Utente:Dario Carcano/Sandbox
Nel Regno Unito, il termine Governo nazionale (in inglese: National government) è riferito a una grande coalizione di alcuni o di tutti i principali partiti politici. In un senso storico si riferisce di solito ai governi di Ramsay MacDonald, Stanley Baldwin e Neville Chamberlain che si sono succeduti in carica dal 1931 fino al 1940.
Le coalizioni di tutti i partiti dei governi di Herbert Henry Asquith e David Lloyd George nella prima guerra mondiale e di Winston Churchill durante la Seconda Guerra Mondiale sono state a volte indicate come governi nazionali ma ora sono più comunemente definite coalizioni di guerra o più genericamente governi di coalizione. Il termine "governo nazionale" è stato scelto per dissociare queste coalizioni dalle connotazioni negative di quelle precedenti. Il breve "governo di transizione" guidato da Churchill nel 1945 era spesso definito come un governo nazionale e in termini di composizione di partiti era molto simile a quelli del periodo 1931-1940.
La crisi del 1931
Il crollo di Wall Street segnò l'inizio della grande depressione e la Gran Bretagna ne fu colpita, anche se più lievemente rispetto alla maggior parte dei paesi. Il governo laburista guidato da Ramsay MacDonald stava cercando di raggiungere obiettivi diversi e contraddittori: cercare di mantenere la posizione economica della Gran Bretagna, mantenendo la sterlina nel gold standard, il pareggio di bilancio, e fornendo assistenza e soccorso per combattere la disoccupazione. Il gold standard fece sì che i prezzi britannici fossero più alti rispetto ai suoi concorrenti, mettendo in crisi le importanti industrie esportatrici.
Nel 1931 la situazione peggiorò e c'era molta paura che si potesse sforare il pareggio di bilancio, nata dall'indipendente May Report che innescò una crisi di fiducia e una corsa alla sterlina. Il governo ha accettò in linea di principio di apportare modifiche in materia fiscale e di tagliare la spesa per equilibrare il bilancio e ripristinare la fiducia. Tuttavia il Governo non poteva accettare le due opzioni disponibili: o introdurre dazi sulle importazioni o tagliare del 20% le indennità di disoccupazione. Quando si arrivò al momento di prendere una decisione, il gabinetto era diviso 11-9 con la minoranza, nella quale c'erano pezzi grossi della politica come Arthur Henderson e George Lansbury, che minacciò di dimettersi, piuttosto che accettare le decisioni della maggioranza. Il 24 agosto 1931 la scissione insanabile costrinse il governo a rassegnare le dimissioni.
Il peggioramento della crisi economica rese necessarie misure decise da parte del governo, perciò i leader dei partiti Conservatore e Liberale si incontrarono con re Giorgio V e MacDonald, in un primo momento per discutere un supporto alle misure economiche da prendere, in seguito per stabilire la formazione del governo successivo. Il re svolse un ruolo centrale nella formazione del governo nazionale. Il 24 agosto, MacDonald accettò di formare un governo nazionale composto da uomini di tutti i partiti, con l'obiettivo specifico di preservare il pareggio di bilancio e ripristinare la fiducia. Il nuovo gabinetto comprendeva quattro laburisti (in seguito "laburisti nazionali"), quattro conservatori (guidati da Baldwin, Chamberlain e Snowden) e due liberali. I sindacati erano fortemente contrari, il partito laburista ripudiò ufficialmente il nuovo esecutivo ed espulse MacDonald eleggendo Henderson leader del partito.
Il primo governo nazionale
Il governo inizialmente ricevette il plauso di molti, ma il partito laburista era in uno stato di profonda confusione a causa della perdita di molte delle sue figure di maggior spessore, aggravata dal fatto che MacDonald, Philip Snowden e James Henry Thomas non fecero abbastanza per spiegare le loro ragioni, con il risultato che il Partito laburista assunse una posizione completamente ostile al governo. Gli sforzi per apportare tagli alle spese pubbliche produssero ulteriori problemi, tra cui un ammutinamento nella Royal Navy contro i tagli salariali (l'Ammutinamento di Invergordon), con il risultato di un nuovo crollo della sterlina che provocò ulteriori danni nella già cagionevole economia britannica e costrinse il governo ad abbandonare la parità aurea il 20 settembre 1931.
