Gambolò
Gambolò (Gambulò in dialetto lomellino[3]) è un comune italiano di 10.095 abitanti della provincia di Pavia in Lombardia. Si trova nella Lomellina orientale, sul Terdoppio, non lontano dalla riva destra del Ticino.
Gambolò comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Claudio Galimberti (PD) dal 27-5-2013 |
Territorio | |
Coordinate | 45°15′31″N 8°51′53″E |
Altitudine | 104 m s.l.m. |
Superficie | 51,7 km² |
Abitanti | 10 095[1] (30-06-2015) |
Densità | 195,26 ab./km² |
Frazioni | Belcreda, Cason Peri, Garbana, Molino d'Isella, Remondò, Stradella |
Comuni confinanti | Borgo San Siro, Mortara, Tromello, Vigevano |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 27025 |
Prefisso | 0381 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 018068 |
Cod. catastale | D901 |
Targa | PV |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | gambolesi o gambolini |
Patrono | san Getulio |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Storia
Le prime testimonianze della presenza umana nel territorio di Gambolò risalgono al Mesolitico recente (5500-4500 a.C.) e sono state individuate lungo la sponda destra del Terdoppio, dove alcuni gruppi di cacciatori si fermano periodicamente durante le loro escursioni di caccia. In seguito, nell'età del Bronzo medio e tardo (2000-1900 a.C.), un significativo villaggio si sviluppa sempre sui dossi del Terdoppio.
L'intero territorio conosce una notevole fase insediativa in epoca celtica, dalla seconda metà del secolo III a.C.; in questo periodo sorgono numerosi villaggi, come testimoniano le relative necropoli. Proprio da frazione Belcreda proviene un vaso funebre che reca il nome del defunto di cui contiene i resti: Vindonidius, il primo abitante di Gambolò di cui conosciamo il nome.
L'epoca romana, dalla fine del I secolo a.C., porta un influsso benefico: i coloni, i commercianti e gli artigiani romani recano un significativo apporto in termini di conoscenze tecniche e culturali. Alcune are votive ritrovate nella chiesa di Sant'Eusebio, testimoniano la presenza di un luogo di culto. Alcune tradizioni locali, indotte dall'ortogonalità di alcune strade del centro storico, ma in realtà infondate scientificamente, attribuiscono l'abitato a una fondazione romana, in realtà mai dimostrata.
Poi, progressivamente, i dati archeologici si rarefanno: è un segno dei tempi dovuto ai cambiamenti e alla crisi dell'Impero. I barbari, varcati armi alla mano i confini, devastano il nord Italia saccheggiando e derubando.
La prima volta che il nome del paese compare nella storia è nel 999, in un documento in cui si dice che un certo Ademarus de Gambolate deve risarcire il vescovo di Vercelli Leone dei danni arrecatigli. Il castello viene citato per la prima volta cento anni dopo, nel 1099: la fortezza accoglie al sicuro gli abitanti del villaggio e della campagna circostante.
Ma il documento più importante è una bolla del papa Innocenzo II del 1133 che conferma all'allora vescovo di Novara l'appartenenza di questo territorio alla sua diocesi: il paese viene chiamato Campus Latus.
Nel Medioevo è testimoniata la compresenza di due diverse diocesi, quella di Novara e quella di Pavia: ci troviamo in un territorio di confine fra le due giurisdizioni, cui si legano anche mosse politiche e strategiche dei due vescovadi e dei poteri laici ad essi collegati. Dalla diocesi di Novara dipende la pieve di S. Pietro di Masovico, collocata all'incirca due km fuori dell'abitato attuale, oltre il Terdoppio. Da San Pietro dipende la chiesa di S. Gaudenzio; questa, situata nel villaggio, destituirà nei secoli successivi la pieve rurale e diverrà la parrocchia del paese.
La diocesi di Pavia trova invece la propria dipendenza nella pieve di Sant'Eusebio, documentata fra XIII e XIV secolo. In questi secoli il paese gravita politicamente nell'orbita di Pavia, che è continuamente in guerra con Milano; nel corso degli anni Gambolò viene ripetutamente assediata e danneggiata. Alla fine Milano prevale definitivamente e si sancisce il predominio della signoria dei Visconti. Il castello perviene ai Beccaria e viene poi dato da Galeazzo Maria Visconti a Francesco Pietrasanta.
