Argentinosaurus huinculensis
L'Argentinosauro (Argentinosaurus huinculensis) è un genere di dinosauri sauropodi scoperto in Argentina da Guillermo Heredia. Le sue dimensioni notevoli ne farebbero, secondo alcuni studiosi, il più grande dinosauro mai rinvenuto.[2]
Argentinosaurus | |
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Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Reptilia |
Superordine | Dinosauria |
Ordine | Saurischia |
Sottordine | Sauropodomorpha |
Infraordine | Sauropoda |
Famiglia | Andesauridae |
Genere | Argentinosaurus |
Specie | A. huinculensis |
Nomenclatura binomiale | |
A. huinculensis Bonaparte & Coria[1], 1993 |
Visse nel continente sudamericano, allora isolato, circa 90 milioni di anni fa, durante il periodo Cenomaniano, nel Cretacico superiore.[2]
Etimologia
La specie tipo Argentinosaurus huinculensis fu descritta nel 1993 dai paleontologi argentini José Bonaparte e Rodolfo Coria.[1] La specie Argentinosaurus deriva dal luogo (un ovile) nel quale venne rinvenuto nel 1988 il primo osso.[2] Il nome del genere, A. huinculensis, è invece legato a Plaza Huincul, nella provincia di Neuquén, cioè al sito dove i fossili furono scoperti.[3]
Ritrovamenti
I resti fossili finora ritrovati sono abbastanza limitati.[2]
L'olotipo include tre vertebre dorsali anteriori, tre posteriori, le prime cinque vertebre sacrali, la maggior parte delle costole sacrali del lato destro, parte di una costola dorsale frammentata e la tibia destra. La lunghezza di una delle vertebre è di 159 cm mentre la tibia è lunga 155 cm.[1] In aggiunta a questi resti anche un femore incompleto (MLP-DP 46-VIII-21-3) lungo 118 cm è stato assegnato all'Argentinosaurus,[4] portando così il totale dei resti ritrovati a circa il 10% dell'intero corpo.[1][5]
Il confronto tra le misure di queste ossa e quelle di altri sauropodi simili permette di fare una stima delle dimensioni di questo dinosauro.
Dimensioni
In una prima descrizione, il paleontologo americano G. Paul stimò la lunghezza dell'Argentinosaurus tra 30 e 35 metri con un peso che poteva oscillare tra 80 e 100 tonnellate.[6] [7]
Altre stime fecero riferimento ai resti più completi di altri titanosauri per un valutare le dimensioni dell'Argentinosaurus. Nel 2006 Carpenter utilizzò il Saltasaurus come riferimento e arrivò ad una stima di 30 metri per la lunghezza dell'Argentinosaurus.[8] Altri, confrontando le ricostruzioni di Saltasaurus, Opisthocoelicaudia e Rapetosaurus, ipotizzarono una lunghezza più corta, compresa tra 22 e 26 metri.[9] José Bonaparte e R. Coria, nel 1993 ritenevano che fosse lungo circa 40 metri e pesasse 100 tonnellate.[2]
Le stime sul peso sono meno comuni. Nel 2004 Mazzetta propose un peso compreso tra 60 e 88 tonnellate, con un valore medio attorno a 73, rendendolo quindi il più pesante dei sauropodi.[4]
Descrizione
L'Argentinosaurus visse in un periodo compreso tra la fine del Cretacico inferiore e l'inizio del Cretacico superiore, quindi 90 milioni di anni fa,[2] in un ambiente che ospitava, tra gli altri, anche altri sauropodi più piccoli (Limaysaurus) e alcuni giganteschi carnivori come Tyrannotitan e Giganotosaurus.
L'aspetto dell'Argentinosauro era probabilmente simile a quello di altri sauropodi titanosauri primitivi meglio conosciuti, come Andesaurus e Diplodocus: collo lungo e possente, corpo molto alto su arti colonnari, coda lunga e cranio piccolo e triangolare.[2] Le vertebre suggeriscono un tipo di muscolatura piuttosto forte, adatta a sostenere l'immane peso. Si ritiene si cibasse soprattutto di conifere.[2]
Note
- ^ a b c d (ES) Bonaparte J, Coria R, Un nuevo y gigantesco sauropodo titanosaurio de la Formacion Rio Limay (Albiano-Cenomaniano) de la Provincia del Neuquen, Argentina, in Ameghiniana, vol. 30, n. 3, 1993, pp. 271–282.
- ^ a b c d e f g h Hazel Richardson, Dr. David;Norman, Dinosauri, La vita nella preistoria, Milano, La Biblioteca della Natura, 2003-2006, p. 123.
- ^ Patagonian dinosaurs: Fossils found in Patagonia Argentina
- ^ a b Gerardo V.; Christiansen, Per; Fariña, Richard A. Mazzetta, Giants and Bizarres: Body Size of Some Southern South American Cretaceous Dinosaurs (PDF), in Historical Biology, vol. 65, n. 2-4, 2004, pp. 1–13, DOI:10.1080/08912960410001715132. URL consultato l'8 gennaio 2008.
- ^ J. O. Calvo, J. D. Porfiri, B. J. González Riga, A. W. A. Kellner, 2007: Anatomy of Futalognkosaurus dukei Calvo, Porfiri, González Riga, & Kellner, 2007 (Dinosauria, Titanosauridae) from the Neuquen Group, Late Cretaceous, Patagonia, Argentina. In: Arquivos do Museu Nacional, Vol. 65, Numero 4, Pagine 511–526.
- ^ Gregory S. Paul, Big Sauropods - Really, Really Big Sauropods, in The Dinosaur Report, The Dinosaur Society, Fall 1994, pp. 12–13.
- ^ Gregory S. Paul, Dinosaur models: the good, the bad, and using them to estimate the mass of dinosaurs, in Wolberg, D. L.; Stump, E.; Rosenberg, G. D. (a cura di), DinoFest International Proceedings, The Academy of Natural Sciences, 1997, pp. 129–154.
- ^ Kenneth Carpenter, Biggest of the Big: A Critical Re-Evaluation of the Mega-Sauropod Amphicoelias fragillimus Cope, 1878, in Foster, John R.; Lucas, Spencer G. (a cura di), Paleontology and Geology of the Upper Jurassic Morrison Formation, vol. 36, New Mexico Museum of Natural History and Science Bulletin, 2006, pp. 131–138.
- ^ Mortimer, Mickey, Titanosaurs too Large?, su Dinosaur Mailing List, 12 settembre 2001. URL consultato l'8 gennaio 2009.
Voci correlate
Altri progetti
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