Associazione Calcio Legnano

club calcistico italiano di Legnano (MI)

L'Associazione Calcio Dilettantistica Legnano[2], meglio nota come AC Legnano o semplicemente Legnano, è una società calcistica italiana con sede nella città di Legnano. Nella stagione 2015-2016 milita nel girone A del campionato lombardo di Eccellenza, quinto livello della piramide calcistica italiana.

ACD Legnano
Calcio
File:Logo AC Legnano 1913.jpg
I Lilla
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Lilla
SimboliIl Guerriero di Legnano
InnoLilla, siamo noi[1]
Giuseppe Calini
Dati societari
CittàLegnano
NazioneItalia (bandiera) Italia
ConfederazioneUEFA
Federazione FIGC
CampionatoEccellenza
Fondazione1913
Scioglimento2010
Rifondazione2011
ProprietarioItalia (bandiera) Gaetano Paolillo
PresidenteItalia (bandiera) Vanessa Paolillo
AllenatoreItalia (bandiera) Stefano Di Gioia
StadioGiovanni Mari
(6 700 posti)
Sito webwww.aclegnano.com
Palmarès
Titoli nazionali2 Campionati di Serie C2
1 Campionato Nazionale Dilettanti
Si invita a seguire il modello di voce

Fondata il 1º gennaio 1913 con il nome di Football Club Legnano[3], fu una delle prime squadre calcistiche di città non capoluogo di provincia a prendere parte al campionato di massima serie. L'esordio in Prima Categoria, all'epoca denominazione del massimo livello del calcio italiano, fu nella stagione 1919-1920, mentre quello nella neo-costituita Serie A a girone unico avvenne nel 1930-1931. La società cambiò nome in Associazione Calcio Legnano nella stagione 1935-1936. Negli anni cinquanta il Legnano partecipò ad altri due stagioni di Serie A senza però andare mai oltre l'ultimo posto. Prese parte anche a 15 campionati di Serie B, l'ultimo nella stagione 1956-1957.

Al termine della stagione 2009-2010, disputata in Lega Pro Seconda Divisione, il Legnano venne escluso da tutti i campionati nazionali per gravi inadempienze finanziarie e infine radiato dalla FIGC in data 27 febbraio 2012[4]. Nel 2011, dopo un anno di inattività, fu fondata una nuova società, l'Associazione Sportiva Dilettantistica Legnano 1913 Calcio, che, inizialmente senza acquisire la tradizione sportiva della fallita Associazione Calcio Legnano, decise di usufruire dei colori e parzialmente del nome di quest'ultima. Il nuovo sodalizio, partito dal campionato regionale di Prima Categoria, entro il 2013 ha conquistato due promozioni, arrivando in Eccellenza.

Dal 7 maggio 2015 l'A.S.D. Legnano 1913 ha riacquisito ufficialmente la denominazione storica e gli emblemi della vecchia società, ereditandone anche la tradizione sportiva[5] e assumendo la denominazione di A.C.D. Legnano[2][6].

Storia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'Associazione Calcio Dilettantistica Legnano.

Le origini del calcio a Legnano e la fondazione della società

 
Un momento dell'incontro Legnano-Inter di Coppa Lombardia 1916-1917 (11 marzo 1917 - girone finale - 1ª giornata di ritorno), e terminato 3-2 per i nerazzurri

Il primo tentativo di fondare una squadra di calcio rappresentativa della città di Legnano è datato 1906. La squadra, che ebbe breve continuità sportiva e che nacque per iniziativa di Serafino Triulzi, aveva, come divisa sociale, maglia bianca e calzoncini neri[7]. Questa squadra giocava su un campo messo a disposizione dall'azienda legnanese Wolsit[8]. La compagine partecipò a incontri calcistici organizzati con squadre locali e fu in attività fino al 1911 registrando buoni successi sportivi[8].

 
Antonio Bernocchi

Il secondo tentativo, che invece andò a buon fine, ebbe la sua genesi nel 1912, quando G.G. Piazza del Milan e G.M. Riva dell'RFC Liegi, entrambi residenti a Legnano per questioni di lavoro, iniziarono a sondare il terreno con l'intenzione di fondare una squadra di calcio nella città del Carroccio[8]. La risposta della cittadinanza fu positiva e il 1º gennaio 1913, durante un'assemblea organizzata presso una sala dell'albergo "Carroccio", il primo consiglio di amministrazione approvò lo statuto di costituzione del "Legnano Football Club", decretando nel contempo che i colori sociali sarebbero stati il rosso e il nero[9]. Il primo presidente effettivo fu però Aldo Visconti, che sostituì quasi subito G.M. Riva, mentre come presidente onorario fu eletto Eugenio Tosi[10]. In occasione di questo cambio al vertice societario, fu decretato il nuovo colore sociale: il lilla[10].

Il terreno di gioco era un campo da calcio in via Lodi costruito a spese dell'azienda metalmeccanica legnanese Franco Tosi e dell'industriale Antonio Bernocchi[10]. Alla luce dei risultati promettenti conseguiti nei primi incontri, Antonio Bernocchi iniziò a finanziare generosamente la neo-costituita società gettando le basi per le future partecipazioni ai campionati di massima serie del calcio italiano[10].

La squadra si iscrisse al campionato di Terza Categoria 1913-1914, terzo livello della piramide calcistica italiana dell'epoca, classificandosi al 7º posto nel girone A del Comitato Regionale Lombardo[11]. La stagione successiva, essendosi dotati di un campo cintato e omologato, i Lilla si iscrissero alla Promozione lombarda, secondo livello del calcio italiano di quegli anni, giungendo al 6º posto nel girone A[11].

La guerra era incombente e ogni attività ufficiale cessò. I giocatori non impegnati al fronte continuarono a praticare l'attività sportiva e il sodalizio lilla prese parte ad alcuni tornei gestiti da squadre affiliate alla FIGC[12]. Diversi furono i successi nelle diverse manifestazioni calcistiche locali che permisero al Legnano di confrontarsi con squadre del calibro di Milan, Inter, Unione Sportiva Milanese e Torino[13].

In massima serie

 
Un momento della partita Genoa-Legnano del 18 aprile 1920, vinta dai liguri per 5-0

Nel 1919 ripresero i campionati e per la stagione 1919-1920 il Legnano venne ammesso in Prima Categoria, la massima serie dell'epoca, per meriti sportivi; si classificò 2° nel girone C della Lombardia[14], qualificandosi alle semifinali dove si piazzò 5º nel girone A[11].

