Cesare Maldini
Cesare Maldini (Trieste, 5 febbraio 1932 – Milano, 3 aprile 2016) è stato un allenatore di calcio e calciatore italiano, di ruolo difensore.
| Cesare Maldini | ||||||||||||||||||||||||||||||||||
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| Nazionalità | ||||||||||||||||||||||||||||||||||
| Altezza | 183 cm | |||||||||||||||||||||||||||||||||
| Peso | 76 kg | |||||||||||||||||||||||||||||||||
| Calcio | ||||||||||||||||||||||||||||||||||
| Ruolo | Allenatore (ex difensore) | |||||||||||||||||||||||||||||||||
| Termine carriera | 1967 - giocatore 2002 - allenatore | |||||||||||||||||||||||||||||||||
| Carriera | ||||||||||||||||||||||||||||||||||
| Giovanili | ||||||||||||||||||||||||||||||||||
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| Squadre di club1 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||
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| Nazionale | ||||||||||||||||||||||||||||||||||
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| Carriera da allenatore | ||||||||||||||||||||||||||||||||||
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| Palmarès | ||||||||||||||||||||||||||||||||||
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| 1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||
Padre di Paolo Maldini, da giocatore fu una bandiera del Milan, vestendo la fascia di capitano sia dei rossoneri sia della Nazionale. Da allenatore guidò sia l'Under-21 italiana sia la Nazionale maggiore.
Biografia
Sposatosi il 26 giugno 1962 con Marisa, la coppia ebbe sei figli, dapprima tre femmine e poi tre maschi,[3] tra cui Paolo il quale seguirà con successo le orme paterne nel mondo del calcio.[4] Nell'ultima parte della vita, divenne noto alle nuove generazioni anche grazie all'imitazione che ne propose l'amico Teo Teocoli.[5]
É morto la notte tra il 2 e il 3 aprile 2016 nella sua casa di Milano, all'età di ottantaquattro anni;[6] il giorno stesso, in suo ricordo, venne osservato 1' di silenzio su tutti i campi della 31ª giornata di Serie A, mentre il Milan giocò con il lutto al braccio la trasferta di Bergamo contro l'Atalanta.[7]
Caratteristiche tecniche
Giocatore
Protagonista di una parabola che sarà del tutto simile a quella del figlio Paolo, Cesare Maldini salì alla ribalta come difensore di fascia per poi andare a ricoprire stabilmente, negli ultimi anni della carriera, la posizione di libero;[8] ben si disimpegnò anche quando impiegato da centromediano in un sistema di gioco metodista, occupando una posizione che, similmente al libero, lo vedeva penultimo baluardo della squadra davanti al solo portiere.[3]
I giornali dell'epoca lo descrissero come un giocatore dall'ottimo fisico, abile di testa, con un buon tocco di palla – «la sua tecnica è sopraffina, preferisce il fioretto alla clava» seppur, per sua stessa ammissione, a volte «mi scappava la randellata» – nonché abile a leggere i tempi dell'azione. Personalità molto carismatica, fin dalla giovane età emerse come leader dello spogliatoio[3] – Nereo Rocco soleva uscirsene con un «parlé col mio capitano» quando voleva chiudere una discussione[9] –, tanto che tecnici e compagni di squadra fecero sovente affidamento a lui come allenatore in campo. Tra le sue pecche, talvolta eccedeva in sicurezza e leziosità, incappando in amnesie difensive che fecero nascere nel gergo calcistico del tempo il neologismo di maldinate.[3]
Allenatore
Tatticamente, allenando l'Italia, Maldini puntò sull'utilizzo della marcatura a uomo e del libero, anche se a volte provò la difesa a quattro in linea.[10]
Carriera
Giocatore
Club
Iniziò a giocare a calcio da bambino nel ricreatorio del rione Servola. Entrò in seguito nella giovanili della maggiore società cittadina, la Triestina, dove nei primi anni 1950, diciassettenne, ebbe modo do conoscere per la prima volta Nereo Rocco, destinato a diventare una figura ricorrente della carriera e ancor più della vita di Maldini. Proprio il paròn decise in questi anni di aggregarlo stabilmente alla prima squadra alabardata, seppur per l'esordio da professionista dovette attendere il 24 maggio 1953, all'età di ventuno anni, per la sfida di Serie A sul campo del Palermo.[11] La stagione dopo divenne titolare[3] e, nonostante la giovane età, eletto capitano della formazione giuliana tornata dopo tre anni nelle mani di Rocco.[12]