Fra basso Medioevo e Rinascimento la zona rifiorisce, grazie a bonifiche e canalizzazioni che valorizzano la campagna. Con l'avvento degli Sforza e la successiva perdita del ducato a favore dei francesi passa, nel 1499, nelle mani di Gian Giacomo Trivulzio, maresciallo di Luigi XII, marchese di Vigevano. Dopo alterne vicende militari e politiche il territorio, con il Ducato di Milano, finisce definitivamente nelle mani della corona spagnola. Nel 1573 i nobili Litta Visconti Arese acquistano dagli spagnoli il feudo di Gambolò.
È del 10 ottobre 1639 il documento nel quale si avvisa che le terre di Gambolò, Gravellona, Cilavegna, Cassolnovo, Villanova, Nicorvo, Robbio, Confienza e Palestro cessano di far parte del territorio Novarese o Pavese ed entrano in quello Vigevanasco, diventando terre appartenenti al contado di Vigevano.
Nel 1672 ecco un avvenimento importante per la storia religiosa di Gambolò: arrivano le spoglie di S. Getulio, riesumate l'anno precedente dalle catacombe di Roma. Il Santo, originario di Gabi nel Lazio, martirizzato dall'imperatore Adriano nel 124 d.C., diviene il Patrono del paese. Nel 1743 il Vigevanasco passa dallo Stato di Milano (allora austriaco) ai Savoia, e nel 1818 è unito alla Lomellina. Il 21 marzo 1849 il territorio di Gambolò è teatro, come fu alle sue origini, della storica Battaglia della Sforzesca, nel corso della Prima Guerra d'Indipendenza. Le truppe guidate dal re Carlo Alberto si scontrano vittoriosamente con l'esercito del maresciallo Radetsky. Nel 1859 Gambolò entra a far parte della provincia di Pavia.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture militari
Castello Litta

Tra il 1412 e il 1475 il feudo di Gambolò venne concesso ad Antonio Beccaria. Il castello presenta i caratteri essenziali delle rocche visconteo - sforzesche con pianta quadrilatero/trapezoidale e torri sia nei “cantoni“ che al centro. Da ogni lato i muri di cinta, lungo cui si snodavano i cammini di ronda, erano completati da merli ghibellini.
Architetture religiose
Chiesa parrocchiale di Sant'Eusebio e San Gaudenzio

La chiesa parrocchiale dedicata San Gaudenzio ed a Sant'Eusebio, già citata nel 1132, fu completamente rifatta nel 1899 conservando il campanile romanico, recentemente restaurato dall'amato ex parroco don Angelo Croera. All'interno sono conservati un affresco della Madonna con Bambino e una Madonna tra San Rocco e San Sebastiano, entrambi risalenti al XV secolo.
Pieve di Sant'Eusebio
La basilica romanica di Sant'Eusebio si dice sia sorta sui ruderi di un tempio dedicato a Minerva che franò nel X secolo e la prepositurale di S. Gaudenzio, con facciata tipicamente lombardesca. La sua architettura ripropone il modello della basilica di Santa Maria Maggiore di Lomello con gli archetti binati, le lesene, la strombatura e la collocazione delle finestre. All'interno si trova la cappella gentilizia delle famiglia Litta - Visconti - Arese, con sculture canoveggianti, tele dell'Appiani e del Canevari ed affreschi del Sottocornola e del Gambini. Si racconta che fino al XV secolo sulla facciata della Chiesa si potessero leggere due lapidi romane evocanti la battaglia “ad ticinum“ di Publio Cornelio del 218. Le altre due torri e il campanile della basilica furono distrutte nel 1213 e quest'ultimo fu rifatto nel 1512. La Chiesa si presenta come un collage di stili architettonici. La parte originale è in stile romanico con pianta asimmetrica e navata laterale di ampiezza diversa. Analisi del manufatto hanno permesso di portare in luce la forma originale dei pilastri con semicolonne addossate, di fattezza tipicamente romanica, così come l'abside di forma poligonale con contrafforti esterni, la copertura a spicchi e gli archetti binati interrati in corrispondenza della prima campata. Nel 1500, in seguito alla diffusione della peste, la Chiesa, divenuta un lazzaretto, fu disinfettata tinteggiando e ricoprendo tutti gli affreschi della parte originale. Nel corso degli anni la Chiesa era stata praticamente abbandonata e conseguentemente chiusa al pubblico. Francesco Marinone, ex sindaco della Città di Gambolò e grande appassionato di storia, volle fortemente il recupero della struttura vista la grande importanza a livello locale, e così verso la fine dell'anno 2007 sono stati ultimati i restauri della Chiesa che è stata restituita al suo antico splendore.
