Associazioni Calcio Riunite Messina

club calcistico italiano di Messina

L’Associazioni Calcio Riunite Messina 1947, abbreviato in A.C.R. Messina o più semplicemente Messina, è una società calcistica italiana che milita in Lega Pro, con sede nella città di Messina. Disputa le partite interne presso lo stadio San Filippo.

A.C.R. Messina 1947
Calcio
File:Acrmessina stemma.svg
Biancoscudati, Giallorossi, Peloritani
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali Giallo e Rosso
Dati societari
CittàMessina
NazioneItalia (bandiera) Italia
ConfederazioneUEFA
Federazione FIGC
CampionatoLega Pro
Fondazione1947
Scioglimento1998
Rifondazione2014
ProprietarioItalia (bandiera) Pietro Lo Monaco
PresidenteItalia (bandiera) Pietro Lo Monaco [1]
AllenatoreItalia (bandiera) Gianluca Grassadonia
StadioStadio San Filippo
(38.722 a sedere, 42.000[2] posti)
Sito webwww.acrmessina.it
Palmarès
Titoli nazionali1 Campionato di Serie B
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

Nella sua complessiva storia centenaria il Messina ha disputato 5 campionati di Serie A e 32 di Serie B. Il miglior piazzamento in Serie A è il settimo posto raggiunto nella stagione 2004-2005. Il miglior piazzamento nelle coppe è rappresentato dagli ottavi di finale di Coppa Italia.

Storia del calcio a Messina

Messina Football Club

 
Il Messina F.C. nel 1910
  Lo stesso argomento in dettaglio: Messina Football Club (1900).

Con molta probabilità a Messina veniva già praticato il "calcio ginnico" alla fine del XIX secolo dalla Società Ginnastica Garibaldi[3]. Si è tuttavia soliti indicare, come data di nascita del calcio a Messina, il 1º dicembre 1900: giorno in cui venne fondato il Messina Football Club[3]. Quasi tutti i soci fondatori erano inglesi; facevano eccezione quattro notabili messinesi.

Al vertice dell'organigramma societario figurava il presidente l'inglese Walter F. Becker. Armatore navale, era il titolare della "Peirce, Becker & Ilardi", un'agenzia di navigazione con sede a Messina[4]; nel 1899 aveva inoltre fondato la compagnia di navigazione "Peirce & Becker"[4].

Vicepresidente era il console statunitense Charles M. Caughy[4]; il segretario era Walter Oates (inglese, socio della fabbrica di derivati agrumari "W. Sanderson & Sons"); i consiglieri erano: Horace Gooding, W. May, Alfredo (o Adolfo) Marangolo, Giulio Arena Ainis, J. Giorgianni, G. Lovatelli[4]. Soci onorari erano: William Robert Sanderson, Guglielmo Sarauw, George Oates, Herbert Hoates, Edward James Eaton, Eduard Jacob, Carlo Sarauw.

Consigliere era anche F. L. Padgett, primo allenatore e capitano della squadra[3]. È probabile che tra le persone chiave della società figurassero anche i reverendi anglicani Charles B. Hulleatt e Caulfield.

La figura più rilevante era quella di Marangolo. Il giovane messinese era appena tornato da un lungo soggiorno a Londra; in Gran Bretagna aveva scoperto il neonato gioco del calcio, ed aveva portato con sé alcuni manuali con le regole del gioco, un pallone di cuoio, alcune scarpe, una divisa da arbitro ed una da gioco[3]. Marangolo legò con la colonia inglese di Messina: molti dei cittadini d'oltremanica avevano già praticato il gioco del calcio, e ciò portò alla fondazione della nuova squadra.

Il primo incontro del Messina Football Club è datato 18 aprile 1901, organizzato da Alfredo Marangolo e disputato contro l'"Anglo Panormitan Athletic and Football Club" (l'attuale Palermo) fondato dall'amico Ignazio Majo Pagano, con il quale era emigrato a Londra[3]. L'incontro finì 3-2 per i palermitani; la formazione scesa in campo era la seguente: Gooding, Pappin, Padgett, Way, Caulfield, Oates, Arena, Vaccaro, Greco, Falorsi, Crisafulli[3].

I colori sociali del Messina F.C. erano differenti dagli attuali: le maglie erano infatti di colore bianco e blu[5]. Così riportò infatti il Giornale di Sicilia nella cronaca dell'incontro contro il Palermo:

«I rappresentanti del Club Messina [...] vestivano un elegantissimo costume in maglia bleu con calzoni bianchi, gambali di legno e berretto bleu e bianco.»

Nel luglio 1901 fu nominato presidente il neo console inglese di Messina, Arthur Barret Lascelles, il quale pertanto succedette a Walter Becker[3].

In questo periodo fu svolta attività in ambito locale. Ad esempio nel 1902 furono organizzati due incontri contro gli equipaggi di alcune navi attraccate nel porto di Messina: il primo fu vinto dal Messina per 2-1 contro l'equipagio dello Yacht Hohenzollern di Guglielmo II di Germania; il secondo fu perso dai siciliani per 5-1 contro i marinai inglesi del Royal Steamer Aurani[6].

Nel 1905 nacque la Whitaker Challenge Cup, disputata contro il Palermo; le fonti sono discordanti: alcune attribuiscono la vittoria al Messina per 1-0, altre per 3-2[7]. I messinesi bissarono il successo anche nel 1906, vincendo contro i palermitani per 2-1[8]. La Whitaker Challenge Cup non fu disputata nel 1907, ma tornò ad essere giocata - per l'ultima volta nella storia - il 15 febbraio 1908: vinse il Palermo 3-0, nell'incontro disputato presso lo spiazzale di San Raineri[9].

Il terremoto del 1908 causò la morte di numerosi giocatori della squadra; l'attività riprese solamente nel giugno 1909, grazie ai fondi dell'inglese Arthur Barret Lascelles ed all'aiuto dei marinai presenti in città, alcuni di essi giocatori di Venezia, Gorizia e Triestina[10]. Nel 1910 la squadra prese parte alla seconda edizione della Coppa Lipton, perdendo però sia contro il Naples sia contro il Palermo[11]; la stagione proseguì a livello locale.

Lentamente la disponibilità economica di Barrett andò diminunendo sempre di più; la società si sciolse ed i giocatori confluirono nella Società Ginnastica Garibaldi (società che aveva inglobato in precedenza anche la Società Sportiva Umberto I), capitanata da Nazzareno Allegra[11].

Ginnastica Garibaldi

La Società Ginnastica Garibaldi era una società polisportiva nata ben prima del 1910; tuttavia la sezione calcistica nacque proprio in quell'anno, inglobando la S.S. Umberto I e il Messina Football Club. La divisa della Ginnastica Garibaldi era di colore rosso[12].

Nel 1911 vennero disputate partite esclusivamente in ambito locale; l'anno successivo la Garibaldi disputò la Coppa Lipton a Palermo, dove perse contro i locali per 3-1[12]. Nel 1913 la squadra vinse la Coppa Agordad a Catania, e la Coppa Restuccia a Messina.

Inevitabilmente, con l'inizio della Prima guerra mondiale la Garibaldi si sciolse[13].

Unione Sportiva Messinese

  Lo stesso argomento in dettaglio: Unione Sportiva Messinese.

La storia del Messina riprese ufficialmente il 10 novembre 1919 alle 16:30, data ufficiale della fondazione dell’Unione Sportiva Messinese[14]. Nello stesso anno la squadra arrivò seconda nella Coppa Maggiacomo, e nel 1920 perse la finale della Coppa Federale Siciliana contro il Palermo; nel 1921 l'U.S. Messinese si aggiudicò la Coppa Sant'Agata[14]. Nella stagione 1921-1922 la squadra si piazzò al 3º posto in Prima Divisione Lega Sud.

L'U.S. Messinese vestì per la prima volta una maglia "biancoscudata". Infatti la Difesa Marittima donò al presidente Allegra dodici giacche da marinaio di colore bianco, sulle quali fu poi applicato un colletto di colore nero e lo stemma della città[15]. Tra i giocatori più rappresentativi della squadra vi erano Nazzareno Allegra, Alfredo Lucchesi e Giovanni Stracuzzi.

Dopo tre anni dalla fondazione dell'U.S. Messinese, si avvertì l'esigenza di contrastare lo strapotere calcistico in Sicilia del Palermo; si decise pertanto di riunire più squadre in un'unica società. Nacque così il Messina Football Club, dalla fusione tra U.S. Messinese-Umberto I (nata dalla fusione delle due squadre) e Messina Sporting Club[14].

Il nuovo Messina F.C.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Messina Football Club (1922).

Il 28 novembre 1922, presso il Bar Irrera di Messina, nacque ufficialmente il Messina Football Club[16]. La nuova società assumeva pertanto la medesima denominazione della storica squadra fondata il 1º dicembre 1900, rimasta in vita fino al 1910. Primo presidente fu Augusto Salvato, già portiere della Ginnastica Garibaldi.

Anche il nuovo Messina F.C. vestiva in maglia bianconera[17].

La squadra affrontò il campionato di Prima Divisione 1922-1923, chiudendo al primo posto in classifica. Tuttavia il campionato fu annullato per irregolarità negli accordi fra le società nella definizione del calendario ufficiale; la Lega Sud ne dispose la ripetizione, obbligando le squadre a giocare un girone di sola andata e partite in campo neutro. Nella ripetizione, il Messina chiuse al secondo posto dietro la Libertas di Palermo. Stesso piazzamento anche nella Prima Divisione 1923-1924, stavolta alle spalle del Palermo.

Il Messina Football Club si sciolse definitivamente nel dicembre 1924, dopo sole due stagioni[16].

