Associazione Calcio Legnano
L'Associazione Calcio Dilettantistica Legnano[2], meglio nota come Legnano, è una società calcistica italiana con sede nella città di Legnano. Nella stagione 2016-2017 milita nel campionato di Serie D, quarto livello della piramide calcistica italiana.
ACD Legnano Calcio ![]() | |
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I Lilla | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | ![]() |
Simboli | Il Guerriero di Legnano |
Inno | Lilla, siamo noi[1] Giuseppe Calini |
Dati societari | |
Città | Legnano |
Nazione | ![]() |
Confederazione | UEFA |
Federazione | ![]() |
Campionato | Serie D |
Fondazione | 1913 |
Scioglimento | 2010 |
Rifondazione | 2011 |
Proprietario | ![]() |
Presidente | ![]() |
Allenatore | ![]() |
Stadio | Giovanni Mari (6 700 posti) |
Sito web | www.aclegnano.com |
Palmarès | |
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Si invita a seguire il modello di voce |
Fondata, seconda la tradizione[N 1][3], il 1º gennaio 1913 con il nome di Football Club Legnano[4], fu una delle prime squadre calcistiche di città non capoluogo di provincia a prendere parte al campionato di massima serie: l'esordio in Prima Categoria, all'epoca denominazione del massimo livello del calcio italiano, fu nella stagione 1919-1920, cui seguirono un altro campionato nella medesima serie, 5 stagioni in Prima Divisione e un campionato in Divisione Nazionale, mentre il debutto nella neo-costituita Serie A a girone unico avvenne nel 1930-1931. La società cambiò poi nome in Associazione Calcio Legnano nel 1936[5]. Negli anni 1950 il Legnano partecipò ad altre due stagioni di Serie A, senza però andare mai oltre l'ultimo posto, portando il computo totale del numero di campionati in massima serie a 11 stagioni. Prese anche parte a 15 campionati di Serie B, l'ultimo nella stagione 1956-1957.
Al termine del campionato 2009-2010, disputato in Lega Pro Seconda Divisione, il Legnano venne escluso da tutti i tornei nazionali per gravi inadempienze finanziarie e infine radiato dalla FIGC in data 27 febbraio 2012[6]. Nel 2011, dopo un anno di inattività, fu fondata una nuova società, l'Associazione Sportiva Dilettantistica Legnano 1913 Calcio, che decise di usufruire dei colori e parzialmente del nome del sodalizio storico, ripartendo dal campionato regionale di Prima Categoria.
Dal 7 maggio 2015 l'A.S.D. Legnano 1913 ha riacquisito ufficialmente il nome e gli emblemi della vecchia società[7] assumendo la denominazione di A.C.D. Legnano[2].
Storia
La fondazione della società
La data di fondazione del Legnano non è nota, non essendocene traccia nei documenti di archivio: il 1º gennaio 1913 è pertanto una data di fondazione simbolica[3]. La data di costituzione della società va ricercata tra il gennaio e l'agosto del 1913, dato che la prima stagione ufficiale disputata dal Legnano fu il campionato 1913-1914[3].
Il primo presidente fu Aldo Visconti mentre, al primo consiglio societario del neo costituito sodalizio sportivo, come presidente onorario, venne eletto Eugenio Tosi[3][8]. In occasione del primo consiglio d'amministrazione, fu decretato anche il colore sociale, che non venne più cambiato: il lilla[3][8].
Il terreno di gioco era un campo da calcio in via Lodi costruito a spese dell'azienda metalmeccanica legnanese Franco Tosi e dell'industriale Antonio Bernocchi[3][8].
In massima serie
Dopo aver preso parte a campionati regionali il Legnano, nel 1919, dopo la fine della prima guerra mondiale, venne ammesso in Prima Categoria — la massima serie dell'epoca — per meriti sportivi[9][10][11]. Nella stagione 1920-1921 la squadra vinse l'eliminatoria lombarda laureandosi campione di Lombardia di I Categoria nonostante la concorrenza di squadre blasonate quali Milan e Inter e qualificandosi alle semifinali, dove venne inserita nel Girone C insieme a Torino, Padova e Mantova[12][13]. Contese al Torino, fino all'ultima giornata, il primo posto nel girone, ma un'inaspettata sconfitta a Mantova impedì ai Lilla di operare il sorpasso, rendendo necessario uno spareggio tra le due squadre: l'incontro si disputò sul neutro di Vercelli e fu sospeso sul risultato di 1-1 durante la cosiddetta "oltranza"[N 2], dopo ben due ore e 38 minuti di gioco[14][15][16]. La ripetizione dello spareggio si sarebbe dovuta disputare la settimana successiva ma le due squadre, estremamente spossate, decisero di rinunciare alle finali ritirandosi dal campionato per esaurimento delle forze a sole tre partite dalla finalissima che assegnava il titolo di campione d'Italia[16][17].
Nel luglio del 1921 accolse per fusione il club Giovani Calciatori Legnanesi. Nella stagione 1920-1921 anche il G.C. Legnanesi militava in Prima Categoria, e quindi la città di Legnano era rappresentata, al massimo livello, da due società calcistiche. Essendo però inseriti in due gruppi differenti, i due club non disputarono mai un derby.
I campionati successivi non furono altrettanto esaltanti: nel 1924-1925 il Legnano sfiorò la retrocessione con un 11º posto nel girone A della Prima Divisione Nord[18][19]. La discesa nella serie inferiore fu rinviata solo di un anno: complice la prevista riduzione delle partecipanti al torneo di massima serie a sole 16 società a partire dal 1926-1927, e la conseguente introduzione di quattro retrocessioni per girone, il Legnano non riuscì a evitare la retrocessione con il 12º e ultimo posto nel girone A della Prima Divisione Nord,, dopo aver perso gli spareggi per l'ammissione alla Divisione Nazionale (nuovo nome del primo livello del calcio italiano) contro l'Alessandria[20][21].
