Fantozzi subisce ancora
Fantozzi subisce ancora è il quarto capitolo della saga fantozziana, realizzato nel 1983. A differenza del precedente Fantozzi contro tutti Paolo Villaggio non prende parte alla regia, firmata interamente da Neri Parenti.
Tale film, che vede la partecipazione di attori che ricorreranno negli episodi a venire (oltre a Paolo Villaggio anche Plinio Fernando, Anna Mazzamauro e Gigi Reder), è il primo a non essere tratto da un libro dell'attore genovese e così come tutte le successive "fantozzate" è il frutto di una sceneggiatura originale.
Il film è dedicato alla memoria di Giuseppe Anatrelli, l'attore che nei film precedenti aveva interpretato il geometra Calboni, deceduto nel 1981: qui il suo posto viene preso da Riccardo Garrone, ma successivamente tale personaggio dopo il quarto film non ricomparirà più. Nel suo libro dallo stesso titolo (da cui però, come già detto, il film non è tratto) Paolo Villaggio conia il termine "scherziere".
Trama
Il film inizia con una scena inusuale: al grido di "Vogliamo lavorare di più" e "Vogliamo aumentare la produttività", tutti gli impiegati della Mega Ditta dichiarano di avere una voglia irrefrenabile di lavorare e tentano forsennatamente di entrare in anticipo. Ma è solo una finzione: appena entrati i dipendenti, in nome dell'assenteismo più bieco, se ne vanno di nascosto a svolgere altre varie attività di svago e così Fantozzi resta solo a lavorare. Il povero ragioniere è costretto quindi, per evitare guai, tramite complicati sistemi meccanici, a svolgere il lavoro di tutta l'azienda e di tutti i colleghi e dopo uno sforzo disumano ci riesce; tuttavia suda moltissimo e, quando i colleghi tornano, lo costringono a lavarsi in bagno. Il direttore-ispettore Conte Corrado Maria Lobbiam, che fino a quel momento, controllando, non si era accorto di nulla, quando passa a ispezionare l'ufficio sinistri, non lo trova presente e, beffa delle beffe, lo punisce brutalmente in quanto crede che sia un assenteista.
Fantozzi va poi a prendere sua figlia Mariangela dove lavora, alla "casa degli animali"; per un disguido con il titolare del negozio di animali, Mariangela viene scambiata per una scimmia (come fanno molti clienti), e il padre le comunica che forse le ha trovato un nuovo lavoro alla posta. Tornati a casa, la moglie Pina ricorda tragicamente a Fantozzi che hanno organizzato nel proprio salotto una riunione di condominio. Il ragioniere, sul punto di svenire, entra nel salotto, dove sono già presenti tutti gli altri inquilini. Fantozzi dice "Allora... Dichiaro aperta la seduta!!!". Come in ogni riunione di condominio che si rispetti, senza che si discuta di nulla, scoppia istantaneamente una rissa furibonda in cui gli inquilini si picchiano violentemente e distruggono i mobili del padrone di casa. Fantozzi allora esclama "Dichiaro chiusa la seduta!!!", e tutto immediatamente si placa, con i cordiali saluti dei condomini.
Nella Megaditta, la signorina Silvani vince un camper in uno show televisivo; con questo nuovo mezzo intende recarsi in vacanza, e Filini organizza subito una vacanza in comitiva, ognuno con il proprio camper "di fortuna", ricavato dai mezzi più assurdi (Calboni usa un'ambulanza e Filini addirittura un'autoblindo). Il viaggio inizia subito con un inconveniente: siccome Fantozzi ha ricavato la sua roulotte da un cappottino funebre, dei becchini tentano di caricarvi una bara, scambiandolo per il carro funebre. Successivamente la Silvani, passata in testa, frena di colpo e si sente una gran puzza: si tratta di Franco, successivamente chiamato Franchino, un vagabondo autostoppista obeso e pelosissimo con le ascelle fetide. Costui, preso a bordo dalla Silvani, conduce la comitiva in quello che per lui è un posto fantastico e sconosciuto, che in realtà è una discarica sul mare con un molo. La Silvani si innamora pazzamente dell'autostoppista, suscitando la gelosia di Fantozzi, e tutto finisce per sfociare in un'ennesima umiliazione, quando Franchino mette alla prova il ragioniere in materia di cultura generale. Da ricordare anche la pesca del Pesce Ratto di Fantozzi e Filini per la grigliata in riva al mare (Pesce Ratto, perché riescono a pescare solo topi di fogna, di cui l'acqua è piena).
