Serie A 2001-2002
La Serie A 2001-2002 fu il massimo livello della centesima edizione del campionato italiano di calcio, la settantesima disputata con la formula del girone unico.
Serie A 2001-2002 | |
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Competizione | Serie A |
Sport | ![]() |
Edizione | 100ª (70ª di Serie A) |
Organizzatore | Lega Calcio |
Date | dal 26 agosto 2001 al 5 maggio 2002 |
Luogo | ![]() |
Partecipanti | 18 |
Risultati | |
Vincitore | Juventus (26º titolo) |
Retrocessioni | Verona Lecce Fiorentina Venezia |
Statistiche | |
Miglior marcatore | ![]() ![]() |
Incontri disputati | 306 |
Gol segnati | 806 (2,63 per incontro) |
Cronologia della competizione | |
Avvenimenti
Antefatti
La Roma campione in carica confermò in gran parte la rosa artefice dell'ultimo scudetto, a partire dalla coppia offensiva Batistuta-Totti; tra i pochi innesti, i giallorossi puntarono sul giovane talento Cassano prelevato dal Bari. Grandi rivoluzioni in casa Juventus, dove Marcello Lippi tornò in panchina e Zidane venduto al Real Madrid[1] per la cifra-record di 150 miliardi di lire,[2] ricavato che finanziò gli acquisti di Buffon e Thuram dal Parma, e Nedvěd e Salas dalla Lazio; venne inoltre ceduto Inzaghi al Milan, promuovendo definitivamente titolare in avanti, al fianco di Del Piero, il più giovane Trezeguet. Anche l'Inter ripensò il suo assetto, con Moratti che ingaggiò l'allenatore argentino Héctor Cúper reduce dalle positive stagioni a Valencia; i nerazzurri puntellarono la retroguardia col portiere Toldo e il difensore Materazzi, rinfoltirono il centrocampo con gli arrivi di Conceição, Emre e Cristiano Zanetti mentre in attacco, confermato Vieri, offrirono un'altra possibilità ai rientranti Kallon e Ventola, in attesa del pieno recupero fisico di Ronaldo nonché del ritorno in campo di un Recoba ancora bloccato da una lunga squalifica.[3]
Il Milan, che ingaggiò l'ex gigliato Fatih Terim alla guida tecnica, aggregò tra le proprie file l'ex juventino Filippo Inzaghi, l'ex viola Rui Costa e l'ex interista Pirlo. La Lazio, che vide presto l'avvicendamento tecnico tra Zoff e Zaccheroni,[4] puntò sugli stranieri Stam e Mendieta nonché su Fiore. Il Parma, che a sua volta vedrà un discreto turbinio in panchina, si rinforzò in ogni reparto con Frey, Nakata e Şükür mentre la Fiorentina, che andrà suo malgrado incontro a una delle annate più tribolate della sua storia, confidò nelle giocate di Morfeo e, da gennaio, nei gol di Adriano. Anche l'Udinese scelse di rimpolpare l'attacco con l'acquisto di Di Michele. Cauet e Cristiano Lucarelli andarono invece a vestire la maglia granata del Torino, di nuovo in A dopo la vittoria del torneo cadetto.
In una stagione che si rivelerà tanto incerta e combattuta dall'inizio alla fine, ai nastri di partenza passò inizialmente in secondo piano il debutto della matricola Chievo e, di conseguenza, l'arrivo in Serie A del derby di Verona giocato con l'Hellas: la città veneta diventò la quinta a poter vantare una stracittadina nella massima categoria dopo Genova, Milano, Roma e Torino. Per la loro prima avventura nell'élite del calcio italiano, i clivensi si rinforzarono col portiere Lupatelli, Perrotta e il ritorno di Legrottaglie, così come i cugini scaligeri accolsero Frick e Paolo Cannavaro.
