Associazione Calcio Legnano
L'Associazione Calcio Dilettantistica Legnano[2], meglio nota come AC Legnano o semplicemente Legnano, è una società calcistica italiana con sede nella città di Legnano. Nella stagione 2015-2016 milita nel girone A del campionato lombardo di Eccellenza, quinto livello della piramide calcistica italiana.
ACD Legnano Calcio ![]() | |
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I Lilla | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | ![]() |
Simboli | Il Guerriero di Legnano |
Inno | Lilla, siamo noi[1] Giuseppe Calini |
Dati societari | |
Città | Legnano |
Nazione | ![]() |
Confederazione | UEFA |
Federazione | ![]() |
Campionato | Eccellenza |
Fondazione | 1913 |
Scioglimento | 2010 |
Rifondazione | 2011 |
Proprietario | ![]() |
Presidente | ![]() |
Allenatore | ![]() |
Stadio | Giovanni Mari (6 700 posti) |
Sito web | www.aclegnano.com |
Palmarès | |
Titoli nazionali | 2 Campionati di Serie C2 1 Campionato Nazionale Dilettanti |
Si invita a seguire il modello di voce |
Fondata il 1º gennaio 1913 con il nome di Football Club Legnano[3], fu una delle prime squadre calcistiche di città non capoluogo di provincia a prendere parte al campionato di massima serie. L'esordio in Prima Categoria, all'epoca denominazione del massimo livello del calcio italiano, fu nella stagione 1919-1920, mentre quello nella neo-costituita Serie A a girone unico avvenne nel 1930-1931. La società cambiò nome in Associazione Calcio Legnano nella stagione 1935-1936. Negli anni cinquanta il Legnano partecipò ad altri due stagioni di Serie A senza però andare mai oltre l'ultimo posto. Prese parte anche a 15 campionati di Serie B, l'ultimo nella stagione 1956-1957.
Al termine della stagione 2009-2010, disputata in Lega Pro Seconda Divisione, il Legnano venne escluso da tutti i campionati nazionali per gravi inadempienze finanziarie e infine radiato dalla FIGC in data 27 febbraio 2012[4]. Nel 2011, dopo un anno di inattività, fu fondata una nuova società, l'Associazione Sportiva Dilettantistica Legnano 1913 Calcio, che, inizialmente senza acquisire la tradizione sportiva della fallita Associazione Calcio Legnano, decise di usufruire dei colori e parzialmente del nome di quest'ultima. Il nuovo sodalizio, partito dal campionato regionale di Prima Categoria, entro il 2013 ha conquistato due promozioni, arrivando in Eccellenza.
Dal 7 maggio 2015 l'A.S.D. Legnano 1913 ha riacquisito ufficialmente la denominazione storica e gli emblemi della vecchia società, ereditandone anche la tradizione sportiva[5] e assumendo la denominazione di A.C.D. Legnano[2][6].
Storia
Le origini del calcio a Legnano e la fondazione della società
Il primo tentativo di fondare una squadra di calcio rappresentativa della città di Legnano è datato 1906. La squadra, che ebbe breve continuità sportiva e che nacque per iniziativa di Serafino Triulzi, aveva, come divisa sociale, maglia bianca e calzoncini neri[7]. Questa squadra giocava su un campo messo a disposizione dall'azienda legnanese Wolsit[8]. La compagine partecipò a incontri calcistici organizzati con squadre locali e fu in attività fino al 1911 registrando buoni successi sportivi[8].
Il secondo tentativo, che invece andò a buon fine, ebbe la sua genesi nel 1912, quando G.G. Piazza del Milan e G.M. Riva dell'RFC Liegi, entrambi residenti a Legnano per questioni di lavoro, iniziarono a sondare il terreno con l'intenzione di fondare una squadra di calcio nella città del Carroccio[8]. La risposta della cittadinanza fu positiva e il 1º gennaio 1913, durante un'assemblea organizzata presso una sala dell'albergo "Carroccio", il primo consiglio di amministrazione approvò lo statuto di costituzione del "Legnano Football Club", decretando nel contempo che i colori sociali sarebbero stati il rosso e il nero[9]. Il primo presidente effettivo fu però Aldo Visconti, che sostituì quasi subito G.M. Riva, mentre come presidente onorario fu eletto Eugenio Tosi[10]. In occasione di questo cambio al vertice societario, fu decretato il nuovo colore sociale: il lilla[10].
Il terreno di gioco era un campo da calcio in via Lodi costruito a spese dell'azienda metalmeccanica legnanese Franco Tosi e dell'industriale Antonio Bernocchi[10]. Alla luce dei risultati promettenti conseguiti nei primi incontri, Antonio Bernocchi iniziò a finanziare generosamente la neo-costituita società gettando le basi per le future partecipazioni ai campionati di massima serie del calcio italiano[10].
La squadra si iscrisse al campionato di Terza Categoria 1913-1914, terzo livello della piramide calcistica italiana dell'epoca, classificandosi al 7º posto nel girone A del Comitato Regionale Lombardo[11]. La stagione successiva, essendosi dotati di un campo cintato e omologato, i Lilla si iscrissero alla Promozione lombarda, secondo livello del calcio italiano di quegli anni, giungendo al 6º posto nel girone A[11].
La guerra era incombente e ogni attività ufficiale cessò. I giocatori non impegnati al fronte continuarono a praticare l'attività sportiva e il sodalizio lilla prese parte ad alcuni tornei gestiti da squadre affiliate alla FIGC[12]. Diversi furono i successi nelle diverse manifestazioni calcistiche locali che permisero al Legnano di confrontarsi con squadre del calibro di Milan, Inter, Unione Sportiva Milanese e Torino[13].
In massima serie
Nel 1919 ripresero i campionati e per la stagione 1919-1920 il Legnano venne ammesso in Prima Categoria, la massima serie dell'epoca, per meriti sportivi; si classificò 2° nel girone C della Lombardia[14], qualificandosi alle semifinali dove si piazzò 5º nel girone A[11].
Nella stagione 1920-1921 la squadra vinse l'eliminatoria lombarda laureandosi campione di Lombardia di I Categoria nonostante la concorrenza di squadre blasonate quali Milan e Inter, qualificandosi così alle semifinali, dove venne inserita nel Girone C insieme a Torino, Padova e Mantova[15]. Contese fino all'ultimo al Torino il primo posto nel girone, valevole per la qualificazione alle finali del campionato dell'Italia settentrionale e, dopo la vittoria nello scontro diretto all'ultima giornata, il Legnano sembrava addirittura in grado di poter aver la meglio sul Torino, essendo in testa alla classifica a pari merito con i granata torinisti, ma con una partita da recuperare contro il Mantova fanalino di coda[16]. Un'inaspettata sconfitta a Mantova nel recupero impedì ai Lilla di operare il sorpasso, rendendo necessario uno spareggio tra le due compagini: esso si disputò sul neutro di Vercelli e fu sospeso sul risultato di 1-1 durante l'"oltranza", dopo ben due ore e 38 minuti di gioco[17][18]. La ripetizione dello spareggio si sarebbe dovuta disputare la settimana successiva, ma le due squadre, ormai spossate, decisero di rinunciare alle Finali ritirandosi dal campionato per esaurimento delle forze[16].
In segno di protesta per le dimensioni elefantiache raggiunte dal campionato (64 iscritte al Nord) e per la bocciatura del Progetto Pozzo, piano di riforma dei campionati volta a ridurre le partecipanti alla massima serie per l'Italia settentrionale a sole 24 partecipanti, il Legnano, insieme ad altre 23 tra le società maggiori, fu tra le squadre secessioniste che aderirono alla C.C.I. fondando un campionato parallelo a quello federale[11][16].
Al termine della stagione, FIGC e C.C.I. trovarono un compromesso riunificandosi, e il Legnano, in virtù del 5º posto nel girone B della Prima Divisione Nord C.C.I.[11], fu ammesso alla nuova Prima Divisione 1922-1923 a 36 squadre (da ridursi a 24 già dalla stagione successiva) senza passare per gli spareggi salvezza previsti dal Compromesso Colombo. Nella stagione 1922-1923 il Legnano si classificò al 2º posto nel girone B della Prima Divisione Nord, dietro soltanto al Genoa alla fine campione d'Italia[11][20].
I campionati successivi non furono altrettanto esaltanti: nel 1924-1925, il Legnano sfiorò la retrocessione con un 11º posto nel girone A della Prima Divisione Nord[21]. La retrocessione fu rinviata solo di un anno: complice la prevista riduzione delle partecipanti al torneo di massima serie a sole 16 società a partire dal 1926-1927, e la conseguente introduzione di quattro retrocessioni per girone, il Legnano non riuscì a evitare la retrocessione con il 12º e ultimo posto nel girone A della Prima Divisione Nord[22].
La Carta di Viareggio, un progetto di riforma dei campionati, diede però una speranza di salvezza al Legnano e alle altre retrocesse, istituendo un torneo di qualificazione a eliminazione diretta (con quarti, semifinali e finale) con in palio un posto per la massima serie (ribattezzata Divisione Nazionale). Il Legnano, tuttavia, non seppe sfruttare l'opportunità concessagli: vinto il quarto di finale contro l'Udinese a tavolino per ritiro dell'avversaria, fu eliminata in semifinale dall'Alessandria con un punteggio netto di 4-1, retrocedendo dunque in Prima Divisione, ovvero nel nuovo campionato cadetto (omonimo alla vecchia massima serie) che fu istituito in seguito alla creazione della Divisione Nazionale.
Il ritorno in Divisione Nazionale
Dopo due anni di permanenza nella divisione cadetta, con la promozione sfiorata soprattutto nel secondo anno (2º posto nel girone B della Prima Divisione Nord[11]), nell'estate del 1928 il Legnano, classificatosi secondo, fu ripescato d'ufficio in Divisione Nazionale (la massima serie dell'epoca), complice l'allargamento della stessa a 32 squadre e la scomparsa dell'Unione Sportiva Milanese, giunta prima nel girone.
Il Legnano disputò un campionato pessimo, terminando al 16º e ultimo posto nel girone A della Divisione Nazionale e retrocedendo in Prima Divisione[11]. Tuttavia, in estate la FIGC allargò i tornei di Serie A e B della Divisione Nazionale a 18 società portando al ripescaggio delle 4 retrocesse in Prima Divisione, tra cui il Legnano, che vennero riammesse in Serie B[23].
Nella stagione 1929-1930 (presidente Antonio Bernocchi), con un 2º posto in Serie B, risalì subito in A[24], ma la permanenza in massima serie durò solo una stagione conclusa al 18° e all'ultimo posto con conseguente ritorno immediato in nella serie cadetta[25]. Seguirono quattro stagioni in Serie B, con piazzamenti a metà classifica, e nel 1934-1935 il Legnano scese in Serie C[26]. Durante la stagione 1935-1936 la società cambiò nome, abbandonando l'albionico Football Club Legnano per il più italico Associazione Calcio Legnano.
Seguirono due stagioni pessime in C, con la squadra retrocessa due volte in Prima Divisione Regionale e altrettante volte ripescata in C dalla federazione[27]. Nelle stagioni successive il Legnano, pur riprendendosi parzialmente e non rischiando più la retrocessione, non riuscì mai a lottare per la promozione, e il risultato migliore negli ultimi anni dell'anteguerra fu il terzo posto conseguito nel girone D di Serie C nella stagione 1942-1943[28]. Dal 1943 al 1945 l'attività ufficiale fu sospesa per gli eventi bellici conseguenti all'armistizio di Cassibile dell'8 settembre 1943[29].
I primi anni del dopoguerra: tra Serie A e B
Nella stagione 1945-1946, con la ripresa dei campionati, il Legnano fu ammesso in qualità di società di terza fascia, al campionato misto di Serie B-C dell'Alta Italia[30]. A fine stagione, per decreto della FIGC, fu ammessa d'ufficio nella nuova Serie B a tre gironi[31]. Nella stagione successiva sfiorò la promozione in Serie A con un 2º posto nel girone A di Serie B (anche se a fine stagione furono ben sette i punti di distacco dalla Pro Patria capolista indiscussa e promossa)[32], mentre nella stagione successiva, con un 4º posto nel girone A di Serie B, riuscì a salvarsi per un punto nonostante il ritorno della Serie B a girone unico (soltanto le prime sette di ognuno dei tre gironi si sarebbero salvate)[33]. Dopo una stagione di transizione (8º posto in Serie B)[34], nella stagione 1949-50 sfiorò di nuovo il ritorno in massima serie con un 3º posto, promozione però solo rinviata di un anno[35]: nella stagione 1950-1951 (presidente Pino Mocchetti), con un 2º posto in Serie B, fu promosso dopo vent'anni di astinenza in Serie A[36].
Ancora una volta, però, la permanenza in massima serie si concluse dopo appena una stagione con il 20º posto in Serie A: alla prima di ritorno, il 3 febbraio 1952, Bruno Tassini, l'arbitro di Legnano-Bologna, vinta dai rossoblu con un rigore a pochi minuti dalla fine, fu aggredito dai tifosi lilla alla stazione Centrale di Milano, che gli ruppero otto denti, per cui la squadra lombarda subì una pesante squalifica del campo e la sconfitta a tavolino per 2-0 vedendo compromesso il suo campionato, che si concluse con una nuova retrocessione in Serie B[37].
Ritornò in Serie A dopo appena una stagione in virtù del 2º posto in Serie B dopo lo spareggio col Catania (presidente Giovanni Mari): l'ottimo finale dei siciliani permise agli etnei di sbarazzarsi della concorrenza delle sorprendenti Cagliari e Valdagno, riuscendo ad agganciare un lanciato ma zoppicante Legnano in seconda posizione[38], rendendo necessario uno spareggio in pieno luglio, che i lombardi si aggiudicarono per 4-1, venendo dunque promossi in massima serie[39].
Ancora una volta il Legnano concluse il proprio campionato in massima serie all'ultimo posto, ritornando immediatamente in Serie B: alla penultima giornata il Legnano era all'ultimo posto con altre tre squadre, e quindi ancora in corsa per la salvezza (solo le ultime due classificate retrocedevano), ma il pareggio ottenuto all'ultima giornata con il Novara condannò i Lilla all'ultimo posto e alla retrocessione, avendo le altre tre concorrenti per la salvezza (SPAL, Palermo e Udinese) vinto e staccato i lombardi di un punto (alle tre pericolanti, per la cronaca, essendo a pari punti, toccarono gli spareggi, che sancirono il ritorno in Serie B, dopo sei anni, dei siciliani)[40]. Da allora i Lilla non fecero più ritorno in Serie A.
Nella stagione 1954-1955 il Legnano sfiorò di nuovo l'immediato ritorno in massima serie, classificandosi al 3º posto in Serie B: fatale per la mancata promozione fu la secca sconfitta nello scontro diretto contro il Padova all'ultima giornata, che permise proprio ai patavini di staccare i Lilla in classifica e a strappare loro la promozione in massima serie[41]. Seguì un inesorabile declino: già nel 1955-1956 ottenne solo un 14º posto in Serie B[42].
La retrocessione in terza serie arrivò l'anno successivo: concludendo il torneo di B 1956-1957 al 18º posto, scese in Serie C[43]. Da allora il Legnano non avrebbe fatto più ritorno nemmeno in Serie B.
Negli anni cinquanta si parlò della fusione del Legnano con la Pro Patria a formare un nuovo sodalizio calcistico, l'Olonia (dal nome del fiume che attraversa Legnano e che passa non lontano da Busto Arsizio: l'Olona), che avrebbe dovuto avere la divisa sociale bianca cerchiata di blu e di lilla: l'iniziativa non ebbe però seguito, sebbene la trattativa tra le due società fosse in uno stadio molto avanzato[44].
I decenni seguenti: tra Serie C e D
Seguì un ventennio di permanenza in Serie C (dal 1957-1958 al 1974-1975), nel quale il Legnano non fu praticamente mai in lotta per la promozione in B (il massimo risultato fu il quinto posto raggiunto nelle stagioni 1959-1960, 1963-1964 e 1969-1970[11]: in particolare, in quest'ultima stagione, l'obiettivo della dirigenza era quello di riapprodare in serie B, obbiettivo che però non fu raggiunto[45]), concludendo spesso la stagione a metà classifica[11]. Al termine della stagione 1974-1975 arrivò la prima retrocessione in Serie D a causa del 20º posto nel girone A di Serie C[46].
Dopo aver sfiorato il ritorno in C nella stagione 1976-1977 (2º posto nel girone B di Serie D), al termine della stagione 1977-1978, in virtù del 2º posto nel girone B di Serie D, il Legnano venne ammesso nel neo-costituito campionato di Serie C2[47]. Nella stagione 1978-1979 rischiò tuttavia di far immediato ritorno in D, raggiungendo la salvezza solo vincendo lo spareggio con la Pro Vercelli[48]. Dopo alcuni campionati di alto livello (con due quarti posti in tre stagioni), nella stagione 1982-1983 il Legnano, vincendo il girone B di Serie C2, venne promosso in Serie C1[49].
Dopo alcuni campionati a metà classifica, nella stagione 1986-1987 il Legnano si classificò solo al 18º posto nel girone A di Serie C1, scendendo nuovamente in Serie C2[50]. Dopo una serie di stagioni discrete, con la promozione in C1 sfiorata nella stagione 1988-1989 (3º posto nel girone B di Serie C2)[51], la squadra declinò retrocedendo nel Campionato Nazionale Dilettanti al termine della stagione 1991-1992 (20º posto nel girone A di Serie C2)[52].
Nel 1989, prima dell'inizio della nuova stagione, il CONI insignì il Legnano della Stella d'oro al merito sportivo con la seguente motivazione:
Il ritorno tra i professionisti fu immediato: vincendo il girone A del Campionato Nazionale Dilettanti, il Legnano ritornò, dopo appena una stagione, in Serie C2[54]. Nella stagione successiva sfiorò la seconda promozione consecutiva - in C1 - con un 3º posto nel girone A di Serie C2[11].
La squadra ancora una volta conobbe una fase di declino e, dopo una stagione di transizione (8º posto nel girone A di Serie C2[11]), al termine del campionato 1995-1996, venne retrocessa nel Campionato Nazionale Dilettanti dopo i play-out[11]. Rimase tra i Dilettanti per quattro stagioni, raggiungendo la promozione solo al quarto tentativo (1999-2000, allorché vinse il girone B del Campionato Nazionale Dilettanti, raggiungendo l'obbiettivo promozione)[11].
Nelle stagioni successive la squadra riuscì sempre a salvarsi, in due occasioni ai play-out: nella prima occasione, stagione 2000-2001, vinse i play-out[11] col Moncalieri, nella seconda, stagione 2003-2004[11], li vinse col Savona. Nella stagione 2006-2007, vincendo il girone A di Serie C2, venne promosso in Serie C1[11].
La permanenza nella terza serie durò appena due stagioni: dopo un 7º posto a ridosso della zona play-off nella stagione 2007-2008[11], già nella successiva, concludendo al 18º posto nel girone A di Lega Pro Prima Divisione (nuovo nome del campionato), venne retrocessa direttamente in Lega Pro Seconda Divisione[11]. Nel campionato 2009-2010 il Legnano sfiorò il ritorno in Prima Divisione (la vecchia C1), fermandosi solo nella finale dei play-off con lo Spezia[55]. La stagione fu segnata da gravi difficoltà economiche, con ritardi nel pagamenti degli stipendi ai giocatori e vari passaggi di proprietà del club[56].
Il fallimento, la nuova società e la riacquisizione del nome storico
Il 16 luglio 2010 la società, a causa dell'ingente indebitamento, fu esclusa dalla Lega Pro[57] e radiata da tutti i campionati nazionali. Non fu neppure possibile iscriversi in un campionato dilettantistico regionale per la stagione 2010-2011, nonostante gli sforzi per creare in tempo un nuovo sodalizio[56]. Il 2010 segnò pertanto la fine dell'esistenza della società storica[56].
Dopo una stagione di stop assoluto, il 15 luglio 2011, Nicolò Zanda fondò una nuova squadra, l'A.S.D Legnano Calcio 1913, che si iscrisse al campionato di Prima Categoria della Lombardia per la stagione 2011-2012[58], venendo inserita nel girone N[59]. Il nuovo sodalizio (che inizialmente non aveva acquisito il titolo sportivo della defunta società) vinse il campionato e guadagnò l'accesso alla Promozione, venendo inserito nel girone A[59]. Al termine della stagione 2012-2013 la squadra giunse di nuovo prima, aggiudicandosi il campionato e ottenendo la promozione in Eccellenza
Nel massimo livello del calcio dilettantistico regionale i Lilla si piazzarono dapprima secondi nella stagione 2013-2014, poi quarti nel 2014-2015, guadagnando per due volte l'ammissione ai play-off. Nello specifico, il percorso che avrebbe potuto portare i Lilla alla promozione si arrestò contro il Magra Azzurri nel 2014 e contro il Verbano nel 2015[59].
Il 7 maggio 2015 l'A.S.D. Legnano 1913 ha acquisito ufficialmente i diritti sulla denominazione storica e sugli emblemi della vecchia società A.C. Legnano, ereditandone anche la tradizione sportiva[5] e assumendo pertanto il nome di Associazione Calcio Dilettantistica Legnano[2][6], al termine di una lunga trattativa con la curatela fallimentare del vecchio club, condotta dai presidenti Nicolò Zanda e Salvatore Verdoliva, che si è conclusa il 23 aprile 2015[60]. Dopo le dimissioni di Salvatore Verdoliva, il 2 luglio 2015 è stata eletta presidente Vanessa Paolillo, che è la prima donna a ricoprire questa carica[61].
Nell'estate 2015 il club ha presentato richiesta di ripescaggio nel campionato di Serie D 2015-2016[62], che però non è andata a buon fine[63]; il Legnano si presenta così per il terzo anno consecutivo al via del campionato del girone A di Eccellenza Lombardia, ove ritrova altre due illustri squadre del nord-ovest lombardo: il Varese (retrocesso dalla Serie B, escluso dalla Lega Pro e rifondato) e il Saronno (ricostituito dopo cinque anni di inattività)[64].
Cronistoria
Cronistoria dell'Associazione Calcio Dilettantistica Legnano | |
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Colori e simboli
Colori
Il colore sociale della società è il lilla. Nei primi mesi di vita del club, i colori sociali furono il rosso e il nero: questi colori però non debuttarono mai nelle partite ufficiali, dato che vennero cambiati pochi mesi dopo la fondazione della società in favore del lilla[9].
La divisa ufficiale è lilla con pantaloncini e calzettoni bianchi[66]. In trasferta i giocatori indossano una maglia nera con striscia bicolore centrale e verticale lilla, accompagnata da calzoncini e calzettoni neri[66].
Simboli ufficiali
Stemma
Lo stemma dell'Associazione Calcio Dilettantistica Legnano riporta a destra il monogramma "ACL" in oro su sfondo lilla, e a sinistra un "Guerriero di Legnano" stilizzato di colore nero (ripreso dall'omonimo monumento legnanese) su campo bianco. Nella parte superiore dell'emblema è presente la scritta "Legnano", mentre nella sezione sottostante è riportato l'anno di fondazione della società (1913). Lo stemma è contornato di nero e oro.
Fino al 2010 la bordatura dell'emblema era più complessa, dato che conteneva un motivo che ricordava un cordone, con il colore lilla della sezione di destra che aveva una gradazione più scura. Anche il "Guerriero di Legnano" è stato modificato: ora è più stilizzato rispetto a quello presente nel vecchio stemma della società. Il restyling dell'emblema è stato effettuato nel 2015 da Stefano Rimazza in occasione della riacquisizione della denominazione e della tradizione sportiva della fallita Associazione Calcio Legnano da parte dell'A.S.D. Legnano 1913.
L'iconografia del Guerriero di Legnano, che è spesso erroneamente associata al leggendario condottiero lombardo Alberto da Giussano[65], è stata anche utilizzata dall'azienda ciclistica Legnano, dalla Brigata meccanizzata "Legnano" dell'Esercito Italiano, dal partito politico della Lega Nord e dal corpo bandistico municipale di Legnano.
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Il monogramma del Football Club Legnano, utilizzato fino alla stagione 1934-1935, dopo di cui la società cambiò nome in Associazione Calcio Legnano
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Il monogramma ACL, storico simbolo della società
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L'emblema in uso fino al 2010
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Lo stemma attuale, in uso dal 2015
Inno
Il primo inno ufficiale dell'Associazione Calcio Legnano, che venne scritto in dialetto legnanese, fu Me car Legnan (it. "Mia cara Legnano"). Il testo e la musica di questo componimento musicale sono di Ernesto Parini (1909-1993)[67]. Il brano musicale è anche, più in generale, l'inno della città di Legnano[67].
Nel 2015 è stato registrato il nuovo inno ufficiale: Lilla, siamo noi[1]. Il testo, la musica e l'arrangiamento del nuovo brano musicale ufficiale della società sono di Giuseppe Calini[1].
Strutture
Stadio
La squadra gioca le gare casalinghe allo stadio Giovanni Mari, che si trova a Legnano in via Carlo Pisacane. Inaugurato il 2 ottobre 1921[19], ha una capienza di 6 700 posti, in parte coperti. È dedicato a Giovanni Mari, presidente dell'Associazione Calcio Legnano dal 1952 al 1954 e dal 1979 al 1987. Lo stadio ospita anche l'annuale corsa ippica che chiude il Palio di Legnano all'ultima domenica di maggio.
Centro di allenamento
La formazione lilla svolge le sedute di allenamento in una struttura sportiva situata in via Parma a Legnano, dov'è presente un campo sintetico[68].
Società
Organigramma societario
L'organigramma societario dell'Associazione Calcio Dilettantistica Legnano è[69][70][71]:
Settore giovanile
Il Legnano ha un settore giovanile che è attivo fin dagli albori della storia della sodalizio sportivo e che ha permesso, insieme ad altre motivazioni, l'assegnazione della Stella d'oro al merito sportivo alla società[53].
Il primo giocatore lanciato dalle giovanili del Legnano, che ha poi calcato palcoscenici importanti, è stato Luigi Allemandi. Giocò nei Lilla all'inizio degli anni venti e si laureò Campione del Mondo con la Nazionale italiana nel 1934. Nativo della provincia di Cuneo, si trasferì giovanissimo a Legnano con la famiglia[72]. Sul finire dello stesso decennio debuttò, nelle file del Legnano, Giuseppe Bigogno.
È di questi decenni il lancio di molti legnanesi nel calcio di alto livello: Angelo Cameroni, Angelo Colombo, Angelo Canavesi, Giovanni Guidi, Carlo Canziani, Francesco Landini, Guido Castoldi, Vinicio Colombo, Elio Pagani, Angelo Rotondi, Albino Bottini, Ferruccio Ratti, Franco Colombo, Camillo Ferrè, Ferruccio Ratti, Angelo Solbiati e Pierino Luraghi[73]. Significativa fu la formazione tipo della stagione 1934-1935, giocata in Serie B, che era costituita quasi esclusivamente da calciatori legnanesi[73].
Dopo la fine della seconda guerra mondiale il settore giovanile del Legnano fu gestito dall'ungherese Ferenc Fehér, grazie al cui lavoro vennero lanciati molti giovani promettenti che in seguito ebbero una fortunata carriera calcistica[73]. Tra essi, ci furono Edmondo Colombi, Elia Greco, Remo Morelli, Enzo Mustoni, Angelo Panara, Adelio Crespi e Ernesto Castano[73].
Degli anni sessanta sono invece Angelo Pereni, Luigi Pogliana, Alberto Vivian, Remo Morelli, Riccardo Talarini, Roberto Melgrati, Paolo Pulici e Gigi Riva[73]. Negli anni settanta, complice la crisi societaria che portò alla retrocessione in Serie D, il settore giovanile conobbe un periodo di involuzione che venne superato negli anni ottanta[74].
Dal campionato 1980-1981 le giovanili del Legnano si arricchirono di una nuova squadra, quella degli Esordienti, che si affiancò alle tre compagini già esistenti: Berretti, Allievi e Giovanissimi[74]. Di questo decennio è il lancio di Marco Simone, Valerio Mazzucato, Rufo Emiliano Verga, Davide Fontolan e Gianluigi Valleriani[74].
Nella stagione 1990-1991 gli Allievi del Legnano hanno vinto il Campionato Allievi Nazionali Serie C1 e C2[75].
Allenatori e presidenti
Di seguito l'elenco degli allenatori e dei presidenti del Legnano[76].
- 1913-1914 Adamo Bonacina
- 1914-1915 Pariani
- 1915-1916 Primo Colombo
- 1916-1917 Primo Colombo
- 1917-1919 Commissione tecnica formata da Primo Colombo, Adamo Bonacina e Giuseppe Venegoni
- 1919-1923 Primo Colombo
- 1923-1925 Imre Schöffer
- 1925-1927 Primo Colombo
- 1927-1928 Imre Schöffer
- 1928-1929 Armand Halmos
- 1929-1931 Luigi Barbesino
- 1931-1933 Otto Krappan
- 1933-1934 Francesco Lattuada
- 1934-1935 Vinicio Colombo
- 1935-1936 Enrico Crotti
- 1936-1945 Enrico Crotti
- 1945-1946 Attilio Demaria
- 1946-1947 Róbert Winkler
- 1947-1949 Giuseppe Galluzzi
- 1949-1950 Ugo Innocenti
- 1950-1951 Ugo Innocenti e Héctor Puricelli (D.T.)
- 1951-1952 Héctor Puricelli
- 1952-1953 Ugo Innocenti
- 1953-1954 Giuseppe Galluzzi
- 1954-1957 Ugo Innocenti
- 1957-1959 Mario Zidarich
- 1959-1960 Renato Picentini
- 1960-1962 Giuseppe Molina
- 1962-1963 Luciano Lupi
- 1963-1964 Fausto Braga
- 1964-1967 Luciano Lupi
- 1967-1968 Carlo Facchini
- 1968-1969 Sergio Realini
- 1969-1970 Carlo Facchini
- 1970-1971 Carlo Facchini
- 1971-1973 Luciano Sassi
- 1973-1974 Luciano Sassi
- 1974-1975 Fausto Braga
- 1975-1979 Mario Trezzi
- 1979-1980 Adelio Crespi
- 1981-1983 Pietro Maroso
- 1983-1984 Pietro Maroso
- 1984-1986 Andrea Valdinoci
- 1986-1987 Giovanni Ardemagni
- 1987-1988 Mauro Bicicli
- 1989-1990 Giorgio Veneri
- 1990-1991 Luciano Magistrelli
- 1991-1992 Abramo Rossetti
- 1992-1993 Marco Torresani
- 1993-1995 Luigi Vallongo
- 1995-1996 Renzo Contratto
- 1996-1997 Loris Boni
- 1997-1998 Carlo Muraro
- 1998-1999 Gian Marco Remondina
- 1999-2000 Roberto Bacchin
- 2000-2001 Roberto Bacchin
- 2001-2002 Mario Belluzzo
- 2002-2003 Ernestino Ramella
- 2003-2004 Pierluigi Casiraghi
- 2004-2005 Stefano Di Chiara
- 2005-2006 Vincenzo Maiuri e Gianpaolo Spagnulo
- Gianpaolo Spagnulo
- Luciano Miani
- Gianpaolo Spagnulo, Patric Legain e Nicolas Gennarielli
- 2006-2007 Gianfranco Motta
- 2007-2008 Claudio Gabetta
- 2008-2009 Attilio Lombardo
- 2009-2010 Giuseppe Scienza
- 2011-2013 Massimo Rovellini[77]
- 2013-2014 Massimo Rovellini[77]
- Alessandro Cerri[77]
- 2014-oggi Stefano Di Gioia[78]
- 1913-1916 Aldo Visconti e l'ing. Eugenio Tosi (presidente onorario)
- 1916-1924 sen. Antonio Bernocchi
- 1924-1925 comm. Carlo Delle Piane
- 1925-1927 cav. uff. Ernesto Castiglioni
- 1927-1929 sen. Antonio Bernocchi
- 1929-1931 Giuseppe Mario Perozzi, Mario Raimondo e Riccardo Pezzoni (Comitato di reggenza)
- 1931-1933 cav. uff. Ernesto Castiglioni
- 1933-1934 Primo Colombo (Commissario straordinario)
- 1934-1945 cav. ing. Giulio Riva
- 1945-1952 comm. Pino Mocchetti
- 1952-1953 cav. Luigi Mandelli (Commissario straordinario), poi comm. Giovanni Mari
- 1953-1954 comm. Giovanni Mari
- 1954-1956 Giuseppe Mario Perozzi (Commissario reggente)
- 1956-1959 comm. Davide Casero (Commissario straordinario)
- 1959-1963 comm. Luciano Caccia
- 1963-1964 comm. Felice Bossi (Commissario straordinario)
- 1964-1975 Augusto Terreni
- 1975-1979 Rolando Landoni (Commissario straordinario)
- 1979-1986 comm. Giovanni Mari
- 1986 Ulrico Lucarelli
- 1986-1987 comm. Giovanni Mari
- 1987-1996 comm. Ferdinando Villa
- 1996-1999 Mario Pighetti
- 1999 Mauro Rusignolo
- 1999-2002 Mauro Rusignuolo
- 2002-2005 Antonio Di Bari
- 2005-2007 Giovanni Simone
- 2007-2009 Giuseppe Resta
- 2009-2010 Giacomo Tarabbia
- 2010 Alessio Fiore
- 2011-2015 Nicolò Zanda[79]
- 2015 Salvatore Verdoliva[80]
- 2015-oggi Vanessa Paolillo
Calciatori
I giocatori più famosi che hanno vestito la casacca lilla sono stati Luigi Allemandi e Atilio Demaría, campioni del mondo nel 1934 con la Nazionale italiana, che hanno giocato nel Legnano, rispettivamente, dal 1921-1922 al 1924-1925 e nel 1945-1946, nonché Gigi Riva e Ernesto Castano, campioni d'Europa nel 1968 con la Nazionale italiana, che hanno vestito la maglia lilla, rispettivamente, nel 1962-1963 e nel 1956-1957. Gigi Riva detiene il record di marcature della Nazionale italiana (ancora imbattuto) con 35 gol.
Hanno giocato nel Legnano anche Paolo Pulici nella stagione 1966-67, Héctor Puricelli dal 1949-1950 al 1950-1951, Karl-Erik Palmér dal 1951-1952 al 1957-1958, Walter Novellino nel 1971-1972, Daniele Fortunato dal 1980-1981 al 1984-1985, Davide Fontolan dal 1982-1983 al 1985-1986, Luca Landonio nel 1983-1984, dal 1985-1986 al 1987-1988 e dal 1999-2000 al 2000-2001, Cristiano Scapolo dal 2001-2002 al 2003-2004, Jimmy Algerino nel 2004-2005 e Julien Brellier nel 2002-2003[81].
Nella stagione 2005-2006, dopo avervi giocato le giovanili, è tornato a vestire la maglia lilla anche Marco Simone, che assieme al fratello Gianni è stato per qualche tempo comproprietario della squadra.
Il Legnano e le Nazionali di calcio
Cinque calciatori sono stati convocati da una rappresentiva italiana durante il loro periodo di militanza nel Legnano:
- Angelo Cameroni[82] - Italia
- Emilio Caprile[83] - Italia
- Elia Legati[84] - Italia U-20
- Daniele Gasparetto[85] - Italia U-20
- Alessandro Iacono[86] - Italia U-18
Nessun calciatore straniero che ha vestito la maglia lilla ha mai ricevuto una convocazione in Nazionale.
Palmarès
Competizioni nazionali
- 1992-1993 (girone A)
Competizioni regionali
- 2011-2012 (girone N)
- Promozione: 1
- 2012-2013 (girone A)
Competizioni giovanili
- 1990-1991 (torneo Serie C1 e C2)[75]
Onorificenze
Statistiche e record
Partecipazione ai campionati
Campionati nazionali
Nelle 89 stagioni sportive disputate dal Legnano nei campionati nazionali dalla fine della prima guerra mondiale, sono compresi 8 campionati di Prima Categoria Nazionale/Prima Divisione/Divisione Nazionale (primo livello della piramide calcistica italiana), 2 campionati di Prima Divisione (secondo livello), 1 campionato di Serie B-C Alta Italia come squadra di C (terzo livello), e 20 campionati di Serie C2 (quarto livello). In queste statistiche non sono computati i tornei di guerra.
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
1º | Prima Categoria | 2 | 1919-1920 | 1920-1921 | 11 |
Prima Divisione | 5 | 1921-1922 | 1925-1926 | ||
Divisione Nazionale | 1 | 1928-1929 | |||
Serie A | 3 | 1930-1931 | 1953-1954 | ||
2º | Prima Divisione | 2 | 1926-1927 | 1927-1928 | 16 |
Serie B | 14 | 1929-1930 | 1956-1957 | ||
3º | Serie C | 26 | 1935-1936 | 1974-1975 | 33 |
Serie B-C Alta Italia | 1 | 1945-1946 | |||
Serie C1 | 5 | 1983-1984 | 2007-2008 | ||
Lega Pro Prima Divisione | 1 | 2008-2009 | |||
4º | Serie D | 3 | 1975-1976 | 1977-1978 | 24 |
Serie C2 | 20 | 1978-1979 | 2006-2007 | ||
Lega Pro Seconda Divisione | 1 | 2009-2010 | |||
5º | Campionato Nazionale Dilettanti | 5 | 1992-1993 | 1999-2000 | 5 |
Campionati regionali
I campionati regionali disputati dall'Associazione Sportiva Dilettantistica Legnano 1913 Calcio e dalla Associazione Calcio Dilettantistica Legnano possono essere così riassunti:
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
5º | Eccellenza | 3 | 2013-2014 | 2015-2016 | 3 |
6º | Promozione | 1 | 2012-2013 | 1 | |
7º | Prima Categoria | 1 | 2011-2012 | 1 |
Campionati regionali precedenti alla prima guerra mondiale
Il Football Club Legnano, prima dello scoppio della prima guerra mondiale, partecipò a due campionati regionali organizzati dal Comitato Regionale Lombardo: la Promozione Lombarda e la Terza Categoria Lombarda. All'epoca essi rappresentavano, rispettivamente, il secondo e il terzo livello della piramide calcistica italiana.
Livello | Categoria | Partecipazioni | Stagione | Totale |
---|---|---|---|---|
2º | Promozione | 1 | 1914-1915 | 1 |
3º | Terza Categoria | 1 | 1913-1914 | 1 |
Statistiche di squadra
Le statistiche salienti del Legnano sono[87]:
- Maggior numero di vittorie consecutive: 9 (1950-1951)
- Maggior numero di pareggi consecutivi: 6 (1963-1964-1984-1985)
- Maggior numero di sconfitte consecutive: 8 (suddivise fra 1950-1951 e 1951-1952)
- Maggior numero di risultati utili consecutivi: 23 (suddivisi fra 1981-1982 e 1982-1983)
- Maggior numero di incontri consecutivi senza vittorie: 29 (1986-1987)
- Maggior numero di incontri consecutivi senza pareggi: 17 (1980-1981)
- Maggior numero di vittorie: 25 (1949-1950)
- Minor numero di vittorie: 2 (1986-1987)
- Maggior numero di pareggi: 19 (1971-1972 e 1985-1986)
- Minor numero di pareggi: 3 (1940-1941)
- Maggior numero di sconfitte: 25 (1951-1952)
- Minor numero di sconfitte: 2 (1999-2000)
- Maggior numero di reti segnate: 89 (1950-1951)
- Minor numero di reti segnate: 15 (1985-1986 e 1986-1987)
- Maggior numero di reti subite: 85 (1951-1952)
- Minor numero di reti subite: 15 (1997-1998)
- Vittoria con più largo scarto: vs. Seregno 7-0 (1950-1951) e vs. Caratese 7-0 (1992-1993)
- Vittoria con maggior numero di gol segnati: vs. Treviso 8-2 (1950-1951)
- Sconfitta con più largo scarto: vs. Pro Vercelli 8-0 (1930-1931)
- Sconfitta con maggior numero di gol subiti: vs. Pro Vercelli 8-0 (1930-1931) e vs. Mantova 8-2 (1958-1959)
- Pareggio con maggior numero di gol: vs. Padova 4-4 (2008-2009)
- Rete numero 1 000: Mozzambani vs Napoli (1951-1952)
- Rete numero 2 000: Zitta vs. Seregno (1979-1980)
- Rete numero 3 000: Lanteri vs. Sambenedettese (2008-2009)
- Maggior numero di incontri senza reti segnate: 7 (1985-1986)
- Maggior numero di giocatori impiegati in un campionato: 31 (2003-2004)
- Minor numero di giocatori impiegati in un campionato: 15 (1945-1946)
- Maggior numero di giocatori stranieri impiegati in un campionato: 4 (2003-2004, 2004-2005 e 2008-2009)
Statistiche individuali
Le top 10 dei calciatori che contano più presenze[88] e reti[89] nella storia della società sono:
- 401 Riccardo Talarini
- 390 Natale Lamera
- 389 Oscar Lesca
- 319 Luciano Lupi
- 312 Giovanni Xotta
- 311 Luciano Sassi
- 292 Romualdo Capocci
- 270 Pier Luigi Castellazzi
- 257 Davide Roncaglia
- 220 Lorenzo Colpo
- 77 Bruno Mozzambani
- 55 Umberto Guarnieri
- 50 Renato Ricci
- 46 Emilio Caprile
- 38 Giorgio Ive
- 35 Giovanni Livieri
- 34 Silvano Pravisano
- 33 Massimo Rovellini
- 33 Luigi Tirapelle
- 32 Giovanni Brenna
Tifoseria
Storia
Il nome del Lilla Club che riunisce i tifosi del Legnano è Me Car Legnan[90]. Questo sodalizio, che è nato nel 2013[90], riprende una tradizione consociativa che ha le sue premesse negli anni sessanta con la costituzione delle prime associazioni di tifosi lilla[91] e che ha le sue origini nel 1976, anno di fondazione del primo Lilla Club[92]. Il nome Me Car Legnan richiama il titolo del vecchio inno dell'Associazione Calcio Legnano.
Gli ultras del Legnano fanno riferimento ai Boys Lilla, gruppo fondato nel 1980 che occupa, in occasione delle partire casalinghe della squadra, la Curva Nord dello stadio Giovanni Mari[93]. Altri gruppi minori di ultras lilla sono gli Scalmanati, la Gente Guasta, la Falange Lilla e la Vecchia Guardia[92].
Gemellaggi e rivalità
Vista la vicinanza dei due comuni, la rivalità più accesa è quella nei confronti della Pro Patria, che è la squadra calcistica più importante della confinante Busto Arsizio. Spesso i destini delle due squadre si sono incrociati, anche in Serie A, generando il Derby dell'Altomilanese. L'antagonismo tra le due squadre calcistiche nacque nel 1928, in occasione del primo scontro diretto ufficiale tra le due compagini[95], in un periodo in cui entrambe le formazioni ambivano, a fortuna alterne, alla Divisione Nazionale, che all'epoca era il nome del campionato di massimo livello del calcio italiano[96]. Un derby Legnano-Pro Patria è stata l'occasione in cui è avvenuta l'intitolazione a Giovanni Mari dello stadio di via Pisacane[97]. La rivalità tra i due comuni, che non è solo calcistica, è invece antica di secoli[98].
Altre rivalità sono con le tifoserie della Cremonese, del Novara, del Padova, del Pavia, del Saronno, della Triestina e del Varese[92]. Un tempo erano tifoserie amiche di quella lilla gli ultras dell'Aosta e dell'Omegna[92]. I tifosi lilla hanno conservato il gemellaggio con le tifoserie dell'Arbus, del Mestre e della Sanremese[92].
Note
- ^ a b c Registrato l'inno ufficiale: Lilla, siamo noi, su aclegnano.com. URL consultato il 29 luglio 2015.
- ^ a b c LND - Comunicato n°6 - Comitato Regionale Lombardia, su lnd.it, 31 luglio 2015. URL consultato il 10 settembre 2015.
- ^ Fontanelli, 2004, p. 12
- ^ Sentenza del Tribunale (JPG), su statistichelilla.it. URL consultato il 15 giugno 2015.
- ^ a b Ripreso simbolo e nome AC LEGNANO, su aclegnano.com. URL consultato il 15 giugno 2015.
- ^ D'Ilario, 1993, p. 31.
- ^ a b c D'Ilario, 1993, p. 35.
- ^ a b D'Ilario, 1993, p. 36.
- ^ a b c d D'Ilario, 1993, p. 37.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s Cronologia dell'A.C. Legnano, su statistichelilla.it. URL consultato il 15 giugno 2015.
- ^ D'Ilario, 1993, p. 38.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 38-42.
- ^ D'Ilario, 1993, p. 43.
- ^ D'Ilario, 1993, p. 44.
- ^ a b c D'Ilario, 1993, p. 45.
- ^ Il Campionato di Foot-Ball, La Stampa, 20 giugno 1921, p. 4.
- ^ Il Campionato si... diverte!, La Stampa, 27 giugno 1921, p. 4.
- ^ a b D'Ilario, 1993, p. 46.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 48-50.
- ^ D'Ilario, 1993, p. 55.
- ^ D'Ilario, 1993, p. 56.
- ^ D'Ilario, 1993, p. 60.
- ^ D'Ilario, 1993, p. 61.
- ^ D'Ilario, 1993, p. 63.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 63-66.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 66-69.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 69-74.
- ^ D'Ilario, 1993, p. 74.
- ^ D'Ilario, 1993, p. 77.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 80-81.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 80-83.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 83-85.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 85-87.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 87-89.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 89-93.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 93-98.
- ^ Non prima però di un'estenuante battaglia legale vertente sulla vittoria a tavolino degli etnei a Padova per intemperanze del pubblico nella penultima giornata: se in un primo tempo la CAF aveva annullato la relativa delibera della Lega, fu poi il Consiglio federale a sciogliere la CAF e instaurarne una nuova che ristabilì l'originaria decisione.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 100-106.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 107-111.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 111-113.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 114-116.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 116-118.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 189-190.
- ^ D'Ilario, 1993, p. 131.
- ^ D'Ilario, 1993, p. 136.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 136-138.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 138-141.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 148-151.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 156-157.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 159-160.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 164-166.
- ^ a b c D'Ilario, 1993, p. 161.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 166-170.
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- ^ a b c La cronistoria della morte dell'A.C. Legnano, su statistichelilla.it. URL consultato il 15 giugno 2015.
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- ^ a b c Storia, su aclegnano.com. URL consultato il 15 giugno 2015.
- ^ Ritorna il marchio dell'AC Legnano 1913, su ilgiorno.it. URL consultato il 15 giugno 2015.
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- ^ Calcio Eccellenza / Delusione Legnano: non è ripescato in Serie D, su ilgiorno.it. URL consultato il 5 agosto 2015.
- ^ Eccellenza Girone A, ecco il calendario. Varese, esordio dal Verbano. Derby col Legnano alla quarta giornata, su varesesport.com. URL consultato il 20 agosto 2015.
- ^ a b Grillo, 2010, p. 155.
- ^ a b Presentata la nuova maglia al Welcome Hotel, su aclegnano.com. URL consultato il 31 luglio 2015.
- ^ a b "Me car Legnan" - L'inno ufficiale di Legnano, su statistichelilla.it. URL consultato il 24 luglio 2015.
- ^ Allenamenti, su aclegnano.com. URL consultato il 16 giugno 2015.
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- ^ Dirigenti, su aclegnano.com. URL consultato il 12 giugno 2015.
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- ^ D'Ilario, 1993, p. 192.
- ^ a b c d e D'Ilario, 1993, p. 193.
- ^ a b c D'Ilario, 1993, p. 194.
- ^ a b D'Ilario, 1993, p. 199.
- ^ D'Ilario, 1993, pp. 173-174.
- ^ a b c Allenatore dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Legnano 1913
- ^ Prima allenatore dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Legnano 1913, poi della ricostituita A.C.D. Legnano
- ^ Presidente dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Legnano 1913
- ^ Prima presidente dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Legnano 1913, poi della ricostituita A.C.D. Legnano
- ^ Ac Legnano 1913 un mito cancellato dai campi Ma la città non dimentica, su ilgiorno.it. URL consultato il 17 giugno 2015.
- ^ Cameroni Angelo, su figc.it. URL consultato il 12 giugno 2015.
- ^ Caprile Emilio, su figc.it. URL consultato il 12 giugno 2015.
- ^ Legati Elia, su figc.it. URL consultato il 12 giugno 2015.
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- ^ Iacono Alessandro, su figc.it. URL consultato il 12 giugno 2015.
- ^ Records e curiosità, su statistichelilla.it. URL consultato il 12 giugno 2015.
- ^ I fedelissimi, su statistichelilla.it. URL consultato il 1º giugno 2015.
- ^ I cannonieri, su statistichelilla.it. URL consultato il 1º giugno 2015.
- ^ a b Nasce il Lilla Club "Me Car Legnan", su varesenews.it. URL consultato il 29 luglio 2015.
- ^ Rinasce il "Lilla Club", su legnanonews.com. URL consultato il 29 luglio 2015.
- ^ a b c d e Ultras in Italia: Lombardia, su biangoross.com. URL consultato il 31 luglio 2015.
- ^ Boys Lilla Legnano, su ultraslegnano.it. URL consultato il 17 giugno 2015.
- ^ «Sono il Professore di un calcio malato», su archiviostorico.corriere.it, corriere.it. URL consultato il 16 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2009).
- ^ D'Ilario, 1993, p. 59.
- ^ D'Ilario, 1993, p. 190.
- ^ D'Ilario, 1993, p. 191.
- ^ D'Ilario, 1993, p. 189.
Bibliografia
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(aiuto). - Carlo Fontanelli, Italia Serie A 1929-2001, Empoli, Geo Edizioni, 2004, SBN IT\ICCU\CFI\0801615 Controllare il valore del parametro
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(aiuto). - Paolo Grillo, Legnano 1176. Una battaglia per la libertà, Laterza, 2010, ISBN 978-88-420-9243-8.
- Giorgio D'Ilario, Iginio Monti, Marco Tajè, Quando si dice lilla, Legnano, Famiglia Legnanese-Banca di Legnano, 1993, SBN IT\ICCU\MIL\0252460 Controllare il valore del parametro
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(aiuto). - Alberto Brambilla e Carlo Magni, Storie in biancoblu: una città e la sua squadra, Cavallirio, EOS Editrice, 1999, SBN IT\ICCU\LO1\0513177 Controllare il valore del parametro
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(aiuto). - Carlo Fontanelli e Gianfranco Zottino, Un secolo di calcio a Legnano, Empoli, Geo Edizioni, 2004, ISBN 978-88-699-9047-2.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su aclegnano.com. URL consultato il 17 giugno 2015.
- Statistiche lilla, tutto (o quasi...) sul Legnano Calcio, su statistichelilla.it. URL consultato il 17 giugno 2015.