Ferrovia Transalpina

rete ferroviaria
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La ferrovia Transalpina (Neue Alpenbahnen in tedesco) è un complesso di linee ferroviarie costruite ad inizio secolo dall'Impero austro-ungarico allo scopo di migliorare i collegamenti fra l'interno e il Porto di Trieste, unendo la città di České Budějovice, oggi in Repubblica ceca, alla città giuliana.

Mappa

Essa si compone delle seguenti linee ferroviarie:

Storia

Il complesso di linee nacque come progetto coerente delle Ferrovie imperiali dello stato austriaco (KKStB) che si ponesse come alternativa alla Trieste-Vienna, gestita dalla privata Südbahn, in modo da sottrarre la società statale alle onerose tariffe imposte dalla concorrente. Era intento dei propugnatori, inoltre, creare un secondo collegamento ferroviario diretto tra Trieste e il centro Europa.

Una lunga battaglia politica durata per decenni portò infine alla realizzazione di una serie di collegamenti che dovevano servire allo scopo. La costruzione della Transalpina venne approvata per legge il 6 giugno 1901 e i lavori per la sua costruzione iniziarono nelle settimane seguenti. Il complesso di linee fu completato e aperto tra il 1906 e il 1909.

L'itinerario originario dell'intera linea fu realizzato a binario semplice ad eccezione dei seguenti tre trafori i quali furono costruiti a doppio binario:

A Trieste la linea si attestava presso l'impianto della KKStB, Trieste Sant'Andrea, la quale fu allargata per l'occasione, dotandola dell'attuale fabbricato viaggiatori e di un piazzale ferroviario che potesse disimpegnare il traffico preventivato. In seguito, il nome della stazione fu designato negli orari destinati al pubblico anche come Trieste Stato (in tedesco, Triest Staatsbahnhof) per distinguerla dall'altra stazione triestina, Trieste Meridionale (Triest Südbahnhof), di proprietà della Südbahn.

Al termine della prima guerra mondiale e a seguito dei trattati di Saint-Germain-en-Laye (1919) e di Rapallo (1920), il complesso di linee finì sotto la giurisdizione degli stati che successero all'Impero austro-ungarico. In particolare:

Nel periodo compreso tra il 1918 ed il 1920, tuttavia, la ferrovia si trovò in territorio italiano fino al confine provvisorio il quale passava sul confine nord del comune di Sankt Veit an der Glan (in italiano San Vito sul Glan), in quanto era in essere l'occupazione italiana della Bassa Carinzia e dell'Alta Carniola. Con la stipula dei trattati tra le diverse nazioni uscite dalla prima guerra mondiale, le due regioni passarono rispettivamente sotto l'Austria e sotto il Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni.

Come conseguenza del trattato di Parigi (1947), il confine fra Italia e Jugoslavia fu spostato presso il valico di Monrupino (in sloveno Repentabor). L'anno seguente le ferrovie jugoslave aprirono al traffico una variante fra Sesana (in sloveno Sežana), sulla ferrovia Meridionale, e Kreplje, per permettere l'allacciamento alla Meridionale in territorio Jugoslavo. I servizi passeggeri furono tutti prestati da Sesana e Nova Gorica, già Gorizia Monte Santo e fino al 1935 capolinea del servizio tranviario cittadino. Il tratto tra Kreplje, Villa Opicina e Trieste Campomarzio fu dedicato al solo servizio merci, piuttosto intenso per treni diretti dall'Austria al Porto di Trieste, fino alla fine degli anni sessanta. All'inizio degli anni ottanta il traffico merci cessò definitivamente sul tratto Kreplje - Opicina, ma la linea è stata mantenuta funzionante seppur in condizioni minimali e con rallentamenti. Negli ultimi trent'anni vi è transitato solo qualche raro treno turistico. Il tratto Opicina - Trieste Campomarzio, pur se elettrificato dal 1935, viene utilizzato solo saltuariamente: a causa della sua notevole pendenza (27 per mille), si preferisce inoltrare i treni merci via Aurisina.

Nel 1991, con la dichiarazione di indipendenza della Slovenia, il tronco Jesenice – Sesana è passato in gestione alla ferrovie slovene. Nel 1993, a seguito della dissoluzione della Cecoslovacchia, la sezione ferroviaria di quest'ultima nazione è passata alla Repubblica Ceca.

Note

  1. ^ Petronio (1997),  p. 136
  2. ^ Klaus Eckert, Gerald Kowarik; Gerfried MollEckert, Tauernbahn. Österreichs moderne Alpenbahn, Irsee, Europ Media Verlag, 2009. ISBN 978-3-940262-03-5

Bibliografia

  • Paolo Petronio, Transalpina. Die Wocheinerbahn. Bohinjska Proga. La linea di Wochein, Trieste, Edizioni Italo Svevo, 1997.
  • Franco Obizzi et al., Transalpina: un binario per tre popoli, Monfalcone, Edizioni della Laguna, 1996.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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