Il ritorno in Divisione Nazionale e l'esordio in Serie A
Dopo due anni di permanenza nella divisione cadetta, con la promozione sfiorata sul campo soprattutto nel 1927-1928 (2º posto nel girone B della Prima Divisione Nord[10][22]), nell'estate del 1928 il Legnano, classificatosi secondo, fu ripescato d'ufficio in Divisione Nazionale (la massima serie dell'epoca), complice l'allargamento della stessa a 32 squadre e la scomparsa dell'Unione Sportiva Milanese, giunta prima nel girone[23]. I Lilla disputarono un campionato pessimo, terminando al 16º e ultimo posto nel girone A della Divisione Nazionale e retrocedendo in Prima Divisione, da quell'anno declassata a terzo livello del calcio italiano[10]. Tuttavia in estate la FIGC allargò i tornei di Serie A e B della Divisione Nazionale a 18 società portando al ripescaggio delle 4 retrocesse in Prima Divisione, tra cui il Legnano, che vennero riammesse in Serie B[24].
Nella stagione 1929-1930, con un 2º posto in Serie B, il Legnano risalì subito in A[25][26], ma la permanenza in massima serie durò solo una stagione conclusa al 18° e all'ultimo posto con conseguente ritorno immediato nella serie cadetta[27][28]. Seguirono quattro stagioni in Serie B, con piazzamenti a metà classifica, che culminarono, nel 1934-1935, con la retrocessione in Serie C[29][30]. Nel luglio 1936 la società cambiò nome abbandonando l'albionico Football Club Legnano per il più italico Associazione Calcio Legnano[4][5].
Seguirono due stagioni pessime in C, con la squadra retrocessa due volte in Prima Divisione Regionale e altrettante volte ripescata in C dalla federazione[31][32]. Nelle stagioni successive il Legnano, pur riprendendosi parzialmente e non rischiando più la retrocessione, non riuscì mai a lottare per la promozione, e il risultato migliore negli ultimi otto anni dell'anteguerra fu il terzo posto conseguito nel girone D di Serie C nella stagione 1942-1943[33][34]. Dal 1943 al 1945 l'attività ufficiale fu sospesa per gli eventi bellici conseguenti all'armistizio di Cassibile dell'8 settembre 1943[35][36].
I primi anni del secondo dopoguerra: tra Serie A e B
Nella stagione 1945-1946, con la ripresa dei campionati, il Legnano fu ammesso in qualità di società di terza fascia, al campionato misto di Serie B-C dell'Alta Italia[37][38]. A fine stagione, per decreto della FIGC, la compagine lilla fu ammessa d'ufficio nella nuova Serie B per via della decisione di organizzare il torneo cadetto — ancora per due stagioni — a più gironi in modo tale da limitare il costo delle trasferte per poi tornare, successivamente, al girone unico[39][40]. Dopo alcuni campionati nella serie cadetta, nella stagione 1950-1951 (presidente Pino Mocchetti), con un 2º posto in Serie B, fu promosso dopo vent'anni di astinenza, in Serie A[41][42].
Ancora una volta, però, la permanenza in massima serie si concluse dopo appena una stagione con il 20º posto in Serie A: alla prima di ritorno, il 3 febbraio 1952, Bruno Tassini, l'arbitro di Legnano-Bologna, vinta dai rossoblu con un rigore a pochi minuti dalla fine, subì un'aggressione da parte di alcuni tifosi lilla alla stazione Centrale di Milano, durante la quale gli ruppero otto denti, per cui la squadra lombarda subì una pesante squalifica del campo e la sconfitta a tavolino per 2-0 vedendo compromesso il suo campionato, che si concluse con una nuova retrocessione in Serie B[43][44].
Ritornò in Serie A dopo appena una stagione in virtù del 2º posto in Serie B dopo lo spareggio col Catania (presidente Giovanni Mari)[45][46]. Ancora una volta il Legnano concluse il proprio campionato in massima serie all'ultimo posto, ritornando immediatamente in Serie B[47]. Da allora i Lilla non fecero più ritorno in Serie A[47].
Seguì un inesorabile declino: già nel 1955-1956 ottenne solo un 14º posto in Serie B[48][49]. La retrocessione in terza serie arrivò l'anno successivo: concludendo il torneo di B 1956-1957 al 18º posto, scese in Serie C[50][51]. Da allora il Legnano non avrebbe fatto più ritorno nemmeno in Serie B[51].
Negli anni 1950 si parlò della fusione del Legnano con la Pro Patria a formare un nuovo sodalizio calcistico, l'Olonia (dal nome del fiume che attraversa Legnano e che passa non lontano da Busto Arsizio: l'Olona), che avrebbe dovuto avere la divisa sociale bianca cerchiata di blu e di lilla: l'iniziativa non ebbe però seguito, sebbene la trattativa tra le due società fosse in uno stadio molto avanzato[52].
I decenni seguenti: tra Serie C e D
Seguì un ventennio di permanenza in Serie C (dal 1957-1958 al 1974-1975), nel quale il Legnano non fu praticamente mai in lotta per la promozione in B (il massimo risultato fu il quinto posto raggiunto nelle stagioni 1959-1960, 1963-1964 e 1969-1970[10]: in particolare, in quest'ultima stagione, l'obiettivo della dirigenza era quello di riapprodare in serie B, obbiettivo che però non fu raggiunto[53][54]), concludendo spesso la stagione a metà classifica[10]. Al termine della stagione 1974-1975 arrivò la prima retrocessione in Serie D a causa del 20º posto nel girone A di Serie C[55][56].
Dopo aver sfiorato il ritorno in C nella stagione 1976-1977 (2º posto nel girone B di Serie D[57]), al termine della stagione 1977-1978, in virtù del 2º posto nel girone B di Serie D, il Legnano venne ammesso nel neo-costituito campionato di Serie C2[58][59]. Nella stagione 1978-1979 rischiò tuttavia di far immediato ritorno in D, raggiungendo la salvezza solo vincendo lo spareggio con la Pro Vercelli[60][61]. Nel 1978 il Legnano si trasformò in società per azioni: l'obiettivo, che non venne però raggiunto, fu quello di migliorare la situazione finanziaria grazie all'azionariato popolare[61]. Dopo alcuni campionati di alto livello (con due quarti posti in tre stagioni), nella stagione 1982-1983 il Legnano, vincendo il girone B di Serie C2, venne promosso in Serie C1[62][63].