Scoppiò in seguito un nuovo dibattito sugli ulteriori passi per affrontare i problemi economici. Allo stesso tempo, il partito laburista espulse ufficialmente tutti i suoi membri che sostenevano il governo nazionale, tra cui lo stesso MacDonald. Inoltre la maggioranza del Gabinetto iniziò a sostenere che dei dazi di protezione fossero necessari per sostenere l'industria britannica e fornire ulteriori entrate e che nuove elezioni generali dovessero essere indette per assicurarsi un mandato, ma questo rappresentava un anatema per il Partito Liberale. Il leader esecutivo dei liberali e Ministro degli Interni Herbert Samuel era fortemente contrario alle elezioni anticipate, ma il partito liberale era diviso e indeciso sulle decisioni da prendere. Un gruppo, guidato da John Simon si organizzò nel Partito Nazionale Liberale, ed era disposto ad accettare le misure protezioniste e disponibile a prendere il posto dei liberali nel governo. Il leader ufficiale del partito, David Lloyd George, era in questo momento impotente, ma chiese ai liberali di abbandonare il governo ergendosi in difesa del libero scambio, ma il suo appello fu ascoltato solo da quattro parlamentari, i quali erano tutti suoi parenti stretti.
Fu infine concordato che il governo nel suo complesso avrebbe cercato un "mandato del Dottore" per avere mano libera e che ciascuna parte avrebbe emesso un proprio manifesto. I sostenitori del MacDonald formarono l'Organizzazione Nazional Laburista e i partiti convennero di consentire alle loro organizzazioni locali di stabilire se farsi o non farsi opposizione reciproca. Al governo si opponevano il Partito Laburista, Lloyd George e i sui liberali indipendenti e il New Party di Oswald Mosley. All'interno dei partiti c'era particolare conflitto tra conservatori e liberali. Il risultato delle elezioni del 1931 consegnò al governo nazionale vincendo un totale di 556 seggi e una maggioranza parlamentare di 500 deputati.
Il secondo governo nazionale
Partiti:
Partito Socialdemocratico di Germania (SPD)
Partito Socialdemocratico Indipendente di Germania (USPD)
Partito di Centro Tedesco (Zentrum)
Partito Popolare Tedesco (DVP)
Indipendente
Nº | Ritratto | Nome | Mandato | Partito | Governo | Legislatura | Presidente del Reich | ||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Inizio | Fine | ||||||||
– | Friedrich Ebert (1871-1925) Come Presidente del Consiglio dei Commissari del popolo dal 10 novembre 1918 |
9 novembre 1918 | 13 febbraio 1919 | SPD | Consiglio dei Commissari del popolo (governo provvisiorio) SPD-USPD | ||||
– | Hugo Haase (1863-1919) Come Presidente del Consiglio dei Commissari del popolo congiuntamente ad Ebert |
10 novembre 1918 | 29 dicembre 1918 | USPD | |||||
9 | Philipp Scheidemann (1865-1939) Come Presidente del consiglio del Reich |
13 febbraio 1919 | 20 giugno 1919 | SPD | Coalizione di Weimar SPD-DDP-Zentrum |
AC (1919) |
Friedrich Ebert (1919-1925) | ||
10 | Gustav Bauer (1870-1944) Come Presidente del consiglio del Reich fino al 14 agosto 1919 |
21 giugno 1919 | 26 marzo 1920 | SPD | Coalizione di Weimar SPD-DDP-Zentrum | ||||
11 | Hermann Müller (1876-1931) (1º mandato) |
27 marzo 1920 | 8 giugno 1920 | SPD | Coalizione di Weimar SPD-DDP-Zentrum | ||||