Chiesa Madonna del Terdoppio
La chiesa della Madonna del Terdoppio si trova ai margini del centro abitato sulla strada che dal capoluogo collega le frazioni Remondò e Garbana. Notizie di una cappella dedicata alla Vergine Addolorata, detta anche “Madonna del Terdoppio“, particolarmente cara ai gambolesi, risalgono alla metà del Cinquecento. Successivamente, nei primi anni del Seicento, per volontà degli Amministratori della chiesa di sant'Eusebio, l'antico tabernacolo venne sostituito da una Chiesa, alla cui costruzione contribuì anche il Comune con la somma di Lire 200 imperiali, dove si celebrava la messa domenicale e la prima domenica dopo Pasqua veniva solennizzata con una festa solenne. La chiesetta si presenta a pianta quadrata con copertura a volta riccamente decorata, un locale posteriore di servizio ed è preceduta da un porticato a tre fornici. All'interno, sull'unico altare, vi è un dipinto di Biagio Canevari in sostituzione dell'antico affresco della Madonna, attualmente affiancato da due tele offerte dalla poetessa Biroli intorno agli anni settanta. Ricche e abbondanti decorazioni di gusto tipicamente seicentesco sono tuttora ben conservate e visibili sulla volta della navata. Verso la fine del Settecento, dalla muratura angolare della chiesa si sopraelevò il campanile ancora oggi funzionante. Il fabbricato venne restaurato intorno agli anni settanta per volontà della poetessa Biroli e offerto alla comunità gambolese per farne un tempio civico. Attualmente nella chiesetta si celebrano le feste del 25 aprile e del 4 novembre, e la Madonna del Terdoppio il 14 settembre. (fonte sito Comune di Gambolò)
Sport
Calcio
La squadra calcistica cittadina è l'A.C.D. Gambolò Gifra, società nata dalla storica A.C. Gambolò (anno di fondazione 1929) e dalla vigevanese Gifra Vigor. Il settore giovanile copre tutte le categorie, dalla scuola calcio alla rappresentativa Under 21, mentre la prima squadra milita nel campionato di seconda categoria.[4]
Basket
Gambolò è rappresentata nel basket dalla Virtus Gambolò, società che milita nel Campionato Regionale Lombardo in Serie C, Girone C. Gioca le partite casalinghe al Pala Olimpia di Gambolò. I colori sociali sono giallo e blu.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[5]

Geografia antropica
Frazioni
- Nella frazione maggiore Remondò (il cui toponimo deriva da un aggettivo "remondatum", da "remondare", che significa sarchiare, spianare, pulire un terreno) si trova la stazione di Gambolò-Remondò, sulla linea ferroviaria Mortara - Pavia, il dispensario farmaceutico e una base dell'Aeronautica Militare. La chiesa parrocchiale è dedicata a Santa Margherita e risale al 1776.
- A Garbana ha sede il secondo ufficio postale della città. Il toponimo deriva da "Garbus", macchia di cespugli. La chiesa, dedicata alla Natività di Maria, risale al 1833.
- Nella frazione di Cason Peri sorge la chiesetta dedicata a San Pietro risalente al 1738 e dipendente dalla parrocchia della Garbana. La frazione è situata sul confine con Mortara, tanto che il nucleo abitato si sviluppa sui territori dei due comuni: la zona a Est, attorno alla chiesa, dipende da Gambolò mentre la zona a Ovest, lungo la strada provinciale, fa parte della frazione Cattanea-Casoni dei Peri di Mortara.