Dopo alcuni campionati a metà classifica, nella stagione 1986-1987 il Legnano si classificò solo al 18º posto nel girone A di Serie C1, scendendo nuovamente in Serie C2[64][65]. Dopo una serie di stagioni discrete, con la promozione in C1 sfiorata nella stagione 1988-1989 (3º posto nel girone B di Serie C2)[66][67], la squadra declinò retrocedendo nel Campionato Nazionale Dilettanti al termine della stagione 1991-1992 (20º posto nel girone A di Serie C2)[68][69].
Nel 1989, prima dell'inizio della nuova stagione, il CONI insignì il Legnano della Stella d'oro al merito sportivo con la seguente motivazione[70]:
Il ritorno tra i professionisti fu immediato: vincendo il girone A del Campionato Nazionale Dilettanti, il Legnano ritornò, dopo appena una stagione, in Serie C2[71][72]. Nella stagione successiva sfiorò la seconda promozione consecutiva, questa volta in C1, con un 3º posto nel girone A di Serie C2[10][73].
La squadra ancora una volta conobbe una fase di declino e, dopo una stagione di transizione (8º posto nel girone A di Serie C2[10][74]), al termine del campionato 1995-1996, retrocesse nel Campionato Nazionale Dilettanti dopo i play-out[10][75]. Rimase tra i Dilettanti per quattro stagioni, raggiungendo la promozione solo al quarto tentativo (1999-2000, allorché vinse il girone B della Serie D (nuovo nome del campionato), raggiungendo l'obbiettivo promozione)[10][76].
Nelle stagioni successive la squadra riuscì sempre a salvarsi, in due occasioni ai play-out: nella prima occasione, stagione 2000-2001, vinse i play-out[10][77] col Moncalieri, nella seconda, campionato 2003-2004[10][78], li vinse col Savona. Nella stagione 2006-2007, vincendo il girone A di Serie C2, venne promosso in Serie C1[10].
La permanenza nella terza serie durò appena due stagioni: dopo un 7º posto a ridosso della zona play-off nella stagione 2007-2008[10], già nella successiva, concludendo al 18º posto nel girone A di Lega Pro Prima Divisione (nuovo nome del campionato), venne retrocessa direttamente in Lega Pro Seconda Divisione[10]. Nel campionato 2009-2010 il Legnano sfiorò il ritorno in Prima Divisione (la vecchia C1), fermandosi solo nella finale dei play-off con lo Spezia[79]. La stagione fu però segnata da gravi difficoltà economiche, con ritardi nel pagamenti degli stipendi ai giocatori e vari passaggi di proprietà del club[80].
Il fallimento, la nuova società e la riacquisizione del nome storico
Il 16 luglio 2010 la società, a causa dell'ingente indebitamento, fu esclusa dalla Lega Pro[81] e radiata da tutti i campionati nazionali. Non fu neppure possibile iscriversi in un campionato dilettantistico regionale per la stagione 2010-2011, nonostante gli sforzi per creare in tempo un nuovo sodalizio[80]. Il 2010 segnò pertanto la fine dell'esistenza della società storica[80].
Dopo una stagione di stop assoluto, il 15 luglio 2011, venne fondata una nuova squadra, l'A.S.D Legnano Calcio 1913, che si iscrisse al campionato di Prima Categoria della Lombardia per la stagione 2011-2012[82], venendo inserita nel girone N[83]. Il nuovo sodalizio vinse il campionato e guadagnò l'accesso alla Promozione, venendo questa volta inserito nel girone A[83]. Al termine della stagione 2012-2013 la squadra giunse di nuovo prima, aggiudicandosi il campionato e ottenendo la promozione in Eccellenza.
Nel massimo livello del calcio dilettantistico regionale i Lilla si piazzarono dapprima secondi nella stagione 2013-2014, poi quarti nel 2014-2015, guadagnando per due volte l'ammissione ai play-off. Nello specifico, il percorso che avrebbe potuto portare i Lilla alla promozione si arrestò contro il Magra Azzurri nel 2014 e contro il Verbano nel 2015[83].
Il 7 maggio 2015 l'A.S.D. Legnano 1913 ha acquisito ufficialmente i diritti sul nome e sugli emblemi della vecchia società A.C. Legnano[7], assumendo il nome di Associazione Calcio Dilettantistica Legnano[2], al termine di una lunga trattativa con la curatela fallimentare del vecchio club che si è conclusa il 23 aprile 2015[84].
Nell'estate 2015 il club presenta senza successo una richiesta di ripescaggio nel campionato di Serie D 2015-2016[85][86], partecipando pertanto per il terzo anno consecutivo al girone A di Eccellenza Lombardia 2015-2016 (dove ritrova altre due illustri squadre del nord-ovest lombardo: il Varese (retrocesso dalla Serie B, escluso dalla Lega Pro e rifondato) e il Saronno (ricostituito dopo cinque anni di inattività)[87]. Proprio il Varese vince il girone con ampio margine, mentre il Legnano si piazza al secondo posto e accede direttamente alla finale dei play-off regionali, disputata in gara secca il 7 maggio 2016 e conclusasi con la vittoria sull'Ardor Lazzate per 2-1 e la susseguente qualificazione alla fase nazionale (ove a causa dell'indisponibilità dello stadio casalingo, sede del concomitante Palio, i lilla optano per disputare le gare interne allo stadio Luigino Garavaglia di Inveruno[88]). Nella semifinale territoriale il Legnano supera il Torviscosa battendolo per 2-1 all'andata e per 0-2 al ritorno, accedendo alla finale promozione contro il St. Georgen: il doppio confronto conclusivo si risolve in una vittoria per 2-1 all'andata ad Inveruno e un pareggio per 2-2 al ritorno a San Giorgio di Brunico, che garantisce ai lilla la promozione in Serie D.
Nella medesima stagione la squadra riesce inoltre a raggiungere la finale di Coppa Italia Dilettanti Lombardia, poi persa per 2-0 contro l'Ardor Lazzate il 19 dicembre 2015[89].
