Caio Mario Garrubba

fotoreporter italiano (1923-2015)
Versione del 6 ott 2016 alle 17:06 di Fcarbonara (discussione | contributi) (Collettive: + 1, 2014 ''Il Piacere dell'occhio'', Galleria Biffi Arte, Piacenza)

Caio Mario Garrubba (Napoli, 19 dicembre 1923[1]Spoleto, 3 maggio 2015) è stato un fotoreporter italiano. Uno dei massimi esponenti della fotografia italiana del XX secolo[2] diventa ben presto noto come "il fotografo del comunismo della speranza"[3][4][5]. Esclusivi i suoi reportage su Ho Chi Minh, Mao Zedong e Nikita Sergeevič Chruščёv[6]. È stato il fotografo che con il suo obiettivo ha saputo mettere in risalto gli aspetti sociali e le contraddizioni del socialismo reale[7].

Caio Mario Garrubba

Biografia

Garruba nasce a Napoli nel 1923 da genitori calabresi[8] della provincia di Catanzaro, consegue la maturità classica e quindi studia medicina prima, poi storia e filosofia nelle università di Napoli e Roma, dove ben presto si trasferisce. La passione della fotografia nasce nel 1953[9], cinque anni dopo aver lasciato definitivamente l'università e mentre era già impegnato politicamente (dal 1946) con il partito comunista collaborando con i giornali del suo sindacato CGIL e del relativo patronato (INCA)[10]. Nel 1952 parte per la Spagna dove inizia la sua carriera di fotoreporter; scatta le sue prime foto che saranno pubblicate sulla rivista il Mondo di Mario Pannunzio, una delle più importanti riviste del dopoguerra che aggregava e diffondeva le istanze intellettuali di quel periodo[11]. Sarà da quel momento che Garrubba inizia anche la sua stretta collaborazione con la rivista di politica e cultura fondata da Elio Vittorini, Il Politecnico, e in seguito con il settimanale l'Espresso[12].

Le tappe della'attività di Garrubba sono diverse, dal suo iniziale interesse per la fotografia con l'approdo alla "scuola romana"; al fotogiornalismo internazionale, e al suo matrimonio.

Particolari sul suo interesse iniziale per la fotografia, li fornisce lui stesso in una intervista riportata dal Corriere della Sera, in cui dichiara che nacque fin da ragazzo quando negli anni che visse a Strongoli in Calabria, paese natale dei genitori, grazie alla vasta biblioteca di famiglia, contenente moltissimi libri d'arte, lesse di tutto : «non facevo che cibarmi dalla mattina alla sera di libri d’arte»[13]. Fondamentale poi, fu anni dopo, l'incontro con uno dei fotoreporter degli anni cinquanta, Plinio De Martiis[14] con cui dettero vita a Roma ad una cooperativa di fotografi che doveva sul modello della Magnum Photos fungere da agenzia fotografica internazionale. Con Garrubba e De Martiis si consolidò un gruppo di fotografi che divenne ben presto un importante riferimento del fotogiornalismo italiano, la cosiddetta "scuola romana", di cui fecevano parte Franco Pinna, Pablo Volta, Ermanno Rea, Antonio Sansone e suo fratello Nicola[15][16]

I temi

«Non lavora di moda, né per la moda, non lavora troppo spesso per i giornali, egli osserva e ogni tanto lo coglie quell’attimo fulmineo che coincide con il suo occhio e fotografa”»

I suoi natali napoletani e la provenienza dei suoi genitori calabresi influenzeranno moltissimo i temi della fotografia di Garrubba.

La fotografia come valore sociale

«Scavò tra le malinconie individuali e collettive degli orti socialisti»

Garrubba è stato definito anche il fotografo del sociale. Il suo impegno politico non annacquò infatti il suo punto di vista sul socialismo reale di cui ne documentò anche le contraddizioni.

Lo stile e la tecnica

Come il fotografo francese Henri Cartier-Bresson, di cui era grande amico, Garrubba è stato definito il fotografo che coglie l'attimo in maniera «fulminea»[17] quando qualcosa o qualcuno cattura la sua attenzione.