Per quanto concerne le altre due neopromosse, i corregionali del Venezia cercarono di dare qualità al loro undici titolare con l'inserimento di Vannucchi, mentre il Piacenza ricorse all'esperienza di Di Francesco e ai gol di Hübner, prolifico bomber di provincia. A Brescia si segnalò l'arrivò dello storico capitano del Barcellona Guardiola, assieme a quello del nuovo terminale offensivo Toni che andò a formare un tridente coi confermati Roberto Baggio e Tare. Tra le sorprese della precedente annata, il Perugia continuò nella sua opera di valorizzazione dei giovani dando stavolta fiducia all'allora sconosciuto Grosso, pescato in Serie C2; a stagione in corso gli umbri integreranno poi in rosa la punta Bazzani. Infine, in un campionato che vide la quasi totalità delle squadre partecipanti localizzata nell'area centro-settentrionale del Paese, spettò ai salentini del Lecce, che si affidarono agli uruguaiani Giacomazzi e Chevantón, il compito di rappresentare da soli l'intero Mezzogiorno d'Italia.
Il campionato
Girone di andata
La stagione prese il via il 25 agosto 2001, con favorite le milanesi, le romane e la Juventus. Furono proprio i bianconeri di Lippi a partire meglio di tutti, alla terza giornata già primi in solitaria e a punteggio pieno, ma superati due domeniche dopo dall'Inter di Cúper. A dispetto delle premesse, il vero protagonista del girone d'andata fu però il neopromosso Chievo di Luigi Delneri, squadra di un piccolo borgo di Verona all'esordio assoluto nel massimo campionato, che grazie al suo gioco vivace andò in testa alla classifica il 21 ottobre[5] rimanendoci poi per l'intero mese di novembre; il positivo momento del calcio veronese venne caratterizzato anche dal buon avvio dell'altra compagine cittadina, lo scudettato Hellas di Alberto Malesani[6] issatosi al quarto posto, e che verso la metà del mese fece suo anche il primo derby dell'Arena giocato in Serie A.[7]
Frattanto la Juventus conosceva un periodo di crisi,[8] mentre un cammino altalenante indusse il Milan a sostituire il turco Terim con l'ex rossonero Carlo Ancelotti.[9] Il 2 dicembre i clivensi persero la vetta della graduatoria in favore dell'Inter, il cui primato durò tuttavia lo spazio di due settimane, allorché vennero sconfitti in casa nello scontro diretto dallo stesso Chievo, di nuovo primo in coabitazione con la Roma di Fabio Capello.[10] La squadra meneghina non demorse e concluse comunque l'anno solare davanti a tutti,[11] ma il 6 gennaio venne sopravanzata dai capitolini, che si fregiarono così per la seconda volta consecutiva del titolo d'inverno.
Girone di ritorno
La tornata conclusiva vide l'allontanamento dalle zone di vertice del Milan, che pagò la prolungata assenza del suo centravanti Inzaghi infortunatosi sul finire del girone d'andata,[12] e del Chievo, con l'avvicinamento di una Juventus tornata in forma dopo gli stenti autunnali, complice anche la definitiva integrazione in squadra del ceco Nedvěd[1][13] dopo alcune iniziali difficoltà.[14] La lotta diventò così a tre e vide le contendenti alternarsi in vetta alla graduatoria domenica dopo domenica.[15] Il torneo sembrò arrivare a una svolta il 24 marzo quando l'Inter, battendo in casa la Roma nello scontro diretto, distanziò rispettivamente di tre e quattro punti giallorossi e bianconeri. La domenica successiva il distacco sulla Juventus crebbe a sei lunghezze e sembrò tagliare fuori i piemontesi; una sconfitta a San Siro della capolista alla trentesima giornata, contro un'Atalanta sospinta dalle sempre più frequenti reti di Doni, riaprì però i giochi.[16]