Cronistoria
Qui sotto la cronistoria dell'Associazione Calcio Dilettantistica Legnano[4]:
Cronistoria dell'Associazione Calcio Dilettantistica Legnano | |
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Colori e simboli
Colori
Sin dalla fondazione, il Legnano ha adottato quale colore sociale il lilla[4]. La divisa ufficiale comprende quindi una maglia in tinta unita lilla, generalmente abbinata con pantaloncini e calzettoni bianchi[90]: tale accostamento cromatico costituisce quasi un unicum nel panorama calcistico internazionale[91]. Nel corso della sua storia il Legnano ha raramente derogato a tale schema: hanno fatto eccezione la saltuaria apposizione di una fascia bianca sul petto o (per quanto concerne i calzettoni) l'adozione di indumenti neri nei primi anni d'esistenza del club e di un modello fasciato bianconero nella stagione 1950-1951[91].
Tra le casacche da trasferta (ove lo schema ha conosciuto numerose variazioni nel corso dei decenni) degna di menzione è la maglia nera con fascia lilla trasversale al centro del busto, portata al debutto nell'annata 1953-1954 e particolarmente amata dai tifosi legnanesi[91].
Simboli ufficiali
Simbolo della società è il Monumento al Guerriero di Legnano, realizzato nel centro città sul finire del XIX secolo dallo scultore Enrico Butti in memoria della battaglia di Legnano (episodio chiave della guerra intrapresa dal Sacro Romano Impero Germanico per tentare di affermare il suo potere sui comuni dell'Italia Settentrionale) su esortazione di Giuseppe Garibaldi, che il 16 giugno 1862 aveva tenuto un discorso a Legnano in cui accostava tale episodio all'epopea risorgimentale[92]. Garibaldi pronunciò queste parole[93]:
Garibaldi parlò da un balcone di un edificio non più esistente che si trovava all'angolo tra corso Garibaldi e via Crispi: al suo posto ora si trova il retro della sede centrale della Banca di Legnano[92]. A ricordo dell'avvenimento, sul muro perimetrale dell'edificio che ospita la banca, è stata apposta una targa commemorativa[92].
L'iconografia di tale statua (raffigurante un soldato in armatura che leva verso alto una spada, in modo da simboleggiare la fine della battaglia e la sconfitta di Federico Barbarossa[94]) è spesso erroneamente associata al leggendario condottiero lombardo Alberto da Giussano[95] ed è particolarmente nota e popolare anche in ambito extracalcistico, essendo stata utilizzata nell'identità visiva dell'azienda ciclistica Legnano, nonché dalla Brigata meccanizzata "Legnano" dell'Esercito Italiano, dal partito politico della Lega Nord e dal corpo bandistico municipale della città di Legnano.
Stemma
Il primo stemma del Football Club Legnano era un monogramma con le lettere FCL intrecciate e racchiuse in un cerchio lilla bordato di nero. Nel 1935, in seguito al cambio di denominazione in Associazione Calcio Legnano, il monogramma venne conseguentemente ridisegnato con le lettere ACL, racchiuse in un cerchio di colore lilla bordato di bianco.
Da quest'ultimo emblema venne elaborato un complesso simbolo societario, adottato a più riprese e infine reintrodotto nel 2015 in occasione della riacquisizione della denominazione e del marchio della fallita Associazione Calcio Legnano da parte dell'A.S.D. Legnano 1913, che consiste di un ancile partito lilla e bianco e bordato di nero ed oro, contenente sulla destra il summenzionato monogramma ACL in oro, che è accostato sulla sinistra dall'effigie stilizzata del monumento al Guerriero di Legnano. Nella parte superiore dell'ovale è presente la scritta Legnano a lettere stampatelle nere, mentre nella sezione inferiore è riportato l'anno di fondazione della società (1913).
La versione di questo simbolo adottato fino al 2010 era sostanzialmente identica a quella appena descritta: le differenze consistevano nella bordura dello scudo (il cui motivo ricordava un cordone dorato), in una gradazione più intensa del colore lilla nella sezione destra dell'ovale e in una versione più dettagliata dell'effigie del Guerriero impressa nella sezione sinistra.
Inno
Il primo inno ufficiale dell'Associazione Calcio Legnano, che venne scritto in dialetto legnanese, fu Me car Legnan (it. "Mia cara Legnano"). Il testo e la musica di questo componimento musicale sono di Ernesto Parini (1909-1993)[96]. Il brano musicale è anche, più in generale, l'inno della città di Legnano[96].
Nel 2015 è stato registrato il nuovo inno ufficiale: Lilla, siamo noi[1]. Il testo, la musica e l'arrangiamento del nuovo brano musicale ufficiale della società sono di Giuseppe Calini[1].
Strutture
Stadio
La squadra gioca le gare casalinghe allo stadio Giovanni Mari, che si trova a Legnano in via Carlo Pisacane. Inaugurato il 2 ottobre 1921[97], ha una capienza di 6 700 posti, in parte coperti. È dedicato a Giovanni Mari, presidente dell'Associazione Calcio Legnano dal 1952 al 1954 e dal 1979 al 1987. Lo stadio ospita anche l'annuale corsa ippica che chiude il Palio di Legnano all'ultima domenica di maggio.
Dal 1913 al 1921 il campo di gioco casalingo del Legnano fu un terreno attrezzato in via Lodi, che venne costruito dall'azienda metalmeccanica legnanese Franco Tosi e dall'industriale locale Antonio Bernocchi[8].
Centro di allenamento
La formazione lilla svolge le sedute di allenamento in una struttura sportiva situata a Legnano in via Parma, dov'è presente un campo sintetico[98]. Fino agli novanta del XX secolo, il Legnano svolgeva i suoi allenamenti al già citato campo di via Lodi, che aveva anche la funzione di campo casalingo delle formazioni giovanili[99].
Società
Organigramma societario
L'organigramma societario del Legnano è[100][101][102]:
Sponsor
Di seguito la cronologia di fornitori tecnici e sponsor ufficiali.
- fino al 2014 ...
