Mário Pacheco do Nascimento

truffatore e personaggio televisivo brasiliano (1962-)

Mario Pacheco Do Nascimento (Rio de Janeiro, Brasile - 1962 ?) è un personaggio televisivo italiano, lanciato dalle televendite di Vanna Marchi con le qualifiche di "mago", "direttore" o "maestro di vita". [1]


Nato a Rio, da famiglia di umili condizioni, dopo aver praticato come mago nella regione del Candomblé di Bahia, si trasferì in Italia, a Mediglia negli anni ottanta lavorando come maggiordomo prima e cuoco poi in in un elegante residence di proprietà della ricca famiglia del marchese Capra dè Carré a Milano. Qui conobbe la Marchi, e la figlia Stefania Nobile, la quale ha più volte sostenuto di averlo già incontrato, anni prima, in Brasile. In seguito venne assunto come maggiordomo da Vanna Marchi.

A partire dal 1996 entrò con una quota azionaria nella Ascié Srl, una società con sede a Milano fondata da Vanna Marchi e dalla figlia Stefania Nobile. La quota di Do Nascimento ammontava inizialmente al 25%.

Vanna Marchi usò il personaggio del mago Do Nascimento su diverse emittenti televisive locali ed in numerose televendite, principalmente legate a prodotti di bellezza, amuleti, talismani, rituali di magia e sistemi di giocate per il Lotto e le varie lotterie nazionali.

Tra il 2001 e il 2002, in seguito ad'una inchiesta giornalistica di Striscia la Notizia fu coinvolto nello scandalo delle truffe legate a Vanna Marchi.

La trasmissione, con la complicità di alcune vittime truffate, dimostrl come l'attività di "consulenza" svolta dall'azienda della Marchi e di Do Nascimento nascondesse in realtà un complicato sistema di ricatti e di abusi su persone in difficoltà. Lo scandalo emerse nella puntata del 27 Novembre 2001, e venne accompagnato da filmati e registrazioni degli abusi compiuti dalla televenditrice e dalla figlia.

Il Nucleo Provinciale di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Milano intraprese a carico dei tre soci (e di altri 23 collaboratori) un'indagine con l'Autorità Giudiziaria, sostenendo l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed all'estorsione. Mentre la Marchi e la Nobile furono arrestate e sottoposte a processo, mentre Do Nascimento riuscì a fuggire, espatriando in Brasile a San Salvador do Bahia. Ciò nonostante, Striscia la Notizia riuscì a trovarlo anche oltreoceano. In seguito Do Nascimento dichiarò che non era fuggito, ma era "solo partito prima degli arresti"[2]

Do Nascimento affermò anche di non aver beneficiato dei guadagni multimilionari dell'attività della società; ciò nonostante al momento del blitz era in procinto di acquistare un'ulteriore quota pari al 50% delle azioni della società ed aveva acquistato non da molto una torre medievale in provincia di Vercelli. Solo in seguito ammise di aver effettivamente ottenuto dei soldi su un conto bancario di San Marino [3]

Do Nascimento venne condanato in contumacia a quattro anni di carcere, poi ridotti a uno solo per un indulto; rimangono ancora pendenti le accuse di bancarotta fraudolenta

Bibliografia