Messosi definitivamente in luce nell'annata 1953-1954, nell'estate seguente il tecnico magiaro Béla Guttmann ne avallò l'acquisto da parte del Milan – «questo ragazzo è da Milan e nel Milan giocherà» –,[3] club in cui Maldini militò per le successive dodici stagioni, e nelle cui file disputò 347 partite segnando 3 gol, puntellando una retroguardia che nei primi anni 1960 lo vide giostrare da libero tra Mario David e Mario Trebbi.[8] Il 1961 fu un anno importante dal punto di vista professionale e umano, in quanto da una parte ottenne la fascia di capitano del sodalizio rossonero, e dall'altra ritrovò come allenatore il suo padrino calcistico, Nereo Rocco; proprio Maldini, divenuto nel frattempo una delle voci più autorevoli dello spogliatoio milanista, risultò decisivo nel convincere uno sfiduciato paròn a proseguire l'avventura meneghina dopo i difficili primi mesi, facendo così le fortune dei due triestini nonché della squadra lombarda.[3][11] Negli anni a Milano il difensore mise in bacheca quattro scudetti, una Coppa Latina e, soprattutto, la prima Coppa dei Campioni vinta dai rossoneri – nonché da un club italiano –, alzata da Maldini il 22 maggio 1963 a Wembley dopo aver battuto in finale il Benfica di Eusébio.[8]
Nella sua ultima stagione agonistica, 1966-1967, difese i colori del Torino, ancora agli ordini di Rocco.[12]
Nazionale
Disputò 14 partite nella Nazionale italiana, con cui esordì il 6 gennaio 1960 nella sfida di Coppa Internazionale contro la Svizzera (3-0). Prese poi parte al campionato del mondo 1962 in Cile, scendendo in campo in due occasioni. Fu inoltre capitano della rappresentativa italiana nel biennio 1962-1963, non ottenendo tuttavia risultati di rilievo in maglia azzurra anche per via dello scadimento tecnico del calcio italiano che perdurò dal secondo dopoguerra fino ai primi anni 1960.[8]
Allenatore
Diventato allenatore al termine dell'attività agonistica, iniziò la nuova carriera nel 1971 al Milan, dapprima come vice di Nereo Rocco – il quale lo prese sotto la sua ala protettiva assieme a Gigi Radice e Giovanni Trapattoni, gli «allievi» che più vedeva come suoi eredi in panchina[13] – e poi subentrando l'anno dopo da tecnico in prima, affiancando il paròn divenuto direttore tecnico dei rossoneri. Nella stagione 1972-1973 conquisto un double continentale vincendo Coppa Italia e Coppa delle Coppe, superando in finale, rispettivamente, Juventus e Leeds Utd, ma incappò suo malgrado anche nella Fatal Verona, ovvero l'inaspettata sconfitta sul campo degli scaligeri che, all'ultimo turno, costò ai rossoneri il possibile scudetto della stella: un episodio rimasto nella storia del calcio italiano e che, a posteriori, probabilmente gli preluse una carriera di alto livello sulle panchine delle squadre di club.[8] Dopo tre annate a Milano, nella seconda metà degli anni 1970 passò infatti con alterni risultati alla guida di provinciali quali Foggia, Ternana e infine Parma; formazione quest'ultima che Maldini riportò nel 1979 in Serie B,[14] contribuendo inoltre alla crescita di un giovane Carlo Ancelotti.
Intrapresa la carriera federale,[8] nel 1980 venne scelto dal presidente della Federcalcio Federico Sordillo come allenatore in seconda del commissario tecnico dell'Italia, Enzo Bearzot, prendendo il posto del concittadino Memo Trevisan;[13] mantenne tale incarico fino al 19 giugno 1986,[15] partecipando in questa veste alla vittoria azzurra nel campionato del mondo 1982 in Spagna. Per il successivo decennio assunse quindi l'incarico di CT dell'Italia under 21, con cui negli anni 1990 si laureò per tre edizioni consecutive campione europeo. Nel dicembre del 1996 venne promosso alla guida della rappresentativa maggiore in vista del campionato del mondo 1998, ritrovandosi nella più unica che rara situazione di allenare una Nazionale capitanata dal figlio Paolo;[4] lasciò l'incarico dopo l'eliminazione subìta in tale manifestazione ai quarti di finale, ai tiri di rigore, a opera della Francia padrona di casa e futura campione del mondo.
