elezioni del 2014 saranno le prime ad applicare la ripartizione dei seggi prevista dall'applicazione del Trattato di Lisbona.
Tuttavia, l'adesione della Croazia all'Unione europea avvenuta il 1º luglio 2013 ha obbligato la UE a rivedere la distribuzione dei seggi all'interno del Parlamento europeo, ed il numero dei seggi è salito a 766 con l'accesso del nuovo stato, sfondando quindi la soglia di 751 seggi stabilita dal Trattato sull'Unione europea.
L'eurodeputato Andrew Duff (ALDE, Regno Unito) ha stilato due articoli nel marzo 2011 e settembre 2012, proponendo nuove ripartizioni dei seggi (vedi tabella). Le decisioni sulla ripartizione dei seggi nel Parlamento sono governate dall'Articolo 14, che stabilisce che "Il Consiglio Europeo deve adottare all'unanimità, su iniziativa del Parlamento europeo e con il suo consenso, una decisione che stabilisca la composizione del Parlamento europeo", rispettando il principio della proporzionalità regressiva, la soglia dei 6 seggi per gli stati più piccoli e il limite di 96 deputati per lo stato più grande.
Legge elettorale
Dall'ottobre 2008[35] Andrew Duff si appella al Parlamento europeo per una riforma della legge elettorale in vista delle elezioni del 2014, inclusa la creazione di un collegio di 25 seggi in cui ogni cittadino europeo possa essere autorizzato a votare sulla base di liste pan-europee. Duff è stato nominato relatore, in quanto il Parlamento ha il diritto di iniziativa in questo campo in cui il Consiglio si deve esprimere all'unanimità.
Dopo le elezioni del 2009, Duff propose una nuova versione del suo articolo,[36] che fu adottato dal Comitato sugli Affari Costituzionali nell'aprile 2011. La sessione plenaria del Parlamento respinse tuttavia l'articolo al Comitato nel luglio 2011. Una terza versione dell'articolo[37] fu pubblicata nel settembre 2011 e fu adottata dal Comitato Affari Costituzionali nel gennaio 2012; la proposta fu comunque ritirata prima di essere discussa dal Parlamento in plenaria nel marzo 2012, per timore che potesse essere nuovamente respinta.
Sondaggi
Data | Istituto | EPP | S&D | ALDE | Greens–EFA | ECR | GUE-NGL | EFD | NI |
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Template:Sort | Pollwatch[38] | 202 (26.9%) | 209 (27.8%) | 61 (8.1%) | 44 (5.9%) | 45 (6.0%) | 67 (8.9%) | 31 (4.1%) | 92 (12.3%) |
Template:Sort | Scenari Politici[39] | 216 (28.8%) | 224 (29.8%) | 63 (8.4%) | 34 (4.5%) | 42 (5.6%) | 62 (8.3%) | 30 (4.0%) | 80 (10.7%) |
Template:Sort | Electionista[40] | 204 (27.2%) | 206 (27.4%) | 72 (9.6%) | 42 (5.6%) | 45 (6.0%) | 59 (7.8%) | 31 (4.1%) | 92 (12.3%) |
Template:Sort | Foederalist[41] | 214 (28.5%) | 214 (28.5%) | 70 (9.3%) | 45 (6.0%) | 44 (5.9%) | 57 (7.6%) | 24 (3.2%) | 83 (11.1%) |
Template:Sort | Kapa Research[42] | 202 (26.9%) | 215 (28.6%) | 74 (9.9%) | 43 (5.7%) | 41 (5.5%) | 56 (7.5%) | 38 (5.1%) | 82 (10.9%) |
Template:Sort | Pollwatch[43] | 200 (26.6%) | 217 (28.9%) | 70 (9.3%) | 44 (5.9%) | 42 (5.6%) | 56 (7.5%) | 30 (4.0%) | 92 (12.3%) |
Template:Sort | Precedenti elezioni (2009) | 265 (36.0%) | 183 (25.0%) | 84 (11.4%) | 55 (7.5%) | 54 (7.3%) | 35 (4.8%) | 32 (4.3%) | 28 (3.8%) |
Note: Le percentuali indicano le proporzioni di seggi e non le percentuali di voti.
Note
- ^ COUNCIL DECISION 2013/299/EU, Euratom of 14 June 2013 fixing the period for the eighth election of representatives to the European Parliament by direct universal suffrage, published on 21 June 2013 by the Official Journal of the European Union, L 169/69
- ^ Direktwahlakt (PDF-Datei; 83 kB) auf der Homepage des Bundeswahlleiters.