- 2014-2015 Welcome Hotel Legnano
- 2015- Welcome Hotel Legnano e IBF, poi anche EcoAbitare e Palio di Legnano
Impegno nel sociale
Il Legnano si è spesso impegnato in eventi benefici, dalla messa all'asta delle magliette utilizzate negli incontri ufficiali[103], all'organizzazione di manifestazioni vere e proprie, come quella predisposta nel 2016 dove, in un incontro calcistico, si sono sfidati i giocatori lilla e le rappresentanze dell'amministrazione comunale e del Palio di Legnano[104].
Settore giovanile
Il Legnano ha un settore giovanile che è attivo fin dagli albori della storia della sodalizio sportivo e che ha permesso, insieme ad altre motivazioni, l'assegnazione alla società della Stella d'oro al merito sportivo[70].
Il primo giocatore lanciato dalle giovanili del Legnano, che ha poi calcato palcoscenici importanti, è stato Luigi Allemandi. Giocò nei Lilla all'inizio degli anni 1920 e si laureò campione del mondo con la Nazionale italiana nel 1934. Nativo della provincia di Cuneo, si trasferì giovanissimo a Legnano con la famiglia[105]. Sul finire dello stesso decennio debuttò, nelle file del Legnano, Giuseppe Bigogno.
È di questi decenni il lancio di molti legnanesi nel calcio di alto livello: Angelo Cameroni, Angelo Colombo, Angelo Canavesi, Giovanni Guidi, Carlo Canziani, Francesco Landini, Guido Castoldi, Vinicio Colombo, Elio Pagani, Angelo Rotondi, Albino Bottini, Ferruccio Ratti, Franco Colombo, Camillo Ferrè, Ferruccio Ratti, Angelo Solbiati e Pierino Luraghi[106]. Significativa fu la rosa disponibile per la stagione 1936-1937, giocata in Serie C, che era costituita per metà da calciatori nati a Legnano, da quattro a Busto Arsizio e da tre nati a Rho[107].
Dopo la fine della seconda guerra mondiale il settore giovanile del Legnano fu gestito dall'ungherese Ferenc Fehér, grazie al cui lavoro vennero lanciati molti giovani promettenti che in seguito ebbero una fortunata carriera calcistica[106]. Tra essi, ci furono Edmondo Colombi, Elia Greco, Remo Morelli, Enzo Mustoni, Angelo Panara, Adelio Crespi e Ernesto Castano[106].
Degli anni 1960 sono invece Angelo Pereni, Luigi Pogliana, Alberto Vivian, Remo Morelli, Riccardo Talarini, Roberto Melgrati, Paolo Pulici e Gigi Riva[106]. Negli anni 1970, complice la crisi societaria che portò alla retrocessione in Serie D, il settore giovanile conobbe un periodo di involuzione che venne superato negli anni 1980[108].
Dal campionato 1980-1981 le giovanili del Legnano si arricchirono di una nuova squadra, quella degli Esordienti, che si affiancò alle tre compagini già esistenti: Berretti, Allievi e Giovanissimi[108]. Di questo decennio è il lancio di Marco Simone, Valerio Mazzucato, Rufo Emiliano Verga, Davide Fontolan e Gianluigi Valleriani[108].
Nella stagione 1990-1991 gli Allievi del Legnano hanno vinto il Campionato Allievi Nazionali Serie C1 e C2[109].
Diffusione nella cultura di massa
Il simbolismo dell'Associazione Calcio Legnano e del suo colore sociale, che è molto forte nella città del Carroccio, alla fine del XX secolo ha travalicato i confini locali, superando anche i limiti regionali: il colore lilla del sodalizio legnanese, che non aveva altri esempi in altre società calcistiche italiane, neppure in altre tonalità, nel 1990 è stato scelto come colore sociale dall'A.S. Dolcedo Calcio, sodalizio sportivo dell'omonimo comune ligure[110]. Fu proposto da uno dei fondatori della società ligure in seguito a un incontro calcistico disputato nel 1982 tra il Legnano e l'Imperia, durante il quale il dirigente debuttò in Serie C2[110].
Allenatori e presidenti
Di seguito l'elenco degli allenatori e dei presidenti del Legnano[111].
- 1913-1915 Commissione tecnica formata da Adamo Bonacina, Gian Guido Piazza, G.M. Riva e Giuseppe Venegoni
- 1915-1916 Commissione tecnica formata da Adamo Bonacina, Primo Colombo, G.M. Riva e Giuseppe Venegoni
- 1916-1919 Commissione tecnica formata da Primo Colombo, Adamo Bonacina e Giuseppe Venegoni
- 1919-1923 Primo Colombo e Adamo Bonacina
- 1923-1925 Imre Schöffer
- 1925-1927 Primo Colombo
- 1927-1928 Imre Schöffer
- 1928-1929 Armand Halmos
- 1929-1930 Luigi Barbesino
- 1930-1931 Luigi Barbesino
- 1931-1933 Otto Krappan
- 1933-1934 Vinicio Colombo
- 1934-1935 Enrico Crotti
- 1935-1936 Enrico Crotti
- 1936-1945 Enrico Crotti
- 1945-1946 Attilio Demaria
- 1946-1947 Róbert Winkler
- 1947-1949 Giuseppe Galluzzi
- 1949-1950 Ugo Innocenti
- 1950-1952 Ugo Innocenti e Héctor Puricelli (D.T.)