Nella stagione 1920-1921 la squadra vinse l'eliminatoria lombarda laureandosi campione di Lombardia di I Categoria nonostante la concorrenza di squadre blasonate quali Milan e Inter, qualificandosi così alle semifinali, dove venne inserita nel Girone C insieme a Torino, Padova e Mantova[15]. Contese fino all'ultimo al Torino il primo posto nel girone, valevole per la qualificazione alle finali del campionato dell'Italia settentrionale e, dopo la vittoria nello scontro diretto all'ultima giornata, il Legnano sembrava addirittura in grado di poter aver la meglio sul Torino, essendo in testa alla classifica a pari merito con i granata torinisti, ma con una partita da recuperare contro il Mantova fanalino di coda[16]. Un'inaspettata sconfitta a Mantova nel recupero impedì ai Lilla di operare il sorpasso, rendendo necessario uno spareggio tra le due compagini: esso si disputò sul neutro di Vercelli e fu sospeso sul risultato di 1-1 durante l'"oltranza", dopo ben due ore e 38 minuti di gioco[17][18]. La ripetizione dello spareggio si sarebbe dovuta disputare la settimana successiva, ma le due squadre, ormai spossate, decisero di rinunciare alle Finali ritirandosi dal campionato per esaurimento delle forze[16].

 
2 ottobre 1921: inaugurazione dello stadio di via Pisacane. La cerimonia terminò con un incontro calcistico tra il Legnano e l'Inter, partita che era valevole per il campionato di Prima Divisione 1921-1922 e che si concluse con il risultato di 6 a 0 per i legnanesi[19]

In segno di protesta per le dimensioni elefantiache raggiunte dal campionato (64 iscritte al Nord) e per la bocciatura del Progetto Pozzo, piano di riforma dei campionati volta a ridurre le partecipanti alla massima serie per l'Italia settentrionale a sole 24 partecipanti, il Legnano, insieme ad altre 23 tra le società maggiori, fu tra le squadre secessioniste che aderirono alla C.C.I. fondando un campionato parallelo a quello federale[11][16].

Al termine della stagione, FIGC e C.C.I. trovarono un compromesso riunificandosi, e il Legnano, in virtù del 5º posto nel girone B della Prima Divisione Nord C.C.I.[11], fu ammesso alla nuova Prima Divisione 1922-1923 a 36 squadre (da ridursi a 24 già dalla stagione successiva) senza passare per gli spareggi salvezza previsti dal Compromesso Colombo. Nella stagione 1922-1923 il Legnano si classificò al 2º posto nel girone B della Prima Divisione Nord, dietro soltanto al Genoa alla fine campione d'Italia[11][20].

I campionati successivi non furono altrettanto esaltanti: nel 1924-1925, il Legnano sfiorò la retrocessione con un 11º posto nel girone A della Prima Divisione Nord[21]. La retrocessione fu rinviata solo di un anno: complice la prevista riduzione delle partecipanti al torneo di massima serie a sole 16 società a partire dal 1926-1927, e la conseguente introduzione di quattro retrocessioni per girone, il Legnano non riuscì a evitare la retrocessione con il 12º e ultimo posto nel girone A della Prima Divisione Nord[22].

La Carta di Viareggio, un progetto di riforma dei campionati, diede però una speranza di salvezza al Legnano e alle altre retrocesse, istituendo un torneo di qualificazione a eliminazione diretta (con quarti, semifinali e finale) con in palio un posto per la massima serie (ribattezzata Divisione Nazionale). Il Legnano, tuttavia, non seppe sfruttare l'opportunità concessagli: vinto il quarto di finale contro l'Udinese a tavolino per ritiro dell'avversaria, fu eliminata in semifinale dall'Alessandria con un punteggio netto di 4-1, retrocedendo dunque in Prima Divisione, ovvero nel nuovo campionato cadetto (omonimo alla vecchia massima serie) che fu istituito in seguito alla creazione della Divisione Nazionale.

Il ritorno in Divisione Nazionale

 
Milan-Legnano del 30 novembre 1930 (10a giornata di andata), disputata all'Arena Civica e terminata 2-0 per i rossoneri

Dopo due anni di permanenza nella divisione cadetta, con la promozione sfiorata soprattutto nel secondo anno (2º posto nel girone B della Prima Divisione Nord[11]), nell'estate del 1928 il Legnano, classificatosi secondo, fu ripescato d'ufficio in Divisione Nazionale (la massima serie dell'epoca), complice l'allargamento della stessa a 32 squadre e la scomparsa dell'Unione Sportiva Milanese, giunta prima nel girone.

Il Legnano disputò un campionato pessimo, terminando al 16º e ultimo posto nel girone A della Divisione Nazionale e retrocedendo in Prima Divisione[11]. Tuttavia, in estate la FIGC allargò i tornei di Serie A e B della Divisione Nazionale a 18 società portando al ripescaggio delle 4 retrocesse in Prima Divisione, tra cui il Legnano, che vennero riammesse in Serie B[23].

Nella stagione 1929-1930 (presidente Antonio Bernocchi), con un 2º posto in Serie B, risalì subito in A[24], ma la permanenza in massima serie durò solo una stagione conclusa al 18° e all'ultimo posto con conseguente ritorno immediato in nella serie cadetta[25]. Seguirono quattro stagioni in Serie B, con piazzamenti a metà classifica, e nel 1934-1935 il Legnano scese in Serie C[26]. Durante la stagione 1935-1936 la società cambiò nome, abbandonando l'albionico Football Club Legnano per il più italico Associazione Calcio Legnano.

Seguirono due stagioni pessime in C, con la squadra retrocessa due volte in Prima Divisione Regionale e altrettante volte ripescata in C dalla federazione[27]. Nelle stagioni successive il Legnano, pur riprendendosi parzialmente e non rischiando più la retrocessione, non riuscì mai a lottare per la promozione, e il risultato migliore negli ultimi anni dell'anteguerra fu il terzo posto conseguito nel girone D di Serie C nella stagione 1942-1943[28]. Dal 1943 al 1945 l'attività ufficiale fu sospesa per gli eventi bellici conseguenti all'armistizio di Cassibile dell'8 settembre 1943[29].

I primi anni del dopoguerra: tra Serie A e B

 
Un'immagine di Legnano-Bologna del 3 febbraio 1952, che costò la sconfitta a tavolino 2-0 per le aggressioni all'arbitro Bruno Tassini

Nella stagione 1945-1946, con la ripresa dei campionati, il Legnano fu ammesso in qualità di società di terza fascia, al campionato misto di Serie B-C dell'Alta Italia[30]. A fine stagione, per decreto della FIGC, fu ammessa d'ufficio nella nuova Serie B a tre gironi[31]. Nella stagione successiva sfiorò la promozione in Serie A con un 2º posto nel girone A di Serie B (anche se a fine stagione furono ben sette i punti di distacco dalla Pro Patria capolista indiscussa e promossa)[32], mentre nella stagione successiva, con un 4º posto nel girone A di Serie B, riuscì a salvarsi per un punto nonostante il ritorno della Serie B a girone unico (soltanto le prime sette di ognuno dei tre gironi si sarebbero salvate)[33]. Dopo una stagione di transizione (8º posto in Serie B)[34], nella stagione 1949-50 sfiorò di nuovo il ritorno in massima serie con un 3º posto, promozione però solo rinviata di un anno[35]: nella stagione 1950-1951 (presidente Pino Mocchetti), con un 2º posto in Serie B, fu promosso dopo vent'anni di astinenza in Serie A[36].