Filini: Bene, bene: ne abbiamo già presi otto, tutti dello stesso tipo, belli grassi, eheh!!
Fantozzi: (tirandone su un altro) Nove!
Signorina Silvani: Dio, che schifo!
Pina: Ma Ugo, sono topi di fogna!
Calboni: siete sempre i soliti maiali, andate a pescare a largo, zozzoni!
...
Fantozzi: Facciamo una cosa: buttiamo... butti via questi... topi.
Filini: Ma che topi e topi! Per favore, ragionier Fantozzi, non ci si metta anche lei. Esiste il pescecane, il pesce gatto e il Pesce Ratto, possono piacere o non piacere, su questo io non discuto. Ad ogni modo a me la grigliata di pesce ratto piace da morire! Ad ogni modo lei lo ha detto: buttiamo a mare questa grazia di Dio. Contento?»
Fantozzi e la moglie Pina scoprono che la loro figlia Mariangela è incinta di un figlio. Fantozzi è infuriatissimo, e riesce a far dire alla figlia che il padre del nascituro è tale Loris Batacchi (interpretato da Andrea Roncato), collega di lavoro di Mariangela alle poste (la sua mansione risulta essere quella di "Capo Ufficio Pacchi"). Fantozzi e Pina, sotto mentite spoglie, si recano a casa di colui che considerano il loro futuro genero, ma Batacchi è un maleducato e volgarissimo latin lover romagnolo, che ha messo incinta la loro figlia per una scommessa: "un milione... se ci davo all'orango!". Aveva infatti scommesso con degli amici che, vista la bruttezza di Mariangela, nemmeno uno come lui sarebbe riuscito ad averci un rapporto. Batacchi fa una descrizione dettagliata della sua singolare impresa, che si conclude con un "...E allora nel buio mi sono affidato alla bestia! ". Delusi, Ugo e Pina decidono di non comunicargli la dolce attesa e anzi scappano prima, perché un bambino non ha affatto bisogno di un padre così.
Si decide allora di far abortire Mariangela. Fantozzi si reca quindi in un ospedale, in cui ha modo di osservare molto bene e da vicino il corrottissimo mondo della sanità italiana ma, dopo diverse peripezie (una folla di signori cerca di vendergli degli organi trapiantati all'ingresso, il primario di ginecologia con cui ha appuntamento è in ferie, il suo sostituto è in sciopero e in casi eccezionali ci si può rivolgere al prof. Grandi, primario di ortopedia) e quasi due milioni di lire sborsate, viene messo a pernottare nella temutissima sala operatoria del prof. Zambrini Loredano detto Jack Lo Squartatore, un chirurgo molto sadico che, siccome la scheda operatoria che gli viene fornita è quella di un travestito, finirà per amputargli il pene. Il povero ragioniere chiederà di farsi restituire il maltolto e dopo un commosso appello al Presidente della Repubblica (non viene inquadrato ma trattasi di Sandro Pertini a dedurre dalla pipa tenuta in mano da un corazziere) riesce nell'intento. L'organo stava per essere impiantato come dito mignolo del piede sinistro a un falegname della val di Susa. Intanto Mariangela, non essendo riuscita ad abortire, ha raggiunto il nono mese di gravidanza ed è pronta per partorire: ne nascerà un essere mostruoso, mai inquadrato direttamente nella ripresa, ancor più brutto di lei.