La nuova U.S. Messinese

Dopo lo scioglimento del Messina F.C., gran parte del parco giocatori della squadra confluì nell’Unione Sportiva Messinese. Una società denominata allo stesso modo era esistita tra il novembre 1919 ed il novembre 1922. La nuova U.S. Messinese era rinata già nel 1923[14].

La squadra disputò la Prima Divisione 1924-1925, chiudendo al 1º posto nel campionato regionale, ed al 4º posto nel girone B delle semifinali di Lega. Al termine della stagione successiva l'U.S. Messinese retrocesse in Seconda Divisione, dove rimase fino al 1927-1928. Nel 1928 la società mutò nome in "Associazione Calcio Messina".

Associazione Calcio Messina

 
L'A.C. Messina nel 1928-1929
  Lo stesso argomento in dettaglio: Associazione Calcio Messina (1928-1940).

L’Associazione Calcio Messina nacque ufficialmente nell'autunno 1928, in seguito alla lunga crisi dirigenziale in seno all'U.S. Messinese[18]. Presidente era Augusto Salvato, già ai vertici del Messina F.C.; ricopriva il doppio incarico di allenatore-giocatore il messinese Giovanni Panosetti[19]. La divisa di gara era di colore bianco, bordata con i colori della città: rosso e giallo oro[19].

L'A.C. Messina rimase in vita fino al 1941; riuscì a conquistare la Serie B al termine della Prima Divisione 1931-1932. La squadra mantenne la categoria per sei stagioni consecutive, dal 1932-1933 fino alla retrocessione del 1937-1938. Disputò poi due campionati in Serie C, ma dopo solamente due giornate della Serie C 1940-1941 si ritirò; la società sparì dal panorama calcistico, riapparendo brevemente nel 1946[18].

Unione Sportiva Tenente Mario Passamonte

  Lo stesso argomento in dettaglio: Unione Sportiva Tenente Mario Passamonte.

Dopo la scomparsa dell'A.C. Messina, il calcio messinese fu rappresentato dall’Unione Sportiva Tenente Mario Passamonte[20]. La società, fondata ufficialmente il 7 aprile 1941, venne intitolata a Mario Passamonte, eroe di guerra morto in Africa ed ex giocatore dell'U.S. Peloro (storica formazione messinese nata già nel 1906)[20].

La squadra non venne ammessa alla Serie C 1941-1942, ma prese parte alla Serie C 1942-1943, chiudendo al 5º posto nel girone N. Tra il 1943 ed il 1945 fu svolta solo attività a livello locale, a causa delle vicende belliche[20].

Nel 1945 la Passamonte si fuse con la S.S. Lega Arsenale (nata nel 1944) e con l'U.S. Peloro, dando vita all'Associazione Sportiva Messina[20].

Associazione Sportiva Messina

 
L'A.C. Messina nel 1938
  Lo stesso argomento in dettaglio: Associazione Sportiva Messina (1945-1946).

L’Associazione Sportiva Messina nacque pertanto nel 1945 dalla fusione di tre squadre (Peloro, Arsenale, Passamonte); presieduta da Vincenzo Nicotra, venne ammessa in Serie C 1945-1946[21], chiudendo al 6º posto nel girone F della Lega Centro-Sud, non riuscendo a centrare l'accesso al girone finale[21].

Nel 1946 l'A.S. Messina si fuse con il Gazzi, dando vita alla nuova Associazione Calcio Messina.

La nuova A.C. Messina

  Lo stesso argomento in dettaglio: Associazione Calcio Messina (1946-1947).

L’Associazione Calcio Messina, già esistita dal 1928 al 1940, rinacque nel 1946 dalla fusione tra A.S. Messina e A.C. Gazzi; quest'ultima era una società nata nel 1928[22].

L'A.C. Messina disputò la Serie C 1946-1947, terminando la stagione al 5º posto nel girone finale della Lega Sud. Fu l'ultima occasione in cui si parlò di Associazione Calcio Messina: la società si fuse infatti con l'U.S. Giostra nel 1947, dando vita all'Associazioni Calcio Riunite Messina[18].

Associazioni Calcio Riunite Messina

  Lo stesso argomento in dettaglio: Associazione Calcio Riunite Messina.

Fusione AC Messina e Giostra

 
L'A.C.R. Messina nel 1953-1954
  Lo stesso argomento in dettaglio: Unione Sportiva Giostra.

Alla Serie C 1946-1947 aveva preso parte, oltre all'A.C. Messina, anche l'Unione Sportiva Giostra. Quest'ultima era una società nata nei primi anni dieci con la denominazione "Società Sportiva Aurora Giostra"; nel corso degli anni venti e trenta disputò più volte la Terza Divisione[23]. Nel 1945-1946 vinse il campionato di Prima Divisione, venendo promossa in Serie C; il Giostra riuscì ad arrivare alle finali della Lega Interregionale Sud di C, chiudendo al quarto posto.

Nel 1947 l'opinione pubblica messinese spinse per la creazione di un'unica realtà calcistica cittadina ad alto livello; spinti da progetti ambiziosi, i dirigenti del Giostra e dell'A.C. Messina avviarono le trattative per mettere in atto la fusione[24]. Dopo una lunga serie di discussioni sulle modalità di fusione e sulla denominazione da adottare, si giunse alla definitiva determinazione: Associazione Calcio Riunite Messina[24][25][26].

Nella prima stagione disputata (1947-1948) l'A.C.R. Messina chiuse al settimo posto con 37 punti nel girone T della serie C, venendo però ripescata grazie al "Caso Napoli". L'anno successivo, sotto la presidenza del Marchese Carlo Stagno d'Alcontres, si classificò quarta con 40 punti nel girone D della nuova Serie C. Nel 1949-1950 arrivò la promozione in Serie B, dopo uno spareggio con il Cosenza.

L'A.C.R. Messina mantenne la Serie B consecutivamente dalla stagione 1950-1951 alla stagione 1962-1963, al termine della quale centrò la prima storica promozione in Serie A.

Serie A

Il Messina esordì in Serie A con una sconfitta per 3-1 contro la Sampdoria. La prima rete in Serie A venne segnata da Paolo Morelli. L'esordio casalingo avvenne il 25 settembre 1963, e fu subito vittorioso: il Messina sconfisse 2-0 il Lanerossi Vicenza grazie a una doppietta di Marcelo Pagani. Tuttavia al termine del girone d'andata la squadra figurava all'ultimo posto in classifica, con otto punti. Nel mercato di novembre, per far fronte al brutto inizio di campionato, il Messina prese in prestito dal Milan il peruviano Victor Benitez. In rosa figuravano giocatori di spessore come Egidio Morbello, Gianvito Geotti, Paolo Morelli, Roberto Derlin[27]. Grazie ad un eccellente girone di ritorno in cui conquistò 20 punti (frutto di 7 vittorie[28], 6 pareggi e 4 sconfitte), il Messina centrò la salvezza all'ultima giornata grazie al pareggio per 0-0 contro il Modena.

La seconda stagione in serie A culminò con la retrocessione, frutto del penultimo posto in classifica. Da allora il Messina ebbe una parabola discendente, che vide la squadra retrocedere in Serie C dopo soli tre anni di cadetteria e, dopo la Serie C 1972-1973, in Serie D.

Dagli anni bui all'era Massimino

File:Messina 1986-1987.jpg
Il Messina nel 1986-1987

La prima esperienza in Serie D del Messina terminò con la risalita in Serie C, grazie anche ai 22 gol del bomber Lando Bertagna[29]. Tuttavia saranno solo tre i campionati di Serie C disputati dal Messina, prima di ripiombare ancora in Serie D[30].

Nella Serie D 1977-1978 i messinesi chiusero al 6º posto nel girone I, venendo ammessi alla nuova Serie C2. La squadra rimarrà in C2 per 5 stagioni, rischiando anche la retrocessione nella stagione 1980-1981. La promozione arrivò al termine della stagione 1982-1983, quando i giallorossi guidati da Alfredo Ballarò conclusero il campionato con un punto di vantaggio sull'Akragas[31]. Nella stagione 1983-1984 i giallorossi, con Michelangelo Alfano presidente, ottennero la salvezza, mettendo le basi per le future vittorie sotto la proprietà della famiglia Massimino.

Salvatore Massimino divenne infatti presidente dell'A.C.R. Messina nel 1984-1985. La squadra era allenata da Franco Scoglio e in rosa figuravano calciatori di grande talento come Schillaci, Caccia, Napoli e Catalano[32]. Quell'anno il Messina si classificò al 3º posto, tre punti dietro Catanzaro e Palermo.

La promozione arrivò al termine della stagione seguente 1985-1986, dopo 18 anni dall'ultima apparizione in serie B[30]. Il Messina si classificò al 1º posto del girone B Serie C1. Quell'anno rimase memorabile anche la vittoria per 1-0 in Coppa Italia, in un Celeste stracolmo, contro la Roma vice-campione d'Europa (scesa in campo in formazione pressoché tipo), alla fine vincitrice della stessa competizione. Nel medesimo girone il Messina batté in casa anche il Bari, che militava in Serie A, ed eliminò tre squadre di Serie B: l'Ascoli (in quella stagione classificatosi 1º in Serie B), il Campobasso ed il Catanzaro. Il Messina giunse agli ottavi di finale, miglior risultato di sempre nella storia giallorossa.