- 1952-1953 Ugo Innocenti
- 1953-1954 Giuseppe Galluzzi
- 1954-1957 Ugo Innocenti
- 1957-1959 Mario Zidarich
- 1959-1960 Renato Piacentini
- 1960-1961 Renato Piacentini
- 1961-1962 Giuseppe Molina
- 1962-1963 Luciano Lupi
- 1963-1964 Fausto Braga
- 1964-1967 Luciano Lupi
- 1967-1968 Carlo Facchini
- 1968-1969 Sergio Realini
- 1969-1970 Carlo Facchini
- 1970-1971 Carlo Facchini
- 1971-1973 Luciano Sassi
- 1973-1974 Luciano Lupi
- Luigi Balestra
- Giovanni Visentin
- 1974-1975 Fausto Braga
- 1975-1976 Mario Trezzi
- 1976-1979 Luciano Sassi
- 1979-1980 Adelio Crespi
- 1980-1981 Adelio Crespi
- 1981-1983 Pietro Maroso
- 1983-1984 Pietro Maroso
- 1984-1986 Andrea Valdinoci
- 1986-1987 Giovanni Ardemagni
- 1987-1989 Mauro Bicicli
- 1989-1990 Giorgio Veneri
- 1990-1991 Luciano Magistrelli
- 1991-1992 Aldo Capocci e Abramo Rossetti
- Mauro Bicicli e Abramo Rossetti
- Giancarlo Danova
- 1992-1993 Marco Torresani
- 1993-1995 Luigi Vallongo
- 1995-1996 Renzo Contratto
- 1996-1997 Loris Boni
- 1997-1998 Carlo Muraro
- 1998-1999 Gian Marco Remondina
- 1999-2000 Roberto Bacchin
- 2000-2001 Roberto Bacchin
- 2001-2002 Mario Belluzzo
- 2002-2003 Ernestino Ramella
- 2003-2004 Pierluigi Casiraghi
- 2004-2005 Stefano Di Chiara
- 2005-2006 Gianpaolo Spagnulo
- 2006-2007 Gianfranco Motta
- 2007-2008 Claudio Gabetta
- 2008-2009 Attilio Lombardo
- 2009-2010 Giuseppe Scienza
- 2010-2011: società inattiva
- 2011-2013 Massimo Rovellini[N 3]
- 2013-2014 Massimo Rovellini[N 4]
- Alessandro Cerri[N 5]
- 2014-2015 Stefano Di Gioia[N 6]
- 2015-2016 Aldo Monza
- 2016- Simone Banchieri
- 1913-1916 Aldo Visconti ed Eugenio Tosi (presidente onorario)
- 1916-1924 sen. Antonio Bernocchi
- 1924-1925 comm. Carlo Delle Piane
- 1925-1927 cav. uff. Ernesto Castiglioni
- 1927-1929 sen. Antonio Bernocchi
- 1929-1931 Giuseppe Mario Perozzi, Mario Raimondi e Riccardo Pezzoni (Comitato di reggenza)
- 1931-1933 cav. uff. Ernesto Castiglioni
- 1933-1934 Primo Colombo (Commissario straordinario)
- 1934-1945 cav. Giulio Riva
- 1945-1952 comm. Pino Mocchetti
- 1952-1953 cav. Luigi Mandelli (Commissario straordinario)
- comm. Giovanni Mari
- 1953-1954 comm. Giovanni Mari
- 1954-1956 Giuseppe Mario Perozzi (Commissario reggente)
- 1956-1959 comm. Davide Casero (Commissario straordinario)
- 1959-1963 comm. Luciano Caccia
- 1963-1964 comm. Felice Bossi (Commissario straordinario)
- 1964-1975 Augusto Terreni
- 1975-1979 Rolando Landoni (Commissario straordinario)
- 1979-1986 comm. Giovanni Mari
- 1986-1987 Ulrico Lucarelli
- comm. Giovanni Mari
- 1987-1996 comm. Ferdinando Villa
- 1996-1998 Mario Pighetti
- 1998-1999 Mario Pighetti
- 1999-2002 Mauro Rusignuolo
- 2002-2005 Antonio Di Bari
- 2005-2007 Giovanni Simone
- 2007-2009 Giuseppe Resta
- 2009-2010 Giacomo Tarabbia
- 2010-2011: società inattiva
- 2011-2015 Nicolò Zanda[N 7]
- 2015 Salvatore Verdoliva[N 8]
- 2015- Vanessa Paolillo
Calciatori
I giocatori più famosi che hanno vestito la casacca lilla sono stati Luigi Allemandi e Atilio Demaría, campioni del mondo nel 1934 con la Nazionale italiana, che hanno giocato nel Legnano, rispettivamente, dal 1921-1922 al 1924-1925 e nel 1945-1946, nonché Gigi Riva e Ernesto Castano, campioni d'Europa nel 1968 con la Nazionale italiana, che hanno vestito la maglia lilla, rispettivamente, nel 1962-1963 e nel 1956-1957. Gigi Riva detiene il record di marcature della Nazionale italiana (ancora imbattuto) con 35 gol.
Hanno giocato nel Legnano[112] anche Rodolfo Ostromann nel 1930-1931, Héctor Puricelli dal 1949-1950 al 1950-1951, Karl-Erik Palmér dal 1951-1952 al 1957-1958, Ilario Castagner nel 1960-1961, Paolo Pulici nella stagione 1966-67, Walter Novellino nel 1971-1972, Daniele Fortunato dal 1980-1981 al 1984-1985, Davide Fontolan dal 1982-1983 al 1985-1986, Luca Landonio nel 1983-1984, dal 1985-1986 al 1987-1988 e dal 1999-2000 al 2000-2001, Cristiano Scapolo dal 2001-2002 al 2003-2004, Jimmy Algerino nel 2004-2005, Julien Brellier nel 2002-2003 e Mirko Valdifiori nel 2007-2008.
Nella stagione 2005-2006, dopo avervi giocato le giovanili, è tornato a vestire la maglia lilla anche Marco Simone, che assieme al fratello Gianni è stato per qualche tempo comproprietario della squadra.
Hall of Fame
La Hall of Fame del Legnano è[113]:
- Luigi Allemandi (1921-1925)
- Rodolfo Ostromann (1930-1931)
- Bruno Mozzambani (1946-1952)
- Héctor Puricelli (1949-1951)
- Luciano Sassi (1950-1957 e 1958-1964)
- Karl-Erik Palmér (1951-1958)
- Gigi Riva (giovanili e 1962-1963)
- Riccardo Talarini (1962-1978)
- Paolo Pulici (giovanili e 1966-1967)
- Francisco Lojacono (1969-1970)
- Walter Novellino (1970-1972)
- Daniele Fortunato (giovanili e 1980-1985)
- Davide Fontolan (giovanili e 1982-1986)
- Luca Landonio (1983-1984, 1985-1988 e 1999-2001)
- Marco Simone (giovanili e 2005-2006)
Contributo alle Nazionali
Sei calciatori sono stati convocati da una rappresentativa italiana durante il loro periodo di militanza nel Legnano:
- Angelo Cameroni[114] - Italia
- Emilio Caprile[115] - Italia
- Elia Legati[116] - Italia U-20
- Daniele Gasparetto[117] - Italia U-20
- Alessandro Iacono[118] - Italia U-18
- Pedro Kamata[119] - Angola
Palmarès
Onorificenze
Nel 1989 la società è stata insignita dal CONI della Stella d'oro al merito sportivo con questa motivazione[70]:
Statistiche e record
Partecipazione ai campionati
Campionati nazionali
Nelle 90 stagioni sportive disputate dal Legnano nei campionati nazionali dalla fine della prima guerra mondiale sono compresi 8 campionati di Prima Categoria Nazionale/Prima Divisione/Divisione Nazionale (primo livello della piramide calcistica italiana), 2 campionati di Prima Divisione (quando fu declassato a secondo livello), 1 campionato di Serie B-C Alta Italia come squadra di C (terzo livello), e 20 campionati di Serie C2 (quarto livello). In queste statistiche non sono computati i tornei di guerra.