Subito dopo il parto di Mariangela si scopre che l'inoffensivo e dimesso ragionier Fonelli, dopo aver fatto una serie di spiate, di ricatti, e aver aderito alla Mafia, alla Camorra, alla 'ndrangheta e alla P2 e con quattro abbonamenti a vita a Famiglia Cristiana, viene nominato improvvisamente Mega Direttore Naturale Gran. Farabut. del personale, e dopo tale nomina assume il nome di "Cobram II". Costui è un fanatico dell'atletica leggera ("l'atletica è la regina degli sport"), e realizza così il suo sogno, cioè organizzare i giochi olimpici aziendali, come il Visconte Cobram aveva fatto con il ciclismo nel film precedente, Fantozzi contro tutti. I giochi non prevedono affatto premi per la squadra prima classificata. Viceversa, per i membri della squadra che risulterà ultima classificata, è previsto il trasferimento a lavorare nella (immaginaria) miniera di Sassu Strittu (frazione di Carbonia), in cui gli impiegati verranno usati come muli da soma. L'ufficio sinistri di Fantozzi non eccelle in nessuna delle discipline previste (da citare le tragicomiche performance di Fantozzi e Filini) e, prima dell'ultima gara di staffetta 4x100, valevole ben 20 punti, non ha totalizzato nemmeno un punto, mentre la prima squadra in classifica ha 16 punti. Con un tragico ma astuto stratagemma (cioè sostituendo volutamente il testimone della staffetta con un candelotto di dinamite) la staffetta dell'Ufficio Sinistri (Filini - Mughini - Calboni - Fantozzi) arriva prima, ma sul traguardo la dinamite esplode in mano a Fantozzi.
È arrivato il momento delle elezioni politiche, ma Fantozzi, a differenza della moglie e di Mariangela, non sa proprio per chi votare, ed ha paura che un voto sbagliato gli possa anche far perdere il lavoro. Decide allora di mettersi in mutua per poter vedere in TV tutti i dibattiti elettorali, in cui compaiono volti della politica molto noti come Marco Pannella, Giovanni Spadolini, Ciriaco De Mita (che cita anche Amintore Fanfani), Enrico Berlinguer, Pietro Longo, Giorgio Almirante, Nilde Iotti, Giorgio Benvenuto, Bettino Craxi e Giulio Andreotti. Però tutte quelle ore davanti al televisore gli causano dei miraggi ed ha la sensazione che i politici parlino direttamente con lui, addirittura alla radio ha la sensazione che Benito Mussolini stia parlando con lui chiamandolo camerata Fantozzi. Alla fine, recatosi al seggio per votare, si rinchiude nell'urna e dopo un'ora... tira lo sciacquone.
Infine Fantozzi si reca in spiaggia con la famiglia e tenta di fare una nuotata e praticare della pesca sott'acqua: viene però pescato da un elicottero antincendio della protezione civile e lanciato sopra un bosco in fiamme.
Curiosità e commenti
- L'espediente del candelotto di dinamite nella staffetta viene adottato "per non restare a zero ed essere trasferiti a Sassu Strittu, in provincia di Carbonia". Nell'anno di uscita del film (1983) questa provincia ancora non esisteva. Verrà poi istituita solo nel 2001, 18 anni dopo.
- L'attore Camillo Milli ha interpretato due diversi personaggi nella serie di Fantozzi: il professor Grandi in questo film e il direttore Barambani nel precedente Fantozzi contro tutti; Ennio Antonelli invece interpreta 3 personaggi diversi nel corso della saga; nel precedente film interpretava lo zio del fornaio Cecco, in questo fa una breve apparizione come pizzettaro, scambiato per un portantino da Fantozzi all'ospedale, e nel successivo Fantozzi va in pensione interpreta il proprietario del cinema a luci a rosse; invece Antonio Allocca che qui interpreta il proprietario del negozio di animali dove lavora Mariangela nel successivo Fantozzi va in pensione interpreta l'esaminatore del concorso a cui Fantozzi si presenta spacciandosi per trentenne, mentre in Fantozzi - Il ritorno interpreta il capotreno del convoglio che porta Fantozzi e la Silvani a Rimini.
- Nei film precedenti, Filini era ragioniere e Calboni geometra, mentre in questa pellicola è il contrario.
- Il ragionier Fonelli, già apparso nei precedenti film della saga (dove era interpretato dall'attore Pietro Zardini, scomparso nel 1987) in questo film è molto diverso dal personaggio precedente, un mite e occhialuto impiegato con la passione per la battaglia navale, gioco che utilizzava per impegnare quasi tutto il tempo in cui avrebbe dovuto occuparsi del lavoro.
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