Bellinzona
Bellinzona (Belinzòna in dialetto ticinese, Bellenz in tedesco desueto, Bellinzone in francese) è un comune svizzero del Canton Ticino. È la città capitale del Canton Ticino e capoluogo del distretto omonimo; conta 18 690 abitanti, mentre l'agglomerato e distretto conta oltre 50 000 abitanti. La città è attraversata da nord e in direzione ovest, marginalmente rispetto al centro cittadino, dal fiume Ticino.
Bellinzona comune | |
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Bellinzona | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Cantone | ![]() |
Distretto | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Mario Branda (PSS) dal 1-4-2012 |
Territorio | |
Coordinate | 46°12′N 9°01′E |
Altitudine | 238 m s.l.m. |
Superficie | 19,15[2] km² |
Abitanti | 18 690[3] (31-12-2015) |
Densità | 975,98 ab./km² |
Frazioni | Daro, Carasso, Galbisio, Ravecchia, Artore |
Comuni confinanti | Arbedo-Castione, Giubiasco, Gorduno, Monte Carasso, Pianezzo, Sant'Antonio |
Altre informazioni | |
Lingue | italiano, ticinese[1] |
Cod. postale | 6500, 6501 e 6503 |
Prefisso | 091 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice OFS | 5002 |
Targa | TI |
Nome abitanti | bellinzonesi |
Patrono | S. Pietro Apostolo |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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I tre castelli e la cinta muraria di Bellinzona | |
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Tipo | Culturali |
Criterio | (iv) |
Pericolo | Non in pericolo |
Riconosciuto dal | 2000 |
Scheda UNESCO | (EN) Three Castles, Defensive Wall and Ramparts of the Market-Town of Bellinzone (FR) Scheda |
È un punto di passaggio importante: infatti da qui si diramano le principali arterie stradali e autostradali sull'asse nord-sud verso i passi alpini del San Gottardo (o la galleria autostradale) del Lucomagno, del San Bernardino e della Novena.
Il nome Bellinzona deriva forse dal nome latino Bilitiō (accusativo Bilitiōnem). L'etimologia del nome è incerta e l'idea, errata, che il nome derivi dalla locuzione "zona bellica" è un esempio di etimologia popolare. Le ipotesi più accreditate sono due: la prima si richiama alla posizione geografica dell'insediamento bellinzonese originale, collocato sullo sperone di roccia di Castelgrande, e fa derivare il nome dal celtico «briga», col significato di monte o altura; la seconda, invece, collega Bellinzona al nome personale latino Belitius o Bellitio, al quale sarebbe stato aggiunto il suffisso –one, di probabile origine celtica. Il nome della Turrita significherebbe, perciò, «podere o possedimento di Bellitio».
La posizione della città, all'ingresso di valli che conducono ai valichi alpini di San Gottardo, Lucomagno e San Bernardino, e le sue imponenti fortificazioni fecero di Bellinzona lo sbarramento ideale tra Nord e Sud. Essa ci regala, infatti, una delle più significative testimonianze in fatto di architettura difensiva dell'area alpina. Conquistata nel XIV sec. dai Visconti di Milano per controllare l'importante Passo del San Gottardo, entusiasma gli ospiti moderni con castelli, merli e mura, il tutto accuratamente restaurato e integrato nel suo nucleo storico.
Il 6 novembre 2012, a Sementina, 17 Municipi del Comuni del Bellinzonese (escluso Isone) con l'aggiunta di Claro (distretto di Riviera), hanno sottoscritto l'istanza formale di aggregazione indirizzata al Consiglio di Stato, così come prevede la Legge sull'aggregazione dei Comuni.
Il 28 novembre il Consiglio di Stato ha nominato la Commissione di studio incaricata di elaborare il progetto che dovrà essere sottoposto alla popolazione dei Comuni interessati in votazione consultiva. La legge stabilisce quindi che sulla base dell'esito di tale voto, il Consiglio di Stato licenzi un messaggio governativo all'indirizzo del Gran Consiglio, cui compete formalmente la decisione per l'aggregazione di Comuni.