- A Belcreda si trova il centro sociale per la terza età oltre a un piccolo centro sportivo e una discarica, ormai chiusa. Il nucleo attuale è sorto negli ultimi decenni lungo la strada provinciale per Pavia. Il nucleo antico, ormai scomparso, è ricordato fin dall'antichità: nel 969 fu dato dall'imperatore Ottone I al suo vassallo Ingone, dal quale discese la famiglia dei Belcredi, feudatari del luogo. L'antico castello, costruito sul finire del XIII secolo, fu distrutto nei secoli successivi, l'abitato fu abbandonato e il territorio inglobato nel comune di Gambolò
- Stradella e Molino d'Isella sono le frazioni più piccole, nella prima, di stampo prettamente agricolo, si trova una chiesa del 1590 dedicata alla Beata Vergine Assunta, mentre nella seconda si trovano Villa Necchi alla Portalupa, Villa Acqua, la chiesetta dedicata a Sant'Ambrogio che Vittorio Necchi fece costruire in ricordo di padre Ambrogio Necchi e il mulino, risalente al 1498 quando Ludovico Maria Sforza donò al monastero delle Grazie di Milano tutti i possedimenti esistenti nel territorio di Vigevano e Gambolò compresi nel fondo della Sforzesca.
Amministrazione
Sindaci di Gambolò dal 1993 a oggi
- 1993-1994 Giuseppe Pastormerlo (Lega Nord), decaduto in luglio 1994
- 1994(luglio-novembre) Giuseppe Perotti -Commissario Prefettizio
- 1994-1998 Giuseppe Eusebio Magnani(Lista Civica-Lega Nord, quest'ultima fuoriuscita dalla giunta nel 1996)
- 1998-2001 Giuseppe Eusebio Magnani (Lista Civica- Centro Sinistra), decaduto in ottobre 2001
- 2001-2003 Clementino Nai(vice-sindaco funzione facente- Lista Civica Centro Sinistra), morto il 24 gennaio 2003
- 2003(gennaio-maggio) Maria Laura Bianchi- Commissario Prefettizio
- 2003-2008 Francesco Marinone(Lista Civica di Centro-Sinistra)
- 2008-2013 Elena Nai (Popolo della Libertà-Lega Nord, quest'ultima poi fuoriuscita dalla giunta nell'estate 2010)
- 2013-oggi Claudio Galimberti(LIsta Civica di Centro-Sinistra)
Elezioni comunali dal 1993 a oggi
- 6 Giugno 1993
- Giuseppe Pastormerlo(Lega Nord) 2067 voti, 39,20% -eletto sindaco
- Giuseppe Marinone(Lista Civica) 1765 voti, 33,47%
- Antonio Conatrali(Lista Civica) 1440 voti, 27,31%
- 20 Novembre 1994
- Giuseppe Eusebio Magnani(Lista Civica-Lega Nord) 2049 voti, 39,59%-eletto sindaco
- Gianpiero Zucchetti(Centro-sinistra)1963 voti, 37,93%
- Bruno Sacchi(Forza Italia, Ccd, An)1163 voti, 22,47%
- 29 Novembre 1998
- Giuseppe Eusebio Magnani(Lista Civica- Centro sinistra) 2337 voti, 48,61%-eletto sindaco
- Giuseppe Zanetti(Forza Italia)1343 voti, 27,93%
- Antonio Costantino(Lega Nord)1128 voti, 23,46%
- 26 Maggio 2003
- Francesco Marinone(lista civica di Centro-sinistra) 2555 voti, 49,34%-eletto sindaco
- Antonio Costantino(Centro-destra)1653 voti, 31,92%
- Luciano Saino(Lista civica) 858 voti, 16,57%
- Giuseppe Pomati(Lista civica) 112 voti, 2,16%
- 13-14 Aprile 2008
- Elena Nai(Centro-destra) 3227 voti, 50,23%-eletto sindaco
- Francesco Marinone(Centro-sinistra) 2558 voti, 39,82%
- Luciano Saino(Lista civica) 425 voti, 6,62%
- Luca Battista(Lista civica)161 voti, 2,61%
- Emanuele Persendi(Forza Nuova) 53, 0,83%
- 26-27 Maggio 2013
- Claudio Galimberti(lista civica di Centro-sinistra) 1451 voti, 30,28%-eletto sindaco
- Elena Nai(lista civica di Centro-destra) 1421 voti, 29,65%
- Antonio Costantino(Lega Nord-Lista civica) 1352 voti, 28,21%