- ^ http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P7-TA-2012-0462+0+DOC+XML+V0//DE
- ^ 2013/299/EU, Euratom: Beschluss des Rates vom 14. Juni 2013 zur Festsetzung des Zeitraums für die achte allgemeine unmittelbare Wahl der Abgeordneten des Europäischen Parlaments
- ^ {{cite news|title=Eurozone crisis: are the years of pain over?|url=http://www.theguardian.com/business/interactive/2012/oct/17/eurozone-crisis-interactive-timeline-three-years|accessdate=5 February 2014|newspaper=The Guardian|date=14 August 2013|author=Mead, Nick|author2=Blight, Garry|quote=The crisis started back in October 2009, when Greece's finance minister revealed a black hole in his country's budget}}
- ^ EU Leadership Approval at Record Low in Spain, Greece, 8 January 2014. URL consultato il 20 January 2014.
- ^ Approval of EU leadership lowest in Greece, 8 January 2014. URL consultato il 20 January 2014.
- ^ Skepticism And Contempt Color Upcoming European Parliament Elections, 21 January 2014. URL consultato il 23 January 2014.
- ^ Jonathan Stearns, EU Elections May Be ‘Tense’ as Extremism Grows, Barroso Warns, 15 January 2014. URL consultato il 20 January 2014.
- ^ Bruno Waterfield, German foreign minister attacks 'brainless Eurosceptics', 9 January 2014. URL consultato il 23 January 2014.
- ^ VIDEO: Now even the Greeks want to join Ukip, says Farage as his latest speech causes stir, 17 January 2014. URL consultato il 20 January 2014.
- ^ Turning right, 4 January 2014. URL consultato il 23 January 2014.
- ^ De Lange, Sarah L., The ‘Le Pen-Wilders’ alliance will change European politics, 4 February 2014. URL consultato il 5 February 2014.
- ^ France's National Front tops EU election survey, 9 October 2013. URL consultato il 20 January 2014.
- ^ Peter Cluskey, Dutch study reveals immigration fears, 3 January 2014. URL consultato il 23 January 2014.
- ^ Sensation: FPÖ neue Nummer 1 [Sensation: FPÖ new number 1], 16 January 2014. URL consultato il 22 January 2013.
- ^ Greece's anti-austerity Syriza party widens lead over conservatives, 22 January 2014. URL consultato il 23 January 2014.
- ^ Resolution n°2 "A New Way Forward, A Stronger PES" Adopted by the 8th PES Congress in Prague, 7–8 December 2009
- ^ Resolution n°2 "A democratic and transparent process for designating the PES - candidate for the European Commission Presidency" adopted by the PES Council in Warsaw on 2 December 2010
- ^ Resolution "Selecting our common candidate in 2014" adopted by the PES Council on 24 November 2011
- ^ "Political parties must nominate European Commission president", Public Service Europe, 1 October 2012
- ^ European liberal leader spells out concerns for 2014 elections, Euractiv.com, 8 May 2013
- ^ "European Greens announce innovative and ambitious plans for an open online primary", Press release, European Green Party, 12 May 2013
- ^ European elections: concerning the submission of an EL candidacy for the presidency of the European Commission, EL Website, 19 October 2013
- ^ EDP Council: Refounding Europe, EDP website, 3 December 2013
- ^ Euractiv.com Van Rompuy scorns direct election of Commission president 14 October 2013
- ^ EUobserver Merkel: EU vote not decisive on commission President 25.10.13
- ^ Euractiv.fr, Jacques Delors verrait bien Pascal Lamy à la tête de la Commission, 15 October 2013
- ^ Eurovision, [1] retrieved 3 March 2014
- ^ EuropeanVoice, Commission debate to be televised 26 January 2014, retrieved 3 March 2014
- ^ Composition of the European Parliament with a view to the 2014 elections, in Europa.eu, 13 March 2013. URL consultato il 22 July 2013.
- ^ Europa.eu, Nota stampa del P.E. del 16/12/08
- ^ Bruno Waterfield, Eighteen 'phantom' MEPs will do no work for two years, Londra, Telegraph, 22 maggio 2009. URL consultato l'8 giugno 2009.
- ^ MaltaMedia.com, su maltamediaonline.com, 10 giugno 2009. URL consultato il 15 marzo 2010.
- ^ Euractiv, MEP: 'Radical' electoral reform 'badly needed' for 2014 13 ottobre 2008
- ^ Europolitics, Célia Sampol, European elections: Andrew Duff proposes creation of transnational list 26 aprile 2010
- ^ Legislative observatory of the European Parliament, Procedure files on the Proposal for a modification of the Act concerning the election of the Members of the European Parliament by direct universal suffrage of 20 September 1976
- ^ What the Polls Say, pollwatch2014.eu.
- ^ http://scenaripolitici.com/2014/03/european-elections-2014-general-summary-sd-224-epp-216-alde-63-guengl-62-ecr-42-greenefa-34-efd-30-non-inscrits-80.html
- ^ https://twitter.com/electionista/status/440406776282771456/photo/1
- ^ https://twitter.com/foederalist/status/439055949584932865
- ^ http://www.3comma14.gr/pi/view_survey.php?id=20852
- ^ What the Polls Say, pollwatch2014.eu.