Il 18 ottobre 2015 è avvenuta la votazione consultiva nei comuni interessati dal progetto. Dei 17 comuni che hanno partecipato al progetto aggregativo, in 13 si è avuto esito positivo: Bellinzona, Camorino, Claro, Giubiasco, Gnosca, Gorduno, Gudo, Moleno, Monte Carasso, Pianezzo, Preonzo, Sant'Antonio e Sementina. Quattro comuni hanno rifiutato d'aggregarsi: Arbedo-Castione, Cadenazzo, Lumino e Sant'Antonino.
Il progetto aggregativo dovrà ancora beneficiare dell'avallo del Consiglio di Stato della Repubblica e Cantone Ticino. Quando questo sarà dato, la fusione tra i diversi comuni darà vita ad una realtà urbana con una popolazione di circa 42'000 abitanti e sarà la dodicesima città Svizzera.
Clima
La regione gode di un buon soleggiamento con un numero moderato di precipitazioni annue[4], ma con diversi giorni di vento.
Storia
La città viene nominata, per la prima volta, in un noto passo di Gregorio di Tours che descrive la calata, nel 590 d. C., dei franchi in discesa dal Lucomagno in guerra contro i longobardi asserragliati nella fortezza di Bellinzona. Gregorio precisamente, dopo avere nominato Milano, nel descrivere il luogo dove fu ucciso il combattente franco Olone scrisse:
Gregorio qualificava quindi Bellinzona come una fortezza appartenente alla città di Sant'Ambrogio.
Durante il Medioevo Bellinzona viene a lungo contesa tra Como e Milano, per poi entrare stabilmente nell'orbita milanese a partire dal XV secolo. Risalgono a quest'epoca i tre stupendi castelli, simbolo stesso della città. Nel 1500, in seguito alle complesse vicende politico-militari del Ducato di Milano, Bellinzona cade in mano agli svizzeri.
La città rimarrà controllata come baliaggio (una specie di colonia) fino alla fine del '700, quando l'intervento di Napoleone e una serie di rivolgimenti interni portano nel 1798 alla nascita del Cantone di Bellinzona all'interno della Repubblica elvetica. Successivamente, nel 1803 il nuovo cantone fu unito con il Cantone di Lugano per formare l'attuale Cantone Ticino, di cui Bellinzona divenne la capitale. Dopo il 1815 tale ruolo sarà attribuito invece a turno anche a Locarno e Lugano. Soltanto nel 1878 Bellinzona diventa definitivamente sede del governo cantonale ticinese.
Il 18 ottobre 2015 è stato votato un referendum aggregativo per la nuova Bellinzona, che ha visto il parere favorevole di 13 dei 17 comuni coinvolti (hanno votato contro Arbedo-Castione, Cadenazzo, Lumino e Sant'Antonino); il governo cantonale ha annunciato che considererà l'ipotesi di effettuare la fusione fra i soli comuni che l'hanno accettata (Bellinzona, Camorino, Claro, Giubiasco, Gnosca, Gorduno, Gudo, Moleno, Monte Carasso, Pianezzo, Preonzo, Sant'Antonio e Sementina).[5]
Monumenti e luoghi d'interesse
Architettura religiosa
Il centro storico
- Chiesa collegiata dei Santi Pietro e Stefano
- Oratorio di Santa Marta[6], del XVII secolo
- Chiesa di San Rocco[7], fondata nel 1330
- Chiesa evangelica[8] e l'annessa casa parrocchiale, erette nel 1899 su progetto di Paul Reber
Il quartiere sud
Quartiere di Ravecchia
- Chiesa parrocchiale di San Biagio, documentata nel 1237
Il quartiere di San Giovanni
- Chiesa dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista, edificata nel 1762 su progetto di Gaetano Matteo Pisoni
Quartiere di Bellinzona nord
Quartiere di Carasso
Quartiere di Daro
- Chiesa parrocchiale dei Santi Pietro martire, Quirico e Giulitta, menzionata già nel 1173
Quartiere di Artore
- Chiesa di San Sebastiano, d'origine romanica
Prada
- Oratorio di San Girolamo, d'origine medievale e rimaneggiato nei secoli XV-XVI
Architettura civile
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Casa Chicherio, busto dell'Ariosto
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Il "pettine" di Vacchini