A tre turni dalla fine l'Inter affrontava una trasferta sul campo del Chievo, con Juventus e Roma impegnate anch'esse fuori casa, contro piacentini e rossoneri: se in prossimità del novantesimo i nerazzurri parevano aver ipotecato il titolo vincendo di misura al Bentegodi, mentre le due inseguitrici permanevano sul pareggio, nei minuti finali le simultanee marcature di clivensi[17] e torinesi[18] limarono d'un colpo da cinque a solo uno i punti di vantaggio dei meneghini sui piemontesi, i quali approfittarono del pari giallorosso a Milano sopravanzandoli al secondo posto.[19] Dopo una penultima giornata che non cambiò le carte in tavola, le tre squadre arrivarono quindi a novanta giri di lancetta dal termine, il 5 maggio 2002, in questa situazione di classifica: Inter 69, Juventus 68, Roma 67.[20]
Colpevoli di aver dilapidato troppi punti con le "piccole",[21] per i giallorossi, impegnati al Delle Alpi contro il Torino, le speranze di bissare il tricolore apparivano scarse. Più fiduciosa era la Juventus, di scena sul campo di un'Udinese che sette giorni prima aveva raggiunto la salvezza. I piemontesi confidavano soprattutto nella Lazio che sfidava proprio l'Inter, e che con una vittoria sui meneghini poteva ancora rientrare nei giochi per l'Europa.[22] Tuttavia l'intero pomeriggio sembrava vivere unicamente sull'attesa di un annunciato trionfo nerazzurro, tanto che la stessa tifoseria biancoceleste – sia per il saldo gemellaggio con la curva milanese, per disprezzo nei confronti della propria dirigenza, nonché per timore che lo scudetto potesse nuovamente finire appannaggio dei concittadini e rivali giallorossi –, si era pubblicamente schierata a favore di un successo dell'Inter, "scaricando" di fatto la loro squadra e colorando di nerazzurro l'intero Olimpico.[23]
Al Friuli, già dopo dieci minuti la Juventus aveva risolto la pratica con i gol del capocannoniere Trezeguet e del capitano Del Piero.[24] A Roma, quando l'Inter andò in vantaggio per la seconda volta nella prima frazione, dopo un primo pareggio biancoceleste, la partita parve decisa così come l'esito del torneo: eppure, dapprima arrivò allo scoccare dell'intervallo la seconda rete dei laziali, che poi nella ripresa dilagarono fino a trionfare per 4-2[25] su una squadra nerazzurra che, al rientro dagli spogliatoi, incappò in un deciso crollo sia sul piano atletico che, soprattutto, mentale;[22] alcuni giocatori interisti vennero colti da crisi di pianto nel bel mezzo della sfida, vedendosi sfuggire sul filo di lana un successo che in casa meneghina mancava ormai dal 1989.[22][26]
A Udine si assegnò così il ventiseiesimo scudetto bianconero, a premiare una squadra capace di arrivare al rush finale in migliori condizioni fisiche rispetto agli avversari, nonché lucida e stoica nel credere fino in fondo a una rimonta apparsa, a tratti, proibitiva.[1][24] Complice la contemporanea vittoria esterna della Roma sui granata,[21] l'Inter portò suo malgrado a termine un harakiri che la fece chiudere addirittura terza in graduatoria.[25] L'epilogo di questo campionato, considerato tra i più belli e avvincenti da trent'anni a quella parte,[24] rimase impresso nella memoria collettiva[22] tanto che, da allora, il «5 maggio» è divenuta una delle date simbolo nella storia del calcio italiano,[27] ricordata con opposti sentimenti dalle tifoserie bianconere e nerazzurre, e presto trasformatasi in uno dei pilastri della mai sopita rivalità tra i due club.[26]