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
1º | Prima Categoria | 2 | 1919-1920 | 1920-1921 | 11 |
Prima Divisione | 5 | 1921-1922 | 1925-1926 | ||
Divisione Nazionale | 1 | 1928-1929 | |||
Serie A | 3 | 1930-1931 | 1953-1954 | ||
2º | Prima Divisione | 2 | 1926-1927 | 1927-1928 | 16 |
Serie B | 14 | 1929-1930 | 1956-1957 | ||
3º | Serie C | 26 | 1935-1936 | 1974-1975 | 33 |
Serie B-C Alta Italia | 1 | 1945-1946 | |||
Serie C1 | 5 | 1983-1984 | 2007-2008 | ||
Lega Pro Prima Divisione | 1 | 2008-2009 | |||
4º | Serie D | 5 | 1975-1976 | 2016-2017 | 26 |
Serie C2 | 20 | 1978-1979 | 2006-2007 | ||
Lega Pro Seconda Divisione | 1 | 2009-2010 | |||
5º | Campionato Nazionale Dilettanti | 4 | 1992-1993 | 1998-1999 | 4 |
Campionati regionali
I campionati regionali disputati dall'Associazione Sportiva Dilettantistica Legnano 1913 Calcio nel quadriennio 2011-2015 e dalla ricostituita Associazione Calcio Dilettantistica Legnano dopo la riacquisizione del nome storico (2015) possono essere così riassunti:
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
5º | Eccellenza | 3 | 2013-2014 | 2015-2016 | 3 |
6º | Promozione | 1 | 2012-2013 | 1 | |
7º | Prima Categoria | 1 | 2011-2012 | 1 |
Campionati regionali precedenti alla prima guerra mondiale
Il neonato Football Club Legnano, prima dello scoppio della prima guerra mondiale, partecipò a due campionati regionali organizzati dal Comitato Regionale Lombardo: la Promozione Lombarda e la Terza Categoria Lombarda. All'epoca essi rappresentavano, rispettivamente, il secondo e il terzo livello della piramide calcistica italiana.
Livello | Categoria | Partecipazioni | Stagione | Totale |
---|---|---|---|---|
2º | Promozione | 1 | 1914-1915 | 1 |
3º | Terza Categoria | 1 | 1913-1914 | 1 |
Partecipazione alle coppe
Nelle statistiche non sono comprese le stagioni disputate in Coppa Italia Dilettanti durante le quali il Legnano non ha superato la prima fase di qualificazione regionale.
Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|
Coppa Italia | 8 | 1926-1927 | 1958-1959 | 8 |
Coppa Alta Italia | 1 | 1945-1946 | 1 | |
Coppa Italia Semiprofessionisti | 9 | 1972-1973 | 1980-1981 | 9 |
Coppa Italia Serie C | 22 | 1981-1982 | 2007-2008 | 22 |
Coppa Italia Lega Pro | 2 | 2008-2009 | 2009-2010 | 2 |
Coppa Italia Serie D | 2 | 1999-2000 | 2016-2017 | 2 |
Coppa Italia Dilettanti | 2 | 1992-1993 | 1998-1999 | 2 |
Statistiche di squadra
Le statistiche salienti del Legnano nei campionati sono[120][121]:
- Maggior numero di vittorie consecutive
9 (1950-1951) - Maggior numero di pareggi consecutivi
6 (1963-1964-1984-1985) - Maggior numero di sconfitte consecutive
8 (suddivise fra 1950-1951 e 1951-1952) - Maggior numero di risultati utili consecutivi
23 (suddivisi fra 1981-1982 e 1982-1983) - Maggior numero di incontri consecutivi senza vittorie
29 (1986-1987) - Maggior numero di incontri consecutivi senza pareggi
17 (1980-1981) - Maggior numero di vittorie
25 (1949-1950) - Minor numero di vittorie
2 (1986-1987) - Maggior numero di pareggi
19 (1971-1972 e 1985-1986) - Minor numero di pareggi
3 (1940-1941) - Maggior numero di sconfitte
25 (1951-1952) - Minor numero di sconfitte
2 (1999-2000) - Maggior numero di reti segnate
89 (1950-1951) - Minor numero di reti segnate
15 (1985-1986 e 1986-1987) - Maggior numero di reti subite
85 (1951-1952) - Minor numero di reti subite
15 (1997-1998) - Vittoria con più largo scarto
vs. Seregno 7-0 (1950-1951) e vs. Caratese 7-0 (1992-1993) - Vittoria con maggior numero di gol segnati
vs. Treviso 8-2 (1950-1951) - Sconfitta con più largo scarto
vs. Pro Vercelli 8-0 (1930-1931) - Sconfitta con maggior numero di gol subiti
vs. Pro Vercelli 8-0 (1930-1931) e vs. Mantova 8-2 (1958-1959) - Pareggio con maggior numero di gol
vs. Padova 4-4 (2008-2009) - Rete numero 1 000
Mozzambani vs Napoli (1951-1952) - Rete numero 2 000
Zitta vs. Seregno (1979-1980) - Rete numero 3 000
Lanteri vs. Sambenedettese (2008-2009) - Maggior numero di incontri senza reti segnate
7 (1985-1986) - Maggior numero di giocatori impiegati in un campionato
31 (2003-2004) - Minor numero di giocatori impiegati in un campionato
15 (1945-1946) - Maggior numero di giocatori stranieri impiegati in un campionato
4 (2003-2004, 2004-2005 e 2008-2009)
Statistiche individuali
Di seguito l'elenco dei 10 calciatori che contano più presenze[122] e reti[123] nei campionati con la maglia del Legnano[124].