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Il bagno pubblico
Il centro storico
- Antica casa dell'arciprete Chicherio, eretta negli anni 1722 - 1725
- Casa Bruni, edificio del XVIII secolo
- Palazzo della Società Bancaria Ticinese, costruito nel 1960 da Augusto Jäggli
- Casa Gabuzzi, di epoca settecentesca
- Villa Stoffel (ex Curti)[10], residenza signorile neorinascimentale
- Monumento a Rinaldo Simen, in piazza Rinaldo Simen, realizzato da Giuseppe Foglia
- Bagno Pubblico, un'infrastruttura sportiva edificata negli anni 1967-1970 da Aurelio Galfetti, Flora Ruchat Roncati e Ivo Trümpy
- Monumento ai ferrovieri periti nello scontro ferroviario avvenuto nella sottostazione di San Paolo ad Arbedo nel 1924
- Villa e Parco dei Cedri; la Galleria cittadina si trova nelle vicinanze delle chiese romaniche di San Biagio e Santa Maria delle Grazie.
- Teatro Sociale, edificio neoclassico, unico nel suo genere in Svizzera, ha ritrovato il proprio splendore dopo 150 anni di storia.
Architettura militare
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Castelgrande visto dalla Piazza del sole
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Il Castelgrande visto da sud
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La Torre Nera di Castelgrande
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La Torre Bianca
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Torre Bianca: interno
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Il cortile di Castelgrande
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Il castelgrande visto da sud
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Il castelgrande
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La murata
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Torre del castello di Montebello
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Castello di Sasso Corbaro
- I castelli, le mura cittadine[11] e l'imponente murata[12], patrimonio mondiale dell'UNESCO
- Il Castello di Montebello, di epoca medievale (ora Museo archeologico)
- Il Castello di Sasso Corbaro
- Castelgrande
I musei dei tre castelli ospitano storia locale, arte, archeologia e varie esposizioni temporanee.
Demografia
% | Ripartizione linguistica (gruppi principali)[13] |
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3,6% | madrelingua tedesca |
87,4% | madrelingua italiana |
2,5% | madrelingua serbo-croata |
Abitanti censiti[14]

Cultura e informazione
I suoi tre castelli, le sue fortificazioni e la sua cinta muraria sono stati iscritti nel 2000 nella lista dei patrimoni dell'umanità stilata dall'UNESCO. I tre castelli sono Castelgrande, il Castello di Montebello e il Castello di Sasso Corbaro.
La città possiede un Teatro, posto in piazza Governo, edificato nel biennio 1846-1847 su disegno dell'architetto milanese Giacomo Moraglia, uno dei maggiori architetti neoclassici lombardi della prima metà del XIX secolo, e recentemente restaurato.
Presso la Villa dei Cedri, in piazza San Biagio nel quartiere di Ravecchia, è presente un Museo di arte moderna con un ampio parco.
Bellinzona è anche rinomata per il suo carnevale, vecchio di 150 anni, chiamato Rabadan. Esso attira ogni anno migliaia di persone da tutto il cantone, dalla Svizzera interna e da oltre confine; la città resta nelle mani del Re per ben sei giorni di festa. La tradizione indica nel 1862 la nascita del carnevale bellinzonese, ma il termine Rabadan (dal piemontese "baccano, fracasso", ma anche "uomo mal ridotto") è comparso solo nel 1874. Sempre a Bellinzona, nel 1958, è stata fondata la prima Guggenmusik ticinese: i Ciod Stonaa. Una Guggen è una banda musicale che si esibisce durante il carnevale e i cui musicisti (spesso improvvisati) sono in maschera. Si tratta di una tradizione ripresa dal sud della Germania e dalla Svizzera di lingua tedesca.