Grazie al successo sull'Inter la Lazio entrò dunque in Coppa UEFA, a spese di un Bologna battuto di una sola lunghezza. Fu Europa anche per il Chievo quinto in classifica, neopromossa che si affacciava subito al palcoscenico continentale; a un certo punto la matricola clivense aveva cullato addirittura il sogno di un posto in Champions League, che invece fece suo il più quotato Milan.[28] Salvezze anticipate e senza eccessivi patemi per Perugia, Atalanta, Torino e un Parma in decisa caduta – che raddrizzò tuttavia l'annata trionfando in Coppa Italia –, mentre in coda si registrarono le discese tra i cadetti di Venezia, di una Fiorentina preda di una crisi tecnica e ancor più finanziaria,[29] del Lecce e, a sorpresa, del Verona che mancò la salvezza nonostante il buon girone d'andata: agli scaligeri fu fatale lo scontro diretto, all'ultima giornata, contro il Piacenza dell'altro capocannoniere Hübner[30] nonché una graduatoria stretta per il quindicesimo posto, nella quale fino al fischio finale era coinvolto pure un Brescia frenato, nella tornata di ritorno, dall'infortunio occorso al Divin Codino Baggio.[28] Retrocessione ben più amara per i gigliati, dopo un campionato anonimo: in estate arriverà dapprima il fallimento del club di Cecchi Gori e, dopo la costituzione di una nuova società,[31] il declassamento della squadra viola in Serie C2.[32]
Squadre partecipanti
Allenatori e primatisti
Classifica finale
Classifica tratta dal sito della Lega Serie A.[44]
Pos. | Squadra | Pt | G | V | N | P | GF | GS | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. | Juventus | 71 | 34 | 20 | 11 | 3 | 64 | 23 | |
2. | Roma | 70 | 34 | 19 | 13 | 2 | 58 | 24 | |
3. | Inter | 69 | 34 | 20 | 9 | 5 | 62 | 35 | |
4. | Milan | 55 | 34 | 14 | 13 | 7 | 47 | 33 | |
5. | Chievo | 54 | 34 | 14 | 12 | 8 | 57 | 52 | |
6. | Lazio | 53 | 34 | 14 | 11 | 9 | 50 | 37 | |
File:Coppa Intertoto.svg | 7. | Bologna | 52 | 34 | 15 | 7 | 12 | 40 | 40 |
File:Coppa Intertoto.svg | 8. | Perugia | 46 | 34 | 13 | 7 | 14 | 38 | 46 |
9. | Atalanta | 45 | 34 | 12 | 9 | 13 | 41 | 50 | |
10. | Parma | 44 | 34 | 12 | 8 | 14 | 43 | 47 | |
File:Coppa Intertoto.svg | 11. | Torino | 43 | 34 | 10 | 13 | 11 | 37 | 39 |
12. | Piacenza | 42 | 34 | 11 | 9 | 14 | 49 | 43 | |
13. | Brescia | 40 | 34 | 9 | 13 | 12 | 43 | 52 | |
14. | Udinese | 40 | 34 | 11 | 7 | 16 | 41 | 52 | |
15. | Verona | 39 | 34 | 11 | 6 | 17 | 41 | 53 | |
16. | Lecce | 28 | 34 | 6 | 10 | 18 | 36 | 56 | |
17. | Fiorentina | 22 | 34 | 5 | 7 | 22 | 29 | 63 | |
18. | Venezia | 18 | 34 | 3 | 9 | 22 | 30 | 61 |
Legenda:
- Campione d'Italia e ammessa alla UEFA Champions League 2002-2003
- Ammesse alla UEFA Champions League 2002-2003
- Ammesse alla Coppa UEFA 2002-2003
- Ammesse alla Coppa Intertoto 2002
- Retrocesse in Serie B 2002-2003
Note:
- Tre punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
Record
- Maggior numero di vittorie : Juventus e Inter (20)
- Minor numero di sconfitte: Roma (2)
- Migliore attacco: Juventus (64 reti segnate)
- Miglior difesa: Juventus (23 reti subite)
- Miglior differenza reti: Juventus (+41)
- Maggior numero di sconfitte: Fiorentina e Venezia (22)
- Minor numero di vittorie: Venezia (3)
- Peggior attacco: Fiorentina (29 reti segnate)
- Peggior difesa: Fiorentina (63 reti subite)
- Peggior differenza reti: Fiorentina (-34)
- Partita con più reti: Lazio - Verona 5-4 (9)
Verdetti
- File:Scudetto26.png Juventus Campione d'Italia 2001-2002.
- Juventus, Roma, Inter e Milan qualificate in Champions League 2002-2003.
- Chievo, Lazio e Parma (vincitore della Coppa Italia),[45] qualificate in Coppa UEFA 2002-2003.
- Verona, Lecce e Venezia retrocessi in Serie B 2002-2003.
