Enrico di Fiandra
Enrico di Fiandra, o Enrico di Hainaut (Valenciennes, 1174 circa – Salonicco, 11 giugno 1216), fu il secondo imperatore latino di Costantinopoli.
Enrico di Costantinopoli | |
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Imperatore latino | |
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In carica | 1205 – 1216 |
Predecessore | Baldovino I |
Successore | Pietro |
Nome completo | Enrico di Fiandra |
Nascita | Valenciennes, 1174 |
Morte | Tessalonica, 1216 |
Casa reale | Casa di Hainaut |
Padre | Baldovino V di Hainaut |
Madre | Margherita I di Fiandra |
Coniugi | Agnese del Monferrato (1207-1213) Maria di Bulgaria (1213-1216) |
Figli | Forse un maschio da Agnese |
Religione | Cattolicesimo |
Origine
Baldovino, sia secondo la Flandria Generosa (Continuatio Bruxellensis), che secondo la Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, era il figlio maschio terzogenito del Conte di Hainaut, Marchese di Namur e Conte di Fiandra, Baldovino V di Hainaut e della Contessa di Fiandra, Margherita d'Alsazia[1][2].
Baldovino V di Hainaut, secondo il Gisleberti Chronicon Hanoniense, era il figlio del Conte di Hainaut, Baldovino IV e della moglie, Alice di Namur[3], che era figlia del conte di Namur, Goffredo I e della sua seconda moglie, l'erede della contea del Lussemburgo, Ermessinda di Lussemburgo, sia secondo la Genealogica comitum Buloniensium[4], che secondo la Chronica Albrici Monachi Trium Fontium[5] e che, secondo il Herimanni, Liber de Restauratione Sancti Martini Tornacensis, era la sorella del conte di Lussemburgo e di Namur, Enrico IV[6].
Margherita d'Alsazia, secondo la Flandria Generosa (Continuatio Claromariscensis) era la figlia femmina secondogenita del conte delle Fiandre, Teodorico di Alsazia (1099 circa – 4 gennaio 1168) e di Sibilla d'Angiò[7] (1112 circa – 1165), che, anche se l'arcivescovo, Guglielmo, della città di Tiro, nell'odierno Libano, nel suo Historia rerum in partibus transmarinis gestarum ce la presenta come figlia femmina primogenita era la figlia femmina secondogenita del conte d'Angiò e conte di Tours, conte consorte e poi conte del Maine ed infine reggente del Principato d'Antiochia e re consorte del Regno di Gerusalemme, Folco il Giovane, e della contessa del Maine, Eremburga[8], figlia unica del conte del Maine, Elia I e di Matilde, come riporta nella sua Historia Ecclesiastica, Pars II, Liber IV del monaco e cronista medievale, Orderico Vitale[9], signora di Château-du-Loir, figlia di Gervaso[9], signore di Château-du-Loir.
Biografia
Avendo partecipato alla quarta crociata attorno al 1201, si distinse nell'assedio di Costantinopoli del 1204 e in altre situazioni, e ben presto divenne prominente tra i principi del nuovo Impero Latino di Costantinopoli. Quando il suo fratello maggiore, l'imperatore Baldovino I, venne catturato durante la Battaglia di Adrianopoli nell'aprile 1205, Enrico venne scelto come reggente dell'Impero, succedendogli al trono quando arrivò la notizia della morte di Baldovino. Venne incoronato il 20 agosto 1205.
Enrico fu un governante saggio, il cui regno trascorse tra le vittoriose lotte contro Kalojan, Zar di Bulgaria, e con il suo rivale, Teodoro I Lascaris, Imperatore di Nicea. Sembra che Enrico sia stato coraggioso ma non crudele, e tollerante ma non debole; possedendo "il superiore coraggio di opporsi, in un'epoca di superstizioni, all'orgoglio e all'avariza del clero". L'imperatore morì, si dice, avvelenato dalla sua moglie greca, l'11 giugno 1216.
Note
- ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus IX, Flandria Generosa (Continuatio Bruxellensis, pagina 326
- ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus XXIII, Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, anno 1191, pagina 868
- ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus XXI, Gisleberti Chronicon Hanoniense, pagina 509
- ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus IX, Genealogica comitum Buloniensium, pagina 301
- ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus XXIII, Chronica Albrici Monachi Trium Fontium, anno 1168, pagine 851 e 852
- ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus XIV, Liber de Restauratione Sancti Martini Tornacensis, par. 33, pagina 287
- ^ (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus IX, Flandria Generosa (Continuatio Claromariscensis, pagina 326
- ^ (LA) Historia Rerum in partibus transmarinis gestarum, liber XIV, caput I
- ^ a b (LA) Orderici Vitalis, Historia Ecclesiastica, tomus unicus, pars III, liber VIII, cap. X, col. 591
Bibliografia
Fonti primarie
- (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus IX.
- (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus XIV.
- (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus XXI.
- (LA) Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus XXIII.
- (LA) Orderici Vitalis, Historia Ecclesiastica, tomus unicus.
- (LA) Historia Rerum in partibus transmarinis gestarum.
Letteratura storiografica
- Steven Runciman, Storia delle Crociate, Torino, Einaudi, 1966 (4ª ed.). Trad. it. dell'originale A History of the Crusades, Londra, Cambridge University Press, 1951.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Enrico di Fiandra
Collegamenti esterni
- Biografia a puntate su Enrico di Fiandra, su associazioneclaramaffei.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 292097780 · ISNI (EN) 0000 0004 3979 1698 · BAV 495/362341 · CERL cnp00585956 · LCCN (EN) n85358193 · GND (DE) 118709739 · J9U (EN, HE) 987007278657405171 |
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