A Bellinzona hanno sede alcune scuole superiori quali:
- la Scuola Specializzata Superiore di Tecnica (SSST),
- la Scuola Superiore di Informatica di Gestione[15] (SSIG),
- la Scuola Superiore Alberghiera e del Turismo[16] (SSAT),
- il liceo cantonale[17]
- la Scuola cantonale di commercio.
In città si stampa il quotidiano laRegione Ticino, secondo per diffusione nel Canton Ticino solo al Corriere del Ticino.
Istituzioni
- Il Corpo civici pompieri del comune di Bellinzona è il più longevo del Cantone Ticino; è stato fondato nel 1829.
- La Civica filarmonica di Bellinzona[18], fondata nel lontano 1785, è uno dei complessi bandistici più antichi della Svizzera.
Istituti di ricerca
- Istituto di Ricerca in Biomedicina (IRB), l'istituto è affiliato all'USI di Lugano e ha l'obiettivo di promuovere gli studi in immunologia umana
- Istituto Oncologico di Ricerca (IOR), l'istituto è l'unità di ricerca di base e traslazionale dell'Istituto Oncologico della Svizzera Italiana (IOSI)
Persone legate a Bellinzona
- Romano Broggini, docente, storico e filologo, che insegnò alla Scuola cantonale di commercio di Bellinzona
- Giorgio Orelli, scrittore, poeta e traduttore, che insegnò alla Scuola cantonale di commercio di Bellinzona
- Giuseppe Rensi, filosofo e avvocato
- Remo Rossi, scultore, attivo a Bellinzona
- Marco Giampaolo, allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista, attuale tecnico della Sampdoria.
- Cesare Lucchini, pittore.
- Luca Tramontin, rugbista, giornalista e commentatore sportivo, autore della fiction Sport Crime, inventore della formula "Orules" di Rugby per disabili.
- Daniela Scalia, giornalista, conduttrice, atleta, attrice della fiction Sport Crime, nazionale italiana di Cricket, Football Australiano, GAA.
Amministrazione
Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale ed ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune.[19]
Patriziato di Ravecchia
La frazione comunale è sede del locale patriziato.
Patriziato di Daro
La frazione comunale è sede del locale patriziato[20].
Proprietà
Il patriziato è padrone del rifugio Visnago, raggiungibile da Arbedo, posto a 1180 m s.l.m. con 6 posti letto[21].
Sport
- La squadra di pallavolo femminile milita nella 1.lega nazionale
- La squadra di Calcio - l'AC Bellinzona - milita nel campionato di 1.lega Classic.
- La squadra di Rugby, Rugby Club Ticino[22]
- La squadra di Ciclismo, il Velo Club Bellinzona[23]
- La Società di Nuoto,[24]
- La società di Ginnastica Federale[25]
- Il Gruppo Atletico Bellinzona[26]
- La società di Hockey su ghiaccio milita nella 1.Lega Svizzera (Serie C)[27]
- La società di Pallacanestro femminile milita nel campionato di serie B nazionale[28]
- La società di Tiro con l'Arco (ARBE, ARcieri del BEllinzonese)[29]
- La società di Tennis, il Tennis Club Bellinzona[30]
- La società di Unihockey, Ticino unihockey[31]
- La società di Sport Twriling (Sport Twirling Bellinzona)[32]
Galleria d'immagini
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Monumento ai caduti delle due guerre mondiali
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Aurelio Galfetti: ristrutturazione di Castelgrande
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Via d'accesso interna
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la Torre Nera, la corte e la murata
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Beccatelli in pietra sostengono il cammino di ronda sulla murata della città
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Castello di Sasso Corbaro (esterno)
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Una torre del castello di Sasso Corbaro
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La chiesetta di Santa Barbara
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La murata
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Torre della murata
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Montebello (castello) l'entrata
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Montebello (castello) Cortile
Note
- ^ Il dialetto ticinese della lingua lombarda, parlato nell'intero cantone, non è riconosciuto ufficialmente.
