Battaglia di Assunpink Creek
parte della guerra di indipendenza americana
Cartina del 1655; il torrente Assunpink è chiamato Asin Pink
Data2 gennaio 1777
LuogoTrenton, New Jersey
EsitoVittoria americana[1]
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
6 000 uomini
40 cannoni[2]
5 000 uomini[3]
28 cannoni[2]
Perdite
7 - 100 morti o feriti[4][5]55 - 365 morti, feriti o fatti prigionieri[5][6]
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La battaglia di Assunpink Creek,[7] a volte chiamata seconda battaglia di Trenton, fu uno scontro armato avvenuto tra le truppe americane e quelle britanniche a Trenton, nel New Jersey, e dintorni, il 2 gennaio 1777 durante la guerra di indipendenza americana.

Dopo l'attacco a sorpresa della battaglia di Trenton, il mattino del 26 dicembre 1776, il generale dell'Esercito continentale George Washington e i suoi ufficiali si aspettavano un deciso contrattacco britannico. Decisero di affrontare gli inglesi a Trenton e quindi di preparare delle postazioni difensive a sud del torrente Assunpink (in inglese, Assunpink Creek).

Il generale Charles Cornwallis guidò le forze britanniche verso sud subito dopo la battaglia di Trenton del 26 dicembre. Lasciando 1 400 uomini al tenente colonnello Charles Mawhood a Princeton, Cornwallis avanzò su Trenton con circa 5 000 uomini il 2 di gennaio. L'avanzata fu rallentata dalle schermaglie con i fucilieri americani, al comando di Edward Hand, impedendo all'avanguardia britannica di raggiungere Trenton prima del tramonto. Dopo aver assaltato le postazioni americane tre volte ed essere respinto ogni volta, Cornwallis decise di attendere e terminare la battaglia il giorno seguente. Nella notte, Washington aggirò con il suo esercito l'accampamento di Cornwallis e attaccò Mawhood l'indomani, nella battaglia di Princeton. Quest'ultima battaglia fu una sconfitta per i britannici, che furono costretti a ritirarsi dal New Jersey per l'inverno.

Gli antefatti

  Lo stesso argomento in dettaglio: Campagna di New York e del New Jersey.

Nella notte tra il 25 e il 26 dicembre 1776, il comandante dell'Esercito continentale, George Washington, attraversò il fiume Delaware con le sue truppe e attaccò la guarnigione di mercenari assiani di Trenton il mattino del 26 dicembre, nella battaglia di Trenton.[8] I mercenari furono ben presto circondati e rapidamente sconfitti. Nel pomeriggio, Washington guidò i suoi uomini indietro in Pennsylvania.[9] Il 30 dicembre, il generale spostò il suo esercito nuovamente a Trenton, posizionando i suoi soldati a sud del torrente Assunpink.[10]

Il preludio

I preparativi

A Trenton, Washington dovette affrontare un grosso problema: tutti i suoi uomini, tranne alcuni, terminavano il periodo di leva il 31 dicembre e il generale era conscio che l'esercito sarebbe collassato se non li avesse convinti a restare.[11] Il 30 dicembre, Washington parlò ai suoi uomini chiedendo loro di restare per un altro mese, ricevendo poi dieci dollari per il servizio,[12] tuttavia nessuno accettò[13] finché Washington non riuscì a convincerli affermando che, dopo tutti i sacrifici che avevano fatto in quei mesi, restare un mese ancora era l'unico modo per servire il paese nel migliore dei modi.[14] Alla fine quasi tutti accettarono di rimanere.[15]

Il 1º gennaio 1777, arrivò dal Congresso il denaro e i soldati vennero pagati.[16] Washington ricevette inoltre una serie di misure prese dal Congresso, inclusa una che gli dava poteri pressoché dittatoriali. Deciso a voler combattere a Trenton, ordinò quindi al generale John Cadwalader, che era a Crosswicks con 1 800 miliziani, di unirsi al suo gruppo, ovviamente a Trenton.[17] Gli uomini di Cadwalader servivano per affrontare gli 8 000 soldati britannici del generale Cornwallis che, il giorno precedente, Washington era venuto a sapere essere in marcia verso la sua posizione.[18]