Analisi e critiche al fotogiornalismo italiano

Grazie alle interviste concesse a quotidiani e riviste, Garrubba ha fatto conoscere anche il suo punto di vista, non privo di critiche, sullo sviluppo e sul valore della fotografia in Italia e del ruolo carente e inadeguato del fotogiornalista italiano[19]. In Italia al contrario di altri paesi, ad avviso del fotoreporter, il valore del fotogiornalista è stato non solo sottovalutato ma anche bistrattato, propenso e proteso a vedere nel fotografo che documentava con immagini gli avvenimenti, un semplice "paparazzo". Ad avviso di Garrubba infatti oltre che a mancare in Italia una vera "cultura fotografica" è mancata (e manca tuttora), proprio nel campo del fotogiornalismo, la figura del photo-editor proponente di suggerimenti e direttive sulla scelta delle foto dei reportage, un gap di moltissime testate italiane che hanno segnato un enorme divario con quanto accade in altre nazioni[20].

Gran parte della responsabilità, secondo Garrubba, è da attribuire proprio alle testate di quelle riviste italiane che non si sono sprecate per dar risalto a servizi fotografici di reportage «classici» sul modello di riviste come la statunitense Life e della tedesca Stern. Con la rara eccezione dell'Espresso e in minor misura del settimanale L'Europeo, infatti, secondo il fotografo napoletano, fallirono perfino i tentativi di Epoca della Mondadori che aveva chiamato a collaborare perfino importanti «fotografi americani» proprio per ricalcare il modello di Life[21].

Mostre

Oltre mostre in diverse città italiane, Garruba ha esposto i suoi lavori in città dell'Europa dell'Est in cui aveva realizzato parte dei suoi reportages come Mosca e San Pietroburgo in Russia, e Vilnius in Lituania; dell'Europa occidentale come Germania e Francia oltre che in Canada.

Personali

  • 1961: Un punto di vista, Galleria La Tartaruga, Roma
  • 1963-1964: Sguardo sulla Cina, Pesaro, Palermo, Genova e Roma
  • 1969: I cinesi, Il Diaframma, Milano
  • 1969: Caio Carrubba, Mosca
  • 1969: Caio Carrubba, Vilnius
  • 1970: New! York City Transit System, Galleria La Tartaruga, Roma
  • 1973: Napoli d‘inverno, Villa Pignatelli, Napoli
  • 1988: Caio Carrubba, Mosca
  • 1988: Dal punto di vista, San Pietroburgo
  • 1988: Caio Garrubba, Vilnius
  • 1992: Uno & Due, Punto Eggi / Eggi di Spoleto, Spoleto
  • 2005: Caio Mario Garrubba - Fotografie 1953-1990 - Arte contemporanea, Centro commerciale Cinecittà 2, Roma
  • 2010: Out book. Moltiplicazioni e sconfinamenti del libro d'artista contemporaneo, Spoleto
  • 2015: Il Sacro, Palermo
  • 2015: La Calabria di Caio Carrubba, Festival del Peperoncino, Diamante
  • 2016: Il mondo di Caio M. Garruba, Punto Eggi / Eggi di Spoleto, Spoleto
  • 2016: Caio Garrubba. Cina 1959, Loggia degli Abati, Genova

Collettive

  • 1965: Weltausstellung der Photographie, Germania
  • 1967: The Camera as Witness, Canada
  • 1968: Photokina, Colonia
  • 1968: Weltausstellung der Photographie, Germania
  • 1973: Weltausstellung der Photographie, Germania
  • 1978: Appunti sulla storia del fotogiornalismo, Il Diaframma, Milano
  • 1978-1979: Per una storia del fotogiornalismo in Italia Milano, Torino, Palermo, Sorrento
  • 1981-1982: L'informazione negata, Bari, Cagliari, Milano
  • 1983: Premio Scanno — Scanno
  • 1990: Il mondo dei fotografi, Istituto nazionale per la grafica, Roma
  • 2005: Il fotogiornalismo in Italia 1945-2005, Linee di tendenza e percorsi, Palazzo Bricherasio, Torino, Milano, Cagliari, Montpellier
  • 2006: Pogrom a Leapoli 1941, Punto Eggi / Eggi di Spoleto, Spoleto
  • 2008: Photo20esimo, maestri della fotografia del XX secolo, Lugano
  • 2010: La fotografia in Italia - 1945-1975, Centro internazionale di Fotografia, Milano
  • 2014: Il Piacere dell'occhio, Galleria Biffi Arte, Piacenza ([http://wsimag.com/it/arte/6934-il-piacere-dellocchio Wall Street International)