- ^ USTAT - Distribuzione geografica della popolazione 2011
- ^ Sito ufficiale della città di Bellinzona, su bellinzona.ch, 31 dicembre 2015.
- ^ 404 Error - Page not found (PDF), su meteoswiss.admin.ch.
- ^ RSI Radiotelevisione svizzera, Bellinzona ha fatto 13, su rsi.ch.
- ^ Oratorio di Santa Marta - Inventario dei beni culturali
- ^ Chiesa di San Rocco - Inventario dei beni culturali
- ^ Chiesa evangelica - Inventario dei beni culturali
- ^ Chiesa del Sacro Cuore - Inventario dei beni culturali
- ^ Villa Stoffel (ex Curti) - Inventario dei beni culturali
- ^ Le mura cittadine - Inventario dei beni culturali
- ^ La murata - Inventario dei beni culturali
- ^ Ritratti comunali dell'Ufficio federale di statistica 2000
- ^ Ufficio cantonale di statistica Bellinzona
- ^ Scuola specializzata superiore di economia (SSSE) : ssse, su ssig.ch.
- ^ Scuola superiore alberghiera e del turismo, su ssat.ch.
- ^ Liceo Cantonale Bellinzona, Home - Liceo Cantonale Bellinzona, su liceobellinzona.ch.
- ^ CIVICA FILARMONICA DI BELLINZONA, su civicabellinzona.altervista.org.
- ^ Annuario del Canton Ticino
- ^ Patriziato, Patriziato di Daro, su patriziato-di-daro.ch.
- ^ Visnago, su alpi-ticinesi.ch.
- ^ Rugby Remodeling - Rough and Tumble Renovations, su rugbyclubticino.ch.
- ^ Velo Club Bellinzona - Il ciclismo vissuto con passione, su vcbellinzona.ch.
- ^ Societa Nuoto Bellinzona, su snbellinzona.ch.
- ^ Benvenuto sul sito della Società Federale Ginnastica Bellinzona - News & Eventi, su sfgbellinzona.ch.
- ^ GAB Bellinzona - atletica e non solo, su gab-bellinzona.ch.
- ^ Hockey – hockeygdt.ch, su hockeygdt.ch.
- ^ Pallacanestro Bellinzona, su bellinzonabasket.ch.
- ^ home arcieri bellinzonese, su arcieri-bellinzonese.ch.
- ^ TCB - Tennis Club Bellinzona, su tcbellinzona.ch.
- ^ Ticino Unihockey, su ticinounihockey.ch.
- ^ Home, su twirlingbellinzona.ch.
Bibliografia
- Johann Rudolf Rahn, I monumenti artistici del medio evo nel Cantone Ticino, Tipo-Litografia di Carlo Salvioni, Bellinzona 1894, 16-58.
- Siro Borrani, Il Ticino Sacro. Memorie religiose della Svizzera Italiana raccolte dal sacerdote Siro Borrani prevosto di Losone, Tip. e Libreria Cattolica di Giovanni Grassi, Lugano 1896.
- Giovanni Sarinelli, La Diocesi di Lugano. Guida del clero, La Buona Stampa, Lugano 1931, 222-223.
- Virgilio Gilardoni, Inventario delle cose d'arte e di antichità, Edizioni dello Stato. Bellinzona 1955.
- Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Arte e monumenti della Lombardia prealpina, Istituto grafico Casagrande, Bellinzona 1967, 17, 19, 20, 26, 28-29, 36, 200, 204-205, 207, 259, 266, 368, 370, 372, 375, 396, 471, 474, 494, 512, 576, 578.
- Adolfo Caldelari, Guida di Bellinzona, Edizioni Casagrande, Locarno-Bellinzona 1971; Idem, Arte e Storia nel Ticino, ETT, Locarno 1975.
- Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 3-22, 26-28, 33-34, 48, 83, 107, 118, 129, 149, 254, 259.
- Plinio Grossi, Un'altra città. Bellinzona com'era, Armando Dadò Editore, Locarno 1990.
- Emilio Motta, Effemeridi ticinesi, ristampa Edizioni Metà Luna, Giubiasco 1991.
- Franco Chiesa, La zecca di Bellinzona, Istituto grafico Casagrande, Bellinzona 1991.
- Plinio Grossi, Ali fra le torri, Fontana Editrice, Pregassona 1995.
- Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
- Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003.
- Plinio Grossi, Saluti da Bellinzona. Le storie di un'epoca nelle cartoline illustrate, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2005.
- AA. VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 11, 12, 14, 17, 18, 19-39, 41, 42, 43, 52, 54, 55, 58, 59, 72, 65, 66, 82, 87, 134, 144, 152, 178, 184, 274, 295, 300, 302, 384, 491, carta 20.
- AA. VV., Giù le mani dalle Officine, Fontana Print, Pregassona-Salvioni, Bellinzona, 2008.
- Gabriele Rossi, Giù le mani dall'Officina!. Traces de grève à Bellinzone, in Vues d'archives, "Cahiers d'histoire du mouvement ouvrier", nº 24, Association pour l'étude de l'histoire du mouvement ouvrier (AEHMO) e Éditions d'en bas, Lausanne 2008.
- Anna Lisa Galizia, Lucia Pedrini-Stanga, Noemi Angehrn, Sculture nello spazio pubblico a Bellinzona (Guide storico-artistiche della Svizzera), Società di storia dell'arte in Svizzera, Berna 2009.
- Simona Martinoli, Cristina Palma, Lucia Pedrini-Stanga, Il cimitero di Bellinzona, (Guide storico-artistiche della Svizzera), Società di storia dell'arte in Svizzera, Berna 2009.
- Giuseppe Chiesi, Copista e miniatore della cancelleria del ducato di Milano, in Giovanni Agosti, Jacopo Stoppa, Marco Tanzi (a cura di) Il Rinascimento nelle terre ticinesi. Da Bramantino a Bernardino Luini, Officina Libraria, Milano 2010.
- Plinio Grossi, Bellinzona e i suoi aneddoti, Salvioni, Bellinzona 2010.
- Giovanni Agosti, Jacopo Stoppa, Pittori lombardi. Chimera; Luccio; Blasone della famiglia Muggiasca; Uomo ricurvo in atto di sorreggere con la schiena; Cinghiale; Giovane in atto di sorreggere con le braccia, Vespasiano imperatore; Animale fantastico con guinzaglio (?); Imbarcazione con due figure, Due caproni; Due cani; Due Beccacce, in Giovanni Agosti, Jacopo Stoppa, Marco Tanzi (a cura di), «Il Rinascimento nelle terre ticinesi. Da Bramantino a Bernardino Luini», Officina Libraria, Milano 2010.
- Paolo Ostinelli, Copista e miniatore della cancelleria del ducato di Milano. Luigi XII, re di Francia, concede privilegi a Bellinzona e Claro, in Giovanni Agosti, Jacopo Stoppa, Marco Tanzi (a cura di), «Il Rinascimento nelle terre ticinesi. Da Bramantino a Bernardino Luini», Officina Libraria, Milano 2010.
- Laura Pedrioli, Un inglese a Bellinzona. Le vedute della città di Bellinzona realizzate da William Turner, in «Kunst + Architektur in der Schweiz», anno 62, n. 2, SSAS, Berna, 2011, 52-57.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bellinzona
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Bellinzona
Collegamenti esterni
- Martin Peter Schindler, Giuseppe Chiesi, Pablo Crivelli, Chiara Orelli, Bellinzona, in Dizionario storico della Svizzera, 12 novembre 2007.
- Ufficio di statistica del Canton Ticino: Bellinzona, su www3.ti.ch.
- Template:Dmoz
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