Death SS

gruppo musicale italiano

I Death SS sono un gruppo musicale heavy metal italiano, formatosi nel 1977. Nonostante utilizzino nomi d'arte stranieri, i membri del gruppo sono tutti italiani. Il gruppo si formò a Pesaro, per poi trasferirsi a Firenze e fu tra i primissimi gruppi metal della penisola.

Death SS
Paese d'origineItalia (bandiera) Italia
GenereHeavy metal[1][2][3]
Doom metal[3][4]
Speed metal[3]
Industrial metal[3]
Periodo di attività musicale1977 – in attività
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Biografia

Le origini

I Death SS nascono artisticamente nel 1977 dall'incontro del cantante Steve Sylvester (pseudonimo di Stefano Silvestri) e del chitarrista e organista Paul Chain (Paolo Catena), a cui si uniscono in poco tempo il bassista Danny Hughes (Daniele Ugolini), un secondo chitarrista, Claud Galley (Claudio Galeazzi) e il batterista Tommy Chaste (Tommaso Castaldi). Dalle iniziali del cantante derivano le due "S" contenute nel nome della band, che è un acronimo di "In Death of Steve Sylvester" e significa "in morte di Steve Sylvester".

Caratteristica peculiare del gruppo è l'interesse verso i temi dell'occulto, del satanismo e dell'orrore mutuato dal vasto immaginario prodotto da cinema e letteratura gotica ed applicato "visivamente" ai componenti del gruppo. I membri della band, infatti, rivestono ognuno il ruolo di un personaggio ispirato a storie del terrore (il vampiro, la morte, la mummia, l'uomo lupo e lo zombie), e tutte queste particolarità varranno al genere proposto dai Death SS l'appellativo di "horror music"[2] e spesso anche "horror metal".[1]

I primi due anni di attività vengono spesi quasi esclusivamente nella ricerca di musicisti adeguati al progetto, che quindi - oltre alle indispensabili doti musicali - siano dotati anche della giusta attitudine e del così detto phisique du role per impersonare i rispettivi personaggi.

La prima defezione avviene un anno più tardi, quando Daniele Ugolini viene espulso a causa della sua dipendenza dalla droga (la quale lo porterà alla morte nel 1983), e sostituito con Gabriele Tommasini, che assume anch'egli lo pseudonimo di Danny Hughes per non rompere una sorta di "patto magico". Nel 1979 anche Tommaso Castaldi abbandona il gruppo per problemi personali. Come sostituto viene scelto Franco Caforio, che richiamando il nome d'arte del suo predecessore si fa chiamare Thomas Chaste. L'anno successivo anche Caforio esce dalla band, in quanto distante dall'ideologia alla base della musica del gruppo, e viene sostituito da Thomas "Hand" Chaste (Andrea Vianelli).[5]

La neonata formazione si fa subito notare per gli shockanti ed originali live-show. Da un palco allestito con materiale trafugato da cimiteri (lapidi, teschi umani, corone funerarie, ecc.), coinvolge nella scena il pubblico con lanci di sangue, carne putrefatta, vermi e ossa, mentre sul palco le performers della band mimano, completamente nude, complessi rituali di magia sessuale.[6].

Dopo una serie di sfortunati eventi, Steve Sylvester abbandona i Death SS nel 1982. Il chitarrista Paul Chain continua a portare avanti il nome della band con i soli Galley e Chaste e un altro cantante, Sanctis Ghoram (deceduto nel 2004), prima di intraprendere la carriera solista abbracciando la musica sperimentale[2]. Dopo la pubblicazione di alcuni demo tape, il debutto discografico della band, prima dello scioglimento (verificatosi nel 1984), è previsto per il 1983 con l'EP Evil Metal, che però viene presto ritirato dalla pubblicazione quando ci si rende conto della presenza di imprevisti difetti di incisione nelle copie distribuite.

Nel 1987 viene pubblicato, per volontà di Paul Chain, The Story of Death SS 1977-1984, un album che raccoglie le canzoni della sua vecchia band e che, secondo le sue parole "voleva essere una commemorazione ad un gruppo avanguardistico per quegli anni".

Gli esordi

Nel frattempo Sylvester si trasferisce a Firenze dove, nel 1987, riforma la band con altri musicisti. È infatti a partire dall’anno successivo che ha inizio la produzione discografica ufficiale, con l’album ...in Death of Steve Sylvester (1988)[7], definito da parte della critica come un concept sulla paura e sul terrore[2].