Ancora una volta, però, la permanenza in massima serie si concluse dopo appena una stagione con il 20º posto in Serie A: alla prima di ritorno, il 3 febbraio 1952, Bruno Tassini, l'arbitro di Legnano-Bologna, vinta dai rossoblu con un rigore a pochi minuti dalla fine, fu aggredito dai tifosi lilla alla stazione Centrale di Milano, che gli ruppero otto denti, per cui la squadra lombarda subì una pesante squalifica del campo e la sconfitta a tavolino per 2-0 vedendo compromesso il suo campionato, che si concluse con una nuova retrocessione in Serie B[37].

 
La formazione del Legnano nel 1953-1954, l'ultima a calcare i campi della Serie A, con indosso la seconda maglia nera con fascia lilla

Ritornò in Serie A dopo appena una stagione in virtù del 2º posto in Serie B dopo lo spareggio col Catania (presidente Giovanni Mari): l'ottimo finale dei siciliani permise agli etnei di sbarazzarsi della concorrenza delle sorprendenti Cagliari e Valdagno, riuscendo ad agganciare un lanciato ma zoppicante Legnano in seconda posizione[38], rendendo necessario uno spareggio in pieno luglio, che i lombardi si aggiudicarono per 4-1, venendo dunque promossi in massima serie[39].

Ancora una volta il Legnano concluse il proprio campionato in massima serie all'ultimo posto, ritornando immediatamente in Serie B: alla penultima giornata il Legnano era all'ultimo posto con altre tre squadre, e quindi ancora in corsa per la salvezza (solo le ultime due classificate retrocedevano), ma il pareggio ottenuto all'ultima giornata con il Novara condannò i Lilla all'ultimo posto e alla retrocessione, avendo le altre tre concorrenti per la salvezza (SPAL, Palermo e Udinese) vinto e staccato i lombardi di un punto (alle tre pericolanti, per la cronaca, essendo a pari punti, toccarono gli spareggi, che sancirono il ritorno in Serie B, dopo sei anni, dei siciliani)[40]. Da allora i Lilla non fecero più ritorno in Serie A.

 
La formazione del Legnano nel 1956-1957, l'ultima a disputare il campionato di Serie B

Nella stagione 1954-1955 il Legnano sfiorò di nuovo l'immediato ritorno in massima serie, classificandosi al 3º posto in Serie B: fatale per la mancata promozione fu la secca sconfitta nello scontro diretto contro il Padova all'ultima giornata, che permise proprio ai patavini di staccare i Lilla in classifica e a strappare loro la promozione in massima serie[41]. Seguì un inesorabile declino: già nel 1955-1956 ottenne solo un 14º posto in Serie B[42].

La retrocessione in terza serie arrivò l'anno successivo: concludendo il torneo di B 1956-1957 al 18º posto, scese in Serie C[43]. Da allora il Legnano non avrebbe fatto più ritorno nemmeno in Serie B.

Negli anni cinquanta si parlò della fusione del Legnano con la Pro Patria a formare un nuovo sodalizio calcistico, l'Olonia (dal nome del fiume che attraversa Legnano e che passa non lontano da Busto Arsizio: l'Olona), che avrebbe dovuto avere la divisa sociale bianca cerchiata di blu e di lilla: l'iniziativa non ebbe però seguito, sebbene la trattativa tra le due società fosse in uno stadio molto avanzato[44].

I decenni seguenti: tra Serie C e D

 
Gigi Riva in azione al Legnano nella stagione 1962-1963

Seguì un ventennio di permanenza in Serie C (dal 1957-1958 al 1974-1975), nel quale il Legnano non fu praticamente mai in lotta per la promozione in B (il massimo risultato fu il quinto posto raggiunto nelle stagioni 1959-1960, 1963-1964 e 1969-1970[11]: in particolare, in quest'ultima stagione, l'obiettivo della dirigenza era quello di riapprodare in serie B, obbiettivo che però non fu raggiunto[45]), concludendo spesso la stagione a metà classifica[11]. Al termine della stagione 1974-1975 arrivò la prima retrocessione in Serie D a causa del 20º posto nel girone A di Serie C[46].

Dopo aver sfiorato il ritorno in C nella stagione 1976-1977 (2º posto nel girone B di Serie D), al termine della stagione 1977-1978, in virtù del 2º posto nel girone B di Serie D, il Legnano venne ammesso nel neo-costituito campionato di Serie C2[47]. Nella stagione 1978-1979 rischiò tuttavia di far immediato ritorno in D, raggiungendo la salvezza solo vincendo lo spareggio con la Pro Vercelli[48]. Dopo alcuni campionati di alto livello (con due quarti posti in tre stagioni), nella stagione 1982-1983 il Legnano, vincendo il girone B di Serie C2, venne promosso in Serie C1[49].

Dopo alcuni campionati a metà classifica, nella stagione 1986-1987 il Legnano si classificò solo al 18º posto nel girone A di Serie C1, scendendo nuovamente in Serie C2[50]. Dopo una serie di stagioni discrete, con la promozione in C1 sfiorata nella stagione 1988-1989 (3º posto nel girone B di Serie C2)[51], la squadra declinò retrocedendo nel Campionato Nazionale Dilettanti al termine della stagione 1991-1992 (20º posto nel girone A di Serie C2)[52].

Nel 1989, prima dell'inizio della nuova stagione, il CONI insignì il Legnano della Stella d'oro al merito sportivo con la seguente motivazione:

 
La formazione del Legnano nel 1971-1972, con indosso la seconda maglia bianca con banda lilla
«Società tra le più attive e anziane nei quadri federali. Il suo impegno nella propaganda e nella cura dell'attività giovanile ha portato numerosi suoi atleti, quali Allemandi, Castano, Puricelli, Riva e Pulici ai massimi livelli calcistici internazionali»

Il ritorno tra i professionisti fu immediato: vincendo il girone A del Campionato Nazionale Dilettanti, il Legnano ritornò, dopo appena una stagione, in Serie C2[54]. Nella stagione successiva sfiorò la seconda promozione consecutiva - in C1 - con un 3º posto nel girone A di Serie C2[11].

La squadra ancora una volta conobbe una fase di declino e, dopo una stagione di transizione (8º posto nel girone A di Serie C2[11]), al termine del campionato 1995-1996, venne retrocessa nel Campionato Nazionale Dilettanti dopo i play-out[11]. Rimase tra i Dilettanti per quattro stagioni, raggiungendo la promozione solo al quarto tentativo (1999-2000, allorché vinse il girone B del Campionato Nazionale Dilettanti, raggiungendo l'obbiettivo promozione)[11].