Il generale americano ordinò ai suoi uomini di realizzare delle difese parallele al torrente Assnpink.[18] La linea difensiva si estendeva per circa 5 km seguendo il corso meridionale del torrente, tuttavia, uno degli attendenti di Washington, Joseph Reed, fece notare che vi erano comunque dei punti in cui i britannici avrebbero potuto attraversare l'Assunpink e attaccare gli americani sul fianco destro.[18] Infine, poiché le navi utilizzate per attraversare il Delaware erano troppo lontane, Washington non poteva ricondurre oltre il fiume i suoi uomini, quindi informò i suoi ufficiali che intendeva spostare il suo esercito e che la loro posizione era solo temporanea.[18]

Le manovre britanniche

 
Charles Cornwallis, opera di Thomas Gainsborough

Il generale Charles Cornwallis, cui era stato pianificato il rientro in Europa, dovette annullare il viaggio in patria.[19] Si diresse invece a Princeton per incontrarsi con il generale James Grant, giunto in rinforzo con 1&nbso;000 uomini. Una volta lì, Cornwallis venne convinto da Grant stesso e dall'assiano Carl von Donop ad attaccare Trenton con le loro forze combinate.[19]

Entro il 1º gennaio, Cornwallis e il suo esercito avevano raggiunto Princeton.[3] Il giorno seguente, lasciò una forza ridotta a Princeton, al comando di Charles Mawhood, e con 5&nsp;500 uomini, si mise in marcia verso Trenton, a 18 km di distanza. Il suo esercito portava a presso anche 28 cannoni, camminando su tre colonne.[3] Quando raggiunsero Maidenhead, Cornwallis ordinò al colonnello Alexander Leslie di restare lì con 1 500 uomini fino al mattino seguente.[3]

Note

  1. ^ Fischer, p. 307.
  2. ^ a b Fischer, p. 404.
  3. ^ a b c d Ketchum, p. 286.
  4. ^ Stryker, p. 265.
  5. ^ a b Fischer, p. 412.
  6. ^ Peckham, p. 29.
  7. ^ (EN) Frequently Asked Questions, su ushistory.org.
  8. ^ McCullough, p. 277.
  9. ^ McCullough, p. 284.
  10. ^ Ketchum, p. 276.
  11. ^ Ketchum, p. 277.
  12. ^ McCullough, p. 285.
  13. ^ a b Lengel, p. 196.
  14. ^ "Miei prodi compagni, avete fatto tutto ciò che vi ho chiesto di fare e molto più di quanto ci si potesse ragionevolmente aspettare; tuttavia è in ballo il vostro paese, le vostre mogli, le vostre case e tutto ciò a cui tenete. Avete sofferto sotto fatiche e disagi, tuttavia noi non sapiamo come ricambiare. Se voi acconsentite di restare un altro mese, renderete questo servizio alla causa della libertà e al vostro paese, cosa che probabilmente non potrete fare in qualunque altra circostanza."[13]
  15. ^ Ketchum, p. 278.
  16. ^ Ketchum, p. 280.
  17. ^ Ketchum, p. 282.
  18. ^ a b c d Ketchum, p. 284.
  19. ^ a b Lengel, p. 199.

Bibliografia

  • (EN) David Hackett Fischer, Washington's Crossing, Oxford University Press, 2006, ISBN 0-19-518121-2.
  • (EN) Richard Ketchum, The Winter Soldiers: The Battles for Trenton and Princeton, Holt Paperbacks; 1st Owl books ed edition, 1999, ISBN 0-8050-6098-7.
  • (EN) David McCullough, New York, Simon and Schuster Paperback, 2006, ISBN 0-7432-2672-0, http://books.google.com/?id=R1Jk-A4R5AYC&dq=1776+David.
  • (EN) Howard H. Peckham, The Toll of Independence: Engagements & Battle Casualties of the American Revolution, Chicago, University of Chicago Press, 1974, ISBN 0-226-65318-8.
  • (EN) William S. Stryker, The Battles of Trenton and Princeton, Boston, Houghton, Mifflin & Co., 1898.