Alla vigilia della stagione 1986-87, l'ambiente giallorosso fu scosso in ritiro dalla notizia della squalifica per cinque anni di uno dei suoi uomini più rappresentativi, Franco Caccia, coinvolto nello scandalo del calcio italiano del 1986. L'organico fu rinforzato con l'acquisto di tre forti elementi di categoria: i centrocampisti Gobbo e Mossini, reduci dalla promozione in serie A conquistata col Brescia, ed il portiere Paleari. Quel Messina rimase famoso perché andava in gol soprattutto su azione da "palla inattiva" (termine coniato dal suo stesso allenatore Scoglio): tra i finalizzatori di questo sistema di gioco si distinse il terzino destro Nicolò Napoli con 6 reti. La stagione fu inaspettatamente positiva, considerato che il Messina era una neopromossa in Serie B: la squadra si mantenne in zona promozione per tutto il campionato ed a sei giornate dalla fine aveva un calendario favorevole che faceva sognare ai tifosi la promozione in massima serie. Il Messina però nelle ultime sei partite ottenne soltanto quattro pareggi interni e due sconfitte esterne, arrivando 7º a tre punti dalla zona promozione.

La stagione seguente vide un Messina rinnovato piazzarsi soltanto a metà classifica (12º posto), soprattutto a causa del pessimo andamento fuori casa, dove racimolò appena una vittoria e 3 pareggi su 19 incontri. Importante fu il contributo in fase realizzativa di Schillaci e Catalano, autori rispettivamente di 13 e 10 reti. A fine anno Franco Scoglio, già da tempo entrato in contrasto con il presidente Massimino che a suo dire non aveva intenzione di rafforzare la squadra per poter competere alla promozione in Serie A, lasciò la panchina, venendo sostituito da Zdeněk Zeman. Fu ceduto anche il talentuoso fantasista Catalano, duramente contestato da una frangia di tifosi in una delle ultime partite casalinghe.

Nel campionato 1988-89 Zeman guidò la squadra ad una tranquilla ottava posizione finale[33]. Come nella precedente stagione, all'ottimo andamento casalingo si contrappose un andamento esterno negativo, con soli 6 pareggi ottenuti in trasferta. Quel torneo vide l'esplosione di Schillaci, capocannoniere della serie B con 23 reti (a fine stagione ceduto alla Juventus) e la valorizzazione di Pierleoni, autore di 10 gol, che l'allenatore boemo trasformò da anonimo terzino a pericoloso esterno d'attacco.

Alla vigilia della stagione 1989-90 la squadra fu rivoluzionata ed arrivarono diversi giovani promettenti, tra i quali si distinsero soprattutto Igor Protti (autore di 12 reti), e Massimo Ficcadenti. Dopo essere sfumato l'arrivo di Galeone, il presidente Massimino affidò la panchina a Francesco Scorsa, considerato un ripiego dai tifosi, che già mugugnavano per la campagna acquisti che vedeva il solo Primo Berlinghieri unico nome già affermato tra le tante giovani promesse portate in giallorosso. L'avvio di stagione fu esplosivo quanto illusorio, sia in coppa che in campionato: in Coppa Italia vi furono la vittoria interna contro il Torino, considerata la squadra più forte ai nastri di partenza della serie B, e quella esterna, clamorosa, per 4-1 a Cesena, compagine che partecipava al campionato di Serie A; alla terza giornata di campionato il Messina era sorprendentemente primo in classifica, con due vittorie ed un pareggio. Tuttavia lo scoppiettante Messina estivo si sgonfiò presto: in campionato dopo alcune giornate si assestò nella zona medio-bassa della classifica ed a gennaio in Coppa Italia prese 6 gol a San Siro dal Milan; soltanto l'esperienza di Adriano Buffoni, subentrato a Scorsa riuscì a portare il Messina al 16º posto in campionato[34] ed a raggiungere la salvazza dopo lo spareggio vinto 1-0 contro il Monza il 7 giugno 1990 allo stadio Adriatico di Pescara.

Nel campionato 1990-1991 la squadra fu puntellata con gente di esperienza e di categoria, quasi tutti con trascorsi da titolari in Serie A, come Beniamino Abate, De Trizio, Schiavi, Bonomi, Muro, Traini e Miranda. Il Messina, allenato da Giuseppe Materazzi, chiuse uno splendido girone di andata in piena zona promozione ed alla prima giornata del girone di ritorno sconfisse in casa il Verona (a fine stagione promosso), confermandosi al secondo posto in classifica a due punti dalla capolista Foggia. In seguito ad alcuni problemi dirigenziali, il 1º marzo 1991 Maria Leone, moglie del presidente Salvatore Massimino, estromise ufficialmente il proprio marito dalla carica[35], divenendo la prima donna a ricorprire la carica di presidente della società messinese[36]. Questo cambio dirigenziale coincise con un netto crollo della squadra che, sotto la guida dei subentrati Ruisi e Colomban, si salvò soltanto all'ultima giornata, chiudendo al nono posto di una classifica cortissima.

Nella stagione 1991-1992 le redini dirigenziali furono prese dai figli di Salvatore Massimino, i quali annunciarono di puntare alla promozione ed intrapresero una dispendiosa campagna acquisti che portò in giallorosso, tra gli altri, Simoni e Dolcetti, l'anno precedente titolari in serie A con il retrocesso Pisa. Nonostante i propositi, l'organico del Messina si rivelò incredibilmente carente: mancava in rosa un buon terzino destro (nel ruolo si alternarono con scarsi risultati i giovani Vecchio e Lampugnani) e non c'era un valido attaccante da affiancare ad Igor Protti (le giovani punte Spinelli, Battistella e Domenico Cicconi si rivelarono inadeguate al campionato di serie B). Il Messina, guidato inizialmente da Colautti, ebbe un pessimo avvio di stagione (solo 3 pareggi nelle prime 7 partite). Un altrettanto negativo finale, sotto la guida del subentrato Veneranda (3 pareggi e 4 sconfitte nelle ultime 7 partite)[37] sancì la clamorosa retrocessione del Messina.

Nel 1992-1993 concluse la Serie C1 al 12º posto. Al vertice societario figuravano ancora la signora Maria Leone ed il figlio Giovanni Massimino[36]. Nel 1993 l'ingente mole di debiti accumulati, e le inadempienze societarie nei confronti di COVISOC e Lega[38], portarono alla definitiva estromissione dell'A.C.R. Messina dai campionati professionistici: la squadra fu retrocessa in Eccellenza, e nel 1998 fallì definitivamente[38].

A.S. Messina e U.S. Peloro

In seguito all'esclusione dai campionati professionistici dell'A.C.R. Messina, la scena calcistica messinese fu occupata da una nuova società: l’Associazione Sportiva Messina[21]. L'A.S. Messina, nata nel 1993 e presieduta da Pietro La Malfa, fu ammessa per meriti sportivi al Campionato Nazionale Dilettanti 1993-1994; chiuse il campionato al 3º posto nel girone I.

Contemporaneamente nel 1994 nasceva la nuova Unione Sportiva Peloro, dalla fusione tra il Villafranca con il Tremestieri[39]. Una società con la stessa denominazione era esistita già a partire dal 1906, e nel 1945 aveva dato vita, insieme a S.S. Arsenale e U.S. Passamonte, all'A.S. Messina[39].

Il calcio messinese si trovò pertanto ad essere rappresentato da due squadre: A.S. Messina e U.S. Peloro. Entrambe si troveranno a disputare lo stesso campionato nel 1996: le squadre presero infatti parte al Campionato Nazionale Dilettanti 1996-1997. L'A.S. Messina aveva in precedenza disputato due stagioni nella categoria, mentre l'U.S. Peloro aveva centrato la promozione dopo due stagioni disputate in Eccellenza Sicilia[39].

Al termine della stagione 1996-1997 l'A.S. Messina retrocesse in Eccellenza, e l'U.S. Peloro chiuse al 6º posto. Dopo poco tempo l'A.S. Messina sparirà definitivamente[21], e l'U.S. Peloro diventerà la prima squadra cittadina[39].

Football Club Messina Peloro

Il 17 luglio 1997 l'U.S. Peloro mutò ufficialmente denominazione, e nacque il Football Club Messina Peloro, sotto la presidenza di Emanuele Aliotta[40].

Dai dilettanti alla promozione in Serie A

 
Messina-Bologna nel marzo 2005

Al termine del Campionato Nazionale Dilettanti 1997-1998 il Messina ottenne la promozione in Serie C2. La stagione seguente, perse la finale dei play-off allo Stadio Via del Mare di Lecce contro il Benevento. Il Messina fu promosso in Serie C1 nel 2000, come prima classificata della Serie C2 1999-2000.