Il 2 febbraio 1999 assunse il ruolo di capo e coordinatore degli osservatori del Milan.[16][17] Il 14 marzo 2001 andò a sedere temporaneamente sulla panchina della prima squadra rossonera come direttore tecnico, affiancando l'allenatore Mauro Tassotti in sostituzione dell'esonerato Alberto Zaccheroni:[18] durante i soli tre mesi della loro gestione, di rilevanza fu la storica vittoria 6-0 nel derby di Milano dell'11 maggio.[19] Il 17 giugno, alla fine di un campionato concluso al sesto posto, ritornò inizialmente al suo ruolo dirigenziale, sostituito da Fatih Terim;[20] tuttavia il 19 giugno gli venne assegnato l'incarico di consigliere tecnico dell'allenatore turco.[21][22]
Il 27 dicembre diventò commissario tecnico del Paraguay in vista del campionato del mondo 2002 in Corea del Sud e Giappone.[23][24] Riuscì a qualificare la Nazionale sudamericana per la fase finale della rassegna iridata, divenendo il più vecchio allenatore del torneo all'età di settanta anni (record poi battuto di un anno, nel 2010, da Otto Rehhagel): il 15 giugno 2002, dopo la sconfitta contro la Germania agli ottavi di finale, si dimise.[25]
Opinionista
Nel 2012 ricoprì il ruolo di opinionista sportivo per Al Jazeera Sport assieme ad Alessandro Altobelli.[12]
Statistiche
Presenze e reti nei club
| Stagione | Squadra | Campionato | Coppa Italia | Coppe europee | Altre coppe | Totale | |||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | ||
| 1952-1953 | Triestina | A | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 1 | 0 |
| 1953-1954 | A | 31 | 0 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 31 | 0 | |
| Totale Triestina | 32 | 0 | - | - | - | - | - | - | 32 | 0 | |||||
| 1954-1955 | Milan | A | 27 | 1 | - | - | - | - | - | - | CL | 1 | 0 | 28 | 1 |
| 1955-1956 | A | 22 | 0 | - | - | - | CC | 6 | 0 | CL | 2 | 0 | 30 | 0 | |
| 1956-1957 | A | 21 | 1 | - | - | - | - | - | - | CL | 2 | 0 | 23 | 1 | |
| 1957-1958 | A | 32 | 0 | CI | 3 | 0 | CC | 8 | 0 | - | - | - | 43 | 0 | |
| 1958-1959 | A | 34 | 0 | CI | 1 | 0 | - | - | - | CA | 1 | 0 | 36 | 0 | |
| 1959-1960 | A | 29 | 0 | CI | - | - | CC | 4 | 0 | CA | 1 | 0 | 34 | 0 | |
| 1960-1961 | A | 30 | 0 | CI | 2 | 0 | - | - | - | CA | 2 | 0 | 34 | 0 | |
| 1961-1962 | A | 34 | 1 | CI | - | - | CdF | 2 | 0 | CA | - | - | 36 | 1 | |
| 1962-1963 | A | 31 | 0 | CI | 1 | 0 | CC | 9 | 0 | CA | 2 | 0 | 43 | 0 | |
| 1963-1964 | A | 22 | 0 | CI | 1 | 0 | CC | 3 | 0 | CInt | 3 | 0 | 29 | 0 | |
| 1964-1965 | A | 34 | 0 | CI | - | - | CdF | 2 | 0 | - | - | - | 36 | 0 | |
| 1965-1966 | A | 31 | 0 | CI | 1 | 0 | CdF | 8 | 0 | - | - | - | 40 | 0 | |
| Totale Milan | 347 | 3 | 9 | 0 | 42 | 0 | 14 | 0 | 412 | 3 | |||||
| 1966-1967 | Torino | A | 33 | 0 | CI | 3 | 0 | - | - | - | CdA | 3 | 0 | 39 | 0 |
| Totale carriera | 412 | 3 | 12 | 0 | 42 | 0 | 17 | 0 | 451 | 3 | |||||
Cronologia presenze e reti in Nazionale
| Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | Note |
| 06/01/1960 | Napoli | Italia | 3 – 0 | Svizzera | Coppa Internazionale | - | |
| 25/04/1961 | Bologna | Italia | 3 – 2 | Irlanda del Nord | Amichevole | - | |
| 15/10/1961 | Tel Aviv | Israele | 2 – 4 | Italia | Qual. Mondiali 1962 | - | |
| 04/11/1961 | Torino | Italia | 6 – 0 | Israele | Qual. Mondiali 1962 | - | |
| 05/05/1962 | Firenze | Italia | 2 – 1 | Francia | Amichevole | - | |
| 31/05/1962 | Santiago del Cile | Italia | 0 – 0 | Germania Ovest | Mondiali 1962 - 1º Turno | - | |
| 07/06/1962 | Santiago del Cile | Italia | 3 – 0 | Svizzera | Mondiali 1962 - 1º Turno | - | |
| 11/11/1962 | Vienna | Austria | 1 – 2 | Italia | Amichevole | - | cap. |
| 02/12/1962 | Bologna | Italia | 6 – 0 | Turchia | Qual. Euro 1964 | - | cap. |
| 27/03/1963 | Istanbul | Turchia | 0 – 1 | Italia | Qual. Euro 1964 | - | cap. |
| 12/05/1963 | Milano | Italia | 3 – 0 | Brasile | Amichevole | - | cap. |
| 09/06/1963 | Vienna | Austria | 0 – 1 | Italia | Amichevole | - | cap. |
| 13/10/1963 | Mosca | Unione Sovietica | 2 – 0 | Italia | Qual. Euro 1964 | - | cap. |
| Totale | Presenze | 14 | Reti | 0 | |||
Palmarès
Giocatore
Club
Competizioni nazionali
Competizioni internazionali
- Coppa Latina: 1
- Milan: 1956
- Milan: 1962-1963
Note
- ^ Fino al febbraio del 1974 insieme al direttore tecnico Nereo Rocco.
