Darn that dream
ArtistaMildred Bailey
Benny Goodman
Autore/iJimmy Van Heusen, Eddie DeLange
GenereJazz
StileA-A-B-A
Data22 novembre 1939

"Darn That Dream" è un brano musicale del 1939 con musica di Jimmy Van Heusen ed il testo di Eddie DeLange.

Storia

La canzone è stata introdotta per la prima volta da Benny Goodman e la sua orchestra nel musical di Broadway Swingin' the Dream, un adattamento della commedia di William Shakespeare "Sogno di una notte di mezza estate"[1].

Il musical ebbe dei risultati deludenti, tanto che chiuse dopo solo 13 repliche con una perdita di 100.000 $. Del cast di interpreti facevano parte, tra gli altri: Louis Armstrong nel ruolo di Bottom; Maxine Sullivan nel ruolo di Titania; Butterfly McQueen nel ruolo di Puck; le Dandrige Sisters come fate; l'orchestra di Benny Goodman e il suo sestetto (inclusi Lionel Hampton e Fletcher Henderson). Alla creazione dello show avevano partecipato anche Agnes De Mille e Walt Disney.

Nonostate le critiche negative sull'opera, il brano venne inciso prima della chiusura dello spettacolo sia da Benny Goodman sia da Tommy Dorsey, con buoni risultati per entrambre le band. L'incisione di Goodman con la voce di Mildred Bailey raggiunse la vetta delle classifiche. All'epoca Jimmy Van Heusen era un compositore agli esordi, che lavorava da un anno come pianista per la Tin Pan Alley.

Dopo un breve periodo di scarsa diffusione negli anni Quaranta, il brano venne rilanciato da Miles Davis nel suo album Birth of the Cool e da allora si affermo come standard del repertorio jazz[2].

Analisi del brano

Per Darn That Dream Jimmy Van Heusen ha utilizzato il modulo AABA standard. All'interno di tale vincolo, tuttavia, ha colto l'opportunità di realizzare una melodia complesso con un brusco cambiamento di chiave nel bridge. Eddie DeLange ha adatto alla metrica musicale un testo malinconico, che maledice un sogno in cui un amante dimostra affetto ma che non si avvera mai. DeLange inizia tutte e quattro le sezioni con la parola "maledetto" seguito da "quel sogno", "le tue labbra", "quel mio pensiero a senso unico" e infine "quel sogno." DeLange conclude ogni strofa A con il verso "oh, maledetto quel sogno", opportunamente chiudendo quelle strofe con il titolo del brano. In chiusura del bridge, DeLange fa luce dell'intera situazione dicendo: "Tanto per cambiare lo stato d'animo mi trovo, mi piacerebbe con favore un bel vecchio incubo." Il riferimento al cambiamento di umore è intelligente, facendo coincidere il passaggio dalla frustrazione all'umorismo ironico con il cambiamento di chiave della musica[3].

Reinterpretazioni

See also

  1. ^ Don Tyler, Hit Songs, 1900-1955: American Popular Music of the Pre-Rock Era, McFarland, 2007, ISBN 0786429461.
  2. ^ Ted Gioia, The Jazz Standards: A Guide to the Repertoire, Oxford University Press, 2012, ISBN 019976915X.
  3. ^ Jeremy Wilson, The Jazz Standards: Darn that Dream, su jazzstandards.com.