Nella stagione 2000-2001 il Messina neopromosso allenato da Beruatto poi esonerato e sostituito da Florimbi, si classificò al secondo posto nella"regular season" dietro solo alla corazzata Palermo di Franco Sensi, dopo aver sciupato la possibilità della promozione diretta sfumata proprio all'ultima giornata allo Stadio Partenio contro l'Avellino.Infatti ad una giornata dal termine Messina e Palermo si trovavano appaiate a pari punti ma i giallorossi erano in vantaggio negli scontri diretti nei confronti dei rosanero.I giallorossi ad Avellino non solo sbagliarono un rigore con Vittorio Torino sullo 0-0 ma subirono un gol dagli irpini in pieno recupero.Ciò sancì la promozione diretta del Palermo vittorioso nella stessa giornata sull'Ascoli allo Stadio Barbera,ma comunque l'accesso del Messina ai play-off.In semifinale i peloritani superarono l'Ascoli accedendo così alla finale che mise di fronte il Messina ed il Catania di Luciano Gaucci. Il derby di andata, allo Stadio Cibali, terminò 1-1 con reti di Ambrosi su rigore per gli etnei e pareggio biancoscudato ad opera di Ciccio Marra; quello di ritorno fu caratterizzato dalla tragedia dovuta alla morte del giovane tifoso del Messina Tonino Currò causata da un petardo partito dal settore dei tifosi ospiti.Sul campo comunque la partita si concluse con il successo dei giallorossi allo Stadio Giovanni Celeste per 1-0 con gol su rigore di Salvatore Sullo[41]. Dopo 9 stagioni il Messina tornò in Serie B[30]. Nella Serie B 2001-02 il Messina allenato da Daniele Arrigoni riesce a salvarsi solo all'ultima giornata vincendo per 2-1 con doppietta di Grabbi allo Stadio Ezio Scida di Crotone proprio contro il Crotone ultimo e già retrocesso da tempo con soli 25 punti.Le sorprese di questa stagione furono la definitiva consacrazione dell'ariete Denis Godeas autore di 15 reti ed il clamoroso arrivo in prestito per sei mesi di Ciccio Grabbi(vicecapocannoniere della Serie B dell'anno precedente con 20 reti nella Ternana ed ex gioiello della Primavera della Juventus)arrivato dal Blackburn Rovers nel mercato di Gennaio 2002.Ma la più grande soddisfazione fu la vittoria nel derby dello stretto tornato dopo parecchi anni;difatti nell'Aprile del 2002 il Messina superò al Celeste per 1-0 la Reggina che al termine di quella stagione salì in Serie A. Nell'estate 2002 la proprietà passa all'imprenditore Pietro Franza.Nella Serie B 2002-03 il Messina allenato da Francesco Oddo poi sostituito nelle ultime sei giornate da "Maciste" Bolchi,riesce a salvarsi ancora una volta sul finale di campionato arrivando a quota 46 punti tre lunghezze sopra il Catania quartultimo e retrocesso sul campo assieme a Genoa,Cosenza e Salernitana;ma bisogna sottolineare che al termine della stagione 2002-03 le retrocessioni dalla B alla C1 furono bloccate(solo il Cosenza non venne riammesso in B per fallimento).Di questa stagione sono da ricordare l'exploit di Riccardo Zampagna con 17 centri, la presenza nelle file del Messina di un giovanissimo Amauri,ma soprattutto l'arrivo nel mercato di Gennaio 2003 di due giocatori che resteranno a lungo nel cuore dei tifosi messinesi ovvero il portiere Marco Storari e il difensore ivoriano Mark Zoro, giunti rispettivamente da Napoli e Salernitana;Storari in particolare arrivò in riva allo stretto a seguito di uno scambio tra Napoli e Messina in cui sotto il Vesuvio arrivò Emanuele Manitta portiere artefice del cammino trionfale del Messina dai Dilettanti alla Serie B(tranne per l'anno della promozione in B 2000-01 in cui tra i pali della porta giallorossa vi era Cecere).La stagione 2003-2004 si presenta con un campionato riformato a 24 squadre;tra queste, numerose squadre storiche e scudettate come Genoa,Torino,Napoli,Cagliari,Verona e Fiorentina(ripescata addirittura saltando la serie C1)ed altre squadre che avevano fatto ingenti investimenti come il Palermo di Zamparini,il Catania di Gaucci ed il Livorno di Spinelli oltre ad altre squadre ambiziose come Atalanta,Piacenza e la Ternana dell'ex Zampagna(ritornato a Terni nell'estate 2003 ma sempre in comproprietà tra peloritani ed umbri) .Il Messina allenato da Patania è tutt'altro che favorito per la promozione nella massima serie,addirittura nelle prime sette giornate si trova all'ultimo posto,ma la svolta è dietro l'angolo poiché al posto di Patania viene chiamato Bortolo Mutti autore di un autentico "miracolo sportivo";infatti il tecnico bergamasco comincia la sua avventura giallorossa nel migliore dei modi con tre vittorie consecutive rispettivamente contro l'Avellino al Partenio per 1-0(dopo che il Messina aveva fallito due rigori)e poi con due vittorie in casa contro Piacenza e Salernitana.Partita dopo partita le posizioni in classifica vengono scalate fino ad arrivare in piena zona promozione,togliendosi diverse soddisfazioni come le vittorie casalinghe sul Genoa per 4-0 o sulla Fiorentina e nel derby col Catania entrambe per 3-0.Alla penultima di campionato il 5 giugno 2004 dopo la vittoria per 3-0 allo Stadio Celeste contro il Como(già retrocesso)il Messina conquista la Serie A, a distanza di 39 anni dall'ultima apparizione del club peloritano in massima serie[30]. I protagonisti della storica promozione furono il bomber Di Napoli con 19 reti,il terzino "goleador" Parisi autore di 14 centri e specialista nei rigori e nelle punizioni,ma un po' tutti contribuirono alla storica impresa dal portiere Storari ai difensori Aronica,Fusco,Rezaei(iraniano ed ex Perugia),Zoro(ivoriano ed ex Salernitana),ed ancora i vari Carmine Coppola,Lavecchia,Mamede(portoghese ed ex Reggina),Sullo(il Capitano),oltre agli utilissimi innesti del mercato di Gennaio 2004 che furono per l'attacco il "Pampa"argentino Roberto Sosa prelevato dall'Ascoli mentre a centrocampo sulle fasce arrivò in riva allo stretto il "furetto" calabrese Mimmo Giampà prelevato in comproprietà dalla Ternana.

In Serie A

  Lo stesso argomento in dettaglio: Football Club Messina Peloro 2004-2005.

Nuovamente in massima serie, il Messina si presentò ai nastri di partenza della nuova stagione con una squadra composta da molti degli artefici della promozione, tra cui Parisi, Di Napoli, Storari, Aronica. I nuovi acquisti sono Zampagna(ritornato in giallorosso dopo un anno in Umbria perché riscattato alle buste a scapito della Ternana),il giapponese Yanagisawa presentato in grande stile all'Hotel Timeo di Taormina nell'estate del 2004, il brasiliano Rafael, Donati in prestito dal Milan, Zanchi, in prestito dalla Juventus, Nicola Amoruso, il serbo Iliev e il greco Eleftheropoulos. Il campionato si chiuse al 7º posto, con la squadra che sfiorò la qualificazione in Coppa Uefa; avrebbe la possibilità di disputare la Coppa Intertoto, ma il club non ottiene la licenza per parteciparvi[42].

La stagione 2005-2006 non fu altrettanto positiva. La stagione iniziò con la richiesta di esclusione del Messina dalla Serie A da parte della F.I.G.C., a causa di irregolarità fiscali[43]. Il Consiglio federale ratificò l'esclusione, su indicazione della COAVISOC[43]. La società si appellò alla Camera di Conciliazione del CONI, la quale il 26 luglio 2005 confermò l'esclusione del Messina dalla Serie A. Due giorni dopo viene intanto stilato il tabellone della Coppa Italia, che viene stabilito essere immodificabile anche con la riammessione in Serie A delle squadre escluse[43]. La società decide di ricorrere al TAR del Lazio, che il 2 agosto 2005 diede ragione ai siciliani, riammettendoli in massima serie; una settimana dopo il Consiglio di Stato confermò la decisione del TAR[43].

Il campionato non andò positivamente e il Messina retrocesse in Serie B in virtù del terzultimo posto finale. Tuttavia gli sviluppi dello scandalo di Calciopoli sconvolsero la classifica: Juventus retrocessa d'ufficio in Serie B, e riammissione in Serie A del Messina.

Retrocessione e fallimento

 
Arturo Di Napoli con la maglia del Messina

L'appuntamento con la Serie B fu però rimandato di una sola stagione: i giallorossi chiusero all'ultimo posto la Serie A 2006-2007. La Serie B 2007-2008 si concluse con il 14º posto (pari punti con il Grosseto), ma l'estate 2008 vide la situazione societaria divenire insostenibile per i debiti accumulati.

La famiglia Franza annunciò l'intenzione di lasciare la proprietà del Messina[44] e, coadiuvata dalle istituzioni messinesi, cercò nuovi acquirenti in grado di garantire l'iscrizione al campionato cadetto[45]. Nessuno si accollò l'enorme mole di debiti accumulata, e il 14 luglio 2008 venne ufficialmente ritirata la domanda di iscrizione alla Serie B 2008-2009[46]. La società non sparì, ma fu iscritta nel girone I della Serie D 2008-2009[47].

Il 27 novembre 2008 il Tribunale di Messina dichiarò fallito il Football Club Messina Peloro a causa delle gravi anomalie riscontrate dai magistrati nel bilancio del sodalizio messinese; alla squadra fu comunque garantita la regolare attività fino al termine della stagione[48][49].

Associazione Calcio Rinascita Messina

Il 23 marzo 2009 la fallita "F.C. Messina Peloro" venne rilevata all'asta fallimentare dalla A.C.R. Messina S.r.l., di proprietà del romano Alfredo Di Lullo[50][51]. Nasce pertanto l’Associazione Calcio Rinascita Messina; il passaggio ufficiale avviene il 2 aprile 2009[49] e le figure chiave della nuova società diventano Arturo Di Mascio e Marcella Chierichella, oltre allo stesso Di Lullo.

Nel frattempo la squadra riesce a mantenere la categoria, grazie al 12º posto nel girone I. Il piazzamento viene confermato anche nella stagione 2009-2010.

Nonostante l'alto numero di fallimenti e le conseguenti rinunce ad iscriversi in Seconda Divisione 2010-2011 da parte di numerosi club, il Messina presieduto da Arturo Di Mascio rinuncia a presentare la domanda di iscrizione alla serie superiore. La proprietà decide inoltre di lasciare, e nell'agosto 2010 cede la società a Piero Santarelli[52]. I problemi societari aumentano, con la squadra che nell'ottobre 2010 viene addirittura sfrattata dall'albergo in cui alloggiava dal 30 agosto, a causa del mancato pagamento di decine di migliaia di euro[53].