- Fiorentina retrocessa e fallita, quindi iscritta dalla FIGC in Serie C2 2002-2003.
- Bologna ammesso di diritto all'Intertoto, ma sconfitto in finale.
- Perugia ammesso di diritto all'Intertoto, ma subito eliminato.
- Torino ammesso di diritto all'Intertoto per rinuncia dell'Atalanta, ma eliminato al terzo turno.
Squadra campione
Titolari | |
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1 | Gianluigi Buffon |
21 | Lilian Thuram |
2 | Ciro Ferrara |
4 | Paolo Montero |
7 | Gianluca Pessotto |
20 | Alessio Tacchinardi |
26 | Edgar Davids |
19 | Gianluca Zambrotta |
11 | Pavel Nedvěd |
10 | Alessandro Del Piero |
17 | David Trezeguet |
Riserve | |
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12 | Michelangelo Rampulla |
22 | Fabian Carini |
14 | Christian Zenoni |
13 | Mark Iuliano |
25 | Marcelo Zalayeta |
27 | Nicola Amoruso |
9 | Marcelo Salas |
5 | Igor Tudor |
15 | Alessandro Birindelli |
8 | Antonio Conte |
16 | Enzo Maresca |
3 | Michele Paramatti |
6 | Fabian O'Neill |
Allenatore | |
---|---|
Marcello Lippi |
Classifica dei marcatori
Classifica tratta dal sito della Lega Serie A.[46]
Gol | Rigori | Marcatore | Squadra | |
---|---|---|---|---|
24 | 6 | Dario Hübner | Piacenza | |
24 | - | David Trezeguet | Juventus | |
22 | 4 | Christian Vieri | Inter | |
20 | 1 | Marco Di Vaio | Parma | |
18 | 4 | Filippo Maniero | Venezia | |
16 | 3 | Cristiano Doni | Atalanta | |
4 | Alessandro Del Piero | Juventus | ||
14 | 3 | Andrij Ševčenko | Milan | |
6 | Roberto Muzzi | Udinese | ||
13 | - | Massimo Marazzina | Chievo | |
- | Luca Toni | Brescia | ||
2 | Hernán Crespo | Lazio | ||
3 | Vincenzo Montella | Roma | ||
12 | 2 | Adrian Mutu | Verona | |
11 | 1 | Ernesto Chevantón | Lecce | |
3 | Roberto Baggio | Brescia | ||
10 | - | Fabio Bazzani | Perugia | |
- | Bernardo Corradi | Chievo | ||
- | Julio Cruz | Bologna | ||
- | Filippo Inzaghi | Milan | ||
1 | Claudio López | Lazio | ||
1 | Marco Ferrante | Torino | ||
Marcature multiple
Reti | Calciatore | Incontro | Giornata |
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4 | Vincenzo Montella | Lazio-Roma 1-5 | 26 |
Risultati
Calendario
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Tabellone
ATA | BOL | BRE | CHI | FIO | INT | JUV | LAZ | LEC | MIL | PAR | PER | PIA | ROM | TOR | UDI | VEN | VER | |
Atalanta | 2-2 | 0-0 | 1-2 | 2-0 | 2-4 | 0-2 | 0-1 | 2-1 | 1-1 | 4-1 | 2-1 | 1-1 | 1-1 | 1-1 | 1-5 | 1-0 | 1-0 | |
