Autostrada A36 (Italia)

autostrada italiana

L'autostrada Pedemontana Lombarda è un'opera viabilistica autostradale in costruzione che ha l'obiettivo di velocizzare gli spostamenti nell'area nord di Milano, realizzando una via esterna alla provincia di Milano per collegare la provincia di Varese con quella di Bergamo. Ai termini dei lavori di costruzione l'autostrada assumerà la classificazione di A36.

Il contesto

Il sistema di autostrada e viabilità locale interesserà la viabilità delle province di Bergamo, Monza e della Brianza, Milano, Como e Varese ed in generale di tutto il nord della Lombardia, realizzando un nuovo collegamento diretto fra Osio Sotto e Malpensa/Cassano Magnago (Busto Arsizio, Gallarate)/Varese in un tessuto urbano fra i più densamente abitati di Italia e d'Europa.

Costi

Il progetto, finanziato dal CIPE, prevede una spesa totale di € 4.115.000.000 (il contributo statale ammonta a 1,2 miliardi di euro)[1] per un totale di 87 km di autostrada e 70 km di nuova viabilità provinciale e comunale, comprendente anche le nuove tangenziali di Como e Varese.

Le società coinvolte

La società Autostrada Pedemontana Lombarda S.p.A. (68% Milano Serravalle - Milano Tangenziali S.p.A., 20% Equiter S.p.A., 6% Banca Infrastrutture Innovazione Sviluppo S.p.A., 5% UBI Banca S.p.A., 1% Par. Cop. Soc. Cons. Ar. L.) ha per oggetto la promozione, lo studio, la progettazione, la costruzione e l'esercizio dell'autostrada[2] mentre la società Concessioni Autostradali Lombarde S.p.A (50% ANAS, 50% Infrastrutture Lombarde al 100% della regione Lombardia) ha per oggetto il monitoraggio dell’iter approvativo della Convenzione Unica di Concessione, coordinamento e supporto alla società Pedemontana per la redazione degli atti di gara per l'individuazione del Contraente Generale (lotti CO1 e VA1) e per l'affidamento della progettazione definitiva (lotti A, B1, B2, C, D, CO2, VA2), attività tecniche connesse all'accordo di Programma promosso da Regione Lombardia, rilascio/diniego attestazioni di compatibilità tecnica di interventi urbanistici in fascia di salvaguardia.[3]

Il primo lotto dei lavori è stato aggiudicato al raggruppamento di imprese formato da Impregilo (mandataria), Astaldi, Aci Scpa-Consorzio Stabile e Pizzarotti.[4]

Il secondo lotto dei lavori è stato aggiudicato all'ATI guidata dall'austriaca Strabag con le italiane Maltauro, Fincosit e Adanti.[5]

Storia

Alla fine degli anni cinquanta nasce l'idea della pedemontana come infrastruttura necessaria per lo sviluppo delle zone nord-occidentali lombarde. Questa pedemontana avrebbe collegato Bergamo a Biella (in base ai primi progetti degli anni successivi). Il progetto negli anni settanta viene bloccato per il blocco della costruzione di nuove autostrade. Nel 1983 la regione Lombardia chiede di derogare alla legge e successivamente l'autostrada pedemontana rientra nel programma triennale ANAS. Il 14 novembre 1986 nasce la società Autostrada Pedemontana Lombarda S.p.A. costituita dalla Società Autostrade e dalla Società Serravalle - Milano - Ponte Chiasso.

Il 31 agosto 1990 con decreto interministeriale viene autorizzata la concessione per la realizzazione dell'infrastruttura.

Nel periodo dei primi anni 2000 il tracciato della pedemontana assume la fisionomia di quello in costruzione. Nel marzo del 2003 l'autostrada viene inserita nella legge obiettivo. Il progetto preliminare e la valutazione di impatto ambientale vengono pubblicati nel febbraio del 2004; il 29 marzo 2006 il CIPE approva il progetto preliminare.

Il 1º agosto 2007 la società Autostrada Pedemontana Lombarda S.p.A. e la concedente Cal S.p.A. firmano la convenzione che autorizza la concessione per la realizzazione dell'autostrada.[6]

Nel corso del 2008, durante l'elaborazione del progetto definitivo, sono stati sviluppati approfondimenti di molte parti del tracciato finalizzate, da un lato, al rispetto delle prescrizioni dettate dal CIPE con l'approvazione del progetto preliminare e, dall’altro, a migliorare e ottimizzare le soluzioni progettuali, d'intesa con gli Enti locali territorialmente interessati.

Il progetto definitivo è stato pubblicato il 21 aprile 2009 e reso consultabile sul sito ufficiale[7]: rispetto al preliminare, sono state accolte 384 prescrizioni del CIPE e introdotte ulteriori 22 varianti, approvate all'unanimità in seguito all'intensa attività sviluppata dai tavoli territoriali ed ambientali.

Il 29 maggio 2009 si è tenuta la Conferenza dei Servizi in Regione Lombardia, nel rispetto dei tempi programmati.