Piero Santarelli non onorerà mai gli impegni societari assunti con la precedente proprietà, e pertanto nel novembre 2010 l'amministratore unico dell'A.C.R. Messina Marcella Chierichella, cede le quote societarie agli imprenditori Bruno Martorano e Vincenzo Principato[54]. Il passaggio delle quote si complica quando si scopre che, a causa di un complesso iter giuridico, il presidente formale dell'A.C.R. Messina risulta essere ancora Santarelli[55]. I tentativi di mediazione andati in scena nel dicembre 2010 risultano vani: Santarelli rifiuta anche di presentarsi ad un incontro con il nuovo acquirente Martorano e la precedente proprietà; Martorano stesso dichiarerà poi la propria volontà di rinunciare all'acquisto[56]. La situazione si risolve finalmente il 4 gennaio 2011, giorno in cui si svolge un ennesimo incontro nella capitale tra le parti interessate e viene concretizzata, a fronte di un ulteriore esborso economico, la cessione della società al gruppo Martorano[57].

Nel frattempo, in campionato, le prime due giornate vengono giocate dai ragazzi delle giovanili, successivamente viene organizzata una "vera" squadra che successivamente, come forma di protesta per i problemi societari, decide di non scendere in campo per tre partite; il Messina viene così penalizzato di 3 punti (in totale saranno 4: 1 per inadempienze economiche). L'acquisto formale della società da parte di Martorano avviene nel gennaio 2011; il Messina conclude il campionato al 7º posto nel girone I.

Il 14 agosto 2011 il gruppo Martorano trasferisce le quote della società a Raffaele Manfredi. La guida dell'area tecnica della prima squadra viene affidata a Francesco La Rosa e come allenatore viene nominato Andrea Pensabene, poi esonerato e sostituito da Alessandro Bertoni. Col tecnico emiliano il Messina raggiunge il quarto posto del campionato di Serie D 2011-2012 (girone I), accedendo così ai play-off; dopo aver superato per 3-1 in trasferta la Battipagliese in semifinale, perde la finale contro il Cosenza per 3-0 allo Stadio San Vito.

Il 12 giugno 2012 la società annuncia di aver ceduto il 100% delle quote al gruppo industriale di Pietro Lo Monaco[58]. Sotto la gestione Lo Monaco, con Gaetano Catalano come allenatore e Fabrizio Ferrigno come direttore sportivo, il Messina vince il campionato di Serie D (girone I) tornando nel calcio professionistico. Il 5 maggio 2013, dopo aver superato al San Filippo la Nissa per 8-1, la società viene ufficialmente promossa in Lega Pro Seconda Divisione, dopo cinque anni trascorsi in Serie D[59].

Nel girone d'andata della stagione 2013-2014 in Lega Pro Seconda Divisione il Messina si trova presto nelle ultime posizioni, e ciò portò all'esonero del tecnico Gaetano Catalano nei primi giorni di dicembre del 2013 (dopo una sconfitta per 1-4 contro la Vigor Lamezia al San Filippo) sostituito da Gianluca Grassadonia, che porta la squadra fuori dalle zone basse della classifica piazzandola al primo posto del girone e conquistando la promozione in terza serie[60], che avverrà il 13 aprile 2014, sancita dalla vittoria in casa contro il Sorrento per 1-0. Per la società messinese è la seconda promozione consecutiva.

Il 2 luglio 2014 la proprietà, principalmente nel nome di Pietro Lo Monaco, comunica il proprio disimpegno da qualsivoglia attività sportiva in seno alla squadra in polemica con il sindaco Renato Accorinti reo, secondo la società, di aver concesso lo stadio San Filippo a un'agenzia che organizza eventi musicali anziché renderlo a godimento esclusivo della squadra.[61].L'8 luglio 2014 il proprietario del Messina Pietro Lo Monaco rilascia un videomessaggio,dove dichiara che la proprietà dell'ACR Messina continuerà il lavoro svolto negli anni scorsi nonostante lo screzio con il Sindaco.[62]

Associazioni Calcio Riunite Messina 1947

  Lo stesso argomento in dettaglio: Associazioni Calcio Riunite Messina 1947 2014-2015.

Il 19 dicembre 2013, il patron Pietro Lo Monaco alla presenza del notaio Nunzio Arrigo, del Direttore Generale Vincenzo Lo Monaco e dei responsabili dell’Area Comunicazione Alessandro Di Bella e Vittorio Fiumanò, ha posto la propria firma nell’atto che ridà alla società la propria denominazione naturale di Associazioni Calcio Riunite Messina. Nonostante anche alla Camera di Commercio la società figurasse con la denominazione Associazioni Calcio Riunite Messina, la squadra ha disputato il campionato di Lega Pro Seconda Divisione 2013-2014 con la denominazione Associazione Calcio Rinascita Messina, in quanto per la federazione il nome poteva essere cambiato solo a partire dalla stagione 2014-2015, mentre lo staff dirigenziale non è riuscito entro quella data ad acquisire il titolo. A partire dalla stagione 2014-2015, il vecchio nome viene cambiato in Associazioni Calcio Riunite Messina 1947[63].

Cronistoria

Cronistoria delle Associazioni Calcio Riunite Messina 1947

  • 1910 - 3º posto nella Coppa Lipton.
  • 1910 - Fondazione della sezione calcio della Società Ginnastica Garibaldi, la quale assorbe il Messina F.C.
  • 1911 - Attività in ambito regionale.
  • 1912 - 3ª nella Coppa Lipton.
  • 1913 - Vince la Coppa Agordad e la Coppa Restuccia.
  • 1914-1915 - Attività in ambito regionale.
  • 1915-1919 - Attività sospesa per cause belliche.
  • 1919 - 10 novembre, nasce l'Unione Sportiva Messinese.
  • 1919 - 2ª nella Coppa Maggiacomo.








A.S. Messina - 3ª nel girone I del C.N.D.
U.S. Peloro - 4ª nel girone B di Eccellenza.
  • 1995-1996
A.S. Messina - 2ª nel girone I del C.N.D.
U.S. Peloro - 1ª nel girone B di Eccellenza. Vince spareggio col Vittoria. Promossa nel C.N.D.
A.S. Messina - 20º posto nel girone I di C.N.D. Retrocessa in Eccellenza.
U.S. Peloro - 6º posto nel girone I di C.N.D.
  • 1997 - L'U.S. Peloro assume la denominazione di Football Club Messina Peloro e diventa la prima squadra di Messina (l'A.S. Messina sparirà nel 1998).
  • 1997-1998 - 1ª nel girone I di C.N.D. Promossa in Serie C2.
  • 1998-1999 - 2ª nel girone C della Serie C2. Perde i playoff col Benevento.
  • 1999-2000 - 1ª nel girone C della Serie C2. Promossa in Serie C1.


Primo turno di Coppa Italia Lega Pro. Finalista di Supercoppa di Lega di Seconda Divisione.
  • 2014 - Cambia denominazione in Associazioni Calcio Riunite Messina 1947.
  • 2014-2015 - nel girone C di Lega Pro.
Primo turno di Coppa Italia. Partecipa alla Coppa Italia Lega Pro.

Evoluzione

Template:Storia delle squadre di calcio di Messina

Colori e simbolo

Colori

 
Lo stemma del Messina sulle tribune del San Filippo

I colori del Messina sono tradizionalmente il giallo ed il rosso; essi si rifanno allo stemma della città, rappresentato da una croce d'oro su campo rosso.

Nel corso degli anni le varie squadre messinesi hanno vestito divise di colori differenti. Il Messina Football Club vestiva infatti divise bianco-blu[5]; la Ginnastica Garibaldi utilizzava maglie di colore rosso[12]; l'U.S. Messinese adottò invece maglie bianche a collo nero, con applicato lo stemma della città[15], così come più avanti farà l'A.C. Messina[18]; anche il Messina F.C. fondato nel novembre 1922 indossava maglie bianco-nere[17]. La Tenente Mario Passamonte non si differenziò, adottando anch'essa divise bianche con colletto a scacchi bianco-neri[20].

L'A.C.R. Messina confermò la divisa: maglia bianca, e stemma di Messina (con i classici colori giallo e rosso) sul petto[64]. Nel corso degli anni verranno utilizzate divise analoghe, o che comunque manterranno sempre evidenti i colori sociali giallo e rosso (come ad esempio la divisa a strisce verticali giallo-rosse adottata nel corso degli anni ottanta[65], o le divise interamente rosse listate di giallo indossate negli anni duemila[66].

Evoluzione delle divise del Messina

1900

1910

1911-1915
Inizio anni '20
Inizio anni '30

Fine anni '20

Fine anni '30


Anni '40
1947-1980
1983-1993
1997-2010
2012-2015


1981-1983


1993-1996


1996-1997


2010-2011

Simboli ufficiali

Stemma

Lo stemma societario attuale è rappresentato da uno scudo bianco bordato d'oro, con all'interno una versione semplificata dello scudo crociato giallo-rosso, la denominazione sociale in giallo, due bande orizzontali giallo - rosse e la dicitura "dal 1900".

Strutture

Stadio

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Giovanni Celeste e Stadio San Filippo.

Il Messina gioca le partite interne allo stadio San Filippo, che ha una capienza di 38.722 spettatori[67], anche se però l'impianto in alcune occasioni e riuscito a raggiungere i 42.000 spettatori. Il "San Filippo", inaugurato nell'estate 2004, sostituì lo Stadio Giovanni Celeste, impianto storico della città, utilizzato dal Messina già negli anni trenta.

