Sarentino

comune dell'Alto Adige, Italia

Sarentino (Sarntal in tedesco) è un comune italiano di 6.902 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige. È il comune più esteso della provincia autonoma di Bolzano e della regione Trentino-Alto Adige. Appartiene al comprensorio del Salto-Sciliar. Con lo stesso nome si indica l'omonima valle. La sede comunale si trova nell'omonima frazione (in tedesco Sarnthein).

Sarentino
comune
Sarentino/Sarntal
Sarentino – Veduta
Sarentino – Veduta
La frazione di Campolasta (Astfeld) in inverno
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Bolzano
Amministrazione
SindacoFranz Thomas Locher (SVP) dal 16-5-2010
Territorio
Coordinate46°38′36.63″N 11°21′22.46″E
Altitudine961 m s.l.m.
Superficie302,27 km²
Abitanti6 903[1] (31-12-2010)
Densità22,84 ab./km²
FrazioniAcereto (Agratsberg), Boscoriva (Unterreinswald), Campo di Ronco (Gebracksberg), Campolasta (Astfeld), Collerno (Glern), Gentersberg-Kandelsberg, Lana al Vento (Windlahn), Montenovale (Riedelsberg), Montessa (Essenberg), Mules (Muls), Pennes di Dentro (Innerpens), Pennes di Fuori (Außerpens), Pozza (Putzen), Prati (Auen), Riobianco (Weißenbach), Riodeserto (Öttenbach), San Martino (Reinswald), Sarentino (Sarnthein), Selva di Vormes (Vormeswald), Sonvigo (Aberstückl), Spessa (Dick), Stetto (Steet), Trina (Trienbach), Valdurna (Durnholz), Vangabassa (Niederwangen), Villa (Nordheim)
Comuni confinantiAvelengo, Campo di Trens, Chiusa, Fortezza, Meltina, Racines, Renon, San Genesio Atesino, San Leonardo in Passiria, Scena, Varna, Verano, Villandro
Altre informazioni
Cod. postale39058
Prefisso0471
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT021086
Cod. catastaleI431
TargaBZ
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 927 GG[3]
Nome abitantisarentini
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Sarentino
Sarentino
Sarentino – Mappa
Sarentino – Mappa
Il territorio comunale
Sito istituzionale

Geografia fisica

 
La Val Sarentino (Sarntal) vista da nord

Il comune (che è il più esteso della provincia) comprende quasi tutta la valle di Sarentino, attraversata dal torrente Talvera e al centro delle omonime Alpi Sarentine. È abitato quasi esclusivamente da popolazione di madrelingua tedesca.

Malgrado la sua vicinanza con Bolzano, ha mantenuto fino ad oggi le sue forti tradizioni, grazie anche al suo isolamento perdurato fino agli anni cinquanta a causa della strada al tempo impraticabile, ma ora con 21 gallerie, talvolta interrotta per frane (da qui la costruzione di nuove gallerie).

Ad ogni interruzione della strada che la collega a Bolzano (s.s. 508), la strada per uscire dalla valle passa per il Renon; salvo d'estate, quando il Passo di Pennes (2.214 m s.l.m.) che porta a Vipiteno è libero dalla neve e dal pericolo di valanghe.

A San Martino (Reinswald), in Valdurna, si trova una località sciistica, il comprensorio Reinswald appunto, con impianti di risalita.

In cima alla Valdurna (Durnholzer Tal), a 1.570 m s.l.m., si trovano l'omonima frazione (ted. Durnholz) e l'omonimo ed affascinante lago di Valdurna.

Come superficie, Sarentino è il comune più grande dell'Alto Adige ed il 36º in Italia, e comprende 28 frazioni. Tutta la valle è circondata da 140 cime.

Escursioni in montagna

Storia

La vallata è stata rinomata per il ricamo su cuoio, che si faceva (ma si cerca di mantenere viva la tradizione) con le rachidi delle penne di coda di pavone. Note rimangono anche la particolare arte di intagliare le pipe contadine Reggele, oltre alle tessiture a mano ed il lavoro a maglia.

La parrocchia di Sarentino è dell'Ordine teutonico ininterottamente dall'alto medioevo sino ai giorni nostri, facendo parte del Baliato An der Etsch.

Il cardinale Enea Silvio Piccolomini, che diventò Papa Pio II, è stato parroco prebendario di Sarentino ma non ha mai visitato il paese.

Famoso in tutto l'Alto Adige sono il Sarner, ovvero una particolare giacca di lana, cucita a mano, nonché i costumi tradizionali della valle, la Sarner Tracht.[4]

Toponimo

Il toponimo è attestato nel 1142 come Sarentin e Sarintin, nel 1177 come Sarentein e nel 1347 come Serentein e probabilmente ha un'origine preromana e si può forse collegare con il nome della popolazione dei Sarunetes che vivevano alle sorgenti del Reno. Si è anche ipotizzato che entrambi i nomi derivino da una radice preromana sar- col significato di "ghiaia".[5][6]

Stemma

Lo stemma raffigura la testa di un cervo nascente dorato su sfondo azzurro. Riprende le insegne dei vari Signori che amministrarono il territorio dal 1315, ma che dal 1681 si fecero chiamare Conti di Sarentino (Grafen von Sarnthein) risiedendo nel castel Kellerburg. Lo stemma è stato adottato nel 1967.[7]

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

  • La chiesa di San Valentino sul Gentersberg, la più antica della vallata, con un particolare ciclo di affreschi. Si è calcolato che le opere murarie, risalgono al XII secolo.
  • La chiesetta San Giovanni nel bosco nella valle Pennes, risalente al 1530. Si pensa che in anticipo fosse stato un luogo di culto pagano, dedicato al dio sole.