12 | Konstantin Fehrenbach (1852-1926) |
25 giugno 1920 | 4 maggio 1921 | Zentrum | Zentrum-DDP-DVP | I (1920) | |||
13 | Joseph Wirth (1879-1956) |
10 maggio 1921 | 22 ottobre 1921 | Zentrum | Coalizione di Weimar Zentrum-SPD-DDP | ||||
26 ottobre 1921 | 14 novembre 1922 | Coalizione di Weimar Zentrum-SPD-DDP | |||||||
14 | Wilhelm Cuno (1876-1933) |
22 novembre 1922 | 12 agosto 1923 | senza partito (Conservatore) |
Ind.-DVP-DDP-Zentrum-BVP | ||||
15 | Gustav Stresemann (1878-1929) |
13 agosto 1923 | 3 ottobre 1923 | DVP | DVP-SPD-Zentrum-DDP | ||||
6 ottobre 1923 | 23 novembre 1923 | DVP-Zentrum-DDP | |||||||
16 | Wilhelm Marx (1863-1946) (1º mandato) |
30 novembre 1923 | 26 maggio 1924 | Zentrum | Zentrum-DVP-BVP-DDP | ||||
3 giugno 1924 | 15 gennaio 1925 | Zentrum-DVP-DDP | II (1924 I) | ||||||
III (1924 II) | |||||||||
17 | Hans Luther (1879-1960) |
15 gennaio 1925 | 5 dicembre 1925 | senza partito (Nazional-liberale) |
DVP-DNVP-Zentrum-DDP-BVP | ||||
Paul von Hindenburg (1925-1934)[1] | |||||||||
20 gennaio 1926 | 12 maggio 1926 | DVP-Zentrum-DDP-BVP | |||||||
- | Wilhelm Marx (1863-1946) (2º mandato) |
17 maggio 1926 | 17 dicembre 1926 | Zentrum | Zentrum-DVP-DDP-BVP | ||||
19 gennaio 1927 | 12 giugno 1928 | Zentrum-DNVP-DDP-BVP | |||||||
- | Hermann Müller (1876-1931) (2º mandato) |
28 giugno 1928 | 27 marzo 1930 | SPD | SPD-Zentrum-DVP-DDP-BVP | IV (1928) | |||
18 | Heinrich Brüning (1885-1970) |
30 marzo 1930 | 7 ottobre 1931 | Zentrum | Zentrum–DDP–DVP–WF–BVP–KVP | ||||
9 ottobre 1931 | 30 maggio 1932 | Zentrum–DSP–BVP–KVP | |||||||
19 | Franz von Papen (1879-1969) |
1º giugno 1932 | 17 novembre 1932 | senza partito (fino al 3 giugno 1932 Zentrum) |
Ind.-DNVP | ||||
20 | Kurt von Schleicher (1882-1934) |
4 dicembre 1932 | 28 gennaio 1933 | senza partito (Nazionalista) |
Ind.-DNVP |
Partiti
1946-1994
Democrazia Cristiana -
Partito Liberale -
Partito Socialdemocratico -
Partito Repubblicano -
Partito Socialista
1994-Oggi
L'Ulivo/Partito Democratico -
Democratici di Sinistra -
Forza Italia/Il Popolo della Libertà
Coalizioni
Grande coalizione
1946-1994
Comitato di Liberazione Nazionale -
Centrismo -
Centro-sinistra "organico" -
Pentapartito
1994-Oggi
Centro-sinistra (L'Ulivo/L'Unione) -
Centro-destra (Polo delle Libertà/Polo del Buon Governo/Casa delle Libertà/Il Popolo della Libertà)
Sinistra, Centro e Destra nella Repubblica Italiana
1946-1948
Assemblea Costituente (1946) | |||
---|---|---|---|
Centro | |||
Democrazia Cristiana | Template:Partito politico/seggi | ||
Template:Partito politico/seggi |
1948-1953
1953-1958
1958-1963
Note
- ^ Secondo mandato dal 1932
- ^ Il Governo De Gasperi I fu nominato, alcuni mesi prima del referendum istituzionale del '46, dal Luogotenente del Regno Umberto II di Savoia, ancora in epoca monarchica.
- ^ Fino al 31 dicembre 1947 come Capo provvisorio dello Stato.
- ^ Secondo mandato dal 22 aprile 2013.
- ^ Fuoriusciti dal Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria l'11 gennaio 1947
- ^ Compresi i due deputati della Concentrazione Democratica Repubblicana confluiti nel PRI
- ^ a b c Sono esclusi i senatori di diritto.
- ^ a b Nel Fronte Democratico Popolare
- ^ Nella lista Unità Socialista
- ^ a b Nel Blocco Nazionale