Fino alla metà degli anni dieci la squadra disputava le partite interne nello spiazzo di San Raineri. Il primo incontro disputato sul terreno di San Raineri fu giocato il 2 maggio 1901 tra Messina F.C. e Royal Yacht Catania, e terminò 1-1[5].

Tra il 1920 ed il 1922 giocò invece al campo di "Piano Moselle"[15][68]. L'impianto venne costruito grazie agli sforzi del presidente Giovanni Vento e del suo vice Augusto Salvato (già portiere della Ginnastica Garibaldi)[15]. La gara d'esordio fu giocata nel gennaio 1920, e vide di fronte l'U.S. Messinese e l'Ausonia Reggio Calabria; l'incontro terminò 6-0 per i siciliani[15].

A partire dalla stagione 1922-1923 venne utilizzato l'impianto di gioco "Enzo Geraci" presso la Cittadella, dove la squadra rimase fino al 1932[69]. Nel settembre 1932 venne inaugurato lo Stadio Gazzi di via Oreto[70], che nel 1948 verrà intitolato a Giovanni Celeste. L'inaugurazione del "Gazzi" avvenne nel 1932, con un incontro amichevole tra Messina e Catania, conclusosi 1-1[70]. Il "Gazzi" venne poi ufficialmente intitolato a Giovanni Celeste il 19 luglio 1948[71].

Centro di allenamento

Il Messina svolge le sedute di allenamento presso lo Stadio Giovanni Celeste di Messina. [72]

Società

L'attuale società di proprietà di Pietro Lo Monaco è formalmente una società a responsabilità limitata, denominata ufficialmente "A.C.R. Messina s.r.l." con sede in Via Comunale San Filippo, presso lo Stadio San Filippo, a Messina[73]. Il numero di matricola dell'"A.C.R. Messina" è 930315[73].

Organigramma societario

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Organigramma societario A.C.R. Messina 1947
  • Propietario: Pietro Lo Monaco
  • Presidente: Pietro Lo Monaco
  • Vice Presidenti: Nicola Patti; Sergio Marullo
  • Amministratore Delegato: Alessandro Failla
  • Direttore Generale ed Area Marketing: Vincenzo Lo Monaco
  • Direttore Sportivo: Danilo Pagni
  • Segretario Generale: Alessandro Raffa
  • Segretario Settore Giovanile: Antonino Minutoli
  • Responsabile comunicazione: Vittorio Fiumanò
  • Responsabile settore giovanile: Roberto Buttò
  • Area Legale:Annalisa Roseti; Alessio Robberto
  • Area amministrativa: Antonio Morgante
  • Area Media; Web e Social: David Di Bartolo
  • Fotografo Ufficiale: Francesco Saya
  • Delegato ai rapporti con la tifoseria: Giovanni di Bartolo
  • Delegato alla sicurezza: Giuseppe Bellantoni
  • Collaboratore (Area Comunicazione): Fabio Formisano
  • VideoMaker: Roberto Travia

[74]

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Cronologia degli sponsor tecnici
  • 1982-1986 NR
  • 1986-1988 Adidas
  • 1988-1992 ABM
  • 1992-1993 Asics
  • 1996-1997 Hummel
  • 1997-2000 Kelme
  • 2000-2003 Asics
  • 2003-2011 Legea
  • 2012-oggi Givova
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Cronologia degli sponsor ufficiali
  • 1982-1983 Eurass
  • 1984-1986 Italvest
  • 1986-1987 Porte Imic
  • 1987-1988 Bella Macina
  • 1988-1991 Porte Imic
  • 1991-1993 Messina Porta della Sicilia
  • 1995-1996 Vecchio Amaro del Capo
  • 1997-1998 Caffè Barbera
  • 1998-2000 Sirauto
  • 2000-2003 Jonax
  • 2003-2005 Caffè Miscela D'oro (Coppa Italia: Confcommercio)
  • 2005-2006 Caffè Miscela D'oro e Air Malta
  • 2006-2007 Air Malta / Framon Hotel Group / Castello Sicily / Legea / Sponsoring Group / Radio Margherita / Mazda Napoli / Hermes Media / Amref.it / Sporteconomy / Chevrolet Roberto Capitelli
  • 2007-2008 Framon Hotel Group / Chevrolet
  • 2008-2009 Davai / Birra del Sole
  • 2009-2010 IRW International Rent Wash
  • 2011-2012 Sigma
  • 2012-2013 Bagaglino Resort e Despar
  • 2013-2014 Qmotors.it e B2875
  • 2014-2015 Messina Dream e B2875


Allenatori e presidenti

  Lo stesso argomento in dettaglio: (usare il Template:Vedi categoria).

Messina F.C.

Ginnastica Garibaldi

U.S. Messinese

Messina F.C.

U.S. Messinese

A. C. Messina

U.S. Tenente Mario Passamonte

  • 1941-1942   Domenico Mazzotta
  • 1942-1943   Trapani (d.t. Domenico Mazzotta)

A.S. Messina

A.C.R. Messina

A.S. Messina

  • 1993-1994   Angelo Busetta, poi Vincenzo Domingo, poi Marcello Prima, poi Giuseppe Cannavò
  • 1994-1995   Nino Barone, poi Angelo Busetta, poi Carmelo Miceli, poi Nino Barone
  • 1995-1996   Giuseppe Sabadini, poi Pino Aneri
  • 1996-1997   Alfredo Ballarò, poi Antonino Aloi, poi Loris De Carolis, poi Pino Irrera, poi Loris De Carolis, poi Pino Irrera, poi Bruno Caneo, poi Loris De Carolis

U.S. Peloro

  • 1994-1995   Nicola Trimarchi, poi Francesco La Rosa
  • 1995-1996   Pino Irrera, poi Dario Golesano, poi Francesco La Rosa
  • 1996-1997   Francesco La Rosa, poi Leo De Gennaro, poi Piero Mosti

F.C. Messina Peloro

A.C.R. Messina

  • 2008-2009   Gaetano Di Maria
  • 2009-2010   Pietro Infantino, poi Sergio Pirozzi, poi Eugenio Labonia, poi Pietro Infantino, poi Eugenio Labonia
  • 2010-2011   Giovanni Cirino, poi Manuele Domenicali, poi Giovanni Cirino, poi Loris Beoni, poi Giovanni Cirino, poi Sergio Campolo, poi Giovanni Cirino
  • 2011-2012   Andrea Pensabene, poi Alessandro Bertoni
  • 2012-2013   Gaetano Catalano
  • 2013-2014   Gaetano Catalano, poi Gianluca Grassadonia
  • 2014-2015   Gianluca Grassadonia

Messina F.C.

  • 1900-luglio 1901   Walter F. Becker
  • luglio 1901-1910   Arthur Barret Lascelles

Ginnastica Garibaldi

  • 1911-1915  

U.S. Messinese

  • 1919-1922   Giovanni Vento

Messina F.C.

  • 1922-1924   Augusto Salvato

U.S. Messinese

  • 1924-1927   Augusto Salvato e Giovanni Vento
  • 1927-1928   La Corte

A. C. Messina

  • 1928-1929   Augusto Salvato
  • 1929-1930   cav. comm. Sgoj-Savoja
  • 1930-8 luglio 1932   cav. rag. Francesco Lombardo
  • 8 luglio 1932-11 luglio 1932   Turchi (Segr. Fed. del Fascio)
  • 11 luglio 1932-19 luglio 1932   barone Salleo
  • 19 luglio 1932-27 luglio 1932   cav. Garufi
  • 27 luglio 1932-7 ottobre 1932   cav. Salvatore
  • 7 ottobre 1932-16 febbraio 1934   Scaglione
  • 16 febbraio 1934-1940   cav. rag. Francesco Lombardo
  • 1940   comm. straord. Francesco Grosso

U.S. Tenente Mario Passamonte

  • 1941-1943   Carmelo Garofalo

A.S. Messina

  • 1945-1946   Vincenzo Nicotra, poi Giuseppe Gensabella

A.C. Messina

  • 1946-1947   Giuseppe Gensabella

A.C.R. Messina

  • 1947-1948   Francesco Sajia
  • 1948-17 ottobre 1950   Carlo Stagno Villadicani d'Alcontres
  • 17 ottobre 1950-1953   Giuseppe Melazzo
  • 1953-1954   Comitato di reggenza
  • 1954-1955   Giuseppe Melazzo e Francesco Lombardo
  • 1955-1956   cav. Patti, Pavone, Crisafulli, Giuseppe Melazzo e Francesco Lombardo
  • 1956-19 luglio 1956   Pistorino, Giovanni Gulletta e Romeo
  • 19 luglio 1956-1957   comm. straord. Domenico Caprì
  • 1957-9 luglio 1958   Giuseppe Nunnari
  • 9 luglio 1958-1970   Goffredo Muglia
  • 1970-1971   Giuseppe Fusco
  • 1971-7 febbraio 1977   Giovanni Gulletta
  • 7 febbraio 1977-gennaio 1978   comm. unico Angelo Presti
  • gennaio 1978-1978   Lamberto Sapone
  • 1978-1980   Angelo Presti
  • 1980-1981   Lamberto Sapone
  • 1981-13 marzo 1982   Michelangelo Alfano
  • 13 marzo 1982-23 maggio 1982   resp. unico Emanuele Aliotta
  • 23 maggio 1982-9 giugno 1982   Giuseppe Mondello
  • 9 giugno 1982-1983   Lamberto Sapone
  • 1983-1984   Michelangelo Alfano
  • 1984-1º marzo 1991   Salvatore Massimino
  • 1º marzo 1991-1991   Maria Leone
  • 1991-1993   Maria Leone e Giovanni Massimino

A.S. Messina

  • 1993-1995   Pietro La Malfa
  • 1995-5 dicembre 1996   Antonino Trimarchi
  • 5 dicembre 1996-1997   Antonio Ingemi

U.S. Peloro

F.C. Messina Peloro

A.C.R. Messina

  • 27 novembre 2008-2 aprile 2009   curatore fallim. Domenico Cataldo
  • 2 aprile 2009-2010   Alfredo Di Lullo
  • 2010-agosto 2010   Arturo Di Mascio
  • agosto 2010-gennaio 2011   Piero Santarelli
  • gennaio 2011-14 agosto 2011   Bruno Martorano
  • 14 agosto 2011-15 giugno 2012   Raffaele Manfredi
  • 15 giugno 2012-16 dicembre 2014   Isidoro Torrisi
  • 16 dicembre 2014-oggi   Pietro Lo Monaco


Giocatori

  Lo stesso argomento in dettaglio: (usare il Template:Vedi categoria).