- Claudio Pizzolo(Movimento 5 stelle) 460 voti, 9,60%
- Antonio Abate Sciretta(Italia dei valori) 108 voti, 2,25%
Gemellaggi
Gambolò è gemellata con:
Mālpils, Lettonia[senza fonte]
Parroci di Gambolo' dal dopoguerra a oggi
- 1945-1956 don Luigi Raiteri(deceduto il 13 agosto 1956)
- 1957-1984 don Giovanni Battista Maggioni(deceduto l'1 aprile 1984)
- 1984-1993 don Gianfranco Zanotti
- 1993-2008 don Angelo Croera
- 2008-oggi don Paolo Nagari
Personaggi illustri della città
- Arcangelo Bianchi(1516-1580)- cardinale
- Giuseppe Robecchi(1805-1874) - sacerdote, politico e patriota
- Giulio Robecchi(1906-1846)- patriota, fratello di Giuseppe
- Pietro Magenta(1807-1862) -prefetto
- Pietro Bellazzi(1900-1963)-colonnello, già sindaco di Gambolò nei primi anni 60
- Gemma Biroli(1901-1983)- poetessa e maestra elementare
- Dialma Mazzali(1907-1945)-partigiano ucciso in uno scontro a fuoco il 25 Aprile 1945 a Gambolò
- Giovanni Battista Maggioni(1914-1984) - sacerdote, parroco di Gambolò dal 1957 al 1984, anno della sua tragica morte in un incidente, investito nei pressi di Modena da un auto al ritorno da una gita parrocchiale a Roma
- Silvio Mario Rozza(1922-2010)- politico e sindaco di Gambolò del 1964 al 1989
- Natale Francesco Lissi(1922-2011),imprenditore e pittore
- Peppino Lissi(1924-2004),imprenditore
- Rosa Farina(1931)- suora, missionaria
- Clementino Nai(1940-2003) - ragioniere, già vice-sindaco funzione facente di Gambolò dal 2001 al 2003
- Francesco Marinone(1942)- maestro elementare, dirigente scolastico, scrittore e storico locale, già sindaco di Gambolò dal 2003 al 2008
- Anselmo Canevari detto Mino(1942), sacerdote, storico vice-parroco di Gambolò per ben sedici anni, dal 1967 al 1983, fondatore del Gruppo Giovanile "Carnevale Garè"
- Giuseppe Pastormerlo(1943) - imprenditore, già sindaco di Gambolò dal 1993 al 1994
- Giuseppe Eusebio Magnani(1943) - medico, già sindaco di Gambolò dal 1994 al 2001
- Enrico Carnevale Schianca(1943)-storico locale e pittore
- Sandra Bazzano(1946-1997)-scrittrice di fiabe, è intitolato a suo nome il locale Asilo Nido comunale
- Antonio Casinghino(1946-2014) - benefattore illustre
- Pia Rosa dell'Acqua(1946) - scrittrice e storico locale, insegnante di scuola media
- Gianfranco Zanotti(1947)- sacerdote, parroco di Gambolò dal 1984 al 1993, ora Vicario Generale della diocesi di Vigevano
- Giovanni Maestrone(1947)- tenore
- Natale Pastore(1947) -pittore
- Antonio Conatrali(1949-2001) - dirigente scolastico, storico, già vice-sindaco di Gambolò dal 1994 al 2001
- Angelo Croera(1949)-sacerdote, parroco di Gambolò dal 1993 al 2008, che costruì in tempi record il nuovo Oratorio di via della Libertà, attualmente dedicato a san Giovanni Paolo II, e che fece restaurare la Pieve di sant'Eusebio
- Enrico Barbieri(1949) - storico locale e scrittore
- Giuseppe Maestrone(1950)- storico collaboratore del settimanale diocesano "L'Araldo Lomellino" da Gambolò
- Giambattista Carnevale Garè(1951)- sacerdote della congregazione dei Preti della Dottrina Cristiana(Padri Dottrinari)
- Alessandro Fusani(1953)- storico locale
- Paolo Nagari(1955)- sacerdote, attuale parroco di Gambolò, che fece restaurare con successo la chiesa parrocchiale dei SS. Gaudenzio ed Eusebio, dal 2011 al 2015
- Flavio Colombo(1955)-scrittore in dialetto lomellino, commediografo