Bologna | 1-0 | 2-1 | 3-1 | 3-2 | 2-1 | 0-0 | 2-0 | 4-3 | 2-0 | 1-0 | 2-1 | 1-2 | 1-3 | 1-0 | 0-1 | 1-1 | 2-1 | |
Brescia | 3-3 | 3-0 | 2-2 | 3-0 | 1-3 | 0-4 | 1-1 | 1-1 | 2-2 | 1-4 | 3-0 | 2-2 | 0-0 | 1-2 | 2-0 | 3-2 | 0-0 | |
Chievo | 2-1 | 2-0 | 1-1 | 2-2 | 2-2 | 1-3 | 3-1 | 2-1 | 1-1 | 1-0 | 2-0 | 4-2 | 0-3 | 3-0 | 1-2 | 1-1 | 2-1 | |
Fiorentina | 3-1 | 1-1 | 1-0 | 0-2 | 0-1 | 1-1 | 0-1 | 1-2 | 1-1 | 1-2 | 1-3 | 1-3 | 2-2 | 0-0 | 0-0 | 3-1 | 0-2 | |
Inter | 1-2 | 1-0 | 2-1 | 1-2 | 2-0 | 2-2 | 0-0 | 2-0 | 2-4 | 2-0 | 4-1 | 3-1 | 3-1 | 0-0 | 3-2 | 2-1 | 3-0 | |
Juventus | 3-0 | 2-1 | 5-0 | 3-2 | 2-1 | 0-0 | 1-1 | 3-0 | 1-0 | 3-1 | 2-0 | 2-0 | 0-2 | 3-3 | 3-0 | 4-0 | 1-0 | |
Lazio | 2-0 | 2-2 | 5-0 | 1-1 | 3-0 | 4-2 | 1-0 | 1-0 | 1-1 | 0-0 | 5-0 | 1-1 | 1-5 | 0-0 | 2-0 | 4-2 | 5-4 | |
Lecce | 0-2 | 1-0 | 1-3 | 2-3 | 4-1 | 1-2 | 0-0 | 1-2 | 0-1 | 1-1 | 2-3 | 0-0 | 1-1 | 1-1 | 1-2 | 2-1 | 1-1 | |
Milan | 0-0 | 0-0 | 0-0 | 3-2 | 5-2 | 0-1 | 1-1 | 2-0 | 3-0 | 3-1 | 1-1 | 0-0 | 0-0 | 2-1 | 2-3 | 1-1 | 2-1 | |
Parma | 1-1 | 2-1 | 1-0 | 0-0 | 2-0 | 2-2 | 1-0 | 1-0 | 1-1 | 0-1 | 2-1 | 2-2 | 1-2 | 0-1 | 2-0 | 2-1 | 2-2 | |
Perugia | 2-0 | 1-0 | 1-1 | 2-2 | 2-0 | 0-2 | 0-4 | 0-0 | 2-1 | 3-1 | 2-1 | 1-0 | 0-0 | 2-0 | 1-2 | 2-0 | 3-1 | |
Piacenza | 1-2 | 2-0 | 0-1 | 2-2 | 3-0 | 2-3 | 0-1 | 1-0 | 1-2 | 0-1 | 2-3 | 2-0 | 2-0 | 3-1 | 1-2 | 5-0 | 3-0 | |
Roma | 3-1 | 3-1 | 0-0 | 5-0 | 2-1 | 0-0 | 0-0 | 2-0 | 5-1 | 1-0 | 3-1 | 1-0 | 2-0 | 1-0 | 1-1 | 1-0 | 3-2 | |
Torino | 1-2 | 1-1 | 1-3 | 2-2 | 1-0 | 0-1 | 2-2 | 1-0 | 1-1 | 1-0 | 1-0 | 1-0 | 1-1 | 0-1 | 3-1 | 1-2 | 5-1 | |
Udinese | 1-2 | 0-1 | 3-2 | 1-2 | 1-2 | 1-1 | 0-2 | 1-4 | 0-1 | 1-2 | 3-2 | 0-0 | 1-1 | 1-1 | 2-2 | 1-0 | 2-1 | |
Venezia | 0-1 | 0-1 | 1-2 | 0-0 | 2-0 | 1-1 | 1-2 | 0-0 | 1-1 | 1-4 | 3-4 | 0-2 | 2-3 | 2-2 | 1-1 | 2-1 | 0-1 | |
Verona | 3-1 | 0-1 | 2-0 | 3-2 | 1-2 | 0-3 | 2-2 | 3-1 | 2-1 | 1-2 | 1-0 | 1-1 | 1-0 | 1-1 | 0-1 | 1-0 | 1-0 |
Capoliste solitarie
- 3ª giornata: Juventus
- Dalla 5ª alla 7ª giornata: Inter
- Dalla 8ª alla 15ª giornata: Chievo
- 16ª giornata: Inter
- Dalla 17ª alla 18ª giornata: Roma
- 19ª giornata: Inter
- 20ª giornata: Roma
- 23ª giornata: Juventus
- 25ª giornata: Inter
- Dalla 28ª alla 33ª giornata: Inter
- 34ª giornata: Juventus
Media spettatori
Media spettatori della Serie A 2001-02: 25.992[49]
Club | Pos. | Media | Max. | Totale |
---|---|---|---|---|