Il CIPE ha approvato il progetto definitivo e il piano finanziario il 6 novembre 2009.

I lavori sono iniziati il 6 febbraio 2010[8][9] e finiranno nel 2020.

Il tracciato

 
La mappa della Pedemontana (in rosso) con le attuali autostrade e con le future autostrade Brescia-Bergamo-Milano (BreBeMi) (in marrone chiaro), la tangenziale Est Esterna di Milano di Milano (in rosa) e le superstrade dello Spluga (SS 36) e dei Giovi (SS 35) in grigio.

Il progetto si compone delle seguenti parti:

  1. Il completamento del sistema tangenziale di Varese mediante la realizzazione del tratto dall’innesto sulla A8 Milano-Varese in corrispondenza dello svincolo di Gazzada sino al ponte di Vedano Olona e del tratto a nord di Folla di Malnate sino al Valico svizzero del Gaggiolo.
  2. La realizzazione della tangenziale di Como che, collegando la A9 Lainate-Chiasso e la ex strada statale 342 Briantea in comune di Albese con Cassano, costituisce la connessione diretta al sistema stradale dei territori dell'Erbese e della Vallassina.
  3. L’asse principale est-ovest che va dalla A4 in comune di Osio Sotto/Brembate alla A51 tangenziale Est di Milano a Usmate Velate con due corsie per senso di marcia oltre alla corsia di emergenza (tratta D). Superata la A51 il percorso prosegue a tre corsie per senso di marcia più emergenza da Usmate Velate fino a Cesano Maderno dove interseca la ex SS 35 (tratta C); si sovrappone quindi alla ex SS 35 con tre corsie per senso di marcia più emergenza fino a Meda e con due corsie per senso di marcia più emergenza da Meda a Lentate sul Seveso (tratta B2). Dalla interconnessione con la ex SS 35 in comune di Lentate fino alla A9 Lainate-Chiasso (tratta B1) e dalla A9 fino alla A8, in corrispondenza dell'uscita di Busto Arsizio, (tratta A) l’autostrada si mantiene a due corsie per senso di marcia più emergenza.

È inoltre prevista la costruzione di un raccordo (interconnessione Pedemontana BreBeMi) con caratteristiche autostradali tra la BreBeMi e l'autostrada Pedemontana con un tracciato parallelo a destra della futura tangenziale Est Esterna di Milano[10]. Questo raccordo è parte della futura autostrada Bergamo-Treviglio-Lodi[11].

Il tracciato di Pedemontana Lombarda si inserisce in un territorio a rilevante sensibilità, in quanto caratterizzato da elevate densità abitative ed insediative e dalla presenza di significativi vincoli ambientali e valori paesaggistici. Gli studi sviluppati nella fase di progettazione preliminare hanno orientato la concessionaria verso l'adozione di soluzioni che garantiscano una mitigazione strutturale degli impatti ambientali nei luoghi di massima criticità tramite la realizzazione di gallerie naturali e artificiali e adeguate misure di tutela e di inserimento ambientale e paesaggistico. Le situazioni di maggior criticità si hanno nella tratta da Lentate sul Seveso a Usmate Velate.

Circa la metà dell'intero percorso dell'autostrada è previsto in galleria naturale o artificiale mentre un altro terzo è previsto in trincea che è la conformazione che meglio consente di coniugare la minimizzazione dell'impatto ambientale con la sicurezza della circolazione.

Tabella tracciato previsto:

Autostrada Pedemontana lombarda
Tipo Indicazione Provincia
  A8 Milano - Varese VA
  Solbiate Olona VA
  Area servizio CO
  Mozzate CO
  Cislago VA
  A9 Milano - Como Tangenziale di Como CO
  Lazzate MB
  SP ex SS 35 dei Giovi MB
  Lentate sul Seveso MB
  Meda MB
  Cesano Maderno MB
  Area servizio MB
  Desio MB
  Macherio MB
  A51 Tangenziale Est di Milano MB
  Bellusco MB
  Area servizio MB
  Cornate d'Adda MB
  Filago BG
  A4 Torino - Trieste BG

Critiche e perplessità

Il progetto raccoglie plausi e critiche da parte delle popolazioni interessate dall'opera. In particolar modo le voci contrarie si concentrano sul fatto che nella sua zona centrale, in particolare nel comune di Meda, la costruzione del casello e la necessità di distruggere buona parte della superstrada Milano-Meda, provocherà probabilmente un aumento del traffico della zona. Inoltre i residenti della stessa zona chiedono rassicurazioni in merito a possibili rischi generati da scavi in zone dove sono seppelliti residui di diossina legati al disastro di Seveso[12]. Le proteste contro il progetto e la Regione Lombardia hanno avuto voce in una manifestazione popolare in valle Olona il 28 novembre 2009[13]. Un ulteriore punto controverso riguarda il consumo di suolo che questa nuova infrastruttura avrà ad impattare sul territorio, giudicato dai critici ampiamente eccessivo e non sempre necessario.[14]

Voci correlate

Note

Collegamenti esterni