Atletica leggera ai Giochi della I Olimpiade - Maratona
La gara della maratona dei giochi della I Olimpiade si tenne il 10 aprile 1896 ad Atene, in occasione dei primi Giochi olimpici dell'era moderna.
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Maratona Atene 1896 |
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Informazioni generali | ||||||||||
Luogo | da Maratona ad Atene | |||||||||
Periodo | 10 aprile | |||||||||
Partecipanti | 17 da 5 nazioni | |||||||||
Podio | ||||||||||
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Edizione precedente e successiva | ||||||||||
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Storia della competizione
La gara della maratona aveva per i greci un grandissimo valore; lo dimostra il fatto che tredici dei diciassette partecipanti all'evento erano, infatti, ellenici. L'origine di questa disciplina risale all'antica leggenda di Filippide o Fidippide; secondo Erodoto, egli corse per 42,195 kilometri, da Maratona ad Atene (o Sparta secondo alcune fonti), per annunciare la vittoria ateniese sui persiani nell'omonima battaglia del 490 a.C., morendo stremato dalla fatica, subito dopo aver pronunciato la parola greca "Νενικήκαμεν", "abbiamo vinto".
Il moderno concetto di maratona come sport nacque con Michel Bréal, linguista e amico di Pierre de Coubertin, fautore delle Olimpiadi moderne; Bréal, che era un noto studioso dell'antica Grecia, aveva intenzione di commemorare il soldato ellenico. La lunghezza della competizione era di 40 km; la lunghezza ufficiale del cammino di Fidippide era di 42,195 km per la maratona come detto fu stabilita solo nel 1921.
Il 10 marzo 1896, in Grecia si tennero i primi moderni Giochi panellenici. Uno dei principali obiettivi della manifestazione era di aiutare gli atleti che avrebbero partecipato ai Giochi della I Olimpiade lo stesso anno. La maggior parte dei partecipanti erano giovani soldati che erano stati selezionati dai loro comandanti per le loro doti atletiche; Kharilaos Vasilakos, che aveva già un'ottima reputazione come corridore di lunghe distanze, vinse la maratona in tre ore e diciotto minuti. Dunque Vasilakos era il favorito per la manifestazione.
Un altro greco fu protagonista della maratona delle Olimpiadi del 1896, un pastore greco, Spiridon Louis, probabilmente convinto a partecipare alla gara dal colonnello Papadiamantopoulos che era organizzatore della manifestazione, sotto il quale aveva servito, mentre effettuava il servizio militare nel 1893-1895. Louis aveva partecipato ad una seconda gara, successiva a quella vinta da Vasilakos, durante i giochi panellenici; chi avrebbe migliorato il tempo del vincitore della prima maratona avrebbe potuto partecipare all'Olimpiade di Atene. Ioannis Lavrentis vinse in 3h11'27" ma anche Spiridon scese sotto il tempo limite, arrivando quinto, per cui rientrò nel gruppo dei greci prescelto per la maratona olimpica.
La gara
Si iscrissero 25 atleti alla maratona, ma solo 17 si presentano alla partenza, provenienti da cinque paesi: oltre ai 13 greci partecipano infatti l'australiano Edwin Flack (già vincitore delle gare sugli 800 e sui 1500 metri), il francese Albin Lermusiaux (terzo sui 1500 metri), lo statunitense Arthur Balke (secondo sui 1500 metri) e l'ungherese Gyula Kellner.
Alle ore 14, il colonnello Papadiamantopoulos, membro del comitato per la preparazione degli atleti greci, diede il via alla gara; subito dopo lo sparo, i quattro stranieri partecipanti si misero al comando della corsa. Il loro ritmo era molto sostenuto e i greci facevano fatica a tenere il passo. In testa andò prima il francese Albin Lermusiaux, specialista del mezzofondo, bronzo olimpico nei 1500 metri, seguito dall'australiano Edwin Flack, campione olimpico nella stessa gara.
La cronaca della maratona è spesso condita di aneddoti forse inventati. Si dice, ad esempio, che verso Pikermi, a circa 19 km da Atene, parecchi atleti si fossero già ritirati, sfiniti; al contrario Spiridon si era fermato in un punto di ristoro a bere addirittura un bicchiere di vino. Dopo aver chiesto a quanto ammontava il vantaggio degli altri corridori, dichiarò che avrebbe avuto il tempo di riprenderli prima della fine della gara.
Dopo il 23º km comincia una salita. Qui avviene la maggior parte dei ritiri (alla fine saranno sette). Flack stacca Lermusiaux, e conduce solitario in testa per circa 8 km. Dopo i primi 30 km, gli atleti di testa cominciarono a pagare effettivamente lo sforzo eccessivo. La gara era nuova e la lunghezza poco sperimentata per cui parecchi fondisti pagarono lo scotto dell'inesperienza, a differenza degli atleti greci che già avevano sperimentato la maratona alle eliminatorie per la selezione della compagine greca. Inoltre, al 23º km circa, vi fu una classifica che esaurì le forze di molti atleti. Spiridon Louis, che era al sesto posto al 21º km, approfittò della situazione di stanchezza degli avversari verso la fine della gara per lanciarsi in una rimonta.