Nelle stagioni successive la squadra riuscì sempre a salvarsi, in due occasioni ai play-out: nella prima occasione, stagione 2000-2001, vinse i play-out[11] col Moncalieri, nella seconda, stagione 2003-2004[11], li vinse col Savona. Nella stagione 2006-2007, vincendo il girone A di Serie C2, venne promosso in Serie C1[11].

 
La Stella d'oro al merito sportivo

La permanenza nella terza serie durò appena due stagioni: dopo un 7º posto a ridosso della zona play-off nella stagione 2007-2008[11], già nella successiva, concludendo al 18º posto nel girone A di Lega Pro Prima Divisione (nuovo nome del campionato), venne retrocessa direttamente in Lega Pro Seconda Divisione[11]. Nel campionato 2009-2010 il Legnano sfiorò il ritorno in Prima Divisione (la vecchia C1), fermandosi solo nella finale dei play-off con lo Spezia[55]. La stagione fu segnata da gravi difficoltà economiche, con ritardi nel pagamenti degli stipendi ai giocatori e vari passaggi di proprietà del club[56].

Il fallimento, la nuova società e la riacquisizione del nome storico

Il 16 luglio 2010 la società, a causa dell'ingente indebitamento, fu esclusa dalla Lega Pro[57] e radiata da tutti i campionati nazionali. Non fu neppure possibile iscriversi in un campionato dilettantistico regionale per la stagione 2010-2011, nonostante gli sforzi per creare in tempo un nuovo sodalizio[56]. Il 2010 segnò pertanto la fine dell'esistenza della società storica[56].

Dopo una stagione di stop assoluto, il 15 luglio 2011, Nicolò Zanda fondò una nuova squadra, l'A.S.D Legnano Calcio 1913, che si iscrisse al campionato di Prima Categoria della Lombardia per la stagione 2011-2012[58], venendo inserita nel girone N[59]. Il nuovo sodalizio (che inizialmente non aveva acquisito il titolo sportivo della defunta società) vinse il campionato e guadagnò l'accesso alla Promozione, venendo inserito nel girone A[59]. Al termine della stagione 2012-2013 la squadra giunse di nuovo prima, aggiudicandosi il campionato e ottenendo la promozione in Eccellenza

Nel massimo livello del calcio dilettantistico regionale i Lilla si piazzarono dapprima secondi nella stagione 2013-2014, poi quarti nel 2014-2015, guadagnando per due volte l'ammissione ai play-off. Nello specifico, il percorso che avrebbe potuto portare i Lilla alla promozione si arrestò contro il Magra Azzurri nel 2014 e contro il Verbano nel 2015[59].

Il 7 maggio 2015 l'A.S.D. Legnano 1913 ha acquisito ufficialmente i diritti sulla denominazione storica e sugli emblemi della vecchia società A.C. Legnano, ereditandone anche la tradizione sportiva[5] e assumendo pertanto il nome di Associazione Calcio Dilettantistica Legnano[2][6], al termine di una lunga trattativa con la curatela fallimentare del vecchio club, condotta dai presidenti Nicolò Zanda e Salvatore Verdoliva, che si è conclusa il 23 aprile 2015[60]. Dopo le dimissioni di Salvatore Verdoliva, il 2 luglio 2015 è stata eletta presidente Vanessa Paolillo, che è la prima donna a ricoprire questa carica[61].

Nell'estate 2015 il club ha presentato richiesta di ripescaggio nel campionato di Serie D 2015-2016[62], che però non è andata a buon fine[63]; il Legnano si presenta così per il terzo anno consecutivo al via del campionato del girone A di Eccellenza Lombardia, ove ritrova altre due illustri squadre del nord-ovest lombardo: il Varese (retrocesso dalla Serie B, escluso dalla Lega Pro e rifondato) e il Saronno (ricostituito dopo cinque anni di inattività)[64].

Cronistoria

Cronistoria dell'Associazione Calcio Dilettantistica Legnano
  • 1913 - Fondazione del Football Club Legnano. Il colore sociale è il lilla e il campo da gioco è un terreno in via Lodi a Legnano.
  • 1913-1914 - 7° nel girone A della Terza Categoria Lombarda. Si iscrive in Promozione dopo essersi dotato di un campo cintato e omologato superiore a 90x45 m.
  • 1914-1915 - 6° nel girone A della Promozione Lombarda.
  • 1915-1919 - Attività federale sospesa per eventi bellici. Prende parte a tornei organizzati da società affiliate alla F.I.G.C.
    • 1915-1916 - Vince la Coppa Lombardia e la Coppa Vannucci. 2° nella Coppa Val d'Olona e nella Coppa Internazionale.
    • 1916-1917 - Vince il Trofeo Palla Bernocchi. 2° nella Coppa Lombardia e nella Coppa Boneschi.
    • 1917-1918 - Vince la Coppa Saronno. 2° nella Coppa Giuriati e nella Targa Burba. 3° nella Coppa Mauro. 4° nella Coppa Biffi.
    • 1918-1919 -   Ammesso in Prima Categoria avendo vinto la Coppa Mauro, competizione organizzata dal Comitato Regionale Lombardo e classificata come torneo di Prima Categoria.
  • 1919-1920 - 2° nel girone C della Prima Categoria Lombarda, ammesso alle semifinali Nord. 5° nel girone A delle semifinali Nord di Prima Categoria.

  • 1920-1921 - 2° nel girone D della Prima Categoria Lombarda, ammesso alla finale Lombarda. 1° alla finale Lombarda, ammesso alle semifinali Nord. 1° nel girone C delle semifinali Nord, lo spareggio con il Torino per il passaggio del turno viene sospeso nel corso del quinto tempo supplementare che rende necessaria la ripetizione della gara. In seguito entrambe le squadre si ritirano dal campionato.
  • 1921 - È tra le squadre secessioniste che aderiscono alla C.C.I.. A luglio il Legnano accoglie, per fusione, il club Giovani Calciatori Legnanesi.
  • 1921-1922 - 6° nel girone B della Prima Divisione Nord C.C.I.
  • 1922-1923 - 2° nel girone B della Prima Divisione Nord.
  • 1923-1924 - 6° nel girone B della Prima Divisione Nord.
  • 1924-1925 - 11° nel girone A della Prima Divisione Nord.
  • 1925-1926 - 12° nel girone A della Prima Divisione Nord.   Retrocesso in Seconda Divisione Nord, è riammesso in Prima Divisione (ora nome del secondo livello del calcio italiano) in seguito alla riforma sancita dalla Carta di Viareggio.
  • 1926-1927 - 3° nel girone B della Prima Divisione Nord.
  • 1927-1928 - 2° nel girone B della Prima Divisione Nord.   Ammesso d'ufficio in Divisione Nazionale.
  • 1928-1929 - 16° nel girone A della Divisione Nazionale.   Retrocesso in Serie B.
  • 1929-1930 - 2° in Serie B.   Promosso in Serie A.

