Elanus caeruleus

specie di uccello
Versione del 25 mar 2017 alle 12:34 di ValterVBot (discussione | contributi) (Note: Sostituzione template reference, replaced: {{references}} → <references/>)

Il nibbio bianco (Elanus caeruleus Desfontaines, 1789) è un piccolo rapace diurno della famiglia degli Accipitridi, noto prevalentemente per la sua capacità di rimanere sospeso a mezz'aria al di sopra delle praterie aperte, proprio come fanno i gheppi più piccoli. Questa specie eurasiatica e africana veniva talvolta raggruppata con il nibbio bianco australiano (Elanus axillaris) e il nibbio codabianca (Elanus leucurus) del Nord e del Sudamerica a formare una superspecie. Questo nibbio ha un aspetto caratteristico, con lunghe ali, piumaggio bianco, grigio e nero, e occhi volti in avanti come quelli di un gufo dotati di iride rossa. Nonostante venga avvistato più frequentemente sulle pianure, talvolta è possibile scorgerlo anche sulle pendici erbose delle colline delle regioni più elevate dell'Asia. Non è una specie migratrice, ma può effettuare brevi spostamenti in risposta alle condizioni stagionali.

Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Nibbio bianco

E. c. vociferus (India)
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseAves
OrdineAccipitriformes
FamigliaAccipitridae
SottofamigliaElaninae
GenereElanus
SpecieE. caeruleus
Nomenclatura binomiale
Elanus caeruleus
(Desfontaines, 1789)

Descrizione

Il nibbio bianco misura 29–33 cm di lunghezza e ha un'apertura alare di 80–88 cm; pesa 180-250 g. Il capo grande è in gran parte bianco tranne per il vertice e la nuca di un grigio di tonalità intermedie e per piccole aree nere di fronte agli occhi che si estendono come linee sopra e dietro gli stessi. Il dorso, le grandi copritrici primarie e secondarie superiori e le copritrici caudali superiori sono di colore grigio che va da tonalità intermedie a tonalità scure (il maschio è mediamente più chiaro). La faccia superiore delle remiganti è grigio scura. Le parti inferiori sono uniformemente bianche. Il sottoala è composto da primarie e secondarie esterne grigio scure, da secondarie interne grigio chiaro e da copritrici bianche. La corta coda è bianca, tranne per le timoniere centrali grigio chiaro. L'iride varia dal rosso-arancio allo scarlatto. Le lunghe ali, simili a quelle di un falco, si estendono oltre la coda quando l'uccello è appollaiato. La coda, breve e squadrata, è ben visibile negli esemplari in volo e, diversamente da quella dei nibbi veri e propri del genere Milvus, non è biforcuta. Quando sta appollaiato, in genere sui fili elettrici lungo le strade, spesso tiene le ali sotto la coda muovendola su e giù come per tenersi in equilibrio. I sessi hanno piumaggio simile[2]. I grandi occhi rivolti in avanti e il piumaggio vellutato sono aspetti che la specie condivide con gli Strigiformi, e il genere a cui la specie appartiene viene considerato come un gruppo basale all'interno degli Accipitridi[3].

Distribuzione e habitat

 
Esemplare a Hyderabad (India).

Il nibbio bianco è una specie diffusa prevalentemente nei territori aperti e nelle aree semidesertiche dell'Africa sub-sahariana e dell'Asia tropicale, ma una parte del suo areale si estende anche in Europa, in Spagna e Portogallo. Sembra che l'areale della specie si stia espandendo sempre più nell'Europa meridionale e, forse, nell'Asia occidentale[4][5][6].

Alcune popolazioni geografiche sono state riconosciute come sottospecie, tra le quali la sottospecie nominale, presente in Spagna, Africa e Arabia. La sottospecie E. c. vociferus è presente nella parte orientale dell'areale, vale a dire in Asia meridionale e sud-orientale. Nell'area compresa tra Sumatra, Giava, Borneo, Filippine e Nuova Guinea vive la sottospecie E. c. hypoleucus (talvolta considerata specie a parte). Alcuni studiosi riconoscono anche due ulteriori sottospecie: E. c. wahgiensis, propria della Nuova Guinea, ed E. c. sumatranus, diffusa nell'isola omonima. Il nibbio codabianca e il nibbio bianco australiano venivano inclusi in passato all'interno di questa specie, ma oggi sono considerati specie a parte[7][8].

Nonostante sia diffuso prevalentemente nelle pianure, è stato avvistato anche ad altitudini più elevate in Sikkim (a 3650 m)[9], sui Nilgiri (a Doddabetta, a 2670 m)[10] e nel Nagaland (a 2020 m)[11].

