Utente:Dario Carcano/Sandbox
Partito Nazionaldemocratico di Germania (Repubblica Democratica Tedesca)
| Partito Nazionaldemocratico di Germania | |
|---|---|
| (DE) Nazionale-Demokratische Partei Deutschlands | |
| Leader | Lothar Bolz, Wilhelm Adam, Heinrich Homann |
| Stato | Germania Est |
| Sede | Berlino Est |
| Fondazione | 1948 |
| Dissoluzione | 27 marzo 1990 |
| Ideologia | Socialismo Nazionalismo Conservatorismo[1] (1948-1990) Conservatorismo liberale Nazionalismo Centrismo (1989-1990) |
| Collocazione | Sinistra (1948-1989) Centro-destra (1989-1990) |
| Coalizione | Fronte Nazionale |
| Seggi massimi Camera del popolo | Template:Partito politico/seggi (1986) |
| Iscritti | 110.000[2] (anni '80) |
Il Partito Nazionaldemocratico di Germania (in tedesco: Nazionale-Demokratische Partei Deutschlands, NDPD) è stato un partito politico della Germania Est, che ha agito come un'organizzazione per ex membri dell'NSDAP, della Wehrmacht e classi medie. Non deve essere confuso con il Partito Nazionaldemocratico di Germania (Nationaldemokratische Partei Deutschlands, NPD), che è un partito della Germania occidentale e della moderna Germania unita.
Storia
L'NDPD è stato co-fondato da Lothar Bolz, Wilhelm Adam (ex membro delle SA) e altri. Era stato creato per ottenere i consensi dei gruppi sociali che erano stati attratti dal partito nazista prima del 1945 (militari e alcune classi medie) e fornire loro uno sbocco politico, in modo tale che non sarebbero tentati di sostenere nuovamente l'estrema destra o i paesi occidentali. Considerando il fatto che il nazionalismo tedesco era stata un'ideologia forte tra le due guerre e che milioni di tedeschi erano membri dell'NSDAP, Stalin volevano usarli per creare nella politica tedesca un nuovo ceppo filo-sovietico e anti-occidentale.[3] Secondo il diplomatico sovietico Vladimir Semyonov, Stalin avrebbe anche suggerito di autorizzarli a continuare la pubblicazione del giornale dell'NSDAP, il Völkischer Beobachter. I comunisti tedeschi e alcuni funzionari sovietici furono inizialmente sconvolti dalle idee di Stalin e non erano entusiasti della loro attuazione.[4]
L'NDPD è stato riconosciuto dall'amministrazione militare sovietica in Germania il 16 agosto 1948 ed in seguito inviato 52 delegati al parlamento tedesco orientale, la Volkskammer, come parte del Fronte Nazionale. Nessuno di questi su nessun argomento ha mai votato contro il governo, similmente ad altri partiti del Fronte che sono stati efficacemente burattini del partito di governo, il Partito Socialista Unificato di Germania (SED). Tuttavia, dopo la caduta del muro di Berlino, divenne un soggetto indipendente in politica, partecipando all'unica libera elezione della Volkskammer, tenutasi il 18 marzo 1990. L'NDPD non fu incluso nel cartello elettorale degli altri partiti liberali della Germania orientale e partecipò da solo. I risultati furono una debacle: con 44,292 preferenze (0.38%), ricevettero meno voti del numero di membri nominali. Dopo questi risultati, si fusero con i Liberi Democratici (FDP) tedesco occidentali.[5]
Secondo Klaus Schroeder, l'NDPD aveva meno ex nazisti tra le sue fila rispetto al comunista Partito socialista unificato di Germania. Ciò è dovuto al fatto che l'NDPD era molto più piccolo della SED.
Il programma dell'NDPD prevedeva, tra le altre cose, la promozione della classe media. Bolz è stato uno dei pochi membri di spicco che non era un ex nazista e fu, di fatto, un membro della SED fin dalla fondazione del nuovo partito. In precedenza era stato un membro del Partito Comunista di Germania fino a quando questo non fu soppresso dai nazisti. L'NDPD era stato istituito dalle autorità comuniste, con l'obiettivo di rivendicare sostegno tra questi ranghi della società, era organizzato secondo il centralismo democratico e aveva 110.000 membri alla fine del 1980.
Il partito doveva rappresentare il liberalismo, come il Partito Liberal-Democratico di Germania, e (almeno inizialmente) anche il sentimento nazionale tedesco. Tuttavia, l'NDPD era ancora più fedele alla SED rispetto agli altri partiti del Fronte Nazionale, ed fu riluttante a criticare il governo, anche durante la rivoluzione pacifica del 1989.
Partiti
1946-1994
Democrazia Cristiana -
Partito Liberale -
Partito Socialdemocratico -
Partito Repubblicano -
Partito Socialista
1994-Oggi
L'Ulivo/Partito Democratico -
Democratici di Sinistra -
Forza Italia/Il Popolo della Libertà
Coalizioni
Grande coalizione
1946-1994
Comitato di Liberazione Nazionale -
Centrismo -
Centro-sinistra "organico" -
Pentapartito
1994-Oggi
Centro-sinistra (L'Ulivo/L'Unione) -
Centro-destra (Polo delle Libertà/Polo del Buon Governo/Casa delle Libertà/Il Popolo della Libertà)
- ^ Non ufficialmente, ma molti membri erano conservatori.
- ^ Dirk Jurich, Staatssozialismus und gesellschaftliche Differenzierung: eine empirische Studie, p.31. LIT Verlag Münster, 2006, ISBN 3825898938
- ^ Vladislav Zubok. A failed empire: the Soviet Union in the Cold War from Stalin to Gorbachev. The University of North Carolina Press, 2007, p. 89.
- ^ Vladislav Zubok. A failed empire: the Soviet Union in the Cold War from Stalin to Gorbachev. The University of North Carolina Press, 2007, p. 90.
- ^ Udo Leuschner Geschichte der FDP http://www.udo-leuschner.de/liberalismus/fdp26.htm
- ^ Il Governo De Gasperi I fu nominato, alcuni mesi prima del referendum istituzionale del '46, dal Luogotenente del Regno Umberto II di Savoia, ancora in epoca monarchica.
- ^ Fino al 31 dicembre 1947 come Capo provvisorio dello Stato.
- ^ Secondo mandato dal 22 aprile 2013.