  • 1930-1931 - 18° in Serie A.   Retrocesso in Serie B.
  • 1931-1932 - 11° in Serie B.
  • 1932-1933 - 12° in Serie B.
  • 1933-1934 - 11° nel girone A della Serie B.
  • 1934-1935 - 13° nel girone A della Serie B.   Retrocesso in Serie C.
  • 1935-1936 - 12° nel girone B della Serie C. Retrocesso e successivamente ripescato. Cambia denominazione in Associazione Calcio Legnano.
  • 1936-1937 - 13° nel girone B della Serie C. Retrocesso e successivamente ripescato.
  • 1937-1938 - 6° nel girone B della Serie C.
  • 1938-1939 - 6° nel girone C della Serie C.
  • 1939-1940 - 6° nel girone C della Serie C.

  • 1940-1941 - 9° nel girone C della Serie C.
  • 1941-1942 - 10° nel girone C della Serie C.
  • 1942-1943 - 3° nel girone D della Serie C.
  • 1943-1945 - Attività federale sospesa per eventi bellici.
    • 1943-1944 - Partecipa al Torneo Misto Serie C-Prima Divisione organizzato dal Direttorio II Zona (Lombardia). Vinto il girone di qualificazione, il girone finale fu interrotto prima dell'ultima giornata a causa dei bombardamenti.
    • 1944-1945 - 6° nel Torneo Benefico Lombardo organizzato dal Direttorio II Zona (Lombardia).
  • 1945-1946 - 4° nel girone B della Serie Mista B-C Alta Italia.   Ammesso d'ufficio in Serie B.
  • 1946-1947 - 2° nel girone A della Serie B.
  • 1947-1948 - 4° nel girone A della Serie B.
  • 1948-1949 - 8° in Serie B.
  • 1949-1950 - 3° in Serie B.



  • 1970-1971 - 12° nel girone A della Serie C.
  • 1971-1972 - 9° nel girone A della Serie C.
  • 1972-1973 - 12° nel girone A della Serie C.
  • 1973-1974 - 15° nel girone A della Serie C.
  • 1974-1975 - 20° nel girone A della Serie C.   Retrocesso in Serie D.
  • 1975-1976 - 4° nel girone B della Serie D.
  • 1976-1977 - 2° nel girone B della Serie D.
  • 1977-1978 - 2° nel girone B della Serie D.   Promosso in Serie C2.
  • 1978-1979 - 14° nel girone B della Serie C2. Si salva vincendo lo spareggio con la Pro Vercelli.
  • 1979-1980 - 4° nel girone B della Serie C2.

  • 1980-1981 - 14° nel girone A della Serie C2.
  • 1981-1982 - 4° nel girone A della Serie C2.
  • 1982-1983 - 1° nel girone B della Serie C2.   Promosso in Serie C1.
  • 1983-1984 - 13° nel girone A della Serie C1.
  • 1984-1985 - 9° nel girone A della Serie C1.
  • 1985-1986 - 10° nel girone A della Serie C1.
  • 1986-1987 - 18° nel girone A della Serie C1.   Retrocesso in Serie C2.
  • 1987-1988 - 6° nel girone B della Serie C2.
  • 1988-1989 - 3° nel girone B della Serie C2.
  • 1989-1990 - 5° nel girone B della Serie C2.   Insignito dal CONI della Stella d'oro al merito sportivo.

  • 1990-1991 - 7° nel girone B della Serie C2.
  • 1991-1992 - 20° nel girone A della Serie C2.   Retrocesso nel Campionato Nazionale Dilettanti.
  • 1992-1993 - 1° nel girone A del C.N.D.   Promosso in Serie C2.
  • 1993-1994 - 3° nel girone A della Serie C2.
  • 1994-1995 - 8° nel girone A della Serie C2.
  • 1995-1996 - 14° nel girone A della Serie C2.   Retrocesso nel Campionato Nazionale Dilettanti dopo aver perso i play-out contro il Cremapergo.
  • 1996-1997 - 3° nel girone B del C.N.D.
  • 1997-1998 - 2° nel girone B del C.N.D.
  • 1998-1999 - 10° nel girone A del C.N.D.
  • 1999-2000 - 1° nel girone B del C.N.D.   Promosso in Serie C2.

  • 2000-2001 - 14° nel girone A della Serie C2. Salvo dopo aver vinto i play-out col Moncalieri.
  • 2001-2002 - 11° nel girone A della Serie C2.
  • 2002-2003 - 8° nel girone A della Serie C2.
  • 2003-2004 - 13° nel girone A della Serie C2. Salvo dopo aver vinto i play-out col Savona.
  • 2004-2005 - 8° nel girone A della Serie C2.
  • 2005-2006 - 10° nel girone A della Serie C2.
  • 2006-2007 - 1° nel girone A della Serie C2.   Promosso in Serie C1.
Perde il triangolare di Supercoppa di Lega di Serie C2.
  • 2007-2008 - 7° nel girone A della Serie C1.
  • 2008-2009 - 18° nel girone A della Lega Pro Prima Divisione.   Retrocesso in Lega Pro Seconda Divisione.
  • 2009-2010 - 3° nel girone A della Lega Pro Seconda Divisione. Perde i play-off contro lo Spezia. La società a fine stagione si scioglie per fallimento.

  • 2011 - Viene fondata l'Associazione Sportiva Dilettantistica Legnano 1913 Calcio, che si iscrive al campionato di Prima Categoria Lombardia.
  • 2011-2012 - 1° nel girone N della Prima Categoria Lombardia.   Promosso in Promozione.
  • 2012-2013 - 1° nel girone A della Promozione Lombardia.   Promosso in Eccellenza.
  • 2013-2014 - 2° nel girone A dell'Eccellenza Lombardia. Perde ai play-off nazionali contro il Magra Azzurri.
  • 2014-2015 - 4° nel girone A dell'Eccellenza Lombardia. Perde ai play-off regionali contro il Verbano.
  • 2015 - Il 7 maggio l'Associazione Sportiva Dilettantistica Legnano 1913 Calcio assume la denominazione Associazione Calcio Dilettantistica Legnano, ereditando la denominazione e la tradizione sportiva della società fallita nel 2010.
  • 2015-2016 - nel girone A dell'Eccellenza Lombardia.

Colori e simboli

 
Il monumento al Guerriero di Legnano, spesso erroneamente associato ad Alberto da Giussano[65]

Colori

Il colore sociale della società è il lilla. Nei primi mesi di vita del club, i colori sociali furono il rosso e il nero: questi colori però non debuttarono mai nelle partite ufficiali, dato che vennero cambiati pochi mesi dopo la fondazione della società in favore del lilla[9].

La divisa ufficiale è lilla con pantaloncini e calzettoni bianchi[66]. In trasferta i giocatori indossano una maglia nera con striscia bicolore centrale e verticale lilla, accompagnata da calzoncini e calzettoni neri[66].