È un visitatore invernale in alcune parti del suo areale, come i Ghati occidentali[2].

Biologia

Riproduzione

 
Esemplare immaturo nel parco nazionale di Etosha, Namibia.

Il nibbio bianco si riproduce in periodi dell'anno differenti a seconda dell'areale. Nonostante sia stato visto nidificare in ogni periodo dell'anno in India, sembra non si riproduca mai in aprile e maggio. Il corteggiamento è rumoroso e comporta inseguimenti, e, una volta formatasi la coppia, i due partner copulano frequentemente[12]. Il nido è costituito da una grossolana piattaforma di ramoscelli nella quale vengono deposte 3 o 4 uova. La femmina si dedica alla costruzione del nido con maggior sforzo del maschio. Le uova sono color crema chiaro con macchioline color rosso intenso. Entrambi i genitori si dedicano alla cova ma, una volta schiusesi le uova, il maschio trascorre più tempo alla ricerca di cibo[2]. Inizialmente è la femmina ad occuparsi della nutrizione dei piccoli, e talvolta abbandona il nido per andare a cacciare nelle sue vicinanze, ma riceve anch'essa il cibo che il maschio riporta ai nidiacei. Una volta involatisi, i giovani uccelli continuano a dipendere dal cibo fornito dal maschio per circa 80 giorni; in un primo momento quest'ultimo riporta le prede presso il posatoio, ma successivamente le porge ai giovani direttamente in volo[13].

Alimentazione

Tra le prede catturate figurano cavallette, grilli e altri grossi insetti, lucertole e roditori. Sono state registrate anche catture di uccelli feriti, piccoli serpenti e rane[2]. Il lento volo di caccia è simile a quello delle albanelle, ma spesso l'uccello può rimanere sospeso a mezz'aria come un gheppio. In rare occasioni può anche catturare la preda in volo[14]. I posatoi preferiti vengono utilizzati come luoghi per lanciare attacchi alle prede e per cibarsene, ma talvolta le prede più grandi possono essere consumate al suolo[15]. Nell'Africa meridionale, sembra prediligere le banchine delle strade per nutrirsi degli animali catturati, tanto che talvolta degli esemplari rimangono uccisi in collisioni con i veicoli[16].

Comportamento

Questi uccelli si radunano generalmente su posatoi comunitari in gruppi di 15-35 esemplari (i gruppi più numerosi si rinvengono in Europa[17]), che convergono generalmente su un grande albero frondoso[18]. Sono estremamente silenziosi e tra i richiami registrati vi sono uno strillo molto acuto o un fischio sommesso[2]. Si fanno un po' più rumorosi soprattutto durante la stagione riproduttiva[19][20].

Parassiti

Una specie di nematode, Physaloptera acuticauda, è stata rinvenuta su un individuo di questa specie in Sudafrica[21].

Tassonomia

Attualmente vengono riconosciute 3 sottospecie di nibbio bianco[22]:

Note

  1. ^ (EN) BirdLife International 2013, Elanus caeruleus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c d e S. Ali e S. D. Ripley, Handbook of the birds of India and Pakistan, vol. 1, 2ª ed., Oxford University Press, 1978, pp. 212–214, ISBN 0-19-562063-1.
  3. ^ Juan J. Negro, Cino Pertoldi, Ettore Randi, Juan J. Ferrero, José M. López-Caballero, Domingo Rivera and Erkki Korpimäki, Convergent evolution of Elanus kites and the owls, in Journal of Raptor Research, 40 (3), 2006, pp. 222–225, DOI:10.3356/0892-1016(2006)40[222:CEOEKA]2.0.CO;2.
  4. ^ J. Balbontin, J. J Negro, N. H Sarasola, J. J. Ferrero & D. Rivera, Land-use changes may explain the recent range expansion of the Black-shouldered Kite Elanus caeruleus in southern Europe (PDF), in Ibis, 150 (4), 2008, pp. 707–716, DOI:10.1111/j.1474-919X.2008.00845.x.
  5. ^ M. A. Salim, The first records, including breeding, of Black-winged Kite Elanus caeruleus in Iraq, in Sandgrouse, 24 (2), 2002, pp. 136–137.
  6. ^ M. E. Sehatisabet, S. B. Musavi, P. Bakhtiari, D. Moghaddas, N. Hamidi, B. Nezami, A. Khaleghizadeh, Further significant extensions of migrant distribution and breeding and wintering ranges in Iran for over sixty species (PDF), in Sandgrouse, 28 (2), 2006, pp. 146–155.
  7. ^ W. S. Clark & R. C. Banks, The taxonomic status of the White-tailed Kite (PDF), in Wilson Bull., 104 (4), 1992, pp. 571–579.
  8. ^ K. Z. Hussain, Notes on the taxonomy and zoogeography of the genus Elanus (PDF), in Condor, 61 (2), 1959, pp. 153–154.
  9. ^ volume 87 (1) Usha Ganguli-Lachungpa, Blackwinged Kite Elanus caeruleus vociferus (Latham) at 3650 m in Sikkim, in J. Bombay Nat. Hist. Soc., 1990, p. 142.
  10. ^ M. B. Krishna, The range of the Blackwinged Kite, in Newsletter for Birdwatchers, 19 (7), 1979, p. 10.
  11. ^ A. Choudhury, New elevation record for Black-winged Kite from Nagaland, in Newsletter for Birdwatchers, 36 (5), 1996, p. 96.
  12. ^ J. J. Ferrero, J. M Grande & J. J. Negro, Copulation behavior of a potentially double-brooded bird of prey, the Black-winged Kite (Elanus caeruleus) (PDF), in J. Raptor Res., 37 (1), 2003, pp. 1–7.
  13. ^ J. Bustamante, The post-fledging dependence period of the Black-shouldered Kite (Elanus caeruleus) (PDF), in J. Raptor Res., 27 (4), 1993, pp. 185–190.
  14. ^ B. S. Lamba, Blackwinged Kite, Elanus caeruleus vociferus (Latham) taking in flight a wounded Green Pigeon, Treron phoenicoptera (Latham), in J. Bombay Nat. Hist. Soc., 66 (3), 1969, p. 622.
  15. ^ W. R. Tarboton, Hunting and the Energy Budget of the Black-Shouldered Kite, in The Condor, 80 (1), 1978, pp. 88–91, DOI:10.2307/1367793, JSTOR 1367793.
  16. ^ W. R. J. Dean and S. J. Milton, The importance of roads and road verges for raptors and crows in the Succulent and Nama-Karoo, South Africa, in Ostrich, 74 (3-4), 2003, pp. 181–186, DOI:10.2989/00306520309485391.
  17. ^ D. Parejo, J. M. Avilés, J. J. Ferrero and D. Rivera, Communal roosting and diet of Black-shouldered Kite Elanus caeruleus wintering in the southwest of Spain (PDF), in Journal Raptor Research, 35, 2001, pp. 162–164.
  18. ^ A. M. K. Bharos, A large communal roost of Blackwinged Kites Elanus caeruleus, in J. Bombay Nat. Hist. Soc., 94 (3), 1997, p. 566.
  19. ^ A. K. Sharma, Courtship display of Blackwinged Kite, in Newsletter for Birdwatchers, 33 (3), 1993, p. 54.
  20. ^ V. Srinivas, A large congregation of black-shouldered kite Elanus caeruleus at Ranthambore National Park, in J. Bombay Nat. Hist. Soc., 99 (2), 2002, p. 297.
  21. ^ B. H. Ransom, Manson's eye worm of chickens, USDA, Washington, 1904, p. 42.
  22. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Accipitridae, in IOC World Bird Names (ver 14.2), International Ornithologists’ Union, 2024. URL consultato il 12 giugno 2014.

Bibliografia

  • A. O. Hume, On the breeding of Elanus melanopterus, in Stray Feathers, 1 (1), 1872, pp. 21–26.
  • B. H. Hodgson, On the structure and habits of the Elanus melanopterus, in Madras Jour. Lit. Sc., 6, 1837, pp. 75–78.
  • P. D. Goriup, Observations on a pair of Black-winged Kites (Elanus caeruleus) in eastern Portugal, in Arq. Mus. Bocage, ser. B, 1, pp. 65–79.
  • Rishad Naoroji, Communal gathering of Blackwinged Kites (Elanus caeruleus vociferus), in J. Bombay Nat. Hist. Soc., 83 (Supp.), 1986, pp. 200–201.
  • T. Harris T and C. Walters, Chromosomal sexing of the Black Shouldered Kite (Elanus caeruleus) (Aves: Accipitridae), in Genetica, 60 (1), 1982, pp. 19–20, DOI:10.1007/BF00121451.
  • D. Parejo, J. M. Aviles, J. J. Ferrero, D. Rivera and J. M. Casas, Communal roosting and diet of black-shouldered kites (Elanus caeruleus) wintering in southwestern Spain, in J. Raptor Research, 35 (2), 2001, pp. 162–164.

Altri progetti

Collegamenti esterni

  Portale Uccelli: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di uccelli