I brani proposti in questo primo lavoro (tranne Vampire, Death e Werewolf) fanno parte del repertorio delle origini della band[2] e vengono ri-arrangiati e risuonati in studio con Andy Fois (che entra nella band con lo pseudonimo di Kurt Templar) e Dario Caroli, rispettivamente chitarrista e batterista dei Sabotage. Il debutto dal vivo della riformata compagine avviene al teatro Aurora di Scandicci (FI), sempre nel 1988.

Il disco porta alla realizzazione - in breve tempo - anche del secondo album, Black Mass, ritenuto da alcuni il capolavoro della band, contenente classici come Kings of Evil, Horrible Eyes e la title-track[2], ed apre la strada per ulteriori esibizioni anche nel nord italia, tra cui Milano dove fanno da spalla a King Diamond.

Dopo il fallimento della Metal Master Records il gruppo firma un contratto con la Contempo Records per la realizzazione, nel 1991, dell'album Heavy Demons, stavolta, con una formazione - ad eccezione del leader Sylvester - del tutto rinnovata.

Nel 1992 il gruppo realizza poi l'album live The Cursed Concert.

Dopo alterne vicende contrattuali, il gruppo approda nel 1996 ad un accordo con la Self Distribuzione Spa, assieme alla quale Steve Sylvester fonda la Lucifer Rising Records, etichetta che lo vede impegnato anche nella funzione di direttore artistico.

Primo lavoro pubblicato dall'etichetta è la raccolta Horror Music - The Best of Death SS, doppio album con inediti, brani storici e vecchi singoli, il tutto ri-masterizzato e corredato da un libretto biografico a colori.

La successiva pubblicazione nasce dalla concentrazione dell'intero catalogo della band, precedentemente frammentato su diverse etichette e di difficile reperibilità, su quattro CD a lunga durata, ciascuno contenente diverse bonus-tracks.

Nel 1997 i Death SS entrano negli Academy Studios inglesi, dove, sotto la guida di Mags e di Keith Appleton (Paradise Lost, My Dying Bride, Anathema, Cradle of Filth, ecc), registrano l'album Do What Thou Wilt, una mistura di riff pesanti ed elementi gotici, arricchita da effetti horror campionati e voci femminili. Per la sua realizzazione si inserisce stabilmente in formazione il tastierista Oleg Smirnoff (Eldritch, Vision Divine), nei panni del fantasma dell'Opera. I testi sono una sorta di concept sull'opera magico-sessuale di Aleister Crowley, da sempre uno dei maggiori fulcri di ispirazione per la filosofia della band.

A supporto del disco venne intrapreso un lungo tour, culminato con l'apparizione al festival Gods of Metal nel giugno 1998, assieme, tra gli altri, a Pantera e Black Sabbath. Alcuni frammenti di questo tour, con l'aggiunta di interviste e dei videoclip dei singoli estratti dall'album, sono stati poi pubblicati sulla home-video The Night of the Living Death SS, una sorta di documentario realizzato utilizzando le registrazioni effettuate durante il tour.

La svolta stilistica (1999-2002)

La quasi totalità dell'anno successivo viene impiegata per la creazione del nuovo album, un ulteriore e decisivo passo in avanti per l'evoluzione stilistica della band. Potendo infatti contare su un budget più consistente, il gruppo chiama con sé il produttore anglo-americano Neil Kernon (Queensrÿche, Judas Priest, Dokken, Nevermore, ecc.) che segue il lavoro in ogni suo aspetto, dalla pre-produzione al missaggio finale, avvenuto in settembre presso gli studi Village Productions di Tornillo, in Texas. Nel nuovo album, i Death SS ritornano a quel genere horror music da loro stessi inventato, attingendo dalle atmosfere dei vecchi film e fumetti del terrore, miscelandole a riferimenti etnico-esoterici e moderna tecnologia "industriale".

Altro fiore all'occhiello del nuovo lavoro è la presenza del regista/poeta cileno Alejandro Jodorowsky, autore, tra l'altro, di pellicole come La montagna sacra, El Topo e Santa Sangre, che partecipa in qualità di autore ed interprete alla intro e alla outro del disco. L'opera è stata intitolata Panic (2000), in omaggio al dio Pan, nume dell'amore, dello humour e della confusione. L'album, che è stato preceduto dal singolo Hi-Tech Jesus, insieme a versioni remix della title-track (per la quale è stato girato un nuovo videoclip), presenta degli inediti e la reinterpretazione di Jack the Ripper, vecchio successo del compianto Screaming Lord Sutch.