Simboli ufficiali

Stemma

Lo stemma dell'Associazione Calcio Dilettantistica Legnano riporta a destra il monogramma "ACL" in oro su sfondo lilla, e a sinistra un "Guerriero di Legnano" stilizzato di colore nero (ripreso dall'omonimo monumento legnanese) su campo bianco. Nella parte superiore dell'emblema è presente la scritta "Legnano", mentre nella sezione sottostante è riportato l'anno di fondazione della società (1913). Lo stemma è contornato di nero e oro.

Fino al 2010 la bordatura dell'emblema era più complessa, dato che conteneva un motivo che ricordava un cordone, con il colore lilla della sezione di destra che aveva una gradazione più scura. Anche il "Guerriero di Legnano" è stato modificato: ora è più stilizzato rispetto a quello presente nel vecchio stemma della società. Il restyling dell'emblema è stato effettuato nel 2015 da Stefano Rimazza in occasione della riacquisizione della denominazione e della tradizione sportiva della fallita Associazione Calcio Legnano da parte dell'A.S.D. Legnano 1913.

L'iconografia del Guerriero di Legnano, che è spesso erroneamente associata al leggendario condottiero lombardo Alberto da Giussano[65], è stata anche utilizzata dall'azienda ciclistica Legnano, dalla Brigata meccanizzata "Legnano" dell'Esercito Italiano, dal partito politico della Lega Nord e dal corpo bandistico municipale di Legnano.

Inno

Il primo inno ufficiale dell'Associazione Calcio Legnano, che venne scritto in dialetto legnanese, fu Me car Legnan (it. "Mia cara Legnano"). Il testo e la musica di questo componimento musicale sono di Ernesto Parini (1909-1993)[67]. Il brano musicale è anche, più in generale, l'inno della città di Legnano[67].

Nel 2015 è stato registrato il nuovo inno ufficiale: Lilla, siamo noi[1]. Il testo, la musica e l'arrangiamento del nuovo brano musicale ufficiale della società sono di Giuseppe Calini[1].

Strutture

Stadio

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Giovanni Mari.

La squadra gioca le gare casalinghe allo stadio Giovanni Mari, che si trova a Legnano in via Carlo Pisacane. Inaugurato il 2 ottobre 1921[19], ha una capienza di 6 700 posti, in parte coperti. È dedicato a Giovanni Mari, presidente dell'Associazione Calcio Legnano dal 1952 al 1954 e dal 1979 al 1987. Lo stadio ospita anche l'annuale corsa ippica che chiude il Palio di Legnano all'ultima domenica di maggio.

Centro di allenamento

La formazione lilla svolge le sedute di allenamento in una struttura sportiva situata in via Parma a Legnano, dov'è presente un campo sintetico[68].

Società

Organigramma societario

L'organigramma societario dell'Associazione Calcio Dilettantistica Legnano è[69][70][71]:

Staff dell'area amministrativa
Società
  •   Vanessa Paolillo - Presidente
  •   Simone Fraietta - Vicepresidente e direttore generale

Consiglieri
  •   Simone Fraietta
  •   Vanessa Paolillo
  •   Luciano Marchesani
  •   Salvatore Verdoliva
  •   Mauro Nucera
  •   Norberto Albertalli
  •   Giorgio Scaringi
  •   Giovanni Grimi

Soci
  •   Simone Fraietta
  •   Vanessa Paolillo
  •   Luciano Marchesani
  •   Salvatore Verdoliva
  •   Mauro Nucera
  •   Norberto Albertalli
  •   Giorgio Scaringi
  •   Giovanni Grimi
  •   Sergio Cassani
  •   Roberto Busi
  •   Alberto Oldrini

Dirigenti e collaboratori
  •   Paolo Guidetti - Direttore sportivo
  •   Mario Taje - Team manager
  •   Marco Bof - Segretario generale
  •   Emilio Ferre - Collaboratore
  •   Stefano Rimazza - Addetto stampa & Web master
  •   Fernando Logrippo - Collaboratore
  •   Matilde Nicoletta - Segretaria

Settore giovanile

 
Luigi Allemandi

Il Legnano ha un settore giovanile che è attivo fin dagli albori della storia della sodalizio sportivo e che ha permesso, insieme ad altre motivazioni, l'assegnazione della Stella d'oro al merito sportivo alla società[53].

Il primo giocatore lanciato dalle giovanili del Legnano, che ha poi calcato palcoscenici importanti, è stato Luigi Allemandi. Giocò nei Lilla all'inizio degli anni venti e si laureò Campione del Mondo con la Nazionale italiana nel 1934. Nativo della provincia di Cuneo, si trasferì giovanissimo a Legnano con la famiglia[72]. Sul finire dello stesso decennio debuttò, nelle file del Legnano, Giuseppe Bigogno.

 
Gigi Riva in allenamento con il Legnano

È di questi decenni il lancio di molti legnanesi nel calcio di alto livello: Angelo Cameroni, Angelo Colombo, Angelo Canavesi, Giovanni Guidi, Carlo Canziani, Francesco Landini, Guido Castoldi, Vinicio Colombo, Elio Pagani, Angelo Rotondi, Albino Bottini, Ferruccio Ratti, Franco Colombo, Camillo Ferrè, Ferruccio Ratti, Angelo Solbiati e Pierino Luraghi[73]. Significativa fu la formazione tipo della stagione 1934-1935, giocata in Serie B, che era costituita quasi esclusivamente da calciatori legnanesi[73].

Dopo la fine della seconda guerra mondiale il settore giovanile del Legnano fu gestito dall'ungherese Ferenc Fehér, grazie al cui lavoro vennero lanciati molti giovani promettenti che in seguito ebbero una fortunata carriera calcistica[73]. Tra essi, ci furono Edmondo Colombi, Elia Greco, Remo Morelli, Enzo Mustoni, Angelo Panara, Adelio Crespi e Ernesto Castano[73].

Degli anni sessanta sono invece Angelo Pereni, Luigi Pogliana, Alberto Vivian, Remo Morelli, Riccardo Talarini, Roberto Melgrati, Paolo Pulici e Gigi Riva[73]. Negli anni settanta, complice la crisi societaria che portò alla retrocessione in Serie D, il settore giovanile conobbe un periodo di involuzione che venne superato negli anni ottanta[74].

Dal campionato 1980-1981 le giovanili del Legnano si arricchirono di una nuova squadra, quella degli Esordienti, che si affiancò alle tre compagini già esistenti: Berretti, Allievi e Giovanissimi[74]. Di questo decennio è il lancio di Marco Simone, Valerio Mazzucato, Rufo Emiliano Verga, Davide Fontolan e Gianluigi Valleriani[74].

Nella stagione 1990-1991 gli Allievi del Legnano hanno vinto il Campionato Allievi Nazionali Serie C1 e C2[75].