Premi

  • 1965: 1° Premio Internazionale di fotografia (ex-equo), Genova

Note

  1. ^ Caio Mario Garrubba è nato il 17 dicembre ma i suoi genitori hanno aspettato troppo a lungo per dichiarare la sua nascita, hanno detto che era nato il 19 dicembre
  2. ^ brescia: all’ex brend nasce il centro della fotografia italiana, su brescia.corriere.it. URL consultato il 25 settembre 2016.
  3. ^ La definizione attributa a Goffredo Parise, estimatore del fotografo, voleva sottolineare non il «propagandista del comunismo» bensì il suo «critico»
  4. ^ Ma alla fine Caio scelse l'uomo, su smargiassi-michele.blogautore.repubblica.it. URL consultato il 3 ottobre 2016.
  5. ^ Caio Mario Garrubba, su cinquantamila.corriere.it. URL consultato il 3 ottobre 2016.
  6. ^ L'occhio magico di Garrubba sul comunismo, su ilmattino.it. URL consultato il 25 settembre 2016.
  7. ^ Garrubba, uno sguardo dietro l'utopia, su cerca.unita.it. URL consultato il 25 settembre 2016.
  8. ^ Ma alla fine Caio scelse l'uomo, su smargiassi-michele.blogautore.repubblica.it. URL consultato il 27 settembre 2016.
  9. ^ Caio Mario Garrubba - Fotografie 1953-1990, su comunicati.net. URL consultato il 27 settembre 2016.
  10. ^ Intervista a Caio Mario Garrubba. FotoGrafia – Festival Internazionale di Roma 2005, su cultframe.com. URL consultato il 27 settembre 2016.
  11. ^ Negli anni Duemila, a seguito della disponibilità delle molte migliaia di lettere scritte e ricevute da Pannunzio, è stato possibile ricostruire nel dettaglio l'evoluzione del giornalismo culturale e politico interpretato dall'artefice del Mondo. Si veda in particolare: Antonio Cardini, Mario Pannunzio, giornalismo e liberalismo, Napoliti, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 2011.
  12. ^ Garrubba lo sguardo dietro l'utopia, su cerca.unita.it. URL consultato il 29 settembre 2016.
  13. ^ Caio Mario Garrubba, su cinquantamila.corriere.it. URL consultato il 2 ottobre 2016.
  14. ^ Plinio De Martiis oltre che fotoreporter italiano, da ricordare i suoi reportage sull' Alluvione del Polesine del novembre 1951, fu fondatore della Galleria La Tartaruga ed è ricordato anche per la Scuola di Piazza del Popolo
  15. ^ Lo scatto umano: Viaggio nel fotogiornalismo da Budapest a New York, su books.google.it. URL consultato il 2 ottobre 2016.
  16. ^ Mario Dondero, Lo scatto umano: Viaggio nel fotogiornalismo da Budapest a New York, Roma-Bari, Giuseppe Laterza & Figli, 2014.
  17. ^ a b cinecittadue arte contemporanea - caio mario garrubba, su cinecittadue.com. URL consultato il 25 settembre 2016.
  18. ^ L'occhio magico di Garrubba sul comunismo, su ilmattino.it. URL consultato il 25 settembre 2016.
  19. ^ Caio Mario Garrubba, su cinquantamila.corriere.it. URL consultato il 1° ottobre 2016.
  20. ^ Caio Mario Garrubba, su cinquantamila.corriere.it. URL consultato il 1° ottobre 2016.
  21. ^ Caio Mario Garrubba, su cinquantamila.corriere.it. URL consultato il 1° ottobre 2016.

Bibliografia

Libri fotografici di Garrubba

  • I cinesi, Milano 1959
  • Totale Photographie di Karl Pawek, Olten/Friburgo, 1960
  • Le due Germanie, Amburgo 1963
  • China, New York 1963
  • Weltausstellung der Photographie, Amburgo 1964, 1968, 1973
  • Lazzaro alla sua porta, Roma 1967
  • Revision einer Legende, Monaco 1995
  • Caio Mario Garrubba -Fotografie, di Diego Mormorio, Peliti Associati, Roma 2000

Bibliografia su Garrubba

  • Manuela de Leonardis, A Tu Per Tu Con i Grandi Fotografi
  • I grandi fotografi - Caio Garrubba, Gruppo Editoriale Fabbri, Milano 1983
  • Hans-Michael Koetzle, Fotografi A-Z, Köln, Taschen, 2011.

Bibliografia in altre lingue

  • (EN) Martina Caruso, Italian Humanist Photography from Fascism to the Cold War, Londra - New York, Bloomsbury Academic, 2016. ISBN 978-1-4742-4693-4

Collegamenti esterni