In promozione a Panic è stato intrapreso un nuovo tour, culminato con la presenza della band all'annuale appuntamento estivo Gods of Metal, questa volta assieme a Testament e Slayer.

Il resto dell'anno è stato speso per la realizzazione di due nuovi singoli tratti da Panic, Lady of Babylon e Let the Sabbath begin, quest'ultimo presentato in doppia confezione digipak, assieme ad un bonus CD live registrato durante l'ultimo tour, e per la successiva realizzazione di un nuovo home-video/DVD con i videoclip, gli spezzoni dei concerti e le curiosità dell'ultimo periodo. Il DVD include il videoclip del nuovo singolo Transylvania ed i brani dall'esibizione al festival Wacken Open Air 2001.

Alla fine dell'estate 2001 la band conclude un accordo con il team di produttori David Shiffman (già con Nine Inch Nails, Rage Against the Machine, Red Hot Chili Peppers, System of a Down, ecc.) e Fab. V. Zee Grossi, la cui vasta gamma di collaborazione spazia da Ice T a George Clinton, da Steve Vai a Nina Hagen. Questa collaborazione apre una nuova visione musicale ai Death SS, le cui classiche ed inconfondibili sonorità si arricchiscono ulteriormente con influenze elettroniche e nu-metal, unite ad influenze goth. Questa combinazione si manifesta nel il nuovo album Humanomalies, una sorta di concept sul mondo dei freaks.

La pausa

Dopo il tour a supporto di Humanomalies, tra la fine del 2004 e i primi mesi del 2005, la band si prende un periodo di pausa per organizzare le idee ed iniziare la composizione di un nuovo album. Questo lasso di tempo viene però colmato con la stampa di una raccolta di vecchio materiale molto raro, inerente alla primissima formazione della band del periodo 1977-1982. Il CD, intitolato The Horned God of the Witches, come il loro primo demo del 1981 (di cui riprende anche la copertina), ha rappresentato una sorta di regalo fatto dai Death SS a tutti quei fan che negli anni avevano sempre continuato a cercare le prime introvabili incisioni tratte dai singoli autoprodotti e dai pochi demo tapes.

L'iniziativa, pur se a tiratura limitata, porta il gruppo a prendere la decisione di interrompere momentaneamente le registrazioni del nuovo album per intraprendere un mini-tour in pieno stile "vintage" a supporto dell'album, riutilizzando le vecchie scenografie e i primi costumi di scena.

Successivamente la band raggiunge nuovamente il producer Fab. Vzee Grossi a Los Angeles per dare gli ultimi ritocchi al nuovo album in studio, che viene intitolato The Seventh Seal.

Il nuovo CD, uscito nei primi mesi del 2006 per la Lucifer Rising/Self e distribuito in Europa dall'etichetta svedese Regain, rappresenta un ulteriore passo in avanti nell'evoluzione stilistica della band, dove le atmosfere orrorifiche degli esordi sono miscelate con le sonorità più dure e moderne delle ultime produzioni. In questo senso The Seventh Seal rappresenta un ponte ideale tra il passato, il presente ed il futuro della band. Al suo interno è possibile ritrovare tutti gli stilemi musicali percorsi dal gruppo nel corso della sua trentennale carriera, dal brano di apertura Give 'em Hell (usata dalla Federazione Italiana di Wrestling come sigla di per i loro shows) alla conclusiva title-track con Clive Jones dei Black Widow al flauto e al sax. Il CD esce anche in una versione limitata, avvolto in una pergamena sigillata da una ceralacca rossa con inciso il marchio della band.

Il trentennale

Nel 2007, a suggello del suo trentesimo compleanno, il gruppo dà alle stampe un doppio DVD antologico confezionato a forma di bara che, attraverso video clip, spezzoni di concerti, estratti inediti e retroscena, ripercorre alcuni momenti della vita del gruppo.

Sempre nello stesso anno tramite il fan club ufficiale vengono prodotte e distribuite le fanzine "in DEATH of Steve Sylvester" ideate da Andrew Mcflower e Roby Manini, e vantano la prestigiosa collaborazione dello stesso Steve Sylvester. L'opera ha sempre lo scopo di raccontare i trent'anni appena trascorsi e lo fa con interviste, articoli, racconti dei protagonisti.