Il Messina e le Nazionali di calcio

Il primo calciatore italiano del Messina ad essere stato convocato in Nazionale è stato Fernando Benatti nel 1964-65, sebbene non abbia mai esordito. Il primo a vestire la maglia azzurra è stato Alessandro Parisi. Il difensore scese in campo in occasione dell'amichevole tra Italia e Finlandia, disputata proprio allo Stadio San Filippo di Messina il 17 novembre 2004 (risultato finale: 1-1)[78].

Parisi non è il solo italiano ad aver vestito la maglia azzurra della Nazionale nel periodo di militanza nel Messina. Insieme a lui figura anche il centrocampista Carmine Coppola, che scese in campo in occasione dello stage negli Stati Uniti nell'estate 2005. Coppola debuttò l'8 giugno contro la Serbia e Montenegro, e tre giorni dopo partì titolare contro l'Ecuador[79].

Di più sono stati i calciatori stranieri che, dal dopoguerra in poi, sono stati convocati nelle rispettive Nazionali durante la propria militanza messinese. Essi sono: Edgar Álvarez (Honduras)[80], Julio Gutiérrez (Cile)[81], Rahman Rezaei (Iran, medaglia di bronzo alla Coppa d'Asia 2004)[82], Hany Said (Egitto)[83], Atsushi Yanagisawa (Giappone)[84], Marco André Zoro (Costa d'Avorio, medaglia d'argento alla Coppa d'Africa 2006)[85].

Maglie ritirate

Palmarès

Trofei minori

1905, 1906
  • Coppa Agordad: 1
1913
  • Coppa Restuccia: 1
1913
  • Coppa Sant'Agata: 1
1921

Statistiche e record

Partecipazione ai campionati

La tabella fa riferimento a tutte le partecipazioni del Messina e delle società ad essa collegate nel corso della storia, a partire dalla Prima Divisione 1921-1922, disputata dall'Unione Sportiva Messinese. In particolare, per il periodo compreso tra il 1994 ed il 1997 in cui figuravano due società (A.S. Messina e U.S. Peloro) si è considerata la squadra che disputava il campionato di livello superiore (1994-1995 e 1995-1996: A.S. Messina; nel 1996-1997 entrambe le squadre militavano in CND).

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Prima Divisione 5 1921-1922 1925-1926 10
Serie A 5 1963-1964 2006-2007
Campionato Meridionale 1 1928-1929 1928-1929 33
Serie B 32 1932-1933 2007-2008
Seconda Divisione 2 1926-1927 1927-1928 26
Prima Divisione 3 1929-1930 1931-1932
Serie C 17 1938-1939 1976-1977
Serie C1 5 1983-1984 2000-2001
Lega Pro 1 2014-2015
Serie D 2 1973-1974 1977-1978 9
Serie C2 7 1978-1979 1999-2000
CND 5 1993-1994 1997-1998 10
Serie D 5 2008-2009 2012-2013

Statistiche di squadra

Serie A

Il Messina ha disputato 182 partite ufficiali in Serie A, la prima delle quali venne disputata il 15 settembre 1963 contro la Sampdoria (vittoria dei genovesi per 3-1). L'ultimo incontro disputato in massima serie è datato 27 maggio 2007, e venne disputato contro la Roma (incontro perso dai messinesi per 4-3).

Di seguito il dettaglio statistico dei campionati di Serie A disputati dal Messina[87].

Partite Vittorie Pareggi Sconfitte Gol fatti Gol subiti Punti
183 39 54 89 165 170 155

Derby

  Lo stesso argomento in dettaglio: Derby dello Stretto e Derby calcistici in Sicilia.

Coppa Italia

Il Messina ha disputato per la prima volta la Coppa Italia nella stagione 1935-1936. L'allora A.C. Messina disputò la competizione per cinque edizioni consecutive, sino al 1939-1940; fu l'A.C.R. Messina a disputare nuovamente la competizione, partecipando consecutivamente dal 1958-1959 al 1967-1968. La stessa A.C.R. Messina disputò la Coppa Italia Semiprofessionisti (poi denominata Coppa Italia di Serie C) in 12 occasioni, ed altre 8 volte la Coppa Italia a cavallo tra anni ottanta e novanta. L'A.S. Messina disputò per la prima volta anche la Coppa Italia Dilettanti nel 1993-1994 (in totale 4 partecipazioni, fino al 1996-1997), così come l'F.C. Messina Peloro nel 1997-1998. L'F.C. Messina disputò anche la Coppa Italia di Serie C dal 1998 al 2001, riuscendo a disputare la Coppa Italia professionisti a partire dal 2001-2002. Tornata tra i Dilettanti, la nuova A.C.R. Messina ha disputato due edizioni della Coppa Italia Serie D sino al 2010-2011[88].

Di seguito il dettaglio statistico delle partecipazioni alla Coppa Italia del Messina, aggiornate all'edizione 2010-2011[88].

Trofeo Edizioni Partite Vittorie Pareggi Sconfitte Gol fatti Gol subiti
Coppa Italia 30 82 32 16 34 99 116
Semiprofessionisti / Serie C 16 98 41 34 23 129 90
Dilettanti / Serie D 7 22 7 7 8 27 30

Statistiche individuali

Le statistiche tengono in considerazione i campionati dal 1922 per le presenze, dal 1929 per le reti messe a segno.

Presenze
Nome Campionato Coppa Italia Totali
Salvatore Schillaci 219 37 256
Angelo Stucchi 235 10 245
Nicolò Napoli 175 33 208
Costantino Lo Bosco 189 12 201
Agostino Maglio 177 24 201
Reti
Nome Campionato Coppa Italia Totali
Renato Ferretti 90 2 92
Salvatore Schillaci 61 16 77
Arturo Di Napoli 63 3 66
Vittorio Torino 48 10 58
Romolo Re 55 0 55

Allenatori

Nome Campionato Coppa Italia Totali
Franco Scoglio 181 43 224
Tonino Colomban 197 4 201
Umberto Mannocci 154 6 160
Bruno Arcari 114 3 117
Bortolo Mutti 108 5 113
Engelbert König 99 2 101
Pietro Ruisi 84 12 96
Oronzo Pugliese 72 0 72
Alfredo Ballarò 56 15 71
Carlo Rigotti 71 0 71

Tifoseria

Storia

Il primo gruppo organizzato di tifosi messinesi nacque nel 1973 con la fondazione dei Fedelissimi[92]; altri gruppi ultras sono e/o sono stati: Gioventù Giallorossa 1980[92], Nocs 1983[92], Uragano CEP[93], Testi Fracidi[93], Fighters[93], Bordello[93], Ultras 90[94], Corazzata Giallorossa, Assidui, Giants, Rebels e Mods.

Al 2014 sono attivi : Fedelissimi, Gioventù Giallorossa 1980, Lions, Uragano CEP, Nocs 1983, Ultras 90,Testi Fracidi e l'ultimo gruppo organizzato di tifosi messinesi è Vecchia Maniera, fondato nel 2014 .

Gemellaggi e rivalità

  Lo stesso argomento in dettaglio: Derby dello Stretto e Derby calcistici in Sicilia.

Gemellaggi

Amicizie

Rivalità

Organico 2014-2015

Rosa

Rosa aggiornata al 7 novembre 2014.

N. Ruolo Calciatore File:Acrmessina stemma.svg
  P Ettore Lagomarsini
  P Rino Iuliano
  P Giuseppe Scardino
  D Errico Altobello
  D Marco Cane
  D Samuele Stampa
  D Alex Benvenga
  D Alessio De Bode
  D Daniele Donnarumma
  D Enrico Pepe
  D Luigi Silvestri
  D Mirko Stefani
  C Vladut Nicolae Marin
  C Marco Bortoli
N. Ruolo Calciatore File:Acrmessina stemma.svg
  C Loris Damonte
  C Rosario Bucolo
  C Vito Migliore
  C Francesco Sciotto
  C Vincenzo Pepe
  C Elio Nigro
  A Saša Bjelanović
  A Tommaso Bonanno
  A Giorgio Corona (capitano)
  A Nicolas Izzillo
  A Gustavo Páez
  A Luca Orlando
  A Marco Gaeta

Staff tecnico

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Organigramma area sportiva
  • Allenatore:Gianluca Grassadonia
  • Allenatore in 2ª: Vincenzo Criscuolo
  • Preparatore portieri: Vincenzo Di Muro
  • Collaboratore Prima Squadra: Antonello Altamura
  • Preparatore atletico: Salvatore Malafronte
  • Magazzinieri: Maurizio Barbera; Vincenzo Sorrenti
  • Responsabile Area Medica: dr. Nino Puglisi
  • Medici Sociali: dott. Domenico Fugazzotto; Dott.ssa Angela Maria Consolo
  • Fisioterapisti: Mirko Natoli; Angelo Mangano
  • Collaboratori: Mauro La Rosa; Francesco Vitali