Allenatori e presidenti

Di seguito l'elenco degli allenatori e dei presidenti del Legnano[76].

Allenatori
Presidenti
  • 1913-1916   Aldo Visconti e l'ing. Eugenio Tosi (presidente onorario)
  • 1916-1924   sen. Antonio Bernocchi
  • 1924-1925   comm. Carlo Delle Piane
  • 1925-1927   cav. uff. Ernesto Castiglioni
  • 1927-1929   sen. Antonio Bernocchi
  • 1929-1931   Giuseppe Mario Perozzi, Mario Raimondo e Riccardo Pezzoni (Comitato di reggenza)
  • 1931-1933   cav. uff. Ernesto Castiglioni
  • 1933-1934   Primo Colombo (Commissario straordinario)
  • 1934-1945   cav. ing. Giulio Riva
  • 1945-1952   comm. Pino Mocchetti
  • 1952-1953   cav. Luigi Mandelli (Commissario straordinario), poi comm. Giovanni Mari
  • 1953-1954   comm. Giovanni Mari
  • 1954-1956   Giuseppe Mario Perozzi (Commissario reggente)
  • 1956-1959   comm. Davide Casero (Commissario straordinario)
  • 1959-1963   comm. Luciano Caccia
  • 1963-1964   comm. Felice Bossi (Commissario straordinario)
  • 1964-1975   Augusto Terreni
  • 1975-1979   Rolando Landoni (Commissario straordinario)
  • 1979-1986   comm. Giovanni Mari
  • 1986   Ulrico Lucarelli
  • 1986-1987   comm. Giovanni Mari
  • 1987-1996   comm. Ferdinando Villa
  • 1996-1999   Mario Pighetti
  • 1999   Mauro Rusignolo
  • 1999-2002   Mauro Rusignuolo
  • 2002-2005   Antonio Di Bari
  • 2005-2007   Giovanni Simone
  • 2007-2009   Giuseppe Resta
  • 2009-2010   Giacomo Tarabbia
  • 2010   Alessio Fiore
  • 2011-2015   Nicolò Zanda[79]
  • 2015   Salvatore Verdoliva[80]
  • 2015-oggi   Vanessa Paolillo


Calciatori

  Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori dell'A.C. Legnano.
 
Paolo Pulici vincitore della classifica marcatori 1975-1976, durante la sua lunga militanza nel Torino

I giocatori più famosi che hanno vestito la casacca lilla sono stati Luigi Allemandi e Atilio Demaría, campioni del mondo nel 1934 con la Nazionale italiana, che hanno giocato nel Legnano, rispettivamente, dal 1921-1922 al 1924-1925 e nel 1945-1946, nonché Gigi Riva e Ernesto Castano, campioni d'Europa nel 1968 con la Nazionale italiana, che hanno vestito la maglia lilla, rispettivamente, nel 1962-1963 e nel 1956-1957. Gigi Riva detiene il record di marcature della Nazionale italiana (ancora imbattuto) con 35 gol.

Hanno giocato nel Legnano anche Paolo Pulici nella stagione 1966-67, Héctor Puricelli dal 1949-1950 al 1950-1951, Karl-Erik Palmér dal 1951-1952 al 1957-1958, Walter Novellino nel 1971-1972, Daniele Fortunato dal 1980-1981 al 1984-1985, Davide Fontolan dal 1982-1983 al 1985-1986, Luca Landonio nel 1983-1984, dal 1985-1986 al 1987-1988 e dal 1999-2000 al 2000-2001, Cristiano Scapolo dal 2001-2002 al 2003-2004, Jimmy Algerino nel 2004-2005 e Julien Brellier nel 2002-2003[81].

Nella stagione 2005-2006, dopo avervi giocato le giovanili, è tornato a vestire la maglia lilla anche Marco Simone, che assieme al fratello Gianni è stato per qualche tempo comproprietario della squadra.

Il Legnano e le Nazionali di calcio

Cinque calciatori sono stati convocati da una rappresentiva italiana durante il loro periodo di militanza nel Legnano:

Nessun calciatore straniero che ha vestito la maglia lilla ha mai ricevuto una convocazione in Nazionale.

Palmarès

Competizioni nazionali

1982-1983 (girone B)
2006-2007 (girone A)
1992-1993 (girone A)

Competizioni regionali

2011-2012 (girone N)
2012-2013 (girone A)

Competizioni giovanili

1990-1991 (torneo Serie C1 e C2)[75]

Onorificenze

Altri piazzamenti

Secondo posto: 1919-1920 (girone C), 1920-1921 (girone D)
Secondo posto: 1922-1923 (girone B), 1927-1928 (girone B)
Terzo posto: 1926-1927 (girone B)
Secondo posto: 1946-1947 (girone A), 1950-1951, 1952-1953
Terzo posto: 1949-1950, 1954-1955
Terzo posto: 1942-1943 (girone D)
Terzo posto: 1988-1989 (girone B), 1993-1994 (girone A)
Terzo posto: 2009-2010 (girone A)
Secondo posto: 1976-1977 (girone B), 1977-1978 (girone B)
Secondo posto: 1997-1998 (girone B)
Terzo posto: 1996-1997 (girone B)
Secondo posto: 2013-2014 (girone A)

Statistiche e record

Partecipazione ai campionati

Campionati nazionali

Nelle 89 stagioni sportive disputate dal Legnano nei campionati nazionali dalla fine della prima guerra mondiale, sono compresi 8 campionati di Prima Categoria Nazionale/Prima Divisione/Divisione Nazionale (primo livello della piramide calcistica italiana), 2 campionati di Prima Divisione (secondo livello), 1 campionato di Serie B-C Alta Italia come squadra di C (terzo livello), e 20 campionati di Serie C2 (quarto livello). In queste statistiche non sono computati i tornei di guerra.

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Prima Categoria 2 1919-1920 1920-1921 11
Prima Divisione 5 1921-1922 1925-1926
Divisione Nazionale 1 1928-1929
Serie A 3 1930-1931 1953-1954
Prima Divisione 2 1926-1927 1927-1928 16
Serie B 14 1929-1930 1956-1957
Serie C 26 1935-1936 1974-1975 33
Serie B-C Alta Italia 1 1945-1946
Serie C1 5 1983-1984 2007-2008
Lega Pro Prima Divisione 1 2008-2009
Serie D 3 1975-1976 1977-1978 24
Serie C2 20 1978-1979 2006-2007
Lega Pro Seconda Divisione 1 2009-2010
Campionato Nazionale Dilettanti 5 1992-1993 1999-2000 5

Campionati regionali

I campionati regionali disputati dall'Associazione Sportiva Dilettantistica Legnano 1913 Calcio e dalla Associazione Calcio Dilettantistica Legnano possono essere così riassunti:

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Eccellenza 3 2013-2014 2015-2016 3
Promozione 1 2012-2013 1
Prima Categoria 1 2011-2012 1

Campionati regionali precedenti alla prima guerra mondiale

Il Football Club Legnano, prima dello scoppio della prima guerra mondiale, partecipò a due campionati regionali organizzati dal Comitato Regionale Lombardo: la Promozione Lombarda e la Terza Categoria Lombarda. All'epoca essi rappresentavano, rispettivamente, il secondo e il terzo livello della piramide calcistica italiana.