- Gianfranco Carnevale Carlino(1959)-diacono permanente, musicista, insegnante
- Franco Maestrone(1967)-poeta
- Stefano Tomiato(1968)- storico locale, presidente attuale del Museo Archeologico Lomellino di Gambolò
- Elena Nai(1970)- avvocato, già sindaco di Gambolò dal 2008 al 2013
- Stefano Targa(1972)- sacerdote, vice-parroco di Gambolò dal 2009 al 2015, uno dei più longevi "curati" in città, dopo don Canevari
- Elisabetta Borghi Invernizzi(1974) - scrittrice
- Claudio Galimberti(1975)- avvocato, attuale sindaco di Gambolò dal 2013
- Andrea Sartori(1977)- scrittore, collaboratore da Gambolò per il quotidiano "La Provincia Pavese"
- Pierfrancesco Forciniti(1977)-musicista
- Massimiliano Sonsogno(1983)- poeta, musicista, insegnante
- Emanuele Bermani(1987) -campione di nuoto da salvataggio
- Alberto Rutigliano(1989)- poeta, collaboratore da Gambolò del settimanale diocesano "L'Araldo Lomellino", già corrispondente anche per "La Provincia Pavese"
- Chiara Carnevale Garè(1994) -atleta ginnasta
Feste della città
- 10 Giugno: San Getulio Martire, patrono di Gambolò
- Quarta domenica di Ottobre: sagra patronale. In quest'ultimo caso, il lunedì successivo è consuetudine chiudere le scuole e le aziende presenti in territorio comunale per onorare tale festività cittadina
Palio di San Getulio
Dal 2010, a Gambolò, si disputa anche il Palio in onore al santo patrono Getulio. Le quattro contrade cittadine, Giasera, Sant'Iuliana, Vgnà e Marina, si sfidano in una serie di giochi di squadra all'interno della spendida cornice del castello Litta, nella parte in cui all'epoca si trovava il vecchio campo sportivo, ora adibito a parcheggio. Albo d'oro dei vincitori:
- 2010: Sant'Iuliana
- 2011: Giasera
- 2012: Marina
- 2013: Marina
- 2014: Giasera
- 2015 Vgnà
San Getulio d'oro
Dal 2010 è stato istituito inoltre il premio San Getulio d'oro, un riconoscimento conferito dalla locale parrocchia nei confronti di cittadini illustri, che si sono distinti in particolare per opere di bene. Nacque da un'idea del parroco, don Paolo Nagari, appoggiata poi anche dal primo cittadino di allora, Elena Nai. Il primo premio fu conferito nell'anno successivo alla sua introduzione ufficiale, nel 2011.
Albo d'oro dei vincitori
- 2011: Maria Teresa Carnevale Miino
- 2012: SIlvio Mario Rozza(alla memoria)
- 2013: Gino e Carla Rossi
- 2014: Giovanni Maestrone
- 2015: Antonio Casinghino(alla memoria)
Curiosità
- Gambolò, sino alla fine degli anni 80, era denominata la "mosca bianca", in quanto l'unico comune della Lomellina, all'epoca terra prevalentemente governata da Pci e Psi, in cui la Democrazia Cristiana otteneva quasi ogni volta alle amministrative la maggioranza assoluta dei voti, riuscendo così a governare da sola. Unico aiuto "esterno" arrivava dal Pli, ma anche senza la presenza liberale lo scudo crociato riusciva benissimo a difendersi.
- Si ricorda la presenza in aperta campagna del santuario dedicato alla Beata Vergine Assunta, in località Stradella. Ogni anno, nei giorni precedenti alla solennità religiosa del 15 di Agosto, si tiene una novena, che prevede la celebrazione della Santa Messa all'alba. E' tradizione raggiungere da Gambolò tale chiesa a piedi o in bici. Non è un caso coloro che transitano casualmente possano notare gruppi di pellegrini a piedi a bordo della strada che collega il centro alla frazione della Stradella.