Architetture civili

  • il museo Rohrerhaus, uno dei masi più grandi della vallata e oggi museo con attigua sala convegni
  • il Castel Regino (in tedesco Burg Reineck) (del 1230), significativo esempio di architettura tardoromanica

Società

Appartenenza linguistica

La popolazione, al censimento del 2011, è per la sua quasi totalità di madrelingua tedesca:

% Ripartizione linguistica (gruppi principali)[8]
98,07% madrelingua tedesca
1,82% madrelingua italiana
0,10% madrelingua ladina

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[9]

Cultura

Tradizioni e folclore

Klöckeln

  Lo stesso argomento in dettaglio: Klöckeln.

Durante il periodo d'Avvento, ogni giovedì pomeriggio, in questa valle vive tuttora un'antica tradizione popolare: i Klöckeln, personaggi (solitamente uomini) travestiti da maschere fantasiose, pelli di pecora, vestiti da contadini, con zoccoli di legno e cuoio duro e cappello di feltro a larga tesa. Solitamente questi strani personaggi girano per le vie dei paesi, con delle campane, e battendo queste (infatti "Anklöpfeln" in tedesco significa bussare, “klopfen”=battere e “Glocke=campana), cercano di allontanare i cattivi spiriti.

Esiste tuttavia un personaggio femminile, chiamata "Zussl", ma dato che solitamente solo uomini si travestono, allora anch'essa è da tradizione un uomo, ma travestito. Altri personaggi di questa tradizione sono Zusslmandl e Zusslweibele, che personificano la lotta tra inverno e primavera.

L'origine di questa tradizione è pagano-germanica, ed ha lo scopo di propiziare la fertilità e il benessere dei campi contadini e delle loro abitazioni. Essa simboleggia la lotta tra gli spiriti malvagi ed il dio Donar, che come tradizione vuole, nei giovedì prima del solstizio d'inverno, prendeva il volo, trainato da due caproni.

Persone legate a Sarentino

  • Franz Thaler, agricoltore e artigiano, nato nel 1925, fervente patriota amante della sua Heimat (terra natia) e convinto antinazista, fu internato dai tedeschi nei campi di concentramento di Hersbruck e Dachau perché rifiutatosi di arruolarsi nella Wehrmacht dopo il Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943, avendo anche deciso durante le "opzioni" del 1939 di non emigrare in Germania, come invece fece parte degli altoatesini germanofoni, ma di restare in Alto Adige, convinto che fascismo e nazismo prima o dopo sarebbero caduti. Tornato a casa, scrisse pagine di ricordi (Traduzione italiana: Dimenticare mai. Opzioni, campo di concentramento di Dachau, Prigioniero di guerra, ritorno a casa - Ed. Raetia, 2004) ed è considerato un convinto pacifista e un sincero sostenitore della serena convivenza etnica in Alto Adige.

Amministrazione

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1952 1980 Anton Rott - Sindaco
1980 1985 Franz Josef Kienzl - Sindaco
1985 1988 Alois Kofler - Sindaco
1988 1990 Franz Josef Kienzl - Sindaco
1990 1995 Florian Murr - Sindaco
1995 2005 Karl Thaler SVP Sindaco
2005 in carica Franz Thomas Locher SVP Sindaco

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ GRW Sarntal (a cura di), Sarner Tracht: Bairisch gian, Vienna-Bolzano, Folio, 2010.
  5. ^ AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004
  6. ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1, Bolzano, Athesia, 1995, pp. 408s. ISBN 88-7014-634-0
  7. ^ (EN) Heraldry of the World: Sarnthein-Sarentino
  8. ^ Astat Censimento della popolazione 2011 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2012
  9. ^ Dati tratti da:

Bibliografia

  • (DE) Erika Kustatscher, Die Deutschordenspfarre Sarnthein (Quellen und Studien zur Geschichte des Deutschen Ordens, 17), Lana, Tappeiner, 1996. ISBN 3-7708-1075-9
  • (DE) Leo Andergassen, Sarntaler Kirchenkunst, Lana, Tappeiner, 1996. ISBN 88-7073-214-2
  • Franz Thaler, Dimenticare mai. Opzioni, campo di concentramento di Dachau, prigioniero di guerra, ritorno a casa, Bolzano, Ed. Raetia, 2004
  • (DEITEN) Hans Griessmair e Stefano Torrione, Sarntal - Menschen, Bräuche, Landschaft / Abitanti, usanze, paesaggio / People, Customs, Landscapes, Bolzano, Athesia, 2010. ISBN 978-88-8266-707-8
  • (DE) GRW Sarntal (a cura di), Sarner Tracht: Bairisch gian, Vienna-Bolzano, Folio, 2010. ISBN 978-3-85256-563-7

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Collegamenti esterni

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