Inter | 1 | 62.434 | 79.188 | 1.061.370 |
Roma | 2 | 59.402 | 76.528 | 1.009.840 |
Milan | 3 | 58.616 | 81.691 | 996.476 |
Lazio | 4 | 42.684 | 75.333 | 725.626 |
Juventus | 5 | 40.687 | 53.661 | 691.679 |
Bologna | 6 | 22.843 | 35.756 | 388.325 |
Torino | 7 | 19.002 | 52.597 | 323.029 |
Fiorentina | 8 | 18.835 | 32.234 | 320.197 |
Verona | 9 | 18.381 | 38.356 | 312.485 |
Parma | 10 | 17.956 | 27.498 | 305.250 |
Atalanta | 11 | 16.522 | 24.386 | 280.881 |
Chievo | 12 | 16.061 | 36.997 | 273.044 |
Udinese | 13 | 15.809 | 32.167 | 268.755 |
Lecce | 14 | 15.594 | 32.236 | 265.097 |
Brescia | 15 | 15.165 | 20.144 | 257.806 |
Perugia | 16 | 10.456 | 21.563 | 177.746 |
Piacenza | 17 | 9.533 | 18.778 | 162.068 |
Venezia | 18 | 7.870 | 11.718 | 133.797 |
Note
- ^ a b c Riccardo Liguori, La "sindrome" Zidane e uno scudetto nato in agosto, su repubblica.it, 5 maggio 2002.
- ^ (EN) Ahmed Bilal, Football Transfer Fee Records, su soccerlens.com, 7 giugno 2006.
- ^ Andrea Sorrentino, "Farà il servizio civile", adesso Recoba può tornare, su repubblica.it, 9 ottobre 2001.
- ^ a b La Lazio esonera Zoff, ecco Zaccheroni, su repubblica.it, 20 settembre 2001.
- ^ Chievo in testa, il Milan annulla l'Inter, su repubblica.it, 21 ottobre 2001.
- ^ Matteo Tonelli, Con Del Neri e Malesani Verona capitale del calcio, su repubblica.it, 8 gennaio 2002.
- ^ Il Verona punisce il Chievo, vola la Juve, frena il Milan, su repubblica.it, 18 novembre 2001.
- ^ Emanuele Gamba, Il buio della Juventus, 300 miliardi da salvare, su repubblica.it, 27 novembre 2001.
- ^ a b Milan, addio a Terim, la panchina ad Ancelotti, su repubblica.it, 5 novembre 2001.
- ^ Massimo Vincenzi, Roma e Chievo in testa, ecco la strana coppia, su repubblica.it, 16 dicembre 2001.
- ^ L'Inter risponde alla Roma e si riprende il primo posto, su repubblica.it, 23 dicembre 2001.
- ^ Milan nei guai, Inzaghi fermo per mesi, su repubblica.it, 3 dicembre 2001.
- ^ Grazie Lippi, su www2.raisport.rai.it, raisport.rai.it, 11 gennaio 2002.
- ^ Massimo De Marzi, All'Olimpico Nedved ritroverà Nedved? Incomprensibile metamorfosi: da "cavallo pazzo" laziale a "ronzino" bianconero, in l'Unità, 24 novembre 2001.
- ^ Sprint a tre per lo scudetto, fra sospetti e veleni, su repubblica.it, 8 aprile 2002.
- ^ L'Atalanta batte l'Inter e riapre la corsa scudetto, su repubblica.it, 7 aprile 2002.
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Bibliografia