- Molto nota l'esistenza di tre confraternite religiose, Santa Maria, San Rocco e San Paolo, nelle cui chiese ogni domenica viene celebrata ancora la Santa Messa. Altrettanto interessante è notare il fatto che le stesse, prima della celebrazione, radunino i confratelli e le consorelle nel canto dell'ufficio per i defunti, rigorosamente in lingua latina, una tradizione che pare essersi persa ovunque, ma che a Gambolò, malgrado le difficoltà ormai presenti in numero di partecipanti, che scarseggiano in maniera evidente, sembra resistere all'usura naturale dei tempi che assale spesso la tradizione locale.
- Gambolò vede al suo interno operare ben quattro Parrocchie: Santi Gaudenzio ed Eusebio, in centro; Santa Margherita a Remondò, Beata Natività alla Garbana(entrambe sotto l'unità pastorale di Tromello dal settembre del 2014) e alla Belcreda, quest'ultima però collegata in diretta collaborazione alla parrocchia di sant'Antonio Abate della frazione Sforzesca di Vigevano.
- Nella chiesa parrocchiale dei SS. Gaudenzio ed Eusebio è possibile vedere un quadro della "Madonna che scioglie i nodi", la cui copia originale si trova ad Augusta, in Germania, nella centralissima chiesa dedicata a San Pietro. Questa tela fu fatta arrivare in Gambolò dal parroco, don Paolo Nagari, fortemente legato a tale devozione: il 2 maggio 2013 giunse in giornata nella chiesa della Confraternita di San Paolo e, alla sera, attraversò in processione le vie centrali del luogo, giungendo inoltre per brevi momenti di preghiera e raccoglimento anche nelle chiese di Santa Maria prima, successivamente in San Rocco. Poi arrivò nella Parrocchiale, in un clima di grande festa, accolta dai canti del coro parrocchiale "Note di speranza" e della "Corale San Gaudenzio" di Gambolò. Da allora è posta sulla navata laterale sinistra, venerabile da tutti i fedeli.
- Dal 1994 è attiva la "Corale San Gaudenzio", diretta dal tenore Giovanni Maestrone, già artista presso il coro della Scala di Milano. E' considerata un fiore all'occhiello della cittadina alle porte di Vigevano.
- Dal 25 Aprile 2015 è presente in Gambolò la "Cittadella del volontariato", recuperata da un' ala del Castello Litta; un luogo suddiviso in stanze che vengono concesse dal comune a titolo gratuito alle locali associazioni.
- Gambolò, dal 2000, possiede anche una compagnia teatrale dialettale, i Borlotti Burloni, i cui testi, scritti egregiamente da Flavio Colombo, vengono ogni anno attesi con trepidazione dal pubblico gambolese e non solo.
- Gambolò, l'8 dicembre 1958, fu consacrata alla Madonna Immacolata. Nacque da un'idea del parroco di allora, da poco giunto in città, don Giovanni Battista Maggioni, morto poi tragicamente nell'Aprile del 1984, appoggiato dall'amministrazione comunale dell'epoca, guidata dal sindaco Leopoldo Zanetti(1909-1969), deceduto poi improvvisamente nel 1969. Cinquant'anni più tardi, il 30 Novembre 2008, con il parroco don Paolo Nagari, il vice-parroco don Moreno Locatelli, il sindaco Elena Nai, fu riproposto questo atto di fede, a ricordo del primo, riconsacrando la città a Maria Immacolata, a conclusione di una tre giorni di festa, che vide coinvolte tutte le associazioni locali e confraternite. A ricordo dell'atto di consacrazione del 1958 e del 2008, è posta una piccola lapide sul balcone di palazzo municipale, in piazza Cavour.
Bibliografia
- Gambolò e le sue Pievi, Prof. A.Colombo, Tipografia Nazionale Emilio Natale Vigevano 1925.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gambolò
Collegamenti esterni
Controllo di autorità | VIAF (EN) 124529610 · LCCN (EN) n2002034662 · GND (DE) 4594442-8 · J9U (EN, HE) 987007471633205171 |
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- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 giugno 2015.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino, UTET, 2006, p. 349.
- ^ GambolòGifra
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.