Gli eventi recenti

Nel marzo 2008 i Death SS riappaiono dal vivo come headliners dell'Italian Gods Of Metal, festival con solo band italiane (tra le altre, Extrema, Sadist, Necrodeath, in quello che potrebbe essere il loro show d'addio. Steve Sylvester ha infatti dichiarato che la band, dopo un viaggio musicale durato trent'anni ed aver pubblicato tutti i sette "sigilli magici" di una sorta di patto da lui stipulato ad inizio carriera, si sarebbe presa un periodo di pausa a tempo indeterminato.

Per ringraziare tutti i suoi fan, i Death SS hanno recentemente pubblicato un doppio digipak con CD e DVD in edizione lusso limitata a sole 2.000 copie, relativa al concerto dell'Italian Gods of Metal, contenente 10 canzoni, alcune delle quali mai pubblicate precedentemente in versione "live", e sette video, tra i quali l'inedito clip di Black Mass. Come bonus track sono stati inclusi nel DVD anche degli estratti dall'esibizione tenuta come headliner dell'Headbangers Open Air Festival in Germania, nel luglio 2008. Alla fine del 2011 il cantante Steve Sylvester pubblica la sua biografia ufficiale, realizzata in collaborazione con il critico e giornalista Gianni Della Cioppa. Il libro è incentrato principalmente sulla storia dei primi Death SS ed è arricchito da interviste inedite e varie curiosità sulla band.[8]

Nel 2012 viene ristampata, in un'edizione speciale limitata a cento copie, la raccolta The Horned God of the Witches del 2004.

Il 21 dicembre 2012 esce The Darkest Night, nuovo EP della band contenente il singolo omonimo, per il quale è stato realizzato anche un videoclip. Il 14 febbraio 2013 esce un secondo videoclip, per l'inedito "Ogre's Lullaby". Entrambi i brani faranno parte del nuovo album Resurrection la cui uscita è stata fissata per il 6 giugno 2013. La data è stata pianificata in modo da formare ironicamente il numero 666: 6/6/2013: se si sommano le cifre del numero 2013 si ottiene un altro 6.

Altre attività

Tra tutti i membri che negli anni si sono susseguiti nella band, molti hanno collaborato a dei progetti paralleli (Sancta Sanctorum, Witchfield, W.O.G.U.E. e molti altri) o intrapreso carriere da solisti (Paul Chain, Steve Sylvester, Aldo Polverari, Thomas "Hand" Chaste), alcuni dei quali hanno anche riscosso parziale successo. La band è presente nella colonna sonora del telefilm L'ispettore Coliandro (per il quale hanno fra l'altro composto l'inedita Revived), seguita fiction di Rai 2, e i suoi membri lo sono come attori nella puntata della IV stagione intitolata 666, dove interpretano loro stessi. Hanno inoltre recitato nel film horror Precognizioni (2010).

Formazione

Formazione attuale

Ex-cantanti

Ex-chitarristi

Ex-bassisti

Ex-batteristi

Ex-tastieristi

Turnisti

Discografia

Studio

EP

Live

Raccolte

Official Bootlegs

Fanzine

  • 2007 - In Death of Steve Sylvester: THE FIRST SEAL (prima e seconda stampa)
  • 2007 - In Death of Steve Sylvester: THE SECOND SEAL
  • 2007 - In Death of Steve Sylvester: THE THIRD SEAL
  • 2007 - In Death of Steve Sylvester: THE FOURTH SEAL
  • 2007 - In Death of Steve Sylvester: THE FIFTH SEAL
  • 2008 - In Death of Steve Sylvester: THE SIXTH SEAL
  • 2009 - In Death of Steve Sylvester: THE SEVENTH SEAL

Note

  1. ^ a b Scheda del gruppo su All Music
  2. ^ a b c d e f Metallus. Il libro dell'Heavy Metal - L. Signorelli - 2001 - Pag. 54
  3. ^ a b c d Encyclopaedia Metallum - Death SS
  4. ^ (EN) Eduardo Rivadavia, Horned God of the Witches - Allmusic, su allmusic.com, Allmusic.com. URL consultato il 1º marzo 2012.
    «Elsewhere, there's[...] a clutch of semi-doom workouts like "Night of the Witch," "Spiritualist Séance" and "Black & Violet"»
  5. ^ www.deathss.com
  6. ^ Rockerilla n. 19 – dec. 1981
  7. ^ Horror Rock – la musica delle tenebre
  8. ^ Steve Sylvester con Gianni Della Cioppa, "Il negromante del rock. Le origini dei Death SS", crac edizioni, 2011. ISBN 9788897389033.

Bibliografia

Collegamenti esterni