Note

  1. ^ Pietro Lo Monaco nuovo presidente del Messina, annunciato durante la conferenza stampa del nuovo Direttore Sportivo
  2. ^ Impianti superiori a 7500 osservatoriosport.interno.it
  3. ^ a b c d e f g Messina 1900-1901, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 3 giugno 2011.
  4. ^ a b c d Messina 1901, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 9 giugno 2011.
  5. ^ a b c d S. Leonardi, p. 13
  6. ^ Messina 1902, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 3 giugno 2011.
  7. ^ Messina 1905, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 3 giugno 2011.
  8. ^ Messina 1906, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 3 giugno 2011.
  9. ^ Messina 1908, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 3 giugno 2011.
  10. ^ Messina 1909, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 3 giugno 2011.
  11. ^ a b Messina 1910, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  12. ^ a b c Società Ginnastica Garibaldi, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  13. ^ Nel 1924 fu ricreata la società Ginnastica Garibaldi, della quale però non si hanno notizie ulteriori
  14. ^ a b c d Unione Sportiva Messinese, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  15. ^ a b c d e S. Leonardi, p. 18
  16. ^ a b Messina Football Club, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  17. ^ a b S. Leonardi, p. 22
  18. ^ a b c d A.C. Messina, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  19. ^ a b Messina 1928-1929, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  20. ^ a b c d e U.S. Mario Passamonte, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  21. ^ a b c d A.S. Messina, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  22. ^ A.C. Gazzi, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  23. ^ U.S. Giostra, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  24. ^ a b Messina 1947-1948, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  25. ^ S. Leonardi, p. 31
  26. ^ Il singolare "Associazione" è confermato dalla comunicazione ufficiale di cambio denominazione del 1947, oltreché dall'atto notarile del 1966 con cui venne trasformata in società di capitali.
  27. ^ Messina 1963-1964, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  28. ^ Fra cui la più celebre fu al Celeste contro la Juventus, vittoria per uno a zero grazie ad un autogol del bianconero Renato Caocci.
  29. ^ Messina 1973-1974, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  30. ^ a b c d Cronistoria del Messina, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  31. ^ Messina 1982-1983, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  32. ^ Messina 1984-1985, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  33. ^ Messina 1988-1989, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  34. ^ Messina 1989-1990, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  35. ^ Messina 1990-1991, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  36. ^ a b c Tutti i presidenti del Messina, su web.tiscalinet.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  37. ^ Messina 1991-1992, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  38. ^ a b Messina 1992-1993, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  39. ^ a b c d U.S. Peloro, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  40. ^ Messina 1997-1998, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  41. ^ Messina 2000-2001, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  42. ^ Elisabetta Esposito, La Lazio riparte dall'Intertoto Ora Lotito pensa a Delio Rossi, in La Gazzetta dello Sport, 1º giugno 2005. URL consultato il 10 giugno 2011.
  43. ^ a b c d Messina stagione 2005-2006, su granmirci.it. URL consultato il 10 giugno 2011.
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  45. ^ Orazio Raffa, Il Messina in crisi. Nessuno lo vuole, in La Gazzetta dello Sport, 5 luglio 2008. URL consultato l'8 giugno 2011.
  46. ^ Orazio Raffa, Il Messina ha rinunciato, in La Gazzetta dello Sport, 15 luglio 2008. URL consultato l'8 giugno 2011.
  47. ^ Marco Iaria, Ritorna il Messina di Franza. Oggi nasce il nuovo girone I, in La Gazzetta dello Sport, 2 settembre 2008. URL consultato l'8 giugno 2011.
  48. ^ Orazio Raffa, Troppi debiti dei Franza Messina: c'è il fallimento, in La Gazzetta dello Sport, 28 novembre 2008. URL consultato l'8 giugno 2011.
  49. ^ a b Messina 2008-2009, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato l'8 giugno 2011.
  50. ^ Il Messina all' asta, in La Gazzetta dello Sport, 24 marzo 2009. URL consultato l'8 giugno 2011.
  51. ^ CALCIO: ACR MESSINA ACQUISTA ALL'ASTA FC MESSINA DEI FRANZA, su asca.it, 23 marzo 2009. URL consultato l'8 giugno 2011.
  52. ^ Calcio: l'Acr Messina ceduto a Piero Santarelli, su messina.98cento.it, 31 agosto 2010. URL consultato l'8 giugno 2011.
  53. ^ Orazio Raffa, Messina sfrattato pure dall'albergo, in La Gazzetta dello Sport, 10 ottobre 2009. URL consultato l'8 giugno 2011.
  54. ^ L'Acr Messina adesso è di Bruno Martorano, su infomessina.it, infomessina.i, 10 novembre 2010. URL consultato l'8 giugno 2011.
  55. ^ Il giorno della verità, su messinacommerce.com. URL consultato l'8 giugno 2011.
  56. ^ ACR Messina Santarelli ipotizza un ripensamento, Martorano conferma il suo disimpegno, su cittametropolitana.it. URL consultato l'8 giugno 2011.
  57. ^ UFFICIALE: Il Messina è di Martorano, su notiziariocalcio.com, otiziariocalcio.com. URL consultato l'8 giugno 2011.
  58. ^ Lo Monaco acquisisce il 100% delle quote dell’Acr Messina Infomessina.it
  59. ^ A Messina scatta la festa: è il ritorno in Lega Pro, su corrieredellosport.it, Corriere dello Sport, 5 maggio 2013.
  60. ^ Il Messina celebra la C unica battendo anche il Sorrento, su messinasportiva.it, Messinasportiva.it, 13 aprile 2014.
  61. ^ Comunicato N.01/2014 del 02/07/2014 Acrmessina.it
  62. ^ http://www.acrmessina.it/multimedia/videogallery/video/latest/videomessaggio-del-patron-pietro-lo-monaco
  63. ^ http://www.acrmessina.it/news2/item/262-associazioni-calcio-riunite-messina Associazioni Calcio Riunite Messina 1947
  64. ^ Messina 1948-1949, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 9 giugno 2011.
  65. ^ Messina 1982-1983, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 9 giugno 2011.
  66. ^ Foto delle squadre dal 1996 ad oggi, su messinacalcio.org. URL consultato il 9 giugno 2011.)
  67. ^ Impianti superiori a 7500 (PDF), su osservatoriosport.interno.it, Ministero dell'Interno. URL consultato il 9 giugno 2011.
  68. ^ Statistiche dal 1901 al 1929, su messinacalcio.org. URL consultato il 9 giugno 2011.
  69. ^ Statistiche dal 1929 al 1940, su messinacalcio.org. URL consultato il 9 giugno 2011.
  70. ^ a b S. Leonardi, p. 27
  71. ^ S. Leonardi, p. 33
  72. ^ San Filippo e Celeste al Messina
  73. ^ a b Annuario Serie D 2010-2011, Lega Nazionale Dilettanti, 2010, a pag. 43.
  74. ^ Organigramma Societario A.C.R. Messina 1947
  75. ^ Gli allenatori dal 1901 al 2010, su web.tiscalinet.it, Messinastory. URL consultato il 9 giugno 2011.
  76. ^ Gli allenatori dal 1922 ad oggi, su messinacalcio.org. URL consultato il 9 giugno 2011.
  77. ^ Tutti i presidenti del Messina, su messinacalcio.org. URL consultato l'8 giugno 2011.
  78. ^ Scheda di Alessandro Parisi, su figc.it, FIGC. URL consultato il 9 giugno 2011.
  79. ^ Scheda di Carmine Coppola, su figc.it, FIGC. URL consultato il 9 giugno 2011.
  80. ^ Scheda di Edgar Álvarez, su national-football-teams.com. URL consultato il 9 giugno 2011.
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  83. ^ (EN) France vs Egypt, su worldfootball.net. URL consultato il 9 giugno 2011.
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  88. ^ a b Coppa Italia, su messinacalcio.org. URL consultato il 9 giugno 2011.
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  90. ^ a b Messina - I fedelessimi, su web.tiscali.it, Messinastory. URL consultato il 9 giugno 2011.
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  92. ^ a b c Eckhard Römer, Italienische Mediensprache. Handbuch/ Glossario del Linguaggio dei Mass Media: Italiano- Tedesco, Walter de Gruyter, 2009, a pag. 362, ISBN 978-3-89949-644-4.
  93. ^ a b c d Stefano Pozzoni, Dove sono gli ultrà?, Baldini Castoldi Dalai, 2005, a pag. 149, ISBN 978-88-6018-083-4.
  94. ^ FC MESSINA, I TIFOSI VOGLIONO GARANZIE, su radiomessinasud.com. URL consultato il 9 giugno 2011.
  95. ^ Gemellaggi e rivalità
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  101. ^ Gemellaggi e rivalità
  102. ^ Gemellaggi e rivalità
  103. ^ Gemellaggi e rivalità
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  105. ^ Gemellaggi e rivalità
  106. ^ Gemellaggi e rivalità
  107. ^ Gemellaggi e rivalità
  108. ^ Gemellaggi e rivalità
  109. ^ Gemellaggi e rivalità
  110. ^ Gemellaggi e rivalità

Bibliografia

  • Piero Zagami, 100 anni di calcio a Messina, Zig-Zag, 2002.
  • Sergio Colosi, Grande Messina, La Campanella, 2000.
  • Pippo Midili, Messina... Una stella in più..., AG Edizioni, 2004.
  • Piero Zagami, Serie B 2001/2002 La storia continua, Zig-Zag, 2002.

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Collegamenti esterni

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