Dopo 33 km, nei pressi di Ambelokipi, riuscì ad raggiungere l'australiano Flack che si trovava in testa e, quando quest'ultimo fu costretto ad abbandonare, arrivò a prendere il comando, quando mancavano appena 5 km al traguardo; Lermusiaux si ritirò al 32º km. Al 37º km, Louis aumentò di nuovo l'andatura; Flack cerca di reagire ma scopre di aver finito le energie e si ritira. Fa caldo, ma non è un problema per Louis e gli altri corridori greci, che monopolizzano l'ordine d'arrivo finale, in quanto sette degli otto primi classificati erano atleti ellenici.
Allo stadio Panathinaiko, l'atmosfera era tesa perché un ciclista era arrivato con la notizia che ci fosse ancora Flack al comando. Quando giunse un altro messaggero con la notizia che Spiridon aveva appena preso la testa della gara, la folla se ne rallegrò con grande entusiasmo, cominciando a urlare "Èlin, Èlin!" ("un greco, un greco!") e, quando Louis entrò per primo nello stadio olimpico, il pubblico di casa (oltre 100.000 spettatori applaudono il suo arrivo) esplose in un boato di gioia. L'entusiasmo era tale che i due principi della casa reale greca, il principe Costantino e il re Giorgio I di Grecia, entrarono nella pista per accompagnarlo fino al traguardo. Il suo tempo finale fu 2h58'50", con 7 minuti di vantaggio sul secondo, il suo compatriota Kharilaos Vasilakos, che era più esperto e favorito e che, paradossalmente, si era attardato a causa della folla che lo fermava per congratularsi e per acclamarlo. Terzo si classificò Spiridon Belokas che, però, fu squalificato per essersi fatto trasportare su un carretto per una parte del percorso.
Risultati
Pos. | Nazione | Atleta | Tempo |
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Grecia | Spiridon Louis | 2h58'50" | |
Grecia | Kharilaos Vasilakos | 3h06'03" | |
Ungheria | Gyula Kellner | 3h06'35" | |
4 | Grecia | Ioannis Vrettos | n/d |
5 | Grecia | Eleftherios Papasymeon | n/d |
6 | Grecia | Demetrios Deligannis | n/d |
7 | Grecia | Evangelos Gerakeris | n/d |
8 | Grecia | Stamatios Masouris | n/d |
9 | Grecia | Sokrates Lagoudakis | n/d |
- | Australia | Edwin Flack | r (al 37º km) |
- | Francia | Albin Lermusiaux | r (al 32º km) |
- | Grecia | Ioannis Lavrentis | r (al 24º km) |
- | Grecia | Georgios Grigoriou | r (al 24º km) |
- | Grecia | Ilias Kafetzis | r (al 9º km) |
- | Grecia | Dimitrios Khristopoulos | r |
- | Template:USA sport | Arthur Blake | r |
- | Grecia | Spiridon Belokas | dq (3h06'30") |
- La prima maratoneta donna
Le donne non potevano partecipare alla prima Olimpiade in quanto de Coubertin voleva rispettare la tradizione classica, tuttavia ci fu una competitrice non ufficiale alla maratona, una donna greca di umili origini conosciuta come Melpomene; il suo vero nome era Stamáta Revíthi. Non le fu consentito di correre nella gara maschile, ma corse da sola l'intero percorso il giorno successivo, l'11 aprile, tuttavia il giro finale fu completato all'esterno dello stadio in quanto le fu rifiutato di entrare all'interno. Nonostante questo gesto, non viene ricordata nei medaglieri ufficiali.[1] Revíthi finì la maratona in circa cinque ore e mezzo.
- Louis eroe nazionale
Spiridon Louis divenne, dopo il successo della maratona, un eroe nazionale; inoltre fu presente all'edizione dei Giochi olimpici di Berlino 1936 come membro della delegazione greca e nella cerimonia di apertura, vestito con il costume nazionale, consegnò ad Adolf Hitler un ramo d'ulivo proveniente da Olimpia.
Note
- ^ (EN) Olympic Women, su olympicwomen.co.uk.
Bibliografia
- Lampros, S.P.; Polites, N.G.; De Coubertin, Pierre; Philemon, P.J.; & Anninos, C., The Olympic Games: BC 776 – AD 1896, Athens, Charles Beck, 1897. (AAFLA.org)
- Mallon, Bill; & Widlund, Ture, The 1896 Olympic Games. Results for All Competitors in All Events, with Commentary, Jefferson, McFarland, 1998, ISBN 0-7864-0379-9. (AAFLA.org)
- Smith, Michael Llewellyn, Olympics in Athens 1896. The Invention of the Modern Olympic Games, London, Profile Books, 2004, ISBN 1-86197-342-X.