Livello Categoria Partecipazioni Stagione Totale
Promozione 1 1914-1915 1
Terza Categoria 1 1913-1914 1

Statistiche di squadra

Le statistiche salienti del Legnano sono[87]:

Statistiche individuali

Le top 10 dei calciatori che contano più presenze[88] e reti[89] nella storia della società sono:

Record di presenze
Record di reti


Tifoseria

Storia

Il nome del Lilla Club che riunisce i tifosi del Legnano è Me Car Legnan[90]. Questo sodalizio, che è nato nel 2013[90], riprende una tradizione consociativa che ha le sue premesse negli anni sessanta con la costituzione delle prime associazioni di tifosi lilla[91] e che ha le sue origini nel 1976, anno di fondazione del primo Lilla Club[92]. Il nome Me Car Legnan richiama il titolo del vecchio inno dell'Associazione Calcio Legnano.

Gli ultras del Legnano fanno riferimento ai Boys Lilla, gruppo fondato nel 1980 che occupa, in occasione delle partire casalinghe della squadra, la Curva Nord dello stadio Giovanni Mari[93]. Altri gruppi minori di ultras lilla sono gli Scalmanati, la Gente Guasta, la Falange Lilla e la Vecchia Guardia[92].

Gemellaggi e rivalità

  Lo stesso argomento in dettaglio: Derby calcistici in Lombardia.
«Partite-sentimento, come Pro Patria - Legnano. Sono gare come queste, con questo fascino, che possono battere il calcio d'affari, di violenza, di depravazione»

Vista la vicinanza dei due comuni, la rivalità più accesa è quella nei confronti della Pro Patria, che è la squadra calcistica più importante della confinante Busto Arsizio. Spesso i destini delle due squadre si sono incrociati, anche in Serie A, generando il Derby dell'Altomilanese. L'antagonismo tra le due squadre calcistiche nacque nel 1928, in occasione del primo scontro diretto ufficiale tra le due compagini[95], in un periodo in cui entrambe le formazioni ambivano, a fortuna alterne, alla Divisione Nazionale, che all'epoca era il nome del campionato di massimo livello del calcio italiano[96]. Un derby Legnano-Pro Patria è stata l'occasione in cui è avvenuta l'intitolazione a Giovanni Mari dello stadio di via Pisacane[97]. La rivalità tra i due comuni, che non è solo calcistica, è invece antica di secoli[98].

Altre rivalità sono con le tifoserie della Cremonese, del Novara, del Padova, del Pavia, del Saronno, della Triestina e del Varese[92]. Un tempo erano tifoserie amiche di quella lilla gli ultras dell'Aosta e dell'Omegna[92]. I tifosi lilla hanno conservato il gemellaggio con le tifoserie dell'Arbus, del Mestre e della Sanremese[92].

Note

  1. ^ a b c Registrato l'inno ufficiale: Lilla, siamo noi, su aclegnano.com. URL consultato il 29 luglio 2015.
  2. ^ a b c LND - Comunicato n°6 - Comitato Regionale Lombardia, su lnd.it, 31 luglio 2015. URL consultato il 10 settembre 2015.
  3. ^ Fontanelli, 2004, p. 12
  4. ^ Sentenza del Tribunale (JPG), su statistichelilla.it. URL consultato il 15 giugno 2015.
  5. ^ a b Ripreso simbolo e nome AC LEGNANO, su aclegnano.com. URL consultato il 15 giugno 2015.
  6. ^ D'Ilario, 1993, p. 31.
  7. ^ a b c D'Ilario, 1993, p. 35.
  8. ^ a b D'Ilario, 1993, p. 36.
  9. ^ a b c d D'Ilario, 1993, p. 37.
  10. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s Cronologia dell'A.C. Legnano, su statistichelilla.it. URL consultato il 15 giugno 2015.
  11. ^ D'Ilario, 1993, p. 38.
  12. ^ D'Ilario, 1993, pp. 38-42.
  13. ^ D'Ilario, 1993, p. 43.
  14. ^ D'Ilario, 1993, p. 44.
  15. ^ a b c D'Ilario, 1993, p. 45.
  16. ^ Il Campionato di Foot-Ball, La Stampa, 20 giugno 1921, p. 4.
  17. ^ Il Campionato si... diverte!, La Stampa, 27 giugno 1921, p. 4.
  18. ^ a b D'Ilario, 1993, p. 46.
  19. ^ D'Ilario, 1993, pp. 48-50.
  20. ^ D'Ilario, 1993, p. 55.
  21. ^ D'Ilario, 1993, p. 56.
  22. ^ D'Ilario, 1993, p. 60.
  23. ^ D'Ilario, 1993, p. 61.
  24. ^ D'Ilario, 1993, p. 63.
  25. ^ D'Ilario, 1993, pp. 63-66.
  26. ^ D'Ilario, 1993, pp. 66-69.
  27. ^ D'Ilario, 1993, pp. 69-74.
  28. ^ D'Ilario, 1993, p. 74.
  29. ^ D'Ilario, 1993, p. 77.
  30. ^ D'Ilario, 1993, pp. 80-81.
  31. ^ D'Ilario, 1993, pp. 80-83.
  32. ^ D'Ilario, 1993, pp. 83-85.
  33. ^ D'Ilario, 1993, pp. 85-87.
  34. ^ D'Ilario, 1993, pp. 87-89.
  35. ^ D'Ilario, 1993, pp. 89-93.
  36. ^ D'Ilario, 1993, pp. 93-98.
  37. ^ Non prima però di un'estenuante battaglia legale vertente sulla vittoria a tavolino degli etnei a Padova per intemperanze del pubblico nella penultima giornata: se in un primo tempo la CAF aveva annullato la relativa delibera della Lega, fu poi il Consiglio federale a sciogliere la CAF e instaurarne una nuova che ristabilì l'originaria decisione.
  38. ^ D'Ilario, 1993, pp. 100-106.
  39. ^ D'Ilario, 1993, pp. 107-111.
  40. ^ D'Ilario, 1993, pp. 111-113.
  41. ^ D'Ilario, 1993, pp. 114-116.
  42. ^ D'Ilario, 1993, pp. 116-118.
  43. ^ D'Ilario, 1993, pp. 189-190.
  44. ^ D'Ilario, 1993, p. 131.
  45. ^ D'Ilario, 1993, p. 136.
  46. ^ D'Ilario, 1993, pp. 136-138.
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Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni