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"La Shekhinah entra nel Tabernacolo". Nell'ebraismo tradizionale, contrariamente a quanto accade nella cultura cristiana, la divinità non viene impersonificata in immagini visive [1]

La parola Shekhinah (leggi: sce-chi-nà – in ebraico שְׁכִינָה?; in arabo السكينة?) è una traslitterazione del sostantivo ebraico femminile singolare שכינה ascolta, reso talvolta dagli omofoni Shechinah, Shekina, Shechina, Schechinah. La sua etimologia è connessa al verbo שכנ (sciakhàn), dimorare, e può essere resa letteralmente come "dimora", "abitazione".

All'interno della tradizione biblica e teologica ebraica indica la presenza fisica di Dio o YHWH (il Signore, appellativo con cui ci si riferisce alla divinità, altrimenti impronunciabile).[2]

Di Shekhinah si parla, in particolare, relativamente a:

Etimologia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Miti della Shekhinah.

Shekhinah deriva dal verbo ebraico שכן. La radice semitica letteralmente significa stabilirsi, abitare, o dimorare. Il nome astratto non ricorre nel Tanakh (Bibbia ebraica) e lo si incontra per la prima volta nella letteratura rabbinica.[3] L'etimo viene spesso usato per riferirsi ai nidi d'uccello e alle nidificazioni.[4] e può anche significare "vicino/prossimo".[5]

La parola usata per "Tabernacolo", mishkan, è un derivato della stessa radice ed è usato nel senso di "dimora" nella Bibbia, per esempio in Salmi 132:5[6] ("finché non trovi una sede [mishkanot] per il Signore, una dimora per il Potente di Israele.") e Numeri 24:5[7] ("Come sono belle le tue dimore, Israele" in cui la parola corrispondente a "tue dimore", traslitterata, è mishkenotecha). Di conseguenza, secondo il pensiero ebraico classico, la Shekhinah si riferisce ad una dimora o sede in senso speciale, una dimora o sede della presenza divina,[8] per cui, mentre si è in prossimità della Shekhinah, la connessione con Dio è più facilmente percepibile.

Il concetto è simile a quello del Vangelo di Matteo Matteo 18:20[9]:

Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro.[3]

Alcuni teologi cristiani collegano il concetto di Shekhinah al termine greco "Parousia", "presenza" o "arrivo", che viene usato nel Nuovo Testamento in modo simile a "presenza divina".[10]

Significato nell'ebraismo

Alcuni considerano la Shekhinah come rappresentazione degli attributi femminili della presenza divina (dato che Shekhinah è un sostantivo di genere femminile in ebraico), basandosi specialmente su letture del Talmud.[11]

Manifestazione

 
Parochet (velo) che copre l'Aron haQodesh della Sinagoga Beth Jakov in Macedonia

La Shekhinah viene citata in tutta la letteratura rabbinica come manifesta nel Tabernacolo e nel Tempio di Gerusalemme. La si considera presente in atti di preghiera pubblica. Nella Mishnah il nome viene usato due volte: una volta da Rabbi Haninah ben Teradion (ca. 135): "Ae due sono assisi insieme e si scambiano parole della Torah, allora la Shekinah è tra loro"; e da Rabbi Halafta ben Dosa: "Se dieci uomini si siedono insieme e si occupano della Legge, la Shekinah dimora tra loro."[3] Anche nel Talmud Sanhedrin 39a si legge: "Ogniqualvolta dieci [persone] si riuniscono a pregare, allora la Shekinah si manifesta"; connota inoltre un retto giudizio ("quando tre siedono in qualità di giudici, la Shekinah è tra loro", Talmud Trattato Berachot 6a), ed una necessità personale ("La Shekinah dimora al capezzale dell'uomo infermo", Talmud Trattato Shabbat 12b; "Ovunque vennero esiliati, la Shekinah andò con loro", Talmud Trattato Megillah 29a).

Assenza del Tempio

Il Talmud espone una Baraita (tradizione orale) il Kohen Gadol (Sommo sacerdote) deve aspergere il sangue dell'offerta del toro sul Parochet (Velo del Tempio) che separa l'Echal (santuario) dal Kodesh Hakodashim (Santo dei Santi):[12]

«Così farà l'espiazione sul santuario per l'impurità degli Israeliti, per le loro trasgressioni e per tutti i loro peccati. Lo stesso farà per la tenda del convegno che si trova (shoken) fra di loro, in mezzo alle loro impurità. (Levitico 16:16). Anche quando gli ebrei sono impuri, la Shekinah (presenza divina) sta con loro.
Un certo Sadduceo disse a Rabbi Chanina: Ora [che siete stati esiliati], sarete certamente impuri, poiché sta scritto: "La sua impurità è [visibile] nei lembi della sua veste." (Lamentazioni 1:9). Egli [Rabbi Chanina] gli rispose: Vieni a vedere cosa sta scritto su di loro: [La Tenda del convegno] che si trova fra di loro, in mezzo alle loro impurità. Anche quando sono impuri, la presenza divina sta tra loro.»


Note

  1. ^ Illustrazione da The Bible and Its Story Taught by One Thousand Picture Lessons, Charles F. Horne & Julius A. Bewer (curatori), 1908.
  2. ^ (EN) Jewish Philosophy: An Historical Introduction, A&C Black, 2006, ISBN 978-0-8264-9244-9.
  3. ^ a b c Martin McNamara, Targum and Testament Revisited: Aramaic Paraphrases of the Hebrew Bible, Wm. B. Eerdmans Publishing, 2ª ed. 2010 pp. 148-149.
  4. ^ Cit. "Ciascun uccello nidifica [shekinot] con la sua specie, e l'essere umano col suo simile", Talmud Baba Kammah 92b.
  5. ^ "Se [devi scegliere tra] un vicino e uno studioso, si preferisce lo studioso" Talmud Ketubot 85b.
  6. ^ Salmi 132:5, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  7. ^ Numeri 24:5, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  8. ^ Unterman, Alan, Rivka G. Horwitz, Joseph Dan, & Sharon Faye Koren, "Shekhinah", in M. Berenbaum & F. Skolnik (curatori), Encyclopaedia Judaica, 2ª ed., Vol. 18, Macmillan Reference, 2007, pp. 440-444.
  9. ^ Matteo 18:20, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  10. ^ Neal DeRoo, John Panteleimon Manoussakis, Phenomenology and Eschatology: Not Yet in the Now By, Ashgate, 2009, p.27.
  11. ^ Ronald L. Eisenberg, The JPS Guide to Jewish Traditions, Jewish Publication Society, 2004. ISBN 0-8276-0760-1
  12. ^ Talmud [[Yoma|Trattato Yoma 56b]].

Bibliografia

  • (EN) Monozigote/Sandbox3, in Jewish Encyclopedia, New York, Funk & Wagnalls, 1901-1906.
  • Busi, Giulio. Simboli del pensiero ebraico, Torino, Einaudi, 1999
  • Dennis, Geoffrey. The Encyclopedia of Jewish Myth, Magic, and Mysticism (Llewellyn Worldwide, 2007)
  • Green, Arthur. Shekhinàh in Queste sono le parole, Firenze, Giuntina, 2002, pp. 61–62; e Sefiròt, ivi, pp. 56 – 59
  • Idel, Moshe. Kabbalah: New Perspectives, Yale University Press, 1988 (trad. italiana Qabbalah. Nuove prospettive, Milano, Adelphi, n. ed. 2010)
  • Scholem, Gershom. Jewish Gnosticism, Merkabah Mysticism, and Talmudic Tradition, Jewish Theological Seminary of America, 2ª ed., 1965
  • _________ . Origins of the Kabbalah, Princeton University Press, 1991
  • _________ . Von der mystischen Gestalt der Gottheit, Zurigo, 1962 (trad. inglese On the Mystical Shape of the Godhead, New York, 1991; trad. italiana La figura mistica della divinità: Studi sui concetti fondamentali della Qabbalah, Adelphi, 2010, Cap. 3)
  • Solomon, Norman. Torah From Heaven. The Recostruction of Faith, Littman Library, 2012

Voci correlate

Collegamenti esterni