- 401 Riccardo Talarini
- 390 Natale Lamera
- 389 Oscar Lesca
- 319 Luciano Lupi
- 312 Giovanni Xotta
- 311 Luciano Sassi
- 292 Romualdo Capocci
- 270 Pier Luigi Castellazzi
- 257 Davide Roncaglia
- 220 Lorenzo Colpo
- 77 Bruno Mozzambani
- 55 Umberto Guarnieri
- 50 Renato Ricci
- 46 Emilio Caprile
- 38 Giorgio Ive
- 35 Giovanni Livieri
- 34 Silvano Pravisano
- 33 Massimo Rovellini
- 33 Luigi Tirapelle
- 32 Giovanni Brenna
Tifoseria
Storia
La tifoseria organizzata d'ispirazione ultras del Legnano (che in occasione delle partire casalinghe della squadra prende tradizionalmente posto nella Curva Nord dello stadio Giovanni Mari[125]) ha come gruppo di riferimento i Boys Lilla, fondati nel 1980, cui si affiancano altre compagini denominate Scalmanati, Gente Guasta, Falange Lilla e Vecchia Guardia[126].
Per quanto riguarda la tifoseria moderata, il polo di riferimento dei sostenitori legnanesi è il Me Car Legnan - Lilla Club[127], sodalizio fondato nel 2013[127] che perpetua la tradizione consociativa avente origine negli anni 1960, allorché si costituirono le prime associazioni di tifosi lilla[128], e che ha le sue radici nel 1976, anno di fondazione del primo Lilla Club[126]. Il nome del circolo ricalca il titolo del primo inno dell'Associazione Calcio Legnano, Me Car Legnan.
Gemellaggi e rivalità
Vista la vicinanza dei due comuni, la rivalità più accesa è quella nei confronti della Pro Patria, che è la squadra calcistica più importante della confinante Busto Arsizio. Spesso i destini delle due squadre si sono incrociati, anche in Serie A, generando il Derby dell'Altomilanese. L'antagonismo tra le due squadre calcistiche nacque nel 1928, in occasione del primo scontro diretto ufficiale tra le due compagini[130], in un periodo in cui entrambe le formazioni ambivano, a fortuna alterne, alla Divisione Nazionale, che all'epoca era il nome del campionato di massimo livello del calcio italiano[131]. Un derby Legnano-Pro Patria è stata l'occasione in cui è avvenuta l'intitolazione a Giovanni Mari dello stadio di via Pisacane[132]. La rivalità tra i due comuni, che non è solo calcistica, è antica di secoli[133].
Altre rivalità sono con le tifoserie della Cremonese, del Novara, del Padova, del Pavia, del Saronno, della Triestina e del Varese[126]. Un tempo erano tifoserie amiche gli ultras dell'Aosta e dell'Omegna[126]. I tifosi lilla hanno conservato il gemellaggio con le tifoserie dell'Arbus, del Mestre e della Sanremese[126].
Organico
Rosa 2016-2017
Aggiornata al 18 luglio 2016[134]
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Staff tecnico
Note
Esplicative
- ^ Data simbolica: cfr www.statistichelilla.it/home.htm.
- ^ Le partite di spareggio all'epoca non terminavano dopo i tempi supplementari: si andava avanti ad oltranza fino al primo e decisivo gol di una delle due squadre (adesso chiamato sudden death o golden goal). Permanendo la situazione di parità, in caso di sopravvenuta oscurità, la gara veniva sospesa e fatta ripetere.
- ^ Allenatore dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Legnano 1913.
- ^ Allenatore dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Legnano 1913.
- ^ Allenatore dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Legnano 1913.
- ^ Prima allenatore dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Legnano 1913, poi dell'A.C.D. Legnano.
- ^ Presidente dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Legnano 1913.
- ^ Prima presidente dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Legnano 1913, poi dell'A.C.D. Legnano.
Bibliografiche
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- ^ a b c d e f Fontanelli, p. 32
- ^ a b c d Fontanelli, p. 12
- ^ a b Legnano Calcio: i cento anni della mitica "Casacca Lilla", su labissa.com. URL consultato il 25 settembre 2015.
- ^ Sentenza del Tribunale (JPG), su statistichelilla.it. URL consultato il 15 giugno 2015.
- ^ a b Ripreso simbolo e nome AC LEGNANO, su aclegnano.com. URL consultato il 15 giugno 2015.
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- ^ D'Ilario, 1993, p. 44.
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- ^ Il Campionato di Foot-Ball, La Stampa, 20 giugno 1921, p. 4.
- ^ Il Campionato si... diverte!, La Stampa, 27 giugno 1921, p. 4.
- ^ a b Fontanelli, p. 58
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- ^ D'Ilario, 1993, p. 55.
- ^ Fontanelli, p. 73
- ^ D'Ilario, 1993, p. 56.
- ^ Fontanelli, p. 77
- ^ Fontanelli, p. 85
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- ^ D'Ilario, 1993, p. 61.
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- ^ Fontanelli, p. 347
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- ^ Il Legnano presenta il nuovo segretario, su aclegnano.com. URL consultato il 19 giugno 2015.
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Bibliografia
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- Giorgio Welter, Le maglie della Serie A, Milano, Codice Atlantico, 2013, ISBN 978-88-905512-9-1.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su aclegnano.com. URL consultato il 3 ottobre 2015.
- Statistiche lilla, tutto (o quasi...) sul Legnano Calcio, su statistichelilla.it. URL consultato il 3 ottobre 2015.
- Errata corrige del testo di Carlo Fontanelli e Gianfranco Zottino "Un secolo di calcio a Legnano" (PDF), su legnanocalcio.it. URL consultato il 4 gennaio 2016.