Hedypnois

genere di pianta della famiglia Asteraceae
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Hedypnois Mill, 1754 è un genere di piante spermatofite dicotiledoni appartenenti alla famiglia Asteraceae, dall'aspetto di piccole erbacee annuali o perenni dalla tipica infiorescenza a margherita.

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Radicchio

Hedypnois rhagadioloides
(Radicchio pallottolino)
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Tricolpate basali
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi II
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaCichorioideae
TribùCichorieae
SottotribùHypochaeridinae
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaCichorioideae
TribùCichorieae
SottotribùHypochaeridinae
GenereHedypnois
Mill, 1754
Specie
(Vedi testo)

Etimologia

Il nome del genere (Hedypnois) deriva da due parole greche "ἠδύς" (hedys = dolce) e "νόησις" (pneo = spirito) ed è stato Plinio (Come, 23 - Stabia, 79) a tramandare questo nome per la cicoria selvatica di questa voce.[1]
Il nome scientifico di questo genere è stato proposto dal botanico scozzese Philip Miller (1691-1771) nella pubblicazione "Gardeners Dictionary - Edition 4. London" del 1754.[2]

Descrizione

I dati morfologici si riferiscono soprattutto alle specie europee e in particolare a quelle spontanee italiane.
L'altezza di queste piante non supera i 60 cm. La forma biologica prevalente è terofita scaposa (T scap), ossia sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme, sono inoltre munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie.[3][4][5]

Radici

Le radici in genere sono di tipo fittonante.

Fusto

La parte aerea del fusto è eretta o prostrata. In alcune specie la parte del fusto sotto il capolino dopo l'antesi s'ingrossa a clava.

Foglie

Le foglie sono concentrate alla base ed hanno una lamina a forma lineare-spatolata con bordi dentellati. Possono essere sia picciolate che sessili. La superficie può essere ricoperta da sparse setole lucide.

Infiorescenza

Le infiorescenze sono composte da singoli capolini terminali su peduncoli oppure più capolini raggruppati in formazioni corimbose. I capolini sono formati da un involucro a forma cilindrica (o campanulata) composto da diverse brattee (o squame) disposte su due serie all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori tutti ligulati. Possono essere presenti 3 - 10 brattee esterne all'involucro a forma deltata o lanceolata. Le squame dell'involucro (da 5 a 13) si dividono in esterne ed interne; quelle esterne hanno delle forme triangolari; quelle interne sono più lineari; la faccia abassiale delle squame può essere glabra oppure scabrosa per peli ispidi. Il ricettacolo è piatto e "nudo", ossia privo di pagliette a protezione della base dei fiori. Diametro dell'involucro: 3 – 12 mm.

Fiore

I fiori, da 8 a 30, sono tutti del tipo ligulato[6] (il tipo tubuloso, i fiori del disco, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono tutti ermafroditi e zigomorfi.

  • Formula fiorale: per questa pianta viene indicata la seguente formula fiorale:
* K 0/5, C (5), A (5), G (2), infero, achenio[7]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: la corolla è ligulata con 5 dentelli terminali; il colore prevalente è il giallo.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[8] Le antere alla base sono acute.

Frutti

I frutti sono degli acheni subcilindrici, curvi e scabri con pappo; la superficie è percorsa da 12 - 15 coste longitudinali. Gli acheni, di colore marrone scuro (quasi nero), sono dimorfici: quelli più periferici hanno un pappo a forma di coroncina; quelli più interni hanno un pappo formato da squame lesiniformi. Inoltre gli acheni mediani e centrali sono alati (quelli esterni sono persistenti).

Riproduzione

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione e habitat

La distribuzione delle specie di questo genere è prevalentemente europea con una espansione verso l'Iran e le coste mediterranee dell'Africa; negli Stati Uniti, America del Sud e Australia sono presenti alcune specie ma sono da considerare naturalizzate.[9] Le specie di Hedypnois sono adatte ad un habitat temperato mediterraneo con climi secchi.

Sistematica

La famiglia di appartenenza del genere (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23000 specie distribuite su 1535 generi[10] (22750 specie e 1530 generi secondo altre fonti[11]). Il genere Hedypnois è composto da poche specie due delle quali sono presenti nella flora spontanea italiana
Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: da 2n = 6 a 2n = 18 (quest'ultimo valore è quello più frequente). Sono presenti specie diploidi e tetraploidi.[4]

Variabilità

Le specie di questo genere sono abbastanza variabile. I caratteri soggetti maggiore variabilità sono:[3]

  • la glabrescenza o la pelosità di tutte le parti delle piante;
  • la forma delle foglie che possono essere sia intere che pennatosette;
  • gli scapi possono essere semplici e afilli, oppure biforcati e con una foglia ridotta alla biforcazione, oppure abbondantemente ramificati;
  • il portamento del capolino prima e dopo l'antesi (retto/inclinato);
  • il diametro della strozzatura del peduncolo sotto il capolino.

Specie spontanee italiane

Due sono le specie presenti in Italia:[3][12]

  • gli scapi sotto il capolino sono sottili;
  • gli scapi sotto il capolino sono ingrossati;

Specie del genere

Per questo genere sono indicate le seguenti specie:[13]

subsp. rhagadioloides
subsp. tubaeformis (Ten.) Hayek
var. cretica (L.) Hayek
var. rhagadioloides

Note

  1. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 17 ottobre 2012.
  2. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 18 ottobre 2012.
  3. ^ a b c Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 228
  4. ^ a b Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 196
  5. ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 18 ottobre 2012.
  6. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 12
  7. ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 20 dicembre 2010.
  8. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1
  9. ^ Global Compositae Checklist, su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato il 18 ottobre 2012.
  10. ^ Judd 2007, pag. 520
  11. ^ Strasburger 2007, pag. 858
  12. ^ Conti et al. 2005, pag. 102
  13. ^ Global Compositae Checklist, su compositae.landcareresearch.co.nz. URL consultato il 18 ottobre 2012.

Bibliografia

  • Funk V.A., Susanna A., Stuessy T.F. and Robinson H., Classification of Compositae (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
  • Norbert Kilian, Birgit Gemeinholzer and Hans Walter Lack, Cichorieae – Chapter 24 (PDF), in Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 3, Bologna, Edagricole, 1982, pag. 228, ISBN 88-506-2449-2.
  • D. Aeschimann, K. Lauber, D.M. Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina. Volume 2, Bologna, Zanichelli, 2004, pag. 624.
  • 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • F. Conti, G. Abbate, A. Alessandrini, C. Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, pag. 102, ISBN 88-7621-458-5.
  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales. Pag 196, Berlin, Heidelberg, 2007.

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