- ^ Come direttore tecnico insieme a Mauro Tassotti.
- ^ a b c d e f g Germano Bovolenta, Difensore, allenatore e papà. Gli 80 anni di Cesare Maldini, su gazzetta.it, 4 febbraio 2012.
- ^ a b Nicola Cecere, Maldini, dalla Coppa Campioni a c.t. del figlio: una carriera straordinaria, su gazzetta.it, 3 aprile 2016.
- ^ Francesco Saverio Intorcia, Teo Teocoli: “La nostra amicizia e i nostri aperitivi eppure mi sgridò”, su repubblica.it, 4 aprile 2016.
- ^ E' morto Cesare Maldini, su raisport.rai.it, 3 aprile 2016.
- ^ Morte Cesare Maldini, minuto di silenzio su tutti i campi. L'Inter: "Addio ad un grande avversario", su repubblica.it, 3 aprile 2016.
- ^ a b c d e f Stefano Olivari, Cesare Maldini (1932-2016), su blog.guerinsportivo.it, 3 aprile 2016.
- ^ Garanzini, Altafini nell'armadietto, p. 84
- ^ Giancarlo Padovan e Franco Melli, Per Baggio solo trequarti di posto, in Corriere della Sera, 8 settembre 1997, p. 40 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2014).
- ^ a b «Io, “mulo de Servola” che sognava l’alabarda», su ilpiccolo.gelocal.it, 4 aprile 2016.
- ^ a b c Roberto Degrassi, Cesare Maldini: 80 anni e vivo di calcio, su ilpiccolo.gelocal.it, 5 febbraio 2012.
- ^ a b Garanzini, Quando Maldini gli parlò di Cruyff, p. 161
- ^ Ritorno in Serie B: lo spareggio di Vicenza con la Triestina, su storiadelparmacalcio.com.
- ^ Bearzot, il giorno dell'addio, in la Repubblica, 19 giugno 1986.
- ^ Serie A, il giorno degli esoneri, su repubblica.it, 2 febbraio 1999.
- ^ Nuovo incarico al Milan per l'ex cittì Cesare Maldini «cerca talenti», in La Nuova Sardegna, 3 febbraio 1999.
- ^ Milan, si cambia. Berlusconi licenzia Zac, su repubblica.it, 14 marzo 2001.
- ^ L'Inter crolla nel derby il Milan passa sei volte, su repubblica.it, 11 maggio 2001.
- ^ Enrico Curro e Gianni Piva, L'addio di Maldini e Tardelli, l'ex ct sta pensando all'Arabia, in la Repubblica, 17 giugno 2001.
- ^ Cesare Maldini farà l'osservatore, in la Repubblica, 19 giugno 2001.
- ^ Alberto Costa, Il Milan di Berlusconi vota la fiducia a Terim, in Corriere della Sera, 19 giugno 2001, p. 41 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2015).
- ^ Maldini e Dossena, due italiani per la nazionale del Paraguay, su repubblica.it, 26 dicembre 2001.
- ^ Gaia Piccardi, Maldini prenota il suo quarto Mondiale, in Corriere della Sera, 27 dicembre 2001, p. 38 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2015).
- ^ Mondiali: Cesare Maldini, torno a Milano, su adnkronos.com.
- ^ Cesare MALDINI, su magliarossonera.it.
- ^ Maldini Cesare, su archiviotoro.it (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2012).
Bibliografia
- Gigi Garanzini, Nereo Rocco - La leggenda del paròn continua, nuova edizione, Milano, Mondadori, 2012, ISBN 978-88-04-62327-4.
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Cesare Maldini
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cesare Maldini
- Wikinotizie contiene l'articolo Addio a Cesare Maldini, 3 aprile 2016
Collegamenti esterni
- Convocazioni e presenze di Cesare Maldini in nazionale, FIGC.
- Dario Marchetti (a cura di), Cesare Maldini, su Enciclopediadelcalcio.it (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2011).
- Profilo su Magliarossonera.it, su magliarossonera.it.
- (EN, RU) Cesare Maldini, su EU-Football.info.
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